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La cerca di Bohemond
Bohemond D'Arlac
"Tu fai parte dei Primi, Bohemond, non dimenticarlo mai."
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Scritto il 22/10/2018 · 14 di 27 (mostra altri)
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4 Novembre 517
Martedì 23 Ottobre 2018

Ce la stiamo facendo



Finalmente una notte di riposo dopo giorni di marcia senza sosta attraverso pericoli che due anni fa avrei fatto fatica ad immaginare. Non sono più l'uomo che ero...nessuno di noi lo è più, e del resto come potremmo? Siamo stati tutti strappati alle certezze del presente per essere scaraventati in un tempo remoto, un tempo in cui Demoni ed Eroi si davano battaglia, un tempo in cui si dice che gli Dei stessi abbiano calcato il suolo del Continente. Kreepar, Risvegliati, Innalzati. I mostri delle ere che furono sono tornati a reclamare questa terra, e ad affrontarli stavolta non ci sono i campioni del Khal-Valàn, ma noialtri disgraziati...eccoci qui a lottare con le unghie e coi denti pur di non essere spazzati via, ad arginare come possiamo l'inevitabile.

Eppure ce la stiamo facendo. Sorella Magdalene è con noi, al sicuro, e con noi è anche il Vescovo di Feith, insperatamente scampato alla devastazione della Città Sacra. E con noi c'è anche l'eredità di Padre Mansel, informazioni segrete e preziose che nelle mani giuste potrebbero consentire una vittoria schiacciante e definitiva sulle forze ancestrali che tormentano il Corno del Tramonto. Né lo Ierofante di Trost, né Keynes, né gli sgherri di Ghaan e neppure Jormungand sono riusciti a fermarci: gli Dei non marceranno al nostro fianco ma di certo vegliano sulla nostra impresa, confondendo i nostri nemici e donandoci la determinazione sovrumana che ci serve per portarla a compimento.

Non voglio pensare alle sfide insormontabili che ancora ci attendono, ai nemici mortali che restano in agguato e di cui l'Armigero a cui oggi siamo scampati per un soffio è certo un crudele araldo. Voglio pensare che gli spettri di Samhain siano alle mie spalle, spauracchi innocui incapaci di intralciare ancora il mio cammino, e che con loro siano rimasti indietro anche i dubbi, le paure, i desideri meschini ed insensati.

Chiudo gli occhi e mi sorprendo a ripensare alle forme sinuose di Miya, al suo profumo di fiori selvatici, a come suoi occhi brillassero come stelle nocciola nella penombra del Castello di Seta...ricordo di essere sprofondato con lei in acque scure ed oleose, acque in cui è così dolce e facile lasciarsi annegare. Ricordo che ebbi l'impressione di averle già assaporarate mesi prima, quando accettai di bere dalla coppa che per me Kalina aveva preparato alle Case della Gioia a suggello della nostra intesa. Ricordo infine di aver intravisto nell'oscurità il volto di Yara solcato da lacrime di dolore e di vergogna, e ricordo di aver riso di lei, rabbiosamente, e con me Miya, Rhea e la stessa Kalina; con noi ridevano John Combard e Berthold, Ork e Hador Varkmann, e dozzine di altri, una legione di uomini e di donne senza volto sospesi attorno a noi in questa tenebra liquida come pesci immondi, in una cacofonia rauca e sguaiata che pareva non dovesse aver più fine.

Sono meglio di così. Devo essere meglio di così. Lo devo ai miei compagni del XXIIIesimo, lo devo a Yara, a Brian, a Crystal, a Padre Valon...ma soprattutto lo devo ad Annie, alla battaglia impari che la sta consumando ora dopo ora e che, pur non avendone colpa alcuna, è costretta a combattere senza il sostegno degli Dei.
scritto da Bohemond D'Arlac , 00:27 | permalink | markup wiki | commenti (3)
Scritto il 22/10/2018 · 14 di 27 (mostra altri)
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