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15 agosto 517
Martedì 6 Dicembre 2016
La notte che mi ha aperto gli occhi
Benvenute a bordo, cicatrici.
La bambola dalla pelle di porcellana non esiste più da tempo: accomodatevi, decorate pure questo corpo con il ricordo di nuove avventure.
Ho trascinato il mio corpo in posti peggiori di questo, giù nel Cairn maledetto, tra paludi infestate di Croc, l'ho quasi assiderato nella Terra di Nessuno, ho giocato col fuoco e viaggiato su instabili barchette che solcavano il mare gelido dei Nordri. Ho affrontato la Bestia del Ponte, mi sono fatta franare la volta del cimitero di Cantor sulla testa. Ma mai, mai ho visto la morte così da vicino come nella notte del 13 agosto. Una notte stranissima che sembrava ribellarsi al Pyros a cui era dedicata. Una notte nera, resistente ad ogni raggio di luce.
Ho visto la morte in faccia mentre la spada bastardissima di Generaal mi piombava addosso con precisione e violenza devastante. Un colpo micidiale. Quasi non ho fatto in tempo ad avere paura.
Poi lo scudo di Logan Treize si è frapposto tra me e la morte, è andato in frantumi al mio posto ed ha arrestato l'attacco formidabile dell'Armiger.
Così eccomi qua. In un letto, tra bende e cuscini e stropicciata come un rametto di ortica... ma viva. Alla faccia sua, di Generaal. Alla faccia di quell'altro mostro armato di ascia che ha quasi spedito all'altro mondo me, Gannor ed Engelhaft. Noi siamo vivi e voi siete morti. Morti e ri-morti.
Il coraggio, che cosa stupenda.
Il coraggio di John Titor che si è infilato il codice segreto nelle mutande ed è fuggito nella notte tra i Risvegliati pur di non consegnarsi al nemico. La buona stella dei cuori impavidi lo ha portato fino a noi, gli ha permesso di coronare il suo desiderio, la sua missione: il messaggio cifrato è tornato nelle mani dei suoi compagni, ha miracolosamente raggiunto i suoi destinatari.
John Titor ha vissuto un orrore lungo e logorante, nell'inverno di Osterch, ha visto cadere le speranze una ad una... e ciò nonostante, all'ultimo, al momento di scegliere, è rimasto fedele alla missione. Il suo coraggio è stato premiato, missione compiuta.
Un giorno scriveranno ballate su di lui.
Un giorno scriveranno ballate su tutti noi, accidenti. Su tutti quanti noi. Sui compagni caduti e su chi tra noi riuscirà a vedere l'alba di un nuovo giorno, in un mondo finalmente libero da tutti questi orrori e da questa assurda guerra tra persone.
Logan Treize di coraggio ne ha da vendere, anzi da regalare. Grazie al suo coraggio sto qui al caldo tra le coperte, e non a marcire sotto terra. Fulmineo, fortissimo. Non ha esitato un istante, nessuna paura mentre scendeva nella buca e stringeva i denti, sostenendo la violenza del colpo di Generaal. Lo scudo si è distrutto, lui non si è mosso.
Ho conosciuto solo due membri della famiglia Treize, e sono uno più eccezionale dell'altro. Padre Valon, lo zio di Logan, è un uomo anziano ma che ancora brucia di fede, passione e coraggio. Il corpo poco a poco lo sta abbandonando, ma l'anima è talmente ardente che vi si avvinghia con ogni determinazione: non molla, non può mollare, ha troppe cose ancora da fare in questa vita.
E poi c'è Logan, il "vecchio dell'Alpe", tornato dall'esilio per guidarci in questa missione rischiosissima, un Tenente, un mezzo Barone o poco meno, eppure sa leggere i segni che fanno i minatori, indossa una brigantina così ammaccata che da sola, con tutte le sue cuciture, i segni e i simboli, racconta tante di quelle storie che ci sarebbe da stare notti e notti intere ad ascoltare. Logan mi ha salvato la vita, senza tanti fronzoli.
Benvenuto Logan, accomodati anche tu nel pezzo di cuore che ospita tutti quelli che mi hanno salvato la vita, da quando sono entrata nell'esercito fino a oggi. Logan, credimi: sei in ottima compagnia.
Il più difficile dopo Barun, lontano da qui, ancora non lo sa. Ma questa notte mi ha aperto gli occhi, non vivremo per sempre. Nessuna delle tre strade sarà la mia... ma una strada ci sarà, poco ma sicuro. Ci sono tanti tipi di coraggio diversi: coraggio è arrampicarsi sui detriti per tirare una boccetta di vetro addosso a un mostro o alzare lo scudo contro un colpo imparabile, ma coraggio è anche guardare negli occhi e dire di sì.
Chiudetevi in fretta, ferite. Lasciate i vostri solchi a ricordo di questa notte memorabile, segni lunghi e disordinati sulla pelle. La pelle è la nostra armatura, le cicatrici sono le nostre medaglie. Forse non è molto femminile avere il corpo ricoperto di segni, morsi, tagli e abrasioni... ma questa è la strada che ho scelto, questa sono io. Tornerò presto in piedi, come nuova. Qualche sgarro addosso e nuove esperienze sulle spalle.
Abbiamo una guerra da combattere, una missione da svolgere. Andremo a fare fesso Zodd, a riprenderci l'Acqua Santa di Engelhaft e dare a Giada l'opportunità di conquistarsi eterna riconoscenza e rispetto in tutto l'esercito. Perchè anche il suo campo di battaglia richiede coraggio, spirito d'iniziativa, abnegazione. Guai a chi si permette di disprezzare chi ha il fegato di infilarsi nella tana di Zodd per carpire informazioni militari. Guai a lui.
Forza Gannor, forza Engelhaft. Tiratevi su, rimettetevi in piedi. Dobbiamo tornare tutti insieme, più forti di quando siamo partiti. Siamo soltanto all'inizio.