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« Se ti allontani un'altra volta senza avvisare non lo so che ti faccio, ti trasformo in un rospo! »
- Kailah Morstan -
 
Il fondo del barile
Armando
 
creato il: 07/04/2007   messaggi totali: 36   commenti totali: 30
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26 novembre 517
Domenica 12 Ottobre 2008

sassolini di fiume

Mangio sassolini, seduta tra le foglie secche lungo la sponda del Khatrish.
Ne sputo uno, lo tiro nel fiume.

Plic.

Questo è per te, Lord Wilhelm.
Non rimbalzi, non schizzi. Affondi dritto come un peso morto nell'acqua torbida. Addio mio signore, oppressore di una vita.
Il primo sangue mio, l'ultimo tuo. L'unico regalo che mi hai fatto è stata l'illusione di non essere "tutto qui". L'ambizione, l'incontentabilità.
Mi hai fatta piangere molte volte, ma quando il dardo della mia balestra ti si è conficcato nella carne ti ho restituito tutto.
Affondi dritto perchè non c'è nessun discorso in sospeso tra di noi. Perchè non ti porto più rancore, perchè siamo incredibilmente "pari".
E perchè in fondo siamo caduti per colpa della stessa mano.

Plic, plic.

Questo è per te, Marielle.
Vai, torni. Rimbalzi da una vita all'altra, dalla tua abituale mediocrità ad un'improvvisa importanza. La protagonista, la prima Sperduta che torna alla vita. Sciocca, innocente, bruttina.
Ricami i tuoi sogni, pronunci parole senza senso che sembrano così preziose. Ti fai legare durante le notti e gridi e piangi quando pensi di essere destinata alla fine, ma come fai presto a cavalcare la nuova scia, ad affidarti alla "santa" e a farti salvare da lei.
Rimbalza via da me, vattene.

Pluf.

Un sasso grosso. Sir Andrè.
Non rimbalzi, non schizzi. Affondi pesantemente dentro l'acqua, come pesantemente sei affondato nel mio cuore. Creando un piccolo vortice che scompare subito. Ma le acque del Khatrish si richiudono in pochi istanti, senza lasciare cicatrici, mentre tu una cicatrice l'hai lasciata dentro di me, quando mi hai sbattuto davanti tutto quel che non c'era tra di noi, quel che non ci sarebbe mai stato.
E poi sei caduto. Sul serio, da molti metri nel vuoto. Pluf.
Non ti ho spinto io, anche se nei sogni mi rivedo nel gesto di poggiarti le mani sul petto e fare quel che invece ha fatto soltanto la forza del mio pensiero. Quando ti ho detto che cosa sarei stata disposta a fare per te, ed ho letto il disprezzo nei tuoi occhi.
Non sono stata io a spingerti, o forse sì? Perchè non riesco a ricordare niente altro che le mie mani sul tuo petto, e poi... pluf, il tuo volo?
Sei ancora lì, sul fondo del fiume che scorre dentro di me.
Incastrato nel fango, tra le umiliazioni più torbide e definitive.
Potresti essere ancora vivo, o forse morto. Non lo saprò mai, e forse è per questo che non ti muoverai mai da dentro di me. E resterai sempre lì ed infine la corrente si abituerà a questo ostacolo, imparando a ignorarti... e a riconoscerti.

Plic, plic, splash!

Questi sono per te, Lady Solice.
Sputo molti sassolini insieme, e li tiro in un'unica manciata tra le acque. Mille cerchi concentrici, schizzi: i disegni che compaiono sulla superficie del fiume sembrano per qualche istante la mappa di un villaggio.
Le Parole d'Oro? Luceen? Case che compaiono e scompaiono, si creano e si plasmano a tuo piacimento.
Un fiocco di spruzzi spettacolare, rumoroso e allegro. Ecco cosa sei. Una dannata esplosione di energia, un'ubriacatura generale, l'ebrezza di tanti che prima erano incapaci di sognare, e improvvisamente hanno scoperto di saperlo fare.
Ma io no. Io '''già''' sapevo sognare. E tu, con il tuo splendente sorriso e i capelli dorati, sei soltanto venuta a sbattermi in faccia la realtà: i miei erano solo e soltanto sogni, e tutti, tutti quanti sono capaci di sognare.
Niente di speciale in me. Niente.
L'odio che ti porto cresce ogni giorno di più, il rancore non fa che aumentare. Non mi basta trascinarmi qui ogni mattina a tirare pietruzze nel fiume. Non mi basta per arginare la disperazione che mi stringe il cuore, che mi fa sanguinare ogni momento.
Perchè se sono perduta... e '''sono''' perduta, è solo e soltanto colpa tua.

Plic.

Santa Chiara. Anche tu devi affondare, anche tu devi morire.
Un solo sassolino, umido di saliva e liscio, bianco. Scompari tra le acque di questo orrendo fiume che ho imparato a invidiare, perchè lui conosce la via lontano da qui. E io no.
Santa Chiara che prima eri un po' "tutte noi", e adesso hai un volto, ed è il volto innocente e bello di una Paladina. Una Paladina vergognosa e timida che non sa nuotare, che si imbarazza davanti alla pelle degli altri, che sembra sempre aver paura di non riuscire a fare miracoli.
Per poi farli.

Plic. Plic. Plic. Plic.

Questo è l'ultimo, ed è per me.
Rimbalza più e più volte prima di scomparire. Testardo, si aggrappa a ogni speranza di restare a galla, di farcela. Per poi fallire nel modo più squallido e banale.
Il sassolino brutto, irregolare, inquieto. Che si presentò qui un mese fa con una balestra di fortuna dal Capitano della Guardia. Una balestra vecchia e mezza rovinata ed una sacca piena di belle speranze.
So sparare, me la cavo con le armi, voglio entrare a far parte del corpo di guardia.
Le risate, lo scherno, l'umiliazione.
Una come te soltanto in un modo può servire nel corpo di guardia di Bruel.
Il sassolino sporco di sangue, le labbra morse dalla rabbia, l'umiliazione e le battute volgari. Sir Geoffrey, Sir Boones.
Il mio rifiuto e le risa. "Prova dalla Signora Contessa".
No, no e poi no.
Poi il freddo, la fame, la stanchezza. No e ancora no.
No, plic. No, plic. No, plic.
Sì.

... plic.

Buco nell'acqua - Immagine (blog)





scritto da Martha Trouville , 17:12 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
15 ottobre 517
Sabato 13 Settembre 2008

Sonno senza sogni.

Precipito in un sonno senza sogni.
Mi aggrappo all'ultimo barlume di coscienza perchè so che dopo... dopo sarà il nulla. Non ci sarà un risveglio prigioniera in qualche letto, non ci sarà altro dolore, non ci saranno umiliazioni. Questa volta muoio per davvero.
Mi lascio cadere nell'oscurità. Si dice che mentre muori ti corrono davanti immagini di tutta la vita. E' così. Vedo volti, i volti cari e quelli detestati. Vedo Haxel, le cicatrici che percorrevo con le dita ogni giorno, vedo Myanne, Tobias. E poi il paladino.
"Quel" paladino. Il sorriso. "Non andrai a Est".
Per te sono venuta a Est. A morire qui a Est.
Vorrei poter stringere tra le dita i fili che ho intessuto in questi anni... e non abbandonare i miei compagni in un momento così difficile. Un momento in cui l'ottusità dei nostri nemici sembra prevalere, e tanti amici dobbiamo piangere ogni giorno. Vorrei... eppure no, non riesco a tenere gli occhi aperti.
Il sonno mi chiama a sè, scendo nella sua oscurità.
Tutto mi sembra meno importante, adesso. Non sento più il dolore, la paura, la rabbia. Sento soltanto l'ebrezza del volo.
E' questo che prova una stella cadente, l'istante prima di spegnersi? Un dolce bagliore?
Addio.

Emile Geopardy - Immagine 2
scritto da Emile , 01:33 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
21 ottobre 517
Sabato 2 Agosto 2008

Dare il giusto valore alle cose.

E' andata così.
Per qualche momento ho temuto che andasse molto - molto - peggio: quando nella frenesia del momento la giovane Paladina e il suo amico stregone hanno rischiato di farsi travolgere dalla loro stessa buona volontà e mi hanno, sia pure per breve tempo, condannato a morte. Ma poi il buon senso ha prevalso, ed eccomi qua, rinchiuso in questo Monastero.
Non posso lamentarmi, in fin dei conti.
E' un bel posto, si mangia bene, vengo trattato decorosamente. Certo, non è la bella vita di Achenar... ma è pur sempre una vita, la mia vita, ed è più di quel che mi aspettassi.

Sono passati alcuni giorni, è il momento di riflettere.
I miei ospiti sono responsabili della morte di mio padre. I due armadi, per la precisione. Mi dà sollievo pensare che il vecchio Bob abbia dato del filo da torcere a due simili guerrieri, prima di venire ucciso. E' sicuramente stato il tipo di morte che sperava, con le armi in mano, in uno scontro nel quale i suoi avversari devono sfruttare la superiorità numerica perchè non sanno abbatterlo singolarmente.
Per questo non porto loro rancore. Perchè in fondo hanno fatto quasi un regalo al mio vecchio.

Sir Bruno poi è una persona estremamente ragionevole, che riconosce il valore delle informazioni che posseggo e sa che tra gentiluomini gli scambi si fanno alla pari. Forse dire "alla pari" non è esatto, ma comunque non posso lamentarmi delle tre opzioni che mi ha presentato, riguardo il mio futuro. Inizialmente pensavo che mantenere qualche "segreto" mi convenisse, per garantirmi merce di scambio anche per l'avvenire, ma le sue parole mi hanno convinto del fatto che sia molto meglio se dico tutto quanto subito: mi sembra un uomo di parola, sono certo che non si rimangerà quanto promesso una volta ottenuto quel che gli serve.

Ho avuto un po' di fortuna e un po' di sfortuna, come spesso succede, e posso ricominciare a guardare al mio avvenire con una certa prospettiva. Una nuova vita, un nuovo ambiente, chissà, in fondo sono persino curioso.
Incredibilmente il mio maggiore rimpianto è Eileen.
Tutto mi aspettavo, meno che di sentire così nettamente la sua mancanza.
Eppure no, non ne ero innamorato, e anzi a volte l'intensità della sua infatuazione per me mi opprimeva. Penso che presto o tardi l'avrei lasciata, soffocato da troppo attaccamento. Ma forse proprio questa nostra anomala rottura, imprevista, improvvisa, poche ore dopo aver passato insieme momenti così belli... e subito dopo uno sciocco bisticcio.... forse il fatto di non essere stato io a decidere il "quando" e il "come" mi fa sentire quella storia come incompleta, e non riesco a togliermi la bella spadaccina dalla testa.

Stanotte l'ho persino sognata. Chissà cosa penserà di me, se ha creduto alle bugie della giovane Paladina... se ha capito che quella lettera non era opera mia... chissà se mi sogna a sua volta, se mi odia adesso.
L'ho sognata che si allenava rabbiosamente nella notte, e che chiamava Zorba il suo manichino, piangendo.

No, niente rimpianti.
E' il momento di guardarsi intorno e di ricominciare una nuova vita. Sono Zorba, il centro del mondo, e saprò farmi valere.

Zorba Delmontesque - Immagine 2
scritto da Zorba Delmontesque , 07:32 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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