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Guelfo da Flavigny - Elenco versioni

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Guelfo da Flavigny - versione del 26/03/2007, 21:35

[personaggio]
Guelfo da Flavigny è un personaggio della Campagna di Caen. Le sue peripezie iniziano il 5 Aprile 506, giorno del terribile massacro di Caen. Rimasto solo al mondo, viene portato all'orfanotrofio di Anthien, e successivamente adottato da Lord Graham Dillon di Flavigny insieme alla piccola Desiree Aillard. E' presso Dillon che Guelfo apprende l'arte della Magia insieme a quei rudimenti di scherma, equitazione, scienza ed etichetta che si convengono ad un gentiluomo di campagna. I frequenti viaggi ad Amer e Achenar appagano il suo temperamento faceto e avventuroso, e il giovane ben presto comincia ad apprezzare la compagnia di goliardi, biscazzieri e spadaccini. Nel 516, in seguito all'assassinio del padre putativo e alla distruzione della tenuta di Flavigny da parte dell'Ordine Nero, entra a far parte della Confraternita della Rosa Bianca insieme ai vecchi amici d'infanzia scampati dall'eccidio di Caen. Come membro delle Rosa prende parte ad una serie di pericolose missioni su impulso di Padre Lorenzo Quart e, per un certo periodo, di Sir Bruno Malade, e contribuisce a scongiurare numerose trame dell'Ordine Nero fino a quando, nel giugno 519, questo viene definitivamente debellato in terra di Amer con l'uccisione del Re d'Armi Daeron Vypern (vedi cronaca La Resa dei conti)

la famiglia


Guelfo non ha parenti naturali in vita, almeno che lui sappia. Scomparso Dillon, gli rimangono come parenti acquisiti la sorella Desiree Aillard e il "fratellastro" Dorian.

il rapporto con Dorian


L'ultima lettera con cui Graham Dillon intendeva salutare Guelfo e Desiree e raccomandarli presso Padre Richard Grimaud del Monastero dei Padri di Noyes, capo della Rosa Bianca, si conclude con l'implorazione di diffidare da chiunque sostenga di avere legami di parentela con il vecchio stregone. Guelfo si è domandato a lungo cosa potesse significare quell'avvertimento, fino all'incontro con Dorian, frutto dell'unione del suo padre putativo con la perfida Nadia. Non sorprende quindi che Guelfo abbia sempre nutrito una grande diffidenza nei confronti del fratellastro, disprezzato oltretutto per il suo temperamento pavido e remissivo. Tuttavia, e sebbene non ci sia un vero e proprio legame di sangue ad unirli, in due occasioni il Mago è intervenuto in soccorso di Dorian: a fine giugno del 518 organizza una spedizione di recupero per porre fine al suo rapimento ad opera di Daeron Vypern dalle parti di Annecy; undici mesi più tardi, presso il Castello di Forrarossa, vistolo circondato da cavalieri rinnegati di Anthien sempre agli ordini di Daeron, Guelfo e i suoi compagni si lanciano in suo aiuto e lo salvano da morte certa. In questa occasione Guelfo ha finalmente modo di apprezzare il valore dimostrato da Dorian, capace di ferire quasi mortalmente il Sekhmet e di metterlo in fuga. Tolto di mezzo Vypern, i due fratelli intendono pianificare un attacco al Castello di Kahlan per porre fine una volta per tutte alle pratiche oscure di Nadia Klein.

il rapporto con Desiree


Guelfo ha sempre avuto difficoltà a gestire la fragilità emotiva della sorellastra, in particolare per quel che riguarda i suoi tormentati rapporti sentimentali. Si è opposto ferocemente alla prospettiva di un fidanzamento con Loic, ritenendola una scelta molto poco consapevole e troppo dettata dalla paura di rimanere sola. Per un certo periodo ha cospirato per far sì che uno spasimante a lei più adatto, Peoh Blood, si proponesse come alternativa, con scarsi risultati. Riconoscendo la propria incapacità di mettere ordine nella turbolenta vita di Desiree, Guelfo ha salutato con sollievo la sua decisione di ritirarsi dalle azioni sul campo e di concentrarsi sugli studi e sulle ricerche alchemiche.

la memoria di Lord Dillon

Guelfo rimane orfano del padre naturale ben prima del massacro di Caen, e si può dire che Graham Dillon sia stato per lui l'unica vera figura paterna che abbia conosciuto. Se in gioventù Guelfo era un ragazzo scanzonato e attaccabrighe, amante della bella vita e delle avventure a cuor leggero, con la morte di Graham il suo carattere si fa progressivamente più cupo e determinato. Gli anni felici trascorsi all'ombra dell'anziano stregone avevano reso via via più sbiadito il ricordo di Caen e stemperato i propositi di vendetta nei confronti di Albert Keitel, ed è probabile che l'ingresso del Mago nella Rosa Bianca sia stato in larga parte provocato proprio dall'attacco alla tenuta del padre putativo. Per diverso tempo Guelfo si è sforzato di ripercorrere le orme di Graham Dillon e di onorare con le proprie azioni la sua memoria, ma il destino ha avuto in serbo un'amara sorpresa: Guelfo infatti apprende che in un passato piuttosto remoto Graham si macchiò di un grave tradimento ai danni della Rosa, circuito dall'infame Nadia Klein. Questa rivelazione ha indotto Guelfo a riconsiderare la figura del padre, e a tutt'oggi il ricordo che di lui conserva è particolarmente tormentato.

i compagni d'avventura


Nel corso del triennio 516-519 Guelfo ha quasi costantemente viaggiato e combattuto al fianco di un ristretto gruppo di compagni, molti dei quali come lui nativi di Caen e altri, in particolare Solice incontrati lungo il cammino. Malgrado le molte esperienze fatte insieme e gli incredibili risultati raggiunti, non sono mancati dissapori anche gravi.

il rapporto con Eric


Guelfo ritiene Eric Navar un alleato solido, affidabile, letale, e dunque una risorsa preziosa per la causa della Rosa Bianca. Del compagno apprezza inoltre una certa umanità dimostrata nei confronti dei nemici sconfitti, la mentalità pratica e il senso dell'onore che gli deriva dal passato come guardia carovaniera. Ci sono tuttavia aspetti del carattere di Eric che sono stati motivo di attrito tra i due: se Guelfo ha sposato in pieno la causa della Rosa Bianca, Eric si è dimostrato piuttosto tiepido, se non addirittura disinteressato, nelle questioni che non riguardassero direttamente la vendetta nei confronti di Lord Albert Keitel. Il mago è poi indispettito dall'atteggiamento da popolano del compagno nei confronti del sovrannaturale, che a suo vedere talvolta si manifesta come superstiziosità scriteriata, altre come sarcastica sottovalutazione dei fenomeni occulti e del loro studio.

il rapporto con Loic


Quello tra Guelfo e Loic Navar è stato un rapporto di amore/odio sin dai tempi di Caen. Generalmente bonario e protettivo, Loic è però, nell'opinione di Guelfo, invadente, sguaiato, inopportuno, sadico nei confronti dei nemici sconfitti e talvolta opportunista ai limiti della vigliaccheria durante il combattimento. Nel corso delle loro avventure i due hanno avuto numerosi e feroci scontri verbali, divenuti particolarmente aspri durante il fidanzamento dell'omone con la sorellastra Desiree. A rendere ancor più difficoltosi difficoltoso il loro rapporto ha sicuramente contribuito il palese disprezzo che Guelfo, educato a divenire il dominus di una piccola Signoria, non ha mai mancato di manifestare per quella "saggezza contadina" che è un po' il riferimento morale di Loic. In ogni caso, dopo mesi di laceranti contrasti, c'è stato una sorta di reciproco chiarimento tra i due, e due che sul finire delle loro peregrinazioni si siano sono spesso trovati a combattere spalla a spalla. In particolare Guelfo sarà sempre grato a Loic per aver strappato a Bredion Menosse il nome della mandante dell'assassinio di Nailah.

il rapporto con Julie


Guelfo ha sempre avuto una certa simpatia per Julie Modane. Rimasti orfani a Caen, entrambi hanno dovuto trovare una nuova famiglia in cui ricominciare, e malgrado i destini assai diversi, hanno in comune l'amore per la vita picaresca, libera e spensierata. E' convinto che la ragazza, seppure inerme in qualsiasi situazione di combattimento, sia perfettamente in grado di badare a se stessa e di supportare la Rosa in virtù delle sue notevoli abilità di sotterfugio: per questo si è sempre sforzato di sostenere le sue iniziative a dispetto delle preoccupazioni dei Navar. A dire il vero Guelfo un po' invidia l'ingenuità e l'allegria che Julie apparentemente riesce a conservare anche nei momenti più difficili, e in generale l'atteggiamento fiducioso della ragazza fa da contrappunto a quello del Mago, più cupo e pessimista. Guelfo è rimasto un po' spiazzato dalla decisione di Julie di legarsi ad un Paladino di Pyros; non crede sia possibile condurre una vita serena al fianco di chi ha messo la sua a disposizione di una causa, ma sotto sotto spera di aver torto e che i due riescano a darsi un po' di felicità.

il rapporto con Solice


Malgrado Solice Kenson non faccia parte del nucleo originario dei ragazzi di Caen, è sicuramente tra i suoi compagni di avventure quello che Guelfo stima di più e di cui ha maggior fiducia. Sente di avere molto in comune con la giovane Paladina, e in particolare la dedizione alla Causa e la capacità di sacrificare gli interessi personali in nome del bene superiore. Di temperamento notoriamente polemico, Guelfo trova in Solice una guida che è invece capace di unire, di fare da stendardo, di consigliare per il meglio. In molte occasioni i due si sono sostenuti a vicenda: in particolare è solo in virtù di un voto solenne fatto da Solice che il giovane è sopravvissuto al feroce attacco di un'antica potenza demoniaca. Il Mago, dal canto suo, ha sempre cercato di infondere coraggio nell'amica, sulle cui spalle troppo spesso sono ricadute responsabilità enormi rispetto ai suoi pochi anni e alla recente iniziazione al paladinato. Spaccone e vendicativo, Guelfo ha talvolta avuto dei contrasti con Solice, dal canto suo sempre in linea con i rigidi dettami della Chiesa e fedele ai valori nobiliari con cui è stata cresciuta. Si è trattato comunque di brevi incomprensioni superate in nome della comune battaglia, e, va detto, principalmente in virtù dell'opera di mediazione da lei sempre portata avanti con pazienza e disponibilità.

la Rosa Bianca


Fin dal momento del suo ingresso nella Rosa, Guelfo ne è stato soldato fedele, abbracciandone la Causa con dedizione e spirito di sacrificio, e rimanendo al suo servizio anche dopo la definitiva sconfitta dell'Ordine Nero in Amer. Ha sempre ritenuto, in nome del giuramento fatto, di dover seguire al meglio delle proprie possibilità le indicazioni di Padre Lorenzo Quart e di Sir Bruno; talvolta però si è trovato in aperto contrasto con i suoi superiori, sconfortato dalla pochezza dei mezzi a disposizione dell'organizzazione specie se comparata alle grandi risorse economiche, politiche, militari e sovrannaturali dell'Ordine Nero. Se in un primo momento Guelfo attribuiva la responsabilità di questa situazione ad una gestione miope e inefficace da parte dei suoi superiori, di Padre Quart e Sir Bruno, col tempo ha dovuto riconoscere la fragilità e la debolezza intrinseche ad un progetto come quello della Rosa, Rosa e si è rassegnato a combattere con il nemico qualsiasi battaglia fosse necessaria, non importa quanto impari.

Nailah


Nel corso della sua carriera di studente, biscazziere e spadaccino, Guelfo ha avuto una lunga serie di legami sentimentali tutti ugualmente effimeri. Geloso della propria libertà, non ha mai preso seriamente la possibilità di costruire relazioni più profonde, e per lui le donne sono state a lungo un mero passatempo. Divenuto membro della Rosa Bianca, ha trovato nella Causa un ulteriore alibi per coltivare la sua inclinazione da scapolo, ripetendo a se stesso che sarebbe stato folle e irresponsabile consentirsi distrazioni troppo grandi. Tutto questo cambia all'improvviso con l'incontro della bella Nailah, conosciuta in una bisca di Rigel nel corso della cronaca I misteri dell'Ogham Craobh. Guelfo resta assai colpito dall'allegria e dalla vitalità della ragazza, e poco dopo, temendola in pericolo, affronta da solo dei pericoli mortali pur di sincerarsi che sia salva. In seguito si adopererà per salvare il fratellino di lei, caduto nelle mani di pericoloso bandito. Testimone scomoda dei delitti di costui, Nailah abbandona Rigel e si trasferisce a Chalard. Di ritorno dalle sue pericolose missioni Guelfo non manca mai di passare a trovarla, ma al tempo stesso non si decide a dichiararle in modo esplicito i suoi sentimenti. Muore il 30 gennaio 519 per mano di un sicario di Nekkar assoldato dalla perfida Amber Rose Heins, lasciando Guelfo in uno stato di prostrazione da cui non si riprenderà mai completamente.

la pratica magica


Guelfo ha dimostrato di possedere un discreto potenziale fin dalla tenera età. A tredici anni inizia gli studi magici presso Graham Dillon, che lo instrada sul difficile e controverso cammino dell'Evocazione. A partire dal 510 comincia a frequentare l'Università di Amer , ma si dimostra presto insofferente rispetto all'ambiente accademico: si dedica con maggior passione agli scanzontati divertimenti della goliardia e delle taverne piuttosto che alle lezioni dei cattedratici e ai polverosi tomi di teoria. Il padre adottivo si dimostra fin troppo accomodante, forse temendo che in lui, come troppo sovente accade ai praticanti delle arti magiche, potesse nascere una fascinazione così forte per le discipline occulte da indurlo ad accostarsi a ricerche proibite. Guelfo riprende gli studi magici con maggiore serietà solo in seguito alla morte di Graham, spinto dal desiderio di abbracciare la causa paterna e di dar battaglia all'Ordine Nero.

lo studio sul campo


Dal 516 al 519, nel corso delle avventure della Campagna di Caen, il giovane mago entra in contatto con numerosi praticanti dell'arte, molti dei quali al servizio dell'Ordine Nero o comunque volti alla Tenebra, e in alcuni casi riesce ad impadronirsi di parte delle loro ricerche; ha persino modo di studiare un documento che descrive dettagliatamente un rituale di evocazione demoniaca, seppure senza alcuna intenzione di portare a compimento un simile atto sacrilego.

gli insegnanti


La militanza nella Rosa Bianca e le continue peregrinazioni non consentono a Guelfo di approfondire in modo organico la materia a lui più congeniale, l'Evocazione. Durante i suoi viaggi ha però la possibilità di confrontarsi con esponenti delle filosofie magiche più disparate.
Apprende i rudimenti della Negromanzia da Luran Baekar, conosciuto nel corso della cronaca I luoghi impuri, e in un certo senso ne diviene discepolo malgrado le insanabii differenze di temperamento. Si accosta poi per breve tempo allo studio del Sortilegio con l'intento di padroneggiare la disciplina della rifrazione magica sotto la supervisione di Vaenar Ashen e Marin Dryden nella cronaca I misteri dell'Ogham Craobh. Infine, riesce a cimentarsi con l'apprendimento di una di quelle pratiche minori note come Stregonerie grazie alle indicazioni ricevute da Woz.

i guai con la legge


La natura clandestina della Rosa Bianca e dei suoi scopi, così come la nefasta influenza dei suoi nemici presso nobili e maggiorenti ha comportato per Guelfo diverse beghe giudiziarie. In seguito agli eventi narrati nella cronaca Alla ricerca di Moreville diventa un nemico pubblico della Marca di Altair, nonchè ricercato in tutto il Ducato di Amer. Entra in clandestinità adottando lo pseudonimo François Marini, perde la licenza alla pratica magica conferita dall'Università di Amer e persino il titolo di Dominus della Tenuta Dillon ereditato alla morte del padre putativo. Verrà riabilitato soltanto all'inizio del 518 per intervento diretto del Duca di Amer in virtù del suo contributo alla liberazione della giovane cugina, evento che decreta il definitivo fallimento dell'Operazione Notte e Nebbia.
I guai del mago però sono lungi dall'esser finiti: nel Gennaio 519 viene tradotto nelle prigioni di Kharas come raccontato nella cronaca Cattivi Maestri, quindi trasferito a Stolberg e in ultimo a Chalard, dove il Barone lo condanna a tre anni di muro largo da scontare presso il Monastero dei Padri di Noyes.

la tenuta Dillon


Guelfo è stato per breve periodo Dominus della piccola signoria paterna. Diversi mesi prima che il titolo gli venisse definitivamente revocato a causa dell'azione svolta a Kharas, il Mago vi aveva rinunciato autonomamente con un voto solenne pronunciato presso Santa Tina del Lazzaretto ad una monaca del Monastero delle Sorelle Senza Nome.

l'Occulto e rapporti con la Nebbia Oscura


/> /> La natura stessa del Potere che, come ogni Mago, Guelfo esercita lo ha molte volte fatto entrare in contatto con forze inesplicabili e con misteriose fonti di conoscenza occulta. In qualità di Cercatore, ha avuto un ruolo rilevante nel recupero di parte dei segreti della Magia Oghamica e nella lotta intestina che ha dilaniato il Manto d'Ombra, esperienza che lo ha segnato profondamente e ha rinnovato la sua determinazione nel dare battaglia ai nemici della Luce. In terra di Delos, ha combattuto contro due spaventose entità demoniache, il lupo Ingrinmir e il misterioso Ekmatyar, sopravvivendo in entrambi casi per il rotto della cuffia: ora che la minaccia dell'Ordine Nero si è affievolita, il Mago intende seguire le indicazioni di Kos-Tun e di Luran e rintracciare la monaca muta Ela, che molto potrebbe aiutarlo nell'accrescere la comprensione di questi fenomeni.
In diverse circostanze il Potere Magico di Guelfo ha poi prodotto risultati inattesi e sinistri, scatenando manifestazioni spiritiche e attirando temporaneamente su di sè l'attenzione di oscure potenze. Proprio al termine delle sue avventure con la Compagnia di Caen, Guelfo ha recuperato un ciondolo che potrebbe appartenere alla sua amata perduta, e che sembra essere stato impiegato nell'ultimo blasfemo rituale officiato da Daeron Vypern prima della sua definitiva sconfitta. Malgrado si renda conto delle influenze malefiche che questo oggetto ha subito, si sente molto legato ad esso e cerca di non seperarsene mai.

Creata il 26/03/2007 da Starless (95 voci inserite). Ultima modifica il 29/11/2011.
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