Testo della conversazione
Armando: I miei omaggi, Desiree_ !
Armando: Il mio nome e' Armando e sono qui per servirla.
Desiree_: si, continuavo a battere 7
Annika: :) bravissima
- Annika is now known as Julie
Desiree_: ma non l'ho mai chiamato prima
Julie: visto come è ubbidiente? :)
Desiree_: caro diario: oggi ho imparato una cosa nuova
Julie: Allora, contestualizziamo
Desiree_: ok
Julie: Siamo intorno al 17 dicembre 517, di ritorno dagli scavi di Maar, presso i margini dei Miestwode.
Julie: Il viaggio si sta svolgendo senza problemi, col gruppo di Ransom.
Julie: Fa freddo e
- Guelfo is now known as Il_Master
Julie: avanziamo a piedi, con l'asino Villaro che ci porta la roba.
- Julie è molto giu' di morale e non lo nasconde.
- Desiree_ intirizzita cerca di scaldarsi sfregando vigorosamente le mani sulle braccia
Il_Master: Siete al termine della seconda giornata di viaggio di ritorno dal campo di Maar
Il_Master: Poco più avanti di voi c'è il secondo gruppo, costituito per lo più dagli operai che hanno lavorato allo scavo
Julie: ...
Il_Master: Il gruppo con il grosso dei soldati, con Primo, Ransom e presumibilmente Donnie vi ha distanziati e ora non avete idea di dove si trovi
Desiree_: stai ancora pensando a NAvvy?
Julie: ... già
Julie: poveretta che fine orribile
Desiree_: ti ci eri affezionata in modo particolare?
Julie: non so che dirti
Julie: mi ha colpita... era una brava persona.
Desiree_: oh l'impressione che tu veda in lei un pò... te stessa
Julie: Avrei voluto conoscerla meglio... aiutarla in qualche modo...
Armando: ... E mo' hai detto la stronzata!
Julie: non tanto... ma certo per una cosa sì
Julie: mi è capitato più volte di dover scendere in "buchi".
Julie: E ogni volta... ogni volta venivo attraversata dal pensiero "e se dovesse... crollare tutto?"
Julie: ...
Julie: poi
Julie: poi ricordo quando fu
Julie: Abel a restare intrappolato
Julie: sotto terra.
- Julie has quit IRC (Quit: shadIRC v0.1 - www.myst.it)
Julie: ... ogni volta ho sentito il timore che potesse cadere tutto, crollare. E intrappolarmi.
Julie: Un po'
Julie: come è successo a Abel... a Nur-Had-Dun
- Julie nel nominare Abel abbassa un po' la voce
Julie: ... e a Solice, sempre in quelle terribili gallerie.
- Julie ci pensa qualche istante
Julie: deve essere una sensazione spaventosa.
- Desiree_ guarda verso Julie e poi si volta piano
Desiree_: hai ragione
Desiree_: sentirsi intrappolati...
Desiree_: senza via d'uscita
Desiree_: direi... un pò come la mia... storia con Loic
Desiree_: però li la via d'uscita c'è stata
Julie: ...
- Desiree_ parla un pò sovrappensiero
Julie: poi io avevo un "debito" verso di lei, verso Naavi.
Desiree_: cosa intendi?
Julie: mi aveva raccontato alcune cose che mi premeva molto conoscere.
Julie: Cose legate al posto dove era nata, Garak.
Desiree_: come mai eri interessata a quel luogo?
Julie: per via di un racconto che mi aveva fatto Lucius, a casa.
Julie: A Chalard.
- Desiree_ non preme, lascia che sia Julie a raccontare se vuole
Julie: ... una storia molto vecchia, di tanti anni fa. Siccome era ambientata proprio a Garak, mi interessava sapere se anche Naavi la conoscesse.
Julie: E Naavi la conosceva.
- Julie has quit IRC (Ping timeout)
Desiree_: una leggenda?
Julie: no, una storia vera.
Julie: La storia di un esploratore di quei posti.
- Julie sembra che a pensarci sia molto "rapita", quasi "risucchiata"
- Desiree_ guarda Julie
Desiree_: raccontamela, ti va?
Julie: non... non credo di saperla raccontare bene...
Desiree_: (secondo me Julie se la sente?)
Julie: (puoi tirare perc emozioni)
Armando: Complimenti, Desiree_ ! Hai totalizzato 5 4 5 , per un totale di 14 !
Julie: piu' o meno?
Desiree_: 49
- Julie secondo te da un lato ci rimugina, dall'altro "non se la sente" molto di raccontare quella storia, ma non per la storia in sè, quanto proprio perchè evidentemente la collega a molti significati e a cose che in un certo senso la fanno "stare male"
Desiree_: allora non fa nulla
Julie: ... scusa...
Desiree_: non sono ansiosa di sentirla
Desiree_: ho vissuto tanti anni senza saperla, posso continuare
Julie: mi dispiace..
Desiree_: non devi
- Julie sembra un po' mortificata
Desiree_: no riesci a pensare ad altro?
- Julie ti guarda e annuisce
Julie: ma certo!
Desiree_: vediamo
Desiree_: non sei contenta di essertene andata?
Julie: da quegli scavi?
Julie: moltissimo.
Julie: Non vedevo l'ora.
Desiree_: allora almeno un motivo per essere felice ce l'hai
Julie: Quel Donnie... non mi convinceva per niente, sai?
Julie: Non capisco Eric come potesse fidarsi di lui.
Desiree_: ognuno di noi si fida almeno una volta della persona sbagliata
Desiree_: anche se non è detto che questa volat Eric lo abbia fatto
- Julie ti guarda con aria interrogativa
Desiree_: tu non lo hai mai fatto?
Julie: mmm...
Julie: io tendo a fidarmi abbastanza delle persone, in fondo
Julie: e tu?
- Desiree_ fa spallucce e si gira
- Julie tirasomma (percepire emozioni)
Armando: Complimenti, Julie__ ! Hai totalizzato 0 4 2 , per un totale di 16 !
Armando: Julie__ ha tirato di nuovo, totalizzando 9
- Julie ritira il 2 (talento)
Armando: Julie__ ha tirato di nuovo, totalizzando 2
Julie: 25+35
Julie: 60
Julie: (a cosa sta pensando Desy? )
Desiree_: (è un argomento che le brucia)
Julie: (e ne vuole parlare o no?)
Desiree_: (eviterebbe)
Julie: (ok)
- Julie si stringe nelle spalle
Julie: -... scusa
- Il_Master ] Vi raggiunge, sebbene assai debole, l'eco di sinistri ululati.
Desiree_: ancora!
Desiree_: non ti scusare se non hai colpa
Desiree_: (il tono è tranquillo, un pò come "ma dài"
Julie: sai, è che veramente sono state brutte giornate.
Julie: Ma adesso torneremo nella meravigliosa Manselle....
- Il_Master is now known as Ian_Bohr
Desiree_: è vero! abbiamo fatto proprio bene a venire qui!
- Desiree_ si volta di scatto verso Julie
- Julie chiaramente è sarcastica riguardo Manselle
Desiree_: ora Manselle ci piacerà
Julie: eheh... sarà difficile!
Desiree_: più delle rovine con lo schifo sotto sicuro
Julie: già
Desiree_: a MAnselle al massimo di schifo c'è sterco di vacca
Desiree_: ma secondo te quanto ci dovremo stare?
Julie: a Manselle dici?
Desiree_: si
Julie: bo? spero poco
Julie: non abbiamo niente da fare lì
Julie: salvo scavare in bruttissime faccende familiari.... di quella gente.
Desiree_: ok, ritiro quello che ho detto sul confronto degli schifi
Julie: beh dai
Julie: io credo che ora andremo ad Al Biach
Julie: e magari lì ci daranno qualcosa di utile da fare.
Desiree_: il mio problema è che io ho da fare se le cose vanno male
Julie: ... non solo
Desiree_: gente rotta, avvelenata
Julie: tu sai fare un sacco di cose Desy
Desiree_: se tutto va bene... si curano le vacche
Julie: ...
- Julie tira un'occhiata a Bohr
- Ian_Bohr ,in testa al gruppo, rallenta progressivamente l'andatura e dopo un po' ve lo trovate accanto
Julie: ...
Ian_Bohr: Tutto bene, ragazze?
Julie: oddio
Julie: il lato positivo è che ce ne stiamo andando da quel postaccio.
Ian_Bohr: Già. Persino i lupi festeggiano la nostra partenza.
Desiree_: direi addirittura che potremmo organizzare una festa
Julie: Aspettiamo di essere fuori da qui...
Julie: questo posto mi fa paura come quando avevo 7 anni.
Desiree_: a 7 anni di coa avevi paura? del mulino?
Julie: beh si, anche
Julie: e di tutto il miestwode
Julie: ... naturalmente.
- Julie sorride, ripensandoci.
- Julie poi si volta verso Ian
Ian_Bohr: Che ci facevate da bambine nei paraggi di questa stramaledetta foresta? Venite da un villaggio di boscaioli anche voi?
Julie: si
Julie: Si chiama Caen, sta a sud di qui, dalla parte di sotto della foresta.
Julie: Proprio ai margini, nella baronia di Anthien.
- Ian_Bohr assume un'espressione molto seria, come se si stesse sforzando di mettere a fuoco qualcosa
- Julie ti guarda, incuriosita
Ian_Bohr: Uh...uh-uhm.
Julie: lo conosci?
Ian_Bohr: No, non ho la più pallida idea di dove sia.
Julie: già... è un villaggio molto piccolo.
Desiree_: non abbastanza direi
Julie: mm?
Ian_Bohr: Perchè no?
Desiree_: ha attirato anche troppo l'attenzione di qualcuno
- Ian_Bohr infila la manona nella sua saccoccia, ne tira fuori un pezzo di pane secco, che poi addenta senza entusiasmo
Ian_Bohr: Per la povera gente non è mai un bene attirare l'attenzione di qualcuno.
Desiree_: esatto!
Ian_Bohr: *chomp chomp*
Ian_Bohr: Prendi Graben.
Julie: mm?
Ian_Bohr: Una volta era un posto abbastanza decente.
Desiree_: e.. poi cosa è successo?
- Guelfo_ is now known as IanBohr
Julie: che è successo poi?
IanBohr: Florido no, nossignore. Ma la gente di lì non se la passava male. Fuori di mano, tranquillo, e piuttosto dignitoso. Ho persino pensato di spostarmi lì, invece di mettere radici a Manselle.
IanBohr: Eh, poi...beh...
IanBohr: Sono ricominciate le guerre, quelle vere.
- Ian_Bohr has quit IRC (Ping timeout)
IanBohr: E a quel punto, come capita da queste parti, la foresta si riempie di pendagli da forca, di disertori, di avventurieri senza scrupoli
IanBohr: Gente che non vede l'ora di far perdere le proprie tracce, di trovarsi un buon nascondiglio in cui riorganizzarsi...e approfittare del caos nelle campagne per riempirsi la pancia e le tasche a danno della povera gente.
Julie: che ingiustizia!
IanBohr: Graben è praticamente tagliata fuori dal resto dello stramaledetto ducato. In teoria è sottoposta all'autorità del Borgomastro di Gottlieb. In pratica è terra di nessuno, e da quel che ne so lo è sempre stata.
IanBohr: Forse era inevitabile che presto o tardi diventasse un covo di briganti della peggio specie.
Julie: Appena finirà la guerra
Julie: interverranno a rimettere le cose a posto
Julie: ne sono sicura.
IanBohr: Scordatelo, ragazza mia.
Julie: eh?
Julie: e perche' mai non dovrebbero intervenire?
IanBohr: Te la metto in modo semplice.
IanBohr: Graben è retta da Gottlieb, e Gottlieb è retta da Wurzen. Wurzen è retta dall'oro dei mercanti, con la solenne approvazione del Duca.
Julie: e la Chiesa?
IanBohr: La Chiesa? E che c'entra la Chiesa?
Julie: beh...
Julie: non so, potrebbero mandare dei Paladini a fare piazza pulita dei peggio banditi e dare giustizia a chi ha subito torto.
IanBohr: Ai mercanti fa molto comodo che ci sia un posto come Graben. Non certo ai pesci piccoli che si accodano alle carovane dei Baroni eh...ma ai pezzi grossi
Julie: si, ma infatti non ti parlo dei mercanti, ti parlo dei paladini
Desiree_: ma quanti paladini disponibili ci sono ora? e quanti ce ne saranno alla fine della guerra?
Julie: la guerra finirà, e torneranno a casa.
- IanBohr si lascia scappare una risata amara
Julie: ...
Desiree_: beh, Julie, forse hai ragione. magari non prestissimo, ma prima o poi qualcuno interverrà
Desiree_: serve solo lo stimolo giusto
IanBohr: Lo sai chi lo paga il rancio dei Paladini? Chi finanzia la costruzione delle fortezze, chi ci mette la pecunia per gli armaioli, i sarti, e pure per i maniscalchi che gli ferrano i cavalli?
- Julie guarda Bohr con occhi sgranati
IanBohr: Non mi guardare così, non sto dicendo niente che non puoi immaginare tu stessa. Non dico mica che gran parte dei Paladini non vedrebbe l'ora di marciare su Graben con le trombe, i vessilli e le sacre immagini
IanBohr: e non dico manco che a un Vescovo o due la cosa non dispiacerebbe affatto.
IanBohr: Dico che non succederà perchè ci saranno sempre affari più urgenti e utili da sbrigare.
Julie: ...
IanBohr: E se anche così non fosse, il problema non è la guerra a Benson.
Julie: e quale sarebbe il problema
IanBohr: So che il braccio armato della Chiesa da un po' di tempo a questa parte è impegnato a dare una ripulita alle regioni interne del Meistwode.
- Julie cambia espressione, da cupa ad interessata, molto interessata
Julie: che cosa c'è lì dentro?
IanBohr: Avete detto di esserci stati.
Julie: ... intendi dire... "lì"?
IanBohr: Il giuggiolone, lì...
- IanBohr lancia un'occhiata fugace a Loic
- Julie guarda Loic
Julie: (non ricordo io: che cosa ha detto Loic a Bohr? C'eravamo noi presenti?)
IanBohr: non fa altro che ripetere "lo sappiamo che roba c'è nella foresta"
- Julie si stringe nelle spalle
Julie: noi ci siamo stati, è vero.
Julie: Ma la foresta è così grande...
IanBohr: Un mio vecchio amico, che di queste cose era assai pratico...
IanBohr: una volta mi disse che la foresta è marcia, "lì".
Julie: già
IanBohr: Ed è marcia sul serio, credimi.
Julie: tu ci sei stato?
Julie: e che cosa hai... trovato?
IanBohr: Stiamo parlando di una cosa successa quasi venti anni fa.
Julie: che cosa è successo?
IanBohr: Ci eravamo aggregati in una spedizione finanziata dal Barone...Von Rammelsburg, era lui il bastardo, sì.
IanBohr: Parecchi armigeri, e un paio di dozzine di operai...niente di troppo diverso da quello che abbiamo visto in questi ultimi giorni, come organizzazione.
IanBohr: Ci volevano belle entrature per far parte di un'operazione come quella.
IanBohr: Ma di quello so poco, non è mai stato il mio lavoro.
IanBohr: Beh, te la faccio breve.
IanBohr: Siamo arrivati nell'interno...il viaggio è durato solo gli Dei sanno quanto.
IanBohr: Sai cosa c'è in mezzo al Meistwode.
- Julie ascolta senza interrompere
IanBohr: Proprio in mezzo, sul punto preciso in cui Ah-zah-toth...beh, ci siamo capiti.
IanBohr: Paludi.
IanBohr: Paludi che non sembrano finire mai.
IanBohr: E...ci sono...insetti. Grossi come pugni.
Julie: che tipo di insetti?
IanBohr: Il mio amico, quello che ci capiva, diceva che non erano troppo diversi dai tafani.
- Julie non dice niente e annuisce interessata
IanBohr: E puoi credermi, non c'è molto sangue da bere laggiù...quelle bestie avevano una sete del diavolo.
IanBohr: Ci dovevamo bagnare nel fango per non farci assalire. Per l'odore.
IanBohr: E anche così...qualcuno prima o poi ti pungeva, non c'erano cazzi.
IanBohr: E' passato tanto tempo, e non so dirvi di preciso quanti dei nostri accompagnatori ci hanno lasciato la pelle. Pustole, febbre, vom...vi risparmio i dettagli.
IanBohr: Abbiamo raggiunto delle colline, e lì ci siamo fermati.
IanBohr: Erano più nere dell'Inferno Ghiacciato, talmente nere che si potevano intravedere anche attraverso quella dannata nebbia.
IanBohr: I pezzi grossi della spedizione si sono dedicati all'esplorazione di certi anfratti che si aprono su quelle colline.
Julie: ...
IanBohr: Com'è che chiamavano quel posto...hmmmm...vediamo.
IanBohr: Tumuli grigi, ah ecco.
IanBohr: Anche se a me grigi, a dirla tutta, non mi sembravano proprio.
IanBohr: So che sono riusciti a trovare dell'oro, l'ho visto coi miei occhi.
IanBohr: E non parlo di un paio di anellini, eh, ma roba da riempirci forzieri.
Julie: era quello ciò che cercavano?
Julie: gli organizzatori della spedizione, intendo
IanBohr: Così pare.
- Julie annuisce e continua ad ascoltare
IanBohr: Il responsabile della baracca era un certo Sir Sthugel, emissario del Barone.
IanBohr: Noialtri non abbiamo avuto granchè da fare, durante la settimana passata all'ombra di quelle rocce sinistre.
Julie: ...
IanBohr: Ricordo che una notte, nella nebbia, si udì un...rombo. Era così forte da farti ghiacciare il sangue nelle vene.
IanBohr: Bern...l'amico di cui vi ho detto, beh, lui era convinto che non fosse l'eco di un crollo
IanBohr: come ci dissero
IanBohr: per lui, beh, era un...urlo... e io ci credo.
Julie: ... urlo... di "cosa"?
IanBohr: Io non l'ho visto bene, grazie agli Dei.
Julie: che cosa hai visto?
IanBohr: So solo che pensavamo di avercela fatta ormai, una volta lasciati gli acquitrini alle nostre spalle.
IanBohr: Vi ho detto che oltre alle mosche, c'erano delle...cose...che nuotavano nell'acqua putrida?
Julie: mm?
Julie: "cose"?
IanBohr: Cose che ti sfioravano le gambe, a volte te le stringevano come in una morsa, per poi lasciarti andare.
Julie: mmm
IanBohr: Avevamo ricevuto precise istruzioni da quello Sthugel e dai suoi secondi
IanBohr: di non fare assolutamente niente in quel caso. Di restare immobili e aspettare che passasse.
IanBohr: Per Bern era una buona idea.
IanBohr: Qualunque cosa fossero, diversamente dalle mosche, non gli mettevamo appetito.
- IanBohr sembra molto assorto in quei ricordi
- Julie non mette fretta, ma ascolta molto attentamente
IanBohr: Insomma, ormai era fatta.
IanBohr: E vi dirò, fino a quel momento la faccenda era molto brutta, ma con un bel po' di sangue freddo
IanBohr: si poteva tirare avanti
IanBohr: ...mai lasciare i muli da soli...ogni mulo, due uomini avanti, uno dietro, e due sui fianchi
Julie: ...
- IanBohr mormora queste parole meccanicamente, come se stesse ripetendo tra se' e se' degli ordini impartiti decine e decine di volte
IanBohr: per le cose di cui vi dicevo, le cose nella melma, capite?
IanBohr: Il mulo scalcia se la cosa lo infastidisce...ed è male.
IanBohr: Avevamo fatto tutto a regola d'arte. Sissignore. Eravamo fuori. La foresta...finalmente si poteva stare un po' all'asciutto, chi se ne importa della fatica, della stramaledetta nebbia, dei lupi...
- Desiree_ continua ad ascoltare
IanBohr: E poi, una notte, venne.
Julie: ...
IanBohr: Bern lo sentì arrivare da lontano.
IanBohr: Ci avvertì, e gli devo la pelle. A quest'ora le mie ossa riposerebbero sotto mezzo metro di foglie secche.
IanBohr: Non so cosa fosse. Non so perchè venne proprio allora, perchè ci aveva consentito di fare il comodo nostro a casa sua per tutto quel tempo.
IanBohr: So che era grande, che i suoi passi facevano tremare la terra...
Julie: ...
IanBohr: Non ha urlato, ma non ce n'è stato bisogno. Bern aveva capito che si trattava della stessa ...bestia...che ci aveva terrorizzato ai tumuli grigi.
Julie: (quanto sta "romanzando Bohr? Cerco di capirlo se esagera per "vantarsi" o no, se è sincero)
- Julie tirasomma (percepire emozioni)
Armando: Complimenti, Julie__ ! Hai totalizzato 5 2 7 , per un totale di 14 !
Armando: Julie__ ha tirato di nuovo, totalizzando 7
Julie: 19+35
- IanBohr sembra raccontare volentieri la sua storia, ma non è facile capire se e quanto la stia arricchendo di esagerazioni e dettagli posticci
Julie: (ok)
IanBohr: Cominciarono le grida.
IanBohr: Credo di aver visto una specie di macigno, nella nebbia...una forma compatta, un po' più stretta in cima...
Julie: ...
IanBohr: solo che questa cosa si muoveva, ondeggiando avanti e indietro, e stando al frastuono dei suoi passi doveva avere almeno un paio di gambe grosse come tronchi
IanBohr: Ce la siamo data a gambe.
IanBohr: Bern ci ha portato a spasso nella foresta per chissà quanti altri giorni...il tempo non sembrava passare mai
IanBohr: andavamo lenti, visto che dovevamo trovarci da mangiare.
Julie: ..
IanBohr: Avevamo paura che quella bestia venisse a finire il lavoro, ma gli Dei ci risparmiarono.
Julie: ammazzò... qualcuno?
Julie: della spedizione, o riusciste tutti a fuggire'
Julie: ?
IanBohr: Noialtri ce la facemmo, ma stando a quello che ci dissero qualche mese più tardi, quella spedizione fu quasi completamente annientata.
Julie: ...
Julie: mamma mia
IanBohr: Un secondo gruppo andò a recuperare i superstiti. Sthugel, manco a dirlo, era tra loro...perchè in queste faccende chi dirige le danze sa sempre come cavarsela.
IanBohr: Pare che l'abbiano fatto secco poco tempo dopo.
Julie: ah
Julie: e che tipo era?
IanBohr: Parlava poco. Occhi duri, chiari, come quelli di un lupo.
IanBohr: Aveva l'aria di sapere il fatto suo.
IanBohr: Si capiva che era un signore, eh, ma non l'ho mai sentito fare un fiato, nemmeno quando si trattava di spalmarsi dalla testa ai piedi col fango
Julie: ...
Julie: ed è stato dopo quella storia che hai abbandonato, diciamo così, questa vita?
IanBohr: L'hai detto.
- IanBohr sogghigna
- Julie alza un sopracciglio
IanBohr: Al ritorno ad Ammerung.
IanBohr: Era una mattina d'autunno
IanBohr: il cielo era limpido, faceva anche caldo
IanBohr: arrivammo in riva al Valkner
IanBohr: diamine, non mi lavavo da...mesi, forse
IanBohr: ci ho buttato la faccia dentro, altrochè
IanBohr: mi sono sono guardato dritto nelle palle degli occhi...beh in realtà ho guardato il mio riflesso dritto nelle palle degli occhi.
IanBohr: E mi sono detto
IanBohr: "Ian Bohr. Basta con questa merda."
Julie: e infatti... eccoti qua!
IanBohr: Sì e no.
Julie: mm?
IanBohr: Lì ho deciso che ne avevo abbastanza.
IanBohr: Ma avevo pur sempre i miei compari a cui badare...Bern...Alia...Manfred.
Julie: (mai sentiti io sti nomi?)
IanBohr: (no)
IanBohr: Ad un certo punto...non c'erano più compari a cui badare. Ed eccomi qua.
- Desiree_ rimane colpita da queste ultime parole e si allontana borbottando delle scuse
- IanBohr si incupisce, pronunciando queste ultime parole
Julie: ...
Julie: mi dispiace, Ian.
- Desiree_ has quit IRC (Quit: )
IanBohr: E' la vita.
Julie: ...
IanBohr: Adesso capisci perchè, quando siete venuti da me, vi ho detto certe cose?
IanBohr: Che avreste fatto bene a prendere altre strade?
Julie: ...
Julie: lo so... e lo capisco. Ma.... non sono d'accordo.
IanBohr: Quelli che ci capiscono, gli Sthugel di turno, si salvano...e certe volte persino loro ci restano secchi.
IanBohr: Quelli che non ci capiscono...noi...ce la caviamo decisamente peggio.
Julie: sai
Julie: da quando stiamo combattendo per questa causa abbiamo perso diverse persone care.
- Julie è molto molto seria mentre dice queste cose.
- IanBohr annuisce
Julie: Uno di loro, Abel, è caduto proprio nel Meistwode, combattendo contro un adoratore delle tenebre.
Julie: Era un Paladino.
Julie: E un nostro amico d'infanzia.
- Julie fa una pausa, poi continua
- IanBohr ascolta
Julie: Abbiamo perso anche Ryan, un altro amico di quando eravamo piccoli.... mentre eravamo spersi nel massiccio centrale.
Julie: Abbiamo visto morire molte persone.
Julie: Molte persone care.
Julie: Però
Julie: ... forse è anche per questo che sento che dobbiamo
Julie: continuare, andare avanti, insistere.
Julie: Per loro, per portare avanti la battaglia che anche loro avevano scelto, e per la quale hanno perso la vita.
Julie: Ora
Julie: ora ci troviamo qui perchè ad Amer, nel ducato di Amer, abbiamo sollevato un casino.
Julie: Ma un casino "buono", abbiamo fatto grossi danni ai nostri nemici, e per questo ci hanno mandati via per un po'.
- Julie non lo dice "vantandosi", tutt'altro. E' molto seria riguardo questa cosa.
Julie: Io penso che Abel, che Ryan, Nickel... che Valerie... che tutte le persone che abbiamo perduto
Julie: adesso
Julie: ... ovunque loro siano...
Julie: ...
Julie: sono contente.
Julie: Contente perchè non sono morte per nulla, contente perchè continuano a vivere dentro di noi
Julie: nei nostri ideali
Julie: nelle nostre speranze.
Julie: non
Julie: non giudico le tue scelte, non posso... sapere tutto, tutto quello che ti ha spinto.
Julie: Però voglio che tu capisca che non è per incoscienza o per leggerezza che
Julie: continuiamo ad andare avanti
Julie: rischiando ogni giorno la vita nostra e
Julie: delle persone
Julie: che amiamo.
- IanBohr si gira a guardarti
- Julie è seria
IanBohr: Ho visto come vi siete mossi, in questa storia.
IanBohr: E sai cosa penso?
Julie: dimmi
IanBohr: Alcuni di voi hanno entusiasmo. Tu, la Paladina. Questi bei discorsi sui compagni caduti, sull'importanza di fare quello che va fatto, di non mollare, di non sprecare gli anni che ci restano da vivere in un buco polveroso come Manselle.
- Julie ascolta e non ti interrompe
IanBohr: Siete giovani, cazzo, se non li fate voi questi discorsi vuol dire che il mondo s'è messo a girare al contrario.
Julie: Anche tu eri giovane, vent'anni fa...
Julie: ... e te la cavi ancora molto bene, a quel che ho potuto vedere.
- IanBohr ti fa un cenno con la mano, e fa per proseguire
IanBohr: Altri...
IanBohr: te la metto come mi viene. Il giuggiolone, Loic, non si capisce bene che gli passa per la testa.
IanBohr: Certe volte parla come uno stramaledetto Nano del ghetto di Ammerung.
IanBohr: Pure io parlavo così, ai miei tempi.
IanBohr: Altre volte però si mette a gongolare perchè gli danno una monete d'argento, manco fosse l'ultimo dei facchini.
Julie: ...
IanBohr: E smoccola peggio di me a quest'età.
Julie: eh
IanBohr: Quell'altro...prima o poi ci farà ammazzare. Ha l'aria di battersi bene, sembra sveglio, ma ci ha trascinato in questa storia senza neanche degnarsi di dirci le cose come stavano.
IanBohr: Che non le dica a me è una cosa.
IanBohr: E' una cosa grave, pensandoci bene. Mica sono il suo scudiero del cazzo.
Julie: ...
IanBohr: Che non le dica manco a voialtri...
IanBohr: non mi piace.
- Julie continua a guardarti, aspettando che tu "abbia finito"
IanBohr: Specie perchè alla fine della fiera, non è come Sthugel.
IanBohr: Non ha la più pallida idea di che cazzo stia succedendo.
IanBohr: Poi c'è l'altra amica vostra.
Julie: ..
IanBohr: Voialtre piene di voglia di prendere i cattivi a calci, Giuggiolone tutto sommato contento di quello che gli passa il convento.
IanBohr: Eric...si chiama, sì, che pare voglia metterlo in quel posto al mondo intero.
Julie: ..
IanBohr: Lei mi pare la meno contenta di quello che fate. Mi sbaglio?
Julie: ...
Julie: è una cosa un po' complicata
IanBohr: Solo un po'? A me pare un casino fatto e finito.
Julie: non credere
Julie: nonostante tutto i miei cugini e desy sono persone davvero in gamba
Julie: ... sicuramente non siamo perfetti, nessuno di noi.
Julie: Ognuno di noi ha un sacco... di cose per la testa.
Julie: desiree non è contenta, poco ma sicuro
Julie: e forse è tra noi la persona che soffre di più a trovarsi
Julie: in questa "vita".
IanBohr: Tu mi hai detto che non è incoscienza o leggerezza, la vostra.
Julie: No.
IanBohr: Io penso che se a questo giro siete vivi (e sono vivo io che vi ho accompagnato) non è certo perchè c'è stata sta dimostrazione di...hmmmm...coscienza?
- IanBohr non sembra sicuro di che parola usare
- Julie sospira
Julie: non siamo prudenti, no
Julie: ... dovremmo esserlo di più, probabilmente
Julie: ma sai
IanBohr: E da quel che vedo, manco l'entusiasmo è così diffuso.
Julie: come no
Julie: non ti lasciar ingannare dai discorsi così variabili di Loic, lui ci crede davvero in quello che facciamo
Julie: E anche Eric... ha ricevuto un incarico, con quella strana mappa...
Julie: non so come funzioni ma mi fido
Julie: Quanto a Desiree... ha le mani d'oro. Ha salvato la vita dei miei compagni non sai quante volte.
Julie: Non serve
Julie: vedere l'entusiasmo
Julie: manifestarlo...
Julie: perchè la dimostrazione di quest'entusiasmo è
Julie: il fatto che siamo qui.
Julie: Contro ogni logica
Julie: ... lasciando lontane molte persone.... a cui teniamo
Julie: molti desideri
IanBohr: Io ci vedo solo tanta, tanta incoscienza.
Julie: ... e siamo qui.
IanBohr: E mi dispiace, comincio a trovarvi simpatici...
IanBohr: ma prima o poi la fortuna finisce.
Julie: Noi non continueremo all'infinito "questa" vita.
Julie: Un giorno potremo fare scelte diverse, vivere nella quiete vicino ai nostri cari
Julie: ...
Julie: magari avremo una casa, una famiglia
Julie: ... ma non è il momento.
Julie: Ancora abbiamo molto da fare.
- Julie è molto seria e convinta di quello che dice
IanBohr: Io te lo dico, che mi sembri una ragazza sveglia.
IanBohr: O vi mettete in testa che questo mondo non perdona, o non ci arriverete mai, a quel momento.
Julie: ...
IanBohr: O vi mettete in testa che chi sa le cose le deve dire, anche a costo di fare la figura di quello che sa meno di quanto vuol dare a vedere
IanBohr: o finirete per crepare senza neanche sapere il perchè.
Julie: sai una cosa?
Julie: noi lo sappiamo il "perchè".
Julie: Come hai capito, veniamo tutti da un villaggio vicino al meistwode, un villaggio di boscaioli.
Julie: E il nostro destino sarebbe stato quello di restare lì
Julie: vivere lì belli tranquilli tutta la vita.
- Julie ti guarda negli occhi
IanBohr: E che c'è di male?
Julie: c'è che non è stato possibile.
Julie: Le nostre famiglie sono state sterminate da un nobile del posto, il figlio del Barone.
Julie: Siamo finiti dispersi, eravamo solo bambini, dispersi in tanti posti
Julie: lontani e diversi
Julie: poi
Julie: improvvisamente, un paio d'anni fa
Julie: gli dei, il destino, quello che ti pare... ha deciso di farci rincontrare.
Julie: Abbiamo trovato qualcuno che ci ha permesso di fare giustizia, ci ha dato gli strumenti per fare quello che
Julie: ... che volevamo fare.
Julie: E la cosa incredibile è che
Julie: ci siamo riusciti.
Julie: Il responsabile del massacro è stato cacciato dal suo feudo, rinnegato e bandito.
Julie: Molti dei suoi hanno perduto la vita.
Julie: Molte trame orribili sono venute alla luce...
Julie: non per merito nostro, non soltanto. Ma abbiamo potuto renderci utili, almeno un po'.
Julie: Per questo non rischiamo di morire... "senza sapere un perchè".
IanBohr: Tu non capisci quello che sto dicendo.
Julie: Il perchè lo sappiamo, e ce l'abbiamo tutti scritto nel sangue, nelle ossa.
IanBohr: Se le cose fossero andate storte, a Maar.
IanBohr: Non sareste certo morti perchè "questo era il vostro destino".
Julie: le cose non sono andate "bene".
Julie: Naavi è morta, e con lei altre persone.
IanBohr: Potevano andare molto, molto peggio.
Julie: Ma sarebbe accaduto anche se non fossimo andati lì
Julie: e adesso
Julie: beh, Eric ha fatto la cosa che gli era stata affidata.
Julie: Ha raccolto tante informazioni utili, importanti.
IanBohr: Potevano esserci molte più bestiacce come quelle che abbiamo abbattuto, e ti assicuro che non erano cuccioli indifesi, nossignore.
Julie: Io non ci... capisco di questa cosa precisa...
Julie: lo so
Julie: credi che io non abbia paura?
Julie: ho una paura tremenda
Julie: tutte le persone a cui voglio bene rischiano la vita continuamente.
IanBohr: Potevano arrivare i banditi, Donnie poteva essere un figlio di puttana eretico e sanguinario.
Julie: tutte, dalla prima all'ultima.
Julie: Lo so, lo so...
Julie: ... e riguardo Donnie ho anche i miei sospetti, ahime.
IanBohr: Sai quanti posti ci sono al mondo, come questo?
Julie: non lo so
Julie: tu lo sai?
IanBohr: Troppi. E voi non vedete l'ora di ficcarvici, pur non sapendo niente di quello che ci capita, pur essendo due soldati e tre fanciulle.
Julie: ... Solice non è soltanto "una fanciulla".
- IanBohr resta un secondo in silenzio
Julie: ... io sì... in effetti...
Julie: ...
IanBohr: Per come la vedo io, non sei tu il problema. Forse siete convinti di potervi lanciare in imprese più grandi di voi e di avere successo nonostante tutto perchè siete dalla parte del giusto, perchè gli Dei sono con voi
IanBohr: per tutte le sante e belle ragioni che hanno portato i miei compagni alla tomba.
Julie: ...
Julie: Ti capita mai di "invidiarli"?
IanBohr: Ma loro almeno si paravano il culo come potevano.
IanBohr: No, per niente.
Julie: ...
IanBohr: Mi dispiace solo di non esserci stato anch'io, quando è successo.
Julie: e quando è successo
IanBohr: (è una domanda?)
Julie: (si)
- Julie non lo chiede con tono "tranquillo" da conversazione, ma con una serietà (e un rispetto) assurdi, totali.
IanBohr: Io ero a Farsund, quando mi hanno dato la notizia. Bern, Alia e Manfred stavano indagando sul conto di uno stregone, forse lo stesso che aveva fatto passare Sir Sthugel a miglior vita.
Julie: ...
IanBohr: Che ti devo dire, io non li ho visti i corpi. So che di loro è rimasto ben poco, Krupp ha ritenuto di dovermelo far sapere.
Julie: ... e lui? era con loro?
IanBohr: No, al tempo era ancora sotto le armi, a Surok
IanBohr: era un...appoggio, diciamo.
IanBohr: Da quel che so è stato lo stesso figlio di puttana che stavano spiando.
Julie: come si chiamava?
- IanBohr fa una lunga pausa, china il capo
IanBohr: Di lui non so neppure il nome intero, non ho voluto.
IanBohr: D.
Julie: D.?
- Julie lo ripete incerta, stampandoselo nella mente.
IanBohr: Krupp mi ha mandato a dire diverse volte, in questi anni, che c'erano sviluppi.
IanBohr: Ma se anche oggi avessi la possibilità di strozzare quel verme con le mie mani
IanBohr: non cambierebbe una virgola.
Julie: ... non lo so
Julie: ... anche io non ... riesco a fare della vendetta una ragione di vita.
Julie: Anche quando i miei compagni riuscivano a trovarvi una f onte inesauribile di energia e di coraggio
Julie: io... non ci riuscivo.
IanBohr: Ti sei mai chiesta il perchè?
Julie: tu si'?
Julie: io me lo sono chiesto, ma non l'ho mai capito.
IanBohr: Forse, semplicemente, non è il nostro destino quello di essere dei vendicatori.
Julie: no infatti
Julie: probabilmente non è questo il nostro destino.
Julie: Ma se non è nella vendetta la fonte del desiderio che mi anima
Julie: comunque "esiste"
Julie: ed è altrove.
IanBohr: Vorrei solo l'opportunità...di essere lì...e cercare di salvarli.
Julie: ... già
- IanBohr quasi mormora queste parole
Julie: ...
IanBohr: Ricordatelo, Julie.
Julie: ... non lo dimenticherò. E ti ringrazio.
IanBohr: Se non imparate a badare a voi stessi, a capire fino a dove potete spingervi, a non sottovalutare posti come questo...
IanBohr: un giorno uno di voi potrebbe vivere col mio stesso rimpianto.
Julie: ...
Julie: cercheremo di essere più prudenti.
IanBohr: Vado in testa alla fila, è ora di fermarsi e fare il campo...in gamba eh.
- IanBohr ti da una pacca sulla spalla e fa accelera il passo
- Julie resta qualche passo indietro, pensierosa.
- Ian__Bohr is now known as Guelfo
- Guelfo has quit IRC (Quit: )