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- Hakon, cugino del Signore di Brathens -
 
Vodan Thorn
Tempi Cupi
Vodan Thorn
Mai fidarsi di un cuoco magro.
creato il: 08/02/2013   messaggi totali: 23   commenti totali: 28
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5 Luglio 517
Martedì 5 Aprile 2016

Damhan-Allaidh



Ash, oggi hai avuto un assaggio di cosa vuol dire essere un soldato. Non sprecherò il poco tempo che abbiamo a parlarti dei ragni, dei ponfi, della paura e del dolore: sei sveglio a sufficienza per capire che non è la prima volta e non sarà l'ultima. Col tempo ti abituerai a tutte queste cose.

Quello che mi interessa sapere è se ti senti ancora motivato. Magari la prima volta che ne abbiamo parlato non avevi le idee chiare, ma adesso è diverso: nel giro di pochi giorni hai visto all'opera noi, il gruppo di Ardee e una masnada di altra gente che ha combattuto con e contro le nostre spade. Tutti soldati, dal primo all'ultimo: amici o nemici, leali o serpenti, abili o scarsi, coscritti a forza o per scelta in qualche esercito oppure mercenari al soldo di qualche mercante. La differenza è poca, anche perché hanno quasi tutti l'impressione di essere dalla parte della ragione.

Prendi Ardee, ad esempio: ha una storia molto simile alla mia, al punto che sono abbastanza certo che, se mi fossi trovato al suo posto, avrei fatto le sue stesse scelte. Non so dirti se valga il contrario, non ce la vedo a mangiare persone... Ma non divaghiamo.

Il punto è che si tratta di un lavoro in cui bisogna prendere spesso decisioni difficili. Come se non bastasse, il più delle volte non sarai tu a prenderle, soprattutto all'inizio: il tuo primo compito sarà quello di ubbidire e tu con questo potresti avere qualche problema. A me la cosa non ha mai pesato troppo, anche perché ho avuto sempre la fortuna di trovarmi bene con i miei comandanti: quando questo non accade, diciamo che cerco il modo di ubbidire a modo mio. Ho anche un mio codice, tutto sommato piuttosto semplice, che mi aiuta a capire quando stiamo facendo la cosa giusta e quando invece ci stiamo imbarcando in una stronzata. Se vorrai continuare su questa strada dovrai averne uno anche tu. Ma che sia buono, però, non come le cazzate che potrebbe averti detto Caister.

Lui ti ha salvato, su questo non ci sono dubbi, e ti ha anche insegnato come sopravvivere in queste lande selvagge e desolate. Ti dico però che non sarà l'unico a cui dovrai mostrare riconoscenza, perché di gente che rischierà il culo per salvarti la pelle ne incontrerai parecchia, dentro e fuori dall'esercito. Certi saranno anche degli stronzi, ma con un pò di fortuna pochi di loro sceglieranno di prestare servizio al fianco di una bambina pazza che fa mangiare le persone dai bacarozzi.

Ash, tra poco arriverà il momento in cui ti toccherà decidere da quale stronzo preferirai farti salvare. Io non ci tengo a influenzarti, ritengo che tu sia abbastanza maturo per distinguere la merda dalla roba commestibile: ti dico però che a occhio mi sembri sufficientemente figlio di puttana per meritarti una casacca nell'esercito di Uryen. Per questo, se riuscirai a portare la pelle a casa, racconterò la tua storia al nostro Capitano - o quantomeno al Sergente - e dirò che secondo me dovresti entrare. Sono certo che i miei compagni faranno altrettanto.

Oh, intendiamoci: non pensare che ti daranno subito una spada e un cavallo, eh? Nella migliore delle ipotesi entrerai come sguattero nelle cucine, dove marcirai per tutta l'estate: poi ti farai qualche mese di gavetta con uno dei tanti sergenti spaccaschiena insieme a tanti compagni più grandi, forti e abili di te che ti prenderanno per il culo e ti rovesceranno secchiate di piscio in testa... io al posto loro lo farei. Ma se riuscirai a resistere e lavorerai duro, prima o poi diventeranno tutte persone su cui potrai contare: maschi e femmine, colonnelli e reclute, vecchi e ragazzini.

Un'ultima cosa: sai come si dice "ragno" su Elsenor? E' una parola composta che, sul Continente, si potrebbe tradurre anche come "piccolo cervo feroce". Tremendamente efficace, a dispetto delle sue dimensioni ridotte. Ti fa per caso venire in mente qualcuno?

Fammi sapere quando hai deciso, io nel frattempo vado ad ammazzare un pò di gente.

Araneide - Immagine
scritto da Vodan Thorn , 02:58 | permalink | markup wiki | commenti (3)
 
4 luglio 517
Giovedì 25 Febbraio 2016

Arcas Nàr



Stanotte per me non c'è verso di dormire. Le urla di dolore di Arthur ignorano il silenzio offerto dalla coltre di nebbia che ci circonda e si ostinano a risuonarmi dentro, mentre le immagini della sua morte atroce scorrono per l'ennesima volta davanti ai miei occhi. A Nuova Lagos correva la voce che gli Elsenoriti mangiassero gli insetti; qualcuno si spingeva addirittura oltre, sostenendo che mangiassero anche le persone. Un giorno chiesi a Branna se era vero: Arcas nàr, mi rispose. La fame non conosce vergogna. Non potevo immaginare cosa avrebbero significato per me quelle due parole di lì a poco, prima nella stiva di una nave distrutta e poi dentro le vecchie prigioni.

Da queste parti la situazione è degenerata fino a raggiungere una sorta di perverso e grottesco equilibrio: le persone mangiano gli insetti, gli insetti mangiano le persone. Niente di troppo strano, in fondo: è così anche con gli animali, alla fine penso che sia una banale questione di dimensioni e di fame. Quando ho visto Lucano e Cador venire sbranati dalle locuste non ho battuto ciglio: una parte di me era persino contenta, visto che presto o tardi avremmo dovuto ucciderli in ogni caso.

Con Arthur è stato diverso: forse perché dopo di lui sarebbe toccato a me, se Ash non fosse riuscito ad impedirlo. O magari per via della presenza di scarafaggi ancora più grossi, come la bambina bionda che osservava la scena con sguardo compiaciuto o il balordo che ha preso a far da maestro ad Ash. Gente di merda, tanto quanto chi ha consentito loro di prendere il potere. Carnage, Masnadieri, Procacciatori, SenzaOmbra... c'è differenza? Probabilmente no. Ciascuno ha armi, uomini, mezzi e cavalli che mette al servizio dell'altro in cambio di denaro, favori o altra merce di scambio. La cosa risulta evidente fin dalla prima occhiata, ma ci siamo anche imbattuti in carte e racconti che lo provano al di là di ogni ragionevole dubbio: dai riferimenti che puntano ad Alec e ai suoi uomini alle guardie del corpo di Carnage, dall'ignominia di Arrok alle scorribande di Trevor e Leith.

C'è chi, magari in buona fede, può scambiare questa serie di accordi incrociati per una spregiudicata ma necessaria strategia di sopravvivenza: un modo come un altro per restare vivi in questo lurido bordello a cielo aperto, dove gli scarafaggi sono grandi come vacche e agli uomini non resta che farsi piccoli come formiche o strisciare come vermi. Arcas nàr. Forse è questo che pensa Colin, quando dice che Alec in fondo è soltanto un povero stronzo, oppure quando sottolinea che abbiamo sconfitto queste persone fingendo di essere amici loro. A tal proposito, mi chiedo cosa avrebbe pensato se quell'idiota di Procacciatore, anziché travestirsi da donna, si fosse nascosto come si deve, costringendomi ad agire: probabilmente non avrebbe più riso alle mie battute.

Fortunatamente, chi ci ha mandato ad ammazzare questa gente la vede in modo molto diverso. Infiltrarsi, colpire, tornare. Questo ci hanno detto di fare, probabilmente a conti fatti era l'unico modo per riuscirci. Sono soddisfatto di come abbiamo condotto questa operazione: tutti i miei avversari sono caduti con l'arma in pugno, liberi di scegliere se morire sul campo o a seguito di una resa. Tutto considerato, è molto più di quanto non abbiano offerto alle loro vittime.

Non restano che due cose da fare, prima di tornare a casa.

La prima si chiama Kelly. Non ho visto da nessuna parte gli uomini di cui mi ha parlato e questo è un male, perché quello che mi ha dato è un messaggio che mi sarebbe piaciuto consegnare. Ma oggi abbiamo trovato la sua spada e qualcosa mi dice che non è una coincidenza. Per questo, prima di sterminare quel che resta dei SenzaOmbra e dei Procacciatori, sarà il caso di far loro qualche domanda. Sui SenzaOmbra posso stare tranquillo, visto che non sopravviveranno all'interrogatorio in ogni caso: per i Procacciatori la faccenda è diversa... Se gli raccontiamo troppo, potrebbero provare a fotterci urlando qualcosa di fronte ai soldati di Ghaan.

La seconda si chiama Ardee. Finora con lei ho sempre agito d'istinto ed è andata bene: non sospetta niente, ci aiuta, ci dice quello che pensa: prima o poi capirà tutto e si prenderà a schiaffi, ma quel giorno sembra essere ancora lontano. Adesso l'istinto che ho è quello di salire in camera sua e fare quello che andrebbe fatto prima che sia troppo tardi, vista l'aria che tira. Magari neanche lei riesce a dormire. I miei compagni si fiderebbero ugualmente, sapendo che ci vado a letto? Probabilmente si, ma meglio non correre rischi. Eppure sarebbe bello riuscire a strapparla via da Ghaan: la vedrei bene a Uryen, darebbe del filo da torcere persino ad Ali Shark... Se non fosse che la sbatterebbero in cella e butterebbero via la chiave.

Branna, Dina, Ardee... Prima o poi devo cominciare a farmi piacere qualcuna che non abbia come obiettivo quello di uccidere me e tutti i miei amici.

... Com'è che si chiamava la Kraighar femmina?

Ardee Drachen - Immagine (Blog)
scritto da Vodan Thorn , 04:20 | permalink | markup wiki | commenti (6)
 
1 Luglio 517
Martedì 5 Gennaio 2016

Prima Base



Eccoti di nuovo, amica mia: finalmente riusciamo a scambiare due parole come ai vecchi tempi.

Certo, non sei neanche lontanamente bella come la prima volta che ti vidi, quando le sapienti mani di Branna disegnarono le tue forme sinuose e sconosciute sul retro di una pergamena ingiallita. Ricordo lo stupore con cui osservavo quel carboncino muoversi velocemente, mentre la Morte prendeva vita sotto di lui.

Ti piace?

Cazzo, se mi piaceva: così tanto che di lì a poco quel disegno me lo ritrovai sulla schiena. Ma soprattutto, mi piaceva lei. A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se quella notte, invece di riprodurre le tue vesti, Branna avesse disegnato un topo con una carota nel culo: me lo sarei tatuato lo stesso? No, probabilmente no. La verità è che fu amore a prima vista: in qualche modo la tua figura in quel disegno mi rappresentava, era già parte di me prima ancora di essere impressa per sempre dagli aghi.

Quella notte stessa sognai la Figlia delle Ombre, o almeno credo che fosse lei. L'avevo vista una volta sola, da molto lontano: esile e incappucciata, proprio come te. Quando chiesi a Branna se si fosse ispirata a lei per disegnarti, scosse la testa. Cominciò a parlare, mi raccontò la storia di Morrigan e della sua trina incarnazione. Non capivo una parola, inutile dirlo: eppure riuscivo lo stesso a seguirla, mi bastava guardarla negli occhi e vederli brillare mentre descriveva i miti e le leggende con cui era cresciuta. Tu, la Signora della Vita e della Morte, eri la sua preferita: una condottiera invincibile e fiera, fonte di ispirazione per i più forti tra i guerrieri di tutti i Clan. Mi spiegò che i popoli del Continente, incapaci di comprenderne le molteplici sfaccettature, avevano volutamente distorto la tua figura attribuendole un ruolo esclusivamente malvagio: l'incarnazione vivente di Shub Nagath Elemnai, Dio della Morte e Signore dei Demoni, venerato solo dagli eretici più empi e blasfemi.

Shub Niggurath.

Tale, dunque, è il volto che ti hanno dato da queste parti: una lancia che spunta da un altare sconsacrato, con la testa rinsecchita di un povero stronzo conficcata sulla punta. Perdonami, ma mi sembra assai più simile al topo con la carota nel culo che non all'effigie spettrale che porto sulla schiena. Questo simulacro non ti fa onore, amica mia: non c'è da stupirsi che la gente venga qui a fare tutt'altro.

Eppure ti è bastata una sola notte per ridare a questo luogo un senso di solennità. Da Tina ai Madrigali, dalle zoccole che sono sopravvissute ai carristi barzotti con la bombarda: tutti spacconi fino all'istante in cui devono varcare l'ingresso, poi improvvisamente il fiato e la baldanza vengono a mancare. E scende il silenzio.

Non che io faccia eccezione. Negli ultimi mesi ne ho viste tante, ma non posso negare di trovarmi di fronte all'operato di una forza superiore mentre osservo questa miriade di Kreepar che ti circondano come un mantello: ne basterebbero tre o quattro per fare a pezzi me e...

Ardee mi stringe la mano. E' tesa, ha paura: non penso che abbia idea del perché l'abbia portata qui. Probabilmente è il posto meno adatto di tutto il monastero per... A parte il cesso pieno di Kreepar dove sono crepati Cador e Lucano. Diciamo che è il posto peggiore tra quelli dove non si ha la certezza di morire divorati.

O almeno spero.

Mi guardo intorno: porca troia, quanti sono. Se soltanto qui ne sono arrivati centinaia, quanti saranno in tutto, nascosti sottoterra, nei cunicoli, lungo le strade? Diecimila, forse di più. Ardee segue il mio sguardo, senza dire una sola parola. Abbiamo parlato fin troppo, ora è il momento di starsene zitti ad ascoltare il silenzio assordante di questo posto. Non c'è dubbio, Signora della Morte: questa non può che essere una delle tue tante dimore, a dispetto di quel macabro spaventapasseri che ti hanno dedicato.

Lo osservo ancora, poi guardo Ardee: lei fa lo stesso, poi mi annuisce. Chissà che cacchio pensa che siamo venuti a fare. Te lo spiego subito, caporalessa: stiamo per prenderci gioco di questa zucca vuota che fa finta di guardarci e vedere che succede. Come dicevano ad Elsenor? is cuma liom sa diabhal: alle ombre non frega un cazzo. Il che significa che la vecchia signora non dovrebbe aversene a male, se ho capito bene come funziona. Cosa di cui dubito, peraltro. Del resto, non vedo come potrebbe andare peggio di così: se i Kreepar scenderanno a mangiarci ce ne faremo una ragione, vorrà dire che entrambi riceveremo un encomio per ammazzato un soldato nemico. In caso contrario, almeno uno di noi si sarà divertito.

E di certo l'altro non può mettersi a urlare.

Ma poi, perché mai dovresti? Sei pure più vecchia di me, se penso a come sarai tra qualche anno dovrei essere io a urlare.

Per fortuna nessuno di noi avrà mai modo di godersi la scena.

Il Bacio della Morte - Immagine
scritto da Vodan , 00:33 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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