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« Dobbiamo rassegnarci all'idea che questo guardiano richiederà un tributo »
- Magdalene Ryalen -
 
Vodan Thorn
Tempi Cupi
Vodan Thorn
Mai fidarsi di un cuoco magro.
creato il: 08/02/2013   messaggi totali: 23   commenti totali: 28
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30 giugno 516
Domenica 13 Dicembre 2015

Eroi



... E con questo sono quattro. Dovrebbe essere l'ultimo, almeno per adesso. I resti della porta non si vedono neanche più, sommersi da una catasta di zampette intinte nella melma scura e circondate da una moltitudine di minuscoli insetti neri dall'aria minacciosa. Approfitto della pausa per dare un'occhiata ai miei compagni di stanza: Colin è stato colpito un paio di volte, ma a giudicare dall'espressione trasognata con cui guarda la carcassa dello stercoraro gigante che ho steso poco fa direi che l'armatura ha fatto il suo dovere. Ash se ne sta rannicchiato in un angolo con la sua solita espressione del cacchio, metà spaventata e metà compiaciuta alla vista dell'ennesimo casino: sono contento che stia bene ma in realtà non avevo dubbi, quel moccioso ci seppellirà a tutti. Li guardo e penso che dopotutto è stato un bene che la porta si aprisse verso l'esterno in modo da impedirmi di uscire: queste bestie picchiavano di brutto, se me ne fossi andato per salvare la puttana non penso che ce l'avrebbero fatta.

Chiedo ad Ash come vanno le cose nell'altra stanza, sperando che abbia tenuto l'orecchio da quelle parti come gli avevo chiesto quando gli ospiti hanno bussato. Di là erano in tre a menare, non dovrebbero aver avuto problemi. Mi dice che sono usciti, forse per venire da noi.

"Bohemond, pensa Nestor del Borgo di Volta che grigliata si farebbe adesso!"

Bohemond risponde, tutto a posto. Avverto che è ora di uscire, poi mi accingo a liberare l'ingresso: l'idea, a quanto pare, è di andare a stare da loro. Mentre ci spostiamo, la domanda è inevitabile: come se la passano i nostri amici di fronte? Alziamo gli occhi per dare un'occhiata: sulle prime non si capisce nulla, poi a un certo punto li vediamo. Uniti e compatti, impegnati in una sortita che non sembra avere altro scopo se non quello di tirare dentro un paio di disgraziati in fin di vita. E' buio e c'è casino, non si riesce a vedere molto: distinguo a malapena i capelli biondi della caporalessa, intenta a dare ordini brevi e concisi, mentre un altro dei loro brandisce quella che sembra una spada fiammeggiante.

Spada di Fuoco - Immagine

Mecojoni.

Questa scena sembra essere fatta apposta per crearci problemi: se non sapessi che è impossibile mi verrebbe da pensare che li abbiano evocati loro, questi scarafaggi, per farci vedere quanto sono bravi ed eroici. Più la guardo e più mi sembra un dipinto, di quelli che hanno una scritta sotto che riassume il senso delle immagini mostrate.

Non rompeteci il cazzo.

Questo c'è scritto. Una frase che si può leggere in due modi.

Il primo è una richiesta:
Non rompeteci il cazzo, perché siamo soldati anche noi e come tali salviamo vite tanto quanto voi. Avremo pure fatto le nostre cagate ma eseguivamo degli ordini, esattamente come voi.

Il secondo è un avvertimento:
Non rompeteci il cazzo, perché siamo ben organizzati, abbiamo una spada di fuoco e chissà, potremmo persino rompervi il culo.

Stanotte la squadra di Ghaan ha dimostrato di avere un cuore. In parte lo avevamo già capito: sono gli esseri umani più ragionevoli con cui abbiamo parlato finora, probabilmente degli eroi se paragonati al branco di masnadieri che vive da queste parti. Ci serviva una conferma del fatto che non potevamo attaccarli di sorpresa? Ora ce l'abbiamo.

Non solo: hanno anche dimostrato di valere qualcosa. Avevamo bisogno di sapere quanto sarebbe rischioso affrontarli all'ultimo sangue? Ora lo sappiamo.

Questo cambia forse qualcosa? Direi di no. Quello che dobbiamo fare non è condizionato dalla loro bravura o dal buon cuore di cui sono dotati, ma da quello che sono venuti a fare qui ed ora: se fossero in libera uscita, cosa assai improbabile, potremmo anche decidere di lasciarli stare; ma visto che con tutta probabilità eseguono gli ordini del nemico, il nostro compito è trovare il modo per ostacolarli.

Quanto alla spada di fuoco... Ho visto di peggio, e anche i miei compagni. Abbiamo pestato gente grossa, in un modo o nell'altro ce la faremo anche con questi. Il problema è restare in piedi per fare anche il resto.

Ripenso alle possibilità che abbiamo.

Seguirli senza farsi notare: ipotesi che ha ben poche speranze di riuscita: se sono in missione ci toccherà intervenire, in caso contrario potrebbero comunque sorprenderci loro. A ben vedere non sarebbe che un modo per rimandare il più a lungo possibile la scelta di una opzione realmente risolutiva, ovvero una delle successive.

Scontrarci con loro, ovvero ucciderli/farli prigionieri oppure soccombere/essere fatti prigionieri: in tutti i casi significa mandare a monte la nostra missione principale e forse anche la nostra copertura, a meno di non essere così fortunati da ucciderli tutti senza subire perdite significative. In questo ci viene più che mai in aiuto la spada fiammeggiante, fulgido esempio di come un simile lieto fine sia altamente improbabile.

Risolverla con un duello: una ipotesi affascinante, che fa tesoro dell'esperienza vissuta nel cariceto di Amedran. Ma abbiamo realmente l'autorità di negoziare un accordo di questo tipo? Possiamo impegnarci a dar via la nostra identità, nonché a mentire ai nostri superiori quando ci chiederanno cosa è successo? Per quanto l'idea possa essere buona, l'ipotesi di dover tenere la bocca chiusa con chi combatte dal mio stesso lato del campo non mi piace per niente.

Nulla di fatto, ognuno per la sua strada: loro con la missione compiuta e la nostra identità, noi con le informazioni raccolte su di loro. Non mi fa impazzire ma la preferirei al duello, se non altro non ci costringerà a mentire. Il problema è che neanche loro saranno costretti, quindi le rispettive identità saranno rivelate ai rispettivi capi: se non ricordo male ci hanno ordinato di non dire chi siamo, a differenza loro che non sembrano farne alcun mistero.

A ben vedere, ciascuna di queste opzioni rischia di portarci dritti dentro un vicolo cieco. Più ci penso più mi convinco che far capire a questi signori da che parte stiamo sia un errore. Forse dovrei dare ragione a Colin e pensare seriamente a scoparmela, quella donna. Ma non fisicamente, però: con la testa, usando il cervello. A ben vedere abbiamo già cominciato a farlo, raccontandole una storia che nel bene e nel male deve essersi bevuta, altrimenti non saremmo qui a dormire a pochi metri da loro. Dobbiamo continuare così, cercando di restare fedeli a quello che abbiamo raccontato, senza mai rivelarci. In fondo il vero scontro che dobbiamo provare a vincere è questo: riuscire ad essere più svegli di loro, più furbi, più capaci. Assodato che siamo due squadre nemiche e contrapposte, possiamo ancora dimostrare di essere più bravi di loro, magari prima ancora di sguainare le armi. Anche senza una spada di fuoco.

Come potremmo fare? Provo a buttare giù un paio di ipotesi.

O la borsa o la vita: Potremmo pensare di avvicinarli dando l'idea di volerli rapinare, costringendoli - a loro scelta - a uno scontro oppure a un duello: non sarebbe molto diverso rispetto all'ipotesi originaria, il vantaggio è che saremmo visti come briganti e non come soldati nemici. In questo modo potremmo permetterci di perdere il duello o di lasciare vivi i superstiti dello scontro. Non è poco, tutto considerato.

Reclutateci: Li seguiamo senza farci notare per quanto possibile: non appena ci notano gli diciamo che vogliamo provare ad arruolarci nell'esercito di Ghaan, chiedendo loro di metterci alla prova: in fondo siamo buoni combattenti rimasti disoccupati, e Ghaan dovrebbe avere un disperato bisogno di uomini. Se rifiutano, proveremo comunque a capire cosa sono venuti a fare e decideremo il da farsi all'impronta a seconda delle informazioni che riusciremo a recuperare: se accettano, vorrà dire che ci uniremo a loro per il viaggio di ritorno, salvo poi mollarli sul più bello... magari portandoci via l'oggetto e/o le informazioni. Anche in questo caso penseranno quasi certamente a dei briganti e la nostra identità sarà grosso modo salva.

Al momento non mi viene in mente altro. Chissà se queste idee piaceranno ai miei compagni. Ne parleremo stanotte: del resto, con tutti questi ragnetti, dubito che riusciremo a prendere sonno.

Zecca - Immagine
scritto da Vodan , 05:05 | permalink | markup wiki | commenti (5)
 
29 giugno 516
Sabato 5 Dicembre 2015

Ardee



Se Colin sapesse come sto messo sarebbe più difficile dargli a bere che voglio portarti a letto. Dina sostiene che è solo questione di tempo: "tutto guarisce, niente perduto": spero sia vero, l'ultima volta che mi ci sono messo faceva così male che per poco non ammazzavo di botte quella poveraccia di... come si chiamava? Lorna, mi pare. Lorna di Feidelm. Neanche se ne sarà accorta, pareva di colpire il sacco da allenamento della Rocca di Tramontana.

"Io non credo alle coincidenze", così mi hai detto poco fa. Neanche io: per questo non penso che la tua squadra sia qui per caso, né che la vostra missione sia diversa dalla nostra. Siete venuti a trattare con le stesse persone che a noi hanno chiesto di uccidere: gente che prospera rubando medicinali ai nostri compagni per venderli a una fiera di paese, ai quali avete chiesto aiuto per recuperare armi o informazioni da usare contro di noi. Sarebbe bello farti andare via con le mani piene e le gambe sane, ma qualcosa mi dice che non finirà così: mi sa che dovrai rinunciare a qualcosa. O magari non tornerai proprio.

Sei mai stata circondata? Sembra di no, a giudicare da come ti sei affrettata a commentare la mia ferita alla schiena. Dovresti sapere che di solito non è chi scappa che prende le sveglie, ma i poveri stronzi che restano a combattere da soli. La vicenda che hai raccontato di aver vissuto a Feith mi suona familiare. La differenza è che a voi è andata meglio: se non altro non siete stati spazzati via. Dovevate essere un bel gruppo, altrimenti non si sarebbero messi a stanarvi con il veleno. Il che ci porta al vero problema, al motivo per cui non riusciremo a farti cambiare idea. Quanta gente hai perso in quell'inferno? Quanto ti rode il culo sapere che molti di loro camminano ancora? Ho vissuto anch'io una cosa del genere. La differenza è che a voi è andata peggio: è probabile che mia madre sia morta tra le fauci di un ciccione dalla pelle scura, ma almeno non ho il dubbio che stia vagando in mezzo alla neve brancolando come una scema.

I miei compagni ti trovano la persona più ragionevole del circondario, ma a giudicare dai devòti ministri della parrocchia che ci ospita mi sembra un complimento modesto. Colin spera che riusciremo a farti aprire gli occhi, io penso che preferirai farteli strappare piuttosto che concedere il beneficio del dubbio... E proverai anche a strapparli a noi. Sven è sveglio, anche lui ha capito subito che qui si rischia di dover far fuori una intera squadra. Entrambi vorrebbero evitare il peggio.

La vedo dura.

Del resto, detto tra noi, sarebbe anche giusto. Severo, ma giusto. Devi ammettere che, risvegliati o no, avete fatto un sacco di cagate. Molte le ha ricordate Bohemond poco fa, altre vengono raccontate alla Rocca di Tramontana nelle notti di pioggia, quando a nessuno va di uscire. Saranno pure discorsi fatti ad arte per imbonire la truppa, ma noi quello siamo: truppa. Ammazzarci a vicenda è il nostro lavoro, togliervi di mezzo significa salvare vite. Sven in fondo lo sa già, a Colin basterà dire che ti faremo qualche domanda sulle porcherie che avete fatto mangiare a quella scrocchiazeppi di Annie.

Guarda il lato positivo, da queste parti coi cadaveri ci sanno fare.

Dormi bene.

Ardee Drachen - Immagine 2
scritto da Vodan , 01:38 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
1 maggio 517
Domenica 14 Giugno 2015

Fear



I sacerdoti di Nuova Lagos detestavano Beltane, per loro era una festa pagana priva di significato. L'Arrivo della Primavera per loro cadeva oltre un mese prima, durante la settimana che iniziava con le notti di Ostara e finiva con il giorno dedicato alla Dea della Natura. Mia madre, che era convinta che tutti i preti del continente venissero da Delos, attribuiva questa diversità di vedute a ragioni legate alla temperatura.

"A marzo a casa loro farà senz'altro fin troppo caldo, ma qui fa ancora un freddo del cazzo". Facile indovinare quale preferisse celebrare tra le due. Come darle torto?

A Elsenor si festeggia otto volte l'anno: Samhain, Imbolc, Beltane e Lughnashad, e poi Yule, Ostara, Litha e Mabon. Le prime quattro corrispondono ai giorni più importanti dell'anno, le altre assai meno. A Beltane si attraversano le fiamme e si diventa uomini, a Ostara accendi una candela e la guardi bruciare insieme a una donna. Durante Beltane si stringono patti e alleanze, durante Ostara al massimo ti scopi la cugina o la migliore amica con la scusa del cero. Questa è grossomodo la differenza e chiunque vivesse nell'Isola lo sapeva bene, con buona pace dei sacerdoti di Nuova Lagos.

Quando ho fatto l'attraversamento del fuoco avevo appena compiuto 18 anni. Ricordo che per impressionare Branna scelsi di uscire camminando lentamente, col risultato che il fumo quasi mi fece svenire dentro la capanna in fiamme. Chissà se qualcuno ci crepa, ogni tanto, dentro quelle capanne del cazzo: probabilmente si, l'Isola è piena di idioti spacconi che non vedono l'ora di danzare sul ciglio del burrone e non pensano che basta mettere un piede in fallo per restarci secchi. Magari la cerimonia serve proprio a questo, a togliere di mezzo chi è troppo scemo per diventare un uomo. O troppo impacciato.

Capanna in fiamme - Immagine

Uomo. Fear, nella lingua dell'Isola. Branna mi spiegò che, tra gli elfi, quella parola assume un significato molto diverso. Paura. Così viene chiamato chi attraversa il fuoco, così viene riconosciuto dal suo Clan. Da quel momento, se lo desidera, gli è concesso recarsi al Lughnashad e sostenere la Prova: ma può anche fregarsene e vivere comunque la sua vita affermandosi come combattente, soldato, avventuriero, pirata, contrabbandiere o qualsiasi altra cosa. Ma un Lupo, quello non potrà mai diventarlo: non fino a quando non sopravviverà alla Prova.

I sacerdoti di Nuova Lagos dicevano che la lingua di Elsenor non era che una perversione della lingua degli Elfi. I Clan dell'Isola, inutile dirlo, sostenevano l'esatto contrario. L'unica cosa certa è che le due lingue sono collegate tra loro. Paura, dunque. Di diventare uomini? O forse di dover scegliere se diventare Lupi? Il sergente Greg una volta ci disse che un uomo è tale in virtù delle sue paure: non esiste chi non teme nulla, solo chi non ha visto abbastanza. Per questo ci fanno passare attraverso il fuoco.

In queste ultime settimane ho visto fin troppo. La Prova che a lungo ho voluto disputare e dalla quale fui ingiustamente escluso è venuta a prendermi con la violenza di uno stupratore: prima Tarkhun, poi Taerbeck, infine un lupo gigantesco uscito da chissà dove. Roba da cagarsi sotto per tutta la vita. Eventi che si riassumono in una manciata di parole: un sacco di culo, un sacco di sfiga e un sacco di botte. Date, ma soprattutto prese. Le stesse che risuonarono durante il massacro di Nuova Lagos, poi tra gli alberi dell'isola di Cabal e quindi nei corridoi sporchi e angusti delle vecchie prigioni.

Niente di nuovo, dunque. Mi sforzo di pensarlo mentre osservo una gamba irriconoscibile, masticata fin quasi all'osso. Chissà se ho avuto davvero scelta, se ho agito d'istinto o per senso del dovere. So solo che non ho avuto alcun dubbio a spaccare quella collana, nonostante fosse un trofeo di guerra che mi ero guadagnato. A ben vedere ho distrutto metà delle cose che possiedo e neanche so bene perché l'ho fatto. E' venuto da dentro, come un colpo di tosse. L'unica cosa che ho capito è che qualcuno c'è rimasto davvero male, quindi se non altro ne è valsa la pena.

Guardiamo il lato positivo: mi resta un boccale, segno che l'ultima bevuta deve ancora venire.

Alla tua, chiacchierone... E tante grazie per lo scudo.
scritto da Vodan Thorn , 05:29 | permalink | markup wiki | commenti (3)
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