-quando siete nei guai assumente sempre l'atteggiamento attendista come se pensaste: "se non faccio niente il master non può uccidermi, risulterebbe un cattivone!".
Ci ho riflettuto, e credo che il problema sia più vasto: tendiamo, per qualche ragione (forse legata ad un atteggiamento di esagerata ricerca di realismo) a non avere un atteggiamento "avventuroso", bensì fin troppo prudente e "borghese".
Si ha l'impressione che non si possano fare "mattate", perchè altrimenti si esce dal "binario già deciso dal Master", e quindi rinunciamo a moltissimi spunti invece divertenti da giocare.
Faccio l'esempio più facile: il cimitero dei mortaccioni cattivi.
E' più che OVVIO che con quelle premesse una persona di buon senso se ne terrebbe alla larga, nella vita vera. Ma in un'avventura di gdr bisogna divertirsi e bisogna anche fare cose un po' imprudenti, purchè "avventurose". Altrimenti veramente l'avventura diventa "curare la vigna di guelfo" e vivere felici e contenti a Flavigny senza rischiare nulla.
Stesso discorso per la fuga dalle guardie, forse ancora più evidente.
Prigionieri e condotti al patibolo, nonostante Julie (riconosciamole il merito, povera piccola) dicesse: "ma provare a scappare no, eh?", non si è fatto assolutamente nulla finchè non era CHIARO che il Master ce l'avrebbe "appoggiata". E a quel punto è stato divertente giocare la fuga, ma sarebbe stato ancora più emozionante se non avessimo prima percepito il "beneplacito" del Master e avessimo quindi davvero sentito la manovra come azzardata e pericolosa.
Infine, la decisione di cosa fare dopo.
D'accordo, una persona di buon senso dice "beh, vista la mala parata me ne vado a casa prima possibile, che so' matto a restare qua? Chemmefrega!"
Però vogliamo dirlo quanto sarebbe stato più divertente se il gruppo, più "avventurosamente", avesse deciso di restare, nascondersi in montagna come veri briganti, e insistere con la faccenda, in modo da venirne a capo?
Mi ha un po' amareggiata l'atteggiamento rinunciatario, il "mi coltivo il mio orticello". Magari è sensato, sicuramente è realistico, ma di certo non è divertente.
Io credo che sarebbe un guadagno per il divertimento di tutti se il gruppo avesse un po' meno di "buon senso" ed un atteggiamento più "avventuroso" nell'affrontare le situazioni. Anche correndo il rischio di risultare naif, in fondo siamo protagonisti di una storia d'avventura, non di un borghese piccolo piccolo.
Ho già superato ampiamente il numero di righe che Federico è disposto a leggere, e quindi mi fermo qui.
Ciaoooo!!!
Anna