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Arrasius Iudianus - Elenco versioni

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Arrasius Iudianus - versione del 03/10/2009, 19:50

[personaggio]
Uno dei più importanti sovrani della storia di Turn e di Delos. Egli può veramente dirsi il fondatore dell'Impero di Delos per come ancora oggi è conosciuto ed è stato, secondo molti, l'ultimo Imperatore di Turn.
Regnò su Delos dal 230 al 267 p.F..

L'infanzia e l'adolescenza prima dell'incoronazione

Nato nel 213 p.F. a Delos da Arrasius Anilius, Imperatore della parte orientale di Turn, e dalla patrizia Petrilia Pudicina, trascorre la sua infanzia nell'appena costruito Gran Palazzo della nuova Capitale. Qui si forma alle dottrine teologiche e giuridiche e alle arti della guerra nel corso della sua lunga ed accurata educazione. Il ruolo del giovinetto, di appena diciott'anni più giovane del padre, diventa sempre più importante nella parte orientale dell'Impero, governata da Anilius a partire dallo stesso 213 p.F. Le sue prime prove le compie, appena quindicenne, al seguito del padre e poi solo, accompagnando le truppe che tentano di frenare l'avanzata inarrestabile delle tribù del deserto. Sicuramente la sua mente adolescenziale fu colpita e turbata dalla visione delle immense Province orientali che cedevano, quasi volontariamente, all'invasione eretica degli Zedghastiani, rendendo difficoltosa e vana ogni reazione militare. Il giovanissimo erede al trono tuttavia riuscì a tenere rigida la disciplina dell'esercito, obbligando i tassiarchi alla fedeltà: nel mare della devastazione zedghastiana e del tradimento di tutte le città e dei villaggi gli Excubitores imperiali restavano, a pie' fermo, l'unico disperato argine alla rovina. Nel 228 p.F. Iudianus, seguito dai generali sconfitti, riconduce al padre le insegne delle terre orientali, cadute ormai in mano nemica. In quell'occasione avrebbe pronunciato la prima sua frase storica: "Imperatore Augusto e Padre, Divino Interprete del grande Pyros, abbiamo perduto tutti i nostri tesori, ma non l'onore". E Anilius gli avrebbe risposto: "Non è vero allora che li abbiamo perduti tutti: mi riconduci il più prezioso".

Il primo anno di regno

Nel 229 p.F. la parte occidentale dell'Impero, quella che aveva nell'uso assunto il nome di Impero di Turn, governata dal fratello minore di Anilius, il debole Merobaudes, cade sotto i colpi di Ummar. La reazione della parte orientale, ancora sconvolta dalla sconfitta subita ad opera degli Zedghastiani, tarda a farsi sentire. L'anno successivo l'Imperatore Anilius si spegne ancora nel fiore dell'età e l'appena adolescente Iudianus sale al trono. Chi però pensava ad una progressiva e inarrestabile decadenza anche di questo resto dell'antico Impero si accorse ben presto di aver sbagliato completamente la sua valutazione. Il giovanissimo sovrano che già si era formato sui campi di battaglia orientali e che godeva della stima degli eserciti, dai tassiarchi fino all'ultimo soldato, si gettò immediatamente nella mischia: scelse di invadere il neonato Regno di Turn, dove ancora gli Ummariti non erano riusciti naturalmente a stabilizzare il proprio dominio, applicando una strategia che aveva visto a sue spese trionfare nella guerra contro gli Zedghastiani. Essa consisteva nell'approfittare dell'appoggio dato al nemico dalle popolazioni sottomesse, ottenendo così una sorta di alleato oltre le linee avversarie. Dal punto di vista tattico decise di puntare esclusivamente sulla cavalleria catafratta, che gli forniva un'arma esiziale contro un nemico disorganizzato e non bene armato e soprattutto gli garantiva un'eccezionale velocità di movimento in un territorio contrassegnato dalle grandi strade turniane e da ampie pianure. In tal modo Iudianus ebbe rapidamente ragione della forza ummarita nello spazio di un'unica grande battaglia, a Sufentula, con la quale distrusse il regno di Ummar.

La ricostruzione

Ma a parte queste attività di guerra la grandezza di Iudianus si manifestò essenzialmente nell'immane opera di ricostruzione a cui si accinse, gettando le basi, dalla rovina di Turn, di quello che sarebbe stato l'Impero di Delos, un'entità statale meno grande e potente, ma certamente forte e gloriosa all'interno di Sarakon.
Le prima scelta fu quella di esautorare politicamente l'onnipotente Patriarca di Turn, che, nella persona di Viduus, aveva assunto una rilevanza inedita, approfittando della debolezza di Merobaudes. Il Patriarca fu reintegrato a Turn, ma perse tutte le sue prerogative politiche, di supplenza del potere imperiale: i nuovi governatori (Esarca, Strateghi) nominati da Iudianus avrebbero riportato al potere laico il controllo di quello che restava della parte occidentale. D'altra parte bisognava dare un segnale oltre Allston, mostrando al Custode, ora Granduca, quale era l'atteggiamento deciso dall'Imperatore nei suoi confronti. Nel 233 p.F. tutto fu chiarito con la soluzione di compromesso ratificata nel Trattato del Vallo Tarraconense: l'Impero di Turn quale era stato fino ad allora cessava di esistere; si prendeva atto della nascita del nuovo Stato di Greyhaven, al quale l'Impero di Delos era legato in amicizia dai vincoli della comune fede e della comune origine (per i particolare vedi la voce Trattato del Vallo Tarraconense o del Passo di Dagor).
Risolta la questione sui confini settentrionali, l'Imperatore provvide alla riorganizzazione amministrativa, centralizzando il potere con la costituzione di nuovi confini tra i Temi e ponendo governatori fedeli. Operò anche una progressiva riforma dell'esercito, dividendo chiaramente la Guardia del Tema dalle truppe imperiali delle Scholae e degli Excubitores. Si accinse soprattutto ad una grandiosa revisione del diritto turniano e delle elaborazioni giuridiche e canoniche ufficiali, riguardanti anche la religione, avvalendosi di un Consiglio di Esperti, tra i quali spiccavano Epulatianus Bàlbulus, il più grande giurisperito dell'epoca, e il Metropolita Firmicius. Quest'opera diede vita al Grande Digesto, che è tuttora l'opera di riferimento per l'antico diritto turniano e il diritto deliota.
Tra il 240 e il 250 p.F. provvide anche a riformare e a ricostituire la Scuola di Magia, concentrandola nell'Università di Delos, affidata alla guida dello stesso Epulatianus. In questi anni venne raccolto tutto il grande sapere dei centri di studio turniani e consegnato alla conservazione, alla promozione e alla cura dell'Università Imperiale.
Nello stesso periodo Iudianus si preoccupò di avviare un intenso programma edilizio, teso alla ricostruzione delle città devastate dalla guerra e allo sviluppo dei porti e dei centri commerciali nevralgici, abbellendo la nuova e l'antica Capitale, insieme a molte altre città importanti, di solidi e solenni edifici pubblici.
A quest'opera di ricostruzione si affiancarono la rinascita di una potente aristocrazia fondiaria e provinciale, che collaborò strettamente con il potere centrale, e il sorgere di una prepotente e ricca borghesia commerciale che seppe anche trar frutto dalla nascita di nuove compagini statali, desiderose di traffici e di ricchezza, quali Zedghast e Greyhaven.

Il II Sinodo di Kàmiros

A coronamento di questa intensissima attività l'Imperatore promosse la convocazione nel 250 p.F. di un secondo importante Sinodo a Kàmiros, con il quale regolare i rapporti tra la Chiesa imperiale e quella del nuovo Granducato. Esso si inseriva pienamente nel processo di pacificazione esterna e interna perseguito da Iudianus fin dagli inizi del suo regno. Le tensioni tra la Chiesa tarraconese e il Patriarca di Turn già prima dell'indipendenza e poi tra la Chiesa di Greyhaven e la Chiesa deliota sulla figura e il ruolo dell'Imperatore, sulla dipendenza della gerarchia dal Patriarca e su svariate questioni teologiche potevano portare ad uno scisma. La soluzione ampiamente condivisa del II Sinodo di Kàmiros scongiurò quest'eventualità: riconosciuta la supremazia spirituale del Patriarca di Turn come Capo della Chiesa della Luce, il II Sinodo di Kàmiros sancisce la sovranità religiosa del Sacro Collegio di Greyhaven, con tutto ciò che essa comporta (nomina delle gerarchie, risoluzione dei problemi pastorali e teologici, elaborazione delle pratiche liturgiche, rapporti con il potere politico, ecc.), sugli antichi Temi del Nord, ora Granducato di Greyhaven. Allo stesso modo il Sinodo trasferisce la sovranità religiosa sull'Impero di Delos, ridotto ormai ai resti della parte orientale e della parte occidentale, dal Patriarca di Turn al Patriarca Patriarca di Delos, Delos, il quale già negli ultimi decenni aveva ottenuto ampie prerogative sui Temi orientali. Naturalmente il grande prestigio del Patriarca di Turn nei Temi occidentali rimasti sotto l'Imperatore e la sacralità del suo ruolo di suprema autorità spirituale della Chiesa della Luce non consentirono di realizzare questo principio in termini assoluti (né questa era del resto la volontà di Iudianus): de facto la sovranità religiosa sui Temi occidentali dell'Impero continuò ad essere gestita dal Patriarca di Turn.
La figura del Patriarca di Turn rappresentò così sempre più un elemento di unità spirituale e di amicizia anche tra Delos e Greyhaven, essendo ormai il Patriarca privo di quei connotati politici che spiacevano al clero settentrionale. Tutti obiettivi questi in linea con i desideri di Iudianus.

La "deliotizzazione"

Contestualmente a questa immensa e benemerita opera di ricostruzione l'Imperatore favorì e istituzionalizzò quella che dagli storici viene chiamata la "deliotizzazione" dell'Impero. Significherebbe in sostanza la prevalenza degli usi e dei costumi della parte orientale dello Stato su quella che era la parte occidentale. Ciò fu in parte la conseguenza della separazione tra le due parti dell'antico Impero di Turn a suo tempo realizzata da Thobosus, del forte influsso di sostrato (la precedente civiltà marinara) presente nella parte orientale dell'Impero, mai del tutto conculcato dai Turniani , infine della rescissione del legame tra la parte occidentale e i Temi del Nord, la cui unità, pure con tutte le differenze presenti tra la terra madre e le nuove conquiste, costituiva un forte "blocco" di cultura occidentale.
L'esito fu l'istituzionalizzazione della lingua deliota, maggiormente parlata nelle aree orientali, sull'antico turniano, che progressivamente sparì prima dai documenti ufficiali, poi dagli usi della popolazione colta. A ciò si aggiunse il trionfare della pratica liturgica orientale, della spiritualità deliota, della cultura letteraria, magica, filosofica della parte orientale.
Non si trattò però di una vera e capillare imposizione, al punto che ancora oggi molti legami culturali (denominazioni, usi, istituzioni) si possono riscontrare ad esempio tra i Temi occidentali e le terre di Greyhaven, in parte derivati dalle antiche origini turniane, in parte frutto di imitazione nei confronti del Nord.
L'Imperatore rese comunque palese questo passaggio, mutando il suo nome turniano nella forma deliota Ioudianos. Dopo di lui i suoi successori hanno sempre usato un nome deliota. Lo stesso avvenne per i Metropoliti e il Patriarca di Delos. La stessa carica di Metropolita, che nei Temi occidentali aveva avuto fino ad allora il nome di Vescovo, venne resa comune con il nome deliota a tutte le diocesi dell'Impero. Conserva tuttora però il nome turniano il Patriarca di Turn (vedi ad es.l'attuale Patriarca Adrianus III), a testimonianza di come la "deliotizzazione" non sia stata imposta in maniera assoluta.
L'elemento forse più significativo di conservazione sta nel permanere ancora oggi di un dialetto misto turniano-deliota, con influssi greyhavenesi, molto diffuso nei Temi occidentali, ovviamente presso le classi inferiori della popolazione.

La morte

Quando Iudianus si spense per una malattia, all'età di cinquantaquattro anni, nel 267 p.F., dopo trentasette anni di regno, l'immenso Impero di Turn nel quale era nato non esisteva più, ma il sovrano lasciava uno nuovo Stato forte, coeso, consapevole della tradizione del passato, amico dei vicini o molto temuto, degno erede di quell'antica potenza.
Creata il 03/10/2009 da Elmer's pupil (248 voci inserite). Ultima modifica il 04/10/2009.
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