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518/01/12: Solice e Julie parlano ad Albiach - Elenco versioni

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518/01/12: Solice e Julie parlano ad Albiach - versione del 09/03/2009, 10:19

[file multimediale]
12 gennaio 518: lunga chiacchierata tra amiche, svoltasi tra Solice e Julie nella foresteria di Albiach.

Testo della conversazione

Armando: I miei omaggi, Guelfo !
Armando: Il mio nome e' Armando e sono qui per servirla.
  • Guelfo is now known as Il_Master
Il_Master: 12 Gennaio 518
Il_Master: Ian Bohr è partito e ad Albiach siete rimasti voi gli unici ospiti
  • Julie non riesce a dormire, nel sofficissimo letto della foresteria, e si rigira inutilmente (come da post sul blog)
Il_Master: Dopo la cena frugale in compagnia di Sir Tennenbaum vi andate a coricare nei vostri confortevoli alloggi
Solice: (me lo rileggo)
Solice: (ok perfetto quindi dopo le ultime news della misscione)
Il_Master: Attraverso le imposte sentite il malinconico ululato del vento
Julie: ...
  • Julie si gira un'altra volta, e poi un'altra
  • Julie sbuffa, poi prende la lettera che conservava sotto il cuscino e se la infila nella camicia da notte, dopodichè si alza
Julie: (in punta di piedi)
  • Julie sente il pavimento gelidissimo sotto i piedi e si muove in fretta al buio, raggiunge la porta e la apre, fino al corridoio.
  • Julie arriva alla stanza di Solice, alla sua porta chiusa, e esita.
  • Solice sta in camera sua: dopo aver svolto le ordinarie preghiere di rito osserva il soffitto al buio.
Julie: ... toc toc.... (bussa pianissimo)
  • Solice si alza sul letto
Solice: (che ore sono piu o meno?)
Julie: (non dovrebbe essere tardissimo, un'ora dopo che siamo andati a dormire, circa)
  • Julie sentendo il rumore nella stanza sussurra "sono io, posso entrare?"
Il_Master: Saranno le undici di sera.
  • Solice si alza, senza fare rumore e ti viene ad aprire.
  • Solice parla piano.
Solice: ciao
Julie: scusami... ti disturbo?
  • Julie anche parla a bassissima voce
  • Solice scuote la testa
Solice: che succede?
  • Julie sorride e entra nella stanza
Julie: non sono più abituata a dormire in letti così comodi.... non riesco a prendere sonno
Julie: ... tu dormivi?
Solice: no... stavo.. pensando.
Julie: ...
Julie: posso restare un po' qui con te?
  • Solice ti sorride
Solice: certo! siediti pure
  • Solice chiude la porta.
  • Solice si mette seduta sul letto
  • Julie si siede vicino a te sul letto, poi ti guarda e scoppia a ridere
Julie: sotto le coperte pero'!
Julie: fa freddo!
  • Solice si sistema sotto la coperta lasciandotene abbastanza.
  • Julie ti si accoccola vicino
Solice: stai.. comoda?
Julie: si si
Julie: ... ora va già molto meglio...
Julie: non ce la facevo più a star lì da sola in quel letto enorme. Pensavo a un sacco di cose...
Solice: già... anche io.
Julie: ...
  • Julie si tira la coperta fino quasi a coprirle il viso, e ti parla a bassissima voce da vicino
Julie: non mi piace proprio questo posto, sai?
Solice: intendi... surok? o questa torre
Julie: ... surok.
Julie: Forse è la guerra...
Julie: i soldati, gli sbandati...
Julie: questo posto fa davvero paura.
Solice: Hai ragione: è... diverso da Amer.
Julie: ... già...
Julie: ... si sente nell'aria, dappertutto.... è così... triste
Solice: anche l'aria è diversa: è come se fosse più pesante... più carica
  • Solice si interrompe
  • Julie sorride
  • Julie ti guarda e sorride
Julie: meno male che ci sei tu....
  • Solice scuote la testa
Julie: in questo metro di coperte cuscini e materassi sembra di stare ancora un po' a casa nostra
Solice: non... non lo so se è un bene. Da quando siamo qui ho fatto tantissimi sbagli
Julie: perchè, secondo te c'erano cose giuste da fare?
Julie: a volte ho l'impressione che non esistano cose giuste...
Solice: Quando hai bussato stavo pensando a quel giorno... quasi due mesi fa
Julie: ...
Solice: quando la carovana che ci ha portati qui è stata attaccata e io ho avuto la possibilità di fermare quella... persona... la cui stessa esistenza riesce ora a tenere in vita Orson
Julie: giò
Julie: già...
Julie: ricordo benissimo quando entrò in quel carro... e io sola lo avevo visto e stavo lì
Julie: inutile e nascosta...
Julie: ... tu almeno ci hai provato.
Julie: Io stavo con una ridicola spada finta in mano a cercare di non farmi vedere...
Solice: ... io ricopro... in questo gruppo, io ricopro
  • Solice si ferma un paio di volte e poi ricomincia
Solice: ricopro il ruolo di una persona che doveva essere in grado di fermarlo.
  • Julie ti guarda in silenzio per qualche istante
Solice: hai sentito oggi
Solice: il padre dei nipoti di Lord Tennembaum, suo figlio, è tornato dalla guerra.
  • Julie annuisce
Julie: chissà, forse davvero la guerra sta per finire
Julie: e forse quando finirà le cose torneranno a posto anche qui...
Julie: ... alle volte è come se mi sentissi privilegiata e quasi... in colpa, a venire da Amer.
Solice: quando i primi paladini partirono io non ero ancora una di loro: ricordo che feci un sogno, quando seppi che mio fratello era diretto li'.
  • Julie ti ascolta
Solice: è passato del tempo: ho smarrito alcuni particolari, ma ricordo che mi trovavo con lui nei giardini di Beid, in autunno
  • Julie non dice niente, ma quando nomini i giardini di Beid ti rendi conto che viene attraversata da una sottilissima scossa elettrica
Solice: lui era davanti a me, e io sapevo che sarebbe partito di lì a poco: sapevo che
Solice: quella sarebbe stata l'ultima volta che lo avrei visto per chissà quanto tempo
Solice: e ricordo che, per questo, cercavo di prolungare quel momento, di farlo parlare
Julie: ...
Solice: una delle domande che gli feci fu di dirmi cosa ne sarebbe stato di noi, se tutti i paladini fossero andati a Benson
Solice: e lui, nel sogno, mi rispose dicendomi che sarebbe stato proprio quello il nostro compito:
Solice: di crescere e imparare, in modo da non far sentire la loro mancanza a noi e alla gente... aspettando il loro ritorno.
Julie: ...
Julie: tuo fratello credo che avesse... ragione
Julie: credo che
Julie: non lo so, forse è una sciocchezza
Julie: ma credo che questa lontananza di tanti... di tanti Paladini...
Julie: ... insomma ha dato a molti Paladini più giovani la possibilità di... di crescere
Julie: tantissimo
Julie: tu a volte dici... pure prima dicevi che non ti sentivi... all'altezza...
Julie: ... ma non è vero.
  • Julie ti prende una mano e la tocca, alla base delle dita, sui palmi
Julie: Tu sei più forte di quello che credi, e più coraggiosa di quello che pensi.
  • Julie è molto molto convinta di quello che dice
Julie: Ed è anche perchè tuo fratello, e tutti gli altri Paladini che sono adesso in guerra con lui... sono con te, a sostenerti.
Julie: Sono sempre con te.
  • Julie stringe con entrambe le mani la tua mano
Solice: a volte vorrei
Solice: che fossero semplicemente... al posto mio.
Julie: ...
Julie: già... credo di capirlo...
  • Julie continua a stringerti le mani per qualche istante, poi le lascia
Julie: eppure io sono felice che ci sia tu, qui, e non loro
Julie: se non altro perchè non mi permetterei di...
  • Julie sorride
Solice: grazie.
Solice: chissà, forse... la confessione di Orson e le informazioni in suo possesso mi daranno una seconda possibilità per rimediare.
Julie: Sì. Ma la cosa importante non è che sia tu o qualcun altro a.... sconfiggere quell'uomo
Julie: Non penso che si misuri tutto con la spada...
Julie: ... la cosa importante è che venga fermato.
Julie: E se le informazioni di ... Orson ... mi dà fastidio persino pronunciarlo, il suo nome.... insomma se le sue informazioni saranno utili
Julie: beh
Julie: a quel punto avremo ragione di essere soddisfatti.
Julie: Sai a me che cosa mi spaventa?
Julie: Mi spaventa il fatto che sembra che
Julie: non so come spiegarlo, ma è come se questa atmosfera sanguinaria sia ... contagiosa.
  • Solice annuisce
Julie: Tu lo sai, mio cugino è buono come il pane... eppure l'hai visto questi giorni.
Julie: E Sir Tannebaum? Che ci dice che un lavoro "fatto apposta per noi" è di andare a fare un massacro di malviventi a casa loro?
  • Julie sembra sul serio preoccupata
Solice: dobbiamo... avere fiducia nelle persone che ci hanno mandato qui.
Solice: Ho pensato a lungo sul perché questo incarico
Solice: sia "fatto apposta per noi"
  • Julie annuisce e ti ascolta in silenzio
Solice: forse... forse lo è proprio perché noi possiamo fare entrambe le cose che serve fare li'
Julie: entrambe?
Solice: togliere la vita a quelle persone... ed essere pienamente consapevoli della gravità di questa azione. Forse noi possiamo farlo senza perdere noi stessi, senza essere noi stessi risucchiati dalla violenza
Julie: ...
Solice: forse... forse è proprio per questo che ci mandano in questi posti: perché confidano che noi sapremo sempre ritrovare la strada di casa...
  • Solice si riferisce all'incarico, ma anche alla missione a Surok
  • Julie ti guarda negli occhi e annuisce lentamente
Julie: lo spero tanto...
  • Solice e capisci che, per esteso, si riferisce anche a molte altre decisioni "difficili" e "dure"
Julie: ... spero tanto che riusciremo a ritrovarla, tutti quanti.... tutti insieme...
Julie: ... "casa"... che impressione fa questa parola
Solice: sai, secondo me
Solice: ogni volta che ci ritroviamo a pregare tutti insieme... o a mangiare tutti insieme... o a camminare tutti insieme, senza dividerci, andando tutti nello stesso posto
Solice: ognuna di quelle volte "torniamo a casa"
Julie: E' che alle volte ho la sensazione che anche se siamo tutti vicini, tutti "insieme"... in realtà non sia così.
  • Solice ti ascolta.
Julie: Alle volte è come dici tu, sappiamo ritrovarci, ritrovare noi stessi e i nostri compagni gli uni negli altri
Julie: ma a volte...
Julie: a volte è diverso. E' come se ci separasse uno strano silenzio, come se i pensieri andassero tutti in direzioni diverse, e opposte
Julie: Non... non faccio un discorso di "essere d'accordo" o no
Julie: ma proprio di essere "nello stesso posto", nello stesso ordine di idee...
Solice: questo posto non fa che mostrarci ogni giorno le nostre differenze: ad Amer era più semplice... ritrovarsi
Solice: qui è molto più difficile: la crudeltà dei nostri nemici non è cambiata, ma è cambiato il nostro ruolo. Cosa ci facciamo qui? Chi comanda? Chi decide?
Solice: sono domande che
Solice: tutti noi ci poniamo, più volte al giorno. Alle parole d'oro abbiamo preso decisioni forti: ogni volta che capitava, io chiudevo gli occhi ripensavo alle parole di Erwin
Solice: ... Lo stesso è capitato ad Achenar
Solice: qui è... molto diverso. Dover... decidere, è molto diverso.
  • Julie annuisce
Julie: Siamo molto più... "soli"
Julie: e per di più ci muoviamo in un mondo che conosciamo molto meno, di cui molte cose ci sfuggono o fatichiamo ad accettarle.
Julie: Sai, ho pensato tanto anche alla storia di Thomas e Margherite
  • Solice sospira
Julie: ... ci ho pensato tanto anche perchè... perchè forse anche io, nei loro panni... ci avrei provato.
Julie: A fuggire, intendo
Julie: a non rispettare la volontà di chi avrebbe il diritto di decidere per me.
  • Julie lo dice non a cuor leggero, ma con molta serietà: deve averci riflettuto a lungo
Julie: ... l'idea che il... il mondo, il destino... si vendichi con una tale ferocia
Julie: contro due persone colpevoli soltanto di aver disubbidito ad un ordine davvero troppo difficile da accettare...
Julie: ...
Julie: non lo so, è spaventoso.
Solice: Non sono riuscita a prevederlo... Ci ho parlato, a lungo
Solice: con Thomas
Solice: ... e non ho capito niente.
Julie: ... fino ad un anno fa nemmeno io ci avrei pensato.
  • Julie sospira
Julie: però sai, c'è un lato positivo in tutto questo
Julie: un lato... assurdamente positivo.
  • Solice ti ascolta.
Julie: Adesso quei due hanno... davvero una possibilità.
Julie: Hanno dovuto pagare un prezzo altissimo, un prezzo che nessuno dovrebbe mai essere costretto a pagare
Julie: ... però adesso potranno stare insieme.
  • Julie fa una pausa, poi riprende, ancora più sottovoce
Julie: ... forse un giorno penseranno che comunque... ne sia valsa la pena.
  • Solice ti osserva, riflettendo su quello che hai appena detto.
  • Julie appare molto coinvolta da quel che dice, come se veramente fosse una convinzione maturata lentamente e faticosamente dentro di lei
Solice: non... non...
Julie: ...
  • Julie aspetta che tu parli, guardandoti in viso
Solice: nessuno può....
  • Solice ti sembra in difficoltà
  • Julie distoglie lo sguardo, girandosi supina e rivolgendo il viso al soffitto
Solice: nessuno può pensarlo, questo.
Julie: ... ne sei... sicura?
  • Julie fa un sospiro lunghissimo e profondo
  • Solice annuisce lentamente
Solice: il padre di Margherite... ho parlato anche con lui: non è una persona cattiva. Forse... forse ha commesso un errore nel decidere del futuro di sua figlia, ma
Solice: ma... so che le voleva bene: per questo non credo che sia possibile, non credo che possa esistere qualcosa al mondo che valga quanto la sofferenza prodotta da questa sventurata vicenda.
  • Solice abbassa lo sguardo
  • Julie deglutisce
Julie: ... forse hai ragione...
Julie: ... eppure
Solice: se... se gli Dei non ci avessero aiutati, a scegliere subito il rifugio giusto, al primo tentativo... non sarebbero neppure qui, ora
  • Solice mormora a bassa voce
  • Julie annuisce nella penombra e non dice niente per qualche momento
  • Solice ti ascolta.
Julie: ...
Julie: io credo che in fondo non esista
  • Julie cerca le parole, sempre guardando il soffitto
Julie: credo che non esista un prezzo troppo alto per... per la cosa a cui tieni di più al mondo
Julie: ... quale che sia.
  • Julie poi si volta verso di te, di nuovo
Julie: Facciamo anche noi delle scelte che ci mettono in pericolo... per qualcosa in cui crediamo.
Julie: Rinunciamo a cose importanti... per quello in cui crediamo...
Julie: ... e forse anche loro hanno fatto lo stesso
Julie: e il loro lega... la loro unione era quel che più volevano al mondo
Julie: ed erano disposti a qualsiasi cosa, per ottenerla
  • Julie ci pensa un attimo
Julie: ... o forse parlo così perchè sono soltanto una sciocca... e perchè ho la fortuna di non conoscere sulla mia pelle quel che hanno passato
Solice: Nessuno di noi è in grado di prevedere il destino: a volte, di fronte a una realtà che sembra impossibile da accettare, il cuore spinge a compiere gesti estremi.
Solice: Il compito della fede è di assumere su di sé quella spinta, per impedire che ci spinga contro noi stessi, contro i nostri cari. A volte ci riusciamo, altre volte...
Solice: come nel caso di Thomas, di Margherite... di Valerie
Solice: non.. ci riusciamo
  • Solice ti sembra molto convinta di quello che dice: per lei la fuga di Thomas e Margherite è una sorta di suicidio, finito "bene" per un vero miracolo
Julie: ......
  • Julie annuisce faticosamente
  • Solice ti guarda negli occhi
Julie: prego gli Dei di non conoscere mai, nè io nè le persone che amo, l'impossibilità di simili alternative. Perchè non so se avrei la forza, la fede di fare la cosa ... giusta.
Solice: tu... non lo faresti, vero?
Julie: ...
Julie: non lo so.
  • Julie deglutisce
Julie: Davvero non lo so.
  • Julie si infila una mano nella camicia da notte, e ne tira fuori un foglio di carta tutto stropicciato
Solice: A volte la vita... te lo chiede.
Julie: Ci sarai? Quando la vita mi chiederà qualcosa di così tremendo... ci sarai, vero?
  • Solice annuisce.
Solice: ci sarò.
Solice: Ma tu promettimi che non scapperai senza dirmelo.
  • Solice osserva il foglio.
Julie: (è buio, ma senti che è molto "vissuto")
Julie: te lo prometto.
  • Julie te lo fa sentire tra le mani
Solice: è una lettera?
Julie: si.
Julie: Secondo te...
Julie: secondo te la carta "prende" qualcosa di chi la tiene sempre con sè?
Solice: s...si, credo di si
  • Julie riprende il foglio e lentamente lo porta alle labbra
Julie: spero proprio che sia così... io non sono.... brava a scrivere. Ma vorrei che questo foglio portasse qualcosa di me ... a casa.
  • Julie parla a voce davvero bassa, la senti solo perchè ti sta a un centimetro
Julie: ... vorrei davvero tanto... tornare a casa
  • Solice ti sorride
Solice: sono certa che sarà così. Lui saprà ritrovarti dentro le parole che gli hai scritto... e poi
Solice: non è vero che non sei brava: hai imparato davvero in fretta, più di qualsiasi altra persona che conosco.
  • Julie infila di nuovo la lettera dove stava, nella camicia da notte
Solice: Chissà se
Solice: (Solice lo sa che ne avevi spedita una?)
Julie: (si si)
Solice: Chissà se la prima lettera è già partita.
  • Julie sorride
Julie: pensa se sta ancora qua... me lo immagino, sir Tannembaun che ci dice, tra qualche mese
Julie: "bene ragazzi, ho una missione fatta apposta per voi, e questa è la vostra ultima missione alle mie dipendenze: portate questo pacco di corrispondenza a Chalard"
  • Julie ridacchia
Julie: capace, eh!
  • Solice ride
Solice: l'ultima lettera che ho scritto a mio padre
Solice: risale al giorno prima della partenza
  • Julie ti ascolta
Solice: sai lui
Solice: non ci ha mai risposto
Solice: per iscritto.
Solice: Eppure, ha sempre letto le nostre lettere
Solice: lo so per certo.
Julie: e come mai non ha mai risposto?
Solice: non... non lo so di preciso. Mio fratello Ryan una volta mi ha detto
Solice: che è meglio che non si sappia mai di preciso dove stiamo
Solice: non so se è per quello
  • Julie annuisce
Julie: ha senso...
Julie: ma a te dispiace questa cosa?
Solice: non lo so. Mi piace scrivergli, anche se ultimamente sono costretta a non potergli dire tutto, come ero solita fare a Foucault
Solice: ... però
Solice: ... credo... si, credo che mi piacerebbe se un giorno arrivasse una lettera scritta di suo pugno, diretta a me.
Julie: ... già, speriamo che accada
  • Solice ti sorride
Solice: è molto impegnato: è normale che non ci pensi, in fondo: va bene anche cosi.
Julie: e poi forse, non so
Julie: col fatto che è così....
  • Julie cerca le parole
Julie: così importante,
Julie: insomma magari non può scrivere quel che gli pare
Solice: anche, si.
  • Solice ti sembra molto tranquilla sull'argomento, come se si fosse già "data" da tempo una serie di risposte e spiegazioni più che plausibili.
  • Julie ti sembra più che altro che raramente "realizzi" in fondo "chi" sei, e che questa cosa un po' la metta a disagio.
Solice: gliela darai domani?
Solice: a sir Tennembaum
  • Solice indica la lettera.
Julie: si
Julie: domani, prima di partire.
Julie: Voglio tenerla con me fino all'ultimo
Julie: il più possibile...
Solice: sono davvero contenta
Julie: di cosa?
Solice: che tu abbia questa forza che ti spinge "verso casa": perché so che
Solice: ovunque andremo, tu tornerai.
Julie: ...
Julie: torneremo tutti quanti
Julie: ... a casa.
  • Solice ti annuisce.
  • Julie has quit IRC (Quit: shadIRC v0.1 - www.myst.it)
  • Il_Master has quit IRC (Quit: )
  • Solice has quit IRC (Quit: )
Armando: I miei omaggi, Il_Master !
Armando: Il mio nome e' Armando e sono qui per servirla.
  • Julie resta qualche momento in silenzio, guardando il soffitto nell'oscurità
  • Solice chiude gli occhi e cerca di dormire, ma è evidente che il sonno non viene.
  • Solice dopo un pò riapre gli occhi e li punta verso l'altro lato della stanza dove, in piedi sull'angolo, c'è la sua spada.
  • Julie era ancora sveglia, sente il movimento e si gira nella stessa direzione
Julie: ... la tua spada... che effetto fa avere una spada?
Solice: non si vede niente: la spada, forse sai che sta lì
Julie: (immagino Solice sia abitudinaria in questo, e la poggi sempre nello stesso posto)
Solice: si
Solice: è molto buia di notte e non risplende perché non c'è realmente luce.
Solice: non è...
Julie: ...
Solice: non è realmente mia.
Julie: no?
  • Julie cerca di individuarla nel buio, "immaginando" la sagoma là dove non la vede
Solice: era un dono di mio nonno, rimasto a palazzo
Solice: perché non fu mai consegnato
  • Julie ascolta interessata
Solice: è una storia che risale a molti anni fa: io non ero ancora nata
Solice: ci fu un... rapimento.
Julie: !!
Julie: un rapimento?
Solice: non conosco tutti i dettagli... mio padre non parla molto di quella storia. La maggior parte dei fatti me li ha raccontati Yera, poiché sua madre era al servizio di Lord Eric, mio nonno, all'epoca.
Julie: ... ti va di raccontarmi quello che sai?
Solice: la cugina di Lord Eric,
Solice: Lady Ardea
Solice: sarebbe dovuta andare in sposa a un signore di Keib imparentato con il Barone.
Solice: Il matrimonio era... faceva parte di una serie di accordi stipulati tra il padre di Lord Eric e l'allora barone di Keib.
  • Julie annuisce
Solice: Lord Eric era contrario a questa unione: portò le sue ragioni al padre, che a seguito di una lunga riflessione scaturita dalle sue parole decise di annullare le nozze.
Solice: Lady Ardea venne quindi data in sposa a un nobile di Annecy.
  • Julie è molto interessata alla storia
Solice: gli anni passarono: Lord Eric divenne marchese, e Lady Ardea diede alla luce due bambini, Vart e Yezra: alla morte di suo marito tornò a Beid, dove i due fratelli crebbero sotto il cognome di mio nonno e della loro madre.
Solice: poi, un giorno
Solice: Vart e Yezra scomparvero.
Julie: ...
Julie: come... scomparvero
Solice: Mio nonno fece del suo meglio per... ritrovarli, utilizzando per la loro ricerca i cavalieri migliori di Beid
Solice: tra cui...
Solice: suo figlio, Elias.
Julie: ... tuo padre
  • Solice annuisce.
  • Solice si interrompe.
  • Julie aspetta senza dire niente
Solice: Le indagini svolte da mio padre e dagli altri uomini di Lord Eric portavano dritte a Keib
Julie: ...
Solice: la speranza... di poterli riavere indietro era alta, poiché di solito in questi casi chi si occupa del rapimento stabilisce delle condizioni
  • Julie ascolta in silenzio, ma sembra davvero colpita dal racconto
Solice: purtroppo non fu questo il caso: nonostante tutti gli sforzi di Lord Eric e dei suoi uomini, i piccoli vennero ...
Julie: ...
Solice: ... furono trovati morti in una casa nascosta tra le colline Khadan: non fu mai chiarito se
Solice: fossero stati uccisi all'arrivo degli uomini di Lord Eric, o prima.
Julie: ...
Julie: ma... ma...
Julie: ...
Solice: Secondo molti non si trattò neanche di un rapimento, ma di una... sorta di punizione per altri omicidi di cui la gente di Keib accusava Lord Eric e la sua famiglia.
Solice: una vendetta.
Julie: ...
  • Julie è a bocca aperta
Julie: ... ma come possono essere così crudeli
Julie: ... quelli di Keib.... sono così dei mostri...
Julie: ...
  • Solice scuote la testa
Solice: Il Barone di Keib si dichiarò da subito estraneo alla vicenda, e fornì a Lord Eric uomini e mezzi
Solice: per le ricerche
Julie: ...
Solice: ma il dolore e la sofferenza resero tutto molto più complicato
Solice: nessuno... si fidava, tutti cominciarono a incolpare tutti.
Julie: ...
Julie: quanti anni avevano?
Solice: Lady Ardea, stando a quello che mi ha raccontato Yera
Solice: quasi impazzì di dolore, perdendo la ragione
Solice: non volle accettare la notizia, accusò Lord Eric di
  • Julie a questo punto è percorsa da un tremito di angoscia
Solice: di non aver svolto le ricerche nel modo giusto, e di moltissime altre cose: persino di essersi "intromesso", anni prima, provocando la gelosia e l'invidia di quel nobile di Keib che lei non aveva più sposato
Julie: .................
Julie: o mamma mia...
Solice: di aver provocato quella "cosa" con le sue azioni, con le sue decisioni
Solice: i rapporti
Solice: con Lady Ardea cessarono, e quella fu l'ultima volta che mio padre la vide.
Julie: ...
Julie: sai, Solice
Julie: mi hanno detto che anche mia madre... impazzì.
  • Solice ti ascolta.
Julie: Quando i cavalieri di Lord Albert vennero a Caen, tanti anni fa, e uccisero mio padre
Julie: ... io scomparvi nel nulla.
Julie: Lei non è vissuta a lungo, dopo quei fatti, ma mi hanno detto che prima di morire aveva perduto il senno per il dolore.
Julie: Se penso che
  • Julie sospira
Julie: che è stato per causa mia
Julie: ... lo so, ero solo una bambina spaventata... mi sono persa... ma insomma
Julie: i fatti sono proprio questi, che se non mi fossi smarrita, se fossi tornata a casa, quella sera
Julie: lei forse ce l'avrebbe fatta a superare il dolore per la morte di papà.
Julie: Se fossi riuscita a ritrovare la strada di casa...
  • Julie si stringe nelle spalle
Julie: Lady Ardea deve aver conosciuto qualcosa di simile, di ancora peggiore.
Julie: Perchè non c'era nemmeno un po' di spazio per la speranza...
  • Solice ti ascolta, senza dire nulla.
Julie: Non conosco i dettagli della fine di mia madre, Eric e Loic sono sempre stati molto restii a parlarmene, e anche la zia.
Julie: Però ecco,
Julie: più passa il tempo e più mi sembra di capirla.
  • Solice non ti dice niente e ti posa una mano su una spalla.
  • Julie sorride e posa la mano sulla tua spalla, stringendotela
Julie: ... ma una cosa, una cosa non capisco
Julie: cosa c'entra la tua spada?
Julie: con la storia che mi hai raccontato.
Solice: sono certa che tua mamma non ha mai pensato neppure per un istante che ti fosse capitato qualcosa di brutto: io credo che i genitori lo possano sentire, se i propri figli sono in pericolo.
Julie: ...
Julie: spero proprio che sia vero
Solice: E sono certa che aveva il cuore pieno di speranza, sapendo che tu avresti potuto continuare a vivere lontano dalla sofferenza in cui gli uomini di Lord Albert avevano deciso di gettarvi
Julie: ...
Julie: Sì ma tu pensa che... che pena. Quando non sono tornata. E mi cercavano, ma c'erano poche persone per cercarmi, perchè gli uomini del villaggio erano quasi tutti... morti...
Julie: Credo che
Julie: io sia di tutti noi di Caen la persona che ha sofferto di meno
Julie: per quello che è successo lì 11 anni fa.
Julie: Perchè non ho visto niente, non ho saputo niente, non ho capito niente
Julie: e non ho vissuto il "dopo"
Julie: i giorni successivi, lì
Julie: così penosi.
Solice: la mia spada era un dono per Lady Ardea: fu fatta costruire da Lord Elias come simbolo di speranza mentre le ricerche avevano luogo
Julie: ...
Solice: ma la sua realizzazione durò più tempo del previsto.
Solice: quando venne consegnata a Lord Eric, era...
Solice: era troppo tardi.
Julie: ...
Julie: e poi l'hanno data a te...
Julie: ... a guardarla non sembra una spada *così*... pesante.
Solice: è rimasta per tanti anni inutilizzata
Julie: ... ha un nome? La spada, intendo. Ha... un suo nome?
Solice: è piccola, e le sue dimensioni non la rendono ideale per combattenti maschi
Solice: anche la spada di Lady Jen è... decisamente più grande.
Solice: Yezraelen
Julie: ... Yezraelen
Solice: è il nome che le diede Lord Eric.
Julie: Che cosa significa?
Solice: Stando a quanto disse Lord Eric a suo f... a mio padre,
Solice: significa "L'anima di Yezra" in Khanast.
Julie: ...
Julie: mamma mia...
Solice: sai, sembra che
Solice: Lady Ardea si ancora viva.
Solice: (sia)
Julie: e dove vive?
Solice: C'è chi dice che vive ad Annecy, nella vecchia casa del marito, ormai in rovina
Solice: e che non mette mai piede fuori, e che non vuole parlare con nessuno.
Julie: ...
Julie: chissà
Julie: forse sarebbe felice di sapere che... l'anima della sua bambina... è nelle mani di una Paladina come te.
Julie: E combatte con te
Solice: se fosse viva, dovrebbe avere quasi 70 anni
Julie: ...
Julie: un motivo di più per...
  • Julie scuote il capo
Julie: scusa, non sono fatti miei in effetti...
  • Solice sorride
Solice: so cosa intendi... ma non potrei mai farlo, non senza il permesso di mio padre.
Julie: già
Julie: immagino di sì
Julie: .... pero' povera Lady Ardea... sola con i suoi fantasmi in una vecchia casa in rovina...
Solice: se sapesse come la impugno... non ne sarebbe felice.
  • Julie scuote il capo
  • Solice sorride
Julie: io credo di sì invece
Julie: perchè la impugni con coraggio e con fede
Julie: e non credo ci sia modo migliore.
Solice: prima mi hai chiesto "che effetto fa"
  • Julie annuisce
Solice: la realtà è che mi sento sempre inadeguata con la spada in mano. Quando è nel fodero, va tutto bene
Solice: il peso è piacevole e la sensazione che dà è di grande sicurezza, di essere "con te"
Julie: ..
Julie: Sai, mai come in questi ultimi tempi mi sento davvero inutile, a non saper combattere.
Solice: io penso che... tutti noi combattiamo: cambiano solo le armi, e come le usiamo
  • Julie scuote il capo
Julie: E' una cosa che mi sento dire spesso, che chissà quanto sono utili le cose che so fare. Che anche quelle sono... come combattere, più o meno.
Julie: Però beh
Julie: quando siamo arrivati alla casetta dove c'era Orson con gli ostaggi, ad esempio,
Julie: e in molti altri casi, come quando siamo stati attaccati dai banditi lungo la via....
Julie: ... beh, hai voglia a dire: io in quei casi sono davvero inutile.
Julie: Non è un discorso generale.... non dico che non so fare niente, o cose del genere
Julie: dico proprio che
Julie: quando siamo gli uni di fronte agli altri, noi e i nostri avversari...
Julie: ... io sono inutile.
Julie: E la cosa migliore che posso fare è nascondermi per evitare di diventare addirittura un peso
Julie: obbligando gli altri, di fatto, a proteggermi.
  • Julie parla in modo serio, non sembra sconvolta nè sembra che stia dicendo qualcosa di "nuovo". E' solo un'amara constatazione.
Solice: credimi, nessuno meglio di me può capire questo discorso. Tante, troppe volte la mia ostinazione nello sguainare quella spada mi ha resa quel peso che tu hai sempre saputo evitare
Solice: io sono... la dimostrazione vivente che nè lo studio, nè l'addestramento... possono renderti un combattente, se non ci sei tagliato.
  • Solice lo dice piuttosto amaramente
Julie: Tu stai migliorando, pero'.
Julie: E tante volte, anche se non combatti come, per dire, i miei cugini, sei stata provvidenziale negli scontri.
Julie: Non sono tutti combattenti assurdi come loro, e anche il solo fatto di partecipare, di assumersi dei rischi... beh, può far pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra.
Solice: eppure il nostro scopo non è vincere gli scontri... non soltanto. Dobbiamo difenderci, ma questo non ci rende dei soldati. E le missioni che ci affidano... non sarebbero adatte per dei soldati.
Solice: Persino questo ultimo incarico non lo è.
Julie: ... "andate e massacrate quei delinquenti?"
  • Julie sospira
Solice: questo è quello che farebbe una pattuglia di soldati.
Julie: E invece noi che faremo?
Solice: a noi è richiesto qualcosa di più: Tennembaum ci ha descritti come "perfetti per quell'incarico" sapendo che ci siamo anche io e te
Julie: Andremo lì, io farò un po' la posta a quell'edificio, magari. Studieremo quando entrano e quando escono....
Julie: poi al dunque
Julie: armi in pugno
Julie: ...
Julie: ed io osserverò nascosta in qualche cespuglio, trepidante, il combattimento.
Julie: ... non è così che andrà?
Solice: tu guarderai le loro spalle, avvisandoli di eventuali imboscate: e se arriverà qualcuno, l'oscurità gli impedirà di capire chi è armato e chi non lo è, chi indossa l'armatura e chi no: la tua vita sarà in pericolo tanto quanto la loro, e la tua presenza sarà altrettanto utile.
Solice: e poi
Solice: ...
Solice: non è solo questo il tuo compito.
Julie: ...
Julie: che altro?
Solice: Pochi giorni fa, quando eravamo ancora in viaggio, ho parlato con Loic: ultimamente mi sembra
Solice: sempre più infelice e insoddisfatto
  • Julie annuisce
Solice: con i nostri nemici spesso si fa trascinare dalla rabbia , piuttosto che dalla ragione
Julie: ...
Solice: io credo che
Solice: abbia bisogno di te
  • Julie chiude gli occhi
Solice: di qualcuno che gli ricordi in continuazione i sentimenti buoni che ha dentro di se e che ultimamente faticano così tanto a uscire.
Julie: non.... non è facile.....
Julie: Loic è...
  • Julie sospira
Julie: .... lui è buono, di buon cuore.... è... è una persona meravigliosa.
Julie: Eppure alle volte mi fa... paura, perchè sembra che si carichi della cattiveria che aleggia nell'aria
Julie: che è come se gli appannasse ogni bontà, ogni scrupolo
Julie: e fa cose....
Julie: ...
Julie: come posso fare per aiutarlo?
Solice: io credo che
Solice: Loic abbia perso molto, in questi ultimi mesi
Julie: in che senso?
Solice: Ha perso Abel, come tutti noi... Ma credo che per lui fosse più importante.
Julie: ...
Solice: Tutti noi abbiamo subito gravi perdite, che ci hanno riempiti di tante cose
Solice: rabbia, rancore... disperazione, dolore
Solice: e lui con noi
Solice: Forse... forse gli è mancato l'interlocutore giusto con cui sfogarsi.
Julie: forse è così....
Solice: Nell'ultima conversazione che ho avuto con lui ho capito che non può farlo con me.
Julie: ... perchè no?
Solice: Perché non credo che, per quanto io possa provarci, non posso nè mai potrò essere veramente quello che Abel era per lui.
Solice: Potrò essere
Solice: il paladino che era, forse
Solice: un giorno
Julie: ...
Solice: ma non potrò mai essere l'amico di infanzia che era lui. Non potrò rispondergli a tono, nè lui può farlo, con me
Solice: non potremo... tenerci il muso, o litigare per giorni interi senza parlarci
  • Julie sospira
Solice: Non potremo essere entrambi convinti di aver ragione nello stesso momento, e insieme sapere che abbiamo torto e che ha ragione l'altro, ma
Solice: continuare comunque a dire che abbiamo ragione noi.
Solice: Credo che... Guelfo, forse lui potrebbe. Ma adesso Guelfo è lontano, e non posso dirgli questa cosa
Solice: posso dirla a te, però.
  • Julie si volta verso di te e ti guarda
Julie: Farò del mio meglio, Solice... ma sai come lo so io che... che non è la stessa cosa.
Julie: Io per lui sono la cuginetta "piccola", da proteggere... non mi ha mai considerata alla pari
Julie: non ha mai accettato che sono cresciuta, che il tempo è passato... non
Julie: non so, non so se mi prenderà mai, davvero, sul serio.
Julie: Io per lui sono qualcuno da proteggere, in certe cose si comporta come se fosse addirittura mio padre
Julie: ... e d'altronde
Julie: ...
  • Julie sospira
Julie: ... ma ci proverò.
Julie: Ci proverò, te lo assicuro, anche perchè io stessa sono tanto preoccupata per lui e per quello che gli sta succedendo.
Solice: Lui ti vuole bene, e se accetta molte delle cose che ci succedono è anche per te, per il tuo bene.
Julie: Lui mi adora
Julie: ed io pure
Julie: lo adoro.
Julie: Anche se a volte mi fa paura, mi fa infuriare... se ci litigo o se non riusciamo proprio a capirci...
Julie: tra noi c'è un ... legame. Indissolubile.
  • Solice ti sorride
Solice: Ne sono certa.
Solice: E' per questo che... non servono soltanto soldati.
  • Julie annuisce lentamente
Julie: Ci proverò.
  • Solice torna a guardare verso l'alto, il soffitto
Julie: posso restare qui, stanotte?
  • Solice ti guarda
  • Julie sembra assonnata
Solice: certo. Ti lascio più spazio, aspetta.
  • Solice fa in modo di lasciarti piu spazio possibile.
  • Julie scuote il capo
Julie: no no
Julie: meglio il calduccio dello spazio
Julie: sta comoda pure tu!
  • Solice ti sembra un pò imbarazzata, in generale sai che non è così abituata alle "camerate" e a dormire insieme. Comunque si sistema da una parte del letto
Solice: buona notte, Julie. Che la luce di Kayah possa vegliare sui tuoi sogni.
Julie: buona notte e... grazie.
  • Julie lentamente scivola nel sonno.
  • Solice pure si addormenta.
  • Julie has quit IRC (Quit: shadIRC v0.1 - www.myst.it)
  • Il_Master has quit IRC (Quit: )
  • Solice has quit IRC (Quit: )
Creata il 09/03/2009 da Annika (2242 voci inserite). Ultima modifica il 09/03/2009.
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