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- Alec Standen -
 
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Arrasius Thobosus

[personaggio]
personaggio
Titolo:
Imperatore
Razza:
Umano
Sesso:
maschio
Nato/a il:
152 p.F.
Morto/a il:
213 p.F.
Altezza:
sconosciuta
Peso:
sconosciuto
Ruolo:
sconosciuto
Status:
morto
Tipo:
PNG
Giocatore:
Elmer's pupil
Il volto dell'Imperatore ThobosusGrande Imperatore di Turn, regnò dal 200 al 213 p.F. A lui si ascrivono alcune delle più importanti iniziative per la storia futura del continente di Sarakon, come la convocazione del I Sinodo di Kàmiros nel 205 p.F. e la suddivisione dell'Impero in parte occidentale e in parte orientale nella proclamazione del 211 p.F. Fu uomo caratterizzato da grande autorevolezza, rigore morale e zelo religioso, tanto che ancora oggi i Delioti lo venerano e lo rispettano al pari di un santo e lo pongono accanto a Dagor come uno dei più grandi sovrani della storia di Turn.

L'origine

Discendente della nobilissima famiglia degli Arrasii, compie la sua ascesa ai più alti gradi dell'esercito sotto gli imperatori adottivi Pellius Gargianus e Mecellius Mirna. Si mostra subito valente militare, ma al tempo stesso fervente devoto del culto di Pyros. Del resto la sua formazione culturale e religiosa era stata affidata, come spesso soleva accadere tra gli Arrasii, ad uno zio ecclesiastico, nel suo caso l'autorevole Minucius, Vescovo di Brundisium. Durante il breve regno di Mirna, suo cugino, ricopre il ruolo di governatore supremo delle Province orientali ed è per questo che non partecipa alla disastrosa battaglia di Krandamer, dove l'Imperatore trova la morte. Il Senato, sconvolto dal grave pericolo barbarico che incombe sull'Impero, trova la soluzione migliore nel nominare proprio lui successore di Mirna: tra gli aventi diritto (Thobosus era cugino del defunto sovrano e capo di una potente fazione senatoria), egli era infatti il più idoneo, data la fede incorruttibile e il senso dello Stato, per rimotivare l'esercito alla vittoria, dopo la disfatta.

Il regno

Nel 200 p.F., dopo la sua proclamazione, Thobosus riesce a sventare in due successive battaglie nei Temi del Nord il pericolo barbarico e a proseguire l'opera riformatrice iniziata dai suoi predecessori.
Essa si esplicò essenzialmente nella direzione di un accentramento di poteri nella figura imperiale, cercando di ridurre l'autorità e l'influenza dei grandi governatori provinciali che avrebbero potuto determinare motivi di instabilità. A tal fine le Province vengono divise nei più piccoli Temi, che garantivano una più efficace amministrazione locale e una minore pericolosità per il governo centrale. In più Thobosus provvede a fornire del diritto di cittadinanza gli Elfi rimasti nei territori dell'Impero, concedendo addirittura alcuni seggi del Senato ai più autorevoli tra loro. Probabilmente ciò fu fatto in cambio di un cospicuo aiuto fornito dalle comunità elfiche contro gli invasori barbarici, ma rientrava perfettamente nel progetto di omogeneizzazione della popolazione turniana e della classe dirigente perseguito da Thobosus.
La politica di chiarificazione e di integrazione dell'Imperatore si esplicò anche nell'ambito religioso dove la presenza capillare della Chiesa e la grande autorevolezza di molti Vescovi avevano portato ad una progressiva autonomizzazione dell'autorità ecclesiastica, in alcuni casi ad una forte intromissione negli ambiti dell'autorità politica e talvolta anche a scontri teologici molto forti tra diverse comunità. Per Thobosus, secondo l'impostazione tipica del principato turniano, la religione era il connotato identitario principale dell'Impero e la ragione stessa della sua presenza su Sarakon: gli Dei volevano un grande Stato attraverso il quale diffondere il loro culto. Pertanto decise di reagire contro quella che gli sembrava una degenerazione dei principi costitutivi della religione e della "res publica" turniana. In questo quadro si colloca la promozione da parte di Thobosus di un Santo Sinodo, il primo, a Kàmiros, la città principale dell'isola di Rhodos, dunque un territorio "neutrale", nel 205 p.F. L'Imperatore non voleva prevaricare le prerogative del clero, né voleva far sentire ai Vescovi la soggezione della loro massima autorità spirituale: il Patriarca di Turn. Per questo convocò il Sinodo non a Turn, sede dell'Imperatore e del Patriarca, ma a Kàmiros.
Le deliberazioni del Sinodo portarono ad una grande chiarezza nel credo della Luce, riconoscendo molte sollecitazioni provenienti dai Vescovi del Nord, che non erano riusciti a far comprendere bene prima le loro necessità e i problemi di alta valenza teologica suscitati dal contatto tra la religione turniana e gli antichi culti professati nelle terre settentrionali. Allo stesso tempo anche i Vescovi orientali promossero la costituzione di alcuni atti sinodali di notevole importanza per la chiarificazione e l'omogeneizzazione del culto in quelle aree lontane e complesse (pure se da più tempo soggette all'autorità turniana). Fu chiarito altresì quali erano i culti da condannare, dando ai Vescovi e all'autorità laica impersonata dall'Imperatore ampi strumenti operativi. Tra gli atti uno di particolare importanza riconobbe all'Imperatore il titolo di "Sommo Sacerdote e Divino Interprete di Pyros",il che consentì a Thobosus e ai suoi successori un controllo più stretto sull'autorità religiosa e una maggiore presenza dell'elemento laico nelle deliberazioni della stessa, nell'ottica di un controllo reciproco ai fini della massima aderenza al vero credo della Luce. Tale scelta fu favorita certo dal clima di conciliazione che si instaurò tra le varie componenti presenti al Sinodo, ma anche dall'alone di santità e di autorevolezza che circolava intorno alla figura di Thobosus, verso il quale tutti gli ecclesiastici nutrivano una stima senza compromessi.
Ciò però costituì in seguito, nonostante le buone intenzioni di Thobosus, un motivo non indifferente di contrasto tacito con il Patriarca di Turn ed esplicito con parecchi Vescovi dell'Ovest e del Nord, ostili ad un'influenza così forte del potere politico negli ambiti di competenza sacerdotale. Tali contrasti si manifestarono soprattutto dopo la morte di Thobosus, a partire dal 213 p.F., quando l'Occidente turniano, diviso dall'Oriente, fu sotto il regno del debole Merobaudes: allora la "politicizzazione" della figura del Patriarca, che di fatto sostituiva il sovrano, e l'eccessiva vicinanza del potere turniano misero in grave difficoltà i Vescovi dell'Ovest e del Nord, gli uni infastiditi dalla mescolanza inedita di competenze tra l'Imperatore e il Patriarca (l'Imperatore inserito nelle vicende religiose, ma il Patriarca di fatto operante su quelle laiche), gli altri di fatto anche screditati riguardo all'operazione di avvicinamento e coesione che stavano realizzando con il potere locale, sempre più autonomo, dei Duchi dei Temi del Nord (c'era il rischio che questi ultimi vedessero la religione come nemica). Per la soluzione poi raggiunta nei confronti di questa problematica, dopo la nascita del Granducato e il II [Sinodo]] di Kàmiros, vedi la voce Imperatore di Delos.
Thobosus invece, nella sua epoca, aveva realizzato una sostanziale conciliazione con il Patriarca e con l'episcopato occidentale, spostando nel 206 p.F. la capitale a Delos (Turn rimase comunque la seconda capitale dell'Impero): in tal modo le funzioni potevano essere ben distinte e al Patriarca non avrebbe fatto troppa ombra la presenza del sovrano. Ciò tra l'altro rispondeva ad un'esigenza pratica che esulava dalla politica religiosa: ovvero l'accresciuta ricchezza dei Temi orientali che rappresentavano ormai la parte più importante dell'Impero e richiedevano sostanzialmente la presenza del sovrano. La conseguenza però fu dal punto di vista religioso un accrescimento di potere del Metropolita di Delos, che già da tempo stava acquisendo il ruolo di punto di riferimento del clero orientale. E con la presenza del Divino Interprete nella città e il ruolo di capitale assunto da Delos questo potere si accrebbe sempre di più, tanto poi da essere ratificato con la titolatura patriarcale nel II Sinodo di Kàmiros promosso nel 250 dall'Imperatore di Delos Ioudianòs (vedi la voce Patriarca di Delos).
Sempre in questo quadro rientra la decisione da parte di Thobosus (presa nel 211 p.F.) di dividere l'Impero tra i suoi due successori, i figli Merobaudes e Anilius, date ormai le diverse esigenze e le sempre più diverse caratteristiche delle due parti dello Stato. Questo atto sembra essere in controtendenza con l'opera di riunificazione e di semplificazione per altri versi portata avanti da Thobosus - e in effetti, come si è visto, tra l'altro accentuò i germi di problematicità insiti in alcune decisioni del I Sinodo - ma era il riconoscimento di una situazione di fatto che avrebbe poi portato rapidamente alle evoluzioni successive, con la modificazione del quadro occidentale e l'orientalizzazione di ciò che resterà dell'Impero: il nuovo Stato di Delos.
Nel 213 dopo una breve malattia l'Imperatore di Turn Thobosus morì a Delos, lasciando l'Occidente e il Nord a Merobaudes, il figlio minore, e l'Oriente ad Anilius, il primogenito.
Creata il 10/10/2009 da Elmer's pupil (248 voci inserite). Ultima modifica il 19/10/2009.
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