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Mathias Kniesbeck
 
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26 luglio 516
Martedì 23 Aprile 2013

riduzione del danno

"Quello che ti è successo è volgare e ingiusto"
Guardo Skià senza capire, chiedendomi se sia la sua pronuncia insolita della mia lingua a confondermi.
"Devi avere più rispetto di te stessa", insiste la deliota. "Fino a quando non avrai più rispetto di te stessa, neanche gli altri ti rispetteranno".
Mi sorride, fa cenno di sedere accanto a lei, coi piedi scalzi che lambiscono le onde del mare.
"Non so come fare", sospiro. "Nessuno capisce le mie parole... per loro sono solo una schiava, come posso farmi rispettare!"
Skià resta qualche momento in silenzio, scrutando il ristretto orizzonte della baia.
"Lo sai da dove vengo?" domanda poi. "Vengo da un monastero lontanissimo da qui, nell'Impero. Ero prigioniera, mi avevano incarcerata. Sai cosa sono i crimini contro la religione e la morale?"
Scuoto il capo. No che non lo so.
"E' facile, Astea. Sono praticamente tutti i crimini che puoi immaginare. Tra di essi c'è il reato di stregoneria, il reato di adulterio verso un marito che ti è stato imposto dai familiari, il reato di bestemmia, il reato di aggressione contro un vecchio Igumeno che non sa tenere le mani a posto..."
"Igumeno? Cos'è un Igumeno?"
"Un vecchio prete, mettila così"
Annuisco. "E tu eri accusata di tutte queste cose?"
"Tra le altre, sì".
"... caspita..."
"Mi avevano rinchiusa ed avevano deciso di buttare la chiave. Il Destino ha voluto diversamente", sorride. "Gunnvor e i suoi compagni hanno assalito il Monastero, lo hanno saccheggiato, hanno fatto strage dei monaci e hanno rimpinzato due navi colme di bottino. All'interno del bottino... c'ero anche io".
"Ma... come me allora!"
Skià annuisce. "Te l'ho detto. Gli altri ti riconoscono il rispetto che tu per prima attribuisci a te stessa. E' una cosa istintiva, funziona con la gente dell'Impero, con quelli del Granducato... e anche con questi selvaggi del Nord".
"E non ti hanno..."
"No, non mi hanno toccata".
Guardo Skià ammirata, invidiosa. Come accidenti ha fatto a ribaltare così drasticamente una posizione tanto disperata?
Lei mi capisce al volo e sorride. "Sono abbastanza brava a convincere le persone".
Restiamo qualche momento zitte, coi piedi nell'acqua fresca della baia. Non trovo il coraggio di chiederle quel che ho nel cuore, ma non serve. Lei lo intuisce a perfezione.
"Vorresti qualche consiglio?"
"Sì... te ne prego".
"D'accordo allora, Astea. Fa come ti dirò e vedrai che le cose miglioreranno presto. Prima di tutto..." mi guarda seria, "sei sicura di non essere incinta?"
"Oh, per gli Dei... credo... credo proprio di no"
"Molto bene. E' fondamentale che tu non resti incinta."
"Ma come posso..."
Skià sorride. "Fidati di me, gli uomini sono prevedibili. Devi solo evitare che siano loro a guidare il gioco".
Ascolto la Deliota affascinata, incuriosita, a tratti imbarazzata. Lei parla, spiega, racconta con la sua bella voce esotica. Elargisce tutti i consigli che una brava madre non ti darebbe mai.
Ripenso per un attimo ai racconti di mia cugina... quanto tempo è cambiato da allora, com'è lontana quella confidenza innocente. Se potessi parlarle adesso... scuoto il capo. Sono cambiate troppe cose, non si può tornare indietro.
Non rivedrò mai più mia cugina, Reiner, i miei familiari...
"Mi stai ascoltando?"
Guardo Skià, mi scuso.
"Stavo pensando a mia cugina, al mio... amico più caro... alle persone che non rivedrò mai più..."
"Chi ti dice che non li rivedrai mai più?"
"Non penso che mi lasceranno mai andar via..."
"Ecco, stai di nuovo sbagliando atteggiamento. Devi avere fiducia... negli Dei, nella fortuna, nella buona sorte"
Sospiro, poco convinta. "E se anche potessi tornare da loro... mi vorrebbero ancora? Adesso che sono stata... profanata dai Nordri... io ho paura che le cose non torneranno comunque mai più come prima"
Skià mi sfiora la guancia con la mano, costringendomi a guardarla in faccia. E' molto seria.
"Quando tornerai a casa, dovrai essere tu a decidere tutto. Il tuo... migliore amico, il tuo... ragazzo... se osa soltanto alzare un sopracciglio, se ha il coraggio di dare la colpa a te per quel che è successo, se storce il naso per il fatto che non sei più la vergine innocente di qualche mese fa... lascialo agli inferi. Non ti merita"
"Ma io..."
"No, ascoltami. E' una cosa seria. Chiunque a casa dovesse criticarti o farti pesare quel che ti sta accadendo qui, non merita altro che di soffrire una sorte simile, o peggiore. Se il tuo amichetto ti verrà incontro, ti abbraccerà senza farti domande e ti vorrà sposare, subito, senza esitazione, allora prenditelo, è un brav'uomo. Ma in caso contrario... non permettere a nessuno di... ehi, ma stai piangendo?"
Tiro su col naso. "Scusa Skià... scusami, non volevo..."
Skià non dice alto, mi abbraccia stretto mentre io scoppio in un pianto dirotto.
"Io non tornerò mai a casa..." singhiozzo tra i suoi capelli profumati.
"Pregherò per te" mi sussurra all'orecchio. "Andrà tutto bene".

scritto da Astea Trent , 13:03 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
1 agosto 516
Martedì 16 Aprile 2013

Le buone e le cattive

La tentazione di arrischiarcela, e di fare il colpaccio, c'è.

Ho detto al Sergente Diamond che saremmo tornati con la ragazzina e mi rode troppo di tornare a mani vuote, riportandoci indietro la puttana nordra e il capo di questi predoni delle Ombre Nere.
Gente inutile, altre bocche da sfamare per le patrie galere.

Invece a mezza giornata di distanza c'è la baia dove il Poeta trascorre le sue ore felici a comporre poesie e a stuprare le nostre ragazzine. C'è il Poeta e altri 50 nordri bastardi par suo, certo, ma noi abbiamo qualcosa che gli interessa, forse possiamo provare uno scambio.
Gli diamo la donna, che evidentemente ha del valore se il clan rivale si è scomodato per venirsela a prendere, e gli diamo questo prigioniero.
Loro ci danno la ragazzina e tanti saluti, arrivederci e nemici come prima.

Si pongono alcuni ordini di problemi.

Comunicare non è facile: le poche bestemmie che conosco nella lingua dei Nordri non saranno di grande aiuto nell'intavolare una trattativa. Possiamo sfruttare la nostra prigioniera, che ha tutto l'interesse a collaborare, visto che da un lato ha la possibilità di tornare libera, dall'altra di essere la prima che sarà sgozzata se le cose si mettono male.

Anche arrivare indisturbati alla Baia del Poeta non è facile, non saranno tanto imbecilli da non aver piazzato qualche vedetta. L'ideale sarebbe prenderci una vedetta, rispedirla alla baia con il messaggio e aspettare una risposta. Se arrivano in pochi con la ragazzina bene, se arrivano in 50 ammazziamo la prigioniera e ci prepariamo a morire martiri, portandone il più possibile all'inferno con noi.

Ci sono anche dei lati positivi.

Portare a termine la missione, prima di tutto. I "Volontari" non lasciano le cose a metà, anche a costo di prendersi qualche rischio più del necessario. Dobbiamo liberare la ragazzina, e con una ragazzina voglio tornare alla Torre Due.
Non mi frega della ragazzina di per sè, ma non glie la possiamo lasciare, non va bene. E' proprio una questione di principio.
Un po' mi urta il fatto che loro ci daranno la ragazzina molto pesantemente "usata", mentre noi gli restiuiamo la puttana ancora nuova, senza che nessuno le abbia torto un capello. Ma che si può fare, questione di stile, mettiamola così.

L'altro lato positivo, che mi invoglia a tentare questa cazzata, è che noi dobbiamo ringraziare tutti gli Dei, a partire da Azatoth, per il fatto che i Clan Nordri si facciano la guerra tra di loro.
Dovessero mettersi d'accordo, per noi sarebbe un casino dieci volte peggio che adesso.
Quindi se portiamo in omaggio al Poeta il capo della spedizione delle Ombre Nere, stuzzicheremo la zizzania tra clan, magari causeremo qualche ritorsione, qualche spargimento di sangue tra cugini nordri.

Tocca tentare.
Questo è un incarico per veri Volontari. Chi non vuole partecipare potrà restare a distanza di sicurezza. Peccato per Aaron, senza braccia non sarà di grande aiuto, gli dispiacerà perdersi lo spettacolo.

Andiamo a trovare il Poeta. Mi è sempre piaciuta la poesia, che non si dica che sono un tipo prosaico.


scritto da Caporale Klaus Berger , 15:45 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
14 giugno 516
Domenica 10 Febbraio 2013

La testimonianza del sopravvissuto

"Sì, Sergente, mi sento un po' meglio. Grazie Sergente".

"Molto bene, allora inizia a raccontarmi come sono andate le cose. E non tralasciare niente"

"Agli ordini Sergente. Dall'inizio?"

"Dall'inizio. Per prima cosa... che ci facevate lungo il gomito delle capre? Chi ha deciso di passare di lì?"

"E' stato... Lakeman, signore. Sin dalla partenza ho capito che c'era qualcosa di strano, era nervoso, si guardava continuamente alle spalle, intorno... come se si aspettasse problemi. Eric glie l'ha pure chiesto, a un certo punto, se c'era qualcosa che non andava, ma Lakeman ha negato. Però era strano, si capiva chiaramente che qualcosa lo preoccupava. Il piano era naturalmente di passare per il solito sentiero della roccia pendente, come sapevate. Tutti pensavamo che saremmo passati di lì"

"Infatti..."

"Siamo arrivati alla biforcazione, dove c'è il boschetto di betulle, ed abbiamo iniziato a scendere lungo il crinale. Tutto normale, apparentemente. D'improvviso Lakeman si è fermato di colpo, ci ha fatto segno di rimanere immobili. Avevamo percorso quanto? Duecento, trecento passi lungo il sentiero, non di più. Si andava abbastanza bene, nonostante il pesante carretto. Lakeman si è chinato, ha scrutato per terra, poi si è messo a controllare alcune rocce al lato del sentiero. Noi ci guardavamo intorno, chiaramente Lakeman era preoccupato di qualcosa, ma non ci diceva niente... eppure era tutto tranquillo, tutto normale"

"Continua"

"Lakeman raccoglie qualcosa, qualcosa di piccolo, se lo infila in tasca e torna verso di noi serissimo. 'Torniamo indietro', ci fa, 'prendiamo un'altra strada'. Non vi dico Sergente quanto è stato complicato girare il carretto con la gabbia. Il sentiero è stretto, il mulo faceva storie, alla fine ci siamo riusciti ma abbiamo perso un sacco di tempo. Io butto lì che se ci sono problemi possiamo tornare indietro alla torre, in un'ora di viaggio saremmo arrivati, ma Lakeman scuote il capo e insiste che dobbiamo andare a Uryen il prima possibile. E così torniamo indietro e prendiamo il gomito delle capre. Lakeman cammina un po' avanti a noi, guardandosi intorno e cercando tracce o segni strani a terra e in giro. Si avanza ancora più lenti, visto che è così stretto e a precipizio, ma tiriamo dritto per un'altra ora o due, piano piano. Finalmente Lakeman sembra rilassarsi, smette di controllare il sentiero avanti a noi, sembra soddisfatto. Poco dopo scoppia il casino".

"Cosa hai visto, di preciso? Cerca di ricordare tutti i dettagli"

"Ci provo, Sergente. Ho visto poco... in quel tratto io stavo accanto al mulo, tenendolo per la briglia in modo da spronarlo ad avanzare. Camminavo veramente vicino al ciglio del sentiero, dall'altro lato c'era Eric. Avanziamo faticosamente, combattendo con quel cocciuto animale, quando mi rendo conto con la coda dell'occhio che c'è del movimento in alto, sul crinale dal versante opposto. E' un attimo, ed un grosso masso ci rotola addosso, seguito da altri due o tre. Non so dire bene come sia andata, io ho fatto un movimento d'istinto per non farmelo finire addosso, mi ha colpito ugualmente e mi ha sbilanciato... facendomi cadere di sotto. Sono riuscito a vedere un paio di sagome, una in alto e una sul sentiero davanti a noi... ma è stato un attimo"

"Solo due?"

"Due sono quelle che ho visto io, ma probabilmente ce n'erano altri. Non saprei dire, ma quei massi erano grossi, pesanti, e sono caduti più o meno contemporaneamente... Ci doveva essere altra gente, credo. Io però ne ho visti due".

"Erano Nordri?"

"No, non so... non penso. Non mi hanno dato l'impressione di essere Nordri. Avevano il volto coperto da qualcosa, forse un fazzolettone, e nell'insieme non mi sembravano Nordri. Li ho visti solo per un attimo, potrei sbagliare".

"E poi? Continua"

"E poi devo aver perso i sensi per qualche istante, mi sono ritrovato in basso tra le rocce, con una gamba che mi faceva un male cane. Da sopra arrivavano suoni di combattimento, grida, chiaramente i miei compagni stavano venendo sopraffatti. E infatti poco dopo sono stati spinti di sotto, uno dopo l'altro. Morti. Goben è finito non così lontano da me, riuscivo a scorgerlo... era chiaramente morto. Tempo qualche minuto, si è sentito un fracasso impossibile e il carretto è volato di sotto... per fortuna non addosso a me! E anche l'asino ha fatto la stessa fine".

"E Lakeman?"

"Lakeman era ancora sopra. Ci hanno perso del tempo, con Lakeman. Mentre gli altri, il carretto senza prigioniero e l'asino sono stati tirati giù praticamente subito, Lakeman è rimasto su a urlare di dolore per un sacco di tempo. Quel povero diavolo... lo stavano torturando. Non so perchè, se per semplice cattiveria, per farlo parlare, che ne so? Insomma è durato tantissimo. Minuti e minuti. Lui urlava, bestemmiava, implorava pietà... una cosa raccapricciante. Alla fine l'hanno tirato di sotto pure a lui, ancora vivo, ancora lucido. L'ho sentito lamentarsi per non so quanto tempo, prima che morisse dissanguato".

"E poi?"

"E poi niente, signore. Sono rimasto lì, un po' perdevo i sensi, un po' riprendevo coscienza. Le ore sono durate un'eternità... e la notte è stata dura. Guardavo il cielo e sentivo in alto i fruscii degli animali attratti dall'odore del sangue... ho pensato proprio che fosse arrivata la mia ora, che sarei morto sbranato da qualche Puma, o dai lupi... una notte interminabile. Ringraziando gli Dei, ero caduto in un punto forse troppo difficile persino per quegli animali, li sentivo intorno, ne percepivo la presenza... credo... ma non sono venuti a divorarmi. Quanto a ieri... ho ricordi molto confusi."

"Certo, per la febbre"

"Sì, penso di sì... la giornata di ieri è volata, devo aver dormito la gran parte del tempo, o comunque... non so, non mi ricordo".

"Hai sentito passare qualcuno sul sentiero, dopo l'agguato?"

"No."

"Grazie Nolan, per ora è tutto. Cerca di rimetterti in forze".

"Grazie signore, certo"

"Lo sapevo che quel Seth Lakeman portava solo guai, lui e il suo carretto portaiella... "
scritto da Nolan Wren, soldato semplice , 22:44 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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