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- August Bertrand -
 
Kailah Morstan
diario di viaggio
Kailah Morstan
 
creato il: 13/01/2012   messaggi totali: 85   commenti totali: 91
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5 aprile 516
Lunedì 9 Luglio 2012

Marmellata di mirtilli

Uova, farina, burro e zucchero. Un bell'impasto morbido, elastico, deve cuocere per un'oretta.
No, non sto traducendo il libro di mio nonno... sono solo i pochi ricordi di cucina che conservo.

Quando stavo a Burglitz i frutti di bosco con cui la cuoca preparava le marmellate provenivano dal Meistwode. Su quell'immensa foresta circolavano tantissime storie, si diceva che fosse maledetta, che nelle sue nebbie insidiose si nascondessero chissà quali creature. Ci mettevano paura, a noi ragazzini, con tutte quelle leggende.

Ora siamo sul limitare del Bosco dei Mirtilli.
Un nome carino, amichevole. Evoca pensieri di marmellate e di torte, mentre abbiamo visto fin troppo bene che razza di orrori si nascondano tra questi alberi.
Morti che camminano, tafani assassini. Una "Bestia" alta tre metri. Creature mosse da un istinto fin troppo intelligente.

Mar era già un posto piuttosto miserabile: adesso è irriconoscibile, con la gente prigioniera nella locanda, le case sbarrate. Morti, tantissimi. Alcuni direttamente uccisi dal veleno dei tafani o dalle ferite, altri giustiziati per paura che possano diffondere il contagio, vittime della nostra incapacità di curarli.

Bisogna riconoscere che l'esercito di Uryen ce la sta mettendo tutta.
I mezzi sono quelli che sono, non è facile combattere manifestazioni innaturali come queste. Luger disse qualche giorno fa che se il Capitano Barun non riesce a convincere il Burgravio ad erigere un muro di protezione dal versante del Traunne, tra un anno qui non ci sarà più nessuno.
Ora, magari è pessimista. Ma certo abbiamo visto coi nostri occhi che i segni del contagio sono ormai presenti anche qui, e che col disgelo la virulenza dell'infezione sembra crescere ancora.

Spesso penso a Bronne, in questi ultimi giorni.
Mio padre non si merita niente, d'accordo, ma lì vivono molte persone che ho a cuore, e poi la Rocca che è stata assegnata alla mia famiglia va protetta anche in osservanza al vincolo d'onore che ci lega al Margravio.
Non è così vicina: tra noi e Bronne si stendono lande disabitate e poco percorribili; tuttavia sussiste il rischio che presto o tardi questo contagio arrivi anche laggiù.
Il mio dilemma è semplice: mi chiedo se saprò riconoscere il momento giusto per "avvisare". Troppo presto sarebbe inutile e controproducente. Troppo tardi... beh, troppo tardi sarebbe "troppo tardi".

Il fatto è che non basta la normale prudenza, per arginare la contaminazione. Ci vogliono informazioni precise, specifiche. Come trattare il materiale infetto, umano, animale o vegetale che sia. Come riconoscerlo, quali misure vanno adottate.
Dobbiamo studiare, cercare di capire. Pregare di avere quel po' di fortuna necessaria per restare in vita abbastanza da riuscire a venirne a capo.

Il Bosco dei Mirtilli da questo punto di vista è un terreno di prova, il territorio di studio ideale. Piccolo, contenuto, ben sorvegliato. Se non riusciamo a gestire nemmeno questa emergenza significa che non siamo pronti per le sfide ulteriori che ci aspettano.

Senza contare che anche dal punto di vista umano le sfide sono difficili.
Chiunque venga contagiato, anche se i suoi sintomi apparentemente sono minimi, va ucciso, decapitato e bruciato.
Facile a dirsi... nella realtà è una cosa straziante.
Per ora non è mai capitato a gente che conoscessi bene, ma leggo negli occhi del Tenente Ramsey il peso di simili decisioni. Lui ha dovuto farlo ai suoi compagni, a chissà quanti di loro.
Sono cose terribili, capaci di piegare persino i più coraggiosi degli uomini.

Ne parlavo l'altro giorno con Padre Engelhaft.
Io sostenevo che la durezza fosse l'unica soluzione per arginare il contagio, anche a costo di grandi sacrifici: proprio come fanno gli insetti, che per salvare la loro colonia sono disposti al sacrificio del singolo. Se vogliamo batterli dobbiamo in questo farci simili a loro.
Lui mi ha detto di no, che probabilmente è ciò che ci differenzia da loro, l'attenzione per ogni singola persona, che potrà darci la vittoria.
Io non lo so, ma a coronamento del discorso, l'indomani, l'esperto locale di insetti ci ha spiegato che questi "tafani" del Bosco dei Mirtilli sono piuttosto anomali sotto questo versante: hanno un atteggiamento conservativo e quasi "individualista".

Non ci capisco niente, chissà chi ha ragione. Per fortuna non devo prendere io certe decisioni, non invidio proprio il Tenente Ramsey....
Io sono qui per studiare, per serbare campioni di materiale infetto, per dare una mano e cercare di portare tutto alla Rocca di Tramontana.
E speriamo che questi mirtilli non ci vadano troppo per traverso.

scritto da Kailah , 09:25 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
3 aprile 516
Martedì 3 Luglio 2012

Chi ci capisce è bravo

E insomma anche questa è fatta.
Ho parlato con Luger, ero preoccupata ma alla fine mi sembra che sia andata bene.

Luger ha un approccio sperimentale che mi piace. Per quanto richieda un certo stomaco, ha sotto osservazione almeno due di quei "morti viventi", ovviamente bene incatenati. Uno lo nutre, l'altro lo tiene a stecchetto.
Mi ha dato una efficace dimostrazione di come quel che apparentemente sembrerebbe proprio un cadavere in realtà possa muoversi all'improvviso e rivelarsi molto pericoloso. "Diffidate dei cadaveri", mi ha detto. Oh sì. Diffideremo.

L'altra cosa che mi ha fatto vedere, e che probabilmente ci sarà utile, è una sostanza infiammabile che potrà servirci per bruciare i morti infettati ed evitare che continuino a diffondere il contagio. Infatti non basta fermarli, "ri-ammazzarli" con un colpo intesta: bisogna proprio dargli fuoco, altrimenti restano comunque carcasse inermi ma pericolosissime, perchè piene di parassiti contagiosi.

Se la teoria di Luger è giusta, la "febbre dei morti" sarebbe infatti causata da una sorta di parassita, più precisamente una colonia di parassiti che contamina il corpo, lo uccide e se ne impossessa, rianimandolo per spargere il contagio.
Il cadavere si muove, può anche mantenere qualche barlume di intelligenza, e smette di "funzionare" solo dopo che la sua testa è stata spaccata. Distruggere la testa ferma però il cadavere ma non elimina i parassiti, che continuano ad essere contagiosi e vanno distrutti con il fuoco.

Abbiamo parlato anche del libro cifrato di mio nonno.

Chissà chi credeva di avere davanti Luger, mentre mi ammoniva a non voler bruciare le tappe nello studio della magia. Forse in passato si è imbattuto in allievi desiderosi di conquistare le vette del "potere", mossi dall'ambizione, e per questo inizialmente era così sulle difensive.

L'ho preso un po' di sorpresa quando gli ho chiesto di leggere lui il libro criptato, di decifrarlo e di capire se se ne possa trarre qualcosa di utile. Ma sono certa che alla fine ha capito e che è stata la scelta giusta.

Nel migliore dei mondi possibili avrei dovuto domandargli solo qualche consiglio e poi, con calma, studio e pazienza, mi sarei dedicata alla decifrazione di quel tomo.
Ma siccome qui non siamo nel migliore dei mondi possibili, sarebbe stato assurdo tenere un testo potenzialmente utile a prendere polvere, in attesa dei "miei" tempi.
Io di magia ci capisco poco e niente, di linguaggi criptati non ne parliamo. Lui sta lì prigioniero, è uno studioso esperto. Sicuramente è più bravo di me a trovare quel che ci può stare di utile in quel volume, ammesso che ci sia qualcosa. Poi magari si scopre che c'è solo la ricetta per fare la torta con la crema... in tal caso la buona notizia sarà che non ho dovuto buttare ore e ore per decifrarla.


scritto da Kailah , 14:30 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
28 MARZO 516
Lunedì 25 Giugno 2012

Reazioni

Qualche giorno fa, di ritorno alla fattoria del povero Messer Tober, abbiamo raccontato la nostra disavventura a Bert, compagno d'armi del compianto Gideon.
La sua reazione è stata prevedibilmente un po' incredula, al punto che ci ha consigliato di omettere qualche dettaglio, al momento di far rapporto al Sergente Rock.

Invece oggi, giustamente, appena tornati a Uryen, Bohemond ha riferito ogni cosa al nostro superiore. Ha descritto gli errori commessi e gli eventi di natura soprannaturale a cui abbiamo assistito. Ha ammesso di aver dovuto collaborare con il gruppo di banditi del Caporale Jones e non ha nascosto niente.

La sua sincerità è stata ricompensata, perchè il Sergente Rock non si è arrabbiato. Era amareggiato, deluso, un po' rassegnato. Ha criticato alcune scelte tattiche, ma non ha minimamente messo in discussione, nemmeno per un istante, che tutte le assurdità che Bohemond gli stava dicendo fossero vere.

Io avevo paura della reazione del Sergente Rock davanti al rapporto di Bohemond, ma vederlo così pronto a credere alle nostre parole mi ha messo davvero i brividi.

Il Sergente Rock, per il ruolo che ricopre e le responsabilità che ha, è molto più informato sulla situazione complessiva rispetto ai soldati semplici.
Così mentre un Bert qualsiasi reagisce con ovvia incredulità davanti ai racconti di Bohemond, il fatto che Rock prenda per buone le sue parole mi fa pensare che le cose stiano messe peggio di quanto non si creda. E che gli orrori che abbiamo visto nel cimitero di Cantor siano meno unici di quanto mi piacerebbe sperare.

Per la nostra carriera militare forse sarebbe stato peggio, ma senz'altro mi avrebbe arrecato maggiore sollievo se Rock se ne fosse uscito dicendo che gli stavamo raccontando assurdità, roba mai sentita prima, frottole. Invece ci ha creduto subito, pessimo segno!!

Riguardo me, io ancora un po' stento a credere ciò che io stessa ho visto e sentito.
I giorni nel cimitero di Cantor sono stati simili ad un incubo, uno di quelli nei quali sei prigioniero in un luogo stregato dove le cose funzionano a modo loro e tutto complotta per tenerti lì inchiodato fino al risveglio.

Per fortuna ci siamo svegliati.

Gideon non è stato altrettanto fortunato, mentre alcuni di noi porteranno a lungo le ferite che hanno subito lì. Ma ora che siamo fuori mi sento incredula. Mi sembra impossibile che le cose siano andate realmente come sono andate.

Quella sorta di uomo bestiale che aveva eretto a sua tana la cripta mezza allagata, e tutti i cadaveri e le carcasse putrescenti... chissà se anche nel Bosco dei Mirtilli si nasconde un posto simile. Chissà se un tempo quello era una "persona" e cosa l'ha ridotto così.

Ma soprattutto... chissà se ci sarà mai qualcuno disposto a prendersi la briga di andare a ripulire e fermare quello scempio.

Adesso godiamoci i lussi della Rocca di Tramontana. Quanto è vero che è tutto relativo, un tempo mi pareva un luogo freddo e spartano, adesso non so immaginare niente di più piacevole ed accogliente.
Presto potremo parlare con il Capitano Barun e riceveremo nuovi ordini.
Potremo chiedere notizie di Cynthia, che secondo indiscrezioni non dovrebbe passarsela malissimo, e magari avere il permesso di parlare con Luger.

Poi si vedrà.


scritto da Kailah , 23:15 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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