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Quixote, soldato del Miestwode
Quixote, soldato del Miestwode
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creato il: 28/04/2006   messaggi totali: 84   commenti totali: 105
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15 Maggio 517
Venerdì 19 Gennaio 2007

Uno spiraglio di luce



Concluderei queste mie lunghe annotazioni con un punto della situazione.

Penso che per la prima volta da quando siamo partiti dal monastero dei Padri di Noyes ci sia un minimo di chiarezza su quello che sta accadendo.

Un gruppo di studiosi di religioni e riti antichi hanno trovato in noi i prescelti per effettuare un dato rituale per rievocare sepolti poteri. Nel mentre gli Dei antichi ci appaiono per prendere noi il ruolo di partecipanti attivi a questo rito e svolgerlo in modo che non turbi gli attuali equilibri di questo mondo. In ciò gli Dei della Luce sono al nostro fianco.

Evidentemente l'obiettivo sembra follia, ma, se proposto e appoggiato dagli Dei, non si può rifiutare. Spero che presto i miei compagni trovino il mio entusiasmo.

Dobbiamo apprendere tantissimo sulle conoscenze antiche fino ad aver piena coscienza del nostro compito. Nel mentre dobbiamo tenere a bada i nostri antagonisti con le carte da gioco, che appaiono, sì potenti, ma divisi.

Molto c'è da fare, conoscere l'obiettivo da nuova forza alle nostre ricerche. Che gli Dei ci aiutino!
scritto da Quixote , 14:36 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
15 Maggio 517
Venerdì 19 Gennaio 2007

Simboli

Riassumo ora i simboli Ogham che conosciamo. Le associazioni simboli-significato vengono dalla Q di cuori, mentre le associazioni significato-pianta ci sono state date da una sacerdotessa di Harkel a Rigel.

- il primo è Muin, che significa "istinto" ed è associato alla vite. Più volte tracciato dai nostri nemici. Potrebbe essere un segno di richiamo, forse per il J di picche.



- il secondo è Iphin, che significa "sopravvivenza" ed è associato al vischio. E' stato usato una volta dalla Q di cuori per neutralizzare un Muin e forse ripetuto per curare delle ferite.



- il terzo è Gort, che significa "introspezione"; la pianta è dubbia: o caprifoglio o edera. Anche esso usato per neutralizzare un Muin.



- poi abbiamo Eadha, che significa "morte". Tracciato dalla Q di cuori per difendere la sua casa. Dobbiamo ancora chiedere che pianta è associata alla morte.



- c'è il simbolo tracciato nella sala del passaggio segreto dove abbiamo combattuto la "mummia" e che risucchiava gli incantesimi di Guelfo. Di questo non sappiamo nulla.



- infine c'è quello che ho sognato io tra le carte del profeta. Se riesco a descrivere la piantina che ci cresce sopra nella visione possiamo provare a risalire al significato.



- c'è poi un simbolo che ha sognato Julie e di cui non vuole (giustamente) metterci a pare che era collegato con il guinco. Bisogna chiedere che significato è associato al giunco.



- per concludere c'è un segno che, se richiamato alla memoria, fa scoppiare la testa. Lo abbiamo verificato interrogando alcuni prigionieri.

Su questi punti ritengo indispensabile l'intervento di Desiré, che si occupa di botanica e alchimia. Vorrei che si facesse dire il maggior numero di abinamenti pianta-significato dalla sacerdotessa di Harkel prima di lasciare questa città. Per ora speriamo che guarisca presto.

Ho paura che in qualche caso dovremo provare ad usare questi simboli.
scritto da Quixote , 10:21 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
15 Maggio 517
Giovedì 18 Gennaio 2007

Carte

Facendo un piccolo sunto delle carte che abbiamo conosciuto:

- di cuori conosciamo J e Q con i quali abbiamo un buon rapporto. Molte delle informazioni che abbiamo sull'Ogham ce le ha date questa Q. Sembrano essere schierati in contrasto con tutti altri, anche se non sappiamo bene quali siano queste parti



- di quadri abbiamo delle lettere dalle quali si deduce che sta seguendo Solice. Il 10 invece dovrebbe essere un traditore infiltrato nell'organizzazione dei miei compagni (secondo le informazioni del J di cuori)



- delle picche ne sappiamo tante. Il 7 è in nostro possesso. L'8 è il cosiddetto "biondo", morto nelle caverne ora in possesso del J di cuori. Con il J ci abbiamo combattuto (una sorta di mostro che ci seguiva) e la Q dovrebbe accompagnarlo e guidarlo.



- di fiori era la "mummia", il 9, ma la carta non mi risulta sia stata ritrovata. La Q è invece morta (credo che J di cuori abbia anche questa carta)



Inoltre nelle missive che abbiamo si parla di Assi e di un Consiglio. Un prigioniero ci ha anche parlato di un K in zona Krandamer vicino al confine con Rigel.

L'organizzazione con cui abbiamo a che fare appare enorme se pensiamo all'intero mazzo di carte. Abbiamo solo conosciuto la punta di un enorme iceberg, se ci penso è terrificante.

Speriamo che gli Dei ci aiutino contro questi pazzi.
scritto da Quixote , 22:43 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
15 Maggio 517
Giovedì 18 Gennaio 2007

Non è Solice!



Durante in duro combattimento avvenuto in mia assenza uno dei nemici era riuscito a fuggire con un sacco contenente una paladina bionda sulla quale erano state fatte violenze. Tutti avevano pensato a Solice con raccapriccio. Be' i paladini di qui sono riusciti a fermarli e ... la ragazza non è Solice (spero di poterci parlare presto).

Inoltre il rapitore portava con se un foglio con scritto:

OLI
ALI
ULI
DES

le uniche associazioni che siamo riusciti per ora a fare sono sOLIce, jULIe, DESiré. Per ALI non abbiamo nessun nome, se non Valiant il paladino amico di Valerie ucciso nelle caverne dellla "mummia" prima del nostro arrivo.

Sarebbe bello avere spiegazioni di tutto ciò. Purtroppo penso che il rapitore sia un osso duro e non parlerà. In ogni modo confido nel profeta, spero si faccia presto vivo.
scritto da Quixote , 18:02 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
15 Maggio 517
Giovedì 18 Gennaio 2007

La carta

In mia assenza gli altri sono riusciti ad incontrare nuovamente la Q di cuori ... quante domande avrei da farle!!

Purtroppo però quando sono tornati per avere delle informazioni lei non c'era più. C'erano vari cadaveri, uno con una carta



Hanno deciso di tenerla. La bagnano ogni giorno. Secondo quello che diceva il Jack di cuori queste carte hanno poteri propri, ma tenendole umide le si tiene sopite.

Speriamo bene: dopo aver sentito il profeta questi tipi con le carte mi fanno sempre più paura. Sono i nostri antagonisti, quelli che vorrebbero usarci per fare il rituale in modo nefasto. Ci può essere qualcuno di loro di cui fidarsi? E' cosa buona portarsi dietro queste carte?

Q di cuori aveva tracciato il simbolo Ogham della morte a protezione della sua casa ... chissà se è servito ... intanto conosciamo un nuovo segno. Credo che dovremo farci l'abitudine ad avere a che fare con questa strana magia.
scritto da Quixote , 17:45 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
15 Maggio 517
Giovedì 18 Gennaio 2007

Troppo tardi!

Abbiamo fatto il possibile con sir Giles per arrivare il prima possibile a Rigel dai miei compagni. Abbiamo anche lasciato sir Orion, ferito, in un villaggio.

Purtroppo non siamo riusciti ad arrivare in tempo per evitare il massacro della visione. Probabilmente l'ho avuta nel momento esatto in cui l'evento nefasto accadeva.

In ogni modo si sono tutti miracolosamente salvati.



Mi fa piacere constatare che non solo il profeta, ma anche gli Dei della Luce ci hanno a cuore.

Spero che si rimettano tutti presto e spero di riuscire a comunicare loro l'impellenza della missione così come il profeta l'ha trasmessa a me.
scritto da Quixote , 17:30 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
15 Maggio 517
Giovedì 18 Gennaio 2007

Ci seguono

Questo lo stemma dei soldati che ci hanno aggredito:



Incredibile erano dodici soldati e quattro attendenti al servizio del tenente Oswald Versère; soldati di un nobilotto della baronia di Keib stanziati a Clerval. Keib è lonanda da qui, vicino alla baronia di Solice, Beid (questi nomi umani sono tutti uguali!). Ma anche Clerval è lontana per il tempo che ci hanno messo a mobilitarsi a venerci incontro. Sembrava cercassero proprio noi, dalle parole del prigioniero, dovevano arrestare 3 uomini in abiti da preti con un bottino. Di nuovo ci troviamo di fronte ad una fitta ed efficientissima rete di comunicazione, oppure a nuovi prodigiosi poteri.

Molti sono i nostri nemici e molto potenti. Speriamo che gli dei ci proteggano.

Su questa gente bisognerà continuare ad indagare e sul loro mandante che potrebbe essere una carta di quadri.
scritto da Quixote , 17:22 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
13 Maggio 517
Martedì 16 Gennaio 2007

Il profeta

Dopo essermi ripreso dalla visione angosciante mi reco al punto di incontro con i paladini e lì incontro uno spirito:




Mi sembra di scorgere una figura piuttosto bassa, di corporatura esile, ha un vestito lungo, probabilmente di colore scuro e mi da' le spalle; mi metto subito in guardia.
"Chi è là?" grido.
Non risponde, sembra intento a guardarsi intorno, in particolare guarda il terreno; a tratti si china e raccoglie qualcosa da terra per poi buttarlo li' di nuovo, sembrano fogli, pergamene. Mi avvicino lentamente rinfoderando la spada, mi guardo attorno, non sembra esserci nessun altro e sono nella realta'.
"Cosa cercate?" chiedo.
"Non cerco nulla. Ho gia' tutto quanto.... solo che..." risponde il vecchio sempre dandomi le spalle, "Non ho modo di ordinare questi fogli..."
"Io ti ho sognato," dico "anche io ho il tuo problema, vado da un sacerdote di Harkel per risolverlo!"
"Davvero?" mi dice, continuando nel suo lavoro.
"Sbaglio forse?" lo incalzo "L'altra notte ho scorto un simbolo sui vostri fogli. Forse può esservi utile?"
Scuote la testa. "Non sbagli," ti dice riferendosi alla mia intenzione di andare dal prete, "Il problema e' che lo metterai in pericolo, proprio come te."
"Posso forse fare da solo?" chiedo.
"Questi fogli appartengono al passato, a un'epoca che non c'e' piu'. Chi li ha scritti è morto, e morto e' il suo alfabeto." dice continuando a darmi le spalle, "Al tempo stesso, pero'..." continua, mentre si china a raccogliere un mazzo di fogli, "Cio' che e' morto, puo' vivere ancora. Ed anche se l'autore muore, certe verita' restano valide... nei secoli, nei millenni a venire..."
"Abbiamo qalche possibilità di venerne a capo?" lo interrompo.
"Sai cos'e' un millennio?" chiede.
"So che è più di quanto vive un albero" dico timoroso, "forse è la vita di una foresta."
"Questo mondo e' pieno di persone: una su mille di loro ha una possibilita' nella vita di venire a capo di una cosa di questo genere e tra queste, una su mille ne viene effettivamente a capo" risponde poi al mio interrogattivo, "Tu porti con te quei fogli: hai buone possibilita' di venirne a capo" dopo una breve pausa aggiunge "... per ora."
"Ma io non sono uno studioso," gli ricordo "che possibilità ho io se voi trovate difficoltà?"
"Hai due cose in piu' di me, tanto per cominciare, che rendono difficile il mio lavoro" dice, "inoltre, ci sono delle persone da liberare e anche quello mi risulta difficile. C'e' un Guardiano da togliere di mezzo, e quello risultera' molto difficile anche a te... ma di questo avremo modo di parlare in seguito"
"Cosa ho più di te?" insisto.
Si gira, e guardando la sua faccia lo capisco, ha dei fori al posto di entrambi gli occhi: due profonde cicatrici a forma di artiglio gli solcano la zona circostante.
"Chi siete?" chiedo stupito, "Siete uomo o spirito?"
"Ero un profeta, un tempo. Un visionario. Facevo dei sogni... sogni di sofferenza, di morte. Gli dei mi parlavano..." risponde triste, "a volte, sento ancora la loro voce. Ero un uomo, piu' alto e piu' forte di come mi vedi ora e gli dei mi hanno scelto. ma non erano gli dei che pensavo io, e l'ho capito troppo tardi."
"Devo tornare indietro a liberare Solice con i miei compagni?" chiedo rifacendomi alla sua affermazione di dover liberare persone.
"Solice... e' un bel nome. Al suo interno crescono la ginestra, il sorbo e il tasso" dice lui evitando di rispondere, "ma e' anche un nome scomodo... purtroppo."
"Perdonami non conosco le piante," lo interrompo, "cosa vuol dire?".
"Viviamo in un'epoca che ha perso il significato delle lettere e dei segni, in favore di quello delle parole e dei fonemi" dice lui seguendo un suo filo logico, "ma la parola e' assai piu' complicata del suo semplice significato... Conosci la storia dei due supplicanti?"
"Non credo di averla mai sentita" rispondo sincero.
"Non voglio annoiarti con questa storia: sappi solo che due supplicanti si misero in cammino, dietro ordine del loro Padre Spirituale, per raggiungere un tempio situato molto lontano. Il primo parti' esattamente 12 ore prima o forse... le ore erano 7.. non ricordo bene comunque... arrivo' 7 anni prima.. o forse erano 12. Entrambi fecero gli stessi incontri ed ebbero le medesime esperienze, ma il primo non si fermo' mai, avendo premura di raggiungere la meta, il secondo si fermo' seguendo il suo istinto e il suo buon cuore. Ora, non sono sicuro di ricordare come finisce questa storia, ma ha qualcosa a che vedere con il fatto che la vera meta era il viaggio stesso, e l'arricchimento che queste esperienze avevano portato nei cuori di questi due supplicanti ... ma come dicevo, non voglio annoiarti. di cosa stavamo parlando?"
"Parlavamo del nome di Solice" dico, "Cosa c'entra questa storia?"
"Sì, gradirei che tu non lo pronunciassi", dice d'un tratto, guardandosi (?) intorno, "Non ad alta voce, almeno."
"Va bene," dico, poi lo incalzo: "dunque!"
"Come avrai capito", continua il vecchio "ci sono delle... associazioni di suoni che sono sopravvissute alla morte, passando da un'era all'altra, sopravvivendo da un alfabeto a un altro e di conseguenza da una lingua all'altra. Non si tratta delle stesse parole, non si tratta degli stessi significati, ma sono gli stessi segni, gli stessi suoni."
"Conoscete il loro significato?" chiedo.
"Beh non ci crederai, ma quei segni e quei suoni, e coloro che li portano, hanno il potere di far rivivere cio' che e' morto da... millenni e li'", mi dice, indicando il mio contenitore, "e' spiegato anche come. Ovviamente, tutto ha un prezzo...." dice poi, facendosi cupo.
Io aggrotto le sopracciglia.
"Sei pronto a vedere questo prezzo pagato? Perche' io pensavo di esserlo e mi sbagliavo" dice poi, indicandosi gli occhi, "e' stata l'ultima cosa che ho visto."
"Io non ho voglia di far rivivere cose morte millenni fa," dico subito "ho questo contenitore solo perché un Dio me lo ha indicato. Mi piacerebbe che mi dicesse cosa devo farne. Andavo a chiederlo al tramite tra Dio e gli uomini: un sacerdote."
Mi interrompe: "Sai quando e' che i morti si risvegliano?"
"Non esattamente" rispondo.
"Quando fai qualcosa senza sapere che stai disturbando il loro sonno. Abbattendo alberi sacri, scavando buchi in antichi luoghi o violando spazi incontaminati... " spiega lui, "queste sono le cose piu' comuni, ma si puo' disturbare il sonno dei defunti in tanti altri modi."
"Cosa c'entra questo con lo scrigno?" chiedo confuso, "se da noia ai defunti possiamo distruggerlo!"
"Quel testo puo' essere utilizzato in vari modi, con finalita' opposte tra di loro, oppure si puo' pensare di distruggerlo," dice, "ma sai cosa succedera' quando lo aprirai avendo questa intenzione?"
"No" rispondo.
Mi tira un mucchio delle sue pergamene. "Questo!" dice "ne' piu' ne meno."
"Cioé cosa?" chiedo timidamente, "diventeranno bianche?"
Annuisce.
"Be' distruggere o farle diventare bianche non è molto differente." faccio notare.
"E' esattamente cio' che pensai anche io quando mi resi conto di quello che era successo..." dice.
"Mentre..." lo incalzo curioso.
"Subito dopo, gli Dei smisero di parlarmi" continua il vecchio, "i primi giorni ne fui persino felice.... basta parole senza senso, pensai. Basta visioni incomprensibili; poi cominciai a realizzare che era grazie a quelle visioni che ero riuscito a tenere in vita le persone a cui tenevo. Non appena lo capii, cercai furiosamente di far tornare quei... simboli su questi fogli ma non... non penso potranno mai tornare. Puoi cancellare i simboli su quei fogli, e insieme recidere ogni spreanza di comunicazione tra questo mondo e quello che lo precedeva: ma sappi che non saranno gli unici fogli ad essere cancellati. E queste pagine", dice facendosele scorrere tra le mani, "non saranno gli unici corpi vuoti che ti tocchera' di li' a poco vedere."
"Capisco," commento intristito, "vuoi dire che se brucio i fogli muoiono i miei compagni."
"Sono anche loro dei fogli" risponde, "e come te, c'e' chi e' in dubbio se bruciarli o portarli da qualche parte."
"Bene allora non brucerò i fogli." dico, "cosa ci devo fare però?"
Scuote la testa. "Non sono arrivato fino a quel punto", mi dice. "So per certo che esiste qualcuno in grado di leggerli, spero che tu riesca a mantenerne il possesso fino a quando non lo trovi".
"Cosa sai dirmi sui nostri nomi?" chiedo poi, "che significato hanno?"
"So che c'e' un Guardiano da oltrepassare," torna a dire, "e che possono farlo solo un gruppo di persone. E' gia' successo in passato, in epoche remotissime, credo succedesse piu' volte, come una sorta di festa o rituale ricorrente e c'e' un brano decifrato che parla di come riconoscere questi individui. Il brano non e' chiaro e passibile di numerose interpretazioni: anno dopo anno ne vengono fatte di nuove, e si cerca queste persone in linea con quanto si desume dal carteggio."
"Un brano di quesi appunti che porto?" chiedo interrompendolo.
Scuote la testa. "No".
"Ci serve questo brano?" chiedo, "Tu lo conosci?"
Scuote la testa. "Non lo conosco, siamo morti prima di potercene impadronire".
"Sai dove si trova?" chiedo.
Annuisce, tristemente.
"Potresti passarmi questa informazione?" chiedo.
"Gli Dei hanno posto un limite a quanto posso dirti", mi risponde. "Mi e' rimasto tempo solo per un'ultima risposta, poi parleremo in seguito. E' questa la domanda che vuoi farmi?"
"Forse prima dovrò ritrovare i miei amici," penso ad alta voce, poi chiedo: "Puoi dirmi dove si trovano i compagni con i quali dovrò affrontare questa ricerca?"
Annuisce. "Posso farlo. e' questo che vuoi sapere dunque?"
"Sì" rispondo.
Si avvicina, a tentoni. Per la prima volta sembra realmente cieco, gli tendo la mano, si aggrappa alla mia mano, dandosi uno slancio, e appoggia il palmo dell'altra mano sulla mia fronte. Avverto come un flash, poi tutto diventa nero. non capisco dove mi trovo, sono come incorporeo. Intorno a me c'e' una foresta ed e' notte, ma non e' la stessa foresta in cui ti trovi adesso, e non e' neanche il Miestwode. Sento dei passi, un gruppo di persone, in armatura e sento anche delle voci che non sconosco: "lo spione ha portato compagnia", "tu, con me. Voi due sul lato opposto.", "ci sentiranno.", "come noi sentiamo loro. Fate come vi ho detto." Li vedo passare, sono quattro individui. Uno e' piuttosto tarchiato, gli altri hanno una corporatura piu' agile. Il tarchiato ha un'ascia, un altro ha spada e scudo,gli altri due non saprei dire, troppo lontani. Ho un altro flash. Sento delle urla, frastuono, clangore di armi. Vedo Loic che affronta l'individuo tarchiato, la sua ascia che ne sfonda lo scudo, poi lo vedo cadere, colpito al petto. Vedo Eric accerchiato, con Desiree che lo aiuta. Poi vedo altri flash: Desiree colpita al volto, che cade; Guelfo con due torce infuocate al posto delle mani; e poi ancora grida di dolore, sangue e armi che cozzano contro armature. Ho un altro flash vedo Bart steso sul letto, con Valerie che lo veglia, dicendogli di perdonarla. Poi rinviengo. Sono steso per terra, il vecchio e' sopra di me.
"Tutto bene?" chiede.
"Non molto." rispondo, poi lo incalzo: "Manca la persona di cui ti parlavo prima; non sarà una di noi?"
Il vecchio assume un'espressione triste. "Non mi e' concesso rispondere ad altre domande", mormora.
"Quando tornerai?" chiedo
Scuote la testa. Probabilmente non lo sa, o non dipende da lui. Torna indietro, verso i fogli e comincia a raccoglierli. Mentre lo osservo raccogliere i fogli, ho altri flash: vedo Julie che vaga per la foresta in una direzione ignota, vedo due lupi che lottano contro tre soldati che indossano delle armature, le stesse che avevano i soldati di Keib che ci hanno teso l'agguato questa notte. (i lupi sono i "nostri" due lupi, eppure sembrano notevolmente piu' grandi di come me li ricordavo). Non vedo altro. Il vecchio finisce di raccogliere i suoi fogli, dopodiche', senza voltarsi, si avvia verso un angolo della foresta. I fogli gli cadono un paio di volte, si china a raccoglierli, poi sparisce.


Queste rivelazioni mi angosciano e mi portano a decidere di tornare indietro dai miei amici senza andare da padre Thomas. Pare che bisognerà liberare qualcuno, che bisognerà trovare questo Guardiano, che bisognerà far tradurre le carte nello scrigno e che bisognerà trovare il foglio tradotto con la spiegazione dei nomi. Infine dovremo fare questo rituale in modo il più possibile positivo e opposto a come vorrebbero farlo i nostri avversari. Il compito è arduo e tante sono già le difficoltà. Speriamo che il profeta torni presto ad illuminarmi sul da farsi.
scritto da Quixote , 16:08 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
13 Maggio 517
Martedì 16 Gennaio 2007

La visione continua

Nella prosecuzione del viaggio il tempo peggiora e veniamo attaccati da soldati di Keib (baronia molto lontana) alla ricerca di tre uomini mascherati da preti che hanno rubato una cosa preziosa a un nobile di quelle terre. Il nemico ci sta col fiato sul collo e potenti sono le sue risorse. Per evitarle ci separiamo e, restato solo in un bosco, la visione riprende:


Procedo senza problemi nel bosco, ignorando o evitando i rampicanti che mi bloccano. A un certo punto pero', ne sottovaluto uno che non si rompe al mio passaggio; a dire il vero, dal contatto che fa col piede non sembra neppure essere un rampicante. Mi sorreggo al terreno con le mani, evitando di sbattere la faccia. Voltandomi a guardarlo, vedo due orbite vuote che mi guardano, sopra una chiostra di denti in parte rotti e in parte mancanti. Sono inciampato su un teschio. Mi alzo e mi rendo conto che gli alberi sono piu' grandi, molto piu' grandi. Non sento piu' il peso della spada ne' quello del tuo bagaglio, sento invece il peso del sasso che ho in tasca. Mentre osservo il teschio che mi ha fatto inciampare, guardando quelle orbite vuote, mi assale un senso di paura. Ricordo di aver gia' provato quella paura in passato, quella stessa identica paura, in quella stessa identica situazione. Il teschio sembra staccato dal resto del corpo. Guardando intorno, noto qualche altro osso, o frammento di osso non saprei fare una datazione, ma sembra molto molto vecchio e mi fa paura. L'intera zona mi fa paura. Osservando il sasso vedo che ha lo stesso simbolo di prima. Non ho più punti di riferimento ... in "questa" foresta, non ne ho mai avuti. Non ricordo neppure da dove sono venuto, prima di inciampare. Per quel che posso vedere/capire, ho 5 anni e sono nel Miestwode. Cerco un nascondiglio e prego ... mi giro, mi guardo intorno, ma ogni volta che provo a nascondermi qualcosa di orribile accade che me lo impedisce. La prima volta, provo ad accucciarti dietro a un masso e un ragno enorme e peloso sbuca proprio dove volevo mettermi; la seconda volta, provo a nascondermi dietro un tronco caduto e calpesto una montagna di terra, piena di insetti che sembrano formiche. Non sembra esserci alcun posto adatto per nascondersi e pregare. A quel punto traccio il simbolo a terra con il sasso chiedendo aiuto agli Dei. Non appena finisco di tracciarlo, sento il singhiozzo della donna che ho visto in sogno. Non la vedo, ma ne sento il pianto disperato. Provo due o tre volte a cambiare direzione per avvicinarmi, ma e' come se si spostasse, se girasse attorno a dove mi trovo creando un effetto di grande angoscia e impotenza.
"Dove sei?" grido "Chi sei?".
"Non puoi farlo..." risponde tra i singhiozzi.
"Cosa non posso fare?" chiedo.
"Non puoi salvarci! siamo condannati... tutti!" mentre parla, sento anche un altro suono familiare: il suono sordo e secco del contenitore d'oro scagliato contro la catena ... deng... deng.... deng.... deng... deng.... deng....
"Chi siete?" grido.
A quel punto sento tante voci in parte maschili, in parte femminili che si sovrappongono, ognuna pronuncia una parola. Mi guardo attorno, vengono da tutte le parti, ma non vedo nessuno.
"Sono la Furia! Sono il Tradimento! Sono la Temperanza! Sono il Coraggio! Sono l'Equilibrio! Sono l'Innocenza!" dicono.
"Cosa posso fare per voi?" chiedo.
"Tu sei... parte di noi." rispondono.
"Gli Dei ci possono salvare." asserisco.
"Ricorda quel simbolo! Ricorda quel simbolo!" gridano.
"Cos'è il simbolo?" chiedo disperato. Mi giro verso il simbolo che ho tracciato e al centro del simbolo, sul terreno vedo che e' sbocciato un germoglio, una sorta di piantina. Anche se conoscessi quella pianta, sarebbe troppo piccola per essere identificata con le mie nozioni attuali. Mi chino per ricordarne i particolari, ma mentre la guardo, avizzisce lentamente. Lo stelo cade a terra, si deforma e si allunga diventando, da verde, marrone. Le foglie si rimpiccioliscono fino a scomparire. E' diventata un'erbaccia ed e' quella che mi ha fatto inciampare.




Questa visione mi rivela che io sono uno dei predestinati (Furia, Tradimento, Temperanza, Coraggio, Equilibrio, Innocenza). Inoltre scopro il potere del simbolo, se dovessi essere sperduto e senza vie da seguire lo traccerò di nuovo. Un'ulteriore speranza è la piantina; spero di saperla descrivere a qualcuno che la possa identificare. Magari dalla pianta ci darà il significato del simbolo.
scritto da Quixote , 14:51 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
13 Maggio 517
Martedì 16 Gennaio 2007

La visione

Mentre tento di riprendermi ripenso al sogno. Quel simbolo mi sembra familiare, sembra naturale che sia arrivato in quel momento, eppure non l'ho mai visto ... o almeno non lo ricordo. Prego chiedendo spiegazioni del sogno e ricevo la seguente visione:




Sono in mezzo a una foresta molto fitta. Guardandomi intorno ho l'impressione che sia tutto molto piu' grande di quanto non dovrebbe essere. Alzandomi in piedi, mi rendo conto che sono le mie dimensioni e non quelle dell'ambiente che mi circonda a non corrispondere. Sono piu' basso, piu' piccolo, come un bambino di quattro o cinque anni, non di piu'. In tutte le direzioni, ci sono soltanto alberi. Non c'e' un sentiero, una strada, ne' qualcosa che indichi una direzione. Riconosco i miei vestiti... vagamente. C'era un tempo in cui ne avevo di simili, quando ero bambino forse; sono vestiti "tipici" della comunita' del Miestwode a cui appartengo. Non ho nulla in mano, probabilmente nella tasca dei pantaloni c'e' qualcosa di grosso (in rapporto alla tasca) e' un sasso, piuttosto grosso, levigato. Guardandolo mi ricordo qualcosa: era per trovare quel sasso che mi sono allontanato, l'ho ritrovato, ma ora... non riesco piu' a ritrovare la strada. Non ha nulla di particolare a parte che su quel sasso, inciso a fondo, c'e' lo stesso identico simbolo che ho sognato. I bordi dell'incisione sono scheggiati e arrotondati, come se il tempo lo avesse in parte eroso: ma il simbolo e' ancora ben visibile. Comincio a girare un po' attorno per vedere se trovo qualche nuovo indizio. La foresta sembra essere il Miestwode o qualcosa di molto simile: e come il Miestwode, è davvero complicato mantenere una direzione o capire dove mi trovo. Fin da bambino, ho imparato a riconoscere i segni della natura dai raggi del sole, dalla posizione delle stelle e altro, ma in questo momento non riesco a vedere il cielo, nero e da cui cade pioggia fitta e questo mi acceca (mi rende cieco). Giro in cerchio, guardandomi intorno a un tratto il piede si incastra dentro qualcosa, scivolo sulla terra bagnata e cado, a faccia rivolta verso il basso ... mi scuoto, e mi riprendo.


Riprendendomi da questa visione mi sembra di aver già vissuto quella esperianza nell'infanzia, ma non riesco a richiamarla alla mente. In ogni modo anche questa è una metafora della nostra situazione. Ho trovato quello che cercavo e ora non so cosa farne (come tornare indietro). Noto che il simbolo appare sia tra le carte del vecchio (che dovrebbero essere quelle che porto nello scrigno indicatomi dal Dio), sia sul sasso che andavo cercando da piccolo (evidentemente rappresentanete lo stesso scrigno). Il punto centrale di ciò che ho trovato è quel simbolo, ma cosa vuol dire?
scritto da Quixote , 14:25 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
13 Maggio 517
Martedì 16 Gennaio 2007

Il secondo sogno

Dopo un giornata di viaggio con Sir Orion e Sir Giles (i paladini che mi accompagnano) questo è il secondo sogno.




Mi trovo nella stessa sala in cui mi trovavo nel sogno della notte precedente insieme a me, a una decina di metri di distanza, ci sono ancora il vecchio e la donna, entrambi di spalle. La donna continua a singhiozzare. Una terza figura e' presente: è un uomo a torso nudo, le cui fattezze ricordano a tratti quelle di Eric, ma vedo anche caratteristiche fisiche di Loic, e forse addirittura persino le mie. Questa figura brandisce in mano lo scrigno dorato , quello delle pergamene e lo usa a mo' di arma, colpendo ripetutamente la catena che cinge la caviglia della donna. La catena, che si trova in terra, viene quindi colpita dall'alto: ogni colpo emette un suono sordo e metallico, molto forte. L'uomo sembra soffrire molto nel vibrare questi colpi, sembra anche piuttosto ferito: del sangue cola lungo il suo corpo, da molteplici ferite. La donna continua a piangere, disperata. La catena non sembra spezzarsi ne' allentarsi, ne' indebolirsi. Il vecchio assiste alla scena, senza guardarla direttamente. L'uomo, a differenza del vecchio e della giovane, mi da' il profilo.
Cerco di raggiungere la spalla del vecchio come per farlo girare, guardarlo e parlargli. Mi avvicino, sento il singhiozzo aumentare, ma soprattutto, man mano che mi avvicino, sento il rumore del contenitore d'oro sbattuto contro la catena sempre piu' forte, sempre piu' forte ... quando arrivo a un metro, mezzo metro dal vecchio, e' diventato un frastuono quasi insopportabile. Allungo la mano per toccare la spalla del vecchio, ma la mano non afferra nulla. il vecchio e' evanescente, incorporeo. Comincio a gridare: "Basta", portandomi le mani alle orecchie. Continuo, verso l'uomo: "Vedi che non serve a nulla!". La giovane a quel punto (o a un certo punto... non sono sicuro di aver causato qualcosa, forse doveva semplicemente accadere) si getta di lato, in direzione dell'uomo, la catena si contorce ai suoi piedi (suoi = della donna), le mani della donna sono protese verso l'uomo, che continua il suo lavoro e la donna implora, con un filo di voce... "Salvami... aiutami". "Perché non fai nulla?" chiedo al vecchio.
Guardandolo vedo che ai suoi piedi sono disposti dei fogli delle pergamene. Tutte quelle che vedo dalla mia posizione sembrano bianche (bianche nel senso di vuote, senza scritte), sparse come cadute. Cerco tra le carte in modo disperato, mi chino per raccogliere una carta, ma appena tocco la prima il mio cervello viene bombardato di parole incomprensibili, vedo apparire e scomparire a grande velocita' simboli, frasi, parole che non hai mai visto, lingue sconosciute, alfabeti sconosciuti e questa messe di informazioni mi fa malissimo. Sono costretto a chiudere gli occhi, ma queste parole e simboli continuano a replicarsi nella mia testa, moltiplicandosi e causandomi un dolore fortissimo; fino a quando si fissa tutto su un solo e unico simbolo.




Questo sogno credo sia una metafora della nostra situazione: la missione è liberare la giovane. Ci stiamo provando con la forza, ma il risultato è solo procurarci nuove ferite. Nel mentre la nostre mosse più ragionate sono bloccate delle carte che non riusciamo a decifrare. Da questo sogno deduco: bisogna dedicarsi meno ai combattimenti e più ai tentativi di interpretazione delle carte.
scritto da Quixote , 13:37 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
12 Maggio 517
Martedì 16 Gennaio 2007

Trasferimento

I paladini di Pyros indagano su di noi e soprattutto sull'operato di Bart. In particolare vorrebbero i documenti che abbiamo prelevato dalle grotte, ma non ho intenzione di dargli il cofanetto indicatomi da Etemenanki. Credo che la cosa migliore sia portarlo da padre Thomas che ha interpretato i miei primi sogni. I paladini rispettano la mia volontà, ma vogliono scortarmi loro fino al sacerdote di Harkel. Prima di partire per il viaggio con due paladini faccio il primo di una lunga serie di sogni:


Ricordo che parlavo (o per meglio dire tentavo di parlare) a due figure, nessuna delle quali mi ricorda etemenanki o altre cose/persone che conosco. La prima figura e' un vecchio dalla barba bianca, vestito con abiti marrone scuro. Il vecchio mi dava le spalle, in modo da non poter essere visto in faccia; pur non potendolo vedere in faccia, mi sembrava infinitamente piu' vecchio del (pur vecchissimo) padre thomas: una figura millenaria! La seconda figura e' una donna, inginocchiata di fianco al vecchio, anche lei di spalle. La testa coperta dalle mani, in lacrime. Una catena le cinge la caviglia sinistra, l'altro capo della catena si perde nell'oscurita'. L'eta' della donna e' indefinibile, ma il colore dei capelli (biondi o comunque chiari) fa pensare che non si tratti di un'anziana; la lunghezza dei capelli e' altrettanto indefinibile, sono sporchi e mal tagliati; le vesti sono logore e stracciate, ma sembrano di buona fattura. Il colore dominante delle vesti del vecchio e' marrone, mentre quelle della donna sono verde scuro e bianco. Mi sveglio ricordando di aver sentito distintamente i singhiozzi della donna. Ho cercato di parlare, ma non mi usciva la voce e le due figure non potevano sentirmi.
Il pavimento era di roccia, non vedevo i confini ma secondo me era un ambiente chiuso e al tempo stesso enorme, una specie di tempio forse, o di patio non c'era nulla che facesse propendere per un edificio religioso, ma la scena stessa sembrava pervasa di una sorta di religiosita'. La bionda avrebbe potuto essere Solice... anche se entrambe le figure sembravano piu' delle raffigurazioni simboliche che non dei personaggi reali, o almeno questa e' l'impressione che ho avuto.




Di questo sogno vorrei soprattutto indagare il significato del colore delle vesti: marrone per il vecchio e verde-bianco per la giovane.
scritto da Quixote , 13:14 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
10 Maggio 517
Venerdì 1 Dicembre 2006

Cosa fare con Solice?

... questa è la domanda da porsi ora.



Secondo quanto sostenuto dalla "mummia" e dalla corrispondenza trovata nelle grotte potrebbe essere stata già rapita o potrebbero essere in procinto di rapirla. La possibilità più ottimistica è che abbiano provato a rapirla, ma che siano stati fermati.

Se è nelle loro mani dovrebbero portarla qui anche se un semplice sospetto su quello che è avvuto nelle grotte potrebbe causare un'inversione di rotta.

Il fatto di rientrare in città con i feriti sarebbe un modo di metterli a conoscenza della cosa data la loro fitta rete di informazioni (senza contare i tre sacerdoti a piede libero). Se essa funziona bene basterà che corrompano uno di questi soldati che ci hanno trovato per sapere tutto. Secondo me possiamo dare quasi per scontato che loro sappiano ciò che è avvenuto nelle caverne e che difficilmente ci torneranno.

Rimanere qui ad aspettarli si baserebbe solo sulla speranza che la loro rete di comunicazione sia venuta meno con le recenti perdite.

Le possibilità che dobbiamo contemplare sono tre:

i) è a casa serena, perché ha fatto fallire il suo rapimento o perché ancora non è stato messo in atto.

ii) è stata rapita e stanno portandola qui.

iii) è stata rapita e la stanno portando in qualche luogo segreto.

Certo se è stata rapita dovrebbe stare sulla strada più rapida per venire qui e se le notizie non viaggiano alla velocità del pensiero non se ne dovrebbe discostare troppo da qui a domani.

Che fare? Le soluzioni sono diverse per ogni possibilità:

i) puntare dritti a casa sua e sperare di trovarcela, nel caso iniziando le ricerche da lì.

ii) aspettare che la portino qui e tendere loro un agguato.

iii) prendere subito la strada per casa sua e fare indagini lungo la strada.

Che ne pensate voi?
scritto da Quixote , 11:55 | permalink | markup wiki | commenti (1)
 
10 Maggio 517
Lunedì 20 Novembre 2006

Fuori!

Fuori è notte ... probabilmente ci avviciniamo al 10 maggio.



In breve ci accorgiamo di varie torce che cercano in giro per il cimitero abbandonato. Cerchiamo di nasconderci, ma è difficile con due barelle e veniamo fermati. Spero ci identifichino presto e ci aiutino con i feriti.

Molte sono le domande:
- cosa riveleremo di tutto ciò?
- a chi daremo le carte trovate dello scrigno di cui l'uomo-alce mi diede la chiave?
- come salveremo Solice, che sembra sia stata rapita?
- dove sono andati i tre sacerdoti delle tenebre che erano nelle grotte?

ci penseremo dopo aver un po' riposato. Abbiamo veramente rischiato stavolta, non credo di aver mai provato così forte la sensazione di essere nelle mani degli dei. Chissà se dopo questa esperienza il gruppo si organizzarà meglio con un comandante saggio e preparato o se si andrà avanti così?
scritto da Quixote , 12:47 | permalink | markup wiki | commenti (3)
 
9 Maggio 517
Lunedì 20 Novembre 2006

Codici

Dopo aver approntato barelle per i feritissimi torniamo alla stanza dei bottoni.

Dopo vari tentativi a caso Julie trova il modo di usare la stele con i numeri per aprire passaggi. Dopo aver aperto e chiuso vari passaggi finalmente si apre l'uscita!



Con la logica non ci saremmo mai arrivati ... gli dei ci amano. Siamo liberi e vivi!
scritto da Quixote , 12:36 | permalink | markup wiki | commenti (5)
 
9 Maggio 517
Lunedì 20 Novembre 2006

Falegnami

In effetti la notte ha portato consiglio. Bart è convinto che se stiamo attorno a lui i poteri della "mummia" non funzioneranno, Valery che uccierà la mummia e Guelfo che la brucerà con una colonna di fuoco proveniente dal simbolo nel centro della stanza.



I sogni ci hanno sempre guidato fin ora ... perché non fidarsi proprio alla fine?

Usciamo e dopo poco inizia la battaglia. La "mummia" massacra Florian (una guardia) e Bart, ma non si difende. La sua pelle è come corteccia, ma pian piano cede sotto i colpi dell'ascia di Loic, del martello di Eric e della mia spada.

Compludono l'opera i lupi redivivi che sembrano vanificare la protezione della pelle penetrandola come burro.

Valery dà il colpo finale e Guelfo appronta il rogo magico.

Alla fine è stata una passeggiata ... almeno per me. Fortunatamente pare che gli dei della luce si siano svegliati.
scritto da Quixote , 12:28 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
8 Maggio 517
Lunedì 20 Novembre 2006

Non c'è modo...

Passiamo varie ore ad analizzare gli scritti in nostro possesso, ma non sembra esserci un suggerimento per bloccare la "mummia", né per riattivare l'uscita fuori di qui.



Loic vuole menare, i paladini già si preparano per il sacrificio.

Troviamo una stele sulla quale perdiamo del tempo. Riporta serie di numeri

4 8 5 2 1
5 1 6 3 2
6 2 7 4 3
7 3 8 5 4
8 4 1 6 5
1 5 2 7 6
2 6 3 8 7
3 7 4 1 8

... non se ne cava un ragno dal buco.

L'unica soluzione sembra essere: "...che il sonno porti consiglio..."
scritto da Quixote , 12:20 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
8 Maggio 517
Mercoledì 25 Ottobre 2006

Cosa fare?

In attesa di leggere con maggior attenzione le carte trovate nelle grotte, cominciano a pianificare cosa si può fare se le carte non ci dicono nulla.



Le opzioni che mi vengono ora in mente sono le seguenti:

- rimanere dentro confidando negli dei e bruciare tutto prima di morire di sete

- trovare qualche incantesimo che Guelfo possa fare, magari controllando se parte ancora dal simbolo e sfruttando la cosa ... se possibile

- capire se la "mummia" sente le parole sussurrate: se sì direi che non si può aprire, se no potremmo prendere in considerazione l'apertura. Magari cercando di attirarlo dentro mentre noi usciamo (ci sono due accessi).

Dite la vostra...
scritto da Quixote , 11:22 | permalink | markup wiki | commenti (6)
 
8 Maggio 517
Martedì 24 Ottobre 2006

Dov'era la mummia?



Quando siamo entrati nel passaggio rotante perché la "mummia" se n'è andata?

Il passaggio non poteva essere aperto dalla sua parte, il pulsante era dal lato nostro. Quindi non ha perso troppo tempo, sapendo che non era storia.

Se è vero quello che dice la donna di fiori, la "mummia" si muove nelle grotte come a casa sua. Mi pare strano che non sappia dove portano i cuniculi. Quindi non penso sia venuto a cercarci da altra via.

In ogni modo il meccanismo rotante fa molto rumore e noi l'abbiamo usato Molte volte. Dopo averlo usato è passato MOLTO tempo prima di aprire l'altare.

Quindi:
- o la "mummia" ci ha lasciati fare
- o è andata molto lontano (a questo punto penso alla necropoli, dato che tutto il resto era relativamente vicino)
- o faceva qualcosa che richiedeva tempo (e questo può essere tutto)
scritto da Quixote , 10:35 | permalink | markup wiki | commenti (4)
 
8 Maggio 517
Lunedì 23 Ottobre 2006

Razionalizzando

Calmiamoci e riflettimo sulla "mummia".



Sui fogli della donna di fiori che abbiamo ritrovato in queste grotte sta scritto che la "mummia" sembra muoversi nelle grotte come in una sua seconda casa.

Non posso pensare che con questa capacità e con la possibilità di ucciderci con un solo soffio ci abbia fatti uscire sani dal passaggio senza uscita E ci abbia fatti arrivare senza problemi a salvare Valerie. E' troppo assurdo da credersi.

Le possibilità sono due:

- o teneva al fatto che noi rimanessimo vivi tutti e aprissimo la porta

- o siamo solo pedine degli dei che ci muovono a loro piacimento a modo per noi insensato

Confidando nella prima, dato che se fosse vera la seconda sarebbe inutile pensare, mi chiedo perché la mummia ci abbia fatti entrare senza ascoltare le parole per aprire?

Nessuno di noi ha fatto attenzione a dirle piano e nel tempio sono sicuramente rimbombate.

Le possibilità sono tre:

- o non ci sente bene

- o era andata da un'altra parte a fare qualcosa che noi non sappiamo

- o la profezia voleva che noi rimanessimo chiusi qua dentro a morire

ma? ... forse è inutile fare queste riflessioni, tanto tutto si risolverà per caso. Sto diventando fatalista ... tornerò a sfottere la "mummia" almeno è liberatorio.
scritto da Quixote , 09:53 | permalink | markup wiki | commenti (4)
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