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3 maggio 518
Lunedì 22 Giugno 2009
.. tardi!
Al galoppo raggiungo la tenuta Dillon, nei pressi di Flavigny.
L'aria è limpida, le colline tutto intorno ricoperte da vigneti e ulivi in fiore. E' l'essenza stessa della primavera, la vedo intorno a me e la sento dentro di me, che ribolle piena di promesse. Percorro il sentiero che attraversa la tenuta, supero una strana faglia nel terreno, oltrepasso un piccolo villaggio.
Ed ecco il Palazzo, poco oltre, severo e tanto solenne da farmi battere forte il cuore. Mi sento terribilmente piccolo mentre busso al portone, una semplice guardia civica che osa... no, non posso nemmeno pensarci.
Viene ad aprirmi un domestico, un signore anziano.
"Perdonatemi, il mio nome è Peoh Blood e vengo da Laon. Sono qui per fare visita a Lady Desiree..."
L'uomo mi guarda incuriosito, esita qualche istante e poi risponde: "Milady è partita da pochi giorni, messere"
"Partita? E per dove?" non riesco a nascondere la profonda costernazione che si abbatte su di me. Ma come, parlava nella sua lettera di un periodo di quiete, di tranquillità nella sua tenuta...
"Non ne sono al corrente, e comunque milady non mi autorizza a dare indicazioni sui suoi viaggi. Spiacente".
Sbaglio o noto un sorriso di compiacimento in questo servitore? Sta forse ridendo sotto i baffi? Ride di me? E' contento della mia delusione?
"Sono un amico di Lady Desiree, e sono certo che lei mi direbbe do..."
"Non sono stato avvisato della vostra visita, messere. Quindi vi prego di non insistere".
"C'è suo fratello, Messer Guelfo?"
Il servitore sorride e scuote il capo. "Spiacente, è assente anche lui".
"E nessun modo per contattarli?"
"Beh, se proprio volete potete lasciare a me un messaggio, e quando torneranno glie lo consegnerò", mi risponde. Nei suoi occhietti leggo curiosità e indiscrezione, sono certo che qualsiasi cosa affidassi alle sue mani sarebbe da lui letto e sbeffeggiato.
"Non importa. Ditemi il vostro nome, comunque. Così quando avrò finalmente l'occasione di parlare con Lady Desiree potrò dirle quanto siate stato ligio alla consegna di non rivelare a nessuno la sua destinazione".
Coglie la minaccia? Non lo so, ma mi guarda con chiaro astio mentre risponde: "Sono Mastro Pepper, e dite ciò che preferite a Milady, quando avrete occasione di incontrarla. Cosa che non accadrà oggi... nè tanto presto, presumo!"
Chiudi gli occhi, Peoh, fa un bel respiro, non rispondere a queste insolenze....
Mi volto e torno in sella, reprimendo a fatica la rabbia. Servitore ignorante e maleducato.
Percorro i primi metri allontanandomi da Palazzo Dillon, mentre lascio lentamente sbollire il fastidio e la frustrazione. Dove sei andata, Desiree? Così poco è durata la tua tregua, il tuo breve riposo tra viaggi e avventure? Sei di nuovo in pericolo, chissà dove e chissà con chi, ed io non so come contattarti!
Maledico l'incarico che mi ha tenuto fuori città due settimane, impedendomi di ricevere prima la tua lettera. Se soltanto fossi arrivato qualche giorno prima....
... se fossi arrivato qualche giorno prima... cosa?
Oggi l'ho potuto vedere coi miei occhi: apparteniamo a classi sociali diverse, tu sei una Signora, possiedi grandi terre, tuo fratello è un Dominus insignito dal Barone. E io cosa sono? Una Guardia civica, figlio del popolo, senza beni nè grandi ricchezze. L'unica mia speranza è continuare a farmi valere, e sempre più salire di ruolo nella Guardia. Ratel ha fiducia in me e sempre più mi assegna incarichi di responsabilità, in fondo non devo disperare.
Non sarò mai un Signore, ma posso col mio impegno diventare qualcuno, e lo farò per te, Desiree, perchè tu possa non vergognarti di me, vergognarti di un simile corteggiatore.
Riuscirò mai a ritrovarti? A convincerti della sincerità dei miei sentimenti?
Prego tanto che sia così, perchè non faccio che pensare a te, e voglio con ogni forza stare al tuo fianco.
L'aria è limpida, le colline tutto intorno ricoperte da vigneti e ulivi in fiore. E' l'essenza stessa della primavera, la vedo intorno a me e la sento dentro di me, che ribolle piena di promesse. Percorro il sentiero che attraversa la tenuta, supero una strana faglia nel terreno, oltrepasso un piccolo villaggio.
Ed ecco il Palazzo, poco oltre, severo e tanto solenne da farmi battere forte il cuore. Mi sento terribilmente piccolo mentre busso al portone, una semplice guardia civica che osa... no, non posso nemmeno pensarci.
Viene ad aprirmi un domestico, un signore anziano.
"Perdonatemi, il mio nome è Peoh Blood e vengo da Laon. Sono qui per fare visita a Lady Desiree..."
L'uomo mi guarda incuriosito, esita qualche istante e poi risponde: "Milady è partita da pochi giorni, messere"
"Partita? E per dove?" non riesco a nascondere la profonda costernazione che si abbatte su di me. Ma come, parlava nella sua lettera di un periodo di quiete, di tranquillità nella sua tenuta...
"Non ne sono al corrente, e comunque milady non mi autorizza a dare indicazioni sui suoi viaggi. Spiacente".
Sbaglio o noto un sorriso di compiacimento in questo servitore? Sta forse ridendo sotto i baffi? Ride di me? E' contento della mia delusione?
"Sono un amico di Lady Desiree, e sono certo che lei mi direbbe do..."
"Non sono stato avvisato della vostra visita, messere. Quindi vi prego di non insistere".
"C'è suo fratello, Messer Guelfo?"
Il servitore sorride e scuote il capo. "Spiacente, è assente anche lui".
"E nessun modo per contattarli?"
"Beh, se proprio volete potete lasciare a me un messaggio, e quando torneranno glie lo consegnerò", mi risponde. Nei suoi occhietti leggo curiosità e indiscrezione, sono certo che qualsiasi cosa affidassi alle sue mani sarebbe da lui letto e sbeffeggiato.
"Non importa. Ditemi il vostro nome, comunque. Così quando avrò finalmente l'occasione di parlare con Lady Desiree potrò dirle quanto siate stato ligio alla consegna di non rivelare a nessuno la sua destinazione".
Coglie la minaccia? Non lo so, ma mi guarda con chiaro astio mentre risponde: "Sono Mastro Pepper, e dite ciò che preferite a Milady, quando avrete occasione di incontrarla. Cosa che non accadrà oggi... nè tanto presto, presumo!"
Chiudi gli occhi, Peoh, fa un bel respiro, non rispondere a queste insolenze....
Mi volto e torno in sella, reprimendo a fatica la rabbia. Servitore ignorante e maleducato.
Percorro i primi metri allontanandomi da Palazzo Dillon, mentre lascio lentamente sbollire il fastidio e la frustrazione. Dove sei andata, Desiree? Così poco è durata la tua tregua, il tuo breve riposo tra viaggi e avventure? Sei di nuovo in pericolo, chissà dove e chissà con chi, ed io non so come contattarti!
Maledico l'incarico che mi ha tenuto fuori città due settimane, impedendomi di ricevere prima la tua lettera. Se soltanto fossi arrivato qualche giorno prima....
... se fossi arrivato qualche giorno prima... cosa?
Oggi l'ho potuto vedere coi miei occhi: apparteniamo a classi sociali diverse, tu sei una Signora, possiedi grandi terre, tuo fratello è un Dominus insignito dal Barone. E io cosa sono? Una Guardia civica, figlio del popolo, senza beni nè grandi ricchezze. L'unica mia speranza è continuare a farmi valere, e sempre più salire di ruolo nella Guardia. Ratel ha fiducia in me e sempre più mi assegna incarichi di responsabilità, in fondo non devo disperare.
Non sarò mai un Signore, ma posso col mio impegno diventare qualcuno, e lo farò per te, Desiree, perchè tu possa non vergognarti di me, vergognarti di un simile corteggiatore.
Riuscirò mai a ritrovarti? A convincerti della sincerità dei miei sentimenti?
Prego tanto che sia così, perchè non faccio che pensare a te, e voglio con ogni forza stare al tuo fianco.