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Solice Kenson
Cronache della Campagna di Caen
Solice Kenson
"Voi avete coraggio e siete molto convincente: ma non appena sarete chiamata a combattere, al primo combattimento che possa realmente definirsi tale, voi morirete. E non parlo di scontri confusi o ingarbugliati, dove nessuno capisce fino in fondo quello che sta facendo o magari ha meno voglia di uccidervi che di portare la pelle a casa. Parlo di uno scontro vero, in cui affronterete una persona con le vostre sole forze. Beh, è giunto il momento che qualcuno che vi vuole bene vi dica che queste forze non basteranno proprio contro nessuno".
creato il: 20/05/2005   messaggi totali: 91   commenti totali: 32
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6 luglio 517
Martedì 19 Giugno 2007

La Torre del Tramonto

Le austere mura che cingono il collegio dei padri di Noyes sono una cornice perfetta per riflettere sugli eventi con cui questa lunga primavera si è alfine conclusa; è qui, nel luogo in cui Abel maturò la vocazione e ricevette il suo primo addestramento, che gli Dei mi hanno concesso la possibilità di portare a termine il mio compito, di rafforzare il mio corpo e di rinsaldare la mia fede e le mie convinzioni.

Padre Lorenzo Quart è stato molto gentile, consentendo a Quixote e a me di portare avanti i nostri studi giorno dopo giorno, al riparo da occhi indiscreti. Il lavoro di traduzione procede di giorno in giorno, e siamo fiduciosi di poter ultimare una prima sommaria stesura prima del ritorno dei nostri compagni. Pagina dopo pagina il testo, parzialmente redatto nella lingua dei Nani, palesa la sua complessità: i nostri sforzi porranno in essere soltanto una delle molte pietre necessarie ad erigere il ponte culturale necessario per comprendere questo arcano.

Gli abitanti del convento impostano la loro vita secondo i rigidi principi previsti dai valori sacri alla Dea della Luna: le attività che scandiscono i ritmi del monastero e la semplice e pratica disposizione d'animo delle vesti bianche e dei paladini sembrano quasi rimproverami per il tempo trascorso tra i fasti e le comodità del palazzo di Beid, e mi indicano con rinnovato vigore la strada che ho scelto di percorrere e che torna nuovamente a stendersi di fronte a me.

Ho avuto modo di conoscere Diana, una giovane paladina dell'ordine di Kayah che presta servizio alla Torre del Tramonto e con cui condivido la stanza. Confesso di sentirmi spesso in soggezione di fronte a lei: a volte ho l'impressione che i suoi occhi scuri siano in grado di leggermi dentro, e tanto le poche parole che mi rivolge quanto i colpi della sua spada di legno durante gli allenamenti non mancano di esporre quotidianamente le mie debolezze, facendomi sentire fragile e insicura. Il suo carattere mi ha colpita profondamente, e sono state sufficienti poche parole per comprendere che dietro all' atteggiamento sbrigativo e ai modi distaccati si nasconde un animo sensibile e un cuore coraggioso e generoso. Prego di avere il tempo e la possibilità di riuscire a conquistare la sua fiducia e la sua approvazione, e anche se dubito che riuscirà a vedermi come un'amica gli Dei mi aiuteranno a dimostrarle che il tempo trascorso con me non sarà stato speso invano.
scritto da Solice , 17:45 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
23 giugno 517
Venerdì 1 Giugno 2007

Il secondo scrigno

La mano mi trema mentre lo stringo forte, consapevole del tributo di sangue e fatica pagato per il suo ritrovamento: un prezzo che nelle ultime settimane nessuno degli attori coinvolti ha rifiutato di pagare, riuscendo alfine a trasformare questa sfida oscura e soffocante in una vittoria illuminata dalla luce degli Dei. Eric e Loic mi hanno consegnato la chiave, Guelfo mi ha indicato la via: ma non saremmo mai arrivati sani e salvi senza il coraggio di Julie, l'abilità di Desiree, la lucida determinazione di Quixote e l'esperienza di Jen.

A ognuno di loro questa vicenda ha dato un ruolo, un compito che hanno saputo svolgere con impegno e abnegazione: non posso deluderli, non voglio essere da meno. Proteggerò questo scrigno così come Quixote ha custodito il suo, e insieme consegneremo questa arcana conoscenza nelle mani di chi saprà farne l'uso migliore.

Entrando in quella grande sala consacrata a divinità antiche ho letto lo sgomento nei volti dei miei compagni alla vista di raffigurazioni incomprensibili e contraddittorie: negli occhi di quella statua si poteva leggere l'infinita tristezza di un popolo che non ha avuto la possibilità di distinguere la luce dall'ombra, costretto a muoversi a tentoni senza poter distinguere la vita dalla morte, il bene dal male.

Stringo forte lo scrigno, sento le pergamene in esso contenute vibrare al suo interno, custodi centenarie di un passato dimenticato: un passato prossimo a tornare alla luce, la cui chiave è stata consegnata a Guelfo, da questi a Eric e Loic, dando modo ai due valorosi fratelli di sconfiggere il Guardiano, per poi arrivare a me. E' stato Guelfo a prendersi la responsabilità di comunicarmi la strada giusta da seguire, l'unica che non mi avrebbe condotta verso morte certa sigillando per sempre nell'oblio questo cifrario. Quella runa, Quert, forse simboleggiava proprio questo: la scelta che ognuno di noi deve fare tra il bene e il male, una scelta che gli antichi popoli erano soliti astenersi dal compiere circoscrivendola ai fasti di un rituale ciclico compiuto sotto gli occhi di una divinità duale; due troni per le due diverse incarnazioni della natura e sette forze in grado di conciliarle sotto un'unica luce divina a patto che tale scelta venga effettuata. Il profeta seduto di fronte al cercatore, l'intelligibile contrapposto al sensibile: stando al racconto dei miei amici le salde e fideistiche convinzioni di Quixote più volte si sono contrapposte all'impulsività e all'empirismo di Guelfo, ma la fede di quest'ultimo è stata in grado di tenere a bada i suoi stessi stimoli conoscitivi. Forse il guardiano combattuto e sconfitto da Eric e Loic altro non era che la rappresentazione dell'entità della sua rinuncia, lo spettro d'ombra di quella stessa ricerca consegnata di sua sponte nelle mani della Luce: uno spettro che i suoi amici sono stati pronti a combattere per lui onorando una scelta dimostratasi più forte di qualsiasi sospetto, che non può non essere guidata da una salda e sentita fede negli Dei.

Quert.

Devo vincere ogni mia paura nei suoi confronti e parlargli al più presto: voglio che sappia che ho compreso parte del significato della sua scelta e che, per quello che vale, sono disposta a combattere i miei timori.


scritto da Solice , 03:35 | permalink | markup wiki | commenti (1)