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« è del tutto inutile indossare l'armatura contro simili praticanti di magia »
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Kailah Morstan
diario di viaggio
Kailah Morstan
 
creato il: 13/01/2012   messaggi totali: 85   commenti totali: 91
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13 marzo 500
Venerdì 13 Settembre 2013

l'Amico del nonno

Stasera l'ho visto di nuovo.

Era da poco finita la funzione: Okton, Marystelle ed io precedevamo di alcuni passi Zio Karol in direzione di casa. Mia sorella aveva decretato che valevano soltanto i sassi chiari, e nostro fratello ci guardava divertito vedendoci saltellare al ritmo degli ultimi rintocchi delle campane. Zio Karol parla poco e, al contrario di papà, non alza mai la voce. Quando siamo con lui possiamo giocare quanto vogliamo.

Al termine di ogni salto il tuo piede deve trovarsi interamente dentro al sasso: se tocchi la terra o un altro sasso, devi contare. Quando le campane si fermano, chi ha contato di più paga pegno. Pagare pegno non piace a nessuno: per questo, dal momento in cui salti a quando atterri, lo sguardo è quasi sempre rivolto verso il terreno.

Non ricordo quando ho alzato lo sguardo o perché, fatto sta che lui era lì. Nascosto dietro il fienile dei Kohler, intento ad osservarci. No, intento ad osservare... me.


...


"Kailah! Kailah, mi senti?"

Ricordo la voce di Marystelle, un velo che mi si abbassa sugli occhi. Quando li riapro lui , quella cosa, non c'è più: mi volto verso mia sorella, che mi osserva spazientita.

"Marystelle! L'hai... l'hai visto?"

"Certo che l'ho visto!", risponde puntando il dito in direzione del mio piede. "Devi contare!"


...


E' quasi notte quando busso alla porta di Franziska. Il villaggio è pieno di luci che si aprono sopra pozzi di ombra nera dove potrebbe nascondersi lui. Dire che non avevo appetito è stato facile, trovare il coraggio di uscire dalla casa e dal giardino molto meno. Ma tanto anche la casa e il giardino sono pieni di pozzi di ombra nera...

"Chi... Kailah? Tesoro mio, che fai in strada a quest'ora?"

Franziska non ha paura di niente. Apre la porta senza chiedere chi è, come mio zio. Non c'è niente da temere in questo villaggio, mi ha detto una volta: spero tanto che sia come dice lei. Le faccio cenno che voglio entrare.

"Ma lo sanno che sei qui?"

Scuoto la testa, le dico che farò in fretta. Mi fa entrare, poi mi precede verso la sala da pranzo. Questa è l'ultima casa dove mio nonno ha vissuto, dove è stato a lungo nascosto. Il pavimento scricchiola, le pareti odorano di legno stagionato. I vecchi mobili del corridoio sembrano quasi assorbire i pozzi d'ombra che sgorgano dalla lanterna di Franziska e mi fanno sentire più sicura.

Mi fa sedere, mi chiede di raccontarle tutto: così faccio. Le parlo di quello che ho visto stasera, e anche di tutte le altre volte. Le racconto di come nessun altro bambino riesca a vederlo... neppure i miei fratelli.

"Ho capito", annuisce. "Quindi lo hai visto anche tu".

Non capisco. "Anche io? Vuoi dire che...".

Annuisce di nuovo. "Aspetta un momento" dice poi. La osservo mentre raggiunge un foglio di pergamena e una penna d'oca. Poi torna a sedersi, inumidisce la punta e comincia a tracciare alcune linee. Quando mi mostra il risultato mi sento quasi svenire.





Yshtav - Immagine



Dimmi, Kailah... è questo il volto che hai visto?

Annuisco, in preda al terrore. Con mia grande sorpresa, la vedo sorridere.

Non devi preoccuparti, allora...", esclama con aria sollevata. "non è niente di brutto. Al contrario, è una sorta di... spirito protettore, diciamo così". Fa una pausa, osservando il mio volto ancora incredulo, poi continua.

"Tuo nonno... beh, mi disse che sarebbe potuto succedere, prima o poi."

"Mio nonno? Vuoi dire che... Anche mio nonno riusciva a vederlo?"

Franziska mi sorride. "...Eccome se ci riusciva. E' una cosa legata a un episodio che gli è capitato alcuni anni prima di...". Fa una pausa, poi riprende. "E diceva di esserne anche lui terrorizzato, altroché... finché non ha scoperto che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Lui lo chiamava... l'Amico, addirittura."

Mentre l'ascolto, mi faccio coraggio: non è la mia immaginazione, dunque! Anche il nonno riusciva a vederlo. Ne ero certa. Le chiedo di parlarmi ancora del nonno e del suo misterioso Amico, ma Franziska mi ricorda che è tardissimo e che devo tornare a casa. Si offre anche di riaccompagnarmi, visto che è buio.

"Prima di andare, però, lascia che ti mostri una cosa".

Intinge nuovamente la penna d'oca, volta il foglio e riprende a disegnare: stavolta la sua espressione si fa seria. "Come ti ho detto, questo Amico non è pericoloso, ma... tuo nonno mi ha parlato anche di un'altra cosa, diversa, e dalla quale è necessario guardarsi con molta attenzione."





Vihamel - Immagine


Sento il sangue gelarsi nelle vene.

"...Q....Questo è cattivo?" riesco appena a mormorare.

"Si, lo è. Ma non preoccuparti: non ti capiterà mai di vederlo! Non finché resterai una brava bambina. Adesso, però, è ora di tornare a casa: risparmiamo a tuo padre una preoccupazione."

Annuisco, restando in silenzio. Prendo la mano di Fransizka, che mi conduce verso la porta. Stavolta nè il corridoio nè i suoi mobili antichi riescono a tranquillizzarmi. Spero che non si accorga che sto tremando. Spero che non si accorga che... Non ho mai visto l'Amico del nonno, mai. Neppure una volta. Sarò una brava bambina. Sarò una brava bambina. Lo giuro.

scritto da Kailah Morstan , 18:00 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
24 luglio 516
Giovedì 11 Aprile 2013

Scuola di tiro

Il Sergente Ivàn mi ha richiamata alla Torre Nove con l'incarico di formare una piccola squadra di arcieri.
Ho preso parecchio sul serio questa cosa, al punto che domani si terrà ufficialmente la prima gara di tiro della Torre Nove. Ho costretto i soldati ad esercitarsi ogni giorno: alcuni sono piuttosto portati, specialmente il Beccamorto, che ha una mira naturale impressionante.
Ottima cosa, tutti contenti... tranne me, devo ammettere. Infatti i miei "allievi" hanno preteso che il premio in palio per il vincitore del torneo fosse... un mio bacio!
Il Sergete Ivàn si è messo a ridere quando sono andata a dirglielo, imbarazzata fino alla cima dei capelli.
"Non prendertela, Kailah", mi ha detto, "è uno scherzo innocente! Qui alla Torre Nove siamo un po' a corto di principesse..."
Ho provato a insistere che non era il caso, che mi sentivo a disagio, che non ha senso... ma il Sergente non mi ha presa molto sul serio, forse si diverte pure lui a vedermi diventare rossa, o forse non ha niente di meglio da offrire come premio per il vincitore. Alla fine ho dovuto lasciar perdere e acconsentire a questa assurdità, un bacetto sulla guancia cosa sarà mai?
Eppure sto qui a rigirarmi nella mia branda, unica ragazza in questa maleodorante camerata di soldati, e penso a domani con terrore. Il più bravo con l'arco, tra i miei allievi, è certamente il Beccamorto. E io dovrei... baciare quel... quel....
Mamma mia, non ci posso pensare!
E tutti rideranno, strepiteranno, batteranno le mani... accidenti che Stryker è partito per la missione alle Falesie degli Orchi, almeno avesse vinto lui la gara... ma cosa vado a pensare!! Kailah, vergogna!
Povera me... che situazione imbarazzante... se ci fosse Padre Engelhaft, lui magari con le sue tediose prediche avrebbe fatto desistere i miei commilitoni da questa ridicola idea. Mi rendo conto che si tratta davvero di una sciocchezza, razionalmente lo capisco che è solo un gioco, un modo per sdrammatizzare un po' il fatto che siamo in guerra, che la situazione è brutta, che ogni giorno si rischia di morire per un motivo o per l'altro. Però ciò non mi impedisce di farmi rimanere sveglia a rigirarmi nella branda, logorata dall'imbarazzo! Proprio a me doveva capitare....

scritto da Kailah , 21:20 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
28 maggio 516
Giovedì 17 Gennaio 2013

Bagno di fango... e di realismo

L'esercizio è fondamentale. Il fatto di dover sempre sperimentare tutto al momento del bisogno, e di non avere tempo per allenarmi in condizioni di tranquillità, è un problema che in qualche modo dovrò risolvere. Altrimenti è davvero difficile ottenere risultati apprezzabili.
D'altronde dove la trovo una cavia disposta a farsi venire dei crampi per darmi occasione di fare esercizio?
Qui a Lagos vige la schiavitù.
Se soltanto fossi appena un tantino più spregiudicata... però magari qualcuno disposto a farsi venire un crampo in cambio di pochi spiccioli lo trovo. Certo, nemmeno io ormai navigo nell'oro, ma qui la miseria è tale che probabilmente un tentativo o due posso permettermelo senza andare rovinata.
Non ci sono conseguenze negative, un crampo fa malissimo lì per lì, poi passa. Però non mi va di farlo a tradimento a gente inconsapevole, non mi sembra giusto.

Nella torbiera ho fatto un volo nel fango che me lo ricorderò. Se non ci fosse stato Brian a rialzarmi starei ancora lì a far compagnia alle ranocchie e alle libellule... colpa di quegli stupidi moscerini che mi sono finiti in bocca.
Fa sempre un po' ridere quando la gente cade, fa ridere pure se ti fai male.

Mi chiedo cosa succederà nelle prossime settimane. A parte il capo e quell'altro, è probabile che i quattro briganti superstiti finiranno per essere reclutati a forza nell'esercito di Uryen. E' imbarazzante. Ce li troveremo insieme alla Rocca di Tramontana, diventeranno nostri alleati, magari finiremo anche per farci amicizia. Oggi carcerieri e domani compagni d'arme. Fa strano, ma bisogna abituarcisi: è un po' quel che è successo con Greg, ed anche coi soldati della Chela, sir Madsen e compagnia bella.

Mentre combattere contro "mostri" è qualcosa che mette tutti d'accordo, la velocità con cui gli ex nemici diventano commilitoni mette un po' di dubbi addosso.
Ogni volta che si incocca l'arco, che si incrocia la spada con qualcuno, bisognerebbe dirsi "niente di personale". Perchè spesso è così: non c'è niente di personale. Ognuno sta nello schieramento che gli è capitato, ognuno cerca di portare la pelle a casa.

Pericoloso relativismo.

Una cosa per volta, meglio non confondersi con simili considerazioni. Andiamo a fare la spesa, c'è un po' di gente da comprare.


Kailah fangosa (blog)
scritto da Kailah , 10:38 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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