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« Trovo commendevole, signor Tenente, che voi vi preoccupiate della sopravvivenza dei vostri sottoposti, però Stefen oggettivamete è una testa di cazzo. »
- Groombor Van Pyke -
 
Myst Cyclopedia

Nido di vipere

[cronaca]
cronaca
Periodo:
dal 18/09/2014
al 16/06/2015
Periodo RPG:
dal 2 Marzo 517
al 9 maggio 517
Num. sessioni:
34
Nido di vipereDecima avventura della Campagna di Uryen. Nella primavera dell'anno 517, il XVIII ed il XXIII plotone dell'Esercito di Uryen vengono inquadrati nelle schiere di Feidelm e prendono parte ad un'imponente operazione militare nel Cariceto di Amedran.
Master Starless.
indice dei contenuti

Nuovi ordini

Il 2 marzo 517 Padre Engelhaft viene convocato dal Capitano Barun.
"C'è qualcuno a Feidelmche ha delle aspettative su di te. Ho ricevuto una comunicazione, mi è stata fatta una richiesta poco gradita in passato, ora ne ho ricevuta una più convincente. C'è qualcuno che vuole da te un resoconto su un'esperienza che hai fatto, il vostro incarico a Millsdorf, e poichè a breve dovrò rinunciare per un periodo di tempo prolungato ai servigi tuoi e di alcuni dei tuoi compagni, come anticipazione di questo incarico è l'intenzione che tu e coloro che hanno partecipato... la squadra del 23esimo plotone, che si è distinta nell'esecuzione di Osten Vandervoort, partiate per Feidelm. Verrà a prendervi un piccolo contingente dell'esercito di Feidelm, e vi accompagnerà. Di voi non verrà Bohemond nè Rock. Ho avuto una rapida conversazione con Padre Alister che mi ha fatto presente che, in virtù di certi legami personali che Bohemond ha stretto oltre il Traunne, egli avrebbe piacere a trascorrere un periodo ad Angvard, in prima linea"
"Come comandate".

Engelhaft riferisce ai compagni, che poco dopo vengono convocati dal Sergente Rock.

"Ho delle notizie per voi. Alcuni di voi a brevissimo, pochi giorni, partiranno per Feidelm, accompagnati da una squadra dell'esercito del Margravio. So che il Capitano già l'ha detto a Engelhaft. Fatevi trovare pronti. Per quanto riguarda gli altri, anche voi a breve partirete, un po' più in là nel tempo, e quindi fate in modo che il vostro equipaggiamento sia in ordine. Abbiamo ricevuto un incarico, per le settimane che verranno saremo distaccati come unità ausiliaria dell'esercito di Feidelm. Da ciò che mi è stato comunicato, il Margravio sta organizzando un'impresa militare di discrete dimensioni ed ha chiesto ai prncipali feudatari dell'Anterlig di contribuire a qusto sforzo bellico. Per quanto riguarda noi, che già stiamo facendo molto, non partiranno che un paio di plotoni. Io avrò il privilegio di comandare entrambi. Insiem a voi verrà anche il 18esimo. Voialtri ci raggiungerete nel punto di raccolta designato quando avrete finito i vostri affari a Feidelm. Chi vi scorterà avrà tutte le indicazioni che vi servono. Potete andare."
Tutti annuiscono e il sergente aggiunge: "Se avete domande, tenetevele: perchè non so che cosa andrete a fare nè quanto ci metterete"

A sera il gruppo saluta Bohemond, che si sta preparando per partire per Angvard.

Colin fa infuriare il Sergente Rock

Il mattino del 4 marzo, giorno del compleanno di Padre Engelhaft, il Sergente Rock chiama a raccolta tutto il Plotone.
Quando però Gannor va da Colin e gli dice di dirigersi al cortile per l'adunata, il giovane si ricorda di dover parlare con Mastro Luger, e va di corsa a cercarlo. Inizia ad aggirarsi per i corridoi della Rocca, chiedendo in giro se qualcuno abbia visto lo stregone, ma nessuno lo sa indirizzare.
Intanto gli altri si radunano nel cortile, dove c'è il Sergente Rock con alcuni soldati con le insegne di Feidelm, 5 uomini e una donna.
Dopo qualche attimo di silenzio, Rock scruta i presenti e si rivolge a Colin: "ti ho detto di chiamare tutti, perchè non c'è... come si chiama?"
Vodan interviene subito a coprire il compagno: "Colin? E' andato a prendere dell'equipaggiamento utile... se vuoi lo vado a chiamare"
"Sì, così me lo inculo" risponde il Sergente Rock.

Vodan così va a cercare Colin, lo trova di lì a breve e gli fa un discorso un po' rassicurante: "ora succederà una cosa simbolica, funziona che tu torni e ci divertiamo, succede questa cosa... e poi... tu te ne ricorderai la prossima volta, quando tarderai a venire. Ci si aspetta qui che se ti si dice di venire, tu venga. Non te la prendere, qualsiasi cosa succeda, perchè comunque è in amicizia. La stima comunque ci sta".

Intanto passano dei minuti e il Sergente Maggiore Baaz Hardin del contingente di Feidelm inizia a presentarsi.
"Malgrado non siate tutti, iniziamo con le presentazioni, non abbiamo tempo da perdere. Sono il Sergente Maggiore Baaz Hardin, Compagnia Fangzahn, Battaglione Baaren, in forza all'Esercito di Feidelm. Ho l'incarico di scortarvi a Feidelm dove un Magistrato vorrebbe conferire con voi. Quando avremo finito a Feidelm vi scorteremoo nel punto di raccolta dove vi reinquadrerete nel 23esimo plotone, sperando di non perderci altri pezzi per strada".

Nel mentre arriva Colin, trafelato, insieme a Vodan.
"Scusate il ritardo"
Rock gli si avvicina: "dimmi adesso che cazzo ti devo fare, dimmelo tu"
"Mi ero un attimo attardato ma sono pronto, sisi, dovrei avere tutto, controllo lo zaino"
"Non dire una parola fintanto che non hai lasciato questa rocca, non voglio sentire neanche un fiato da te"
"Ok"
"Adesso mettiti in fila con gli altri".

Anche Baaz Hardin si rivolge a Colin: "figliolo, queste stronzate non le devi fare. La pena per la diserzione, che equivale a dire non presentarsi quando si è convocati, è l'impiccagione. Io prima ti faccio costruire la forca e poi ti ci faccio appendere da solo. L'unica cosa che non psso fare è costringerti a guardarti mentre muori". Dopodichè si rivoge agli altri: "ok partiremo tra un'ora, raccogliete le vostre cose..."
Si rompono le righe.
"Mmm.. un'ora... potrei approfittarne per andare a cercare Mastro Luger", dice tra sè Colin. Ma per sua fortuna Vodan è lì vicino e lo sente, così lo può subito convincere a lasciar perdere.

In viaggio verso Sud

E così il gruppo dei soldati di Feidelm e di alcuni dei membri del 23esimo Plotone si mettono in viaggio verso Sud.
Lungo la strada uno dei soldati di Feidelm più giovani manifesta qualche difficoltà a tenere il passo con gli altri. La sua commilitona donna gli si affianca e lo tratta malamente, a parolacce. "Tua nonna cavalcava meglio" gli dice.
Prima tappa, a sera, la Torre Undici.
Dopo cena Kailah azzarda una conversazione con la donna, tal Mary, ma con scarsi risultati. Le si avvicina mentre sta affilando la spada.
"Ciao... io sono Kailah"
"Non sembri un soldato"
"Eh"
"Da quanto sei nell'esercito?"
"Un annetto"
"Non sembri un soldato... La sai usare la spada?"
"Così così", risponde Kailah un po' a disagio.
"L'arco?"
"L'arco meglio"
"Vogliamo parlare di fidanzati?"
"Non ho un fidanzato"
"Neanche io, quindi argomento chiuso"
"Vuoi sfogarti di amici morti in battaglia?"
"No ehm... no..."
"Se c'è una condizione infelice è quella delle donne soldato, perchè tutte le sciagurate, che non sanno neanche come mettere l'elmo, arrivano a parlare, si vogliono confidare..."
Kailah rinuncia e inizia a studiare le carte che le ha dato Mastro Luger.
Ma ben presto il Sergente tira fuori dei dadi e propone di giocare a Capitano. Tutti "sono invitati" a partecipare, anche il prete. Chi perde beve.
Il più giovane della compagnia Ian Fegelein, perde più di tutti e viene fatto ubriacare. Quando crolla la testa sul tavolo si capisce che è ora di andare tutti a dormire.
A fine serata Engelhaft impartisce una benedizione collettiva.
Mary è stupita: "Non pensavo tu fossi un prete, che ci fa un prete nell'esercito?"
"Forse deve sentire le confidenze delle persone", butta lì Kailah un po' polemica.
"E cazzo sì" esclama Mary, "i preti servono, se stai lì con le budella di fuori... ai preti sì, non a me! I preti vanno bene!"
Il sergente si informa un po' sulle missioni precedenti del gruppo: "ho saputo che buona parte di voi è stata coinvolta in un'operazione abbastanza importante contro un vero pezzo di merda, ed è la ragione per cui vi stiamo portando a Feidelm."
"Vandervoort?" dice Sven.
Il Sergente annuisce. "In autunno è venuto a Feidelm un avventuriero, cacciatore di taglie, con la sua testa, ed è uscito che gli avete dato una grossa mano. Dai racconti di quel Lakeman è uscito fuori che ve la siete dovuta abbastanza sudare..."
"E' stata un'operazione un po' confusa" commenta Sven.
"Siete gente con un minimo di esperienza?"
"Si, direi di si, di vario tipo. Abbiamo avuto a che fare coi nordri ma anche coi Riisvegliati"
"Interessante, se le notizie che circolano sono vere, dovremo imparare un minimo a farci i conti"
"Speriamo che la cosa sia contenuta a nord" dice Sven.
"quante operazioni avete compiuto in generale?"
"Una decina"
"E che esperienze avete fatto prima di arruolarvi nell'esercito di Uryen?"
"Io ho prestato servizio nell'esercito di Gulas, per quanto riguarda loro, beh, conosco il suo passato" e indica Vodan, " ha un passato militare... nuova Lagos..."
Voodan racconta delle prigioni di Lagos.
"Avevi fatto qualcosa di grosso?"
"Un naufragio"
"Avevi causato un naufragio?"
"No, ci son rimsto dentro, poi i parenti delle persone che non ce l'hanno fatta ci sono rimaste male che sono tornato solo io"
"Kailah non ha esperienza militare però... insomma sa usare bene l'arco" dice Sven.
"Per quanto riguarda Colin..."
"Tu, non sei un soldato.. da quant'è che sei un soldato?"
"Da un mesetto"
"Questo spiega molte cose. Questa spada che porti è per scena o la sai usare?"
"Un po' la so usare"
"Ma c'è qualche cosa che sai fare, a parte presentarti in ritardo alle adunate?"
"Mi interessano molto le piante, gli animali, le pietre..."
"E che ci fai?"
"Ci si possono fare tante cose, anche per curare..."
"Sei un medico?"
"Ho lavorato con medici"
"Ah, forse allora servi a qualcosa, incoraggiante".

La missione

Poi spiega la missione.
"Vi immaginate, voi di Uryen, che ce la godiamo noi a sud... più caldo, terre più fertili... le cose sono cambiate da un anno a questa parte. Presto o tardi si rassegneranno a riabbracciare la civiltà. Ce la stiamo mettendo tutta. Le operazioni in cui saremo coinvolti servono a velocizzare questo processo, peprchè c'è gente che la civiltà non la capisce"
Tutti ascoltano, un po' assonnati per la tarda ora e le abbondanti libagioni.
"Questa gente, i trisnonni già erano mezzi selvaggi. E le milizie greyavenesi esse stesse sono state scelte perchè l'ordine gli andava stretto. Il Margraviato di Feidelm non è una zona facile da pacificare, e in particoar modo il Cariceto di Amedran è una regione in cui, prima ancora della Guerra delle Lande ospitava briganti, tagliagole e selvaggi vecchi ohnlanders che si sono conquistati il loro posto al sole, insomma... gente del tutto refrattaria alla legge di Greyhaven ha sempre prosperato. C'è una guerra, grande, a Benson, il che significa che di rinforzi da Surok non ne vedremo più, dobbiamo farci bastare quel poco che abbiamo, e dobbiamo far in modo che quel poco che abbiamo basti anche per voi, perchè Uryen non si regge se non c'è Feidelm sotto che la tiene in piedi.
Il lavoro che state facendo a Nord è estremamente importante, ma è perchè noi ci siamo dietro che voi siete in grado di farlo. Quello che sta succedendo nel Cariceto di Amedran mette a repentaglio tutto questo.
Bande di predoni ostacolano lo sforzo del Margravio di ricostituire una sorta di agricoltura in queste terre, che pure non sono malaccio. Abbiamo preso gli sfollati dell'Ongelkamp di Feidelm, e gli abbiamo fatto capire che dovevano zappare la terra.
Bisogna in sostanza proteggere i contadini che devono lavorare la terra, questa è la chiave della pacificazione del corno del tramonto. Purtroppo nel corso dell'anno scorso non è stato possibile far capire agli stronzi del Cariceto di Amedran che non ci devono rompere.
Sven chiede informazioni sui banditi.
"Erano molti disertori o sconfitti della Guerra delle Lande, gente che stava col vecchio duca e che però ha trovato scampo in una regione in cui era molto difficile che qualcuno gli andasse a cheidere il conto di quel che hanno fatto in guerra. E qui hanno trovato gente che sta nel cariceto da un paio di secoli e non s fa grossi problemi di fedeltà all'autorità feudale superiore.
Dopo qualche chiacchiera sulla compagnia Baaren, originaria di Ammerung e dei Croc presenti nell'area del Cariceto, che incuriosiscono molto Colin, tutti vanno a dormire.

Tappa a Dossler

Il 5 marzo nevica, la cavalcata procede lentamente e il gruppo non riesce a raggiungere Dossler prima del tramonto.
Anche oggi il giovane Ian ha problemi col cavallo, e di nuovo Mary gli va dietro. Non gli urla malamente ma cerca di spronarlo, a modo suo, invitandolo sul suo cavallo: "guarda certo che sei proprio... non soo come fare con te, non so proprio come fare, che schifo, se ti vedesse tuo padre buon'anima. Facciamo così, tu ora questo cavallo lo ammazzi e poi ammazzi anche te stesso... io ho preso un impegno. Monta in groppa con me, ti porto io, faremo più strada".
A sera il gruppo pernotta in un abitato lungo la strada.
Il 6 marzo non nevica, tutto il paesaggio è bianco e il cielo è sereno. Dossler viene raggiunta nel primo pomeriggio e il gruppo alloggia alla locanda "Al Cacciatore", dove Colin può ammirare un bellissimo esemplare di Croc impagliato.
Il pernottamento è offerto dal Margravio, all'insegna della sobrietà: tutti in una grande camerata.
L'oste commenta il fatto che da Uryen siano stati convocati molti meno uomini che da Dossler, con aria vagamente polemica, ma Baaz la prende con ironia: "sono pochi ma buoni, ci hanno dato la crema della crema: ce ne vinciamo due di guerre, con gente così!".
L'indomani, 7 marzo, prima di lasciare Dossler, il Sergente Maggiore propone di fare una visita al Priorato, con grande piacere di Padre Engelhaft. Dopo una breve preghiera si riparte verso Sud.

Fiancheggiando il Cariceto

Lungo la strada si iniziano a scorgere le sagome arboree del Cariceto di Amedran, sulla sinistra.
Il Sergente Maggiore spiega che questa parte del Cariceto è sotto la potestà del Signore di Grauth, fedele e amico del Margravio.
A sera il gruppo approfitta dell'ospitalità di un abitato non lontano dalla strada, il Sergente si accorda coi contadini. Pare che sia tutto tranquillo, da qualche tempo a questa parte.
Sembra che siano di recente passati due plotoni, uno da Dossler, numeroso, e uno addirittura da Lagos.
Mentre il Sergente parla col contadino, Colin si fa un giro in zona a cercare erbette e fiorellini vari, anche se trova poco a causa della neve, mentre Kailah e Vodan si incuriosiscono a vedere che accanto agli edifici principali della fattoria ci sono delle baracche con molti braccianti macilenti e smunti, alcuni dei quali in ceppi.
Vodan subito si avvicina a uno di questi, che ha un marchio in faccia.
Un giovane garzone spiega a Vodan che si tratta di un soggetto pericoloso.
"Kailah, va, ti presento qualche amico mio" dice Vodan indicando il marchiato.
"Non so se sono i vestiti, i ceppi o lo sfregio, ma credo che con le donne non avrai molta fortuna" gli dice poi Vodan.
"Vuoi lavorare?" chiede il tizio.
"Sto a lavorà, non la vedi l'armatura'? Io sono un soldato, decido io quando finiamo di parlare"
Il tizio resta lì a spostare la legna.
La notte passa tranquilla.

Cariceto di Amedran - Panoramica

Il gruppo arriva a Feidelm e incontra il Magistrato

L'indomani, 8 marzo, Feidelm viene raggiunta agilmente grazie a strade ben tenute. E' metà pomeriggio quando si arriva in vista delle mura.
Da un anno a questa parte le cose sembrano un po' cambiate, l'Ongelkamp è più piccolo che in passato e sembra più ordinato.
"Bene, siamo arrivati" dice il Sergente, "cercherò di far sì che il vostro colloquio col magistrato sia condotto magari questa sera stessa, per non perdere tempo. Poi se non finite alla forca vi prenderei e vi riporterei dove dobbiamo veramente andare"
Il gruppo entra nelle mura, verso il Borgo Vecchio, il magistrato alloggia in una delle dipendenze della Chiesa del Radioso.
Per le strade si vede che la città è in fase di ricostruzione, ci sono molti soldati e molti cantieri aperti. La Chiesa è un grosso tempio con vari edifici accanto, verso uno dei quali il Sergente guida il gruppo.
"Dobbiamo conferire con Messer Magnus Bergmaar, spiega il Sergente Maggiore al soldato di piantone, che poco dopo torna con un altro militare.
"Chi di voi è padre Engelhaft Todenheimer?"
"E' arrivato il tuo momento" dice Vodan.
"Tu, dentro, voi atttendete qui"
E Engelhaft sparisce all'orizzonte.

Il colloquio privato di Engelhaft con il Magistrato

Padre Engelhaft viene fatto entrare nell'edificio, accolto da un corpulento brutto ceffo dal contegno marziale.
"Seguitemi" dice, e lo accompagna in uno spartano studio all'interno del quale lo aspetta un individuo vestito di nero, abiti sobri, capello rasato a zero, cinquantenne.
Engelhaft lo riconosce all'istante, si tratta di un uomo che ha conosciuto durante i suoi esercizi spirituali ai Colli Azzurri, è uno degli "oblati" del romitorio.
Si chiama Magnus Bergmaar.
"I miei omaggi illustrissimo, ben ritrovato" dice Engelus.
"Padre, è una gioia per me vedervi qui" dice Magnus, "prego, sedetevi. Mi è stato comunicato dal Tempio della Sentinella Notturna che su di voi ricade una grande responsabilità. Per grazia degli Dei vi siete imbattuto in una questione su cui sto lavorando da quando mi sono insediato qui a Feidelm. So che siete stato direttamente coinvolto nell'eliminazione di Osten Vandervoort. Sia ringraziato il cielo per la fine tardiva di quell'empio. Ciò che mi preme sapere da voi è conoscere meglio le circostanze tramite le quali questa esecuzione è avvenuta".

Padre Engelhaft chiede se Magnus abbia ricevuto copia del suo rapporto sul caso, ma così non è. Engelhaft è stupito di questa strana omissione da parte dell'Inquisizione.
Ad ogni buon conto Engelhaft si dedica ad informare Magnus su tutto quel che ha visto e scoperto nel corso di quella missione (fatti narrati nella cronaca La Rocca di Cristallo).
Quando Engelhaft menziona Walhein, Magnus fa una smorfia e dichiara che tale nome non gli è nuovo, è la seconda volta che si imbatte in questo nome.
"La prima volta Walheim era il testo iscritto su un baule che, a seguito di una serie di peripezie, siamo riusciti a sequestrare in un rifugio di... contrabbandieri, criminali, nel sobborgo di Levante, ai margini dell'Ongelkamp. Il recupero di questa merce è stato estremamente complesso, abbiamo dovuto organizzare una retata, una operazione in generale che è durata mesi, di cui poi vi racconterò con più calma"
"Di che merce si trattava?"
"Nel baule, al di là di un carteggio stringato, una lettera e un diagramma, ho trovato del materiale presumo alchemico, altamente sospetto, ma soprattutto uno spaventoso esemplare di quello che qui si va chiamare Risvegliato"
Engelhaft descrive le varie tipologie di Risvegliati.
Magnus non ne ha mai visti altri.
Parlano di Mastro Luger, di Dust, dei Risvegliati e della situazione politica di Uryen.

Presentazioni

Nel mentre vengono convocati anche gli altri membri della Compagnia.
Engelhaft fa le presentazioni.
Riguardo Kailah, Engelhaft spiega che ha poteri magici ancora non ratificati ufficialmente, ma è stata autorizzata da Engelhaft stesso e dal Capitano Barun.
"E' nelle mie prerogative darvi un'autorizzazione temporanea per un utilizzo giudizioso dei vostri talenti magici" asserisce il Magistrato.
"Ve ne sarei grata"
"La cattiva notizia è che al di fuori del demaino del Margravio difficilmente questo attestato vi darà delle benemerenze che non avete. Tuttavia prima voglio capire personalmente che tipo di persona siete".
Kailah annuisce.
"Come spiegavo a Padre Engelhaft, oltre a aver eliminato un pericoloso malfattore, potreste avermi messo nelle condizioni di pescarne altri come lui. Il nome "Walheim" contenuto nelle carte di Vandervoort non mi è nuovo. Avremo modo di proseguire al castello dei Burrenton questa conversazione".

Mentre gli altri parlano, Colin si diletta a sbirciare i titoli dei libri presenti nella biblioteca dello studio. Ne individua alcuni anche di botanica, alchimia, storia.
Magnus chiama il suo patibolare attendente Boris Kunz, caporale dell'esercito di Feidelm e mio attendente personale.
"Scortaci al castello, andiamo a dare un'occhiata alle segrete".

Nei sotterranei del castello


Il gruppo seguiamo Boris fino ad un piccolo rilievo su cui è costruito il castello. Sventolano i vessilli del Margraviato. Tutte le guardie si fanno da parte rispettosamente davanti a Magnus.
Magnus conduce il gruppo al cortile, dove scale scendono nelle profondità della collina. Piccole celle sono disposte ai lati di un corridoio a ferro di cavallo.
Magnus schiavarda un pesante portone rinforzato e fa strada in un ambiente piuttosto ampio, che sembra adesso un magazzino. Ci sono libri, ampolle e un voluminoso baule.
Magnus apre il baule con una certa circospezione.
Dall'interno si sente un tetro sibilo, e dentro ci sono due comparti. In uno c'è uno scrigno più piccolo, rivestito di materiale scuro. Nell'altro comparto c'è un Risvegliato, ridotto a un tronco umano dalla pelle molto scura. Emana un odore disgustoso ma non penetrante come ci si potrebbe aspettare.
E' stato evidentemente mutilato e sono state apposte borchie metalliche sui moncherini, molto ben strette e inchiodate nella carne. Ugualmente dei ganci sono stati infilati nella carne per assicurarlo al baule. Gli manca la mascella, probabilmente anche la laringe.

Colin è affascinato da quali procedimenti gli siano stati inflitti, sembra stato in qualche modo conciato, anche se si muove, pare vivo o comunque "non morto".
Colin si avvicina un po', anche se Engelhaft gli suggerisce di restarne a distanza.
"Anche perchè se ti fai mordere da quello fai una gran figura di merda", commenta Vodan.
Colin è curioso e comunque vuole vedere come sia stata trattata la sua pelle, sembra stato conciato, forse per mantenerlo.

"Abbiamo trovato questo baule e altri oggetti di dubbia provenienza, in un nascondiglio nel Sobborgo del Levante, sul finire dell'estate scorsa", spiega Magnus. "E' stato trovato al culmine di un'operazione volta a sventare una serie di corruzioni e ruberie che coinvolgevano anche parte dell'esercito di Feidelm e ruotavano intorno ad alcuni personaggi dell'Ongelkamp. Il Caporale Boris ha avuto un ruolo di spicco nel contrastare questi fenomeni".
E porge a Engelhaft una cartuccella poco comprensibile. Lui la legge ad alta voce.

Lettera misteriosa firmata "G"

Atanor è il nome con cui gli alchimisti chiamano il forno in cui vengono svolte le operazioni di trasformazioni alchemiche. Il diagramma allegato alla lettera rappresenta appunto un Atanor, un forno alchemico, dalla forma piuttosto slanciata, simile ad una torre. Sembra adatto a distillare più tipologie di sostanze.
Colin si entusiasma abbastanza davanti a questo Atanor, che sembra veramente versatile.
L'ultima frase, scritta in deliota, è fondamentalmente un inno alla dissoluzione della carne "per la distruzione, per la rovina, per il disfacimento della carne".

"Sembra più un discorso tra sacerdoti di Morgoblath o tra necromanti?" chiede Colin.
"Buona domanda" risponde Magnus. "Per quel che può conoscere un non iniziato, per il culto di Morgoblath la carne è un po' un'ossessione. Taluni ritengono che la sua mortificazione permetta di ottenere facoltà stupefacenti, altri ritengono che la carne è uno strumento padroneggiando il quale si risveglino retaggi antichi e potenti".
"Quindi più Morgoblath che necromante?" dice Colin.
"Un necromante sarebbe il candidato ideale per essere un adetto di Morgoblath", commenta Magnus.
Nell'altro bauletto ci sono strumenti metallici per incidere la carne e altra attrezzatura chirurgica. Sono strumenti pregiati, ben fatti.
"Cosa pensare? Non so cosa pensare di questo ritrovamento, ma temo che questo carico fosse indirizzato a sud", commenta Magnus.
Insieme a tutto questo c'erano alcuni composti alchemici, piuttosto semplici (zolfo, fosforo, etc). Poi alcuni componenti botanici (polvere di fiori, molto essiccati, piuttosto difficile capire che fiori fossero... )
Colin sarebbe interessato a studiare questo materiale, non sono stati ancora esaminati. Colin si propone. "Non ne disperderò tanta parte, ne consumerò poco".
Magnus acconsente a che Colin studi questo materiale.
Tra i ritrovamenti c'è anche un'altra piccola cassa....all'interno della quale c'è uno strano scrigno metallico al cui interno c'è un rivestimento di vetro, una sostanza scura melmosa... ha un odore veramente pessimo, sembra il puzzo di decomposizione. Origine organica, filamentosa...
Colin si propone per un esame, anche se questo sembra molto più complicato. Forse è qualcosa di più strutturato rispetto ai preparati di base, risultato di una lavorazione? Purtroppo questo materiale non gli viene concesso per un esame.
Sven domanda se possa essere questo il "Dunne'had" di cui si parla nel testo della lettera.
"E' una buona domanda", risponde Magnus.
Accanto ai composti alchemici, sono stati ritrovati alcuni testi strani, vanificazioni senza costrutto, profezie varie... Magnus dice di avere una certa esperienza in queste cose: "Sembrano classici testi di occultismo che si vendono a un neofita per scucirgli del denaro... senza di fatto dargli nulla di concreto in mano. Molte delle cose che qui sono scritte contrastano con basilari principi dell'occulto".
Kailah chiede di visionare questo materiale e Magnus acconsente.

La richiesta di Magnus

"Quello che mi serve, ed il motivo per cui stiamo passando questo pomeriggio insieme, alla luce del fatto che questo nome Walheim risulta legato tanto a Vandervoort quanto a questa serie di orrende cose, poichè come vi dicevo, sono venuto al corrente di un sistema in qualche modo di scambio di oggetti e informazioni tra qui e i villaggi a Nord, e che molte delle incursioni mirate a colpire i soldati di Feidelm portate avanti dai briganti del Cariceto di fatto sembrano bene allinearsi con le informazioni che sappiamo, esiste la concreta possibilità che è quella rotta la rotta tramite la quale questi oggetti sono stati importati in città. Quindi l'origine o la destinazione di una o più di queste cose...."
Kailah nota che questo cariceto possa essere un luogo paludoso, quindi che sia in parte sfruttato per la sua similitudine con le Paludi di Morgoblath, citate nella lettera.
Magnus dichiara di avere già alcuni uomini fidati nell'esercito, che saranno i suoi occhi e le sue orecchie. "A voi chiedo qualcosa di simile, vorrei che prestaste attenzione a tutto ciò che può ricondurre a quel che abbiamo visto qui".
Darà al gruppo una malleveria da mostrare al Capitano della Compagnia Fangzahn, che si trova ai margini del Cariceto. Questa malleveria autorizza a svolgere indagini per suo conto.
Padre Engelhaft si ritira in preghiera.

Notte di studio

Colin e Kailah ottengono di poter restare la notte nel palazzo di Magnus a studiare i reperti alchemici e gli strani testi trovati con il baule.
Kailah inizia a visionare i testi recuperati. Sembrano sorprendentemente dozzinali, sia come materiali che come scrittura. Testi su come interpretare la volontà degli dei e leggere il futuro, vaghe presentazioni della magia, senza supporto teorico più provondo. Sono argomenti compatibili con delle stregonerie, glifi, cura ferite, oggetti ed effetti, simulacri.
Kailah ci passa parecchio tempo, alla ricerca di qualcosa di ulteriore, nascosto all'interno del testo di per sè poco significativo. Dopo molto tempo inizia a maturare l'impressione che ci sia qualcosa nel testo che sfugga una lettura distratta e inconsapevole: alcuni caratteri sono tracciati sparsi in modo diverso, forse c'è una crittografia sotto. Ci sono 2-300 caratteri a testo che andrebbero decodificati, anche se bisognerebbe individuare una chiave di interpretazione.
Kailah ci si scervella per molte ore, durante la notte.
Intanto Colin trascorre la notte ad armeggiare alchemicamente con le sostanze rinvenute.
Capisce che una polvere è sicuramente polvere di petali di Solanacea essiccata (famiglia ampia di piante, le solanacee, che comprende la mandragola e altre piante come la patata, la petunia). Potrebbe trattarsi in entrambi i casi di due composti di piante della stessa famiglia, una curativa e l'altra molto velenosa. C'è anche del giusquiamo (molto usato in erboristeria) e Belladonna (tipico veleno da ingestione).
Ovviamente Colin se ne serba un campione.
Kailah interpella Colin e gli mostra il codice che le sembra di avere individuato nei testi. Chiacchierano un po' dei ritrovamenti effettuati, finchè si ritirano a dormire un po'.

Serata a Feidelm, l'arrivo delle navi nordre

Nel mentre gli altri si ritrovano nella locanda "L'Osteria del Tulipano", insieme ai soldati di Feidelm. La locanda è un posto molto popolare, a ridosso delle mura nell'interno della città.
Ci sono un po' di viaggiatori non militari, gente che viene da sud.
La gente parla della Guerra di Benson. Sembra che l'esercito del Duca di Surok marci sulla capitale, sia indirizzato verso il cuore del regno ribelle. Tutti sono certi del grande successo.
C'è chi parla dei successi del contingente nordro a Benson. Un mercante si vanta di averli visti passare con le barche sul fiume verso Benson.
Sven: "c'è da festeggiare allora, beviamo!"
Baaz Hardin offre un giro a tutti.
D'un tratto entra di corsa, trafelato, un garzone: "I nordri! I nordri! Sono arrivati i Nordri al porto!!", grida.
Sembra che però la gente non si scomponga troppo.
Baaz: "Questa per voi sarebbe la prima occasione di vedere un Nordro senza dovergli rompere la testa. Vi va di farvi un giro al porto?"
Tutti lo seguono.
Arrivano nel porto, c'è parecchia calca.
Ci sono due navi Dragonar nordre, con le vele decorate con lo stemma di Halden, e accompagnano un bastimento con le stesse insegne di Halden.
Le navi attraccano e scendono guerrieri nordri in armi e armature.
Sorvegliano lo scarico della nave civile che hanno accompagnato. Questa nave viene applaudita sonoramente dagli spettatori del porto e scarica parecchie derrate, grano e cibo, bestiame e così via.
Il Sergente Maggiore spiega che sono inviati dal Conte Bjorn di Skoffin che finalmente si è deciso a dare una mano a Feidelm, da Halden.
"Per come siamo messi, ogni aiuto ci fa comodo. Ti dirò che non vedo l'ora che ci diano l'ordine di ributtarli a mare... ma per ora sono alleati e si stanno comportando correttamente".
"Come li distinguo dai Nordri nemici?" chiede Vodan
"Dalle casacche e dagli stemmi"
"E se non ce l'hanno?"
"Allora sono nemici".
Vodan sorride e pensa tra sè "bisogna trovare come fargli togliere la casacca..."
Vodan a un certo punto si sente apostrofare da un nordro non lontano.
"Ehi tu"
E' un Nordro con lo scudo tondo e ascia alla cinta, grosso e biondo
"Io uno uguale" e mostra il boccale identico a quello che Vodan stava motrando a Baaz.
"Però io questa" dice Vodan e mostra la collana di denti di lupo di Skeldon.
Il Nordro commenta qualcosa di incomprensibile, poi aggiunge: "anche io vuole una uguale, un giorno va, ammazza e prende".

Kailah parla con Magnus

Alle prime luci del 9 marzo, Boris butta giù dal letto Kailah e Colin.
"E' ora che vi riuniate ai vostri compagni".
Kailah chiede di vedere Magnus.
"Adesso sta dormendo"
"Posso ritornare tra un'oretta o due?" insiste Kailah.
"D'accordo".
Kailah e Colin vanno alla locanda.
Ci sono gli altri che fanno colazione, parlano un poco.
Bazz vorrebbe partire.
"Io dovrei parlare con Magnus, prima di partire, devo dirgli una cosa che penso troverà interessante"
"E perchè non gli hai parlato prima di venire qua da noi?"
"Eh... mi hanno detto che sta dormendo", si imbarazza Kailah.
"Ma che dormendo e dormendo, andiamoci a parlare subito!" insiste Bazz, e accompagna il gruppo alla Chiesa del Radioso.
Superate le resistenze di Boris, Kailah riesce a parlare con Magnus: gli restituisce i libri e spiega delle lettere cifrate che ha individuato. Magnus è interessato e colpito, e dichiara che le studierà per cercare di capirne il significato. Poi fa un po' di domande a Kailah sui suoi studi magici e sulle sue autorizzazioni (fondamentalmente inesistenti).
"Veramente io prima non praticavo proprio la magia, ho iniziato da quando sono nell'esercito... con il consenso del Capitano Barun..." farfuglia la ragazza intimidita.
"Chi è il tuo Mentore?"
"Direi Mastro Luger"
"Che però non sarebbe autorizzato ad insegnare"
"No, penso di no" ammette Kailah, "all'inizio era anche in prigione... ma il capitano Barun ha detto che andava bene così e che era il caso di fare di necessità virtù..."
Magnus le chiede quali studi stia facendo, Kailah dice che sta studiando le auree e la percezione del potere magico, e che in passato ha imparato un paio di cosiddette stregonerie. Sentendo parlare di stregonerie, Magnus storce il naso e spiega alla ragazza che non deve interessarsi a simili argomenti, ma proseguire uno studio canonico e ben organizzato. Lei acconsente, un po' impacciata.
Dopodichè lui le porge una pergamena timbrata e firmata, che la autorizza a praticare la magia nei territori del Margraviato. Sembra molto rassicurato dal fatto che Engelhaft abbia garantito per Kailah, la quale invece, forse anche per una notte quasi in bianco sulle carte da studiare, ha le idee un po' confuse.
"Giudizio", le dice salutandola.
"Ehm... grazie"
Tornano dagli altri nella piazza principale di Feidelm, Bazz organizza la partenza verso Nord.

Verso il Cariceto

Il gruppo cavalca verso Nord per strade di campagna.
C'è un proliferare di piccoli villaggi e insediamenti in questa zona agricola. Le attività agricole fervono.
A sera il Plotone soggiorna a metà strada delle Lande dei Laghi, presso una una fattoria.
Kailah suggerisce a Colin di trovare qualche ritrovato contro gli insetti, visto che il Cariceto è acquitrinoso e potenzialmente pieno di bestiacce simili a zanzare.

L'indomani,10 marzo, il gruppo gira attorno a un gruppo di colline erbose che si stagliano davanti al Cariceto.
D'un tratto Colin, Mary e Kurt vedono verso le colline degli strani movimenti.
"Ho visto un movimento" dice Kurt.
"Non vedo le nostre insegne" aggiunge Mary.
Ci sono in effetti dei puntini in lontananza, a circa 300 metri.
Bazz li guarda: "Non mi sembrano dei nostri, non dovrebbero essere contadini, perchè lassù non si coltiva... quello fondamentalmente è un posto brullo, ci puoi portare a pascolare le pecore"
"Forse sono pastori" ipotizza Kailah, ma Bazz non è convinto.
"Beh, ragazzi, personalmente io andrei a dare un'occhiata, perchè se sono containdi che si sono dati alla macchia li riportiamo a lavorare a calci, se sono disertori li impicchiamo, se è qualcun altro gli diamo conto di cosa sta facendo"
"Un ottimo piano, Bazz" commenta Vodan.

Scontro sul crinale

Il gruppo capitanato da Bazz Aldrin avanza verso il colliname con fare baldanzoso.
Bazz preferisce percorrere una via apparentemente più impervia.
"Di voi tu, Sven, mi sembri quello che cavalca meglio. Poi credo Vodan non se la cava malaccio..." poi indica il fianco della collina: "ci muoveremo in due gruppi, io, Mary, Kurt, Vodan e Sven apriamo la via, dietro voialtri. Procederemo lungo una strada che ci dovrebbe permettere di evitare brutte sorprese dall'alto. Se dovessimo avere a che fare con gente malintenzionata e soprattutto munita di cavalli, salire per il clivio dolce significherebbe affrontare una carica pericolosa. Così perdiamo un po' di tempo ma andiamo più in sicurezza".

Il gruppo avanza in due gruppi lungo questa salita ripida e scoscesa.
La salita dura diversi minuti. Kailah resta piuttosto indietro rispetto agli altri, in alcuni tratti scende dal cavallo e lo deve portare a briglia. Il primo gruppo sale parecchio, distanziandosi dagli altri.
In alto si vedono almeno 4 persone a ridosso del crinale e si può scorgere il baluginare di luci sul metallo degli elmi.
Bazz se ne avvede.
"Ehi", grida Bazz, "identificatevi!"
Tutto tace.
Il gruppo di coda, lento ma inesorabile, si riavvicina agli altri.
"Ho detto a voi, esercito di Feidelm, se non vi identificate vi riterremo dei briganti!" insiste Bazz.
Vodan: "Se vuoi io comincio a mirare", dice ad alta voce. "Se gli piace stare fermi..."
I 4 uomini diventano 5, svoltano dal crinale e iniziano a scendere, a cavallo, ad andatura piuttosto sostenuta.
Engelhaft invita Colin e Kailah a pregare (orate, fratres!) e tira fuori simboli sacri.

I cavalieri nemici scendono velocemente, in carica. Vodan spara una freccia e colpisce di striscio un cavallo alla zampa.
Bazz ordina che tutti si muovano in avanti a fronteggiare i nemici.
Vodan ne approfitta per tirare un'altra freccia. Colpisce il cavallo in testa, il cavallo si imbizzarrisce e il cavaliere a malapena riesce a non cadere.
Intanto gli altri si avvicinano.
Ma Colin improvvisamente nota altre sagome in movimento alla base della collina.
Lo segnala a Engelhaft. "So che stai pregando, ma è giusto per farti sapere".

Qualcuno dall'alto scocca un dardo contro Vodan. E' una balestrata che lo colpisce alla gamba. Vodan alza gli occhi e vede in alto una figura, sulla sommità della collina.
Intanto, poco più su, i cavalieri dei due schieramenti iniziano a combattere in corpo a corpo.
Mary riesce ad andare a segno, ferisce il cavaliere già colpito dalla freccia di Vodan. Gli altri scambiano colpi e sfilano avanti, in un combattimento dinamico.

"In nome degli Dei, arrendetevi!" grida Engelhaft, da dietro.Alcuni dei nemici sono raggiunti dalla voce del Sacerdote e... sembrano esitare. Ma la situazione è molto confusa, il combattimento impazza. Alcuni dei nemici trattengono il colpo ma vengono incalzati dai soldati di Feidelm e sono costretti a difendersi.Engelhaft si avvicina quanto può al Sergente, che è impegnato in uno scontro all'arma bianca con uno degli avversari, e cerca di attirare la sua attenzione: "Sergente, potrebbero arrendersi in nome degli Dei".
Il Sergente annuisce soddisfatto e approfitta del momento di tentennamento degli avversari, insieme a Sven, Mary e Kurt.

C'è confusione nelle fila nemiche, due cavalli si urtano a vicenda e si intralciano. Il Sergente ne trafigge uno al ventre e si volta verso Engelhaft con aria soddisfatta: "E cazzo si se si arrendono, adesso" commenta.
Kurt ribadisce sullo stesso uomo, sventrandolo allegramente.Vodan e Kailah continuano a crivellare uno dei cavalieri in allontanamento, mentre Engelhaft insiste ad avvicinarsi al Sergente, per convincerlo a dare quartiere ai nemici: "sergente, in nome degli Dei, forse si arrendono"
Due dei cavalieri infatti provano a risalire il crinale ripido della collina, incalzati da Bazz, Kurt e Sven, oltre che da Mary. Vodan è in attesa che il balestriere in alto si riaffacci, calcola i tempi che servono per ricaricare la balestra e lo colpisce al braccio prima che possa tirare.
"A te non ti faccio scappare", gli grida Vodan.
"Mi ricorderò di te" risponde il balestriere.
"No no, non credo, non avrai il tempo" dice Vodan e sprona il cavallo a risalire il fianco della collina.
Intanto Sven, Kurt e Bazz stendono uno dei cavalieri. Lo sfortunato muore.
Il Sergente prende qualche attimo per riorganizzare il suo gruppo.

L'inseguimento

Solo Vodan parte verso l'alto, inesorabile. Inizia a vedere il balestriere che sta salendo su un cavallo. Vodan mira al cavallo, gli spara in testa e lo abbatte. Il balestriere in fuga stava per montare e cade.

"Andiamoli a prendere questi stronzi" dice Bazz intanto ai compagni, e tutti partono all'inseguimento.
Un paio dei cavalieri nemici prendono velocità, mentre uno è più lento, anche perchè ha il cavallo ferito.
Viene raggiunto il ferito, gli altri scappano.
"Non mi avrete vivo!", risponde alla richiesta di resa di Sven. Al che Sven lo attacca e lo ferisce.

Intanto Vodan.
"E insomma!" dice al nemico, che ha sguainato la spada. "Il prete l'hai sentito, ti potresti arrendere in nome degli Dei"
"E se adesso ti ammazzo e ti rubo il cavallo?"
"E' un'ottima risposta", dice Vodan, e attacca, ferendo il balestriere alla gamba sinistra.Intanto il cavaliere ferito viene raggiunto da Bazz e i suoi, cavallo tirato giu' e lui cade rovinosamente dal cavallo al galoppo, perdendo la vita nella caduta.

Vodan tira una gran botta al braccio destro del suo avversario, poi un'altra al torace.
"Se butti l'arma ti porto al sergente, così gli creiamo un po' di problemi", dice Vodan.
Il tizio lascia cadere l'arma. Vodan lo lega e se lo porta giu', trascinandolo col cavallo.

In lontananza i 2 fuggiaschi si sono riuniti agli altri 4 che aspettavano ai piedi della collina, e se ne vanno.
Vodan ha l'unico prigioniero vivo.

L'interrogatorio del prigioniero

Bazz Hardin torna sul crinale e trova Vodan col prigioniero.
"Ah, ottimo lavoro, adesso questo lo strizziamo per bene".
Il prigioniero è privo di sensi.
"Ma chi sono questi?" chiede Kailah.
"Guarda sulle loro corazze" risponde Bazz. In effetti tutti portano uno scudetto di cuoio sull'armatura che raffigura una testa di lupo (o cane) a fauci aperte su uno sfondo rosso.
"Questo è lo stemma dell'armata del Warg"
"Mai sentita", ammette Kailah.
"E' stata una compagnia di mercenari che ha giocato un ruolo marginale nella guerra delle lande, attiva a nord del Traunne. Provava a rallentare l'esercito di Faulkner verso Feith. Non ha mai partecipato a grandi scontri, ma è costituita da discendenti di alcuni degli ohnlanders che hanno spartito in signorie il Cariceto di Amedran. Prendono il nome dal Lupo Nero che, secondo le leggende, è ancora presente nelle aree più asciutte dele foreste".
"Quindi irredentisti" dice Kailah.
"Si, sostanzialmente si. Dopo la guerra questa armata ha raccolto disertori dell'Anterling"
"Questa è gente con cui avremo a che fare nel cariceto?" chiede Kailah.
"Si, è gente con cui vorremo venire alle mani nel cariceto, hanno fatto molte scorrerie nelle zone intorno, loro o loro fiancheggiatori". Poi prosegue: "in realtà lo zoccolo duro di questa armata è costituito da guerrieri figli e nipoti e pronipoti degli oohnlandes... anche prima della guerra, sono almeno 30 anni che questi fanno razzie da queste parti"
Dopo un po' Kailah si offre di svegliare il prigioniero, cosa che fa subito con l'incantesimo Sveglia.
"Kor-Wak!"
Intanto Engelhaft e Colin si prendono cura della ferita di Vodan alla gamba.
Mary taglia le toppe del balestriere e la consegna a Vodan.
"Li raccogliete questi?" domanda Vodan.
"Questi hanno un valore, più ne hai e più sei rispettato, nell'esercito di Feidelm"

Il prigioniero si sveglia, molto malridotto.
Bazz dice "Eccoci qua". Poi guarda Colin e gli dice "mi sembra che hai fatto un buon lavoro col tuo amico. A noi questo ci serve vivo e trasportabile in tempi brevi"
Colin se ne prende cura.
Bazz: "abbiamo un nome?"
"Mi chiamano Mort"
"Eh, è un nome appropriato"
"Mortimer Kith"
"Hai la faccia di uno di Lagos" dice Bazz. "Se tu ci racconti qualcosa di utile è probabile che ci terremo in vita nelle prossime ore. Se ti riveli inutile ti dobbiamo seppellire. Che ne pensi?"
"Che volete sapere?"
"Che ci fate qui, voi della vostra cricca, come ci siete arrivati... questo per cominciare"
"Siamo arrivati qui ieri mattina, partiti nella notte tra l'8 e il 9 marzo, aggirando una fortificazione... sul Krall, in particolare chiamata Crach-Tor, al confine tra le signorie di Grauth e Sembrtot. Facevamo parte di una seconda ondata, i primi sono andati più a Ovest, ora saranno già tornati nel Cariceto...avranno sicuramente avuto maggior fortuna, del resto erano guidati dai Kraighar di Uthun."
"Obiettivi?"
"La nostra idea era di trovare un plotone della compagnia Dolch, i vostri pischelletti, li volevamo ammazzare, prendere armi, armature e stendarti e tornare nel cariceto"
"E' carino che tu ce lo dica, Mort" dice Vodan.
"E' andata male sin dall'inizio, prima mi si è rotta la corda della balestra, la sostituisco e mi si rirompe... peggio di questo... quel pezzo di merda di Velvord ci ha piantati in asso, non sono saliti su a darci una mano..."
Bazz interrompe il prigioniero: "stai parlando di cose che non capisco, che cos'è un Kraighar di Uthun?"
"Sono i luogotenenti del signore di Uthun, l'elite dell'Armata del Warg".

Vodan chiede a Mary degli stendardi di questi Kraighar, un po' ridacchiando.
"Se ne riesco a uccidere uno, a prendergli uno stendardo, altro che rispetto"
"Si ma auguri, sono più simili a guerrieri Kahn che a soldati di Greyhaven. Hanno stendardi e sono armati alla maniera dell'antico Kanast"

Intanto Engelhaft è molto silenzioso e teso.
Bazz insiste a interrogare il prigioniero. "Tu conosci la via attraverso le colline per aggirare il Crach-Tor e raggiungere la Signoria di Uthun"
"Sostanzialmente si"
"Questo vuole aggirare i Crocchi", pensa Colin, "speriamo di no. Adesso lo ammazzo..."

Baaz chiede se questo Mort sia disponibile a fare da guida e Mort annuisce. "Ad una condizione però."
"No, non hai capito veramente niente, non esistono condizioni" dice Baaz.
"Voglio solo una garanzia, che aspettiate prima di mettermi alla forca o buttarmi in una fossa, che io mi possa rimettere in salute, e che io abbia la possibilità di insegnare una lezione a questo str..zo qua" (indicando Vodan)
"Come?" domanda Bazz. Poi si volta verso Vodan "che gli hai detto a questo, che ti odia così tanto?"
Vodan non sa neanche lui, a parte che l'ha un po' preso in giro.
Baaz "ti rendi conto che mi stai chiedendo una stronzata"
"A me starebbe anche bene non ammazzarvelo, lo rimetto solo al posto suo, poi fate quello che dovete"
Vodan prende la pezzetta e glie la rimette in tasca.
"Questa me la riprendo quando mi viene a posto la gamba, ma occhio che sfodero pure la daga, la prossima volta.
"La sfodero anche io" dice il prigioniero.
"A posto" dice Vodan.

Bazz chiede a Mort che strada prenderanno i suoi amichetti per tornare a Uthun. Mort dice che cercheranno di passare lontani dai nostri plotoni e dagli abitati più grandi, facendo un giro verso ovest per arrivare entro notte.
Bazz ci pensa un po' perchè sarebbe complicato ma possibile tentare di tagliargli la strada e raggiungerli. Vodan è ferito, Baaz è incerto sul da farsi. Vodan dice che per lui va bene.
Baaz ci pensa su.
"Facciamo una bella cosa. A Nord Ovest di qui c'è un abitato vicino a Maben. Decidiamo quando siamo lì. Un tentativo va fatto".
Poi Baaz si ricorda del prigioniero, ferito gravemente. "Se ne va con Engelhaft, che lo terrà in piedi, e con Arthur e Ian, a Maben. Prendendosela comoda".
"Noialtri, che abbiamo le mani che ci prudono, invece andiamo a vedere se riusciamo ad essere veloci"

Gli abitati distrutti

Il gruppo si mette in movimento: Bazz, Kurt, Mary, Sven, Vodan, Colin, Kailah.
In circa 40 minuti viene raggiunto l'abitato più vicino, di Dieck: già da lontano si scorge un sinistro pennacchio di fumo.
Superata una piccola altura si vede un gruppo di case sparpagliate, quasi un piccolo villaggetto, ridotto ora a un gruppo di baracche in parte carbonizzate e fumanti.
Si vedono degli uomini, hanno il colore rosso dell'esercito di Feidelm: sono indaffarati a raccogliere corpi.

Bazz sprona per andare a chiedere cosa sia successo, ma Vodan lo invita alla prudenza: "magari si sono rubati gli stendardi nostri"
"Giusta osservazione. Mary, suona il corno"
Lei lo fa, e c'è uno scambio di suoni, che confermano l'identità dei soldati presenti.
Sul posto ci sono 2 plotoni dell'esercito di Feidelm, circa 20 uomini. Stanno radunando molti cadaveri di civili, agricoltori e sfollati. Sono almeno 15 vittime, anche donne e bambini, più una dozzina di soldati uccisi.
Baaz parla col Sergente Maggiore Mayer, che comanda i due plotoni. Pare che questo villaggio sia stato assaltato da un numeroso gruppo di predoni, una dozzina, tra cui uno con armi appariscenti, i villici superstiti sostengono che indossasse un mantello fatto con le squame di un croc.
Vodan indaga e si viene a sapere che molti dei predoni avevano lo stemma del lupo. Il capo era invece uno di questi dai vestiti strani e sinistri, con un elmo con la visiera nascosta e tre cimieri di piume nere, un Kraighar.
L'attacco è avvenuto la notte precedente. C'erano due plotoni della compagnia di reclute Dolch, sono stati presi di sorpresa e massacrati.

Bazz viene aggiornato del fatto che il vicino abitato di Stoden pure è stato attaccato, ma i soldati di Feidelm a guardia hanno retto.
"Dobbiamo ripartire all'inseguimento!" dichiara il Sergente Maggiore.
Presto viene raggiunto l'abitato di Raudorf, o meglio ciò che ne resta: anche qui le case sono state date alle fiamme e sembra ci siano stati molti morti.

L'agguato

E' il tardo pomeriggio quando il plotone capitanato da Baaz Hardin raggiunge il limitare del Cariceto, nel punto dove probabilmente i predoni dovranno passare per tornare alle loro basi segrete.
Vodan, Kailah e Kurt si piazzano con l'arco al limitare della boscaglia, gli altri aspettano qualche metro più indietro, a cavallo.
Dopo qualche tempo, quasi al tramonto, si scorgono sei cavalieri in avvicinamento, ancora a torce spente. Evidentemente devono aver scorto qualche segno sospetto nella boscaglia, perchè già prima di arrivare a tiro si allargano, pronti per una carica.
Appena possibile i tre arcieri iniziano a sparare, mentre gli altri spronano le cavalcature per andare incontro ai nemici.

Due dei cavalieri nemici puntano decisamente verso gli arcieri, Kailah e Vodan continuano a sparare fino all'ultimo secondo utile mentre Kurt arretra a prendere il suo cavallo, per salire in groppa a sua volta.
Sia Kailah che Vodan, dopo alcune frecce che colpiscono solo di striscio il bersaglio, riescono ad azzoppare i cavalli nemici poco prima di essere raggiunti dalla carica. Vodan colpisce l'animale alla zampa, facendo cadere a terra il cavaliere, Kailah lo trafigge al ventre.Intanto Sven, Baaz, Mary e Colin lanciano i cavalli contro i nemici, preparandosi all'impatto imminente.

Cariceto di Amedran, sottobosco - panoramica

Battaglia al Crach Tor

I cavalieri si scontrano in carica, guiati da Baaz Hardin. Il Sergente Maggiore però si trova subito in difficoltà, perchè già nel primo impatto col nemico gli si spezza l'arma in mano (2-2-2).
Sven riesce a colpire il suo avversario sull'elmo, anche se non abbastanza forte da danneggiarlo, e Mary riesce a dare un colpo di sperone al cavallo nemico.
Colin cerca di difendersi dalla carica nemica e riesce a parare elegantemente un colpo assai difficile (0-0-0), colpisce a sua volta e sfila oltre.
I cavalieri si distanziano, voltano gli animali e si preparano ad un secondo giro di giostra.

Nel mentre, nella boscaglia, Kailah sta per essere attaccata dal nemico appena disarcionato, ma Vodan lo distrae con una freccia: "corri dietro alle ragazze, eh?" gli grida dietro per provocarlo. Lo stesso Vodan si deve difendere dall'altro cavaliere disarcionato, armato di lancia, che riesce a schivare nonostante la ferita alla gamba.
Nel mentre Kurt sale in groppa al suo cavallo e si avvicina ad aiutare i compagni rimasti a piedi.
Intercetta il nemico che stava provando a colpire Kailah, la quale inizia a sparare frecce all'altro nemico, il lanciere che si oppone a Vodan.

I cavalieri sono pronti per scontrarsi nuovamente, Baaz estrae una daga al posto della spada inutilizzabile e si lancia sul nemico ma... il suo cavallo improvvisamente si imbizzarrisce, si impenna e lo disarciona (1-1-1).
Baaz riesce a non farsi male nella caduta e fa in tempo a schivare il colpo del suo nemico, ma si ritrova a piedi. Nel mentre Colin riesce a parare un colpo particolarmente ben portato del suo nemico (7-7-7), che lo minaccia: "ci vediamo al prossimo giro!".
"Va bene", risponde Colin.
Mentre i cavalieri sfilano via Baaz prova a correre verso la foresta, al riparo. Il suo cavallo si allontana imbizzarrito e fuori controllo.

Tra gli alberi prosegue lo scontro tra Kurt, Vodan, Kailah e i due disarcionati. Kurt ha la meglio sul suo avversario, grazie anche al vantaggio di essere a cavallo, lo ferisce non troppo gravemente alla testa ma inizia ad indebolirlo.
Kailah continua a bersagliare il lanciere che si accanisce su Vodan, ma le sue frecce lo scalfiscono sempre poco. Vodan riesce a parare i colpi del nemico ma non ha mai spazio per contrattaccare. Finalmente trova un varco (8-8-8) e riesce a penetrare la difesa del lanciere, ma per farlo si ritrova ad ostacolare la linea di tiro di Kailah e i danni non sono risolutivi.

I cavalieri si fronteggiano nuovamente.
Sven riesce a sostenere l'attacco di due nemici, uno dei quali prosegue dritto verso la boscaglia.
Mary a sua volta porta un attacco violentissimo al braccio del suo avversario, tranciandoglielo di netto (9-9-9). Il disgraziato muore dissanguato in un attimo, ma la lama della donna resta incastrata nel torace del defunto e lei si trova in difficoltà per tirarla fuori.
Colin e Baaz sostengono l'impatto con l'altro cavaliere, uno dal cavallo e l'altro da terra, riuscendo a tenerlo a bada ma senza scalfirlo.

Improvvisamente nella boscaglia compare un nuovo nemico, il cavaliere lasciato libero da Baaz Hardin. Appare come dal nulla, costringendo Kurt a lasciare ancora in piedi il suo avversario ferito per poter fronteggiare il nuovo arrivato.
Il risultato è che il ferito, ancora molto pericoloso, affianca il lanciere nell'attaccare Vodan. "Adesso diventa impegnativo", commenta il giovane elsenorita, bloccato sul posto dalla ferita alla gamba. Riesce a parare i due attacchi e a ricambiare una botta, e si azzarda anche a sfottere i nemici: "ammazza, manco in due... se avevo due gambe eravate morti".
Kailah si avvicina e continua a sparare frecce su uno dei due avversari di Vodan, spaccandogli l'elmo.

Sul fronte dei cavalieri la situazione resta di stallo. Sven continua a parare e contrattaccare senza che nessuno si faccia male, Mary ha la spada incastrata nel cadavere del nemico appena ucciso.
Baaz e Colin tentano di sfruttare la superiorità numerica sul loro nemico per sconfiggerlo. Baaz, alla ricerca del colpo perfetto, che non trova (5-5-5), si frappone tra i due cavalli e non solo non riesce a colpire, ma impedisce anche a Colin di attaccare. Colin si limita a difendersi, assistendo stupito alla scarsissima prestazione del Sergente Maggiore.
Finalmente Mary riesce a liberare la spada, proprio quando Sven riesce, dopo una gran parata, a penetrare con un fendente l'armatura del suo avversario, e a sventrarlo. Il disgraziato cade a terra in un mare di sangue.
Anche Colin riesce ad andare a segno col suo stocco, pizzicandolo di striscio al braccio.
"La prossima volta devo ungerlo, questo stocco, con qualche materiale interessante", pensa Colin.

Uno dei due avversari di Vodan, quello ripetutamente infilzato da Kailah, decide di girarsi e togliersi di mezzo la fastidiosa arciera.
"Ma come, dopo che sei venuto tutto baldanzoso, già mi dai le spalle?" lo provoca Vodan, cercando di proteggere la compagna.
"Torno subito" risponde il nemico, il cui volto deturpato da vecchie ferite giustifica il tetro nome di TreNarici.
E così TreNarici si scaglia su Kailah, la quale riesce a schivare il suo attacco.
Pochi istanti dopo Kurt cavalca in difesa della ragazza e con un solo colpo stacca di netto il braccio di TreNarici, facendolo cadere a terra moribondo.
Nel frattempo il lanciere si accanisce su Vodan, che riesce finalmente a colpirlo alla gamba, sia pure non gravemente.
Mary intanto cavalca verso di lui, in carica, ma non riesce a colpirlo.Vedendo il cavallo lasciato libero dal nemico ucciso da Mary, Baaz prova a raggiungerlo e salire in sella.
Nel mentre Sven sprona in manovra, amministra una decapitazione al volo al suo avversario e si lancia all'inseguimento dell'unico superstite, che nel mentre prova a darsi alla fuga.
Colin sprona anche lui all'inseguimento del fuggiasco, ma non c'è neanche bisogno di affannarsi: Sven è lanciatissimo (8-8-8), lo raggiunge e gli spacca l'elmo con un colpo di spada. Immediatamente ribadisce con un affondo al ventre e lo uccide.Nella boscaglia Kurt finisce TreNarici, Vodan riesce ad azzoppare il lanciere e subito Mary lo finisce con un colpo in testa.
"Sei arrivata tardi"
"Ho fatto prima che ho potuto... mi si era incastrata la spada in quell'altro..." poi aggiunge... "oh, questo è tuo, e secondo me pure quell'altro".

Dopo lo scontro: l'assegnazione delle targhette

Al termine dello scontro i nostri si radunano e riprendono fiato: non ci sono superstiti tra i nemici, mentre vengono recuperati i loro cavalli: 4 in ottime condizioni, uno ferito e uno morto.
Kailah raggiunge Colin e gli chiede di iniziare a pensare a qualche ritrovato alchemico buono per togliere le macchie di sangue dalle armature: dopo il combattimento è tutta sporca di sangue (fortunatamente altrui). Colin annuisce e garantisce che ci si applicherà.
Baaz Hardin distribuisce le targhette dei soldati caduti: ne assegna 2 a Sven, 1 a Mary, 2 a Kurt e 1 a Vodan. Ma subito Mary contesta la decisione e dichiara che una delle due targhette di Kurt spetta in realtà a Vodan. Kurt acconsente e viene ratificata la nuova distribuzione: 2 a Sven e a Vodan, 1 a Mary e 1 a Kurt.

Lungo la strada per Maben, Padre Engelhaft ritrova una vecchia conoscenza

Intanto Padre Engelhaft, Arthur e stanno scortando il prigioniero al campo di Maben.
Lungo la strada notano dei cavalieri in avvicinamento, con uno stendardo verde e blu.
"Che colori sono questi, Arthur?" chiede il sacerdote, preoccupato.
"Sono i colori del battaglione di Ostfold, sono amici".
I cavalieri si avvicinano e tra loro c'è un attempato cavaliere, ben equipaggiato, con una bella brigantina, che osserva il gruppetto.
"Chi è in comando? Non vedo il Sergente Maggiore Hardin", dice.
Arthur prende timidamente la parola: "Sissingore, il Sergente Maggiore è andato all'inseguimento di un gruppo di fuggiaschi dell'armanta del Warg che ci hanno teso un agguato poco fa"
Il cavaliere scruta il prigioniero, poi si sofferma a osservare Padre Engelhaft, che pure improvvisamente si rende conto di riconoscerlo: si tratta di Sir Kaspar Heisen, amico e compagno sel suo antico superiore.
"Che mi venga un colpo se non sei Thyco di Ostfold!" dice il cavaliere.
"Era il mio nome nella mia precedente esistenza, prima che vestissi il saio" risponde Engelhaft. "Mi fa piacere trovarvi in buona salute".
"Beh, sei vivo, sei un prete e sei un soldato di Uryen. E' una storia che mi devi raccontare, figliolo. Ti davamo per spacciato 11 anni fa..."
"Ma le vie degli Dei sono infinite, spero di essere più utile adesso" risponde il sacerdote.
Il Cavaliere poi si sofferma sull'arma brandita da Padre Engelhaft.
"Posso capire nell'esercito di Uryen, ma ora che siete distaccati nell'armata di Feidelm vorrei sperare che ci sia qualcosa di meglio per te, rispetto a quel bastone da contadino..."
"Con questo bastone ho fermato le orde del male... è un bastone benedetto da Kayah!"
"Probabilmente con un'alabarda avresti fatto meglio, Thyco mio..."
Il gruppo si mette in marcia verso Maben e il vecchio Sir Kaspar continua a conversare con Padre Engelhaft.
"Ti intendi ancora di conceria, pelli..."
"Ho perso un po' lo smalto... ogni tanto riparo qualche armatura..."
"A oggi quell'esperienza è sempre più rara... armature come quelle che facevate voi a Ostfold se ne vedono sempre meno. Andiamoci a bere qualcosa, ti scorto a Maben con me e i assicurò che tu ti riunisca al tuo plotone..."
Lungo la strada Sir Kaspar racconta di aver affrontato in combattimento un Kraghair e di esserne uscito vivo per miracolo.
"E la sai la cosa sconcertante? Era poco più che un ragazzino, non avrà avuto nemmeno 16 anni. E' successo molti anni fa, ho rischiato moltissimo di morire anche se non ero un vecchio panzone come mi sono ridotto ora. Per poco non mi ha fatto a pezzi".
Sorride al vecchio amico. "Bisogna stare attenti: si raccontano un sacco di storie su questi, prega gli Dei di non incontrarli. Anche se, visto dove stiamo andando... caro il mio Thyco..."
"Vi pregherò, Sir Kaspar, soprattutto di fronte ad altri, di chiamarmi col mio nome religioso, che è Engelhaft. Non ho più il diritto di usare il mio vecchio nome"
"Se posso chiederti... perchè? Cosa avresti fatto per non meritare più il nome che ti ha dato tua madre?"
"E' consuetudine per molti sacerdoti di cambiare nome... e io ho scelto questa strada. Penso che sia giusta per me. Thyco ha fatto quel che ha fatto, quel che poteva fare, adesso è il momento che Englehaft faccia la sua strada. La persona è la stessa, solo che ha mutato atteggiamento e forse è guardata dagli dei con più benevoleza
"Possa Engelhaft restare in piedi dove Thyco è caduto".

All'accampamento di Maben

Finalmente il gruppo arriva ai piedi della motta su cui svetta il maniero di Maben. Ai piedi della collina si stanno radunando molti soldati, ci sono numerose tende e almeno 200 soldati.
Tra loro Engelhaft nota un gruppo nutrito di Nani in armatura: fanno parte del battaglione Baren di Ammerung e sono affaccendati attorno a qualcosa che sembra una massiccia arma di assedio, su un grosso carro, con grosse pietre.
"Con quella busseremo alla porta del signore di Dainart", spiega Sir Kaspar. "Le operazioni sono guidate da un generale importante, il Capitano Alman, il "conquistatore di Lagos"", continua il cavaliere. "Vedi questo attrezzo che i ragazzi della compagnia Fersen stanno rimettendo a nuovo? Ce lo stiamo portando appresso per tutto l'Anterling durante la Guerra delle Lande. L'abbiamo ribattezzato il Fannullone perchè non ha mai lanciato una pietra. E pesava... è arrivato fin sotto lagos e non è servito. Ma ora abbiamo il giocattolo, lo rimettiamo a nuovo..."
"Anche io ho avuto il privilegio di servire sotto il comando di Alman" dice Engelhaft, "alla battaglia della Chela. Ero lì ai suoi ordini".
"Non so se sei un bravo prete, ma sembri un bravo soldato, Engelhaft", commenta Kasper.
"Sono un soldato fortunato, spero di essere un buon prete".

L'incontro con il contingente di Uryen

Ed ecco che Engelhaft riconosce una tenda con lo stemma del serpente marino di Uryen. Ci sono le insegne del 23esimo e del 18esimo plotone.
Engelhaft entra nella tenda e trova il Sergente Rock che sta discutendo con Kain Weber.
"Ah eccovi"
Engelhaft saluta. "Ah, Tenente" dice rivolgendosi a Kain, "non avevo capito fosse un'impresa disperata".
"L'ultima non è stata disperata, stanno ancora a piangere, o no?" risponde il Tenente.
"Non è stata disperata grazie a voi, Tenente: vi chiamano apposta" lo lusinga Engelhaft.
"C'è un castello a cui dare l'assalto e stavo spiegando al Sergente, qui, che non mi dispiacerebbe avere un ruolo attivo. Purtroppo per noi non credo che ci sarà dato questo onore. Dove sono i tuoi compagni?"
"In missione, stanno combattendo agli ordini del Sergente Maggiore Hardin", spiega Engelhaft, e riferisce gli ultimi accadimenti".

Notte al Crach Tor

Nel frattempo il Sergente Maggiore Hardin, tenuto conto dell'ora avanzata e dell'impossibilità di raggiungere Maben prima di notte, decide che il suo piccolo gruppo di uomini trascorrerà la notte in una fortificazione vicina, il Crach Tor.
"Sta venendo buio e non so quanto terreno riusciremo a coprire prima che sia impossibile cavalcare, quindi non potremo arrivare direttamente a Maben. Possiamo però vedere se qui al Crach Tor i soldati della signoria di Krauth ci daranno ospitalità... sempre che ci sia qualcuno vivo. Perchè non vedo movimenti..."
In effetti il Crach Tor, una torre di avvistamento posizionata su una collina a breve distanza dal luogo dello scontro, sembra preoccupantemente buia e deserta.
Il gruppo si avvicina con cautela: dalla distanza non si vedono stendardi, bandiere o chiarori.
Lungo il sentiero in salita che porta alla torre, Kailah lancia l'incantesimo Luce per poter cercare eventuali tracce di passaggio recente.
Il Sergente Maggiore Baaz si avvicina insospettito.
"Cos'è quella?" chiede.
"Niente di che, è solo che così vedo meglio le tracce..."
"Ma Magnus lo sa?"
"Sì sì, ho la sua malleveria..." spiega la ragazza.
"Ma lo sai che l'anno scorso ne ha impiccati due?" chiede Baaz sempre più duro.
"Ma io ho la sua malleveria.... " insiste Kailah, "e poi è buio..."
"In ogni caso, malleveria o non malleveria, prima di fare queste cose avvertimi, perchè non mi piacciono, non mi sono mai piaciute. Siamo intesi"
"Devo spegnere?" chiede Kailah.
"No, adesso tienila".

In effetti ci sono tracce di passaggio di cavalli, alcune impronte evidentemente più pesanti di altri, che scendono verso valle. Kailah lo fa notare.
"Interessante", commenta Baaz, che fa alcune ipotesi più o meno preoccupanti e invita tutti a tenere pronte le armi.
Per procedere è necessario tenere i cavalli alla briglia, fatta eccezione di Vodan che a causa della ferita alla gamba rimane in sella.
In un paio di tornanti si arriva ai piedi della piccola torre, che sembra in effetti disabitata.

"Ma è normale che sia deserta?" chiede Vodan.
"No, di solito è presidiata da almeno 4-5 soldati" risponde Baaz. "Stiamo attenti che non sia una trappola".
Dal terreno intorno alla torre spuntano numerose pietre e vecchi muretti a secco: sembra che qui in passato ci fosse una struttura più grande, poi in parte smontata e ricostruita sotto forma di torretta di avvistamento.

Crach-Tor - PANORAMICA

L'esplorazione della torre e del sotterraneo

Il portone è aperto e buio, tutto tace.
Cautamente i nostri esplorano l'interno, dove trovano disordine, chiazze di sangue, mobili ribaltati e rastrelliere tirate a terra. Non sembrano tuttavia esserci cadaveri.
"Venendo qui ho notato alcune pietre che sembravano spostate di fresco, forse li hanno seppelliti lì sotto" osserva Colin.
A terra c'è uno scudo spezzato con uno stemma spra che raffigura una specie di serpente, simile vagamente a quello di Uryen.
L'esplorazione dei piani superiori della torre rivela altre chiazze di sangue e tracce di trascinamento, ma poco altro.

Le porte della torre sembra siano state aperte e lasciate spalancate, mentre una botola è stata violentemente forzata dal basso, sfondata letteralmente da sotto.
Scendendo nel sotterraneo c'è un magazzino di materiali di uso comune, e anche qui tracce di combattimento e di sangue.
Si apre anche un cuniculo nella roccia, stretto e ripido, che scende nell'oscurità.
"Andiamo a vedere dove porta", decide Baaz.
Il condotto è aperto, si sente il circolo d'aria e, dopo un centinaio di metri piuttosto difficoltosi, conduce ad una radura ai piedi della collina, ben visto dalla sommità della torre.
L'accesso era protetto da una pesante grata di metallo mobile, che è al momento frantumata in una trentina di pezzi e di scegge. Il ferro è deformato, deve avere subito un impatto violentissimo, simile ad una deflagrazione.
La stranezza del dannaggiamento incuriosisce tutti: Colin conserva un campione di metallo, Kailah di nascosto cerca di percepire eventuali tracce di potere magico ma non ne avverte. L'odore invece è ancora persistente, un odore simile a quello lasciato da forti scariche elettriche e fulmini.
Sven, che si intende un minimo di metallurgia, non sa trovare una spiegazione a come possano aver fatto gli attaccanti a deformare il ferro in un modo simile.
Baaz, che nel frattempo si era allontanato di qualche metro, torna dicendo: "ho l'impressione che chiunque sia stato, qualunque cosa abbia fatto , ci sia venuto a cavallo. A venti metri da qui ci sono tracce di cavallo".
Vodan è perplesso: "sapevano tutto, sapevano della grata e avevano l'equipaggiamento, sapevaano del buco... avranno fatto un bel botto, e da sopra non se ne sono accorti? Strana ricostruzione, fa acqua da tutte le parti"
"Se avevano sostanze o metodi strani, probabilmente poi sono corsi dentro" dice Colin.
"Una salita veloce, faticosa..."

Il ritrovamento dei corpi

"A sto punto ci stanno cinque tombe", dice Vodan, "non c'è Engelhaft.... apriamone una e vediamo come sono morti. Magari troviamo qualche traccia per capire cosa è successo, che dici Baaz?"
"Personalmente mi chiedo chi, doo aver ammazzato 5 soldati, perda molto tempo a seppellirli", commenta Baaz.
"Io l'autopsia la faccio volentier", si offre Colin.
"Ne possiamo aprire una ,s enon c'è niente di strano si richiude", decide il Sergente Maggiore.
Vodan va a prendere le pale e il primo morto viene dissotterrato.
Si tratta di un soldato sui 20 anni, privato di armi e armature ma ricomposto rispettosamente. Colin lo esamina e trova un bruttissimo squarcio sul collo, probabilmente inferto da una spada.
"Potrebbe essere che la sepoltura non è stata fatta dagli stessi che sono entrati", ipotizza Colin.
"O magari nel frattempo si è aggiunto qualcuno" dice Baaz, "strano però, se fosse venuto qualcuno dalla Torre Verde, che è la fortificazione più vicina, a tiro di corno...
"Alla Torre Verde siamo sicuri che c'è qualcuno?" chide Vodan. "Se sono a tiro di corno è il caso forse i fargli una suonata..."

Notte alla torre

Il gruppo decide di trascorrere la notte al Crach Tor, per quanto difficilmente divendibile. Vengono chiuse le porte e sbarrata la botola, sono organizzati turni di guardia ma la notte trascorre tranquilla.
Nella notte Baaz racconta che questa torre sorge su un antico Kairn, un tumulo usato ai tempi del Kahnast di Leidar per la sepoltura dei morti.
All'alba Kailah si sveglia dopo un sogno molto agitato. In particolare ha l'immagine di una parete di pietra che si curva verso di lei, simile a una struttura a cupola... alle sue spalle ci sono delle fiamme e strane ombre si muovono sulla parete, tamburi in lontananza, una sinistra e macabra processione.
Il sogno termina col mattino e col sorgere del sole dell'11 marzo.

Spedizione alla Torre Verde

Al mattino i cavalli vengono recuperati e il gruppo si sposta verso Ovest, in direzione della Torre Verde.
Baaz ordina a Mary, portatrice del corno, di suonare per avvertire dell'arrivo del gruppo. Lei suona potentemente e presto arriva una risposta dalla Torre Verde: apparentemente è tutto tranquillo.
Dopo una mezz'ora di cammino tra le colline boscose viene raggiunta la Torre Verde, che è una struttura incassata tra due rilievi a mo di barbacane. Sventolano bandiere con lo stesso stemma trovato a Crach Tor sullo scudo spaccato.
Il gruppo viene ricevuto da un paio di soldati, a cui Baaz riferisce. Poi tutti sono scortati oltre il Barbacane.
Si presenta quindi Sir Manfred Wunbar, un giovane ben vestito e armaturato, figlio del Dominus di Grauth.
"Purtroppo siamo al corrente di quel che è accaduto al Crach Tor", spiega Sir Manfred. "Siamo stati lì, abbiamo sentito il corno che dava l'allarme ma al nostro arrivo era tutto finito. Abbiamo seppellito i morti... c'era solo un superstite".
"Un superstite?", chiede Baaz.
"Si hiama Bart Himmelman. I suoi racconti sono un po' incoerenti, ha parlato di spettri, di un tuono fragoroso che è scoppiato e pochi istanti più tardi gli spettri sarebbero emersi dai sotterranei della torre. Secondo il suo racconto indossavano armature antiche, ed erano talmente sinistri che la luce stessa sembrava evitarli, come se si fossero portati un pezzo di notte con loro. Stando a quel che dice lui, quello che ha affrontato è stato in grado con la sua lama stregata di strappargli lo scudo come se fosse di carta. Personalmente questa è l'ultima di una serie di cattive notizie che abbiamo ricevuto, problemi significativi che abbiamo affrontato dall'inizio dell'inverno, ci manca soltanto che i nostri perdano la testa e inizino a sostenere che affrontano spettri. Questa storia dei morti che caminano ha gettato nel panico molti tra di noi".
"Morti che camminano? Anche da queste parti?" domanda Kailah.
"Prima di quest'invero arrivavano voci da oltre il traunne dei morti irrequieti, ma noi qui non ne avevamo mai veduto uno, ma dall'inizio di questo marzo se ne sono visti anche qui. Smagriti, spesso vestiti di stracci, molte volte mutilati di arti... inoppugnabilmente morti"
"Ma di quanti stiamo parlando?"
"Pochi all'inizio, ma adesso iniziano a essercene gruppi sempre più numerosi"
Mentre gli altri parlano con Sir Manfred, Vodan si avvicina a Mary.
"Quanto vale una pecetta di spettro?"
"Portamene una e... ne possiamo discutere" risponde lei.
Intanto Sir Manfred dice che purtroppo nelle ultime settimane non sono riusciti a presidiare bene il passaggio e i punti di osservazione meridionali, perchè gran parte delle forze della Signoria sono impegnate a pattugliare la foresta e difendere i villaggi a Nord.
"Chi erano questi risvegliati?" domanda Kailah, "gente del posto?"
Sir Manfred annuisce: "inizialmente erano gente della signoria di Varind, che sta a Nord Est rispetto a qui: villici con abiti a brandelli. Poi hanno iniziato a arrivarne altri, più magri e asciutti, sempre lenti e relativamente facili da gestire, ma nudi con la pelle annerita e l'aria strana, più antica. Questi stanno aumentando di numero rapidamente."
"E a Nord com'è la situazione?"
"Abbiamo mandato gente a Varind per sapere cosa stia succedendo, ma questi non sono tornati. C'è un maniero fuori dal Cariceto, al confine, affidato a Sir Winston Babel, nel lembo occidentale di landa di confine del Margraviato verso Ovest. Lui ha detto che loro con Varind hanno avuto per tutto l'inverno solo contatti sparuti, e da qualche tempo non hanno più avuto notizie".
"Quanta gente ci stava a Varind?" chiede Kailah.
"Poche centinaia di abitanti.


Torre Verde - PANORAMICA

Il racconto sul Kraighar di Sir Manfred

"C'è na storia che mi ha raccontato mio padre che riguarda suo padre, e mi è tornata in mente quando ho visto Bart vivo tra i cadaveri dei suoi compani. Gli capitò di intercettare un manipolo dell'armata del Warg, sarà successo 30 anni fa, ancora Feidelm era dei Burrenton e noi servivamo come suoi cavalieri - io non ero ancora nato - mio nonno è stato affrontanto da uno dei comandanti questi famigerati Kraighar.
Sono invasati, degli spiriti dei guerrieri del Khanast di Leidar, e una volta che si mettono le loro pelli e le loro armi, ne sono posseduti. Lui ne affrontò una, una donna giovane, "la vergine vermiglia" perchè era completamente cinta da una corazza di cuoio rosso, come se fosse tinto col sangue, particolarmente spaventevole, perchè malgrado gracile fu in grado di umiliarlo e abbatterlo in pochi scambi, dopo averlo sfidato apertamente in un duello.
Gli sopravvisse e gli disse una cosa, che Bart mi ha ripetuto, forse impressionato da questa storia: "vivi se puoi e racconta l'umiliazione di questa sconfitta, e se ne hai le forze vieni a Utuhn a esigere vendetta"
Tutti ascoltano interessati, sir Manfred continua.
"Per quanto mi riguarda non si tratta di spettri, fanno paura ma sono uomini e donne che vivono la loro vita nella guerra, in un posto dove noi probabilmente non sopravviveremmo..."

L'interrogatorio del superstite

Dopodichè Baaz, insieme a Kailah e Vodan, fanno visita al superstite del Craigh Tor.
Il poveretto riposa in una torre, su un lettuccio, ed è guardato da un uomo che si prende cura di lui, Nath.
Il racconto del superstite è spaventoso, l'uomo riferisce di un guerriero spaventoso, sovrannaturale, uno spettro delle antiche leggende. Cita la storia degli Spettri di Armaan e Nath a sua volta racconta di come la frase "vieni a Uthun" sia un verso tratto da un'antica canzone popolare legata alla caduta del Kahn di Leidar.

Ordini per i due plotoni di Uryen

Nel pomeriggio del 10 marzo il Tenente Kain Werber viene convocato dal Capitano Gavin Rabb.
Torna alla tenda dopo un quarto d'ora, borbottando.
"C'è un cambio di programma. Per il momento non saremo coinvolti nelle attività in questa parte di Cariceto ma andiamo a ovest, a recuperare gli altri del XXIII e a prestare assistenza al signore di Grauth. Io speravo di vedere un po' di azione ma ci mandano a fare da balia a 4 zozzoni di pallude. Prendete le vostre cose, vi voglio pronti in 10 minuti".

Il gruppo è lesto a prepararsi e si incontra al momento di partire con un piccolo plotone di cavalieri, guidato dal tenente Kaspar Eins, cavaliere di Ostfold, insieme allo stesso Capitano Gavin Robb.
Tutti si mettono sull'attenti, Kaspar sussurra qualcosa al Capitano, che poi guarda Padre Engelhaft.
"Sei tu Padre Engelhaft?"
"Sì"
"Messer Magnus Bergman mi ha preannunciato che avresti fatto parte di questo corpo di spedizione, so che ti ha dato un mandato e, poichè i tuoi amici di Uryen sono già impegnati a ovest di qui e nell'area in cui si trovano ci sono risvegliati, e visto che mi dicono che tu sia un Inquisitore, ti conferisco io stesso un mandato. Raggiungi la Signoria, rimani al servizio dei tuoi superiori, ma trova queste minacce ed estirpale. Evita che si diffondano, se ne hai modo trovane l'origine e fa quello che sei stato addestrato a fare".
Padre Engelhaft annuisce e il gruppo parte.

A sera allestiscono un campo, Rock organizza i turni di guardia.
"Posso celebrare una messa?" chiede Engelhaft il permesso.
"Fai sta messa, se ti piace fare le messe... ti hanno dato pure il mandato..."
Engelhaft fa un bel discorsetto, anche se c'è poco entusiasmo tra i commilitoni.L'indomani il gruppo si mette in marcia verso il Cariceto ed arriva nel tardo pomeriggio nei pressi del Crach-Tor.

Il gruppo si ritrova al Crach-Tor

Nel primo pomeriggio dell'11 marzo Baaz Hardin ordina ai suoi uomini di mettersi in marcia verso il Crach-Tor.
Lungo la strada nel bosco Kailah ha qualche difficoltà col suo cavallo, che sembra nervoso e non si muove.
Mary le si avvicina, infastidita.
"Che facciamo, ci muoviamo?"
"Vieni a spingere, non si muove sto cavallo..." risponte piccata Kailah
"Beh se sei più adatta a portare un somaro... spingitelo tu il tuo cavallo"
"Ci metto il tempo che ci metto"
Si avvicina Kurt "Zazzera", sorridente. "Fammi vedere un po', va"
"Questa bestia mi sembra molto spaventata da qualcosa" dice poi, dopo averlo osservato. "Prova a portare il mio, io porto questo".
Col cavallo di Kurt Kailah si trova meglio e, con qualche ritardo, la comitva si avvicina al Crach-Tor.I due gruppi così si ritrovano, proprio davanti ai resti dello scontro del giorno precedente.
"Secondo me questi cadaveri vanno decapitati", suggerisce Padre Engelhaft.
"Inquisitore, facciamo come dici tu", commenta Kain Werber con aria ironica.
Baaz si reca subito dal Tenente, passandogli un carteggio. Il gruppo saluta Engelhaft e torna dal Tenente Werber.
"E' stato un piacere comandarvi" dice Baaz salutandoci, "ora avete i vostri superiori ma penso che combatteremo di nuovo insieme".

"I nostri due plotoni dovranno andare alla signoria di Grauth e lì capire esattamente cosa sta succedendo. Dovremo fornire la nostra e vostra esperienza nell'affrontare questi Risvegliati... a proposito, dovete mettermi al corrente di tutto. Ho seguito un po' distrattamente..."
Padre Engelhaft apre la bocca, per rispondere, ma viene subito zittito.
"Non ora, padre. Dopo".

I due Plotoni di Uryen, insieme agli uomini di Feidelm, trascorrono la notte al Crach-Tor.
In serata Kailah racconta a Padre Engelhaft la testimonianza dell'unico superstite al massacro della torre, anche se tende un po' a minimizzare l'operato del Kraighar. La giovane accenna frettolosamente agli Spettri di Ariman, descrivendoli come una vecchia leggenda per bambini, ma quel nome fa suonare un campanello di allarme in Padre Engelhaft.
"Spero che tu abbia ragione, Kailah, e che si tratti solo di impostori, magari maghi che fanno dei trucchi per sembrare più spaventosi. Tuttavia non possiamo escludere che si tratti di qualcosa di più pericoloso... il nome di Armaan, o Ariman, mi rammenta culti antici, legati al terribile nome di [Yog-Shoggoth]], una sua progenie leggendaria. Trattasi di pericolosissimi eretici devoti del culto della tenebra..."
Engelhaft suggerisce a Kailah di riferire al Sergente Rock e a Kain Werber, e lei lo fa, anche se non entra troppo nel dettaglio. Engelhaft integra lo scarno racconto della ragazza.
"Dagli abiti e comportamenti, penso che purtroppo siano pericolosi devoti di uno spirito del male legato a Yog-Shoggoth..." spiega Engelhaft. "La cosa più pericolosa è che se fosse vero, e non fossero trucchi magici, si potrebbe rischiare di trovarci di fronte a un Runihura della tenebra, una figura di devoto particolarmente pericolosa e potente. Anche se potrebbe benissimo essere uno che cerca di dare l'idea, attraverso trucchi magici... magari così fosse"
Baaz puntualizza: "da quello che ho capito del racconto del superstite non c'era un capo, non era uno solo ma sembravano alla pari, tipo 3 persone"
Rock ascolta attentamente, Kain è un po' distratto.

La Signoria di Grauth

Il mattino del 12 marzo il gruppo unito dei Plotoni di Uryen e degli uomini di Feidelm si mettono in marcia per la Torre Verde, che raggiungono dopo qualche ora. Qui i soldati di Feidelm, capitanati da Baaz Hardin, si fermano di presidio, mentre il contingente di Uryen prosegue verso la Signoria di Grauth, con la guida di Nath, messo gentilmente a disposizione da Sir Manfred, figlio del Dominus.
Nel pomeriggio la compagnia raggiunge la Rocca di Grauth, una fortificazione piuttosto imponente sulla sommità di una collina. Il villaggio si stende sul fianco dell'altura ed è caratteristico perchè gli edifici hanno tutti una pianta circolare, parte di legno e parte di pietra, con un caminetto centrale.
"Non vedo palizzate" borbotta Kailah.
"Non vedo chiese" borbotta Engelhaft.
"Vedo un tumulo!" esclama Sven indicando un Kairn piuttosto imponente sulla collina di fronte.

Grauth - panoramica

Alla Rocca il gruppo viene accolto dal Dominus di Grauth, Sir Hagor Vundabar, che ringrazia per l'aiuto da parte del Margravio e aggiorna i nuovi arrivati sulla situazione nella signoria.
"I villaggi a Nord sono disturbati da attacchi di quei morti che camminano, i "Risvegliati", come li chiamano. I contatti con la Signoria di Varin, ancora più a Nord, si sono recentemente annullati. I nostri uomini bastano a malapena per difendere i confini, è sempre più complicato intercettare i gruppuscoli di morti che camminano".
"Avete pensato a tirare su una palizzata?" chiede Kailah.
"Nei villaggi a Nord è stato fatto".
"Sì, ma io intendo qui, a Grauth"
"Qui a Grauth c'è la Rocca", la tranquillizza il Dominus.
"Io comunque una palizzata intorno al villaggio la tirerei su..."
Engelhaft poi si prodiga a spiegare come vanno trattati gli infetti e i cadaveri, e si informa sulle armature in dotazione ai soldati locali, se siano o meno perfezionate per essere più performanti contro i Risvegliati. Emerge che la situazione a Grauth non è buona perchè da un anno e passa non arrivano approvvigionamenti di cuoio da usare per le armature.
"Servirebbero delle buone armature", insiste Engelhaft.
"Eh, ma noi cerchiamo di non affrontarli in corpo a corpo", risponde il Dominus.
Dopodichè Engelhaft chiede se in zona ci siano vecchi cimiteri, perchè se deliberatamente infettati dal morbo dei Risvegliati potrebbero diventare delle minacce pericolosissime.
Il Dominus indica l'enorme tumulo sulla collina.
"Da lì potrebbero uscire centinaia di Risvegliati!" dice Engelhaft.
"Ma allora è vero..." commenta il Dominus preoccupato.
"Bisogna presidiare questo tumulo, e gli altri, se ce ne sono, per evitare che qualcuno magari adoratore della Tenebra vada a infettarlo e a scatenare un'orda di Risvegliati!"
Kailah e Engelhaft insistono ad alzare palizzate e a presidiare i cimiteri.
"Va bene, ma per me la cosa migliore per difendere la Rocca è che nessuno ci arrivi".
Kain chiede quindi al Dominus di quanti uomini disponga, e pare che la Signoria di Grauth abbia circa trenta soldati.
"Io pensavo di impiegarvi su entrambi i fronti", dice il Dominus, "se siete d'accordo rinforzerete entrambi i punti più critici del confine".
Kain e Rock ne parlano un po', poi Kain dice agli uomini del XXIII: "io con voi mi trovo bene, vi conosco, ci siamo già distinti insieme... per cui il XXIII viene con me"
Il XVIII Plotone rimarrà invece agli ordini del Sergente Rock.
"Organizzeremo un sistema di comunicazione tra i due presidii, distanti circa 10 chilometri l'uno dall'altro, e dovremo appoggiarci ai locali che conoscono la foresta".
Nel pomeriggio Padre Engelhaft va a visitare il conciatore, per dare qualche suggerimento su come rinforzare le armature contro i Risvegliati.
Kailah invece, accompagnata da Nath, fa un giro del villaggio per cercare di capire come si potrebbe strutturare una palizzata.
"Eh, visto come è scosceso il villaggio, non è semplice costruirla"
"Sì, ma anche se è complicato sicuramente ne vale la pena.... poi per carità, fate come vi pare, è casa vostra..."
"Li avete eradicati da qualche parte?" chiede Nath.
"I Risvegliati?"
"Sì."
Kailah racconta della Bestia dei Mirtilli e di come in quel caso, abbattuto l'Abnormis, il problema si è risolto.
"Quindi bisogna trovarne la causa..." insiste Nath.
"Non ne ho idea. Tante cose non le so, ma una una la so, che una palizzata e turni di vedetta aiutano", risponde lei indispettita.
"Credo che abbiate preoccupato abbastanza il Dominus, penso che darà disposizioni in merito"
"Vabè".

Il villaggio di Muddan

Al mattino del 13 marzo i due Plotoni si preparano a partire da Grauth.
"Beh, Inquisitore, andiamo a riportare la legge degli Dei in questa terra pagana", esordisce Kain rivolgendosi a Padre Engelhaft.
"Come è giusto", risponde il sacerdote.
Il XXIII plotone saluta Rock e i suoi del XVIII, diretti a Cennen, e si muove verso il villaggio di Muddan, a Nord nel Cariceto. Un soldato del Dominus, tal Jan, fa da guida per i territori impervi e boscoso.
Nel tardo pomeriggio si raggiunge un insediamento umano su una collina, circondato da una palizzata. L'insediamento è piccolo, ci saranno una quindicina di edifici circolari. Questo posto presidia l'unica via di accesso sul crinale, verso Sud, ed è dotato di una piccola torre di legno per avvistamento.
"Sono veramente felice di vedere che sono arrivati dei rinforzi", dice un soldato. "Il mio nome è Maddok e sono l'ufficiale in comando della guarnigione di Muddan. Farò in modo che i vostri cavalli vengano ricoverati a dovere e vi aggiornerò sulla situazione".
Una volta che il Plotone si mette comodo, Maddok spiega al Tenente Kain la situazione: "negli ultimi giorni abbiamo avuto 3 avvistamenti, gruppi non molto nutriti, 4-5 risvegliati. Si sono avvicinati a tiro e li abbiamo falciati. La nostra responsaibilità è di proteggere il villaggio ma anche di pattugliare l'area forestale a ovest. a Est ci pensano i croc a fare il lavoro sporco e vi assicur che si fanno grosse scorpacciate. Per quanto riguarda i vostri compiti, voi potreste..."
"Per quello che riguarda i tuoi compiti ne discuteremo insieme, ragazzo" dice Kain interrompendolo per prendere il controllo della situazione. "Per come la vedo io si difende questo posto, si organizzano staffette e pattuglie giu' dalla collina nella foresta a ovest e una volta che ci siamo ambientati organizziamo anche una piccola avanguardia per andare a vedere se tante volte c'è un posto di questi, un cimitero da cui spuntano"
"A nord c'è un Kairn, a Lamayn, anche se quello più grande è molto a nord, vicino al Traunne"
"Lamaynn è ancora in piedi come villaggio?" chiede Sven.
"Non ci siamo mai posti il problema, non ci siamo avvicinati. Fortunatamente per noi ne arrivano pochi alla volta, perchè muoversi in questi territori è molto complicato".

In serata il gruppo viene accolto in un edificio più grande degli altri, sempre a pianta circolare, dove tutti gli abitanti del villaggio condividono la mensa. I locali in tutto sono una cinquantina, di cui circa 20 trascorrono la serata nella sala comune. E' gente semplice, truce e foresta, gli uomini portano folte barbe e hanno lineamenti un po' particolari, molti tra loro hanno i capelli rossi.
Il XXIII viene fatto alloggiare per la notte nei pressi della torretta di avvistamento.

Primo giorno di pattuglia

Il 14 marzo il gruppo, guidato da un giovane cacciatore del posto, Ingmar Brudde e capitanato dal Tenente Kain Werber, parte di buon mattino per un primo giro di pattuglia.
Il Tenente distacca Gannor e Annie e li invia a Cennen per stabilire una via di comunicazione. E' di buon umore: "non vedo proprio l'ora di vedere questi fantomatici morti che camminano", dice mettendosi in marcia.
Il cariceto in questa zona è piuttosto boscoso, Ingmar guida tutti lungo quelle che gli sembrano delle tracce interessanti (2-2-2 di seguire tracce).
D'un tratto Vodan nota qualcosa tra i cespugli al lato della strada: "occhio a destra!" grida a Ingmar, che fa appena in tempo a voltarsi che viene attaccato da un Risvegliato che gli salta addosso.
L'agguato è fulmineo, il Risvegliato è pressochè nudo e con una carnagione nerastra, ha un'agilità preoccupante.
"Potrebbe essere un corridore, ma non un ipercorrid..." inizia a dire Engelhaft, quando con un colpo velocissimo il Risvegliato infligge un'artigliata alla faccia del povero Ingmar. Il colpo squarcia la gola al poveretto (doppio 1 di Schivare), che si accascia a terra in una pozza di sangue rossa nel nevischio.
"Tenente, eccola servita", dice Engelhaft, ironico.
Kailah si guarda intorno, arco in pugno, molto spaventata. Colin invece era un po' indietro rispetto agli altri, impegnato a cercare muffe e funghi, e si rammarica di non aver potuto osservare bene la scena. "Ragazzi, spostatevi", dice ai compagni che gli oscurano la visuale. Ma nessuno gli dà ascolto e lui si muove diagonalmente per vedere meglio.

Il combattimento coi Risvegliati

Abbattuto Ingmar, il Risvegliato prova ad allontanarsi in fretta, ma Sven riesce a colpirlo alla gamba e Vodan gli spara una freccia in testa.
Kailah ha l'impressione che più avanti ci siano altre creature e lo segnala ai compagni, e in effetti presto anche Vodan ne scorge un altro tra la boscaglia.
Engelhaft si avvicina al povero Ingmar morente e lo benedice.
"A quindici metri circa ne vedo un altro", dice Colin molto tranquillamente, indicando la figura barcollante di una donna che avanza. Kailah inizia a puntare l'arco in quella direzione, mentre Vodan è convinto che ce ne sia uno di quelli svelti tra le frasche sul fianco sinistro del sentiero.
Kain avanza imprecando verso il Risvegliato, che riesce a balzare all'indietro schivando altri colpi.
"La situazione non mi piace..." commenta Padre Engelhaft.
"Serriamo i ranghi, comincia a essere un po' affollato qui", ordina Kain quando un quarto, e poi un quinto Risvegliato lento si avvicinano barcollando accanto alla femmina.
Tutti si preparano a difendere la posizione, con i tre Risvegliati lenti che procedono da davanti e due "corridori" dai fianchi, a destra e sinistra.
Vodan riesce con un gran colpo alla testa ad abbattere il "corridore" sulla sinistra, che cade stecchito.
Sven si prepara ad affrontare il "corridore" sulla destra.
Kailah ferisce ripetutamente con le frecce la femmina, che viene intercettata da Kain in corpo a corpo. Il Tenente viene però circondato da un altro di quelli lenti. Engelhaft corre in suo aiuto.
Sven e Colin tengono il fianco destro, combattendo proprio nella pozza di sangue del povero Ingmar.
Alla fine, dopo qualche emozione, tutti i Risvegliati vengono abbattuti: 5 corpi, dei quali 2 corridori e 3 risvegliati "normali".
Per Ingmar purtroppo non c'è niente da fare.

Il rogo dei corpi

Subito dopo lo scontro viene allestito un rogo per i cadaveri, distinto per Ingmar e per i 5 Risvegliati. Engelhaft recita una breve preghiera funebre e Kailah utilizza il suo potere magico per velocizzare le fiamme.
"Non è andata malissimo", commenta Kain, "cioè a lui sì... Se tutte le guide che ci danno fanno questa fine tocca sta più attenti, che sennò presto ci toccherà girare per conto nostro"
"Racconteremo alle altre guide la triste storia di Ingmar lo sbadato", dice Vodan.

Tracce nella foresta

Esaminando i corpi dei Risvegliati, sembrano sporchi di sangue fresco. Colin individua delle tracce che proseguono nella foresta e, temendo qualche brutta sorpresa, i nostri le seguono. Le tracce conducono alla carcassa di un alce. Colin osserva i resti e vede che i Risvegliati sembrerebbero aver divorato solo alcune parti dell'animale, che è stato sventrato. Le interiora e la materia celebrale sono sparsi e forse sono stati sbranati, la bestia ha il cranio sfondato.
"Interessante, chissà che tipo di sistema digerente hanno i Risvegliati", commenta Colin.
Ma non c'è tempo per fare studi troppo approfonditi, il gruppo deve tornare al villaggio.

La brutta notizia a Muddan

Nel pomeriggio il gruppo riesce a tornare a Muddan, non senza qualche difficoltà a orientarsi nel bosco senza una guida.
"Dobbiamo parlare con Caporale Maddok Brudde", commenta Kain infastidito.
"Non saranno mica parenti..." pensa Sven, "qui hanno tutti lo stesso cognome..."
Maddok si trova al villaggio, in compagnia di una bella soldatessa.
Kain li scruta con espressione solenne.
Maddok si impensierisce: "è andata bene la spediz... ehm... non vedo Ingmar..."
"Con Ingmar c'è stato un prob..." inizia a spiegare Vodan, ma subito Engelhaft lo ferma: "non tu".
"Ingmar si è comportato valorosamente, non abbiamo potuto far niente per lui", interviene Kain.
"Che è successo?"
"Uno di quei bastardi gli ha teso un'imboscata, e prima che potessimo intervenire era già troppo tardi".
Vodan prende l'arco di Ingmar e lo restituisce solennemente a Maddok (le sue frecce se le sono invece divise lui e Kailah).
"Ne ha fatto buon uso", aggiunge.
"Ma lui dov'è?" chiede Maddok dispiaciuto.
"Beh, dalle nostre parti le vittime degli attacchi di quei mostri vengono bruciate".
"Quindi avete lasciato le sue spoglie nella foresta?"
"Sono state cremate secondo il rito, abbiamo celebrato un funerale da campo, diciamo" dice Engelhaft.
"Quindi adesso non sono più contagiate" dice Maddok. "Beh, dobbiamo recuperare quelle spoglie, lo dobbiamo alla famiglia..."
Maddok è molto malinconico: "qualcuno di voi, alla prossima spedizione mi porta lì, io vedrò di recuperare quel poco che si può per una sepoltura più degna"
"Sarà poco" dice Vodan, serissimo.
"Devo andare ad avvertire... beh, andate pure alla torre. io adesso avverto la famiglia" dice Maddok.
La notizia rapidamente si diffonde.
Tutti intanto si presentano alla ragazza, che si chiama Inga.
"Che sei la nuova guida?" dice Sven
"Spero proprio di no, vista la fine che ha fatto l'altra..." risponde lei ilare.
"Ora avrete un po' di difficoltà a trovarne un'altra... La cosa è antipatica, il povero Ingmar era il figlio di uno degli anziani del villaggio, non la prenderà bene per niente. Vabbè. Io spero soltanto che prima o poi arrivi qualcuno a rilevarmi, qui le cose non si stanno mettendo per niente bene"
"Ma pure altrove non è che va molto meglio" dice Vodan
"Cavolo" dice Inga. "Io vi suggerirei di fare una visita a Robbi l'Anziano".
"Si vabbè, effettivamente glie lo dobbiamo" dice Kain, "ragazzi vi risparmio questo strazio, l'ho sempre fatto e lo farò anche stavolta".
Engelhaft si offre di accompagnarlo: "gli farà piacere il conforto di un sacerdote".
"Si anche se qui non è che siano proprio molto abituati, eh, alla chiesa" commenta Inga.
"Si dovranno riabituare" insiste Engelhaft. "Qui non hanno abitudine alla religione che si conviene..."
"Presto ci sarà una festa" spiega Inga, "la preparazione di Eostar.
Engelhaft sospira, sapendo che si tratta di una festa antica, di origine pagana, legata al culto della primavera. Storce un po' il naso sentendone parlare.
"Hanno delle feste a Nuova Lagos che lui le avrebbe proprio adorate" dice Vodan a Kailah, "fuori di capoccia proprio".
Engelhaft si stringe nelle spalle: "per lo meno prepariamola bene e preghiamo che Harkel rigeneri questa terra"
"Si, festeggiamo proprio la vittoria del Re dell'Estate sul Re dell'Inverno. Se rimarrete fino a quella data, 21 marzo, a Medusele farà piacere la vostra presenza"
"Chi è Medusele?" chiede Engelhaft
"La nostra guida, probabilmente la incontrerete stasera alla mescita, viene spesso".

Visita a Medusele e al Kairn di Muddan

Maddok scorta quindi il gruppo a parlare con Medusele, la guida spirituale del villaggio, che vive vicino al Kairn, a poca distanza da Muddan.
Il Kairn è una struttura simile a una torretta in pietre a secco, su una collina a forma di tumulo. Sullo spiazzo davanti al Kairn ci sono 8 pietre disposte a cerchio, piuttosto alte, al cui centro c'è un grosso fantoccio di legno e pelli dall'aria sinistra: è un umanoide decorato in modo vivace, con denti di animali, pellame, strani ghirigori e collane di fiori appassiti.
"Rappresenta il Re dell'Inverno", spiega Maddok a padre Engelhaft, che appariva un po' perplesso. Il fantoccio sarà bruciato in occasione della festa.
Poco distante c'è una casupola di pietre, sulla cui soglia sta una donna vestita di rosso, con ampio abito di lana. Si avvicina e saluta cordialmente.
"Buona sera".
"Buona sera a voi"
"Portate gli stemmi di Uryen"
"Eh già" dice Kailah
"Come posso aiutarvi?"
Kain guarda il prete: "questa è più roba tua che roba mia"
"Siamo stati inviati per la questione risvegliati, ne sono stati trovati anche di tipologia nuova per queste terre, anche se noi a nord ne siamo molto esperti" spiega il prete e spiegala situazione, mettendo in guardia dai cimiteri antichi.
"Voi siete un po' isolata qua, come vi difendete?", chiede Engelhaft.
"Per come sono conformate le colline è impossibile raggiungere il kairn senza passare dal villaggio", dice Medusele.
"E se escono dal Kairn?" chiede Kailah.
Perplessità. "Evidentemente non sono ancora usciti, sennò non saremmo qui"
"Sappiamo che ci sono devoti dei culti oscuri che stimolano questa evoluzione" spiega Engelhaft.
Il prete e la druida iniziano a parlare, gli altri ascoltano, più o meno distratti.
"Sai se ora do fuoco al fantoccione così, per scherzo..." butta lì Kailah scherzando con Vodan mentre la conversazione tra il prete e la druida prende una piega più filosofica.
"Ritenete di valutare se questo Kairn sia o no infetto?" domanda intanto Engelhaft.
"Non con sicurezza, ma possiamo provare, io e voi insieme".
"Allora vi faccio strada" dice la druida.
Prende una torcia e si fa pronto per entrare nel Kairn.
Engelhaft esita, scruta in faccia Meduseld (e fa 1-1-1 di perc emozioni): la donna ha un'aria sospetta, sembra esageratamente tranquilla, forse conosce più cose di quanto non voglia lasciar intendere.

L'esplorazione del Kairn

Il Kairn è una struttura cilindrica in muratura, con piccole camere a destra e sinistra. C'è una stanza finale, conclusiva, con una scala che scende.
"Ci puoi istruire un po' su questo luogo, su che tipo di sepolture ci sono..."
"Questa struttura è molto antica e ospita i morti di Muddan da generazioni e generazioni. Il Kairn scende in profondità nella collina, qui riposano i morti più recenti"
"Vi sono altre uscite oltre a questa?"
"No. Esisteva un accesso in passato ma è sepolto dalla terra"
"Da che lato?"
"Più o meno dalla stessa parte di questo"
Kailah si ricorda il brutto sogno che aveva avuto al Crach-Tor, pareti ricurve e strane ombre mosse dalle torce. E' molto a disagio, tanto più quando Medusele inizia a guidare il gruppo sempre più in profondità, ai livelli inferiori del sotterraneo. Kailah è sempre più nervosa. Sta vicina a Kain Weber che è tranquillissimo, e si tranquillizza un po', trovando il coraggio di chiedere come siano seppelliti i morti. Vengono prima sepolti nella terra e poi riesumati quando sono solo ossa e portati nel kairn.
Sven suggerisce di sigillare l'lentrata della struttura con un muro spesso, per sicurezza.
Medusele non è molto dell'idea, perchè sarebbe un grande sacrificio per la comunità rinunciare alle proprie tradizioni.
"Ma quanti morti stanno nel cimitero in attesa di venir portati qui?", domanda Kailah un po' innervosita.
"Una decina"
"E quando li portate?"
"Si attende che giunga Samain..."
"E chi è?"
"E' un giorno, non una persona" spiega Medusele con pazienza. "E' in autunno".
"Ok, mancano sei mesi... allora chiudiamo intanto per sei mesi e poi se ne riparla, al massimo si riapre la galleria"
Medusele non ha obiezioni.
Finalmente il gruppo torna in superficie.
Padre Engelhaft insiste a visitare il campo dei morti non distante, che si trova in una spoglia radura.
"Quanti morti ci sono sepolti?"
"Non più di una decina di corpi"
"C'è possibilità di tenere sotto controllo quest'area?" Chiede Engelhaft a Maddok
"Sarà fatto".
Ci sono tracce di passaggio di qualcuno, ciascuna delle tombe è delimitata da un cippo con una piccola iscrizione. Probabilmente si tratta di parenti dei defunti.
Engelhaft suggerisce a Meduselle la massima prudenza, di non uscire la sera e così via.
"Va bene. Com'è che siete così esperto? E' un male così diffuso che i soldati sono divenuti..."
"Noi siamo una compagnia un po' specializzata, per questo siamo stati mandati qua"
"Secondo me non sono i morti che tornano dalle tombe. I morti non tornano dalle tombe. Non è nella natura delle cose che chi è caduto torni, è una profanazione dei corpi di chi è caduto" dice la druida.
"Non fa una piega" ironizza Vodan.
"E' molto probabile che si tratti di casi simili alla possessione", spiega Engelhaft.
"Convincete i soldati che questi non sono gli antenati che tornano. Convinceteli che non è così" insiste Medusele.
"E' un problema che c'è anche oltre il Traunne, si vocifera che persino l'antico Duca sia tornato dai morti..."
"E' arrivata anche qui questa voce" dice Medusel.

Serata al villaggio

Il gruppo la sera si riunisce al resto degli abitanti del villaggio alla solita mescita.
QUi l'atmosfera è malinconica, per via della morte di Ingmar, specialmente i suoi familiari, la famiglia Brudd.
C'è anche Medusele, in un gruppo di un'altra famiglia, che sembra in confidenza con un soldato, Mardin, forse il suo innamorato.
C'è anche Pok e la sua famiglia, il maestro della mescita.
Sono i tre clan principali del villaggio, tendono ad essere tutti parenti più o meno alla lontana.
Inga sta sulle sue perchè è di Grauth, è stata distaccata qui come Adam e Cedrick, che sono di guardia per la sera.
Inga brontola che si annoia.
"Preferisco fare io i morti, non che i morti vengano a farmisi. Se mi passate la..." commenta Inga.
"Stiamo qui a celebrare il memoriale del defunto perchè non aveva un elmo, fondamentalmente. Quindi non togliertelo mai..." dice Vodan.
Sven e Kain bevono abbastanza, c'è un liquore molto dolce, buono e fruttato che sa un po' di miele.
Tutti tornano agli alloggi e la notte passa tranquilla.

Secondo giorno di pattuglia

E' il 15 marzo, Kain guida i suoi uomini per un secondo giro di pattuglia nel bosco.
Maddok dice: "va bene, ho chiesto in giro, chiaramente nessuno è entusiasta di accompagnarvi in questa perlustrazione, quindi vi invito a cercare di preservare il povero disgraziato che ho coscritto per questo incarico"
"L'importante è che abbia un elmo" dice Engelhaft.
"Capita a fagiolo, perchè si chiama Elmo di nome".
Poco dopo arriva Elmo, un tipo grosso e taurino, irsuto. Ha una corazza di cuoio e gli viene assegnato un elmo d'ufficio.
Il gruppo inizia a girovagare per il bosco.
D'un tratto Vodan, con la coda dell'occhio, intravede un movimento. Anche Kailah ha l'impressione che il gruppo sia seguito, a distanza, nel bosco innaturalmente silenzioso.
La sensazione si ripete a intervalli regolari, fino a quando Kailah non si ferma proprio: "qualcuno ci sta osservando".
"Torniamo indietro e cerchiamo tracce" suggerisce Sven.
Effettivamente ci sono delle strane tracce, Elmo le individua, sembrano orme di un piede umano, forse scalzo.
"Facciamo un giro largo, trovando un punto che ci dia modo di vedere chi ci segue", ipotizza Kailah. Elmo acconsente e guida il gruppo ad un guado su un piccolo torrente, dominato da un fianco di una collina.
Il gruppo si apposta in attesa.

Il risvegliato furtivo

L'attesa dura alcuni minuti, poi Vodan riesce a scorgere una creatura umanoide dal fare curvo, animalesco, con la pelle scura, che si acquatta dietro un tronco. Lo indica discretamente a Kailah, che inizia a tendere l'arco.
"Io quasi quasi vado a riempire la borraccia..." dice poi Vodan, scendendo cautamente con spada e daga. Raggiunge il torrentello, fingendosi distratto, e riesce a vedere il risvegliato che incespica fuori dalle rocce, si appoggia con un braccio a terra, guarda Vodan e fa per scappare.
Kailah gli pianta una freccia nella gamba, trafiggendogliela, ma la creatura trotterella via scomposta, scomparendo nella boscaglia. Vodan si accorge che il Risvegliato ha già una vecchia freccia piantata nella schiena.
"Ci abbiamo provato", commenta Vodan, e risale.
Non resta che continuare il giro di perlustrazione, con maggiore cautela.

Un nuovo agguato

E' pomeriggio, ormai il gruppo è sulla via del ritorno, quando il gruppo attraversa una radura (e Vodan e Sven, contemporaneamente, tirano un 7-7-7).
Da destra e da sinistra si sentono rumori in avvicinamento rapido, almeno 4 risvegliati si avvicinano rapidamente.
Engelhaft invoca la protezione di Kayah e Vodan riesce a ferirne uno in testa, di striscio, preparandosi al combattimento imminente. Anche Kailah ne colpisce uno alla testa, sull'altro fianco, senza che basti ad abbatterlo, ed estrae spada e daga.
Il gruppo è circondato da 4 Risvegliati.
Engelhaft fronteggia quello ferito alla testa da Kailah, quello ferito da Vodan si lancia su Kain, che con un colpo da maestro lo abbatte al volo, segandogli in due il torace. Poi sputa a terra in segno di disprezzo.
Sven colpisce al braccio un altro Risvegliato, quasi riuscendo a portarglielo via, e Elmo per un soffio schiva l'attacco del Risvegliato che gli corre addosso.
Tutti sono impegnati in combattimento, quando ecco che dalle retrovie, correndo, arriva anche il risvegliato furtivo di poco prima, con ancora le frecce conficcate addosso. Kain gli si para davanti.
"Soccorso!" chiama intanto il prete, messo in difficoltà dal suo avversario che è appena riuscito a strappargli di mano il bastone, tirandolo via. Kailah va ad aiutarlo, mentre Vodan corre in supporto di Elmo.
Il combattimento è veloce.
Kain affronta un attacco rapidissimo del suo Risvegliato, che gli salta addosso in corsa e riesce a strappargli via lo scudo con forza disumana.
Kailah aiuta Engelhaft a tenere a bada il suo, così che il prete riesca a tirar fuori la daga.
Vodan e Elmo riescono a gestire abilmente il loro avversario: prima Vodan lo ferisce al braccio, poi Elmo gli tira un'asciata al ventre e lo taglia in due.
Sven tiene a bada da solo il suo nemico, che tenta di strappargli lo scudo.
Appena possibile, Vodan accorre in ausilio di Kailah, che è rimasta sbilanciata dal Risvegliato. Engelhaft lo colpisce, Vodan lo decapita, Kailah respira.
Intanto Elmo si avvicina al risvegliato che sta combattendo con Sven, e a cui Sven ha appena strappato un braccio. Ma il Risvegliato, con mossa fulminea, salta addosso al nuovo arrivato, provando a tirare un'artigliata al povero Elmo. Elmo viene preso alla sprovvista, ma l'armatura fa il suo lavoro: per un soffio il danno non passa. Elmo a questo punto si vendica con un colpo violentissimo alla gamba del mostro, e glie la taglia.
Il Risvegliato che sta mettendo in difficoltà Kain, vedendosi solo, prova ad arretrare. Ma Kain non lo molla e dà a Vodan il tempo di incoccare una freccia e di abbatterlo con un colpo precisissimo alla testa, che lo toglie di mezzo una volta per tutte.

Dopo lo scontro

Engelhaft chiede a qualcuno di accompagnarlo a recuperare il bastone, che gli è caduto in mezzo alle frasche. Kain va a prendere il bastone e glie lo porge con aria polemica.
Sono tutti sani, i cinque Risvegliati abbattuti.
"Elmo, stai bene?" si informa Vodan.
"Sì, sì, l'armatura ha retto!"
Engelhaft controlla per sicurezza, è tutto ok.
I corpi vengono bruciati e il gruppo torna soddisfatto al villaggio.

Notizie dal XVIII Plotone

Il gruppo torna al villaggio, dove nel frattempo è arrivato il Sergente Rock da Cennen, insieme a Gannor, Annie e Alyn Money.
Rock riferisce quel che è successo a Cennen: il villaggio è ben fortificato, c'è presenza di risvegliati nei dintorni e ne hanno abbattuti due di quelli svelti.
"Facciamoci fare una mappa degli insediamenti più piccoli qui intorno, così possiamo andare a vedere se ci sono superstiti", suggerisce il Sergente.
Ma è ora di riposare, ci si penserà l'indomani.

L'attacco del Kraighar

Nel cuore della notte, durante il turno di guardia di Engelhaft e del Sergente Rock, si sentono movimenti in cima alla torretta del villaggio.
"Altolà!" si sente gridare, ma nesusno risponde.
Rock ordina di dare la sveglia alle guardie successive, Sven e Kailah, e si muove verso le porte del villaggio a protezione.
"Ma questo stronzo è qui! Fermati! Non ti muovere!" si sente intanto gridare dalla cima della torre, da cui parte una freccia.
Improvvisamente si sente un boato fortissimo, come se fosse caduto un fulmine molto vicino. Le porte del villaggio, pur rinforzate, ondeggiano, vacillano e si sfondano di colpo.
Rock e Engelhaft sono i primi a trovarsi davanti alle porte distrutte e si trovano davanti un individuo molto alto, massiccio, con un piccolo scudo tondo bianco nero e rosso con lo stemma di una ruota solare e una testa di lupo scarlatto al centro.
Ha un pesante mazzafrusto nella mano destra, la sua armatura brilla di un colore rossastro ed è fatta con grossi dischi di metallo cuciti sul cuoio. E' l'elmo poi ad essere particolarmente terrificante, simile a un teschio umano pieno di denti, simile a quello descritto dal povero superstite del Crach-Tor.
"Ma da che cazzo di circo sei uscito" dice il Sergente Rock, senza scomporsi.
Una freccia viene scagliata dalla sommità della torre. Gli occhi del Kraighar per un istante sembrano illuminarsi di un'orrida luce biancastra e la sua immagine diventa evanescente, al punto che la freccia gli passa attraverso senza scalfirlo.
Un istante dopo l'individuo si getta verso la scarpata, scomparendo alla vista.

I primi tentativi di difesa del villaggio

All'interno del villaggio si sono svegliati tutti per il gran boato, i soldati si equipaggiano in fretta.
Subito Kailah e Sven accorrono alla palizzata e alle porte distrutte, cercando di rimetterle insieme alla meglio, in fretta. Anche perchè di lontano inizia a sentirsi, in avvicinamento, il cupo lamento dei Risvegliati.
Vodan sale su una piccola pedana di pietra a ridosso della palizzata e scorge, in basso sulla strada, numerose sagome che avanzano barcollando. "C'è una notizia buona e dodici cattive..." dice. A metà strada sul sentierino, tra i Risvegliati e le porte del villaggio, scorge la sagoma in armatura che riluce al chiarore lunare.
"Questo dev'essere un collega di Kailah, vista la cosa che è stato in grado di fare" commenta Rock.
"No sergente, è un collega mio, purtroppo" risponde Engelhaft.
"Tu ti vesti più sobrio", chiude Rock.

Intanto Vodan osserva quel che accade tra il Kraighar e i Risvegliati, e descrive ciò che riesce a vedere. Sembra che i Risvegliati provino inutilmente ad attaccare il guerriero, che è molto più veloce di loro. D'un tratto uno dei Risvegliati, più agile degli altri, si arrampica su una roccia per saltare addosso al Kraighar, che fa uno scatto impressionante, innaturale, ricomparendo più in alto, alle spalle del Risvegliato. Gli molla un colpo violento con lo scudo e lo scaraventa di sotto.
"Si stanno menando" dice Vodan, e inizia a mirare con l'arco.
Il Kraighar, per nulla messo in difficoltà dai Risvegliati, sembra voltarsi verso il villaggio e per un attimo sembra incrociare gli occhi di Vodan.
"Non ti preoccupare, io non faccio lo stronzo" gli grida allora Vodan, mentre i Risvegliati, lenti e barcollanti, avanzano verso il villaggio. "A cosa dobbiamo questo bel regalo?"
"I figli del Kanast sono venuti a reclamare le loro terrre ancestrali, non c'è posto qui per i servi di Greyhaven" risponde il Kraighar, con voce cavernosa.

Nel mentre le attività frenetiche per rinforzare il più possibile la palizzata proseguono. Kailah si fa aiutare da un paio di uomini del villaggio per inchiodare in fretta delle assi e puntellare la struttura, quantomeno per rallentare un po' l'avanzata dei Risvegliati. Padre Engelhaft cosparge la palizzata di acqua santa, pregando per proteggerla dai poteri maligni.
Intanto il botta e risposta con Vodan prosegue: "Ma mi pare che questi ce l'abbiano pure con te, tu di chi sei figlio?"
"A questi morti non interessa, questi morti bramano solo la vendetta sui vivi, e presto la conoscerete".
"Grazie, a buon rendere" risponde Vodan.
Il Kraighar si avvicina, è a tiro. Vodan tende l'arco: "vediamo quanto sei veloce". E scocca. Colpisce al braccio il Kraighar, penetrando appena l'armatura . Gli occhi del guerriero si illuminano per un istante ed ecco che il Kraighar non è più lì ma compare in un solo istante fuori dalla palizzata, ai piedi della torretta.
"E' abbastanza veloce per te?" domanda.
Vodan lascia cadere l'arco e prende spada e daga.
"Ritirati qui da noi!" grida Padre Engelhaft a Vodan, con voce cupa. Il prete ha appena finito di benedire il perimetro subito davanti alle porte del villaggio e invita i compagni a radunarsi . Ma Vodan non fa in tempo, perchè il Kraighar è talmente veloce che abbatte la sua enorme palla di ferro contro la torretta, sfondando la struttura in muratura e creando una breccia nel perimetro della palizzata. Vodan riesce appena a saltare giù illeso.
"E no..." mormora Kailah, triste a vedere un altro pezzo di palizzata che cede rovinosamente.
"Sei decisamente veloce" risponde Vodan. Poi si gira a Engelhaft. "Questo non è uno di quelli medio veloci".

Il Kraighar manifesta la sua potenza

Dalla torre iniziano a bersagliare il Kraighar con le loro frecce. Una si conficca sul suo scudo, scagliata da Annie. Ed in un istante il Kraighar si materializza in cima alla torre stessa, nello sgomento generale.
"Sparite, vermi" dice con voce ruggente e metallica.
E poi l'eroico soldato scelto Saul Mardin, mentre Annie e Cedric arretrano atterriti, trova il coraggio di rispondergli e dice: "questa è la nostra terra, non la vostra, e moriremo per difenderla"
"Ti accontento subito".
Avanza di un passo e con la sua palla di ferro lo colpisce in pieno al ventre, frantumandogli l'arco, lo sterno e tutto il resto, scaraventandolo di sotto.
"Ma già abbiamo finito? Già sei andato via?" continua a provocarlo Vodan, e sguaina la spada avanzando nella zona benedetta da Engelhaft.
"Io e te, soldato, ce la vediamo fuori" risponde il Kraighar.
"Con gli amici dei figli di Greyhaven?"
"C'è il sangue di un guerriero nelle tue vene, voglio onorarlo" risponde il Kraighar.
"Per quanto la tua offerta mi lusinghi, se volevi un duello non ti dovevi presentare così. adesso ci hai creato un casino e io devo aiutare a risolverlo. Torna quando vuoi e avrai il tuo duello"
"Tornerò per te allora, aspettami".

Intorno l'atmosfera è tesa, dopo lo shock di veder volare di sotto dalla torre il povero Saul, tutti si affannano. Kain guida Sven su per la torre, Rock è pronto con gli altri davanti alle porte mezze sfondate del villaggio, che ancora Kailah freneticamente cerca di rinforzare. Colin raduna Elmo e qualche altro villico per mettere insieme un po' di olio infiammabile e altro materiale adatto, per caricare un paio di carriole da scagliare contro i risvegliati.
"Come si muove lo crivellate" ordina Rock.
"Fammi dare assistenza nella preghiera" chiede Engelhaft
"Avete sentito il prete, cazzo, pregate!" dice Rock. E tutti si mettono a pregare.

D'un tratto il Kraighar si materializza proprio davanti a Kailah, appena oltre la palizzata semidistrutta. La ragazza lo fissa atterrita, ancora col martello in mano fermo a mezz'aria, pietrificata dallo spavento.
"Kayah, Signora della Notte, poni fine a questo incubo!" grida allora Padre Engelhaft, forte della fede degli astanti. Lo sguardo del Kraighar si sposta da Kailah fino a trovare il Sacerdote, lo fissa per un attimo e si lancia giù dalla scarpata.

L'orda di Risvegliati

I Risvegliati sono ormai vicinissimi. Vodan corre a cercare il suo arco, perso tra le macerie, ma non riesce a vederlo. Colin grida a Kailah di aiutarlo col fuoco e lei si prepara ad infiammare la carriola in avvicinamento.
"Non buttate le frecce, mirate al bianco dei loro occhi", avverte Rock. Gli arcieri dalla torretta si concentrano, Annie riesce ad abbattere un risvegliato con un colpo solo e anche Lepoldo, fratello di Elmo, ne tira giù un altro.
Intanto i Risvegliati sono a ridosso delle porte mezze rotte del villaggio, Elmo solleva la carriola e glie la ribalta addosso, mentre Kailah si concentra per alimentare le fiamme il più possibile, che attecchiscono su 4 Risvegliati. Uno si accascia e caracolla giù per il crinale mentre gli altri, nonostante stiano bruciando, continuano a colpire la palizzata cercando dei varchi.

I "corridori"

Nel mentre Vodan, dal suo punto di vedetta, si rende conto che i due Risvegliati più veloci sembrano essere scomparsi. Si guarda intorno e li scorge che stanno costeggiando furtivi la palizzata, verso destra. Subito grida l'allarme, per avvisare le guardie di intercettarli. Uno dei due sembra avere qualcosa di strano al volto, come se metà della sua faccia fosse dipinta di bianco, o indossasse una strana maschera che brilla alla luce della luna.
Kain sente l'avvertimento di Vodan e corre verso la palizzata chiamando gli uomini di vedetta. I due Risvegliati veloci stanno scavalcando il muro. Kain e Inga si trovano a fronteggiarli appena mettono piede nel villaggio. Kain attacca, Inga si limita a schivare i pericolosi colpi dello strano Risvegliato che si trova davanti, che in effetti ha il volto coperto da una mezza maschera bianca e un serpente che si morde la coda disegnato sul petto nudo e ossuto. Kain, dopo qualche colpo, riesce a spaccargli la maschera con un fendente alla faccia.

Scontro sulla barricata

Intanto sulla barricata lo scontro imperversa. Colin grida a Elmo di accorrere con un secondo carretto infiammabile, e poi va veloce verso Kain e Inga, in loro aiuto. Gli arcieri dalla torre riescono a abbattere un altro paio di Risvegliati, per gli altri ci pensano Sven, Rock e Vodan. Quel che richiede un grande sforzo è proprio tenere su la barricata di legno, che viene spinta in avanti dal peso dei Risvegliati. Sven e Rock la sostengono per quanto possibile, mentre Vodan tiene la breccia laterale tra le macerie della torretta.
Lo scontro è duro, ma il tempo gioca a favore dei difensori, che riescono, tra frecce, fuoco e colpi di spada, poco a poco ad aver ragione di tutti i Risvegliati che premono sulla barricata.
Anche i due "corridori" che erano riusciti a penetrare nel villaggio vengono abbattuti, grazie a Kain, Inga, Colin e un altro fratello di Elmo, l'enorme Tico.

Minacciosi saluti

Lo scontro è praticamente concluso, gli ultimi Risvegliati agonizzanti vengono abbattuti.
Vodan torna di vedetta e scorge la sagoma del Kraighar, in basso, che ha assistito a tutta la scena. L'enorme guerriero gli rivolge un cenno di saluto con la mano, si gira e se ne va via.
Vodan ricambia il saluto.
Infine viene recuperato il corpo dell'unico caduto dello scontro, il povero e coraggioso Saul che è stato tirato giù dalla torre dal feroce Kraighar.

Veglia fino all'alba

Terminato l'attacco, non è tempo di andare a dormire.
Vodan recupera il suo arco tra le macerie, fortunatamente intatto. Kailah cerca un gruppetto di energumeni locali per risistemare le mura lesionate, ma molti sono impegnati a ricomporre le spoglie del povero Saul. L'aiutano invece Sven e Rock, energumeni forestieri.
Padre Engelhaft, ringraziato da tutti per essere riuscito a tenere testa al Kraighar, si deve dedicare all'ingrato compito di controllare che nessuno sia stato ferito dai Risvegliati. Fortunatamente per questa volta è così, nessuno è stato toccato.

Spore, muffe e funghi

Approfittando del momento di distrazione generale, Colin si diverte a studiare le carcasse di Risvegliati a sua disposizione. In particolare si dedica a quello che è penetrato nel villaggio, con la strana maschera sul viso.
La decorazione che ha sul petto non sembra tatuata, ma realizzata mediante scarnificazione: è l'elaborato disegno di un serpente che si morde la coda, composto da tanti serpentelli che si assottigliano verso il centro, l'uno che mangia l'altro, o che vomita l'altro. Sembrerebbe una simbologia alchemica.
Anche la mezza maschera semidistrutta è interessante, sembra realizzata con una pasta adesiva che si è successivamente indurita, molto aderente alla pelle del viso, dalla consistenza della terracotta. Ricorda un'antica maschera funeraria del culto di Shub-Niggurath, ma è stata realizzata sicuramente in tempi recenti. Attualmente è un simbolo mutuato dal culto di Morgoblath.
Questo Risvegliato ha anche strane cicatrici lungo gli arti, di cui è difficile interpretare l'origine.
Quando finalmente si dedica allo studio del cranio, ben fracassato dal Tenente Kain Weber, Colin trova alcuni elementi interessanti. A differenza dei normali cervelli di cadavere, questo è ancora gonfio e vascolarizzato. Sembra un po' più piccolo del normale e dal colore scuro, quasi nero. Le venature dei capillari sono state sostituite da uno strano reticolaro nerastro, gonfio di fluidi neri e viscosi.
Colin ha l'impressione che qualcosa, in questo cervello, possa essere ancora in parte vivo, persino pericoloso. Si avvicina cautamente per dare un'annusata a questo strano fluido e ha per un attimo l'impressione che una strana bolla nerastra sia "viva", ci sia qualcosa che ci sguazza dentro: minuscoli vermetti, simili a parassiti.
"Ma ti sembra veramente una buona idea?"
Colin sussulta, si volta. Alle sue spalle, da chissà quanto, siede tranquillamente il Tenente Weber, con una borraccia in mano.
"E' una cosa molto interessante, ho bisogno di una candela, vado a prenderl..."
"Aspetta. Che ci vedi in quella merda?"
Colin si mette a spiegargli tutto per bene, Kain se lo guarda.
"Ma non è che ti becchi qualche cosa?"
"No, certo, sto attentissimo".
"Certo che hai coglioni, hai le palle e dimostri spirito di iniziativa. Ti serve una candela? Ti vado a prendere questa cazzo di candela. Torno qui e mi dici esattamente quello che vedi. Siamo qui per vincerla, questa guerra..."
Dopo un po' Kain torna con la candela e Colin ricomincia a studiare il bubbone di liquido nerastro e la sua reazione al calore: sembra che le larvette siano attratte da ciò che c'è di vivente, ma che rifuggano la luce e il calore.
Lo studio di Colin sulle carcasse dei Risvegliati suscita un po' di sospetto negli abitanti del villaggio, che si radunano a una prudente distanza e brontolano. Ma ci pensa il Tenente Kain a rassicurare che, al termine dell'esame, sarà ripulito tutto come si deve.

Gita al tumulo

Appena possibile, Rock organizza una pattuglia per andare al Cairn se è tutto tranquillo. Apparentemente sì, anche Medusele conferma di non avere visto nè sentito niente.
L'operazione richiede comunque parecchio tempo, vengono controllati sia il Cairn che il piccolo cimitero: il passaggio per arrivarci è uno solo, fiancheggiato da un dirupo, e non ci sono segni di passaggio.
La notte passa faticosamente, tra intensi turni di guardia e attività di supporto.
Finalmente sorge il sole del 16 marzo.

Riflessioni dopo lo scontro

In mattinata il gruppo viene radunato da Kain Weber.
"Il fuori programma di questa notte ci scombussola un po' i piani. Volevamo fare pattugliamenti verso nord ma non possiamo fare finta che quello stronzo mascherato non esista. E' arrivato e dobbiamo farci i conti, capire chi è, come è in grado di fare le cose che sa, come ha fatto a portare qui dei risvegliati e che intenzioni ha".
Tutti annuiscono, stanchi ma determinati a fare il proprio dovere.
"Per come la vedo io, è più cauto di quello che sembra, si è allontanato con molto anticipo rispetto ai suoi amichetti morti, non è rimasto a godersi lo spettacolo nè a controllare che ripristinassimo le barricate. Se il suo piano era di fare entrare i morti nel villaggio, a un certo punto questo piano lo ha abbandonato. Saranno state le cantilene di Engelhaft o no, io ho visto che in 2 circostanze si è allontanato. Cacciato dalle nenie del nostro beneamato inquisitore, che comunque ringraziamo. Vorrei capire un po' da voi che idea vi siete fatti e come pensate che si possa procedere".
Chiede poi a Vodan cosa ne pensi.
"Penso che sia uno di quelli che ha attaccato il Crach Tor. Probabilmente, ho visto quello che ha fatto, è probabile che abbia facoltà sovrannaturali... mi fa venire in mente i racconti disperati e vaneggianti di quel superstite che hanno lasciato vivo al Crach Tor. Forse potreste interrogarlo nuovamente, magari nel frattempo ha recuperato lucidità"
"Se fosse veramente invulnerabile non gli servirebbe l'armatura" commenta Sven.
Interviene Rock: "ho avuto l'impressione che si volesse far vedere, si è annunciato, ha bussato, si è fatto guardare bene, poi ha fatto per andarsene, poi è tornato. Ma non in modo furtivo, ci ha tenuto a chiamarci servi di Greyhaven... ha fatto sfoggio delle proprie capacità incompransibili... poi è tornato giu', è stato un po' a osservare Kailah e poi la brutta faccia di Engelhaft gli ha fatto capire che aveva rotto il cazzo. Uno così se è invulnerabile gira nudo, te lo fa vedere. L'armatura la portiamo perchè la dobbiamo portare, non perchè ci rende più spaventosi".
Uno dei dubbi che più preoccupano i nostri riguarda il fatto di quanti siano, effettivamente, i Kraighar in grado di compiere simili prodigi. Il superstite del Crach-Tor parlava di tre di loro, ma non è detto che tutti e tre possano fare miracoli. In questo senso sarebbe utile riascoltare il superstite.
"E come mai è venuto da solo, coi Risvegliati?"
"Magari non sapeva che c'eravamo e sperava di arrivare al Cairn", ipotizza Kailah, "in fondo senza di noi probabilmente ci sarebbe pure riuscito"
"Ci ha contati, poteva anche farcela, ora sa quanti siamo e cosa sappiamo fare" aggiunge Vodan.
"Avrà raccattato i Risvegliati in uno dei Cairn caduti a Nord, per trascinarsene dietro quanti più possibile, Probabilmente se ne sarà anche persi un po' dietro nel bosco..."
"Ma è un mago?" chiede Kain. Kailah scuote il capo. "Non può essere, me ne sarei accorta"
Engelhaft interviene: "non è un mago, è un servo della Tenebra".
"Ma da qualche parte dovrà pure essere andato a riposare", insiste Kain. "Se è in zona, è in zona nemica, si dovrà essere nascosto. Cerchiamo tracce del suo passaggio... magari lo becchiamo mentre non se l'aspetta".
Si decide di inviare qualcuno a Cennen, a verificare che non sia successo niente lì. Rock rassicura che per lo meno lì c'è una palizzata migliore, doppia, da lui stesso verificata.
Rock si reca con Gannor, Annie e Alyn alla Torre Verde a parlare con il superstite del Crach-Tor, mentre Kain capitaneggia una spedizione fuori dal villaggio, sulle tracce del Kraighar.

Sulle tracce del Kraighar

Lungo il sentiero fuori da Muddan, Vodan si avvicina a Kain e gli spiega che il Kraighar potrebbe chiedergli un duello a due, e che lui sarebbe anche disposto ad accettarlo. Kain è contento: "se te la vuoi giocare così, chi sono io a dirti di no? Se non lo riesci a fare tu, lo faccio io dopo".
Poi si volta ai suoi uomini: "stiamo tutti vicini, che se questo si materializza vicino a uno, dev'essere vicino a tutti".
Vodan si avvicina a Kailah e le dice di stare attenta con l'arco: lui gli ha tirato una freccia, la notte precedente, e se l'è trovato davanti, poi si è materializzato in cima alla torre, quasi come se fosse attirato da chi gli tira contro. Sven mette in guardia anche dal pericolo di Risvegliati che potrebbero cadere giu' dagli alberi.
La perlustrazione è difficile perchè ci sono moltissime tracce, causate principalmente dai Risvegliati della notte prima. Ci sono anche le tracce del Kraighar, e si riescono a riconoscere: delineano un percorso: sembrerebbe che i velocissimi balzi del Kraighar siano una "corsa", non uno "sparire e riapparire".
Il gruppo scende dallo sperone di roccia, ed è qui che Vodan indica il punto dove la notte precedente il Kraighar aveva spinto di sotto uno dei Risvegliati veloci che lo aveva attaccato. "Sarà ferito, ma potrebbe essere ancora in zona".

La grotta del Risvegliato

Effettivamente ben presto vengono trovate delle tracce di trascinamento, che conducono ad un pertugio nella roccia.
Sembra una galleria piuttosto stretta, dove è possibile strisciare a quattro zampe, e poco più avanti rispetto all'apertura c'è un gomito che impedisce di vedere quanto prosegua.
Kain suggerisce di murarlo con un mucchio di pietre, ma sembra una soluzione solo temporanea.
Vodan si propone per entrare nella galleria protetto dallo scudo, in modo da attirarlo fuori. "Tu vieni dietro di me per illuminarmi", dice poi a Kailah, che acconsente.
Così, con scudo e daga in mano, Vodan inizia a strisciare nello stretto passaggio, seguito da Kailah con il braccio teso e la luce che si sprigiona dalla sua mano.
I due avanzano lentamente nella galleria, che è stretta al punto da rendere faticoso il passaggio dello scudo. All'altezza del gomito c'è una strettoia ulteriore, ma subito Vodan scorge due occhi giallastri che riflettono la luce di Kailah e lo scrutano da breve distanza.
"Fuori!" dice Vodan. Kailah arretra velocemente, per dar spazio anche a lui di venire indietro. Il Risvegliato arriva subito addosso al giovane, che gli tira un colpo con lo scudo, spingendolo in avanti. Il Risvegliato torna di nuovo addosso a Vodan, che nel frattempo a recuperato lo scudo, e inizia a storcerlo forte, facendogli male al polso.
Vodan riesce a arretrare un pochino, trascinandosi dietro il Risvegliato.
"Kailah, va fuori e prendi l'arco!" dice lui. La ragazza velocemente sgattaiola fuori dal tunnel, mentre Vodan cerca di trascinarsi dietro la creatura, che oppone molta resistenza.
Appena possibile Kailah spara, ma la prima freccia manca. Vodan a sua volta schiva i colpi del Risvegliato e gli tira un pugno in faccia.
Kailah colpisce di striscio il Risvegliato con una freccia alla testa e lui subito arretra oltre il gomito della galleria.
Vodan scivola fuori, affannato.
"Non si fa stanare facilmente, il bastardo". Sospira. "Posso rientrare con lo scudo legato al braccio, legato per i piedi, e appena mi abbranca mi tirate fuori in tre", suggerisce. Ma la proposta sembra troppo pericolosa persino a Kain Weber.
Tana di Muddan (immagine)
Dopo un po' di ipotesi, alla fine Kain Weber decide che intanto la creatura verrà murata viva, poi si avvisa il villaggio e ci penseranno loro. E così vengono convocati un po' di uomini del villaggio, energumeni locali che si occupano di dare una murata alla galleria.
"Noi dobbiamo trovare il kraighar", ricorda il Tenente.
E tutti si mettono in movimento sulle tracce, a partire dal punto dove Vodan ricorda di aver salutato per l'ultima volta il pericoloso guerriero.

In cammino verso NordEst

Il gruppo segue le tracce del Kraighar in allontanamento, per alcune ore, in direzione Nord-NordEst. Sono tracce del solo Kraighar, piuttosto dritte, senza Risvegliati intorno.
La giornata prosegue e le ombre iniziano ad allungarsi. Ormai il gruppo ha superato i confini della Signoria.
"Se vogliamo fare una spedizione seria", dice Kain, "la dobbiamo fare per bene, con più gente e qualcuno che conosce la zona, equipaggiamento e così via".
Prima di tornare indietro, il gruppo cerca una posizione sopraelevata per dare un'occhiata a distanza: le colline proseguono verso NordEst. Più avanti, a una decina di chilometri, ci sono delle grosse radure nella vegetazione, ai piedi di una collina accidentata: forse si tratta di una o più cave, con qualche forma di insediamento nelle vicinanze.
"E' ora di tornare indietro, verso Muddan" ordina Kain Weber. E il gruppo si rimette in cammino.

Colline a NordEst - Cariceto di Amedran

Padre Engelhaft trascorre la giornata a Muddan

Nel corso della giornata Padre Engelhaft, che è rimasto in paese, celebra i riti funebri solenni per il povero Saul, insieme agli antichi canti guidati da Medusele in una lingua arcaica. "E' morto come un Paladino, combattendo contro le forze del male, e tutti noi dovremmo emularlo nel coraggio di combattere per la giusta causa".
Il Sacerdote ha anche occasione di parlare un po' con la druida, che gli racconta di aver incontrato un Kraighar da bambina, proprio non distante da Muddan.
"Mio padre mi aveva mandata a raccogliere delle bacche ai confini del Cariceto, e lì l'ho incontrata. Era una donna, dalla voce sembrava anche piuttosto giovane di età. Era esile di corporatura..."
"Ti lasciò in pace?"
"Sì, passammo una mezz'ora a parlare di bacche della foresta, era cordiale. Girava da sola... sembrava come se si fosse bagnata interamente nel sangue di un gigante, era vermiglia dalla testa ai piedi. Ero intimidita... però non c'è mai stato un momento in cui questa mi è apparsa ostile. Abbiamo parlato delle tradizioni di queste terre. Mi ha fatto domande..."
"Quanti anni avevi?"
"Dodici, tredici... so che forse quella stessa donna, o più probabilmente un'altra... si dice che abbia affrontato e umiliato il padre dell'attuale Dominus in uno scontro..."
Parlando sempre con Medusele, Engelhaft le chiede delle maschere funebri. La druida dice che nei livelli più antichi del Cairn di Grauth era possibile trovarne alcune.
Medusele commenta anche il simbolo del serpente che morde sè stesso, che è un simbolo di rinascita che chiude il cerchio dell'esistenza. "Ma c'è qualcosa che va al di là della circolarità dell'anno, è qualcosa di mostruoso, un mostro che genera un mostro, che genera un mostro... e prolifica all'infinito..."
Engelhaft invita Medusele a vigilare.

I preparativi per la spedizione alle colline di Lamaynn


Il Tenente Kain guida i suoi uomini di nuovo a Muddan, che viene raggiunta dopo il tramonto. Sono tutti molto stanchi e, dopo una breve sosta alla Mescita, vanno a riposare. La notte trascorre senza inconvenienti.
L'indomani, 17 marzo, viene organizzata la spedizione alle colline a Nord, nei pressi delle cave. Kain dichiara di avere bisogno di almeno un paio di persone della zona. "Perchè se una muore abbiamo l'altra. Se muoiono in due siamo delle seghe e non meritiamo di tornare".
Engelhaft chiede consiglio a Medusele su chi coinvolgere. "Tutti gli uomini di Muddan sono fidati, ma quello di cui mi fido di più è mio marito"
"Lui sarebbe disposto a venire con noi?"
"Immagino che il vostro Tenente possa fare pressioni..."
"Vorrei un volontario"
"Allora hai tre persone a cui rivolgerti, i cugini di Saul. Elmo lo conoscete già. Poldo e Waldo sono gli altri due".
Ma Medusele suggerisce poi di discuterne con gli anziani per evitare incidenti diplomatici. "Il vecchio Angus dirà che la sua famiglia ha già versato abbastanza sangue..."
Sven allora suggerisce di chiedere a qualcuno dei Pock, come ad esempio Tico Pock, che già si era messo in luce combattendo con due asce contro un Risvegliato. La famiglia Pock è l'unica nella quale non sia ancora morto nessuno.
Tico sta a casa sua, armeggiando con il proprio equipaggiamento.
Sven è il primo a parlare: "Salve Tico. Dovremmo fare una perlustrazione, diciamo così, già vorremmo portarci Elmo... e pensavamo di cheiderlo anche a te, se sei disponibile..."
"Perlustrazione dove?"
"i soliti posti... i soliti posti..."
"Che vuol dire?"
"Abbiamo individuato..." dice Sven facendo il vago, "non conosco bene la zona, vi portiamo apposta a voi..."
"Che dobbiamo andare a fare?"
"Dobbiamo bonificare una specie di... una grotta..." esita Sven.
"Dobbiamo inseguire il guerriero dell'altra notte" interviene Engelhaft.
"Epperò!" commenta Tico.
"Insomma dobbiamo seguire delle tracce e cercare di rintracciare... uno di questi.... bastardi... ehhh... e farlo fuori. Abbiamo fatto un primo tentativo ma era un po' complicato..." dice vagamente Sven.
Vodan interviene descrivendo le cave individuate a Nord.
"Dovrebbe essere l'antica cava di Lamaynn" dice Tico.
"Cava di cosa? Cosa si estraeva?" chiede Sven.
"In tempi molto antichi... più di cent'anni fa, c'erano miniere di ferro. Poi è stata trasformata in una cava di pietra... e poi che io sappia è un villaggio piccolo come questo"
"Non sembrava molto vivo" dice Vodan.
Tico spiega che da lì vengono i Risvegliati, e che c'è un Cairn che di certo non l'ha sigillato nessuno. Sven dice che bisognerà portarsi gli attrezzi eventualmente per sigillarlo.
"Mi stai dicendo che la probabilità di tornà vivi è scarsa" commenta Tico.
"Meglio noi da loro di giorno che loro da noi di notte" risponde Vodan.
"Mi hai convinto", dice Tico. "Non fa una grinza"
Tico dice che vuole però guidare lui la spedizione, Kailah gli ricorda che si ubbidisce tutti al Tenente. Lui insiste che vuole scegliere lui i percorsi migliori...
"Il tenente è famoso per la sua prudenza, quindi non devi temere" dice kailah.
"Sì, come io so' noto perchè mi profuma l'alito" chiude Tico.
Il gruppo torna da Kain, che sta bevendo tranquillo alla Mescita. "Andateci voi a parlare con gli anziani, avete tutta l'autorità per farlo"
"Magari ci tenevi tu..." insiste Sven.
"Si e a me mi piacciono i vecchi... vai vai..."
Per evitare imbarazzi diplomatici, si decide che sarà Padre Engelhaft a parlare con il vecchio Angus Mardin. Il tatto del sacerdote riesce a convincere Angus della buona causa, e così l'anziano del villaggio si incarica di organizzare tutto lui, parlandone con gli altri anziani.
"Ci penso io" dice Angus.
"Grazie, vi siamo debitori"
"Faremo una cosa rapida, per stasera quando sarà spezzato il pane qui alla mescita avrete i vostri uomini"

La passeggiatina di Colin

Mentre gli altri si dedicano a varie attività a Muddan, Colin va a chiedere il permesso a Kain di uscire dalla palizzata e andare a cercare un po' di erbette curative nel bosco.
"Va bene però esci dal cancello Sud"
Colin così è il primo a incontrare il gruppo di soldati che proviene da Sud: due portano le insegne verdi e gialle dello Stollenwurm. e sono di ritorno dalla Torre Verde. Altri 3 sono facce note della compagnia Fangzahn: Baaz, Kurt e Mary.
"Lo sa il sergente Rock che sei qui?" chiede Baaz.
"Ehhh... Kain mi ha detto che potevo venire"
"Ah, va bene. Continua, continua". E passano avanti.
Cain appunto continua, anche se il bosco è avaro di erbe utili, a causa dell'inverno.
D'un tratto il giovane nota un movimento lento in fondo a una piccola scarpata non distante, seguito da un lamento. In lontananza gli sembra di vedere un Risvegliato senza più la parte inferiore del corpo, che si trascina lentamente sulle mani. Non distante c'è una macchia nerastra, forse di sanque, e quel che sembra una carcassa smembrata.
Colin prudentemente torna a Muddan per chiedere aiuto e Kain autorizza un gruppetto dei suoi uomini ad andare a eliminare il Risvegliato e a controllare che non ce ne siano altri.
Effettivamente dopo un po' di ricerche vengono trovate le carcasse di un paio di Risvegliati che sembrano essere stati sbranati da qualche bestia feroce di grosse dimensioni, forse un orso. Vengono tutti distrutti, anche se prima Colin ne approfitta per studiare l'interno del tronco di uno dei Risvegliati. Non è un'impresa semplice, senza gli attrezzi giusti, e il risultato è parecchio disgustoso: infila lo stocco nella cassa toracica per fare perno, con la speranza di liberare il cuore e poterlo osservare, ma riesce a spappolare un po' tutto. Gli altri osservano a distanza, schifati.
Nel mentre Engelhaft chiede a Kailah: "tu che sei addentro nelle materie lugeriane, che sta facendo Colin?"
"Una porcheria"
"Ma serve a qualcosa?"
"Non ne ho la più pallida idea..."
"Pensate che quando morirete vi farà le stesse cose" commenta ridacchiando Vodan.
"io penso che..." inizia Englehaft poi si ferma, "stavo per dire una brutta cosa..."
Colin alla fine è piuttosto soddisfatto: quel poco che è riuscito a vedere del cuore lo lascia supporre che nei Risvegliati l'anatomia sia diversa, e che sia il cervello a svolgere le funzioni che normalmente svolge il cuore.
"Ok, si può pulire" dice Colin,
"Finalmente! Guarda la prossima volta ti presento annie, magari ti distrai... ti vedo un po' morboso con questi cadaveri..." Vodan.
Ci vuole un po' a fare la pira e poi si torna a Muddan appena scende la sera.

Il racconto di Baaz

Nel mentre a Muddan sono arrivate notizie interessanti, portate da Baaz e dai suoi compagni.
"Questi uomini di Muddan qui ci hanno detto che avete avuto a che fre nientemeno che con un Kraighar. Considerando che stavamo facendo un po' di muffa alla Torre Verde, abbiamo deciso di unirci alla partita", dichiara Baaz. Poi racconta gli ultimi accadimenti ai margini del Cariceto.
"L'altro ieri ci è arrivata notizia di quel che succede sugli altri fronti. Principalmente bune notizie. La rocca di Dainart è stata espugnata dopo un breve assedio, grazie al Capitano Alman e a squadre capitanate da Marcus Strumdoil, che comanda il battaglione Talon di Farsund. Qui ci sono state diverse scaramucce con uomini dell'armata del Warg. Se quel che dicono è vero, pare che ci sia stato uno scontro al primo sangue tra il capitano Marcus e un Kraighar. Il capitano ha vinto. Il Kraighar aveva un elmo che ricordava un corvo. Potrebbe essere quello avvistato nella scorribanda nella landa dei Laghi. Si sono accordati su un duello al primo sangue e lo sconfitto si è ritirato, impegnandosi a non partecipare al conflitto per un mese. Avrà un mese per meditare sul fatto che è una sega", commenta poi Baaz.
"Il capitano si è portato appresso alcuni soldati esperti di pattugliamenti nella foresta, qualcuno li chiama Cavalieri del Meistwode"
Kailah li ha sentiti nominare, li conosce di fama. E' una onoreficenza molto prestigiosa, che viene accordata ai migliori.
"Questo Marcus è parente di Ludwigh Strumdoil?" chiede Kailah.
"Si, è il figlio"
"E ha sconfitto un Kraighar... sono colpita" commenta Kailah.
"Eh sì, ha imparato dal migliore"
Poi Baaz racconta delle gesta del "fannullone", il trabucco di Alman, manovrato dai genieri della brigata dei Nani, al quarto macigno ha danneggiato il maschio della rocca, affrettandone la capitolazione. Signore e familiari si sono arresi. Marchiati e spediti ai campi di lavoro. E pare che lo stesso destino toccherà anche ai loro sudditi. Li stanno già deportando tutti, se ne occupano le compagnie dei Lagos"
"Come mai è stata presa questa decisione?" chiede Engelhaft.
"Due scopi: forza lavoro che ci serve, e poi è un monito a chinunque pensi di poter prendere per il naso il Margravio. Si vuole cancellare la signoria di Dainart completamente, così da far capire alle signorie vicine che non ci sarà pietà per chi si ribella".
Ora, spiega Baaz, verrà presidiato il confine con il Kraccar, la palude dei Croc. I genieri dovranno organizzare qualche struttura difensiva. Nella signoria di Brannec stanno avvenendo i combattimenti più sanguinosi, a Est di Dainart.
"Diffondiamo la notizia che quello è stato battuto" dice Vodan, "farà bene all'umore di tutti".
Kain Weber impreca un po' per il fatto di non essere stato presente all'assedio. Bestemmia un po' a corredo del suo disappunto. Il suo umore peggiora.

Serata alla Mescita

In serata Angus comunica le decisioni degli Anziani: "abbiamo discusso e abbiamo trovato una soluzione. avete chiesto che partecipino alla vostra spedizione Tico Pok e Elmo Mardin, e questi partiranno".
"Grazie illustrissimo" dice Engelhaft.
Mary va a parlare con Vodan: "ho saputo che ti sei guadagnato una sfida col Kraighar"
"Pare di si"
"Ci tieni proprio a prendere quel trofeo, eh"
"Se lo prendo magari lo potrei anche regalare, non ci tengo più di tanto, ma mi piacereebbe dare una lezione a chi si crede così forte"
"Che impresisone ti ha fatto?"
"Ha sicuramente qualcosa che non va, è molto rapido, troppo rapido... gli ho visto gli occhi, gli ho visto la forza... perchè ha distrutto una torretta dove stavo con un colpo, riesce a arrampicarsi velocemente, le frecce sembrano abbastanza inefficaci... mette in pericolo gli arcieri... l'unica speranza è stargli molto vicino e essere molto veloci. Ma potrebbe saper fare altri trucchetti. La mia sfida potrà servire a chi lo vedrà a saperne un po' di più. E vedremo di cosa è capace."
Vodan dice poi che sarebbe interessante sentire il racconto di come sia andato il combattimento dell'altro Kraighar con il Capitano.
"Ho sentito che il Kraighar non si è certo trattenuto, anche se non sembra che abbia usato trucchetti strani. Si sono affrontati in corpo a corpo. Il Capitano aveva una spada e scudo, il Kraighar un'ascia da battaglia e una daga. Ci sono stati alcuni scambi molto veloci, ma non in modo innaturale, a un certo punto e alla fine la spada del capitano ha colpito. Non lo ha ferito gravemente."
"A Elsenor, da dove vengo, ci sono leggende di questi guerrieri devoti agli Spiriti, che rivendicano di avere il sangue di antichi e potenti antenati di origine semidivina, di questi si narra la velocità sovrannaturale e il fatto che più nemici affrontano e più diventano forti e invincibili. E sono guerrieri che... in alcune occasioni si presentano in una celebrazione importante di Ilsanora, il Lughnasad, e regolano i conti con chi osa sfidarli."
"Tutto sommato non c'è tantissima differenza" dice Mary.
"Per questo ci penso. Riuscire a incrociare le armi con uno di questi e soprvvivere è una prova richiesta per entrare in determinati ordini di guerrieri"
"Secondo me sei abbastanza stronzo da farcela"
"Sicuramente sono stronzo abbstanza da provarci"
"E' il primo passo. Del resto da quello che so non è questo il primo caso in cui uno glie le suona. C'è il tenente Kaspar Eisen che pare ne abbia affrontato uno in combattimento anni fa. "
"Comunque sia, che io abbia la peggio o no, tu osservalo molto bene, perchè magari viene fuori qualcosa di interessate che si potrebbe usare le volte successive, se mi dovesse andare male".

Duello a Lamaynn

La mattina del 18 marzo il gruppo capitanato dal Tenente Kain Weber si mette in marcia verso le colline di Lamaynn.
Oltre ai soldati del 23esimo Plotone di Uryen, ci sono Elmo e Tico di Muddan e Baaz, Kurt e Mary della Fangzahn.
Lungo la strada Elmo racconta la storia delle cave di Lamaynn.
"Quella cava è stata oggetto di scontri continui prima tra le tribù del Kanast, poi tra le signorie. All'esaurimento delle miniere, l'area è stata sfruttata come cava di pietra. In quella zona ci sono grandi carbonaie, fosse profonde molto ampie in cui veniva prodotto il carbone facendo bruciare a lungo la legna a bassa temperatura. Si estraeva un ferro molto particolare, c'è una parola nella lingua antica, si chiama Earan. Se lo vedete sembra rosso. Come dire, quando abbiamo visto il Kraighar abbiamo pensato che la sua corazza potesse essere forgiata in quel materiale".
La camminata verso Nord è molto intensa, impegnativa per tutti. Arrivati in zona, Kailah inizia a sentirsi molto stanca e indebolita per lo sforzo, è senz'altro la più affaticata.

Avvistamenti da lontano

Arrivati nei pressi del primo punto di osservazione, Tico inizia a manifestare la propria preoccupazione: "abbiamo un problema, dobbiamo sfruttare più possibile le ore di luce ma dobbiamo anche capire se ci stiamo infilando in un casino o no. Se procediamo lentamente e cerchiamo tracce di eventuali mostri morti, perdiamo tempo. Se andiamo sparati rischiamo di..."
"Quindi cosa suggerisci Tico? Il giusto compromesso?" Vodan è incerto
Kain sbuffa. "sarei tentato di dire fanculo ci sbrighiamo, arriviamo sparati e troviamo quello che dobbiamo trovare. La verità è che comunque corriamo il rischio di arrivare a notte senza aver ottenuto niente e non saremo in grado di tornare a Muddan. Troviamo un posto buono dove fare il campo e avanziamo con circospezione. Vediamo se troviamo tracce utili, e cerchiamo di farci un'idea di quanto è affollata l'area. Occhi aperti, mi raccomando, ranghi serrati. Da questo momento in poi lo stronzo può apparire in qualunque momento".
Effettivamente a terra ci sono numerose tracce di passaggio di piedi scalzi, probabilmente Risvegliati. Sono molto confuse, numerose e disordinate. In due occasioni vengono rinvenute le carcasse di Risvegliati dalla testa fracassata e le pesanti tracce del Kraighar. In lontananza si inizia a scendere nella vallata che digrada verso le cave di Lamaynn.
Ci sono alcuni Risvegliati isolati che vagano nella zona, vengono abbattuti facilmente.
Più in basso si inizia a sentire un vago brusio portato dal vento, come di tante voci e mormorii confusi, remoti.
Kailah è invasa da una sensazione estremamente minacciosa (6-6-6 di ascoltare), e viene investita da una ventata gelida da Nord, satura di un odore dolciastro, putrescente, che porta il lamento di molti, molti, molti morti. Si spaventa molto, per un attimo rivive la scena del sogno che da qualche notte la perseguita, del sepolcro brulicante di ombre.
"Sentite anche voi? Questi sono veramente troppi" dice Kailah spaventatissima.
"Più avanti c'è movimento" annuisce Kurt. "Sono tanti" dice poi.
"Non sono tanti, sono troppi" insiste Kailah.
Kain si innervosisce: "cazzo lo sapevamo. Sono tanti dite? Io ne ho sentito qualcuno. Andiamo a vedere. Se sono troppi ci ritiriamo"
Kailah insiste che potrebbero essere in una cavità, una grotta, e che quindi non si vedono finchè non si è troppo vicini.
Elmo dice che ci si puà spostare sul fianco della ollina e arrivare in derapata sulla cava, senza scenderci in mezzo.
"L'importante è non farci circondare" dice Vodan. "Li dobbiamo vedere per poi muoverci".
Il gruppo si arrampica sul crinale della collina seguendo Elmo. La salita non è semplicissima e bisogna muoversi con cautela. Dall'alto si capisce che i Risvegliati sono radunati in almeno due gruppi distinti: uno, il più vicino, è quella che un tempo doveva essere la fossa di una carbonaia, tra baracche e edifici mezzi diroccati. Si intuisce un sinistro brulicare al suo interno. L'altra fonte del lamento sembra un po' più distante, non in vista.
Kailah insiste che c'è qualcosa in più, un lamento ulteriore che viene dalle profondità della terra, dal Cairn. Ma la sagoma del Cairn è visibile a un paio di chilometri di distanza e non sembra costituire una minaccia immediata.

La fossa dei Risvegliati

Kain ordina di scendere, dopo aver abbattuto gli sparuti Camminatori nei paraggi. Bisogna distruggere i Risvegliati nella fossa e capire qualcosa in più su questo insediamento.
Gli arcieri fanno fuori i due Camminatori, pou tutti scendono.
Colin (6-6-6 individuare) nota uno strano baluginare da una delle baracche più vicine alla fossa, come il luccichio di due occhi bianchi e sinistri. Lo dice a Vodan: "penso di aver visto il tuo... insomma l'amico tuo, là. Gli occhietti biaanchi".
Kain si interessa subito e chiede dove, Colin glie lo indica.
"Scendiamo" ordina Kain. "Compatti eh!"
Arrivati nei pressi della buca, si ode un corno che risuona. "Gestite l'immondizia nella fossa, forza!"
Gli arcieri si mettono di buona lena a abbattere la dozzina di Risvegliati che brulica nella carbonaia. Accanto si vedono delle pedane di legno, che forse vengono saltuariamente utilizzate per far uscire i Risvegliati. Il tiro al bersaglio dura poco, gli arcieri cercano di non sprecare frecce e mirano sempre alla testa, abbattendo quasi tutti i Risvegliati rapidamente.
In lontananza si scorgono alcuni Risvegliati veloci che avanzano verso il gruppo, ma sono ancora piuttosto distanti.

Il duello di Vodan con il Kraighar

Improvvisamente si palesa il Kraighar. Al braccio porta un grosso scudo ovale decorato, in mano stringe il consueto mazzafrusto di metallo rossastro.
"Soldati di Feidelm... sono qui per esigere il mio duello. Siete venuti a consentire alla richiesta che ho fatto?"
"Io sono pronto. Tu sei pronto?" chiede Vodan, avanzando di un passo.
"Io sono pronto" dice il Kraighar.
Kain dice: "tutti a fianco a me. Vodan, è arrivato il momento. Te la senti o gli facciamo il culo?"
Vodan annuisce, poggia arco e frecce, poi porge il suo boccale a Sven. "Guardate molto bene che altre cazzate fa, oltre allo scatto, che se io non ce la dovessi fare, ce la farete voi".
Poi fa due passi verso il Kraighar.
"Oggi imparerai qualcosa su come si fanno i duelli a Elsenor". E si toglie l'elmo.
"Oggi imparerò quanto sono fragili le tue ossa"
"Hai intenzione di tenerti quell'armatura?"
"Sei ansioso di vedere il mio volto, uomo di Elsenor?"
"Sono ansioso che tu veda il mio" dice Vodan, e inizia a togliersi l'armatura.
Il Kraighar alza la celata dell'elmo. Ha il volto strano, sfigurato. Difficile capire che fattezze avesse in origine. E' vivo, ma i suoi occchi sono bianchi e bulbosi.
Colin è affascinato da questa stranezza.
Vodan si toglie l'armatura e mostra il tatuaggio che ha dietro la schiena.
"Questo è ciò contro cui oggi combatterai" dice Vodan. "A Elsenor questi duelli si fanno senza armatura"
"I termini di questo scontro, se tu vivi vi cederò il campo, se tu vivi io sarò morto" dichiara il Kraighar.
"Questo dipende da come intendi combattere, se accetti le mie condizioni. "
"Quindi vuoi morire"
"Questo scontro lo faremo senza armatura o non lo faremo", insiste Vodan.
"Ti rispetto" dice il Kraighar. "se io vinco voi tornate al vostro campo"
Vodan indossa la collana di denti di lupo. Impugna la spada a due mani e posa a terra lo scudo.
Il Kraighar si rivolge al prete: "prete i tuoi Dei onorano i termini che abbiamo stabilito? Se io vinco avrete ciò che resta del vostro compagno e abbandonerete questo luogo prima che i Gaunt arrivino a divorarvi, se farete in tempo. Se dovessi fallire, sarò alla vostra mercè. Il tuo Dytros lo riconosce?"
"Sì, se sarai leale".
Anche il Kraighar inizia a togliersi l'armatura, che è composita, ha due strati. Resta a torso nudo, pieno di cicatrici. Conserva il grande scudo e il mazzafrusto.
Kain ordina a Buzz: "tieni d'occhio i non morti, che io questo scontro non me lo voglio perdere per niente al mondo".
Engelhaft si chiude in preghiera.

Il mazzafrusto spezzato

Il Kraighar aspetta che Vodan faccia la prima mossa, fermo, roteando il suo mazzafrusto rossastro.
Vodan esita un istante poi attacca, velocissimo (106). Il colpo è sorprendente, letale, ma passa attraverso il collo e la spalla del Kraighar senza toccarlo.
"Notevole", dice il Kraighar.
"Quindi sai fare anche questo", risponde Vodan. "Un'altra cosa che sappiamo di te".
E' il momento per il Kraighar di attaccare (2-2-2 di attacco). Il colpo è preciso ma lento, e Vodan ha per un attimo la sensazione di poterlo prevedere. Devia l'attacco verso il basso con la spada, schiantando il maglio sul terreno e tranciandogli la catena.
"E questo è quello che so fare io", dice Vodan.
"Davvero notevole", commenta il Kraighar.

Combattimento con le daghe

Vodan fa un passo indietro, sfodera la daga e fa cenno al Kraighar di sfoderare quella che anche lui porta alla cintura.
I due si scontrano, Vodan attacca, il Kraighar para con lo scudo. Nuovamente Vodan attacca, ancora il Kraighar para. Il Kraighar a sua volta prova a colpire il giovane elsenorita, che blocca il colpo con la daga.
"Sei sprecato nell'esercito di Feidelm", commenta il Kraighar.
Segue un altro veloce scambio di colpi, quando di nuovo Vodan ha l'impressione di riuscire a leggere sorprendentemente bene i movimenti del guerriero che ha davanti (9-9-9 in parata). Riesce a deflettere il colpo e con la lama della sua spada spacca quella della daga dell'avversario, che va in frantumi. Anche la sua spada si danneggia.
"E due" dice Vodan sorridendo. "Non hai più armi".

La fine del duello

Il Kraighar lascia cadere l'elsa spezzata. "Lo scontro non è ancora finito".
Vodan esita, arretra di un passo.
"Perchè esiti, guerriero? La tua lama conosce bene il proposito per cui è stata forgiata: perché tu ti ostini ad ignorare il tuo?"
"Tu nella mia posizione avresti fatto lo stesso? Saresti andato con due armi contro uno che non ne ha?"
"Io nella tua posizione non avrei ritenuto una sfida un combattimento contro un uomo disarmato."
"Quindi capisci il motivo del mio attendere. Ma tu hai usato parole grosse e ti trovi disarmato al mio cospetto..." dice Vodan.
"Lascia che io ti dimostri che non sono disarmato" insiste il Kraighar.
Ma Vodan butta la spada e gli dice di buttare lo scudo.
"Mi deludi"
"Ti deludo? Vediamo, se ti deludo".
Il Kraighar e Vodan si affrontano a mani nude. Il Kraighar stavolta è velocissimo, colpisce Vodan al braccio, ma senza metterci energia, si limita a toccarlo. Poi si va indietro.
"Lo scontro è concluso, cedo il campo".
Vodan annuisce.
"Hai potenziale" dice il Kraighar.
"E tu non hai armi"
"Se mai ci ricontreremo..."
"Non sarà in un duello: sarà in armatura e con le armi in pugno" dice Vodan. E va a riprendere la sua roba.
Il Kraighar prende le proprie cose e si allontana velocemente.
Kain batte lentamente le mani, poi però aggiunge con aria strafottente: "ma perchè non l'hai ammazzato? Ora siamo punto e da capo."
"Era il mio duello, no?" Si limita a rispondere Vodan.
"Prete..." chiama Kain.
"Ha deciso come ha ritenuto... gli Dei hanno voluto così", taglia corto Engelhaft, che pure manifesta malcontento per la scelta di Vodan di non approfittare del vantaggio contro il Kraighar.
Vodan intanto si avvicina a Sven per farsi ridare il suo boccale.
"Sven, almeno tu non me lo dirai, che lo dovevo ammazzare..."
"No, no, capisco perfettamente, meglio tenerseli amici quelli così" risponde Sven.

L'attacco dei Risvegliati e l'abbandono del campo

Vodan si sta ancora rivestendo, quando un gruppo di Risvegliati corridori si avvicina a circondare il gruppo.
Tutti si preparano ad affrontarli, chiudendo i vari varchi tra le baracche diroccate. Il combattimento si svolge su più fronti, i soldati sono comunque in superiorità numerica e riescono senza troppi rischi ad eliminare tutti i Risvegliati, per quanto agili.
Lo scontro termina in fretta, ma si capisce che altri Risvegliati stanno avvicinandosi dalla direzione del Cairn: nel giro di pochi minuti ne arriveranno troppi.
Kain ordina a tutti di radunarsi, viene perquisita la casetta dove si nascondeva il Kraighar, e dove viene trovato il cadavere di un povero ragazzetto con gli occhi cavati dalle orbite.
Engelhaft benedice la salma, ma subito bisogna allontanarsi.
Kain dice "qui fra un po' si balla ragazzi, c'è movimento..."
"E' ora di fare il vento" dice Vodan.
Si carica il poveretto per non lasciarlo lì. Colin si chiede se sia stato infettato o no, ma non è facile capirlo. Nel dubbbio Vodan gli stacca la testa, si ficca nel sacco e ci si muove.
Il gruppo risale la collina, aiutandosi con delle corde che erano state fissate precedentemente. Sembra che nel Cairn lontano ci sia fermento.
"Forse questi hanno ancora dei prigionieri vivi", dice Kailah a Engelhaft durante la risalita. "Se il ragazzino era del villaggio, non era morto comunque da troppo tempo".
Il sacerdote annuisce, preoccupato.
Il gruppo si allontana in fretta, ma sembra che i Risvegliati del Cairn non insistano nell'inseguimento. Kailah ricorda la collina maledetta dove Boar incontrò la morte, e i Risvegliati che anche lì non si allontanavano da un dato perimetro. Lo dice a Kain, che annuisce.

Accampamento per la notte, il malore di Colin

E' impossibile raggiungere Muddan per tempo, il gruppo marcia verso Sud finchè è possibile e poi viene cercato un rifugio per la notte, un capanno di cacciatori abbandonati.
Tutti si preparano ad affrontare il buio e il freddo, con la speranza di non venire attaccati.
Le ore di buio iniziano a scorrere, lentamente.
Sebbene tutto sembri tranquillo, padre Engelhaft si sente inquieto, avverte un occhi malevolo posato su di loro. Prova a dirlo a Kain, che però è molto sicuro di sè e lo tranquillizza. La foresta tace, il bosco sembra innaturalmente silenzioso.
D'un tratto, nel cuore della notte, ci si rende conto che Colin sta male, rabbrividisce e sembra febbricitante. Viene svegliato padre Engelhaft, che tasta il polso di Colin e ne constata le condizioni di malessere. Nota che i suoi occhi, sotto le palpebre, si muovono freneticamente come se il giovane fosse assillato da un sonno. Prova a svegliarlo ma inutilmente.
Allora Engelhaft decide di chiedere a Kailah di tentare e la ragazza pronuncia le rune dell'incantesimo Sveglia. Colin reagisce in modo strano, spalanca gli occhi, fissa Kailah apparentemente senza riconoscerla e prova ad afferrarla per il polso, che lei fa in tempo a sottrarre.
Engelhaft prova a tranquillizzarlo, ma lui ha un'aria terribilmente stralunata, sta ancora dormendo. Poco dopo Kailah, su suggerimento del sacerdote, fa di nuovo l'incantesimo Sveglia su Colin, ma ancora il ragazzo non si risveglia, ma anzi si irrigidisce, resta con gli occhi sbarrati e sembra quasi morto.

L'incubo di Colin

Colin è prigioniero di un terribile incubo.
Vede tutto nero, soltanto due globi bianchi davanti a lui. Poco a poco si delinea un paesaggio tetro, una foresta acquitrinosa, alberi marci e senza foglie. Sembra si faccia giorno, poco a poco, il cielo è plumbeo.
Alle sue spalle si muove qualcosa nella palude, un grosso animale gibboso con strane escrescenze simili a peli.
Colin lo osserva bene, affascinato, mentre nuota sul pelo dell'acqua. Potrebbe essere una gigantesca larva, ha una macchia bianca sulla groppa, prossima a quello che potrebbe essere il muso.
La bestia si ferma e Colin si sente improvvisamente molto minacciato. La bestia, rapidamente, emerge dall'acqua e approda su uno scoglietto, e si mostra. E' una creatura decisamente orribile, la sua anatomia è insensata, conserva alcuni elementi umanoidi totalmente innaturali.
Bestia del Sogno di Colin (immagine)
Colin si guarda intorno, valutando la possibilità di cercare riparo su un albero, ne scala uno e si piazza su un ramo, a una buona altezza. In lontananza intravede una strana torre nera che si staglia contro il cielo, con una rampa a spirale che le gira intorno.
Nell'istante in cui Kailah gli rivolge per la seconda volta l'incantesimo Sveglia Colin si sente proiettare in un istante verso la tonne nera, atterra ai suoi piedi. Inizia a pensare di trovarsi in un incubo.
Nota con orrore che la spira è forgiata come un gigantesco serpente arrotolato su sè stesso, a spirale, e sulla sommità elevatissima della torre, quasi tra le nuvole e la foschia, vede due punti bianchi che lo fissano: sembrano occhi.
Gli occhi si fanno sempre più grandi e la testa scende verso di lui e si ingrandisce sempre più. Una maschera bianca... sembra assicurata al muso del gigantesco serpente che costituisce questa torre.
Colin frappone lo scudo, visto che gli occhi si avvicinano molto rapidamente.
Intanto la maschera parla, mentre l'insettone mostruoso alle sue spalle si avvicina.
"Dono prezioso è questo che ti faccio, che pur non ha fine nè principio o alcunchè nel mezzo".
Si tratta di una voce umana, ma non si capisce se sia maschile o femminile.
"Di che dono stai parlando?" chiede Colin.
"Dimmelo tu"
Colin ruota intorno alla torre, ma la testa gli viene dietro.
"Vuoi che ripeta?" chiede la testa.
"Dove siamo?" chiede Colin.
"Tu rispondi al mio quesito e io rispondo al tuo"
"E' l'attimo presente?"
"Non hai molto tempo. Lei non è mai riuscita a dominare i suoi appetiti" insiste la voce. "Sei un uomo di intelletto"
"Si ma non sono in condizione di esercitarlo al meglio"
"Avrai molte occasioni, se fallisci"
"Ah beh, questo è consolante", mormora Colin a voce alta, mentre nel capannino Padre Engelhaft inizia a celebrare delle preghiere.
"Hai un'amica speciale" dice la voce.
"Fa parte dell'indovinello?"
"No, sappiamo entrambi che non mi darai la risposta questa volta"
"Ah, ok. Ho un'amica speciale. Può essere, cioe', si, in che senso?"
"L'ho sentita, ha cercato di aiutarti" dice la voce.
"Bene, sono contento"
"Mantienila in vita il più possibile, per quanto ti riesce"
"E chi sei tu?" dice Colin.
"A questa domanda rispondo solo quando mi darai la risposta che cerco. Sei pronto?"
"Eh... in realtà ancora no...."
La bestia gli salta a pochi metri, solleva una nube di detriti, Colin si volta di scatto, la sua lingua lo avvolge e lo stritola al torace e lo trascina verso le sue fauci spaventose che lo sbranano.
Colin si sveglia urlando.

La notte prosegue

Padre Engelhaft è subito al capezzale di Colin, che è visibilmente debilitato.
"Stai tranquillo, sei nella pace di Kayah adesso. Hai avuto un incubo?"
"Si, ho avuto un incubo", risponde Colin.
"Hai avuto visioni oscure?" chiede Engelhaft
"Sì, particolari."
Vodan intanto si affaccia alla finestra e guarda se ci sono novità. Ora sembra che il silenzio sia rotto periodicamente da un suono simile al frinire di una lenta cicala.
Intanto Colin racconta a Engelhaft il suo sogno.
Vodan ci mette un po' e aguzza la vista, finchè gli sembra a un certo punto di vedere un movimento rapido. Prende arco e freccia e si prepara, facendo cenno a Kailah di fare altrettanto.
Kailah, Tico e Elmo si preparano, ciascuno ad una finestra.
Per un po' non succede nulla, tranne il proseguire dello strano frinire. Poi improvvisamente Vodan scorge un movimento strano in linea di tiro, probabilmente un Risvegliato. Gli spara e lo colpisce di striscio a un braccio.
Ci sono 4-5 Risvegliati che barcollano nelle ombre attorno alla capanna. Vodan ne riesce a colpire bene uno ad una gamba, Kailah un altro a un braccio, Elmo un altro ancora al torace. Poi Vodan riesce a centrarne uno alla testa, e lo abbatte. Subito sembra che gli altri si ritirino, non si fanno più sentire.

Ritorno a Muddan

La mattina seguente viene trovata la carcassa del Rivegliato abbattuto da Vodan, che era uno di quelli veloci, magrissimo e coperto di stracci.
Colin è ancora molto debilitato, ricorda benissimo il sogno che ha fatto. Lo racconta dettagliatamente a Engelhaft, che mette in guardia Kailah.
"Ti ha percepita, stai attenta perchè potresti essere la prossima, sei stata puntata da quell'oscuro eretico, ha parlato di te con Colin" dice Engelhaft. Lei fa scongiuri.
"Ha detto di tenerti viva per lui" dice Engelhaft. "Attrae i più intellettuali del gruppo..."
"Io e Sven non rischiamo" commenta Vodan.
"Tu e Colin siete i più aperti e vulnerabili perchè non sostenuti da una fede salda, ed è qui che invece lo sconfiggerete", insiste Engelhaft.
"Questa è una mannifestazione di natura divina" dice Colin, "quindi io non posso curarmi questa influenza come curo una normale influenza. Quindi a prescindere da quello che posso fare con una fede che comunque... non ho... "
"Propongo di spostare questo dibattito a Muddan, prima che..." dice Vodan a Kain.
"Stavo pensando... ma ci dobbiamo proprio andare a Muddan?" dice Kain. "Abbiamo guadagnato un po' di tempo, lo stronzo è in giro, ma non ha un'arma... non ho visto altro... non credo che tornerà finchè non ha qualcosa, abbiamo qualche giorno di vantaggio. Avrà una base da qualche parte, ha cambiato scudo... però forse l'unica cosa che hai vinto con quel duello è un po' di tempo, magari gli svuotiamo un'altra buca di morti... e poi ce ne torniamo. Se torniamo a Muddan che abbiamo ottenuto?"
Sven interviene chiedendo come fare a far fuori i tizi nelle fosse senza sprecare frecce. Suggerisce lance lunghe o simile. Ma bisognerebbe procurarsele, non si possono improvvisare nel bosco.
Kain dice: "Mi avete convinto, torniamo a Muddan in fretta, valutiamo come sta Colin per evitare che ci diventi un peso morto e ci riequipaggiamo. Poi si torna".
Lungo la strada Mary fa i complimenti a Vodan e gli dice che se mostra a Gavon Rabb la daga del Kraighar, gli varrà probabilmente un'onoreficienza. Lui però le dice di volerla riforgiare per usarla.
A Muddan c'è il Sergente Rock, che riferisce che non ci sono stati problemi.
Vodan va dal fabbro a informarsi per riforgiare la daga del Kraighar. "Quando verrà mi piacerebbe usare questa, che magari lo farà rosicare un po'".
Intanto Kailah e Colin parlano del sogno. "I sogni sono una porcheria", commenta Kailah, e racconta a sua volta degli ultimi incubi che ha fatto.
"Bisogna confidare in Engelhaft, perchè in fondo qua preti contro preti, maghi contro maghi, guerrieri contro guerrieri..."
"Veramente Luger mi ha detto che, per come sono maga io, se vedo un mago è meglio se gli sparo una freccia" commenta Kailah.

Colin da Medusele

Colin viene portato da Medusele, che lo visita. Appare preoccupata, poi gli prepara un impacco di bacche di "occhi di rospo". Colin manifesta un certo interesse, a quanto sa quelle bacche sono del tutto inutili. Ma Engelhaft lo rassicura che Medusele oiltre che curare il corpo svolge anche un'attività spirituale.
"E in questa attività spirituale Medusele ti aiuti con qualche impiastro?" dice Colin, incuriosito riguardo all'uso degli occhi di rospo.
"Tutto quello che vedi è stato cantato da Harkel"
"Tutto tutto? Ultimamente vedo cose un po' particolari..." commenta Colin.
Medusele fa un discorso metaforico parlando di sordi che provano a cantare, ma Colin non la segue molto, fino a che interviene Engelhaft e lo invita a smettere di fare domande.
Medusele applica l'impiastro sulla fronte di Colin e poi lo scruta. Poi scuote il capo.
"Sei stato reso impuro"
"Come faccio a purificarmi?"
"Ci devo pensare. La... forza che ti ha afflitto con questo male ti ha chiesto qualcosa?"
"Mi ha posto un indovinello, si"
"Ti ha offerto qualcosa? Ti ha chiesto qualcosa?"
"Mi ha fatto questo indovinello, che sembra anche un'offerta, parla anche di un dono... che è l'oggetto dell'indovinello stesso"
"Per quel che so io maledizioni di questo tipo possono essere vinte solo da coloro che le hanno subite"
"Quindi devo rispondere all'indovinello?"
"No, non devi assecondare in nulla chi ti sta facendo questo. E' un suo modo per avere potere su di te. Probabilmente questa non è l'ultima volta che avrai esperienze di questo tipo"
"Vabe'. Non avete altre indicazioni? Lui mi ha detto che devo pregare, pregherò..."
"Io posso provare a fare qualcosa" dice Medusele. "Posso cercare di proteggere il tuo riposo"
"Potrebbe essere buono perchè mi sento un po' spossato"
"Posso preparare qualcosa che ti faccia sprofondare in un sonno così profondo che forse neppure questa forza riuscirà a trovarti lì"
Colin prova a chiedere di imparare ma Medusele dice che ci vorrà tempo, più avanti. Ma ora deve preoccuparsi di altro.
"Sei impuro, c'è un marchio su di te. Quali siano le profonde conseguenze di questo, non posso dirlo. Però... è come se fossi stato scelto, in questo modo. Forse gli animali avranno paura di te"
Medusele e Engelhaft parlano in privato.

La prova del cane

Il gruppo si riunisce e Engelhaft fa uno strano discorso al gruppo, spiegando che forse Colin adesso spaventa gli animali e attira i Risvegliati, quindi forse non è il caso di portarselo dietro in missione.
Kailah scuote il capo: "ma allora farlo stare qua al villaggio? Non è il massimo se attira i Risvegliati qua"
Sven decide di passare all'azione, va a cercare un cane e prova, insieme con Vodan, a vedere che effetto faccia ora Colin agli animali. In effetti il cane sembra spaventato, arretra di un paio di passi e guaisce, reazione che invece non ha con le altre persone. E' così dunque, Colin fa innervosire i cani.
Il gruppo si ritrova alla Mescita, dove viene riferita la situazione a Kain. "Si vabbè ma come se l'è beccata sta cosa? Come evito di beccarmela io?" Engelhaft fa tutta una spiegazione approfondita, spiegando che una certa entità sta minacciando gli intellettuali del gruppo. Kain lo osserva con aria perplessa: "e quindi? Che cazzo di senso avrebbe? Mica andiamo a fare un lavoro da intellettuali là".
Engelhaft insiste un po' a lasciare Colin indietro, sarebbe sia in pericolo, sia problematico per gli altri.
"Avrebbe bisogno di assistenza medica... e anche spirituale..." suggerisce Engelhaft. Ma Kain scuote il capo, non ha la minima intenzione di lasciare il sacerdote indietro.
Vodan pure è d'accordo: se ho capito bene questi se la prendono con gli intellettuali per toglierci forze, risorse. Invece noi ce li portiamo dietro e gli dimostriamo che non hanno potere su di noi. Poi gli rompiamo anche il culo, ovviamente. Facciamo uscire gli intellettuali e vediamo che succede".

Il gruppo si organizza per partire

Il gruppo risistema l'equipaggiamento, vengono radunate lance e frecce per tutti, la spada danneggiata di Vodan viene sostituita. Rock resterà a comando della difesa di Muddan, insieme ad Annie e Gannor.
Kain suggerisce a Engelhaft di mandare una comunicazione a chi lo ha insignito del rango di Inquisitore.
"Se fosse sicuro. Delle due che ho mandato non sono certo che sia arrivata la seconda"
"Allora ci prendiamo un paio di locali che sostituiscono Baaz e i suoi, li mandiamo a Feidelm a parlare con Magnus e vediamo che dice".
Si decide così che al posto del gruppo di Baaz si uniranno al gruppo Inga e Peter Pock, marito di Medusele.
La sera Padre Engelhaft celebra una funzione religiosa, che infonde coraggio nel villaggio. Poi Medusele si presenta da Colin con un sonnifero.

Il secondo sogno di Colin

Colin si addormenta in fretta, vegliato dai compagni.
D'un tratto Colin si trova nel buio assoluto, in uno stato di dormiveglia. Inizia a intravedere due puntini bianchi in lontananza.
"Dono prezioso è questo che ti faccio, che pur non ha fine nè principio, o alcunchè nel mezzo. Vuoi ragionarci un po' con me?"
"A dire il vero no"
"Peccato, ti facevo un tipo più curioso"
"Io penso che tu non possa appagare la mia curiosità"
"Ti sbagli di grosso"
"La mia curiosità è nelle cose, non nelle parole"
"Ho molte cose da mostrarti, la domanda è se sei pronto"
"Per adesso mi stai proponendo giochi di parole, che non capisco e non so neanche risolvere"
"Pensaci su"
"va bene"
"io posso offrirti molto, i tuoi compagni non condividono le tue aspirazioni, io sì. Non condividono i tuoi studi, io sì..."
"Allora appalesati, parliamone"
"Sei lontano stanotte"
"Avremo modo di incontrarci "
"Chissà, risolvi il mio piccolo enigma. Mostrammi che hai una mente sveglia... io ti saprò ricompensare"
"Adesso ho bisogno di riposare. E' possibile?"
"Non dormirai per sempre"
"Spero di svegliarmi la mattina"
"E di riaddormentarti la notte successiva"
"Giusto. Posso dormire adesso?"
"Riposati"
"Grazie"
Occhi bianchi - Immagine

In viaggio verso Nord

Il mattino del 20 marzo, dopo aver ricevuto da Medusele altre due fiasche di pozione soporifera, il gruppo si mette in marcia verso Nord, verso le cave di Lamaynn.
A metà pomeriggio viene raggiunto il capanno nel bosco, che viene ripulito e risistemato al meglio possibile per attendere qui la notte e andare alle cave l'indomani con la prima luce del mattino. Viene sgombrato il sottobosco d'intorno, sfoltiti i cesputli e preparati alcuni mucchi di legnetti infiammabili non distante dalle finestre, da accendere in caso di problemi.
A sera Padre Engelhaft officia una messa, durante la quale Vodan approfitta per scambiare qualche chiacchiera con Inga.

Il terzo sogno di Colin

Prima di dormire, Colin di nuovo beve la pozione di Medusele e si addormenta profondamente. Ma gli occhi bianchi tornano a visitarlo nel buio. La voce gli ripete il consueto indovinello, con un tono che inizia a sembrare sempre più femminile. Ma Colin fa scena muta.
"Devo arguire che anche oggi non mi risponderai?"
"Mmm... fammi capire, a cosa serve questa risposta? Non mi è molto chiaro. Sono un paio di giorni che sono un po' influenzato... ho idea che questo sia dovuto a questo nostro strano modo di comunicare, questo tuo - se posso - strano modo di comunicare. La cosa mi impedisce di concentrarmi molto. Ho intuito male"?"
"No. Può andare molto peggio di così"
"Non capisco, ti proponi come un interlocutore intellettuale, poi mi riduci in questo stato non piacevole e non consono alla discussione"
"Ti metto alla prova"
"E se io non fossi all'altezza della tua prova?"
"Morirai"
"Quindi io resterò i questa condizione fin quando non risponderò al tuo quesito?"
"Si"
"E quando risponderò uscirò da questa condizione o ce ne saranno altri?"
"Ti farò un dono prezioso. Dono prezioso è questo che ti faccio"
"Questo che mi stai già facendo"
"Sei tu che ti rifiuti di accoglierlo"
"Mi rifiuto di accoglierlo perchè non sto rispondendo alla domanda"
"Già. Noi siamo creature assetate di risposte, io e te. Tutta la nostra vita ruota intorno alle risposte che cerchiamo"
"Ma io adesso sto cercando una risposta più grande. "
"Qual è la domanda"
"E perchè io dovrei fartela a te"?
"Non sono a mio agio nella discussione"
"Io posso metterti più a tuo agio se vuoi"
"Potrei riflettere sui tuoi quesiti, però non posso continuare a discutere in questo modo in cui io sto con la febbre e tu ti appalesi di notte... non è una discussione degna di un livello adeguato"
"Nulla di valore è stato mai conquistato senza dolore e sacrificio. Noi non siamo a caccia di ciò che è facile, ci piace trovare quel che è duro e difficile"
"Certo, ma perchè aggiungiamo alla durezza della ricerca scientifica che è già complessa, anche questo stato poco naturale... questo modo così in cui comunichiamo... io non so come stai tu ma a me non mi fa stare in una condizione buona per ragionare"
"Tu hai paura del dolore"
"Mah, in realtà io non ho tantissima paura del dolore, a dire il vero.. ne ho provato... spesso ho anche sperimentato... però ora come ora non vedo la razionalità dietro questo dolore che sto provando"
"La scoprirai"
"Vabe' allora..."
"Tu vuoi avere il dominio sulla materia e sulla carne, questo cerchi. Potrai ingannare i tuoi amici, non inganni me che voglio esattamente que che vuoi tu"
"Dominio mi sembra un termine un po' forte, diciamo che mi incuriosisce"
"E dunque cos'è un po' di sofferenza, pur di vedere appagata la tua curiosità? Io ti parlerei in altro modo se potessi. Questo è il modo che ho di parlare con te, dimostrati degno e forse troveremo un modo diverso"
"Vabe' posso riposare adesso?"
"Riposati, finchè ora puoi".
Vedendo Colin che si agita nel sonno, Kailah prova a avvertire la presenza di Magia nell'aria. Sente il potere che fluisce, ma nessuna informazione utile.
"Sento questo profumo nell'aria" dice la voce, "c'è la tua amica accanto a te, si mostra, vuole giocare con noi forse?"
Colin non risponde.
"E' veramente importante che lei rimanga in vita" insiste la voce.
"Io non so perchè tu sia tanto interessata a noi, tanto da aprire questi strani canali di comnunicazione..."
"Io ti ho visto, sei tu che hai guardato me per primo" dice la voce.
"Eh, in una situazione di combattimento è normale che ci si intraveda..."
"Tu hai saputo vedere oltre quello che gli occhi di un uomo possono vedere, hai visto me dove nessun altro mi avrebbe trovato"
"Ho capito. Quindi stai dicendo che sono io che ho cercato te"
"Non sapevo neppure chi fossi, prima, Colin. E non sapevo della tua amica"
"Però adesso ti vedo particolarmente interessata."
"SI mi intriga. Tu mi piaci, di lei so poco tranne che ha un ottimo profumo"
"Vabe'"
"Riposati, dai"
"Grazie"

Prima di partire per le cave

Sorge il pallido sole del 21 marzo.
Engelhaft rivolge a Pyros un'accorata preghiera, poi Colin racconta di come è andata la notte. Engelhaft fa un discorso teologico, poi Kailah racconta a Colin di Cynthia e di Mirai.
Kain interrompe le chiacchiere fregandosi le mani. "Questo in nulla sposta quel che dobbiamo fare, andare alle carbonaie e fare piazza pulita!"
Intanto Colin inizia a sospettare di avere qualcosa di strano nel proprio odore, avverte un sentore sgradevole, dolciastro, ed ha l'impressione di avere le ghiandole un po' ingrossate. Ma forse è solo una conseguenza della febbre che ancora non lo abbandona.
Per curiosità avvicina il dito di una mano ad un insetto, per vedere come reagisce, ma l'insetto sembra disinteressarsi totalmente a lui.

Alle cave di Lamaynn

Kain guida i suoi uomini baldanzosamente verso le cave di Lamaynn. Un'occhiata dall'alto non rivela minacce particolari, salvo qualche Ramingo che vaga isolato nella boscaglia. Vengono fissate le corde al fianco della collina e tutti si calano al primo gruppo di case, già bonificato. Da lì in fretta i nostri raggiungono la radura successiva, da cui arriva il lamento dei Risvegliati.
Ci sono case in rovina, baracche varie intorno ad una profonda carbonaia parzialmente ingombra di Risvegliati e detriti vari.
Mentre Peter Pock ed altri soldati si dedicano a spaccare i Risvegliati nella buca, Colin fa qualche esperimento per capire se sia vero o no che li attira. Effettivamente sembrerebbe di sì.
Nel frattempo Kailah, accompagnata dal Tenente Kain, si fa un po' il giro delle casupole alla ricerca di eventuali indizi, ma non c'è niente di significativo. Sul retro di una delle casette rinviene però una latrina usata di recente.
"Questa i Risvegliati non la fanno", commenta la ragazza"
"Che ci dice questa merda, Kailah?"
La ragazza esita. "Probabilmente è un ricordino del Kraighar". Dopodichè, davanti agli occhi divertiti di Kain, va a chiamare Colin.
Il ragazzo si avvicina ai resti per osservarli, mentre Kain ridacchia: "io comincio a nutrire delle aspettative..."
"E' la cacca di un uomo sano", conclude Colin.

L'attacco di Raminghi

Ultimato lo studio del secondo gruppo di case, il gruppo si mette in marcia attraverso la boscaglia verso il terzo insediamento. Ma già dopo aver percorso poche decine di metri iniziano a sentirsi nell'aria molti lamenti di Risvegliati in avvicinamento, che sembrano convergere verso il gruppo.
"Secondo me si stanno avvicinando molto", dice Vodan, "forse ci conviene prepararci".
Il gruppo arretra verso il gruppo di case appena abbandonate, preparandosi ad affrontare l'attacco.
"Sfruttiamo i colli di bottiglia" ordina Kain, disponendo i suoi uomini nelle varie strettoie tra le baracche.
"Lui è esperto di colli di bottiglia", sussurra Sven a Vodan ridacchiando.
Appena i primi Risvegliati barcollano fuori dalla boscaglia, Kailah, Tico e Vodan li colpiscono con le loro frece. Kailah ne abbatte uno subito, gli altri vengono feriti e continuano ad avanzare. Si capisce subito che sono molti, una dozzina almeno. Al secondo tiro Kailah riesce ad abbattere un altro Risvegliato e la stessa freccia si conficca nella testa del successivo (0-0-0). Vodan ne ferisce un altro alla testa, mentre Engelhaft ed Elmo non riescono ad andare a segno.
In pochi istanti l'orda di Risvegliati arriva a contatto coi soldati e si lancia nel combattimento corpo a corpo.
Da un lato ci sono Sven e Inga, che affrontano alcune creature barcollanti e riescono a tenerle a bada. Mentre Sven distribuisce colpi agli arti dei Risvegliati, Inga si trova in difficoltà e viene colpita da un'artigliata, che per fortuna non riesce ad oltrepassare l'armatura.
Al centro c'è Tico, in un capanno, con Kailah di sopra su delle assi traballanti e tre Risvegliati che premono per entrare. Ne riesce a ferire gravemente uno, mentre Kailah continua a bersagliarli dall'alto, ma si trova a dover retrocedere nel capanno, seguito dai mostri.
Dall'altro lato Kain, Vodan e Peter Pock, che si trovano sospinti da diverse creature. Elmo si lancia in una manovra avvolgente col suo arco.
I vari fronti faticosamente reggono, Vodan arretra verso la soglia della casupola dove Tico si trova in difficoltà, per aiutarlo, e nel metre decapita di netto un Risvegliato (9-9-9), sbilanciandosi un po'.
Kain è pressato e viene persino spinto a terra (4-4-4) da uno dei Risvegliati più aggressivi, che però non riesce ad approfittare del vantaggio (2-2-2) e gli cade addoso gofamente, stampandosi la faccia sullo scudo del Tenente. Peter interviene in suo aiuto e lo ferisce.
Intanto Engelhaft entra nella casupola dove sta combattendo Tico, e lo incoraggia: "Resisti, Tico!". Tico in effetti resiste, e non solo. Il Risvegliato che sta affrontando fa un tentativo goffo di colpirlo (2-2-2) e Tico se ne avvantaggia per riuscire ad impartirgli un ottimo attacco e sfondandogli una gamba. Vodan interviene e lo decapita con un colpo mirato.
Il combattimento termina nel giro di qualche intenso minuto, tutti i Risvegliati vengono abbattuti e nessuno dei soldati è rimasto ferito.

Verso la radura successiva

Mentre il gruppo si ricompone, Colin nota la stranezza del comportamento dei Raminghi, che invece di muoversi sparpagliati come al solito si erano presentati compatti. Probabilmente si tratta del contenuto di una carbonaia, ipotizza: qualcuno deve averli fatti uscire e guidati tutti insieme verso il 23esimo Plotone. Si dedica poi a osservare le tracce lasciate dal morso del Risvegliato sulla sua armatura, che per fortuna ha retto. C'è una specie di densa saliva giallastra, dentro cui si riesce a scorgere almeno un frammento scuro, simile a un minusolo sassetto, che potrebbe essere uno degli agenti del contagio.
Kain ordina di andare a vedere la situazione alla carbonaia successiva e in effetti il buco è vuoto e sono state gettate delle assi come passerelle per far uscire i Risvegliati.
Ma già prima della radura, nel bosco, vengono ritrovati i sinistri rimasugli di un paio di carcasse umane, sbranate di recente: si trattava di un paio di persone legate, forse lasciate lì per indirizzare il gruppo di Raminghi nella direzione degli uomini di Kain.

Le tracce del Kraighar

Tutti osservano inamariti le due carcasse umane così malridotte.
"Cerchiamo molto rapidamente, poi inizia a essere ora di tornare al capanno", dice il Tenente Kain.
Kailah si offre di tentare l'incantesimo Polvere per individuare eventuali tracce e capire dove possa trovarsi il luogo di prigionia dei superstiti di Lamaynn. Un po' Engelhaft la sconsiglia, perchè l'uso del Potere Magico potrebbe essere percepito dai nemici. Kailah chiede allora ordini al Tenente, spiegandogli la situazione.
"Non si dica che io non consulti i miei uomini prima di prendere una decisione avventata! Se ci impegnamo a seguire queste tracce poi non potremo pernottare al capanno, dovremo pernottare qui o peggio ancora più avanti". Kain guarda i soldati, poi fissa lo sguardo su Engelhaft: "tu che ne pensi, Inquisitore?"
"L'ha chiesto all'uomo giusto, 'nnamo al capanno, va" commenta Vodan.
"E' una scelta difficile... sarebbe interessante capire in che posizione troviamo questo Kraighar. se potessimo trovarlo di sorpresa sarebbe ottimo, ma se è una trappola siamo fregati"
"La fiera dell'ovvio" commenta Sven.
"Quante possibilità abbiamo di prenderlo di sorpresa seguendo queste tracce?" insiste Kain.
"La cacca l'ha fatta quindi non lo prenderemo al bagno" dice Vodan.
Engelhaft esita. "Un massimo di quaranta per cento... che lo cogliamo di sorpresa"
"Tanto vale che lo prendiamo di sorpresa" dice Sven.
Colin dice: "il capanno è ben lontano da qui, qui c'è la montagnetta piena di corridori che appena suona il corno arrivano"
Kailah insiste sul problema superstiti: "più che altro se ci sono questi vivi... che vogliamo fare?"
Kain chiede a Kailah di fare l'incantesimo, se la cosa può rivelarsi utile. Lei si mette nel psoto migliore e pronuncia le rune Bes-Raw.Dast!. Sparge la polvere sulle tracce e la polvere sembra animarsi, si posa in modo tale da evidenziare alcune orme tra cui quelle, più riconoscibili, del Kraighar che si allontana.
Kain è soddisfatto e guida il gruppo nella direzione indicata dalla polvere magica.

Il caseggiato abbandonato

Dopo una mezz'ora di cammino il gruppo arriva in prossimità di un altro caseggiato, quattro edifici in pietra decentemente conservati.
"Andiamo a dare un'occhiata" dice Kain
"Stiamo qua apposta" dice Kailah.
Non ci sono Risvegliati nei pressi, tutto tace. L'edificio più massiccio ospita una vecchia forgia, ancora utilizzabile. C'è un'incudine che sembra essere stata utilizzata da poco tempo, e sulla parete, tracciato col carboncino nero, si vede un grosso simbolo simile a una spina verticale, o forse la zanna di qualche animale.
"Ricorda la torre serpente che mi tormetta la notte" indica Colin.
"Sicuramente è una bestemmia", tuona engelhaft.
"E' ora di prendere il cancellino" dichiara Colin.
Gli altri tre edifici e la carbonaia non ospitano nulla di significativo, dei superstiti nessuna traccia. Si fanno vedere un paio di Raminghi, che vengono abbattuti senza difficoltà.
"Beh, a questo punto è troppo buio per cercare le tracce, questo posto non mi sembra granchè difendibile, marciamo col buio e allontaniamoci", ordina il Tenente.
Rapida preghierina e pulizia del disegno sul muro, e il gruppo si mette in marcia per tornare al capanno.

Notte di Eostar nel capanno di caccia

Il gruppo si avvicina al capanno quando è già buio. Si scorge fumo che esce dal camino e luce, c'è qualcuno all'interno.
Dopo pochi metri si scorge una sagoma nello specchio della finestra.
"E' Rock!" riconosce Engelhaft.
"E' venuto a farci compagnia, gli avevo detto di rimanere a Muddan, cosa avrà da dirci?" si chiede Kain.
"Ehi voi!" saluta Rock. "Cominciavamo a preoccuparci"
Sono Rock e Kurt. Kain gli chiede come mai siano venuti al capanno.
"Ci stavamo iniziando a preoccupare, vi aspettavamo per il tramonto. La situazione a Muddan è sotto controllo, il caporale Maddock e i suoi tengono il fortino, non ci sono stati avvistamenti in giornata e abbiamo pensato di guadagnarci la cazzo di paga che ci danno qui con voi"
"Al posto tuo penso che avrei fatto lostesso, mi sta più che bene" dice Kain. "Ma lui?" e indica Kurt.
"Ho parlato con Baaz e Mary: tre persone per andare a Feidelm erano troppe, qui posso essere più utile".
Il Tenente racconta quel che è successo nel corso della giornata e vengono organizzati turni di guardia.
Intanto Vodan si avvicina a Peter, mentre tutti consumano le provviste portate per la cena, e gli chiede: "Peter, a Elsenor, Ostara, che sarebbe la vostra Eostar, si celebrava come festa della fertiità, grandi ceri... voi avete il fantoccione, e poi... insomma, si teneva a casa, il capofamiglia, con la moglie... si celebrava la fertilità, insomma ci siamo capiti... come mai tu stai qua? Non ti dispiace non poter celebrare questa festa con tua moglie?"
"Sono ancora abbastanza giovane da poter celebrare la fertilità tutti gli altri giorni dell'anno"
Engelhaft fa un breve discorso spirituale sulla festa di Eostar, organizza una preghierina e poi Colin beve la pozione di Medusele e si addormenta.

Il sogno di Colin

Coliln dorme... quando ricomincia a vedere la solita scena, tutto buio, e due punti lontani luminosi appaiono e si avvicinano. Ma sono occhi luminosi, bulbosi e biancastri, e rischiarano una maschera, l'elmo da guerra del Kraighar.
Gli parla la voce femminile: "dunque hai avuto modo di meditre sul dono che ti ho offerto?"
"Si, ci ho un po' pensato. Ti presenti oggi con delle spoglie diverse"
"Come mi vedi?"
"Ti vedo con l'elmo del Kraighar che abbiamo combattuto"
"Non confondermi con lui. La sua mente è robusta come l'acciaio, poichè egli è un uomo che vede la vita come una guerra senza fine. La mia e la tua invece sono menti agili, sinuose, perchè noi vediamo la vita come un enigma che va risolto, fintanto che ce n'è il tempo. Sia come sia, lui sta arrivando. Dunque, hai la risposta alla mia domanda?"
"Sinceramente non penso di voler accettare doni da te"
"E' triste. Avrei potuto quantomeno rendere più lieti i tuoi ultimi attimi, Colin, ma rispetto la tua decisione"
"Non mi piacciono le scorciatoie, le cose volgio guadagnarmele da me"
"Ciò che io ti avrei offerto non era una scorciatoia, era solo un sentiero. Hai trovato una porta e hai deciso di lasciarla chiusa, tutto qui. Ciò che ti dicono di me probabilmente è uan grande menzogna"
"E allora quando avremo modo di incontrarci in una situazione più civile..."
"Non ci sarà modo di incontrarci, purtroppo", dice triste la voce. "In ogni caso ci restano ancora alcuni momenti insieme. Se hai qualcosa che vuoi chiedermi io posso provare a risponderti, per quel che vale"
"No, non credo di aver niente da chiederti"
"Beh, io ho delle domande per te. Saresti disposto a rispondere? Nulla che tradisca te o i tuoi amici o ciò in cui credi..."
"Non posso garantirti la mia risposta"
"Mi piacerebbe conoscere le tue impressioni"
"Eh... credo che tu le abbia in parte percepite, tu sai che io sono una persona curiosa della natura..."
"Perchè pensi che si stia diffondendo questo morbo?"
"Ecco, forse la grande differenza tra voi e me è che voi forse cercate il perchè e io cerco più il come. Voi siete più alla radice di come una cosa nasce, io cerco di capirne la meccanica"
"Noi cerchiamo di capire quale utilità se ne può avere. Il come è fondamentale ovviamente, per raggiungere questo obiettivo. Ma anche interrogarsi sulle sue origini ci aiuta a capire come funziona" dice la voce.
"Sento diversi punti di vista... c'è chi dice che è una stonatura nel canto della reazione, chi dice che è uan bestemmia, chi che sia un'infezione... io sinceramente mi ritengo troppo piccolo per poter sondare le origini"
"Ci sono forze dietro alla corruzione della carne, essa non avviene per capriccio o spontaneamente. Non è possibile comprendere ciò che succede alla carne senza prima aver colto ciò che succede allo spirito che quella carne anima. Secondo me tu stai affrontando il problema soltando da un punto di vista, ma così non avrai mai il quadro completo. Ciò che ci insegna questo morbo è che siamo deboli, siamo prede. Forze che si ritengono a noi superiori così ci vedono e per questo ci aggrediscono. Tu quello che avrai potuto riscontrare sono i sintomi del male, ma non la sua natura. Non so se sopravviverai a questa notte, se così dovesse essere domandati qual è il senso di ciò che studi, perchè trascorri la tua vita a comprendere come il mondo è senza invece chiederti come potrebbe essere se tu lo volessi. Come potresti essere tu, se solo lo volessi."
Colin annuisce. "Va bene. Ti ripeto non mi affascina molto, ma non escludo di potermi fare questa domdanda"
"Spero che tu abbia occasione di portela"
"Quindi speri che io sopravviva, e mi fa piacere"
"Una parte di me. Per quello che mi riguarda penso che voi siate una seccatura, tutti quanti voi"
"Lostesso tu per noi"
"Io sarei per te una opportunità. Chi ti invita a diffidare di me, ti invita a diffidare di te stesso"
"Ma io mi invito a diffidare di te"
"Perchè non hai fiducia in te stesso. Credi forse che io possa manipolare la tua mente?"
"Non ho idea, ma so che tu puoi fare cose molto potenti che esulano dalla mia compressione. E so che potrò scoprire molte delle cose che tu potresti rivelarmi facilmente, con il giusto sforzo".
"Mi sta bene. è una buona risposta. E dunque questo ha tutta l'aria di essere un addio"
"O un arrivederci" dice Colin.
"Semmai dovesse accadere, e dovessimo incontrarci di persona, scoprirai che molte cose che hai visto nel nostro primo incontro sono esattamente come le hai viste. Ti lascio al tuo riposo".

Allarme al capanno

Colin spalanca gli occhi, annaspa.
"L'ho risognata, era sotto le sembianze del Kraighar!" dice a Vodan, Kain e Inga, che stanno facendo il primo turno di guardia.
"Ah, sempre più bella" commenta Vodan.
"Sta arrivando"
"Chi?"
"Il Kraighar. Lei ci dà per morti, io percepisco la situazione come molto pericolosa"
Vodan guarda Kain, che sbuffa.
"Secondo lei non sopravviviamo a questa notte", dice Colin.
"Svegliamo il prete, come minimo" ordina Kain.
Vodan va da Engelhaft: "Sveglia, principessa. Colin dice che ha sognato la roba sua, serpente, faccia del Kraighar"
Colin racconta il sogno a Engelhaft, che suggerisce a Kain di far svegliare tutti. Così accade, tutti si risvegliano, indossano armi e armature e si preparano.
Improvvisamente si ode il boato di un corno che rompe il silenzio.
Il Kraighar è vicino, evidentemente, con la sua mortale schiera di Risvegliati.
Mentre tutti si preparano, Vodan si avvicina a Sven: "Gli dobbiamo zompa' addosso io e te rapidamente, sennò rischia che ne fa fuori un sacco mentre combattiamo coi risvegliati."
"Però si farà schermo coi risvegliati" obietta Sven.
"Appena ne vediamo l'opportunità ci proviamo"
Kailah intanto, grazie alla collaborazione di Tico che lancia delle torce, grazie all'incantesimo Potere Igneo fa ardere i cumuli di legna che erano stati posizionati a breve distanza dal capanno, per illuminare l'area circostante.
C'è però un angolo cieco sul retro del piccolo edificio, Vodan suggerisce di creare una feritoia. Kailah, sempre con l'aiuto dell'ascia di Tico, apre una feritoia sufficiente per la balestra del prete.
Intanto Engelhaft invoca la protezione di Kayah sulla casupola, la cosparge di acqua santa e prega per ottenere il potere della Neutralizzazione. Poi si mette di vedetta dalla feritoia.

L'arrivo del Kraighar

Dopo pochi minuti Engelhaft scorge il Kraighar, che avanza spavaldo con il grande scudo, il mazzafrusto alla cintola e un giavellotto in mano. Alle sue spalle c'è un'armata di Risvegliati, i cui occhi spenti riflettono tetramente il luccichio dei fuochi.
"Che organizziamo, adesso?" chiede Engelhaft.
"Che cazzo fai, c'hai la balestra, c'è la feritoia..." dice Kain.
"Per me è impossibile da questa distanza..."
"Non piglia la Rocca di Tramontana da 5 metri... piglia il Kraighar da 18..." commenta Vodan, preparandosi.
Engelhaft prova a sparare, ma manca. E il Kraighar, con una velocità impressionante, è come se svanisse per riapparire vicinissimo, attaccato alla parete.
"E' arrivato" dice Engelhaft amaramente e prende il bastone.
Peter sbricia dalla feritoia e dice: "ma che cazzo sta facen...". Le sue parole sono interrotte da un fortissimo botto, un colpo contro la base in pietra dell'edificio che, miracolosamente, regge. Anche i Risvegliati scattano in avanti verso il capanno.
Il Kraighar si muove veloce verso la prima finestra, dove è appostato Elmo che non riesce a tirargli una freccia al volo, ma riesce a schivare il colpo del Kraighar, che lo sfiora appena. Inga, subito accanto, tenta un affondo con la sua spada, senza riuscire a colpirlo. Anche tre dei Risvegliati si avventano sul Kraighar, ma lui riesce agevolmente a tenerli a bada. Altri tre Risvegliati avanzano verso l'altro lato del capanno.
Vodan si muove verso Inga, chiedendole di fare a cambio di posto. La ragazza si volta, lo guarda, e poi il termpo sembra fermarsi.

Inga svanisce

Inga assume un'espressione terrorizzata, poi è come se si allontanasse ad una velocità spaventosa, risucchiata da qualcosa di incomprensibile. Un attimo dopo la ragazza è scomparsa, e anche il Kraighar non si vede più.
I Risvegliati iniziano a grattare le pareti del capanno, come a tentare un'arrampicata.
"Dove seiiii!!!" grida Vodan, rivolto al Kraighar, che però non risponde.
Engelhaft percepisce che è all'opera un potere oscuro, che ha soverchiato la sua benedizione. Invita i compagni a pregare.
"I Risvegliati si stanno arrampicando per passare dal tetto!" grida Kain.
Kailah si prepara attivando il Potere Igneo, per poter far avvampare improvvisamente il fuocherello sotto il buco sul soffitto del capanno, casomai dovessero piovere Risvegliati. Sven intanto ne ferisce uno vicino alla finestra, anche se non abbastanza forte da abbatterlo.
Passano pochi istanti e Inga appare di nuovo, gridando di dolore, più o meno dov'era scomparsa. Non ha più l'arma e si tiene la gamba tra le mani, visibilmente ferita.
Accanto a lei compare anche il Kraighar, nel centro del capanno. La sua presenza è spaventosa, terrificante.
"Ce la prendiamo con le donne" dice Vodan.
"Tu sei il prossimo"
"Eccomi" risponde Vodan.
Il Kraighar attacca Vodan, che riesce a parare, e poi subisce gli attacchi di Sven e Kurt, senza trovare difficoltà. Sbatte Kurt contro il muro con lo scudo.
Intanto i Risvegliati iniziano a strisciare sul tetto del capanno, arrampicandosi verso l'apertura centrale.
Ed ecco che Vodan viene avvolto in una luce misteriosa e scompare insieme al Kraighar.

Vodan nel Varco

(vedi anche: Nel Varco, dal Blog di Vodan Thorn).
Vodan vede tutto buio per un istante, poi appaiono davanti a lui gli occhi bianchi del Kraighar.
Si guarda intorno, il Kraighar non è la cosa peggiore che vede. Il paesaggio è desolato, non c'è più la capanna ma una landa su cui regna una notte violacea priva di luci in cielo, salvo sinistri bagliori con nuvole vorticose. Non c'è vita, solo rocce taglienti come pugnali, fuse da un calore spaventoso, picchi aguzzi di ossidiana, crepacci in lontananza. Un paesaggio sconvolto dalla furia degli elementi. Intorno roccia e pareti di roccia con, addossate alle pareti, delle forme strane, sembrano cataste di scheletri ammassati con armi spezzate, frammenti di aste di bandiere...
Il Kraighar è di fronte a Vodan.
"Casa tua?" Vodan
"Ora vedi il mondo come io lo vedo"
"Capisco perchè sei tanto incazzato"
"E' qui che voglio darti la prova che sei venuto a cercare, l'iniziazione vera che vuoi. Eccola, conquistati il diritto di vivere, adesso, qui"
Vodan e il Kraighar si muovono all'unisono, scattando l'uno verso l'altro. Vodan per primo attacca, il Kraighar para senza difficoltà. Con la coda dell'occhio Vodan scorge una collina all'orizzonte che pare muoversi lentamente, ma si costringe a restare concentrato nello scontro.
Nuovamente Vodan attacca, il Kraighar para senza difficoltà, contrattacca e sbilancia il giovane, costringendolo in difesa. Poi lo ferisce alla gamba, anche se parte del danno viene assorbito dall'armatura.
"Coi maschi è un po' più dura, eh?" lo schernisce Vodan, anche se in difficoltà.
"Ha resistito bene anche lei. Tu mi stai dando un po' più da pensare. Com'è combattere senza nessuno a cui rendere conto tranne me e te? Ti sei pentito della tua misericordia?"
"Per niente"
"Sei un allievo testardo, ma io sono un maestro paziente" e attacca, raggiungendo Vodan al torace. L'armatura assorbe il danno. Ancora il Kraighar attacca e ancora Vodan è stretto in difesa. Ma ecco che di nuovo tutto torna nero, Vodan è assalito dalle vertigini e ricompare nel capanno insieme al Kraighar.

Pioggia di Risvegliati

Nel frattempo, all'interno del capanno, si sentono passi strisciati sul tetto e, nel giro di pochi istanti, i Risvegliati iniziano a buttarsi dall'apertura sul focolare.
Il primo viene abbattuto al volo da Kailah con una freccia alla testa, il secondo si lancia su Sven, che gli spacca una gamba appena tocca terra, un terzo mira a Peter Pock, che lo ferisce di striscio al torace.
Kain grida a Rock di proteggere il prete.
Kailah abbatte il quarto Risvegliato mentre si lancia dall'apertura, Peter ferisce al torace quello che ha davanti e Sven ferisce all'altra gamba il Risvegliato che sta affrontando, riducendolo a un tronco umano. Altri due Risvegliati si lanciano su Kurt, che viene sbilanciato all'indietro sotto l'attacco improvviso.
Sbilanciato Kurt, i due si volgono a Kain, che li tiene a bada.
Sven, con mossa magistrale, risponde a un attacco del tronco umano che ha davanti (0-0-0 in parata) e risponde decapidandolo con un colpo violentissimo.
Kurt, Tico e Rock spacciano i due Risvegliati che stavano attaccando Kain, il quale pure combatte con grande determinazione, subisce un tentativo di morso che viene per un soffio fermato dall'armatura.
Rock amministra un gran colpo alla gamba del Risvegliato, subito dopo Kurt ribadisce sulla stessa gamba (9-9-9 di attacco) e glie la frantuma, con un vistoso spruzzo di liquido nerastro per la stanza.

La ricomparsa del Kraighar

Di sei Risvegliati, ne restano in piedi solo due, con un altro molto malconcio, nel momento in cui il Kraighar e Vodan riappaiono nel centro dell'edificio.
Subito tutti accerchiano il Ruhinura per contrastarlo, scaricandogli addosso molti colpi, che però questi riesce a parare senza troppa difficoltà.
Nel mentre Tico, con un doppio attacco (9-9-9) sfonda in testa uno dei Risvegliati superstiti. Un altro viene mandato al tappeto da Rock.
Kailah si rende conto che all'esterno del capanno c'è un'altra presenza minacciosa, se ne odono strani schiocchi e scricchiolii. Ma non si vede nessuno dalla finestra, nella boscaglia.
E un istante dopo è Sven a svanire nel Void insieme al Kraighar.
Sven si prepara a sostenere l'assalto del tremendo avversario, chiudendosi in difesa. Para un primo colpo, mentre un secondo lo raggiunge all'elmo, fortunatamente non abbastanza da ferirlo. Sven continua a parare gli attacchi del Kraighar.

Attacco acrobatico

Approfittando della scomparsa del Kraighar, Vodan è veloce a togliersi lo scudo e a muoversi in direzione della porta. Sfila vicino al Sergente Rock, che proprio in questo istante impartisce una botta violentissima a un Risvegliato, spappolandogli in ventre.
"Sergente, mi serve una mano. La mia intenzione è aprire la porta, piede sulla maniglia e mi arrampico sul tetto"
Kailah si prepara a coprire con l'arco in pugno l'operazione, avvertendo i compagni che fuori dev'esserci qualcosa in agguato.
Vodan si arrampica agilmente e dice a Rock: "chiudete la porta, poi aspetto un suo urlo quando sarà il momento di venire giù, quando gli va addosso, così non se l'aspetta..."
Vodan striscia sul tetto del capanno, mentre il Sergente richiude la porta e si prepara al ritorno del Kraighar.
Dalla boscaglia una sagoma velocissima e quasi scheletrica avanza, a quattro zampe, verso l'edificio. Vodan si apposta sul buco del soffitto, in attesa del ritorno del Kraighar, ma già la creatura inizia ad arrampicarsi ad una velocità sorprendente. Ma Vodan è talmente concentrato sul suo bersaglio da non degnarlo neanche di uno sguardo. Avverte solo i compagni all'interno: "Non scenderò da solo ma scenderò per primo".
Il Kraighar ricompare e Sven nota che uno dei suoi occhi biancastri scoppia in una bolla di pus, lasciando qualcosa di rossastro e pulsante al suo posto.
Sven prova ad attaccarlo ma viene parato e subito dopo ferito gravemente al braccio destro.
Rock manda un grido e si lancia sul guerriero delle Tenebre, subito seguito da Kain, Peter e Kurt. Il Kraighar riesce a parare senza difficoltà tutti gli attacchi, finendo per spintonare via Peter contro la parete.
Ed è proprio in questo istante che Vodan gli si lancia addosso dall'alto, cogliendolo di sorpresa. Riesce a colpire il Kraighar al braccio sinistro con un gran colpo, sente la lama che penetra la corazza del guerriero e un suo ringhio di dolore.
"Questo è abbastanza veloce per te?" riesce a chiedergli Vodan ricadendo a terra.
Dall'esterno si sente un colpo sul tetto, il Risvegliato che era quasi addosso a Vodan salta giù e si dilegua.

Il Tenente Kain nel Void

Il Kraighar ferito riesce a scomparire nel Void insieme al Tenente Kain.
Rock organizza la difesa del capanno, preoccupandosi di assicurare protezione a Padre Engelhaft secondo gli ordini del Tenente.
Nel frattempo Kain Werber si trova da solo col guerriero infernale e si prepara al combattimento. Prova ad attaccare ma viene sopravanzatodal Kraighar e colpito al ventre gravemente, da una ferita incapacitante. Non gli resta che chiudersi in difesa, stringere i denti e sperare che finisca presto.
Il Kraighar continua ad attaccarlo a ripetizione, lo ferisce al braccio, poi alla gamba, poi di nuovo al braccio e all'altro braccio.
Infine Kain e il Kraighar riappaiono. Il Tenente scivola a terra privo di forze, ma è ancora vivo.

Tutti contro il Kraighar

Al suo riapparire nel capanno, il Kraighar viene attaccato contemporaneamente da tutti i guerrieri rimasti ancora in piedi. Kailah gli lancia l'incantesimo Crampo, che però lui sostiene senza esserne penalizzato. Il Kraighar cerca Vodan come avversario, e riesce a parare tutti i colpi che gli vengono portati tranne quello del Sergente Rock, impartito al braccio con la sua mazza ancora sporca del sangue nero dei Risvegliati.
E' proprio Rock a venire risucchiato nel Void immediatamente dopo. Il Sergente si chiude in difesa e riesce a ricomparire indenne dopo aver sostenuto una manciata di attacchi.
Ricompaiono entrambi, al Kraighar esplode l'altro occhio: adesso ha due tetre luci violacee al posto degli occhi, mentre del liquido viscoso gli cola sull'elmo.
Il Kraighar attacca Vodan alla gamba e lo ferisce abbastanza gravemente. Poi subisce i colpi di Peter e di Rock, incassando qualche danno.
Non riesce immediatamente dopo a smaterializzarsi e di nuovo è costretto a parare molti attacchi, e questa volta viene ferito da Kurt al braccio, da Rock e da Vodan alle due gambe.

La morte di Tico e la scomparsa del Kraighar

Benchè ferito, il Kraighar scompare insieme al buon Tico Pock. Tico prova a difendersi ma viene ferito subito al ventre da un colpo molto forte del maglio del Kraighar. Per il povero Tico non c'è modo di difendersi, i colpi del Kraighar sono violentissimi e senza pietà. Un ultimo colpo gli sconquassa il torace e lo uccide sul colpo.
Ecco che ricompare nel capanno il cadavere maciullato di Tico e, incassata nel suo torace, la morning star del Kraighar.

In attesa dell'alba

Tutti si guardano intorno preoccupati: del Kraighar nessuna traccia.
"Siamo vincintori in nome degli Dei", proclama Padre Engelhaft, avvertendo nella scomparsa del guerriero infernale un suo segno di resa definitiva. Ma la sensazione dominante è una profonda incertezza.
"Io finchè non vedo il corpo non mi sento vincitore", commenta Vodan.
"Forse il cadavere del Kraighar è rimasto lì..." ipotizza Sven.
"L'avrà ammazzato Tico..." dice Vodan.
Tico stringe in pugno le sue due asce, ma sembra scomparso il suo grosso coltello da caccia.
"Certo che le armi che hanno ferito il Kraighar erano sporche di sangue di Risvegliato..." riflette Vodan a voce alta. "Chissà se il contagio si trasmette anche così".
Intanto Engelhaft e Colin si dedicano alla medicazione dei feriti, in particolare del Tenente Werber, che è molto grave, e di Inga che ha una gamba rotta. Anche Vodan e Sven hanno riportato brutte ferite.
Vodan si avvicina alla ragazza, appena Engelhaft ha finito con lei: "Inga, vedi di rimettertela in fretta questa zampetta, che la festa di Eostar la voglio passare con te".
"Per passarla come dici te mi devi dare un po' di tempo per riprendermi, capirai che non sono dell'umore. Magari un'altra volta" risponde Inga.
"Che dissolutezza", commenta Engelhaft.
Rock assume il comando e organizza la sorveglianza per la notte.
"Domattina ci divideremo, alcuni andranno a Muddan a chiedere soccorsi: i feriti non possono essere trasportati. Ma ancora la notte non è finita, teniamo gli occhi aperti".

Il viaggio di ritorno verso Muddan

Capitanato da Padre Engelhaft, il gruppetto costituito da Kurt, Peter e Kailah si incammina verso il villaggio di Muddan all'alba del 22 marzo 517. Gli altri restano nel capanno di caccia e si preparano ad una lunga attesa.
L'avanzata nel bosco procede svelta per una mezz'oretta, quando Kailah sente un rumore che proviene dalla boscaglia.
"Teniamo d'occhio lati e retro, è possibile che sia un agguato!" mette in guardia Padre Engelhaft.
Poco dopo una sagoma barcollante appare tra gli alberi, lenta, con ancora un elmetto in testa e brandelli di armatura. Gli manca un braccio. Immediatamente dopo ne appare anche un altro, sempre claudicante.
Kailah inizia a mirare con l'arco, scaglando un paio di frecce alle gambe del primo Risvegliato, che rallenta ulteriormente il suo passo strascicato.
Ma proprio sul più bello Peter si accorge di qualcosa. "Attento, prete!" ga in tempo a gridare, che un Risvegliato sveltissimo balza fuori da un cespuglio: ha la pelle nerastra, avvizzita, quasi scheletrica, ed ha grandi artigli affilati.
Peter si frappone davanti al prete, per proteggerlo, con la sua picca e il suo scudo. Nel mentre Kurt attacca il primo lento Risvegliato già azzoppato da Kailah, che concentra la mira sul secondo.
Mentre dal lato di Kailah e Kurt è tutto sotto controllo, il Risvegliato con gli artigli mette in seria difficoltà Peter e Engelhaft, in particolare riesce a ghermire lo scudo di Peter e lo sbilancia. Padre Engelhaft gli tira un buon colpo alla gamba, che sembra però più resistente del normale. Anche Peter riesce a infilzarlo, ma con una rapida atigliata il Risvegliato riesce a bucargli l'armatura e a ferirlo. Peter manda un gemito di dolore ma mantiene la calma, continuando a infilzare il Risvegliato, che adesso prova a ritirarsi in fretta.
Peter e Engelhaft gli impartiscono due buone ferite mentre si allontana, e anche Kailah lo raggiunge con una buona freccia in testa. Ma il mostro è rapido a infilarsi nella boscaglia e a svanire dalla vista.

La ferita di Peter Pock

Al termine dello sconto padre Engelhaft si rende conto della gravità della situazione: Peter è stato ferito da un'artigliata al ventre.
"Padre, non è andata bene, mi ha fottuto"
"No, controlliamo"
"E' inutile che controlli..."
La ferita sembra apparentemente pulita, ma purtroppo il Sacerdote ben sa che i rischi di contagio sono elevatissimi. Anche Peter ne è consapevole, anche se mantiene un certo sangue freddo.
"Un nostro tenente, il tenente Ramsey, è stato ferito da un Risvegliato, che gli ha aperto un enorme squarcio sul ventre... da parte a parte... eppure se l'è cavata, non è stato contagiato!" cerca di fargli coraggio Kailah.
Peter annuisce ed ha una gran fretta di tornare a Muddan. Tutti si incamminano di buon passo.
Nel corso delle ore le condizioni di Peter non sembrano aggravarsi in modo significativo: ha ovviamente il fiato corto, stanchezza, grande tensione, ma non sembra febbricitante.

L'arrivo a Muddan

Appena arrivati a Muddan, dove sembra tutto tranquillo, Engelhaft va a parlare con il Caporale Maddock. E' consapevole di non portare buone notizie, così la prende piuttosto larga, descrivendo le difficoltà incontrate. Elenca tutti i feriti gravi ancora nel capanno...
"Quindi non ci sono perdite?"
"Purtroppo abbiamo anche delle perdite, Caporale"
"Tico Pok è caduto in uno scontro con il Kraighar, il quale sfidava a duello ognuno dei nostri, da solo. Però crediamo di ritenere che Tico Pock ha reagito con tale coraggio e forza che il Kraighar si è ritirato o è addirittura morto"
"Me la devi spiegare un po' meglio" dice Maddock.
Engelhaft si lancia in un resoconto dettagliato, arrivanto infine al combattimento del mattino, nel bosco, e alla ferita di Peter.
"Peter non posso dire ancora che sia fuori pericolo... finchè non passa la notte, completamente non si può dire al sicuro"
Maddock ascolta tutto, poi dice che le cose sono andate bene a Muddan."Si è comportato bene Peter? si è conquistato il diritto, sequesto è il suo destino, di morire nel suo letto".
Engelhaft prima di ripartire insiste che vicino a Peter, qualora le cose si dovessero mettere male, ci sia vicino qualcuno in grado di evitare conseguenze ancora peggiori. Maddock promette che se ne occuperà personalmente.

Nuova spedizione al capanno

Il Caporale Maddock viene informato dell'urgenza di tornare al Capanno per recuperare i feriti, in modo che il gruppo di supporto sia lì prima di notte. Viene deciso che parteciperanno Toldo e Waldo, fratelli di Elmo, insieme ad Annie e Gannor.
Engelhaft è poco convinto di portare anche Annie e Gannor, ma Maddock insiste della necessità di non allontanare dal villaggio tutti gli uomini abili e lasciare relativamente "al sicuro" dei soldati di Uryen. Engelhaft non può far altro che acconsentire.
Il gruppo riparte praticamente subito verso il bosco.

Intanto al capanno...

Intanto al capanno le ore scorrono lentamente. Colin si prende cura dei feriti, mentre chi può tiene d'occhio il bosco ed eventuali minacce.
"Quando mi hai chiesto di darti una mano col tuo piano", dice a un certo punto Rock a Vodan, "ero sicuro che sarebbe finita male, ma per come eravamo messi valeva la pena provare. Tu pensavi veramente di poterlo fare o eri anche tu a corto di buone idee?"
"Per come si era messo mi sembrava uno dei pochi modi che c'erano per colpirlo, mi serviva l'effetto sorpresa, mi serviva più danno... ho pensato che non se lo sarebbe mai aspettato"
"Il problema è che non abbiamo la sua carcassa qui" dice Rock. "Il prete dice che l'abbiamo sistemato"
"Finchè non vediamo il corpo non si può dire... mi chiedo dove sia finito... forse era rimasto là... magari è morto là... c'erano dei teschi... comunque voi avevate le armi lorde, quindi.. rischia che se non è morto adesso, muore presto" conclude Vodan.

Colin si deve occupare principalmente di Kain, che si trova tra la coscienza e l'incoscienza. Ad un tratto chiede al giovane da bere, indicando la sua borraccia.
Colin prima di porgergliela l'annusa, contiene qualcosa di forte, forse una grappa. Glie la porta. Kain accenna un sorriso: "sapevo che ci si può fidare di te, sei uno discreto".
Kain tracanna, poi sospira. "Sto diventando vecchio, cazzo. Non ricordo di avere mai preso tante botte tutte insieme... fatti un sorso pure tu, te lo sei meritato".

Verso sera, col buio, si scorgono luci in avvicinamento: si tratta di Engelhaft e dei suoi, ed in un attimo il capanno si riempie di persone.
La notte passa tranquilla, con ricchi turni di guardia, e al mattino vengono allestite le barelle, medicati nuovamente i feriti, e ci si incammina di nuovo verso Muddan.
La spedizione è lentissima, ma senza contrattempi: al tramonto viene raggiunto il villaggio e c'è subito una buona notizia: alle porte della palizzata c'è proprio Peter Pock, vivo e di ottimo umore. Anche Maddock è contento: "siete riusciti ad arrivare in tempo per la fine delle celebrazioni di Eostar".
In realtà i nostri sono troppo stanchi per partecipare fino all'alba al rogo del Re dell'Inverno e degli altri fantocci, allestito da Medusele. La stanchezza ha il sopravvento e si riposano agli alloggi.

Giorni tranquilli

Sorge l'alba del 24 marzo. I Soldati di ritorno dal capanno si alternano con gli altri sulla palizzata, mentre i feriti vengono sottoposti a cure adeguate e iniziano poco a poco a migliorare.
La giornata trascorre serenamente.
Il Sergente Rock va a Cennen per verificare che sia tutto sotto controllo, e lascia il comando a Padre Engelhaft. Prima però affida l'arma del Kraighar a Vodan: "l'arma del Kraighar se l'è conquistata il 23esimo e il 23esimo se la tiene."
Vodan acconsente a tenerla. "Ti basta trovare un'armatura da pagliaccio e potrai divertirti a seminare morte e distruzione" gli dice Rock.
"Non lo dite a mia mamma..." scherza Vodan.

Colin parla con Annie

Colin va da Annie, preoccupato per le condizioni di salute della ragazza, che però non sembra aver voglia di parlare.
"Sinceramente Colin... tu se io avessi qualcosa... avresti gli strumenti o la coonosceza per guarirmi?"
"Dipende da cos è quel qualcosa. Quel che fa un medico è curare... è evidente che non posso garantirtelo"
"Quello che mi hanno fatto non è un favore, nè a me nè a voi. Ci arrivi, sì?
"Io voglio semplicemente cercre di capire che dinamiche ci siano dietro e come questo interagisce coi risvegliati... oltre che mi piacerebbe capire come stai"
"Visto che insisti tanto a chiedermelo, Colin, io non sto bene, non sto bene neanche per il cazzo".
"Eh... si, dimmi, che sintomi hai?"
"Quando il sergente lo riterrà parlerà sicuramente con qualcuno che ne sa più di te. Io non ho idea se quello che mi dirà..."
"Non capisco, cosa c'entra il sergente? Tu mi hai detto che stai male, io cerco di aiutarti... che cosa c'entra il sergente?"
"Perdo sangue"
"E' da lì he secondo me dobbiamo partire. Ogni quanto perdi sangue?"
"Sta peggiorando"
"E' sangue fresco? E' sangue coagulato?" chiede Colin.
"Liquido, rosso"
"Mi avevi detto dal naso?"
"Si".
"Altri sintomi? Ti senti più debole?"
"No"
"Posso visitarti?"
"Io ti ho visto mentre aprivi i risvegliati, ficcavi il naso, studiavi, tiravi fuori roba..."
"Non ti farò quelle cose"
"Io non sono così"
"Per curare le persone vive bisogna analizzare le persone morte" spiega Colin.
"Non sono ancora arrivata al punto in cui posso accettare una cosa del geere"
"Non ti sto dicendo che ti sventro, Annie", insiste Colin.
"Ma niente mi toglie dalla testa che lo spirito con cui tu mi farai la tua visita sarà lo stesso che avevi mentre facevi a pezzi quelle carcasse".
"Annie, noi siamo qua per aiutarti. Adesso, che io qui non sia il medico migliore di Greyhaven, è evidente, ma sono un medico, mi interesso a queste cose e anche a te. Non tutti i medici qua dentro si interessano a te. Caisco che tu sia preoccupata e mi sembra il minimo cercare di capire il possibile per cercare di aiutarti. Ma se io vado da un paziente che non mi permette di visitarlo difficilmente riuscirò ad aiutarlo".
"Una cosa sono sicura, quando torneremo a Uryen avrai modo di discutere a lungo con Luger."
"E se dovessimo arrivare a Uryen troppo tardi?"
"Vorrà dire che sarebbe stato troppo tardi in ogni caso. Non so cosa pensi di potermi offrire, Collin"
"Annie guarda... prima di tutto bisogna capire, e poi si può agire"
"Se tu non hai idea di quello che mi hanno fatto a Gahhan, come puoi cercare di capire?"
"Ho due cose che posso fare, uno è che tu mi dica quello che ricordi, due è cercare di vedere lo stato attuale del tuo corpo"
"Se davvero ci tieni a che io stia meglio, allora non aprire più questo argomento finchè non siamo a Uryen".
"Tu pensi che Luger possa essere veramennte migliore di me?" chiede Colin.
"Da quello che ho capito tu sei un suo galoppino... "
"Annie io non so nulla di te e tu non sai nulla di me. Allora, non riesco a capire perchè fai questi discorsi quando io sto cercando soltanto di aiutarti. Io non amo tessere le mie lodi e non credo di essere il miglior medico di Greyhaven, ciò non toglie che ho lavorato per anni all'ospedale e alla scuola di magia di Greyhaven, due posti dove si radunano le migliori menti del Granducato. Quindi penso di avere qualcosa da dire. Fermo restando che Luger non fa ai risvegliati cose più carine di quanto non ne faccia io. Anzi ne tiene pure inncatenati e si diverte a guardarli..."
"No, mi dispiace, oggi non sono pronta"
"Va bene. Rispetto la tua scelta".

L'arrivo di Magnus

E' il pomeriggio del 25 marzo quando un gruppo di uomini armati si palesano da Sud: hanno gli stendardi rossi della Fahngzahn e quelli verde e oro dello Stollenwurd: ci sono Baaz, Mary, Sir Manfred Wunbar con 4 soldati della Torre Verde, e anche Magnus Bergmaan, col suo fido Boris Krupp.
Engelhaft va subito incontro all'Inquisitore, i due parlano a lungo. Intanto i soldati gestiscono il problema degli alloggi, che si pone a causa del numero significativo di persone arrivate contemporaneamente nel piccolo villaggio: a Magnus viene assegnata la casa del povero Tico Pock.
Magnus riconosce tra i tanti Kailah, e le si rivolge: "hai avuto una bella intuizione, ho dovuto studiare un antico testo di steganografia per capirci qualcosa. I risultati sono stati deludenti, tuttavia: era un messaggio in codice, ma per me".
Kailah sembra stupita. Lo stregone spiega: "ci sono alcune intellgenze a Feidelm, che proliferavano nel caos dei suoi anfratti e dell'Ongelkamp, che hanno voluto contribuire così alla mia attività, volendo farmi intendere che io posso arrivare là dove vogliono farmi arrivare. Ma avremo modo di disccuterne più in là".

A colloquio con Magnus

Prima che Engelhaft si riunisca con Magnus nella casa del povero Tico, Kailah gli chiede di mettere una buona parola con l'Inquisitore affinchè le dia qualche consiglio nel suo studio della Magia. Engelhaft acconsente e va a parlare con l'Inquisitore, a cui fa un resoconto dettagliato degli ultimi accadimenti.
"L'obiettivo che mi sono prefisso è di intervenire direttamente su questa piaga, fermando l'infezione che si propaga dal Cairn di Lamaynn. Probabilmente c'è qualcosa di ancora più radicato a Nord, presso il Borgo di Varind vero e proprio... ma una cosa alla volta. L'esperienza che potremmo riportare da un eventuale successo sicuramente ci sarà di grande beneficio nell'affrontare eventuali altri focolai" dice Magnus.
"Sarei contentissimo di partecipare a questa impresa"
"Bene, perchè pensavo di mandare proprio te e i miei compagni, nonchè la mia scorta. A questo proposito ho avuto modo di mandare una comunicazione al Capitano, abbiamo un rapporto di cordiale amicizia con il capitano Rabb.."

La sera stessa Kailah fa visita a Magnus, con cui parla a lungo.
Appena esce dalla casupola, Colin la ferma, chiedendole se abbia domandato a Magnus gli attrezzi alchemici di cui ha bisogno.
"Mi sono dimenticata" gli risponde Kailah, "ma tanto adesso vuole parlare con te..."

E così anche Colin si presenta dall'Inquisitore e subito va al punto di ciò che lo interessa.
"Effettivamente non siamo abbastanza attrezzati, ho provato ad analizzare un po' questi Risvegliati, ma obiettivamente a mani nude o con le armi non si riesce a isolare bene le parti del corpo... mi ricordo che avevate degli attrezzi che non servivano, o poco... forse adesso mi potrebbero servire per capire un po' meglio la natura dell'infezione, come agisce e come procede"
"Tu sai chi con ogni probabilità ha preparato quegli attrezzi?"
"No"
"Probabilmente lo stesso gruppo di persone a cui appartiene la presenza che ha provato a stringere un contatto con te"
"Eh vabbe' tanto gli attrezzi sono attrezzi, dipende da come li si usa..."
"Sia come sia, non li ho qui con me, non siamo venuti qui a studiare queste bestie, siamo qui ad estirparle. Già conosciamo il modo, quante ne avrete abbattute da quando sei stato assoldato?"
"Credo molti, non ho esattamente il conto, ma sono tanti. la mia idea è che però abbatterli come li abbattiamo noi non è particolarmente efficiente. Trattandosi di un contagio così facile a propagarsi... obiettivamente bisognerebbe studiare dei modi di arginamento del contagio a prescindere dal fatto che bisogna spaccare la testa a tutti quelli che incontriamo"
"Per sommi capi, che linea di azione potresti immaginare?"
"Se siamo in grado di realizzare dei preparati che possano aiutare nell'eliminazione, o nell'allontanamento o nel blocco del contagio può essere un buon aiuto all'utilizzo della forza"
"Vorresti trovare la possibilità di avvelenarli in qualche modo?"
"Di solito se c'è un contagio si cerca di capire a cosa è dovuto e come bloccarlo"
"Ho capito" dice Magnus. "In questo momento non posso aiutarti"
"Grazie ugualmente"
"Vediamo che cosa accade, tu sei esperto di anatomia umana?"
"Beh, sì. Ho lavorato insieme a tanti medici... qua si entra molto nel dettaglio a dire il vero. Una volta che si è capito che ci sono alcuni organi che deperiscono e altri che restano funzionanti, bisogna andare nel dettaglio. Pare che questi Risvegliati attacchino per... nutrirsi della propria vittima. Anche se non hanno un apparato digerente. Bisognerebbe capire cosa vanno a mangiare, mangiano tanto il cervello, ma pare che passino anche per altri organi interni. Bisognerebbe capire cosa li attiri..."
"Comunque tu hai notato delle cose?"
"Sì, ho notato ed annotato. Vi faccio vedere i miei appunti"
Magnus fa per prendere i fogli scritti ta Colin, che però sottolinea come ci tenga a riaverli indietro, dal momento che li deve riportare al suo Maestro.
"Chi è il tuo maestro?"
"Osten Bach"
"Però devo metterti in guardia dall'opportunità nell'immediato di diffondere lontano da qui informazioni che potrebbero eccitare la curiosità di altri che potrebbero venire qui non con intenzioni nobili ma magari per cercare di trarre profitto dal Male"
"Chiaro, certo".
"Quanto ritieni che sia pericoloso operare una dissezione di una creatura come queste?"
"Lo faccio abitualmente, ma è molto pericoloso. Però è evidente che qui corriamo tutti dei rischi, anche combattere con le armi è pericoloso"
"Vediamo cosa succede. Parliamo invece di un argomento che hai evitato fino ad ora perchè non gli dai il peso che io pure gli riconosco, ovvero ciò che ti è accaduto"
"Anche quello è nei miei appunti, te li puoi leggere... se hai domande particolari ti rispondo..."
Magnus vuole conoscere sintomi, avvisaglie, cose significative nei giorni prima delle visioni, Colin racconta tutto dettagliatamente.
"A me sinceramente non mi interessa, le cose che mi prometteva... le cose mi piace andarmele a capire da solo. Questa che arriva, mi dice tutto lei..."
"Non ti piacciono le scorciatoie? E' una virtù che potrebbe preservarti da molti errori nel corso dei tuoi studi, coltivala. Ora come ti senti?"
"Abbastanza bene. Stavo parlando con Kailah che nel periodo della maledizione respingevo i grandi animali e attiravo i risvegliati. Sugli animali possiamo fare facilmente tentativi, ma abbiamo anche un Risvegliato sepolto qui vicino, possiamo provare a vedere se suscito il suo interesse particolare e vediamo se lo attiro"
"Molto bene. E' sufficiente, puoi andare"
"La prossima volta, se torni, gli attrezzetti sono molto utili"
"Stavo pensando a qualcosa di alternativo, ma prima vorrei capire come affrontare questa soluzione. Poi proseguiremo a Feidelm questa conversazione, e potrei concederti di fare un esperimento"
"Ok. Va bene. Buona serata".

Poco dopo viene convocato anche Vodan.
Magnus è interessato al duello e vuole sapere le sue impressioni.
"Sul Kraighar? Un individuo molto forte, estremamente rapido, lo vedevo combattere contro i risvegliati, ho provato a metterlo in difficoltà scagliandogli la freccia, ha come risalito il percorso della freccia distruggendo la colonna di pietra dove mi trovavo.... ho provato a provocarlo per tenerlo su di me, non c'è stato verso, poi ha visto il prete, lo ha riconosciuto come tale e si è ritirato".
Poi racconta del duello di Lamaynn. "Lì ha chiesto a Engelhaft, chiamandolo prete, se era d'accordo all'accordo del duello che abbiamo poi combattuto".
"Per il resto... è sicuramente un combattente eccezionale, aiutato da dei poteri che gli permettono di muoversi velocemente, evitare colpi e trasportare il suo avversario in un luogo non chairo, per poterlo affrontare da solo"
Vodan racconta del dialogo nel Rift e degli strani occhi del Kraighar, che sono esplosi.
Magnus è molto interessato.

L'esperimento del Risvegliato nel buco

Dopo l'incontro con Magnus, Kailah e Colin parlano tra loro di possibili esperimenti per valutare se persistano gli effetti della maledizione sul ragazzo. Prima fanno una prova su un cane del villaggio, che sembra comportarsi normalmente. Poi vanno da Maddock per chiedere il permesso di andare a fare un tentativo con il Risvegliato rinchiuso nel buco appena fuori dal villaggio.
Maddock è molto perplesso, non capisce bene il senso dell'esperimento, tuttavia non oppone obiezioni, purchè dopo venga eventualmente rimesso tutto a posto. Allora Kailah e Colin vanno da Baaz, per chiedergli una piccola scorta, e Baaz non solo acconsente, ma va a parlarne con Magnus, il quale acconsente di partecipare alla scampagnata.
Si uniscono anche Kurt, Mary e Engelhaft.
Per prima cosa è necessario tirare giù il muretto, lavoro che richiede un po' di tempo e di fatica.
Una volta che si apre un piccolo varco, all'interno è tutto buio e silenzioso.
"Ci sarà ancora il nostro amico?" chiede Kailah, che subito lancia l'incantesimo Luce per illuminare all'interno.
Nell'oscurità brillano gli occhi lattiginosi del Risvegliato, che sembra acquattato sul fondo della galleria.
"Vediamo se lo attiri"
Colin si avvicina a Kailah, con scudo e stocco, cercando di capire se il Risvegliato si faccia attirare fuori. Intanto Mary e Kurt sono pronti con le armi spianate ad accoglierlo. Ma la creatura sembra non essere intenzionata a muoversi.
"Perchè non provi a tirargli un colpo di balestra?" domanda Kailah a Engelhaft. "Una linea di tiro sembra esserci..."
Il sacerdote scuote il capo, dice che è troppo pericoloso. E mentre Kailah insiste a convincerlo a fare un tentativo, il Risvegliato si ritira dietro il gomito della galleria e scompare alla vista.
"L'esperimento è stato fatto" commenta Colin.
Il muro viene rimesso a posto, tutti tornano al villaggio.

Il Seaxe di Vodan

Il giorno successivo, 26 marzo, Vodan si reca da Manuel Brudde, il fabbro del villaggio, per sapere a che punto sia la riparazione della daga del Kraighar.
"E' pronto"
"Quanto ti devo?"
"Non mi dare soldi, qui non saprei cosa farne..."
"Che cosa ti serve allora?"
"Facciamo così, non posso accettare il tuo denaro, da queste parti non serve a granchè. Gli anziani però hanno modo di trattare in denaro, quando serve, con Grauth. Puoi andare da Robila Brudde, il mio anziano, e dirgli che io ho riparato una tua lama. Lui saprà chiederti il giusto"
"Vuoi onorare un tuo debito, proprio a questo servono gli anziani".
Vodan si reca a casa Brudde e spiega la situazione ad una signora anziana, che gli dà il benvenuto e lo introduce all'anziano.
Robila Brudde osserva la lama con occhio esperto, poi chiede una moneta d'argento, l'affare è concluso.

Magnus e Kailah

In mattinata Magnus convoca Kailah e le fornisce una pergamena fittamente annotata, che contiene esercizi che la ragazza dovrà svolgere per migliorare il proprio controllo sul fuoco. La ragazza ringrazia e inizia a esercitarsi, con l'Inquisitore che la osserva da una certa distanza, mentre sfoglia un libro.

Il villaggio è pieno

Nel primo pomeriggio torna Rock a Muddan, insieme al 18esimo Plotone: visto che non c'è posto per tutti i nuovi arrivati, alcuni vengono sparpagliati nelle case private degli abitanti di Muddan. Vodan viene ospitato da Manuel il Fabbro, Colin va a casa di Iana Pock, cacciatrice con due figli e nessun marito.

Colin e Annie

L'indomani, 27 marzo, Colin va dal Sergente Rock.
"Buon giorno, ho notato che Annie non sta benissimo, volevo sapere se ho il permesso di visitarla"
"Ne hai già parlato con lei?"
"Si, mi ha detto di parlarne con te"
Rock ci pensa.
"A che genere di visita vorresti sottoporla?"
"Non so che tipologia di visita sarà necessaria, ma vorrei capire la completezza dei suoi sintomi, per capire come sta, se c'è qualche organo che ha dei problemi... e poi condividere le mie analisi con Luger"
"Beh, se lei è d'accordo... per me non c'è problema. Però ecco, cerca di non andarci troppo pesante. Mi serve concentrata ora che probabilmente ci dovremo muovere"
"Va bene, grazie"
Dopodichè il giovane va a trovare la soldatessa, che acconsente a sottoporsi a visita medica.

Preparativi per la spedizione

A sera il Sergente Rock convoca i suoi uomini: "domani scorteremo Magnus a Lamaynn e studieremo il modo di bonificare l'area definitivamente"
"Preghiamo per il buon esito dell'impresa" dice Engelhaft.
Vengono preparati provviste ed equipaggiamento, Elmo si offre di fare da guida locale.

Spedizione a Lamaynn

La mattina del 28 marzo una nutrita spedizione di soldati si mette in marcia verso Nord: ci sono il 18esimo e il 23esimo Plotone dell'Esercito di Uryen, il 4o Plotone della Fahnzahn, Magnus e Boris, in tutto 23 uomini.
Il gruppo raggiunge a metà giornata al capanno di caccia ormai ben conosciuto, che viene fortificato in vista della notte. Viene creata una palizzata intorno all'edificio, sono piantate tende e allestiti fuochi. Sembra tutto tranquillo, nessuno Risvegliato osa avvicinarsi.
L'indomani, al mattino presto, vengono raggiunte le prime case di Lamaynn e le cave, e anche qui sembra tutto tranquillo, non ci sono stati cambiamenti dall'ultima volta.
"Avviciniamoci al Cairn" decide Magnus.
Oltrepassato il secondo insediamento, ne viene raggiunto un terzo, dove oltre ad una carbonaia ormai vuota, spicca un edificio in pietra ancora in piedi, in discrete condizioni di manutenzione.

Il rifugio del Kraighar

L'edificio in pietra viene esplorato.
All'interno è subito riconoscibile un odore di morto, di putrefazione. Tutto tace, non sembra esserci nessuno.
Al piano terra c'è una botola serrata. "Oh, c'è qualcuno vivo là sotto?" si chiama bussando con forza. Ma nessuno risponde.
Per prima cosa i soldati si recano al primo piano, dove viene trovato quello che con ogni probabilità era il giaciglio del Kraighar: un pagliericcio a terra, un sacco con del pane secco, formaggio e altre provviste, scarabocchi sulla parete che raffigurano la solita torre/artiglio già vista vicino alla forgia.
Al piano superiore ci sono resti di armi arrugginite in una rastrelliera, vessilli stracciati alle pareti. Una scaletta a pioli conduce sulla terrazza in cima alla torre, dove si arrampica Kailah. I pioli scricchiolano sotto di lei.
"Sei una falsa magra", scherza Vodan.
Dall'alto c'è una visuale sul Cariceto, Kailah si guarda intorno a perdita d'occhio, alla ricerca di punti di riferimento e segni di vita. Si scorgono gli altri gruppetti di case di Lamaynn, le carbonaie già visitate, la grande distesa di alberi. Poco oltre, verso Nord, ecco che si staglia la collina del Cairn, intorno a cui barcollano poche sagome isolate di Risvegliati.
La ragazza torna giù, e tutti si recano ad esplorare il sotterraneo.
Un tempo doveva essere una cantina, ci sono botti accatastate, mobili sfondati. In fondo allo stanzone ci sono tre sagome sul terreno, cadaveri legati in avanzato stato di decomposizione: una donna e due uomini a cui sono stati strappati gli occhi.
Colin li osserva e dichiara che devono essere stati ammazzati spezzandogli il collo. "Non so se prima o dopo avergli strappato gli occhi, ma penso dopo".
Viene amministrata una triste benedizione sui malcapitati, poi il gruppo deve uscire e proseguire verso il Cairn.

La scalata al Cairn

Il gruppo avanza per il chilometro di bosco che separa la dimora del Kraighar dal Cairn, arrivando infine ai piedi della collina, boscosa.
L'avanzata è cauta e rumorosa, ma si iniziano a sentire poco a poco rumori in alto, lungo il tumulo. A tratti si riconoscono strani schiocchettii che provengono da più punti, in alto.
"Attenzione, schiocchi in alto, più di uno. C'è da stare molto attenti", avverte il sacerdote.
"Sei stato te, Vodan?" chiede Kailah.
Ci si ferma, tutto tace.
"Non sarà bello" dice Engelhaft.

Gli intrepidi 23 partiti da Muddan risalgono le pendici del Cairn di Lamaynn.
I loro nomi sono:
  • dal 23esimo Plotone di Uryen: Rock, Sven, Engelhaft, Kailah, Vodan, Colin, Annie, Gannor
  • dal 18esimo Plotone di Uryen: Balrog, Jude, Alyn, Kurt Von Klaus, Franz, Marton, Jeff, Teddy Spaccalegna
  • dal 4o Plotone della Fangzahn: Baaz, Kurt, Mary, Ian, Erman, Boris e Magnus

Si odono i primi schiocchi che preannunciano l'avvicinamento di Risvegliati Medio-Veloci e Veloci, e lo stato maggiore, composto dal Sergente Rock, dal Sergente Baaz e da Magnus, si raduna per decidere lo schieramento, che sarà molto compatto.
Sul fianco destro si dispone gran parte del 23esimo, sul fianco sinistro il 4o Plotone. Davanti il 18esimo e al centro, in seconda linea, lo stregone Magnus e la sua assistente Kailah, a cui viene richiesto di tenere accesa una torcia davanti alla prima fila.
I Risvegliati avanzano schierati ordinatamente, quasi guidati da una mente lucida e strategica. Sono circa una ventina e forse, dietro la prima fila, si nascondono creature ancora più deformi e micidiali.

Combattimento sul crinale del Cairn di Lamaynn

"Arcieri, tirate e poi impugnate le armi!" ordina Rock.
Parte una prima salva di frecce, gli archi vengono abbandonati e tutti prendono le armi da corpo a corpo. I Risvegliati calano dal fianco della collina molto velocemente.

"Fer-Os-Vas!" grida Magnus.

I Risvegliati impattano sulla prima linea, costituita dagli uomini del 19esimo Plotone. Ma immediatamente una violentissima esplosione di fuoco ne investe quattro, trasformandoli in torce mostruose.
Sul fianco destro Rock amministra grandi asciate ai Risvegliati che gli si parano davanti, staccando braccia e capocce una dopo l'altra. Anche Ian, giovane recluta del 4o Plotone, inizialmente riesce a resistere a ben due avversari, mentre Baaz e Mary danno gran prova di loro stessi distruggendo ciascuno un Risvegliato con un colpo solo, lui alla testa e lei al ventre.
I Risvegliati sciamano sui fianchi dello schieramento, liberando il fronte anteriore che è protetto da un muro di fiamme.

Tra i Risvegliati spiccano quattro velocissimi esemplari dotati di lunghi artigli che riescono ad usare contemporaneamente, in doppi attacchi insidiosi. Due si scagliano su Vodan e su Gannor, gli altri si avventano sul fianco sinistro.
Una creatura spropositata, quadrupade e vagamente umanoide, con arti disarticolati e taglienti come lame, si tuffa su Mary con un balzo fulmineo. La soldatessa riesce a schivarlo per un soffio. Ha il volto sporco di qualcosa di bianco, simile a una maschera colata sulla pelle nerastra, su cui spicca una bocca grande e piena di denti affilati. Sulla sua groppa brulicano strani insetti.

Sul fianco sinistro Teddy Spaccalegna si dimostra spavaldo e fortunato, e riesce a cavarsela anche quando uno dei due Risvegliati che gli sta addosso riesce a colpirlo: il suo artiglio impatta sul suo elmetto senza riuscire a penetrarlo. Annie aiuta Teddy, trapassandone uno al torace.
Meno bene se la vede il povero Ian, che viene ferito prima da un'artigliata sulla gamba e subito dopo da un morso sul braccio: passano poco più che graffi, ma purtroppo sufficienti a trasmettere il contagio. Ian tuttavia non si perde d'animo e continua a combattere valorosamente, benchè spacciato.

Sul fianco sinistro Baaz tiene faticosamente a bada uno dei Risvegliati dai lunghi artigli, e Mary ancora miracolosamente riesce a schivare l'attacco dell'Abnormis quadrupede.
Il sorriso muore invece sul volto di Kurt quando l'altro Risvegliato artiglione riesce a bucargli l'armatura sul ventre, graffiandolo. La ferita apparentemente è superficiale, ma il rischio di contagio rimane elevatissimo.
Mentre Kailah si sforza per controllare le fiamme e spacciare i Risvegliati già danneggiati dal fuoco, distruggendone due, Magnus si concentra e pronuncia altre rune: "Os-Pax-Rem!"
Una folata di vento si proietta dal mago e si abbatte per un attimo sul fronte sinistro dello schieramento. Apparentemente non accade nient'altro, ma quando, pochi istanti dopo, sia Baaz che Mary falliscono nel difendersi dagli attacchi dei loro avversari, l'aria oppone una forte resistenza ai fendenti e i due non vengono danneggiati. Magnus invece sembra sentire un forte contraccolpo, quasi come fosse stato colpito lui al loro posto.

A parte la situazione drammatica di Ian, che per il momento è in piedi e continua a combattere, sul fianco destro presto rimangono in piedi soltanto i due Risvegliati più veloci, dai lunghi artigli, che si trovano ad affrontare Sven e Vodan, mentre poco a poco gli altri si avvicinano in loro aiuto, dopo aver finito di spacciare gli altri Risvegliati.
Sul lato sinistro dello schieramento la situazione è più complessa, a causa della terrificante presenza dell'Abnormis, che sembra inarrestabile: se non fosse per l'incantesimo di Magnus già avrebbe ferito la povera Mary, che pure orgogliosamente lo fronteggia.
Dal fondo dello schieramento, ancora armato di arco, Elmo vede avvicinarsi una vecchia conoscenza, il Risvegliato con gli artigli che già era riuscito a ferire Peter Pock, ancora con le frecce di Kailah conficcate addosso.

Sul fronte destro dello schieramento velocemente la situazione evolve a favore dei soldati di Uryen: Engelhafr, Annie e Kurt riescono ad abbattere un Risvegliato, Teddy Spaccalegna ne tira giù un altro, Gannor e Vodan riescono ad aver ragione di uno di quelli Veloci, Rock e Sven ne tengono a bada un altro. Ian è in difficoltà, già ferito, ma riesce a non incassare altri colpi.

Sul fronte sinistro lo scenario è più complicato, perchè sia l'Abnormis che uno dei due Veloci dai Lunghi Artigli saltano addosso Herman Artur Kopf e lo feriscono, l'uno alla testa, l'altro alla gamba.
Anche Balrog si trova in difficoltà, da solo contro due Risvegliati, e verrebbe ferito al braccio, se non fosse per Magnus, che riesce a proteggerlo con i suoi poteri magici.
Kurt, Jude e Boris, insieme, riescono ad abbattere l'altro Lunghi Artigli, grazie a un ottimo colpo di Kurt al ventre e un fendente di spada di Boris che lo decapita di netto.

Improvvisamente Kailah è investita da una sensazione strana e spiacevole, come se le venisse "strappato" di dosso qualcosa, il suo Potere Magico (3-3-3 di percezione dello Yoki).
Immediatamente l'Abnormis emette uno strillo acutissimo, insopportabile, e benchè Engelhaft invochi gli Dei a protezione dei suoi compagni, tutti si sentono estremamente confusi, storditi.
I Risvegliati approfittano del momento di debolezza per provare a ritirarsi in fretta verso il fianco della collina. L'Abnormis e Lunghi Artigli saltano via, schivando i colpi dei soldati.

Mentre i Risvegliati già feriti vengono spacciati, quelli più temibili riescono a scappare.
Invano Kailah riesce a centare con una freccia in testa l'Abnormis, conficcandogliela con una precisione che sarebbe stata letale per un Risvegliato normale. La creatura non se ne cura e procede nella sua fuga, schivando altre due frecce di Kailah stessa e di Vodan, e dileguandosi nella boscaglia.

Dopo lo scontro

Al termine dello scontro il gruppo si raduna. Sono riusciti a fuggire 6 Risvegliati, tra cui l'Abnormis ferito, 3 Lunghi Artigli e 2 in parte bruciacchiati dall'incantesimo di Magnus. Una quindicina di Risvegliati giacciono a terra ormai distrutti.
Dei nostri, Arthur Kopf e Kurt sono stati feriti da artigliate, e rischiano il contagio. Il povero Ian è stato morso ed è per questo condannato a morte certa.
Engelhaft e Colin studiano le ferite, in particolare Colin non nasconde una certa curiosità, al punto che si rivolge a Ian in modo piuttosto diretto: "fatti almeno guardare, mentre muori!"
Osservando le sue ferite, nota che la carne strappata dai denti del Risvegliato nasconde tracce delle microscopiche larvettine nere che già in passato aveva individuato nel sangue di quelle creature.

Colin vorrebbe tentare una cura sperimentale su Ian

"C'è qualcosa di forte da fargli bere?" chiede Colin.
"Io ho un goccio che mi rimane" si offre Sven.
"Non lo farei bere dalla borraccia da cui bevi te..." suggerisce Vodan.
Colin fa bere il povero Ian, poi gli parla: "Ian, evidentemente sei stato infettato. Vuoi che proviamo a fare qualcosa o preferisci, diciamo, un po' di misericordia?"
Baaz interviene: "che intendi dire per proviamo a fare qualcosa?"
"Nonostante quel che mi hanno detto i colleghi... in realtà loro non hanno una statistica, magari su di lui l'amputazione o la cauterizzazione funzionano..."
"Guarda, non so cosa intenda tu per statistica, ma sono stati fatti molti esperimenti, molti tentativi" dice Engelhaft, "ma non c'è stato esito..."
"Vabbe', se è così... io se ho davanti un ferito cerco di fare qualche cosa... ma se dite che è giusto che muoia così senza far nulla, per me non c'è problema, mi vado a guardare un risvegliato morto, almeno imparo qualcosa..."
Baaz interviene: "da quel che Engelahft ha raccontato, sembra non ci siano dubbi che dopo che sei morso non ci sono speranze... Adesso Ian è ancora in grado di combattere, se decidi di fare qualcosa di invasivo sulla sua gamba, non sarà in grado di combattere. Ma abbiamo bisogno di tutti gli uomini abili alle armi se vogliamo finire il lavoro che abbiamo iniziato su questa maledetta collina. Finchè ha forze in corpo per vendicarsi del torto che gli è stato fatto, io glie lo lascerei fare".
"Ok."
Colin è molto perplesso e non è convinto. "Per combattere un'infezione bisogna provare a fare qualcosa, studiare e capire. Ma se vogliamo prendercela con questi risvegliati sperando di fermare il contagio a spadate in testa... secondo me è una stupidaggine, è una grossa stupidaggine"
Baaz guarda Engelhaft.
"Al momento credo che Colin non abbia nessuna possibilità di scoprire il mistero, gli mancano le competenze, gli strumenti... "
Colin allora interpella Magnus, che ha un'aria provata.
"Se anche volessi provare un'operazione, hai gli strmenti per farlo?" dice Magnus
"Tutti sapete che gli strumenti non ci sono, siamo in guerra, si fa con quel che c'è"
"Si è fatto anche con strumenti migliori di quelli che hai, senza risultati positivi" ribadisce Engelhaft.
"Ora ci stai facendo pensare che esista una possibilità" dice Magnus, "ma io so che non è così. Tu onestamente pensi di essere in grado di fermarla?"
"Io sono l'ultimo arrivato e non ho mai potuto tentare, provare o studiare. Ma comunque proverei lostesso".

Interviene Ian: "quanto tempo mi resta?"
"Da un minimo di qualche ora, a 12-18 ore, dipende dall'entità della ferita"
"Per nascita e per carriera io sono un soldato, non mi date molte speranze, a questo punto so solo che non voglio morire da infermo, voglio morire da soldato"
"Un buon combattente non combatte soltanto con le armi" dice Colin. "Se tu adesso riuscirai ad ammazzarne 5 non cambierà niente. Se tu invece adesso..."
"Non ce ne andremo finchè sarà rimasta pietra su pietra" dice Ian.
"Ma il problema non è questo posto, il problema è questa malattia" dice Colin. "Cambia se ci aiuti a capire come si cura una ferita"
Ian resta convinto, vuole combattere.

Il consiglio di guerra

Magnus, Rock e Baaz si riuniscono per decidere il dafarsi. Discutono per alcuni minuti, sembra che tra loro non ci sia un perfetto accordo. Poco dopo però il Sergente Rock torna dai suoi uomini.
"Abbiamo vinto la battaglia per la collina del Cairn, ma rimane la battaglia per la tomba vera e propria, non abbiamo riportato perdite soverchianti, malgrado quel che è successo a Ian sia triste. Abbiamo fatto strage dei difensori, ne sono rimasti pochi, per quanto pericolosi e temibili. Non sappiamo se il tempo giocherà a nostro favore se attendiamo, io non so come funziona questa cosa, ma siamo tutti in grado di combattere. Tutti. E quindi io dico andiamo. Non avrebbe senso aspettare".
"Che gli Dei ci sostengano nell'impresa" dice Engelhaft.
Il gruppo si riorganizza rapidamente.
Kailah e Magnus si scambiano due parole sullo strano modo di interagire col Potere Magico dell'Abnormis.
Entrambi hanno avuto la stessa sensazione, che in qualche modo la creatura fosse in grado di assorbire il Potere Magico e riutilizzarlo a sua volta.
Le carcasse de Risvegliati vengono buttate nella pira magica di Magnus.
Colin si studia un po' l'Interfector, prima che venga bruciato, poi si sistema relativamente vicino a Ian, con l'intenzione di tenerlo d'occhio e studiare l'evolversi della malattia.
Il gruppo risale in ranghi compatti il crinale del Cairn, fino a raggiungere l'ingresso del tumulo. Tutto tace.
Gli ufficiali in comando decidono che metà degli uomini entreranno nella galleria, mentre l'altra metà resterà all'aperto, di guardia all'ingresso. Ciascun gruppo è dotato di un corno, per comunicare in caso di emergenza.
Fuori resta il gruppo capeggiato da Baaz, mentre dentro entrano gli uomini di Rock: Balrog, Sven, Vodan, Annie, Colin, Engelhaft, Kailah, Gannor, poi Kurt e Ian, Magnus e Boris.

Il Dungeon di Lamaynn

L'entrata del tumulo affaccia su una galleria di pietra solida, dritta, che presto si apre in una sala più ampia.
Il gruppo si muove con grande cautela, temendo da un momento all'altro un'imboscata da parte dei Risvegliati e dell'Abnormis che li guida. Ma per il momento tutto sembra tranquillo.
Nella sala ci sono detriti, iscrizioni parzialmente cancellate dalle pareti... poi Rock indica qualcosa di piccolo che si muove rasoterra: "ma che cazzo è quell'affare?"
"Niente che se meniamo finiamo all'inferno", risponde Vodan, e amminstra un colpo alla creatura, spiaccicandola: si trattava di un grosso insetto simile a un fuco, goffo e deforme.
Subito Colin si incuriosisce, e inizia a frugare tra le nicchie funerarie delle pareti, fino a che non trova traccia di una specie di favo con una robaccia collosa e scura sopra, dall'odore che ricorda un po' uno degli impiastri trovati da Magnus insieme al Risvegliato nel baule.
La sala prosegue con un corridoio, costeggiato da alcune nicchie dove vengono trovati (ed eliminati) altri due o tre animalozzi.

Il secondo livello del Dungeon

Scale scendono verso le profondità della collina. La discesa è lunga, fino a raggiungere una sala con al centro un pilatro, e alle pareti delle nicchie da cui si sente il ronzio degli insetti e si vedono alcuni favi. Il gruppo si sofferma ad eliminare insetti e distruggere favi, che sono voluminosi ma tendenzialmente vuoti.
Dopodichè il percorso prosegue in un corridoio a gomito.
Vodan apre la fila, seguito da Rock e, dietro, Annie con una torcia.
Improvvisamente Vodan è assalito da un sinistro presentimento e si ferma, appena prima di voltare l'angolo. Prova a sbirciare, lancia una torcia oltre l'angolo e riesce a scorgere un'ombra fugace che si allontana rapidamente.
Superata e bonificata una stanza laterale, il corridoio prosegue fino ad una curva a gomito. Vodan ci lancia una torcia, per illuminare il passaggio più avanti, ma ecco che una zampa nerastra si abbatte sulla fonte di luce, scaraventandola alle spalle.
"A breve si balla", commenta Vodan imbracciando lo scudo. Avanza verso il gomito nel corridoio, seguito da Annie con una torcia in mano.
Immediatamente un Risvegliato dai Lunghi Artigli, della tipologia chiamata Interfector, attacca velocemente il giovane elsenorita, costringendolo in una difficoltosa parata. Vodan si difende e arretra, parando altri tre colpi, con l'intento di arretrare abbastanza da raggiungere l'apertura della stanza laterale, dove Rock è pronto ad affiancarlo contro la creatura.
Tuttavia l'Interfector, quasi leggendo nella mente del soldato, evita la trappola e scatta all'indietro, fuggendo verso le scale.

Il piano di Ian

"E ora come facciamo?" chiede Vodan riprendendo fiato.
"Potremmo provare a intrappolarlo con delle fiamme", propone Magnus, "ma sarebbero le mie ultime riserve"
Si fa avanti Ian. "Io non ho molto da perdere, e il tempo non gioca dalla mia. Se posso vi do una mano, posso provare a buttarmici addosso..."
"Se non stai attento quello ti stacca la testa", lo avverte Vodan.
"Ci posso provare", insiste Ian, "mi ci butto addosso, me lo abbraccio, e intanto voi gli sparate con l'arco".
Il pericoloso piano viene messo in pratica.
Ian, armato di torcia e scudo, avanza verso l'angolo, seguito a breve da Vodan e Kailah, entrambi pronti con arco e freccia.
Il Risvegliato sembra nascondersi nelle ombre, poi d'improvviso salta addosso a Ian, con un balzo. Ian si chiude in difesa, provando a tenersi basso per non disturbare la traiettoria degli arcieri. Poi Vodan riesce a colpire la creatura in testa con un buon colpo, che non sembra però sufficiente ad abbatterla.
"Ian, ancora uno sforzo, tienilo!" dice Vodan. Ian resiste, sopraffatto dalla forza del Risvegliato. Vodan scaglia un'altra freccia, nonostante il grave rischio di colpire il compagno, e riesce a mandarla a segno. Il Risvegliato cade a terra, Ian si rialza e prende fiato.

Il terzo livello del Dungeon

Dalle scale proviene un ronzio costante, sempre più forte.
"Avviciniamoci alle scale: avanzo io, qualcuno mi copra" dice Rock.
Scesi i primi gradini, in basso si inizia a scorgere una massa contatta e gorgogliante di creaturine. Viene scagliata una torcia, ma le creature sembrano non spaventarsi, anzi rischiano di spegnerla brulicandoci sopra, al punto che Kailah attiva il Potere Igneo per mantenerla viva. Avverte l'ormai noto "risucchio" di Potere Magico, che le lascia temere che l'Abnormis sia vicino. Avverte i compagni.
Intanto molti insetti iniziano a bruciare sulla fiamma della torcia, sprigionando un odore nauseabondo. Altri arretrano.
"Senti che profumino", commenta Vodan, "mi ricorda un po' le antiche prigioni di Lagos"
"Avanziamo con cautela fino all'angolo", dice Rock, e si fa strada nello stretto passaggio, che dopo pochi passi forma di nuovo una curva. Avanti ancora una stanza, con tante nicchie ingombre di detriti, favi più o meno vuoti, ossa e materiale putrescente.
Colin studia tutto con vivace curiosità, mentre gli altri si preoccupano di bruciare ogni cosa.
Il sotterraneo prosegue con un altro corridoio, una piccola stanza e di nuovo scale che scendono, ripide.

Il quarto livello del Dungeon

In fondo alle scale, illuminato da una torcia, si scorge un brulicare di insetti più che mai intenso. Le pareti sembrano in roccia nuda, diversa dai piani superiori del tumulo. Viene lanciata una prima torcia, che si spegne.
Inizialmente un gruppo di soldati scende alcuni gradini verso il fondo della scala, per schiacciare gli insetti e liberare il passaggio, ma presto si rendono conto della difficoltà dell'operazione: le creature sono innumerevoli, talmente numerose che si attaccano ai piedi e alle gambe di chi si avvicini troppo, appesantendo e intralciando i movimenti.
Padre Engelhaft, che si era avvicinato con il suo bastone per dare una mano, viene tirato su in fretta da Rock, prima di finire trascinato a terra dal peso degli insetti.
Anche Vodan fa un tentativo, aiutandosi con un grosso mantello, ma benchè riesca a schiacciare un gran numero di bestiole, sono talmente tante da non notarsi la differenza.
Camminare sui biscotti
"Che facciamo?"
Il gruppo si raduna in cima alle scale a riflettere.
Vengono fatti alcuni tentativi con le torce, legandole su armi lunghe per tenerle sospese, ma non c'è modo di attirare in alto le bestiole, nè di scacciarle: Kailah insiste per provare a lanciarci la carcassa dell'Interfector ucciso poco prima, per sfruttarlo come un'esca, ma lo ignorano.
"Chissà se gli piace Annie" dice Colin.

La comparsa dell'Abnormis

Dopo un breve conciliabolo, Annie acconsente a scendere da sola, con la torcia in mano, per vedere cosa ci sia oltre l'angolo.
Apparentemente gli insetti sembrano ignorarla, lei rimane qualche istante a contemplare l'oscurità, poi si ritira. "C'è il mostro, quello sulla collina".
"Mortacci", commenta Vodan.
"Annie, una freccia in testa?" suggerisce Kailah.
"Ci posso provare...."
Viene però prima consultato Magnus, invitandolo a usare la magia contro la creatura.
"Nel momento in cui io sprigionerò il mio potere, lui se ne accorgerà"
"Lo speriamo tutti" dice Vodan.
"Bisogna vedere quanto è sveglio, potrebbe andarsene..."
Viene elaborato un piano, Colin è abbastanza sicuro che la presenza di Annie in cima alla fila possa in qualche modo rallentare l'avanzata degli insetti, che sembrano non interessati a lei. Quindi Annie va per prima, con una torcia, seguita da Rock con lo scudo pronto. Dietro c'è Vodan, poi Boris e Magnus che dovrà lanciare il suo incantesimo sul mostro non appena sarà visibile oltre l'angolo.

Scontro con l'Abnormis

Coraggiosamente Annie avanza fino all'angolo del corridoio, con una torcia in mano.
Subito l'Abnormis le salta addosso, spintonandola con violenza verso il muro. Annie colpisce la testa all'indietro e la schiena, e cade a terra semicosciente.
Vodan ha una fugace linea di tiro e riesce a scagliare una freccia in testa all'Abnormis, che si conficca in profondità, ma senza che la bestia sembri preoccuparsene. Rock si para davanti al mostro, mentre gli insetti iniziano a brulicare sul corpo inerme di Annie e sulle gambe del Sergente stesso, rallentandolo. Magnus, nelle retrovie, pronuncia le sue rune "FER-VAS-XOT!".
Subito l'Abnormis si scaglia su Rock, trafiggendogli la gamba con un artiglio. Da oltre l'angolo un'altra creatura allunga una zampa per provare a ferire di nuovo Rock, che però riesce a schivare.
Chiuso in difesa, il Sergente prova ad arretrare, benchè la sua gamba sia ferita e gli insetti ormai gli stiano salendo fin oltre le ginocchia. Para un paio di fendenti dell'Abnormis e dell'Interfector nascosto oltre l'angolo, e finalmente la potenza magica di Magnus si sprigiona: l'Abnormis avvampa di una luce vivida e caldissima, la cera che aveva sul volto inizia a sciogliersi. Il suo lamento di sofferenza è straziante ed echeggia per i corridoi del Cairn.
Rock prova a colpire la creatura in fiamme, che però si ritira in fretta oltre l'angolo del corridoio. Sven, Vodan e Boris la inseguono, mentre gli altri si prendono cura dei feriti, liberandoli dagli insetti e trascinandoli in alto, in una stanza dove poterli medicare.

La fuga dei mostri

Superato l'angolo del corridoio, c'è una piccola stanza. L'Interfector si para davanti agli inseguitori, mentre l'Abnormis inizia a rotolarsi a terra per placare le fiamme. Dopo un veloce scontro l'Interfector cade, con un ultimo risolutivo colpo alla testa impartito da Sven. Nel frattempo però l'Abnormis è riuscito a dileguarsi oltre, nel corridoio buio.
Il gruppo si raduna nella stanza superiore, dove Rock organizza una breve avanguardia, guidata da Sven.
Intanto Colin si consulta con Magnus riguardo gli strani insetti e il loro ruolo nel risveglio dei cadaveri.
"Secondo te questi fuchi sono responsabili della putrefazione che abbiamo trovato tra le ossa antiche"
"Ho dato un'occhiata anche io alle poche nicchie in cui sembravano essrci detriti organici, e mi sembravano in linea con una normale decomposizione, bisognerebbe capire quanto tempo sono state lì dentro le creature ridotte in questo stato... ho l'impressione che qualunque cosa si stesse decomponendo in queste nicchie c'è stata portata". Poi aggiunge: "però magari mi sbaglio e si stavano decomponendo al contrario..."
"Ricomponendo..." commenta Colin, "ma non è che hai un contenitore per serbare un campione di questo liquido?"
"Sì", dice Magnus, "ne ho potati diversi".
Colin si entusiasma e cerca di raccogliere anche un insetto vivo, oltre a vari campioni di liquidi e sostanze strane.
Nel mentre viene organizzata una spedizione all'inseguimento dell'Abnormis.

Il quinto livello del Dungeon, la stanza dell'orrore

Il gruppo di avanguardia capitanato da Sven percorre il corridoio utilizzato dall'Abnormis per fuggire, che conduce ad un'ennesima scala che scende nella pietra. L'odore è nauseabondo.
In fondo alla scala si intravede una stanza piuttosto ampia, il cui pavimento brulica di insetti. Si sente un ronzio molto forte e ci sono alcune formazioni simili a termitai.
Kurt lancia una torcia, che illumina qualcosa di traslucido e scivoloso, scuro, sul fondo della stanza. All'interno della massa informe sembrerebbe di scorgere frammenti di arti, braccia, gambe, vario materiale organico in fase di decomposizione.
"Entrare qui dentro è un suicidio, se non riusciamo a scacciare gli insetti" dice Sven.
"Sono attirati dalla carne viva. Ci fosse un cadavere, un braccio, non so, la gamba di Rock..." dice Colin, cercando di pensare come attirarli.
"Ma tanto il mostro non li fa cascare nel tranello" dice Vodan.
Kailah suggerisce vari esperimenti pirotecnici, con olio di lanterna, matasse di stracci, materiale infiammabile vario, ma c'è il problema della mancanza di aria nel sotterraneo. Anche l'ipotesi di Sven, di affumicare tutto, si scontra col rischio di non poter scendere per chissà quanto tempo.
"C'è modo di avvelenarli?" dice Sven. "Imbottiamo un coniglio di acqua santa, tipo... che effetto farebbe l'acqua santa su questi affari?"
"Sarebbe semplicemente un sacrilegio" dice Engelhaft.
"Secondo me a occhio è più facile che ci avvelenino loro a noi" commenta Vodan.
Una ipotesi che poco a poco prende piede è di dare un'affumicata generale al livello inferiore del Cairn e poi lavorare di muratura, oppure di far crollare il pavimento del livello precedente sulla stanza... tutte ipotesi che, presentate al Sergente Rock di lì a breve, vengono presto escluse per varie impossibilità.

I tronchi di Vodan

"Ho un altro piano, tronchi aggressivi. Due metri di tronchi, si scende e si spiaccica tutto, e facciamo proprio il frullato di merda".
Rock acconsente e l'operazione viene organizzata.
Lasciato un gruppetto, a turni, a presidiare le scale, viene coinvolto anche il gruppo di Baaz, in superficie. Elmo e Teddy Spaccalegna dirigono i lavori, con l'aiuto di Kailah.
La ragazza insiste con Rock che anche Ian venga distaccato in superficie, in modo che possa respirare un'ultima boccata d'aria. "Non può morire qua giù nella puzza..."
Vengono periodicamente sostituiti gli uomini a presidio delle scale, perchè respirare troppo a lungo il mefitico tanfo che ristagna giù in basso sembra avere effetti nocivi sulla salute.
Nel mentre scende la sera, Baaz ha organizzato un accampamento sul fianco della collina, con buona visibilità sulla valle. Vengono avvistati alcuni gruppetti sparuti di Risvegliati lenti, ma nessuno si avvicina.
Intanto, nel cuore della notte, sono pronti i tronchi.
Ian inizia a stare male, manifesta i primi sintomi del contagio, che Colin studia con vivo interesse. Ha febbre, occhi rossi, occhiaie. Non riesce più a nascondere la sofferenza.
"Ian non hai una bella cera, sarà che ti sei presa un'influenzetta" gli dice Vodan.
"Si, sono fottuto, amico mio"
"Non è detto, dai, e per quanto ne sappiamo siamo fottuti tutti, chissà che ci siamo respirati. Devi pensare che probabilmente riuscirai a vedere la fine di 'sta storia. Non è mica male, tutto sommato"
"Non è l'ultima cosa che speravo di vedere ma mi accontento"
"Qual era l'ultima cosa?" chiede Vodan.
"Non saprei..."
"Pensaci, magari c'è qualcosa che possiamo fare, prima che muori..."
"Semmai ti capiterà di trovarti nella situazione in cui mi trovo io, ti troverai conto che non ti va di fare un cazzo, questa merda ti toglie anche la voglia di fare. Ho fatto quello che potevo..."
"Sei un soldato..."
"Ho sbagliato mestiere... ma ho parato il culo a qualcun altro che avrebbe fatto questa fine, questo mi consola"
"Considerando che quello stronzo ero io, ti ringrazio", dice Vodan.
Poi Ian va dietro un cespuglio a vomitare, sta veramente messo male, ma insiste per prendere parte all'ultima spedizione nel sotterraneo.
I tronchi sono preparati, spessi e pesanti. Kailah li decora, due con uno stemma stilizzato di Uryen e l'altro con il disegno che adorna il suo stesso arco.
Lentamente, con grande fatica, i tronchi vengono trasportati nel livello più basso del Dungeon e poi, uno dopo l'altro, spinti giù per l'ultima rampa di scale con enorme forza da Sven e Vodan. Il suono umidiccio degil insetti schiacciati risuona nei corridoi, e subito vengono scagliate giù alcune torce.
Spingendo avanti i grossi tronchi si crea uno spazio calpestabile sulla soglia della stanza, dove coraggiosamente entrano Sven, Vodan e Kurt. Tutti si sono coperti il viso con un panno umido per respirare il meno possibile l'aria mefitica dell'ambiente.

Il combattimento nella stanza venefica

Una prima occhiata di Vodan rivela alcuni dettagli della stanza.
Sul fondo si scorge un ammasso informe e umido di roba dall'aspetto mefitico, entro cui brulicano arti umani e strani insetti. Sulla sua sommità si vede una strana anfora rotta, decorata con quelli che sembrerebbero due occhi stilizzati.
L'odore è nauseante e fa bruciare gli occhi, l'aria quasi irrespirabile.
Il bagliore degli occhi di un Risvegliato si scorge nella penombra, e subito appaiono, uno da un lato e l'altro dal lato opposto, l'Abnormis e un Interfector.
Sven fronteggia l'Abnormis, mentre Kurt para l'Interfector. Vodan si trova davanti un altro Risvegliato semibruciato, che lo attacca a sorpresa, impedendogli di usare l'arco in aiuto dei compagni.
Sven si chiude in difesa, Kurt ha un veloce scambio di colpi con l'Interfecctor, e viene subito raggiunto da un altro Risvegliato, che lo assalta, riuscendo ad artigliare la sua armatura.
Vodan riesce a prendere la spada e con un colpo sicuro decapita al volo il Risvegliato che ha davanti, così da potersi affiancare a Sven nel combattimento con l'Abnormis.
Il combattimento impazza per alcuni lunghi istanti, mentre Boris e Ian riescono a sfruttare i varchi nella stanza per avvicinarsi ai compagni e provare ad aiutarli.
Sven e Vodan, insieme, riescono a colpire l'Abnormis pesantemente alla zampa, quasi staccandogliela di netto. Kurt da solo è in difficoltà, contro due creature, ma presto Boris e Ian accorrono in suo soccorso.
Benchè ripetutamente ferito, l'Abnormis continua a dare del filo da torcere a Sven e Vodan, che riescono però ad allargarsi per far partecipare allo scontro anche Balrog. Insieme riescono a colpirlo gravemente al ventre e a metterlo in difficoltà.
Il problema inizia a diventare il pavimento, sempre più brulicante di insetti, che rallentano moltissimo i movimenti dei combattenti, si incollano alle gambe e quasi trascinano terra chi non sia abbastanza agile da scrollarseli di dosso.
Mentre l'Interfector inizia ad accusare i primi colpi, l'Abnormis anche vacilla, finalmente accusando gli attacchi di tutti e tre i nemici: in rapida successione Sven gli trafigge la zampa, Balrog glie la stacca, e Vodan mira alla testa della creatura, che infine esplode.
Ma non c'è tempo per gioire, perchè il povero Ian di nuovo si trova in difficoltà: ferito dall'Interfector alla gamba, cade a terra tra gli insetti, che iniziano a salirgli addosso e invischiarlo.
Anche Balrog è in difficoltà, una volta caduto l'Abnormis si rende conto di non riuscire più a muoversi. Kurt riesce a spacciare l'ultimo Risvegliato sbruciacchiato, mentre Boris stacca un braccio all'Interfector.Intanto l'Interfector si accanisce su Ian che già è a terra, e gli ferisce ancor più profondamente la gamba già danneggiata.
Resta in piedi solo un Interfector gravemente ferito, che Boris e Kurt insieme riescono finalmente ad abbattere.
Lo scontro sembra concluso, ma lasciare la stanza non è per niente facile.
Ian viene trascinato via di peso da Sven, ma anche Balrog fatica molto a muoversi e lo stesso Boris scivola sui corpi spiaccicati degli insetti e cade a terra. Rialzarsi non è uno scherzo e richiede l'aiuto dei compagni, che accorrono. Anche Vodan cade a terra, sente le creaturine che gli camminano addosso ed è invaso da un odore orrendo.
Finalmente con l'aiuto dei compagni tutti riescono a lasciare la stanza e raggiungere le scale, dove possono finalmente respirare.

Accampamento nella notte

Finalmente i soldati tornano all'aperto, all'accampamento organizzato da Baaz.
Vengono organizzati dei turni di guardia, i feriti sono medicati e tenuti in isolamento per assicurarsi che non manifestino i sintomi del contagio.
Le condizioni di Ian si aggravano rapidamente subito dopo lo scontro, il giovane cade in deliquio e perde i sensi.
Nella notte i soldati provano a riposare, per quanto possibile, e parlano un po' tra loro.
Con l'avanzare delle ore appare evidente che tutti quelli che sono scesi nella stanza più profonda del Cairn manifestano segni di intossicazione: avvertono spossatezza, mal di testa lancinante, nausea. Per quanto si interroghino al riguardo, Colin ed Engelhaft non riescono a capire se il problema sia legato agli insetti o ai vapori nocivi del cubo putrescente.

La morte di Ian

Quando le condizioni di Ian iniziano ad apparire disperate, Baaz si rivolge a Padre Engelhaft.
"Credo che il ragazzo ormai..."
"Facciamo la benedizione finale" dice il sacerdote, "invochiamo Kailah su di lui e aspettiamo che si compia ciò che..."
"Me ne occupo io" dice Baaz.
"Aspettiamo che muoia..." suggerisce Engelhaft.
"Nessuno si merita un destino del genere e nessuno si merita un'agonia che può essere risparmiata" insiste Baaz.
"Potrebbe esserci un miracolo..." insiste Engelhaft.
"Almeno fa qualcosa per rendergli la morte meno infame possibile..."
Colin inizia a preparare un composto di Belladonna, che possa alleviare le sofferenze di Ian e anche i sintomi degli intossicati. Quando finalmente Ian entra in coma, Baaz si occupa caritevolmente di lui, accompagnato dalle benedizioni di Engelhaft.
La notte trascorre cupamente, senza incidenti di rilievo, salvo un piccolo gruppetto di Risvegliati "brocchi", che vengono facilmente spacciati da Mary, Teddy Spaccalegna e Elmo.

Tempi di recupero

Sorge lo stentato sole del 30 marzo, accompagnato dal peggioramento delle condizioni dei prodi profanatori di tombe.
Baaz, Rock e Magnus si consultano per decidere il dafarsi.
Magnus proprone di ripiegare a Lamaynn per qualche giorno, per recuperare le forze, e poi tentare l'ultimo assalto all'antro del Cairn. Rock e Baaz obiettano che in tal modo non sarebbe possibile avere la garnazia che nel frattempo altre creature possano spuntare dal tumulo.
Rock chiede a Engelhaft se ci siano elementi per capire se altre simili mostri si generino in qualche modo dalle profondità del Cairn.
"Quella roba là non l'avevamo mai vista" risponde Engelhaft, "sicuramente questi luoghi sono luoghi di spurgo dell'infezione, qualcosa hanno a che fare... quindi non è un luogo irrilevante, bisogna sicuramente intervenire, anche se magari dopo: non è un posto che va dimenticato, ma anzi bisogna approfittare della situazione in cui siamo, in cui abbiamo eliminato i difensori del luogo. E non ci dimentichiamo la Seckmeth di Morgoblath che si aggira qua intorno, e che potrebbe ricostruire questa cosa..."
"Qui intorno al Cairn non s'è vista" dice Baaz.
"Non s'è vista ma c'era. Poteva essere all'interno, o nascosta... o nella mente..." dice Engelhaft.
"Addirittura in mezzo a quella roba può stare?" chiede Sven.
"Chi lo sa... sembrerebbe impossibile..."
"Attestiamoci qui allora" suggerisce Baaz, "così evitiamo brutte sorprese".

La fortificazione del campo

Vengono approntate misure difensive del campo, che in parte è trasferito nel primo salone del Cairn, parte rimane all'esterno. Teddy Spaccalegna, Elmo e Kailah si occupano di progettare delle difese, una palizzata e altre misure difensive.
L'acqua viene recuperata al pozzo dell'abitato più vicino, i pozzi sembrano in buono stato e, a parere di Colin, è perfettamente potabile.

Scambio di vedute tra Colin e Magnus

Nel pomeriggio Colin interrompe la lettura di Magnus per fare qualche domanda.
"Eh... ciao Magnus. Ehm. Che idee avevate poi per il Cairn, nel senso... cioe'... pensavate di rientrare..."
"Inevitabile"
"E rientrare nel senso distruggere tutto..."
"Sì"
"Non è meglio prima guardare un po' che cosa c'era?" dice Colin. "Mi hanno raccontato dello strano orcio, della strana cosa... poteva essere... capire... cioe'..."
"dedicheremo pcoo tempo all'esame...", taglia corto Magnus.
"L'ho capito, succede sempre, all'esame si dedica sempre poco tempo" commenta Colin inamarito.
"E' che malgrado i fazzoletti bagnati, tutti quelli che hanno messo piede in quella stanza si sentono male. Probabilmente è un maleficio in cui ha avuto larga parte l'influsso di Morgoblath... potrebbe esserci qualcosa di letale, lì dentro, all'opera"
"Certo, è chiaro. Sicuramete è un luogo chiuso, qualsiasi gas un po' venefico resta lì..." commenta Colin.
"Esistono poi veleni, come ad esempio quello legato alla combustione, tali per cui l'esposizione diventa letale e non c'è modo di accorgersene fincchè non è trpppo tardi"
"E qundi qual era l'idea?"
"Per come la vedo io organizzeremo un gruppo non molto nutrito, soldati esperti per gli eventuali risvegliati nella tomba, per raggiungere il luogo del maleficio e mondarlo con la fiamma di Pyros"
"Ho capito"
"Sarà necessario assicurarsi che tutte le immonde creature che strisciano in quel sepolcro vengano distrutte, così come è accaduto al Bosco dei Mirtilli. Per quanto riguarda eventuali oggetti, non credo che ci attarderemo a verificare cosa possa essere sopravvissuto. Ci dovremo assicurare che quel cumulo sia distrutto e poi andar via più velocemente possibile"
Deluso, Colin torna a studiare il fuco che ha raccolto e tiene nel barattolo. Si accorge che se ci mette dentro un po' di carne essiccata, la creaturina ci si avventa sopra e inizia a ricoprirla di una specie di bava. Dopo qualche ora la carne è come sciolta, digerita e ridotta a una poltiglia scura. Colin mostra il risultato del suo piccolo esperimento a Magnus.
"Per scendere di sotto potremmo costruire degli scopettoni coi rami di pino", suggerisce poi Colin. L'idea sembra piacere a Magnus.

Alla ricerca di erbette

Nel pomeriggio Colin ed Engelhaft, accompagnati da Mary e Elmo, si allontanano di qualche centinaio di metri dal campo per cercare erbe utili.
D'un tratto Elmo scorge una sagoma riversa a terra, apparentemente un cadavere. Chiama Mary, parlottano, si preparano.
"C' è un cadavere in mezzo ai cespugli" dice Mary.
"Un cadavere vero?" Engelhaft.
"Io mi avvicino e Elmo mi copre col fianco" dice Mary, imbracciando scudo e spada. "Se dovesse succedere qualcosa, sono pronta".
In effetti appena Mary si avvicina la creatura scatta verso di lei, per attaccarla. Elmo è veloce a trafiggerlo con una freccia, Mary a sua volta la colpisce ed Engelhaft lo sconocchia con una sonora bastonata. L'ultimo colpo, quello finale, viene impartito da Colin, che è piacevolmente interessato all'esperienza di abbattere un Risvegliato.
Il gruppetto torna di lì a breve al campo con le erbette, e vengono preparati un po' di decotti.
La giornata trascorre senza altri eventi di rilievo.
Al tramonto i feriti per l'intossicazione stanno ancora molto male.
Kailah va da Engelhaft, tutto preso a curarli. "Secondo te non possiamo sperare che forse rimuovendo il cumulo di schifezza da sotto si possano guarire gli intossicati? Tipo come se fosse una specie di maledizione..."
Engelhaft ci pensa su, non esclude la possibilità.

Sogni e risveglio

Al risveglio, il primo aprile, Engelhaft chiede a Vodan cosa abbia sognato durante la notte, avendolo visto agitarsi molto durante il sonno.
"Ho sognato Inga poco vestita" confessa Vodan a Engelhaft.
"Mi sa che non staresti con questa faccia..."
"Potrebbe essere un sintomo che sto recuperando" dice Vodan.
"Cerca di metterteti in uno stato di guarigione, Inga o non Inga, se ti può far comodo Inga..."
"Mi fa comodo, mi fa comodo"
Anche gli altri intossicati hanno avuto una notte popolata di sogni.
La giornata trascorre lentamente, senza eventi di rilievo.
Sono costantemente mantenuti turni di guardia, rinforzate le difese del campo, vigilati i feriti.
Al tramonto le condizioni di Sven iniziano a migliorare, Vodan non peggiora. Kurt von Klaus e Franz invece subiscono un aggravamento, perdono lucidità e iniziano a sanguinare dalle orecchie, dal naso, dagli occhi...
Colin si dà da fare per preparare delle grosse ramazze con rami di pino, ed allestisce bende da umidificare come maschere.
Dal suo canto, Kailah parla con Magnus per farsi spiegare esattamente cosa bisognerà fare una volta tornati nel sotterraneo del Cairn.
Magnus ha un po' di paura che qualcosa interagisca con il Potere Magico che lui e Kailah andranno a consumare lì sotto, per alimentare il fuoco distruttore.
"Il nemico è all'angolo, potrebbe fare qualsiasi cosa..."
"Non andiamo lì ad arrostire due salsicce, sì", commenta Kailah.
"Se vogliamo metterla così..."
Interviene Engelhaft per capire cosa convenga fare.
"Ma non è che tu sei in grado di proteggere un luogo dal male?" chiede Kailah. "Magari puoi benedire il nostro fuoco, così che le forze maligne non possano impossessarsi del nostro potere..."
"Sto valutando proprio questo", risponde il Sacerdote pensieroso.
"E poi forse potremmo anche in qualche modo provocare la sacerdotessa di Morgoblath, spingerla ad esporsi, provocandola. In fondo se è come pensiamo, ed era amica di Viala, lei mica lo sa che il nostro gruppo è quello che l'ha fatto fuori...."
"Che pensi di fare?"
"Non saprei", risponde Kailah, "forse una scritta provocatoria sul Cairn... qualcosa del genere..."
"Difficilmente si lascerà provocare in un modo simile" commenta Engelhaft.
Kailah parla anche a Vodan della sua idea di provocare la sacerdotessa, lui ci pensa un po' su e poi le consiglia di buttarla sul discorso dell'odore: "puoi scrivere una domanda tipo: ti piace ancora il mio odore? dopo che avete fatto il casino di potere magico lì sotto"
Colin contribuisce con una proposta: "secondo me l'unico modo per tirarla fuori è un indovinello"
"Attenti a non giocare con le sue carte!", li ammonisce Engelhaft.

La spedizione per purificare il Cairn

Il mattino del 3 aprile viene organizzata la spedizione nelle profondità del Cairn, per purificarlo una volta per tutte.
Engelhaft si consulta con Magnus: "è opportuno che scenda gente di fede provata, anche con una certa devozione religiosa, che credano nell'aiuto degli dei"
Baaz lo rassicura: "Ho in mente le persone giuste: i miei sono tutti ragionevolmente timorati degli Dei e, laddove non dovessero esserlo, a calci in culo ce li faccio diventare"
Viene fatto un rapido elenco di chi prenderà parte alla spedizione. "Kurt è già sceso, sa cosa si troverà di fronte. Mary ha un conto in sospeso con questa merda... Herman secondo me non ci serve. Scenderà Magnus, scende Boris... di Uryen volontari, a questo punto. Già basteremmo, ma se qualcuno vuole venire di supporto è benvenuto".
"Io devo venire per forza" sospira Kailah. Anche Enghelhaft e Colin parteciperanno alla spedizione.
Rock decide invece che Sven e Vodan rimarranno su, a difesa del campo.

Prima che i compagni scendano, Vodan va da Colin con un sacco: "quando stavo nella locanda a Elsenor, nella cantina della locanda si era creata una situazione... tipo questa. Le mie sorelle avevano paura degli insetti, abbiamo chiamato uno che ci capiva, lui due passate di sacco e ha risolto. Quando ti vedi perso, vai di sacco".
"Grazie".
Il gruppo smantella velocemente il muretto costruito a bloccare l'accesso al secondo livello del sotterraneo e poi, cautamente, inizia la discesa.

Curiosamente non c'è più traccia di fuchi in giro per i corridoi e nelle nicchie dei livelli inferiori del dungeon. Il corpo del primo Interfector, abbandonato più avanti, è scomparso, sembra sia stato trascinato via.
"Può essere che se lo sono spolpato gli insetti pezzettino pezzettino?" suggerisce Colin. Anche il secondo Interfector è scomparso.

La stanza maledetta

Arrivati all'ultima rampa di scale, i nostri si fermano a pianificare gli ultimi dettagli. Kurt e Mary si preparano con gli scopettoni a spazzare via i fuchi, tutti si coprono il viso con le bende umide a proteggersi dagli effluvi tossici. Kailah e Colin tengono le torce e illuminano avanti.
L'imboccatura della stanza è coperta da un velo di sostanza brunastra, traslucida, simile ai termitai. Baaz si avvicina con decisione e la frantuma con la sua ascia, aprendo un varco.
Subito dall'apertura brulicano fuori molti fuchi, che provano ad attaccarsi al soldato. Mary e Kurt intervengono con le ramazze, che si dimostrano piuttosto efficaci.
All'interno si scorge una gran quantità di insetti, mentre le carcasse dei Risvegliati sono scomparse.
"Da qui si inizia a intravedere la struttura" osserva Magnus.
"Pensi di colpirla da questa distanza?" chiede Engelhaft.
"Potrei riuscirci"
"Ma non sarebbe meglio entrare e guardare?" dice Colin.
"Da qui possiamo agire con relativa tranquillità"
"Non capiremo mai niente", insiste Colin.
"Siamo venuti per distruggere, non per capire" taglia corto Magnus.
Engelhaft però scuote il capo. "Però così, a questa distanza, posso proteggerti relativamente. Dobbiamo trovare il modo di proteggere la zona in cui agisce l'incantesimo..."
Appare necessario che Engelhaft entri nella stanza, per poterla benedire. Kurt e Mary si preoccupano di liberargli abbastanza pavimento per non farlo finire in mezzo agli insetti.
La stanza è ampia e piena di formazioni orribili, strani termitai più o meno congiunti all'agglomerato centrale, dominato dall'anfora spaccata con lo strano volto dipinto.
Sembra quasi che l'anfora emani un chiarore proprio, verdastro, mentre i due occhi ciechi fissano gli intrusi.
Engelhaft entra salmodiando, mentre i maghi si preparano al suo via.

Il maleficio si compie

Engelhaft è concentrato nella preghiera, quando un sussurro sinistro e gelido si unisce al suo canto, sovvertendolo. Un vento mefitico si leva dalla giara e le parole che vengono mormorate mentre lui canta non sono di esaltazione agli Dei, ma di maledizione. (6-6-6)
"Scatenate la furia di Pyros su questo abominio!" esclama Engelhaft.
Immediatamente Magnus e Kailah pronunciano le Rune degli Incantesimi, mentre Colin prova a fermarli: "Magnus.... noooooooo!"
Magnus prova a lanciare il Muro di Fiamme, mentre Kailah lo aiuta con il suo Potere Igneo.
Ma la reazione della stanza è violentissima, una ventata gelida travolge in pieno i Maghi, spegnendo quasi le torce. Tanto Kailah quanto Magnus cadono a terra privi di senso, svuotati di ogni volontà.
Colin si affretta a recuperare le torce, riuscendo a salvarne un tizzone.
La situazione appare drammatica, perchè la massa informe al centro della stanza inizia a gonfiarsi e muoversi innaturalmente, come se qualcosa si agitasse al suo interno.
"Torniamo indietro, e alla svelta!", ordina Baaz.
Colin accende anche l'altra torcia che si era spenta e si sincera che Magnus e Kailah siano ancora vivi: "trasportiamoli sopra!"

Ritirata impegnativa

Boris prende Magnus, Kurt raccoglie Kailah, e iniziano ad affrettarsi su per le scale, per portare i due maghi svenuti al sicuro. Intanto nel corridoio Baaz e Mary assistono con orrore a due Interfector che saltano fuori dalla massa viscida al centro della stanza, e gli si avventano contro.
A causa della strettoia costituita dalla porta, Baaz si trova a chiudere la fila e a reggere da solo l'attacco delle due creature. Nel mentre gli insetti, indisturbati, ricominciano a brulicare ai suoi piedi, impacciandolo.

La situazione si fa peggiore quando Baaz inizia a incassare ferite. Riceve un colpo di striscio alla gamba e, poco dopo, un secondo colpo sulla stessa gamba.
Mary gli si affianca, tornando accanto a lui per aiutarlo, subito seguita da Boris.
"Che faccio, vado anche io?" chiede Engelhaft a Kurt.
"Temo, amico mio, che andremo tutti, se vogliamo uscirne vivi" dice Kurt. "Il corno ce l'ha Mary e penso che sia impegnata adesso per suonarlo".
"E che facciamo?" chiede Engelhaft ancora.
"Io scendo, il mio comandante se la sta vedendo brutta"
"Scendiamo tutti, a sto punto..." dice Engelhaft amaramente.
Nel mentre dal cumulo orrendo di liquame nerastro si produce un suono sibilante, come un sospiro tetro che forma alcune sillabe: FER NIX!
"Stregoneria!" urla Boris, mentre gli insetti gli si invischiano attorno alle gambe.

La tenebra avanza

Il combattimento nella stanza si fa sempre più intenso: Mary e Baaz riescono a infliggere alcune gravi ferite ai Risvegliati, che si muovono con ferocia e grande coordinazione.
"Andiamo, facciamo scempio di questi Risvegliati", dice Engelhaft scendendo le scale dietro a Kurt.
Nel mentre dalla giara, dalle bocche delle facce, iniziano ad uscire filamenti nerastri, un fumo sinuoso che si spande nell'aria verso il terreno, prima ricoprendo gli insettini e poi, simile a un'onda, rotola verso i soldati, quasi lambendo Baaz e Boris.
Engelhaft invoca gli Dei ed ha la sensazione di poter rallentare l'espandersi del potere nefando, tenendone fuori i suoi compagni. I Risvegliati invece si lasciano avvolgere dall'oscurità, che rende ancor più insidiosi i loro colpi.
Il combattimento prosegue, i Risvegliati si accaniscono su Mary, attaccandola in due, mentre Boris e Kurt riescono a ferire gravemente un altro Interfector. Nel mentre, alla base della giara, il cumulo orrendo ribolle cupamente, minaccioso.
E' una lunga agonia, mentre dal loro lato Boris e Baaz, con Kurt, riescono a distruggere due creature (7-7-7 in attacco di Baaz), Mary viene spinta a terra e finisce tra gli insetti.
"Recuperiamo Mary e ritiriamoci!" ordina Baaz. Ma è troppo tardi: Mary viene colpita da un Risvegliato, che le sta sopra e riesce a morderla sul ventre.
"Aaahh!", urla Mary.
Colin, alle sue spalle, appena entrato nella stanza, ricaccia indietro la creatura agitando la torcia, mentre Engelhaft prova ad aggirare un termitaio per raggiungere Mary e trascinarla via, ma è pesantemente ostacolato dagli insetti.

L'agonia e la morte eroica di Mary e Boris

Dal cumulo nero emerge un altro Risvegliato, dall'aspetto stentato e mingherlino, apparentemente fragile.
Baaz vorrebbe raggiungere Mary, invischiata dagli insetti, per trascinarla via, ma la strada gli è tagliata da una delle creature Risvegliate. Allora Boris, per permettere a Baaz di aiutare la compagna ferita, entra coraggiosamente nella nebbia oscura.
Grazie a Boris, Baaz riesce ad arrivare fino a Mary e a trascinarla via, mentre Kurt si rende conto delle difficoltà di Engelhaft e gli va accanto, per dargli una mano a uscire dalla stanza.
Boris si trova da solo, nel buio totale, e copre la ritirata degli altri. Si limita a parare i colpi dei Risvegliati che lo circondano, mentre tenta lentamente di arretrare. Tuttavia gli insetti brulicano ai suoi piedi e lo rallentao.
"Non dobbiamo morire tutti in questo buco, andatevene!" grida Boris.
Un Risvegliato lo spintona e lo morde sul collo, ferendolo. Boris soffoca un lamento e tiene duro.
Nel mentre Mary, che zoppica al fianco di Baaz sui primi scalini del corridoio, è scossa dalla tremenda consapevolezza di essere condannata a morte (2-2-2 di freddezza) e si scrolla di dosso Baaz. "Sergente, il mio posto è là davanti, voi andate indietro" dice. E si butta nella stanza accanto a Boris.

Il colpo sulla Giara

Coperti dall'eroico sacrificio di Boris e Mary, i nostri arretrano di qualche passo. Ma ecco che Colin chiede se qualcuno può provare a tirare una freccia o un dardo contro la Giara dai mille volti.
Engelhaft passa a Baaz la sua balestra. "Dal punto di vista religioso quel che dice Colin ha un senso e data la situazione così disperata è l'ultima cosa decente che possiamo fare prima di andarcene".
"Bene", dice Baaz. "Io sarò l'ultimo a entrare in quella stanza. Entrerò, scoccherò e vi riporterò su".
Colin gli si affianca per illuminare con le torce e liberarlo dai fuchi, mentre Engelhaft si concentra in una silenziosa preghiera benedicente.
"Ce ne porteremo assai!", grida ancora Boris, dall'oscurità, mentre lui e Mary vengono lentamente soffocati e abbatuti dagli orridi fuchi.
Baaz mira e scocca. Colpisce la giara, sia pure di striscio. Non riesce a spaccarla ma buca uno dei suoi volti laterali.
Un grido stridulo orribile viene emesso da qualcosa all'interno del vaso, e subito l'odore penetrante del luogo aumenta a dismisura.
Baaz sente gli occhi che si inondano di lacrime, gli manca il respiro e deve arrancare fuori, seguito da Colin.
"Un potere oscuro cerca di difendere quell'orcio, sembra ancora molto forte" mormora Engelhaft a Baaz, che riprende fiato a fatica.
Le urla di Mary e Boris sono sempre più atroci, strazianti. I due sono ormai a terra, mezzi coperti dagli insetti, che iniziano lentamente a trascinarli verso il cumulo di materia nerastra ai piedi della giara.
La loro agonia è interminabile e accompagna la risalita tristissima di Baaz e dei suoi.
"Kayah vi protegga, protegga le vostre anime gloriose e schiacci questa maledizione!" benedice Engelhaft allontanandosi con gli altri.
Appena svolta l'angolo, Colin scorge la nube di tenebra che si allarga in fretta, avvolgendo per intero la stanza.

Lento ritorno a Muddan

I nostri escono, stremati. Kurt porta il corpo svenuto di Magnus, Engelhaft tiene in braccio Kailah. Baaz e Colin hanno gli occhi rossi, Baaz è ferito e insanguinato.
"E' andata molto molto peggio di come immaginavamo: nel momento in cui l'intervento dei maghi avrebbe dovuto porre fine a quell'abominio, qualcosa è successo... ed è stato l'inferno", racconta Baaz a Rock.
"Il potere dell'oscurità è molto forte, il luogo è contaminato profondamente e io non sono bastato a liberarlo dalle sue contaminazioni diaboliche", aggiunge Engelhaft.
"Sia Mary che il caporale Boris non ce l'hanno fatta, ci hanno coperto la ritirata, abbiamo provato a scoccre alla giara... c'è qualcosa che ha urlato, ma non abbiamo avuto modo di rimanere oltre. Ci sono altri risvegliati emersi dalla montagna di liquame"
Vodan si avvicina: "qual è il piano, adesso?"
"Non lo so, ci devo pensare" risponde Baaz. "Non so come stanno Magnus e Kailah, quei dannati insetti ci hanno ostacolato in ogni modo..."
Colin va da Vodan, a restituirgli i sacchi. "Non sono serviti, purtroppo..."
"Come la vedi?"
"Eh... il mio personale parere è che siamo stati un po' affrettati... però obiettivamente la risposta agli attacchi magici che stavamo cercando di sferrare è stata molto forte. Evidentemente adesso proprio ci siamo resi conto che in qualche modo l'orcio è vulnerabile e forse potrebbe anche essere danneggiato... patisce del fatto che lo colpiamo".
"Quindi forse con un arco, dalla porta..." ipotizza Vodan
"Sì, o delle lance, non so..." dice Colin.
"Capace che ci troviamo Mary la prossima volta che scendiamo" dice Vodan, "che cazzo".

Colin e Engelhaft si prendono cura dei feriti. In particolare Colin si occupa di Kailah (0-0-0 di curare) e si rende conto che la giovane ha avuto un collasso mentale, non fisico. Il tentativo di rianimarla fallisce completamente, Kailah respira in modo regolare ma è totalmente spenta nel cervello. Colin spiega le proprie osservazioni a Engelhaft, che manifesta il timore che i due maghi possano essere preda per entità maligne, privi come sono di difese mentali, involucri senza anima.
"Bisogna proteggere questi corpi d eventuali influssi negativi" dice Colin.
"La cosa non è per niente buona, visto che la Seckhemt fa gli attacchi onirici..." annuisce Engelhaft.
"E le piace tanto Kailah.." aggiunge Colin.
Engelhaft spiega questi timori a Baaz e a Rock.
"Dobbiamo assolutamente allontanarci il prima ossibile e portare gli stregoni il più lontano possibile dall'azione del Seckmeth"
"Muddan?"
"Si, ma proprio una fuga, c'è il rischio che possano essere penetrati dal Seckmeth, in questo stato"
"Il bilancio è già sufficientemente amaro di questa spedizione, per quel che mi riguarda la cosa più saggia è ripiegare su Muddan e ricostruire un po' le nostre forze. Esigerò un maggiore impegno delle milizie della Signoria qui... gli dei non ci hanno sorriso" commenta Baaz.
Kurt sospira: "è vero, abbiamo pagato un prezzo altissimo, io ho perso una grande amica lì dentro e non me lo perdonerò mai, ma non mi sento di dire che sia stata una disfatta completa, abbiamo abbattuto molte di quelle bestie e il maleficio lì dentro non è abbastanza potente da rimpiazzare come niente le sue perdite. Sappiamo più cose, dobbiamo cercare di usare le informazioni per chiudere questa storia la prossima volta. Non è stato un viaggioinutile, ora sappiamo cosa possno fare, cosa non dobbiamo fare noi"Con grande mestizia il gruppo ripiega a Lamaynn, nel fortilizio del Kraighar, per passare la notte.
Colin sta abbastanza bene, mentre Baaz, Kurt e Engelhaft stanno parecchio male, intossicati dai vapori mefitici della stanza del Cairn.
Il viaggio di ritorno verso Muddan è lento e faticosissimo, con i maghi che non riprendono mai conoscenza, ma al contrario manifestano segni di agitazione dopo il calar del sole. Magnus grida come se lo stessero torturando, Kailah anche ha episodi angosciosi, annaspa nel sonno e farfuglia cose incomprensibili.
Muddan viene raggiunta a metà giornata del 6 aprile.

La cura dei feriti

I feriti vengono trasportati al coperto, Kailah e Magnus nella casetta di Medusele, che si prende cura di loro. La druida è molto preoccupata per le loro condizioni e prova a adottare le stesse misure difensive che si erano dimostrate efficaci con Colin: purtroppo, incoscienti come sono, i due maghi non possono assumere la bevanda soporifera e si limitano ad inalarne gli effluvi, che si rivelano meno risolutivi.
Due giorni dopo, l'8 aprile, arriva a Muddan una spedizione da Grauth, capitanata da Sir Manfred, con 10 soldati, il druido Nath e due bravi carpentieri, che si dovranno occupare di murare l'accesso al Cairn di Lamaynn, sigillandone il pericoloso contenuto.
Il tenente Kain convoca alcuni dei suoi uomini, Engelhaft, Vodan, Sven e Colin, e li avverte che al mattino seguente partiranno alla volta di una signoria appena fuori dal Cariceto, Torm. Qui dovranno contattare il Dominus, Sir Winston Babel, e consegnargli una lettera, nella quale lo si avverte del pericolo per la presenza di Risvegliati nel Cariceto.
"Deve presidiare con accortezza sui confini del bosco" dichiara il Tenente, "ed impedire che quelle creature si disperdano per le campagne".
Engelhaft manifesta il timore che non sia una buona idea per lui allontanarsi dal capezzale di Magnus, che necessita di preghiere costanti.
"Ci pensa la bella druida a lui", lo rassicura il Tenente, "e in caso per le preghiere me ne posso occupare io. Tu parti tranquillo, prete".
Prima che partano, Medusele suggerisce a Colin di contattare un anziano druido di Torm, Ottokar Driss, che è un po' il suo maestro. "Sottoponigli il problema di Magnus e Kailah, magari ha qualche suggerimento da darci. E poi... per favore consegnagli questo cestino", e gli porge un cestino di paglia coperto da una tovaglietta.
"D'accordo, cercherò di ricordarmene", risponde Colin.

Spedizione a Torm

Al mattino del 9 aprile il piccolo gruppo, con la scorta di Peter Pock, si mette in viaggio verso il villaggio di Cennen, che viene raggiunto a metà giornata. Non ci sono cattivi incontri durante il tragitto, tutto sembra tranquillo.
A Cennen si trova il Sergente Rock con alcuni uomini del 18esimo Plotone.
"Partirete domattina, vi scorterà una guida del posto, Aldo".
Aldo è un tipo cordiale, un po' goffo, che subito si rende simpatico al gruppo offrendo le ciambelle alla crema preparate da sua madre.
L'indomani, 10 aprile, è il giorno in cui si celebra la festa di Dytros, ed Engelhaft si alza molto presto per recitare una breve preghiera. Già trova Aldo pronto a partire, e in breve tutti si mettono in marcia.
Lungo il viaggio nel Cariceto, nella zona più prossima ai margini della macchia boscosa, il gruppo si rende conto della presenza di alcune strettoie che, con dei tronchi d'albero tagliati, obbligano il passaggio verso delle buche piuttosto profonde, simili a trappole. In una di queste trappole c'è un Risvegliato, che rantola senza poter uscire. Vodan lo finisce con una freccia in testa.
"Chissà chi ha costruito tutte queste trappole", commenta Sven incuriosito.
"Sarà un cacciatore del posto..." ipotizza Engelhaft. Aldo non ne sa niente.

La Rocca di Torm

Nel primo pomeriggio il gruppo raggiunge i margini del Cariceto e la Rocca di Torm, che sovrasta un piccolo villaggio.
"Questo sarebbe il castello di Kelly?" si stupisce Vodan. Effettivamente la Rocca è molto grande e imponente, e domina la campagna circostante.
Salutato Aldo, che torna tranquillo e soddisfatto per una lauta mancia a Cennen, i nostri fanno visita alla locanda di Torm, "Il gatto nero", dove chiedono se il Dominus sia al castello. E' così, ed in breve è possibile fargli visita.
"Benvenuti, soldati di Uryen", li accoglie Sir Winston Babel. "Qual buon vento vi porta?"
"Siamo qui per ordina del Tenente Kain Werber, spiega Sven consegnando la malleveria.
Sir Winston legge e annuisce. "Sappiamo di questa minaccia, abbiamo iniziato a costruire delle trappole sul margine del cariceto, e mia figlia Kelly, che forse conoscete..."
"La conosciamo, sì"
"Lei ci ha dato un po' di indicazioni su come abbattere questi Risvegliati."
"Chi si occupa della costruzione delle trappole?" chiede Sven.
"Una ragazza di qui, si chiama Mallory. Adesso è fuori, sta lavorando, ma quando torna vi ci faccio parlare".
I 4 soldati vengono ospitati in due stanze nell'alloggiamento dei soldati.
I servitori del Dominus portano acqua calda e generi di conforto per gli ospiti, che hanno occasione di rinfrescarsi e riposare in un ambiente gradevole. Più tardi Mallory li raggiunge e si presenta: è una giovane cacciatrice dall'aria professionale.
A ora di cena anche Kelly torna al castello ed è contenta di ritrovare i suoi commilitoni, ai quali spiega brevemente la situazione.
"Sono passata qui per parlare con mio padre, ed ho trovato una situazione che non mi aspettavo: ci sono Risvegliati nel Cariceto di Amedran e saltuariamente qualcuno ne esce per vagare nelle campagne, dove costituisce una grave minaccia per le fattorie. Sto dando un po' di indicazioni su come combatterli... e a breve tornerò ad Uryen".
La cena è piacevole, gli ospiti sono trattati molto bene. Padre Engelhaft ricorda che è il giorno della festa di Dytros, suscitando un qualche imbarazzo nel Dominus, che propone un brindisi al Dio, col migliore dei suoi vini.
"Vi ho fatto trasferire in stanze più decenti" avverte poi Kelly i compagni, "qui nel castello"
"Abbiamo dormito in posti ben peggiori delle caserme della guardia di tuo padre" scherza Sven.
"Lo so, ma se si può stare comodi...."
I soldati di Uryen trascorrono la notte nella Rocca di Torm. Prima di andare a dormire, Kelly parla un po' con Vodan riguardo le sue sorelle, che si trovano rifugiate presso la fattoria di Trent.

Spedizione da Ottokar il Druido

Il mattino successivo, di buon'ora, i quattro soldati di Uryen, Mallory e il capo della guardia del castello, Ent Decker, si recano nel bosco per contattare il maestro di Medusele, Ottokar il Druido.
Il vecchio vive in una zona piuttosto buia e intricata del Cariceto, lontana dai sentieri battuti. Mallory sa perfettamente come raggiungerlo, e porta il gruppo all'albero dove questi vive appollaiato. Il vecchio Otto indossa una pesante pelle d'orso sulle spalle e sulla testa, con cui saltuariamente scambia qualche commento, chiamandolo Barney.
Saluta tutti cordialmente, poi si fissa su Vodan, guardandolo molto male. "Cosa ci fai tu qui, uccisore di lupi?"
Vodan (8-8-8 di individuare) ostenta sicurezza. "Mi porto dietro i denti dei lupi, un po' come fai tu con quell'orso... mi fanno compagnia".
Ottokar è soddisfatto ed acconsente ad aiutare il gruppo. Colin gli racconta la situazione del Cairn di Lamaynn e gli mostra l'insetto nel barattolo che si porta dietro. Il vecchio inorridisce, dichiara che si tratta di una creatura aliena a Harkel e al Canto della Creazione, un guscio vuoto malvagiamente rianimato.
"Lasciate fare alle formiche", suggerisce poi. "Loro sapranno pulire quell'abominio".
Riguardo il problema di Magnus e Kailah, il vecchio druido suggerisce di utilizzare le Bacche di Driana, un cespuglio che cresce in una zona ombrosa e impaludata del Cariceto, non troppo distante dal suo rifugio, tra i ruderi di una fattoria abbandonata.
"Mia figlia le sa riconoscere", aggiunge poi, indicando Mallory. Lei annuisce, nello stupore generale.

I disertori dell'Armata del Warg

Il gruppo cautamente segue Mallory nel folto del bosco, scendendo verso un canalone parzialmente allagato.
D'un tratto si scorgono tracce sul terreno fangoso: diversi uomini devono essere passati piuttosto di recente nella zona.
"Non sembrano orme di Risvegliati", commenta Sven, "procedono in modo troppo ordinato"
"Teniamo gli occhi aperti", annuisce Ent Decker.
Le orme conducono proprio al gruppo di ruderi dove dovrebbero crescere le Bacche di Driana. Appare chiaro che un gruppo di persone, probabilmente disertori, ha trovato rifugio tra le rovine.
"E' il momento della balestra secondo te?" chiede Engelhaft, preparandosi.
"Avviciniamoci con cautela" ordina Sven, "proverò a trattare".
"Ehilà", chiama Sven.
"Chi va là"
"Siamo soldati ma non siamo qui per voi, ci servono delle erbe medicinali che crescono da queste parti"
"Quanti siete?"
"Abbastanza"
"Che significa abbastanza?"
"Significa che non te lo voglio dire".
Movimento al piano superiore dell'edificio, parlottio.
"Di dove sei?", chiede di nuovo la voce.
"Sono di Gulas"
Silenzio, movimento nell'edificio.
Sven insiste: "Veniamo avanti solo un paio di persone, prendiamo quello che ci serve e per il disturbo vi lascio una fiasca di liquore"
"Due di voi possono venire avanti"
"La fiasca dopo", precisa Sven"
Colin e Sven si avvicinano all'edificio, scorgono movimenti di arcieri al piano superiore, poi arrivano ad un patio rialzato lungo cui cresce il cespuglio indicato dal Druido.
Proprio accanto c'è una botola, da cui si sente il tetro rantolo tipico dei Risvegliati. Un tale vestito da prete sta seduto lì accanto, vicino ad un altro dall'aria da ubriaco.
"Salve padre", saluta Sven.
"Puoi chiamarmi prete".
"Che avete qui sotto?"
"Eh... abbiamo un problemino qui sotto. Un nostro amico contagiato dal Morbo, che ci impedisce di scendere a riprendere la nostra roba... Ma voi che ci fate con quelle bacche? Guardate che sono velenose!"
"Lo sappiamo", lo rassicura Colin, "ne vogliamo fare un uso officinale"
"Contenti voi..."
Nel frattempo scende anche quello che apparentemente sembra il capo del gruppetto di disertori, Alec Standen, insieme ad un altro paio di uomini, che rimangono sul chi vive ma non compiono gesti avventati.
Colin raccoglie parecchie bacche, poi chiede ed ottiene di poterne prendere anche all'interno dell'edificio, nello stanzone allagato. Sven vigila silenziosamente.
Quando il giovane alchimista è soddisfatto, Sven consegna la fiasca di liquore al capo dei disertori e i due gruppi si salutano pacificamente.
"Noi stiamo andando via", dice Alec, "apprezzeremmo molto se ci deste un paio di giorni di tempo, prima di dire che siamo accampati qui"
"Non c'è nessuno a cui potremmo dirlo", risponde Sven, e se ne va.

Ritorno a Muddan

Il gruppetto torna alla torre dei Babel e, al mattino seguente, dopo aver affidato a Kelly alcune comunicazioni da consegnare a Uryen, riparte per Cennen.
"Mi sono scordato di dare il cestino al druido!" esclama Colin sconsolato, quando ormai è troppo tardi per tornare indietro.
E' metà giornata del 12 aprile quando viene raggiunto Cennen, l'indomani i nostri tornano a Muddan, insieme al Sergente Rock, che si è dato il cambio a Cennen con Balrog.
La situazione a Muddan è piuttosto tranquilla, i feriti stanno tutti meglio, anche il Tenente Kain sta in piedi, anche se zoppica ancora un po'.
Quanto ai maghi, Kailah inizia a riprendersi, anche se è ancora un po' intontita e frastornata, mentre Magnus non ha recuperato i sensi, e sta velocemente deperendo.
"Come sta il mio vecchio amico Ottokar?" si informa Medusele.
"Matto come un cavallo, anzi, come un orso", risponde Vodan.
Medusele e Nath si dedicano alla preparazione del suffumigio per Magnus, con la speranza che riprenda i sensi. Non è un lavoro semplice e i due non si trovano neanche sempre d'accordo, discutono, cantano, recitano strane litanie. Infine, la sera, Padre Engelhaft si sofferma al capezzale del povero Inquisitore e invoca su di lui la Pace di Kayah.
"Kayah benedici questo tuo servo..."
"Va bene" dice Kailah stordita.
"Ho detto Kayah..." sospira Engelhaft. La ragazza, mortificata, annuisce.
Per la prima volta dopo tante notti, Magnus sembra riuscire a riposare tranquillamente.

L'incertezza sul dafarsi

L'indomani, 14 aprile, il gruppo resta a Muddan a riposare e attendere nuovi ordini.
Vodan va a parlare un po' con Inga.
"Ti sei ripresa?"
"Completamente. Tra poco torno a Grauth, credo che sir Manfred vorrà me e un paio di soldati lì, probabilmente andremo con le forze di Feidelm"
"E quando è previsto?"
"A giorni, mi ha detto di tenermi pronta. Era anche ora..."
"Ti eri scocciata di stare qua?" chiede Vodan.
"Non è la mia casa questo posto, ne ho viste abbastanza di brutte da bastarmi per un bel po' e quando la situazione è tranquilla c'è solo da morire di noia"
Vodan le chiede del luogo misterioso dove l'ha condotta il Kraighar.
"So che ci sei andato anche tu"
"Ti ha detto qualcosa mentre ti massacrava di botte?"
"No, non ha detto parola".
"Ti faccio una domanda. Hai sognato qualcosa di particolare?"
"Ho sognato quel posto un paio di volte. Credo che quello fosse l'Inferno Ghiacciato, almeno, così me lo immagino ormai"

Nel corso della giornata Magnus sembra stare un po' meglio, anche se ancora non riprende i sensi. Riesce a mormorare solo una frase, con il tono straziante di chi sta dicendo qualcosa di vitale importanza: "lei... lei sa tutto".
Tutti iniziano a fare ipotesi sul significato di queste parole. Engelhaft apre il baule con gli effetti personali di Magnus per vedere cosa c'è dentro, ma gli appunti non forniscono informazioni utili. Pare possibile tuttavia che lei fosse la destinataria della lettera e degli oggetti trovati da Magnus a Feidelm. In tal caso una possibilità sarebbe che le parole di Magnus stiano a significare che la Vipera adesso sia in grado di produrre autonomamente il Dunne'had (qualunque cosa sia).
  • Lei sa tutto, le riflessioni di Colin sul mistero della frase di Magnus.

Un elemento di discussione è cercare di capire dove possa trovarsi la torre della Vipera. Parlandone anche con Nath, il Druido di Grauth, lui spiega che la torre non è un tipo di architettura tipico della zona, e che probabilmente si tratterà di un edificio di epoca greyhavenese. "Ci dovrebbe essere una fortezza a Nord-Est, non distante dal fiume Traunne... in una zona molto molto paludosa. Il posto si chiama Neshtar.
"Ha un brutto nome, sarà certamente lì", commena Kailah a malincuore.

Nyen Razor

Quando Kailah racconta nei dettagli a Colin i suoi sogni, lui resta molto colpito nel riconoscere il nome di Nyen Razor, l'autore della tavola anatomica vista dalla ragazza nel laboratorio onirico della Vipera.
"Lo conosco questo nome! Era noto all'Università di Greyhaven, fu coinvolto in uno scandalo... ed è dovuto fuggire prima di passare i guai per aver commesso atti contrari alla fede e alla morale"
"Che aveva combinato?"
"Non so i dettagli, ma pare facesse strani esperimenti alchemici su delle persone, trafugasse cadaveri..."

Esperimenti e scherzi

Al mattino del 15 aprile Colin chiede a Kailah un aiuto per verificare se il "miele nero" che ha trovato sia in qualche modo reattivo al potere magico.
"Cosa vuoi che faccia?"
"Prova a fare un incantesimo qui vicino, vediamo se questa sostanza reagisce".
Kailah decide di fare uno scherzo a Colin, di lanciare l'incantesimo Trucchi Minori sulla sostanza, simulando una reazione. Al dunque però, nel pronunciare la runa, la ragazza per un istante ripiomba negli incubi indotti dalla Vipera e vede sè stessa sul lettino di pietra accanto al corpo ancora in fiamme di Magnus. Scintille luminose le brillano intorno alla testa, simili a quelle evocate dalla piccola vittima della Vipera.
"Che è successo?", le chiede Colin.
"Colin, un bicchiere d'acqua, e poi dobbiamo parlare", risponde Kailah.
La ragazza racconta l'accaduto al compagno, poi gli dice che intende ripetere l'esperimento senza avere vicino la sostanza nerastra, per vedere se la visione sia collegata ad essa o no. Colin è contento dello spirito scientifico dimostrato dall'amica ed acconsente ad assisterla.
Così Kailah lancia nuovamente l'incantesimo Trucchi Minori, e anche questa volta viene raggiunta da una visione, stavolta ancora più orribile: vede il braccio della Vipera, coperto da un manto nero. La mano paralizzata e deforme, il polso con una cicatrice spaventosa, quasi come se la mano fosse stata ricucita con ago e filo.

Magnus riprende conoscenza

Finalmente Magnus si risveglia ed è in grado di parlare.
"Come vi sentite?" chiede il Sergente Rock.
"Non credo di poter rispondere adeguatamente a questa domanda. Dove siamo?"
"A Muddan"
Magnus respira: "dobbiamo tornare a Feidelm il prima possibile. Non vedo Boris, dov'è?"
"Eh", commenta Vodan.
"Il vostro attendente non ce l'ha fatta, ha coperto la nostra ritirata al Cairn ma purtroppo è rimasto lì sotto" spiega il Sergente.
Magnus inghiotte la brutta notizia e tace per qualche istante, poi nota Kailah al suo capezzale e le si rivolge.
"Ti ho vista"
"Anche io"
"Quindi hai passato anche tu quello che ho passato io?"
"No, no, molto meno" risponde Kailah.
"Non so quanto ci vorrà per rimettermi in forze, e non so se riuscirò a dimenticare quello che quella strega mi ha fatto vedere, ma ho provato a giocare d'astuzia per quel che mi era possibile. Era vanitosa, non vedeva l'ora di potermi sbattere in faccia la sua superiorità e quindi... ho trovato la forza per risparmiarmi attimi di tormento per coinvolgerla in delle conversazioni, forse ho qualche elemento. Lei sa esattamente chi sono, adesso, sa cosa siamo venuti a fare e... non ha mai dato l'impressione di essere preoccupata per questo. Ci ha tenuto a farmi credere che il traguardo che sta inseguendo per lei molto vicino e non abbiamo possibilità di fermarla in tempo. Anche se raggiungessimo il suo covo, non la troveremmo mai"
"E qual è questo traguardo?" chiede Colin.
"Credo che voglia diventare come quei mostri"
"Eh? Come i risvegliati?" Kailah perplessa "Niente di più facile!"
"Non vittima, ma padrona del suo nuovo corpo" spiega Magnus.
Tutti rimangono qualche istante ammutoliti, Magnus riprende a parlare.
"Nei sogni mi smembrava e metteva su di sè pezzi del mio corpo" spiega Magnus. "Ha detto che è stato un caso fortuito che sia riuscita a impadronirsi delle nostre menti per un po', non era sua intenzione... e ha detto delle cose su cui ancora devo riflettere bene, qualcosa sulla natura della cosa che abbiamo trovato al Cairn, ne parlava come se fosse una sua discepola."
"Ehi, forse nel vaso c'era la sorellina di Sannah!" commenta Kailah.
"Certo è che ora lei conosce tutto il mio lavoro su di lei, su Viala, sa del laboratorio alla Rocca, sa del diagramma..."
Kailah gli chiede del dipinto, che volto avesse.
"E' curioso che tu me lo chieda. Aveva il volto del mio padre spirituale mentre studiavo presso l'eremo dei Padri Azzurri".
A Magnus Vipera ha detto che il suo obiettivo non è diffondere il morbo de risvegliati. E' l'obiettivo di qualcun altro, con cui lei sta collaborando per avere in cambio un contributo per le sue riceerche.
Kailah chiede a Magnus se Vipera gli abbia parlato di lei, lui annuisce e dice "non so se lo vuoi sapere, ha detto che sei un insetto, era quasi intenerita dalla tua aggressività... non valeva la pena sottoporti alle mie stesse prove, perchè non avevi speranza di un miglioramento interiore"
"Meno male, meglio per me"
Magnus è stanco, ha bisogno di riposare.

Decisioni=

"Che cosa si fa adesso?"
"Magnus è tecnicamente il nostro superiore", spiega il Sergente Rock, "in quanto diretto funzionario del Margravio. Si farà quindi quel che dice lui. Se vuole che lo scortiamo a Feidelm, lo scorteremo a Feidelm".
Baaz è molto amareggiato, anche lui sta per ripartire da Muddan: "dobbiamo ricostruire il Quarto Plotone, siamo sotto di due effettivi... e poi deciderà il Capitano la nostra prossima assegnazione".

Il sogno di Vodan

Durante la notte Vodan è visitato da uno strano sogno. Si trova nel Cairn, in avanguardia scende lungo le scale, per corridoi bui. Man mano che avanza si sente sempre più forte, più agile, e d'un tratto si rende conto che qualcosa di fronte a lui, dietro un angolo, sta per tendergli un agguato.
Si sente sovrannaturalmente sicuro dell'attacco che arriverà, e la sua reazione istintiva è di snudare i denti e ringhiare, come una belva... come un lupo.
Si risveglia madido di sudore e scorge la luna piena attraverso la finestra.

La partenza da Muddan

Il 17 aprile, salutati gli abitanti di Muddan, il XVII, il XXIII e il IV Plotone lasciano il villaggio, diretti a Sud.
Prima di andarsene, Vodan torna a visitare Inga, che pure è in partenza.
Vodan saluta Inga. "Alla fine ce ne andiamo prima noi"
"Ma io parto domani, penso"
"Buona fortuna"
"Buona fortuna a te"
"Se sopravvivi ci rivedremo" dice Vodan.
"Se sopravvivi tu!"
"Se ti viene detto... Mary e Boris, se vieni a sapere che dei soldati con quelle insegne della Fangzahn risvegliati, vengono terminati, se puoi fallo sapere al sergente Baaz e a Kurt, perchè penso che ci tengano di sapere che i loro compagni hanno trovato la pace."
Il viaggio fino al Crach-Tor è tranquillo, il paesaggio intorno al limitare del Cariceto ha subito alcune trasformazioni: parte dell'area boscosa è stata disboscata, nella pianura è stata eretta una torre di guardia su cui sventola la bandiera dello Stollenwurm.

Il superstite del Crach-Tor

Sapendo che si trova alla torre, Vodan chiede a Kailah di accompagnarlo a far visita al superstite dell'attacco dei Kraighar al Crach-Tor.
Il soldato adesso sta bene, ha ripreso le forze e il coraggio per tornare in servizio.
Vodan gli mostra le armi del Kraighar. "Sarai contento di sapere che i tuoi compagni sono stati vendicati"
Il Superstite spiega a Vodan che se dovesse scontrarsi con un altro Kraighar, questi proverà a reclamare le sue armi.
"Tu la voce che ce l'abbiamo noi si può pure spargere" Vodan lo rassicura.
"Ma si sa, lo sanno tutti ormai"

Piani di battaglia

Intanto Kain e Rock vanno a informarsi sugli sviluppi del conflitto. Ci sono alcune novità, oltre alla caduta della Rocca di Dainart. Gli aggressori sono molto mobili e approfittano della conoscenza che hanno del territorio per compiere attacchi a sorpresa in varie zone del Cariceto, ci sono accesi scontri in alcune Signorie del Cariceto.
"Sono stanco di spaccare teste a morti che camminano, spaccare teste a qualche disgraziato vivo non mi dispiacerebbe" dice Rock, sperando in un'assegnazione su un fronte di combattimento più ordinario.

Tappa a Maben

La mattina del 18 aprile viene raggiunto il villaggio di Maben, cuore logistico dell'esercito di Feidelm nella zona. C'è grande attività intorno al villaggio, molte pattuglie. Al centro dell'abitato si staglia un enorme albero pieno di impiccati, in vario stato di decomposizione. Ci saranno quasi un centinaio di corpi appesi.
"Chi era questa gente?" chiede Sven a un soldato di passaggio.
"Disertori del Warg in buona parte. Poi ci sono gli insorti di Dainart, quelli che non hanno voluto accettare la deposizione del Dominus."
"E lui pure sta qua?" chiede Kailah.
"Sir Brabbus sta a zappà la terra, e pure la moglie sta a zappà la terra" risponde il soldato. "C'è qualcuno che si è macchiato di insubordinazioni particolarmente gravi dei nostri... e insomma tutta gente che si era rotta il cazzo di vivere, e noi li mettiamo lì".
"Come si chiama sta cosa?" chiede Vodan.
"Noi scherzosamente lo chiamiamo la cuccagna. Se te voi fa un giro sulla cuccagna me lo dici..."

Il duello di Vodan e Mortimer

Vodan si ricorda che qui a Maben si dovrebbe trovare Mortimer, il disertore dell'Armata del Warg da lui catturato prima di entrare nel Cariceto. Fa un po' di domande e viene indirizzato ad una tenda dove sono custoditi alcuni prigionieri.
Chiesto il permesso a Baaz, Vodan si presenta nella tenda dei prigionieri. Sono stati tutti marchiati sulla fronte con lo stemma del Margravio, e tra loro c'è anche il buon Mort.
Vodan gli si rivolge cordialmente: "Mort! Come stai?"
"Na mmerda, non ci fanno mangiare, beviamo piscio..."
"Ma ce la fai a salì su un albero?" chiede Vodan e ride.
"Prima però abbiamo una cosa da sbrigare"
"E io di quello sto parlando. Leviamoci il pensiero"
"Se questi mi slegano... non pensavo che avresti avuto le palle di tornare".
Vodan fa slegare Mort. "Con cosa combatti?"
"Due daghe".
"Vorrai pure un'armatura..."
"Se ce l'hai te, sarebbe bello avercela pure io" risponde Mort.
Vodan si adopera per rimediare un'armatura per Mortimer e se ne fa prestare una da un soldato a guardia dell'armeria, che gli chiede però di impegnarsi a ripagargli gli eventuali danni all'armatura che gli sta prestando.
Vodan acconsente, prende l'armatura e va anche a cercare un po' di vivande per nutrire il suo avversario prima dello scontro. I due pranzano insieme, quasi cordialmente.
Durante il pasto, Vodan si informa su Uthum
"Ti risulta che ci sia una donna a Uthum..."
"Si, c'è, è famosa, una dei Kraighar..."
"Intendevo un'altra donna, che non è un Kraighar ma se la comanda. Sta in una torre, una specie di laboratorio..."
"Che ha di speciale 'sta donna?"
"Dovrebbe essere una che fa esperimenti rattoppando pezzi di cadavere..."
"Ah, a Neschtar. Lì puoi trovare gente così. Noi normalmente siamo liberi di scegliere il posto dove stabilirci nel cariceto... ma a Neshtar non ci si va perchè si fanno brutti incontri. Gente che da quello che si dice è persino peggio dei Kraighar"
"Però tu di questa donna precisa non ne hai sentito parlare"
"No, ma lì parlano di spettri ammantati di nero, vanno negli insediamenti, prendono persone e li portano via..."
"Beh, bel posto sto cariceto..." commenta Vodan.
"Comunque il signore di Neshtar è tenuto in gran conto dal signore di Uthum"
Al termine del pasto i due si preparano per il duello. Mort sospira: "non so manco se mi conviene vincere sto duello, che finisco dritto dritto sulla cuccagna..."
Vodan torna dagli amici, dice quel che ha appreso a Colin. Poi affida i suoi oggetti a Sven.

Inizia il duello, molti guardano. Vodan combatte con spada e Seaxe del Kraighar nella mano sinistra, Mortimer con due daghe.
I due avversari si studiano un po', poi Vodan è più veloce e riesce a toccare di striscio il braccio destro al suo avversario, senza oltrepassarne l'armatura.
Anche Mortimer si muove agilmente, da subito lo scontro sembra bilanciato, con una leggera superiorità di Vodan, che di nuovo tocca con la daga l'avversario alla gamba, senza ferirlo.
"Facciamo al primo sangue?" domanda Mortimer a un certo punto. Vodan non risponde.
Immediatamente dopo, l'elsenorita sta per impartire un buon colpo di spada al suo avversario, quando la Seaxe del Kraighar, che impugna nella mano sinistra, si frappone e devia la il colpo (3-3-3 di attacco), quasi animata da volontà propria.
Mortimer approfitta dell'attimo di stupore di Vodan per colpirlo al ventre, penetrando la sua armatura.
Mortimer guarda Vodan e fa spallucce.
"Ti vuoi fermà così?", domanda Vodan.
"Quello che ci dovevamo dì ce lo siamo detti, e tanto a te non cambia niente, e a me... neanche. Se vuoi proseguire proseguiamo. Se mi concedi di uscire di scena con questo duello... meglio di niente. La decisione è tua".
Vodan ci pensa. "Per me va bene, te la sei meritata, bravo". Gli stringe la mano. "Sai, sta daga che t'ha salvata... inavvertitamente... non so se ti sei accorto che è per questa daga che non ti ho colpito... guardala bene"
"La vedo. Non è un'arma di Greyhaven, queste ce l'hanno su a Uthum"
"Magari il tuo destino è finire là... t'ha protetto quest'arma"
"Il mio destino se mi dice bene è zappare la terra lì sotto. Se mi dice male... su quell'albero"
"Chissà che cosa ci ha voluto dire questa daga, chissà... magari ci rincontreremo e tu avrai un'altra armatura e due corna di cervo sull'elmo... in bocca al lupo"
Mortimer lascia cadere le armi. "E adesso che facciamo?"
"Decide il capitano".
Vodan racconta ai compagni della stranezza del colpo parato dalla daga del Kraighar, mentre Colin prova a medicargli la ferita (2-2-2), che peggiora leggermente.
Pomeriggio tranquillo.

Nuovi ordini

Rock e Kain riferiscono ai loro uomini quali saranno i nuovi ordini.
"Abbiamo sentito gli ordini del capitano Rab. Scortiamo Magnus a Feidelm, ci ripresentermo qui, ma lungo il percorso di ritorno dobbiamo fare un paio di soste, recuperare alcuni carri di merce da portare nel Cariceto. Faremo un pezzo di strada insieme ma una volta alla rocca di Dainart dovremo dividerci. Un plotone si recherà a Blun e l'altro a Rialon. Devo ancora decidere chi andrà dove" dice Kain, "io vorrei andare dove c'è più speranza di trovare un po' di azione, che sono rimasto con l'amaro in bocca. Io comanderò un plotone, Rock l'altro. Ma visto che vi conosco, giusto per cambiare andrei con l'altro. Mi faccio un'idea... ho visto quel Balrog non è niente male, gli altri sono delle mezze pippe... Rock evidentemente è troppo tenero".

In serata si parla dell'eventualità, per quanto remota, di organizzare a breve una spedizione a Neshtar, nel nord del Cariceto, per stanare la Vipera.
"Il fatto è che non conosciamo per niente la zona, a differenza dei locali..." commenta Kailah.
"Ci vorrebbe qualcuno che prima era di Uthun e ora ha il dente avvelenato... sarebbe una guida esperta per Neshtar", ipotizza Vodan.
"A trovarlo..." commenta Kailah.
Mgnus dice che nel Sobborgo di Levante c'è una persona che gli gira intorno. E' per lui una spina nel fianco... il suo nome è Eymeric Dorn, anche se probabilmente è un nome falso.
"Sostiene di essere un libero pensatore, ha in comune con me l'amore per le letture e lo studio rigoroso di ciò che può interessare un uomo di lettere. In realtà svolge in città un ruolo complementare al mio, tutto sommato, ovvero esercitare un controllo su ciò che non può essere controllato alla luce del sole. Quest'uomo, secondo quel che abbiamo potuto ricostruire, è al centro della rete di contrabbandi che transita per la città e prosegue anche nelle linee che sono state ora nterrotte dalle attività militari del margravio. Ha corrieri, informatori e collaboratori anche nell'esercito. Lui ci potrebbe trovare una guida forse, ma come possiamo fare a fidarci di lui?"
Magnus ci pensa un po', poi prosegue: "ha detto che, pur essendo un libero pensatore, c'è un limite alla libertà di pensiero. E' stato tramite lui che sono riuscito a trovare il cassone contenente il Risvegliato e tutto il resto del carico"
Magnus suggerisce di restare qualche giorno a Feidelm per cercare di contattare questo Eymeric, e valutare ogni possibilità.
Viene consultato Rock su questa eventualità "Perchè no? in fondo rimanere un periodo in città senza stare a dormire nel fango, io non ci sputerei sopra"
"Veramente sembra proprio il modo per andare a infilarci nel fango..." obietta Vodan.
"Ma io ragiono nel breve termine... e poi voglio sperare che se troviamo informazioni interessanti, mica andremo solo noi quattro stronzi, mi aspetto un'assunzione di responsabilità da parte del Margraviato... anche se poi diranno che noi siamo gli esperti di Risvegliati... e poi tu con la storia del Kraigahr stai inziando a creare delle aspettative..."
Vodan annuisce e scherza.
Magnus e Rock si accordano per sette giorni
Viene preso un accordo tra Magnus e il Capitano Raab per cui ci verranno concessi 7 giorni di tempo per recuperare informazioni utili a Feidelm, poi si deciderà.
Il triste destino di Mortimer è che, avendo dato buona prova di sè nel duello, non sarà ammazzato appeso all'albero, ma si è guadagnato un posto in un campo di lavoro.

A Feidelm

La sera del 19 aprile il gruppo raggiunge la città di Feidelm.
"Sarete ospitati alla Rocca, anche io dormirò lì". Magnus si separa dagli altri per conferire in privato con la Consigliera del Margravio.
"Posso studiare quel materiale, adoperare il tuo laboratorio alchemico?" chiede Colin. Magnus acconsente

Rocca di Feidelm, alloggi dei soldati della guarnigione.
Il gruppo si riposa.
Colin prospetta ad Annie che avrà bisogno di una sua piccola donazione. "Ciao Annie. Sai che... adesso Magnus mi ha permesso di fare un po' di studi su un Risvegliato che ha lui in camera. Pensavo di... mi piacerebbe se... tu mi dessi una mano per vedere un pochettino come interagisce con te e poi, se possibile, vorrei prelevarti... un pochino di sangue per capire come interagisce con lui".
Annie risponde che si può fare.
"Ok, allora io comincio domattina, sono là... tu quando sei comoda... scendi..."

Udienza con Magnus e Angelica

La mattina seguente, 20 aprile, il gruppo viene svegliato dai rumori delle attività dei soldati di guarnigione alla rocca.
Rock chiama un Sergente e gli fa presente che il Plotone XVIII è affidato al comando di Messer Magnus e che in questi giorni risponderà alle sue indicazioni.
I nostri scendono nel cortile della Rocca e viene loro incontro un Servitore sobrio ma riconoscibile. "Messer Magnus vorrebbe vedervi".
Si entra nel maschio della Rocca dei Burrenton.
Si sale delle scalette laterali e il servitore conduce il gruppo ad una porta accostata.
Stanza lussuosa da letto, con scrivania, sedie, arazzi.
Dentro ci sono Magnus a letto, con aria provata, e una donna sui 40 anni con l'aspetto signorile, elegante.
"Il mio nome è Angelica Hendel e sono di supporto al Margravio. Messer Magnus mi ha spiegato la situazione e ritengo che dobbiamo discutere insieme sul dafarsi, poichè lui comunque è piuttosto provato".
Angelica e Magnus - Immagine
"Mi è stato detto che intendete effettuare degli esperimenti sulle prove raccolte e custodite nelle segrete della Rocca".
"Sì, pensavo di andare questa mattina" spiega Colin.
"Quali sono esattamente le vostre intenzioni?"
"Cercare di capire quali sono i punti deboli di questo contagio, se ce ne sono, perchè è evidente che il contenimento militare ha un suo effetto ma, come in tutti i casi di epidemia, cercare di comprendere le origibi del male potrà arginare il contagio stesso"
"E questo è il fine: per quanto riguarda i mezzi?"
"Conoscere la fisiologia del Risvegliato e capire come reagisce con altre sostanze alchemiche, capire come è strutturato il suo nuovo corpo, che ha una fisiologia piuttosto diversa dalla nostra di esseri umani. Lo sezionerò e cercherò di capire come il fluido che scorre nelle sue vene interagisce con altre sostanze alchemiche... magari lo possiamo combattere con altre sostanze spalmate sulle nostre armi... e poi vorrei capire come avviene il contagio della malattia... all'interno del fluido nero che loro hanno nelle vene ci sono dei piccolissimi semi che, se entrano in un corpo umano, lo danno per spacciato. Basta un piccolo morso e a quanto mi raccontano e qualsiasi cosa uno faccia è inutile."
"Sì, messer Magnus mi ha descritto nel dettaglio. Voi siete già venuti qui a Feidelm a discutere con lui circa un mese e mezzo fa. Nel frattempo tutte le informazioni che avete conquistato sul campo ci sono state comunicate da Magnus stesso. Quindi queste nozioni le conosco"
"Un grande guerriero che per un piccolo graffio sul quale una persona ben preparata può intervenire nel giro di pochi minuti, al momento è comunque da dare per morto. Quello che a me piacerebbe fare è capire se ci sia qualcosa che possa ritardare o fermare il diffondersi del contagio", spiega Colin.
Angelica ha un accento non del posto, probabilmente è delle parti di Surok.
"Per quanto mi riguarda, per le responsabilità del mandato ecclesiastico di Magnus, ho anche delle responsabilità più secolari, tra cui la valutazione di eventuali rischi per il margravio e i suoi interessi a Feidelm. Non posso consentirvi di condurre esperimenti di questa natura nella Rocca. Possiamo adibire un'area in cui possiate, con la massima sicurezza per tutti, procedere alle vostre attività. In ogni caso sarà mia cura assicurarmi che il luogo sia guardato. Io stessa vorrei in parte assistere a ciò che avete in mente di fare."
"Personalmente non ho problemi neanche per rimanere in quarantena per alcuni giorni se temete che io rimanga contagiato", dichiara Colin.
"Penso che sarà inevitabile. Possiamo procedere già in mattinata, approntarvi una postazione sicura" dice Angelica. "Per quanto riguarda le ricerche delle informazioni su dove scovare il covo degli eretici, vi invito a essere prudenti. L'autorità del Margravio si è assestata da poco tempo. Persone un tempo avevano uno spazio di manovra maggiore di ora, sono nemici del Margravio, specialmente se sono coinvolti in attività di contrabbando. Magnus è convinto che l'interlocutore che cercate abbia giocato un ruolo attivo nel rinvenimento del materiale stesso, e questo possa garantire un contatto pacifico. Ma siamo parlando di gente legata alla criminalità di questa città, gente astuta. Non potremmo mettervi a disposizione una scorta. Se avete questa... intenzione, cercate il più possibile di non mostrarvi agli occhi di queste persone come emanazioni della Rocca. Loro capiranno che c'è un legame forte, anche alla luce di quel che andate a chiedere. Potreste correre dei rischi e non siamo in grado di aiutarvi"
Poi fa uno strano discorso sull'eventuale operazione militare oltre le linee nemiche, sulla base delle informazioni che si potrebbero casomai recuperare.
"Quello che stavo pensando è di mettervi a disposizione una torre di avvistamento fuori dalla città. Si organizzerà un trasporto scortato..."
Colin è tutto contento mentre sente queste parole. Il gruppo scorterà il carico nella torre.
"Fatevi trovare nel cortile della Rocca tra un'ora, pronti".
Kailah chiede i contatti nel Sobborgo del Ponente.
Angelica dice che c'è una stazione di posta, che funge da collettore del traffico via terra: si tratta di contrabbandieri di merci e informazioni, probabilmente alcuni snodi sono presidiati.
"Potrei fingere di star cercando materiale magico di contrabbando, per avvicinare quella gente..."
"Ti sei mai procurata cose del genere prima d'ora?" domanda Angelica.
"No, mai"
"Si vede", commenta Angelica. "Non sarebbe credibile. E poi... andreste con una copertura che a un certo punto si dimostrerebbe tale, non va bene. Alla fine meglio se andate e dite chi siete realmente, anche se senza essere eccessivamente minacciosi".
Vodan è scettico: "mio padre gestiva una stazione di posta e mi ricordo varia gente, ad esempio un losco figuro che riusciva non si sa come a mettere dei clandestini a bordo delle navi. Questa persona, io ho lavorato un po' nell'esercito di Nuova Lagos, questa persona si guardava bene di farsi vedere quando c'ero io o altri soldati. Non si faceva cogliere con le mani nel sacco. Ma se invece uno si presentava con una bella somma di denaro, e questo funzionava. Noi non potremmo semplicemente andare là, senza vessilli nè altro, ma solo con un bel po' di soldi e basta. Noi stiamo cercando una guida che ci proti in quel posto e informazioni su quel posto. A lui non interessano le garanzie, ma i quattrini".
Alla fine però si conviene che si farà come dice Angelica.

Spedizione alla torre laboratorio

Un'ora dopo l'incontro con Angelica, il gruppo si mette in marcia verso la torre, che si trova a una quindicina di chilometri a nord della città. Il gruppo viene scortato da un plotone della guarnigione cittadina ed il tragitto si svolge tranquillamente, senza difficoltà.
Rock dice che durante l'operazione lui, Engelhaft, Annie e Gannor. Gli altri sono liberi di svolgere le ricerche in città.

Indagini in città

"Secondo me tanto vale andare subito lì al terzo posto, ai Sobborghi di Levante, pruriginosi", dice Sven che è il capo. "Ma comunque seguiamo la procedura, iniziamo dalla stazione di posta. E' inutile spacciarsi per qualcos'altro".
Sven decide che si andrà in giro con un'arma e senza armatura. Viene assegnata a ciascuno dei tre una malleveria per eventuali controlli delle guardie.
Vodan porta con sè spada e scudo piccolo del Kraighar, riconoscibile; Sven spada e coltellaccio; Kailah la Daga del Bianco.

Alla Stazione di Posta di Ponente

La prima tappa delle indagini è la Stazione di Posta di Ponente, segnalata da un'insegna dai colori vivaci che rappresenta uno scudo con nave, corno e leone marino, sembra uno stemma nobiliare.
Kailah riconosce la struttura e le armi delle famiglie mercantili di Surok, probabilmente una famiglia antica (la nave e il corno sono stemmi della lega dei seebans).
Sembra che ci sia un certo giro di traffici e commerci.
I tre soldati entrano e cercano un tavolo libero. E' mezzogiorno, si presenta un cameriere in divisa, con un atteggiamento strano, curioso o spiazzato.
"C'è qualcosa che non va?"
"Non avete l'aria dei clienti abituali di questo esercizio"
"E' la prima volta che veniamo, infatti. Ma è pure l'ultima, se fai così!" dice Vodan, alzando un po' la voce.
"Posso portarvi dei tuberi arrosto..."
"Caccia fuori qualcosa di più interessante, che i tuberi non ci piacciono".
Dopo 10 minuti l'anziano cameriere torna con un altro servitore che porta le pietanze: abbondanti piatti di stufato abbastanza appetitoso e delle patatine arrosto con una salsa marmellatosa.
Il vecchio cameriere si chiama Siberius.
"Siberius, ti posso chiedere una cosa? alla fine ti sei fatto perdonare, era tutto buono" dice Vodan. "Stiamo cercando, per conto di altre persone (a noi ci frega il giusto) un personaggio di Feidelm, abbstanza noto, che si chiama Eymerich Dorne. Tu ci sai indirizzare da qualche parte, per parlare con lui?"
"Se non ricordo male questo è un nome desiderato dalle autorità. Vi suggerirei di cercare nelle patrie galere"
"Non ci risulta che sia stato arrestato, ancora"
"Questo è un luogo rispettabile" dice il cameriere, e nega di sapere alcunchè. "Se l'avessi saputo, già l'avrei denunciato".
Vodan chiede un consiglio su dove cercarlo.
"Se ha un po' di ritegno direi alla Brocca di Giada. Se non ha ritegno... fuori dalle mura, nei ritrovi dei pezzenti"
Ed arriva l'amaro momento di pagare per il lauto pasto.
"Sono 4 corone d'argento"
"Azzo Siberius", commenta Vodan.
"Solitamente questo è un luogo di ritrovo per uomini d'affari..."
"Ho preso spadate che fanno meno male" dice Vodan.
I tre escono dalla locanda.
Vodan si sente osservato, si gira rapidamente e nota uno dei garzoni delle stalle che lo sta fissando. Poco dopo lo dice agli altri, ma il ragazzino sembra svanito nel nulla.

Alla Brocca di Giada

I tre si recano quindi alla Brocca di Giada, che ha comunque l'aspetto di un luogo piuttosto raffinato.
"Oste, ci ha mandato qui un tizio dalla stazione di posta. Alla fine non è così male"
"Da quando ci si sono stbiliti quei cascamorti di Surok, stanno cercando di trasformarla nella residenza di elezione dei cittadini più facoltosi"
"Non vi fa una buona pubblicità", insiste Vodan, e lo spinge l'oste a parlare male della stazione di posta.
"Noi cerchiamo un certo Emerich Dorne" dice Sven dopo un po'.
L'oste fa una faccia strana.
"Vi rendete conto che se c'è una Guardia del Margravio... rischiamo di finire tutti nelle segrete?"
"Ti dico un segreto, ce ne stanno tre" dice Vodan e mostra le malleverie. "Non lo stiamo cercando per metterlo in galera, ma per ragioni diverse".
L'oste fa salire i tre al piano superiore, per parlare in privato.
"Mi sembrate pesci fuor d'acqua, vi do una mano", dice gentilmente. "Io non posso indirizzarvi direttamente, però sicuramente questo non è il posto dove si spende un nome come quello. Anche perchè, come dire, pronunciato così porta solo guai. La persona che cercate, se esiste, gode di una certa popolarità in città, specialmente nelle aree più povere. Si dice che durante il sacco di Feidelm abbia trovato modo di risparmiare a molti abitanti del sobborgo di levante la fine che Ukut Testa di Martello ha riservato a chi si è trovato davanti"
"Un eroe, amato da parte della popolazione" commenta Vodan.
"Per me o trovate uno dei suoi al lavoro..."
"L'idea è cercare di farci contattare da qualcuno dei suoi".
"Fate così, aspettate il tramonto. Ci sono un paio di posti dove trovare gente sveglia. Una taverna, La Barca Rossa, negli ultimi caseggiati tra il Sobborgo di Levante dal Fronte del Porto. Edificio isolato. Oppure, altro posto, La Lepre di Tetto.

In attesa del tramonto

I tre spendono il pomeriggio ai moli di Feidelm, in attesa del tramonto.
Vodan va a fare chiacchiere coi facchini del porto. Un tizio prima lo ferma.
"Avete bisogno di una mano?"
"Non resta molto lavoro, quanto vuoi?"
"Scambiare due chiacchiere mi accontento, intanto mi sgranchisco"
"Non sei conciato come un portuale"
"Infatti non ti chiedo soldi. Ma vengo da Nuova Lagos, un po' di navi le ho viste".
"Dimmi che ti serve sapere..."
Vodan aiuta comunque, poi chiacchiera col capo, Gunther, che suggerisce di andare alla Barca Rossa, un buon posto per divertirsi.

Alla Barca Rossa

Al tramonto i tre soldati di Uryen si recano alla Barca Rossa, che si trova in una zona malconcia della città. E' un edificio di legno addossato a un grosso rudere ancora in parte sventrato. Una vera barca rossa, un po' sgangherata, fa da insegna.
Dentro c'è molta confusione e lunghe tavolate, sgabelli, paglia e segatura a terra. La clientela è composta per lo più da uomini locali, rallegrati da qualche donnina compiacente.
Uno strano tipo coi capelli nerissimi, viso grinzoso, zoppica un po', probabilmente è dello staff, gironzola tra i tavoli e controlla.
Intanto un po' di gente fa commenti pesanti a Kailah, che si sente vistosamente in imbarazzo.
"Ma che è tutta vostra quella?" domanda un ciccione a Sven e Vodan.
"Che vuoi fa', le piacciono quelli senza panza"
"Ma voi lo sapete che posto è questo? Da magna' da beve e da scopa' uno non se lo porta da fuori. Pensavo fosse una delle ragazze di Clarissa.."
"Non ci offendiamo... però no, non lo è" dice Sven.
"Pazienza".
Arriva zoppicando il vecchio dai capelli neri.
"Che vi porto?"
"Ho vino, qualcosa da magnà, due salsicce..."
"Vino di Ostfold?" Sven
"Seee... il piscio mio"
"Vediamo il lato positivo, sarà economico"
"Ma vi hanno consigliato di veni'qua?"
"Non ci piace seguire i consigli" spiega Vodan.
Poco dopo una cameriera corpulenta porta salsicce e fa qualche commento, poi guarda Kailah, così imbarazzata, e le dice che non ci stanno ragazzi in locanda.
"Ma dimmi una cosa, ti stai a divertì?" le chiede poi.
"In realtà no, per niente..." sospira Kailah.
"Ma perchè sei venuta qua?"
"Lei va dove diciamo noi" dice Vodan.
"E la portate a zoccole?" chiede la cameriera stupita. Kailah si stringe nelle spalle.
A tarda sera Vodan parla col vecchio dal capello nero. Kailah studia i capelli del vecchio, incuriosita.
Dopo varie chiacchiere Vodan spiega che lui e i suoi compagni dovrebbero andare nel Cariceto.
"Che ci andate a fare, lì c'è una guerra!"
"Lo so, abbiamo prestato servizio con lo Stollenwurm", risponde Vodan, e mostra lo scudo del Kraighar.
"Quello è roba che porta male" dice il vecchio.
Vodan dice che gli servirebbe una guida di quelle parti.
Il vecchio lo scruta, ci pensa un po' su e poi annuisce: "tu vai alla casa, ci sta Lorna, la riconosci perchè è grossa grossa. Parlaci, spiegagli la questione e vedi che ti dice".

Indagini da Lorna

Allontanatosi il vecchio, i tre soldati di Uryen confabulano tra loro sul dafarsi.
"Siamo sicuri che ci vogliamo andare in sto posto?" domanda Vodan, molto serio. "Perchè rischia che di questo passo la troviamo, sta guida"
"Ma che sei matto, neanche per sogno" risponde Kailah. Anche Sven non ha intenzione di andare nelle paludi mortali del Cariceto. "Limitiamoci a trovare una guida, poi ci andranno semmai altri".
"Restiamo possibilisti ma non insistenti, allora, gli dico che ci frega il giusto, che intanto dobbiamo trovare un contatto e poi altri andranno al posto nostro"
"D'accordo".
Vodan entra nel rudere, dopo una breve e greve discussione con un buttafuori, che infine acconsente a lasciargli l'arma.
Dopodichè l'elsenorita si trova davanti la tenutaria della casa di malaffare, a cui chiede una molto robusta.
"Te piacciono da arrembaggio?"
"Mi piace una che mi possa tene' testa"
"Ce l'ho una così"
E va a chiamare Lorna.
Vodan si trova davanti una donna molto alta, muscolosa, dal viso deciso e simpatico: Lorna.
Lorna di Feidelm - Immagine
Lui si siede e inizia a spiegarle la situazione, le dice del Cariceto e del suo committente, che ha subito un torto. "Si tratta di una persona molto potente, disposta a concedere molto pur di rimettere le cose a posto".
"D'accordo, allora prima facciamo le nostre cose, poi tu e i tuoi amici tornate alla locanda e aspettate"
Vodan le mostra la malleveria. "Questo ti può dare un'idea di chi può essere il committente".
"Molto bene. Sarete contattati".
Dopodichè Vodan trascorre del tempo insieme a Lorna, scambiandosi con lei dure e amichevoli effusioni.

Alla Torre Laboratorio

Mentre i suoi compagni sono impegnati nelle indagini in città, Colin ha modo di studiare e sezionare a proprio piacimento il Risvegliato del baule.
Ha tutto il necessario e inizia a studiare il Risvegliato, che è abbastanza innerte: ha borchie sugli arti, parte del volto cauterizzata.
Colin fa qualche esperimento per vedere come reagisca ad Annie. Non sembra interessato a lei, mentre è interessato ad esempio a Colin stesso. Annie nasconde l'ansia, è tesa ma non vuole mostrare il disagio: inspira, ansima un po'. "Ma... non sento il suo odore, è normale? Non puzza?" chiede Annie.
Lui le spiega che è normale, per come è stato conciato.
Colin pratica un prelievo di sangue ad Annie, prende un po' di sangue proprio e un po' di liquido nero del Risvegliato.
E' un'operazione molto delicata e rischiosa, taglia il risvegliato e esce un sacco di roba nerastra infettiva, a terra inizia a crearsi una vistosa pozzanghera nerastra di liquido infetto. Ma Colin non si intimorisce, continua metodicamente il proprio lavoro.
Quando il sangue di Risvegliato tocca il sangue umano succede che tutte le impurità migrano nel sangue umano e il sangue umano diventa scuro, la macchia si espande velocemente, cambia colore.
Colin fa prima un esperimento con il sangue proprio, poi con quello di Annie: è tutto identico.
Prova con un coagulante proposto da Angelica. Non coagola nulla. L'acido ha gli stessi effetti sul corpo del risvegliato come sulla carne di una persona.
Dopodichè Colin si dedica ad uno studio sul Dunnehad: si tratta di materia organica, tende a sciogliersi scaldandolo. Dall'odore sembra costituito in grande parte da miele d'api o simile.
Somiglia al "miele nero", prodotto dai fuchi del Cairn. C'è un residuo che ricorda un po' le particelle presenti anche nel sangue di risvegliato.
Mentre Colin lavora, il Sergente Rock lo tiene d'occhio a distanza di sicurezza.

Colin fa un po' di esperimenti col Risvegliato del baule, proponendogli varie sostanze da mangiare.
Fa poi uno studio sui sensi del Risvegliato. Sembrerebbero tutti attivi, sicuramente gli occhi funzionano, è probabile che gli basti poca luce. In piena luce a quanto pare ci vede peggio di un uomo normale. Sicuramente ci sente, l'udito funziona.
L'olfatto pure funziona, come anche il tatto, sia pure debolmente (Colin lo sfiora delicatamente e non se ne accorge, ma se ne accorge se spinge abbastanza).
Colin cerca di capire quale sia il senso che fa sì che Annie non sia interessante per il Risvegliato.
Due teorie: sia la vista che l'olfatto riuscirebbero a far sì che Annie sia da ignorare. Oppure forse ha un altro senso ulteriore, un altro criterio.
Prima di ucciderlo, Colin gli fa una vivisezione per studiargli gli organi.
L'apparato digestito in parte è sparito e in parte modificato, ha una conformazione interna molto diversa da quella di un essere umano.
Colin si rende conto che il suo organismo ha reagito producendo questo liquido nero, e si è adattato in modo molto efficace. Questo sangue nero deve avere proprietà sorprendenti, la sua capacità di adattamento è paragonabile a quella di un rettile, che come lui ha il sangue freddo.

A sera vengono sospese le orride operazioni, Colin è stanco e un po' mesto, sperava di scoprire molto di più.
Angelica è rimasta vicino a Colin tutto il tempo, attenta.

Notte fonda al porto di Feidelm


Vodan fa quel che deve fare con Lorna, poi saluta Lorna e torna alla Barca Rossa con gli amici suoi.
Recupera la spada all'ingresso.
"Come funziona adesso?" chiede Vodan alla guardia oltre il cortile diroccato, ora piuttosto animato.
C'è un tizio traccagnotto che suona la fisarmonica, mentre marinai e prostitute ubriachi ballano selvaggiamente.
"Mo funziona che parli con Ebe".
"Abbiamo un incontro dopo l'orario di chiusura" dice Vodan
"A che ora chiude?" chiede Kailah
"Buona domanda, chi lo sa? Intanto andiamo a fa' due zompi... a ballare..."
Kailah è un po' a disagio ma alla fine acconsente.
Si affacciano tutti e tre nel cortile, dove proseguono le danze.
Sven e Kailah notano il caporale del molo che balla. Vodan nota qualche ragazzetto imberbe, uno di loro è il garzone della Stazione di Posta.
"Sta Lorna... era grossa, grossa davvero... un armadio" spiega Vodan.
Un uomo esce da una tenda barcollando e urinando sul pavimento, spinto via, scalciato da qualcuno, che esce dietro di lui, ed è un donnone imponente.
Un paio di donnacce requisiscono Sven e Vodan per i balli, ma loro dicono di no. Poi, per evitare problemi, tornano tutti alla locanda.

Nella locanda sono poche persone, Ebe sta sistemando i boccali. Vodan chiede un mazzo di carte.
Il musico della fisarmonica si avvicina e si siede a giocare a carte, così sono in 4.
Bassetto cicciotto cinquantenne, bravo musico.
Si chiacchiera un po' mentre si gioca. Kailah prova a sentire se abbia potenziale magico. Non ne avverte, ma ha una spiacevole sensazione nella mente, un rumore intenso e fastidioso, un sibilo. Vede il volto della Vipera, reclinato sul visino della bambina esanime. Qualcosa nella bocca di lei si deforma, qualcosa nella bocca di lei spinge per uscire.
"Sono così brutte 'ste carte?", commenta Vodan vedendo la sua faccia.
Il musico è curioso, fa un po' di domande. Sente Sven che è di Gulas, Vodan di Elsenor...
Poi lui dichiara di essere "gente che rimedia cose". Vodan spiega che cerchiamo una persona esperta che possa guidare una spedizione di soldati.
Poi Vodan mostra la malleveria.
"Voi eravate col carro che stamattina è stato scortato fuori, poi Stazione di Posta, poi Brocca di Giada, poi al Molo..."
"Poi dentro un armadio, almeno io" dice Vodan, "l'hai seguita bene la storia"
"Io ho capito", dice Ebe. "Vi siete sbattuti abbastanza per poter parlare con Emeryc Dorne"
"Ma ci siamo riusciti?"
"Ci siete riusciti"
"Neshtar, nel cariceto. Ti dice niente?"
"Un postaccio, difficile da raggiungere, mal frequentato"
"Lo sappiamo" dice Vodan. "In questo posto vivono un po' di persone che vivono da troppo tempo, quindi è un posto di interesse per altre persone che ci avrebbero incaricato di organizzare questa spedizione, a cui probabilmente non parteciperemo"
"Si dice che fedeli sudditi del burgravio di Uryen abbiano fatto la festa a gente che a Neshar era di casa. Nelle falesie degli orchi..."
"Sì, pernso di sapere di chi stai parlando"
"Quindi sostanzialmente venite per conto di Magnus, per ricevere assistenza in questa commendevole iniziativa di pulizia"
"Vogliamo capire se si può fare" dice Vodan.
"E' un'impresa che offre molte sfide"
Chiede le condizioni di Magnus. Viene relativamente rassicurato.
"Ci sono una serie di problemi, sia materiali che ineffabili. C'è una guerra, chiaramente, e il luogo dove intendete recarvi, voi o chi per voi, è oltre il fronte. Questo crea qualche difficoltà. Il territorio è poco presidiato dall'armata del Warg. Problemi esoterici, due. A Neshtar c'è una piccola comunità di studiosi con pochi scrupoli. E' gente che ha fatto dell'arte dell'avvelenamento un proprio vanto. C'è qualcosa che si può fare anche sotto questo versante, perchè il compianto Doktor Giftmorder, o Viala, come si faceva chiamare, ha fatto in modo che qualcuno potesse entrare in disponibilità di un antidoto molto efficace"
"Oddio, gli antidoti di Viala, da come me li ricordo, avevano degli effetti collaterali..." dice Vodan.
"Il secondo problema è che la Rocca di Nesthar sorge su uno sperone roccioso e si affaccia su un'area depressa e mefitica, che in tempi antichi era "il pozzo degli infami". Chi non era degno veniva buttato lì."
"E si sono risvegliati tutti, questi?" chiede Kailah.
"E' un'area che dai giorni del fato, a ridosso della rinascita, è diventata pericolosa"
"S'è ravvivata?"
"Ci sono minacce imprevedibili e molto letali. Gli studiosi si trovano sulla rocca, che domina il vallone acquitrinoso"
"E quanti sono lì dentro?"
"Che io sappia c'è una persona che guida la congrega, almeno 3 accoliti e un numero imprecisato, sui 12 servitori".
Kailah chiede se ci siano anche stregoni.
"Da un periodo di tempo abbastanza lungo c'è stato un nutrito traffico di materiali di varia natura, molti testi, moltissimi testi provenienti da sud, passanti per Ostfold"
"Che genere di testi?"
"Alcuni anche dall'aria rara e preziosa. Materiali di studio alchemico, ma anche materiale esoterico e medico."
Kailah chiede della pergamena col corpo umano aperto.
"Sì, è passato nel 514, questo pacco. Le prime spedizioni sono anche precedenti".
Si parla di tempi e costi per la spedizione. Il tizio dice che il suo massimo desiderio è di veder rifiorire la città. Quindi è ideologicamente favorevole alla spedizione.
"Tu quante persone raccomanderesti per una spedizione del genere?"
"Non più di una dozzina, con cibo per almeno 2 settimane, essenziale la sopravvivenza della guida..."
"La immagini come una missione di andata e ritorno?"
"Bisogna vedere chi mandate, e preparati come. Sicuramente ci sono delle chances".
Ecco le sue richieste: "bisogna tracciare una linea tra passato e futuro, e guardare al futuro in un'ottica di una collaborazione più aperta. Posso assumermi l'impegno di evitare spiacevoli incidenti di comnunicazioni ecclesiastiche mal riposte. Poi, per quanto riguarda la prestazione della guida che metterei a disposizione di Messer Magnus, purtroppo lo zelo del Margravio nell'imporre la sua autorità sui villaggi del cariceto meridionale, ha creato qualche ingiustizia verso persone che non meritano di essere ridotte a bestiame in campi di lavoro. Per questi andrebbe trovata una soluzione. Mi piacerebbe sapere quelle persone libere e al sicuro qui a Feidelm. Stiamo parlando di gente umile, 3 persone..."
"Di cosa stiamo parlando?"
"Parenti della vostra guida. C'è un'ultima condizione, a dimostrazione della mia buona fede si avvera solo se la missione ha successo. Esistono un paio di articoli in possesso della congrega di Neshtar, che almeno er un periodo di tempo vorrei avere nella mia disponibilità. Non è materiale compromettente, con ogni probabilità tempo qualche mese avrei piacere che andassero ad arricchire le prove dell'Inquisizione. La vostra guida sarebbe edotta sulla natura di questi oggetti".
Saluti, si torna alla Rocca.

Udienza da Magnus

La mattina del 21 aprile Vodan, Sven e Kailah chiedono udienza da Magnus.
"Abbiamo speso un sacco di soldi ma abbiamo parlato con una persona che può organizzare questa spedizione"
"Eymeric Dorne?"
"Lui o uno che lavora per lui"
"Come è fatto?" chiede Magnus
Vodan fa il vago, non fornisce descrizioni, e dice che è uno che vuole cambiare ramo e mettere una pietra sopra gli affari con quella gente del cariceto.
Vodan spiega cosa propone Dorne e le sue condizioni.
"Bisognerà valutare a questo punto quanto possa essere sensato tentare un colpo del genere, individuare le persone... io purtroppo mi sto rimettendo con grande difficoltà e grande lentezza"
"Quelli sono tre anni che ammucchiano roba, probabilmente un esetto si potrà aspettare"
"Non mi sento di mandare qualcuno in un incarico del genere senza che io prenda parte alla spedizione. Bene, eventualmente vi chiederò di trovare il modo per entrare in contatto con lui"
Poi manda i tre alla torre laboratorio.
"Magnus, non per essere venale ma... ci è costato parecchio quel pranzetto alla locanda. I soldi per ora ce l'abbiamo messi noi... 4 monete d'argento..." dice Vodan.
"Beh, penso che le casse del margravio possano fare qualcosa, non vi crucciate su questo"

Il Miele Nero

Sven, Kailah e Vodan tornano alla Torre Laboratorio.
"Come è andata?" si chiede a Colin. La carcassa è stata incenerita nel frattempo.
"Non sono riuscito a trovare niente di particolarmente utile"
Colin dice che il composto mieloso potrebbe essere commestibile.
"Colin, no..." Kailah scuote il capo. Lui è possibilista, disposto ad assaggiarlo.
Si relaziona a Rock, che a sua volta fa rapporto ad Angelica.
Kailah, per impegnare il tempo, si esercita all'incantesimo Fiamma. Angelica la vede e si avvicina.
"Potresti aver bisogno di una mano, posso aiutarti io" dice anglieca, "Il fuoco è un'arma potentissima contro le forze oscure".
Nel mentre, all'interno della torre, in un momento di solitudine Colin assaggia il Dunehad. Lo trova molto, molto buono, a base di miele.
Distingue i vari sapori, forse persino del sangue.
Dopo qualche ora Colin inizia a sentire una sensazione di benessere, si sente particolarmente vigoroso e mentalmente solido. Colin si autostudia, si sente il battito, si guarda, sembra tutto normale. Si sente bene, poca fame, poco fastidio la luce nell'occhio.
Si prova a pungere, tutto normale, buona resistenza al dolore.
A un certo punto... mentre sta facendo questi piccoli esperimenti, sente un sibilo, un ronzio lontano, poi una piccola vampata di calore. E' come se una folata di aria calda sia venuta direttamente dall'esterno.
Avverte una leggera pelle d'oca: è qualcosa che viene da fuori.
Colin si affaccia dalla finestra e vede Kailah e Angelica che parlano e si esercitano.
Colin va da Kailah e le chiede di ripetere l'esercizio.
Lei lo fa.
Kailah sente dello Yoki che aumenta nell'aria. La fiamma si potenzia, non si capisce come mai.
Colin prova una scarica strana, sobbalza.
"Sono stato io" dice Colin. "Ciò che è successo non mi è chiarissimo, ti ho percepito, anche prima, nella torre..."
"Come è possibile?"
"Ho assaggiato un pochettino di quella sostanza nera" dice Colin.
Angelica, serissima, chiede spiegazioni. Colin spiega tutto tranquillamente."Tu non hai ricevuto nessuna istruzione nella pratica magica, pur avendo studiato all'università di greyhaven."
"No"
"Questo significa che non sei minimamente attrezzato per poter gestire questa cosa" continua Angelica. "Non so se pianifichi altri esperimenti con questa sostanza, ma te li sconsiglierei vivamente"
Si prova a fare qualche esperimento.
Angelica controlla che non ci siano effetti fuori controllo, se serve. Colin sente piccole vampe, prurito, un po' di smania, di ansia.
Angelica la butta sul filosofico, Kailah semplifica "devi di' LES"
Colin pronuncia la runa e sente qualcosa, sollievo. Non accade nulla, apparentemente.
"Bravo Colin, la schicchera è arrivata" dice Kailah
Si ripete l'esperimento un altro paio di volte. Alla fine Colin si sente stanco. Angelica lo invita alla prudenza, gli dice di non ripetere l'esperimento per conto suo.
A cena si parla dell'accaduto.
"Vodan, se vuoi provare anche tu..."
"Non ci penso proprio!"

Ritorno a Feidelm

La mattina seguente, 22 aprile, Rock dice che si torna a Feidelm, si fa il punto con Magnus e si vede cosa fare.
Colin è indolenzito, infastidito, mal di testa... Non assume più il Miele Nero, suggerisce che l'assuma qualche mago, ma Angelica dice di evitare.
Tornano tutti alla Rocca di Feildem. Si riferisce tutto a Magnus.
Magnus dice che Boris aveva assaggiato, ma non aveva avuto effetti. Angelica conferma, nessun effetto a Boris.
"Si vede che non era predisposto".
"Magari nessuno stava facendo incantesimi nei paraggi" ipotizza Colin.
Dopo un po' di ipotesi, Magnus dice che non resta che portare un ultimo messaggio ad Eymerich Dorne.
Vodan dice che il tipo ha parlato di incartamenti ecclesiastici che non hanno raggiunto la loro destinazione.
"Chissà se sono gli incartamenti di Engelhaft... beh, cercheremo di assicurarci che non si ripeta" dice Magnus.
Poi Magnus dice che non resta che discutere con Dorne, o chi per lui, modalità per futuri contatti.

Al Porto di Feidelm

Il gruppo si dirige al Porto di Feidelm, stavolta viene anche Colin.
"Colin, hai bevuto il miele di merda, preparati a bere qualcosa di peggio. Se hai fatto gli incantesimi con quello, figurati con questo", scherza con lui Vodan.
Arrivati alla Barca Rossa, è necessario sgomitare un po' per trovare posto: la locanda è molto affollata e Ebe la Zeppa, l'oste, indaffaratissimo.
A differenza del giorno precedente, gli astanti ignorano il gruppo, già abituati. Kailah è un po' disturbata dalla tenda sporca che separa la sala comune con la cucina della locanda e ne parla con Colin, mentre si beve il vinaccio di Ebe e si gioca un po' a carte e dadi. Ad un altro tavolo c'è anche il suonatore di armonica paffutello della sera precedente, che a un certo punto si alza e si unisce al gioco.
Gli viene presentato Colin.
"Non hai il portamento di un soldato"
"Forse no, però lo sono..."
Vodan spiega che chi ci manda, "quello che inizia con la M", è molto interessato ma non sta bene, vorrà partecipare alla spedizione, ma per qualche settimana non è possibile. Spiega che il gruppo non sarà presente, almeno non è sicuro, ma in caso sarà sostituito da altre persone.
"La cosa che gli preme, a Magnus, è capire come riaprire questo contatto quando sarà il momento"
"Può mandare qui un uomo", dice il musico, "a quell'uomo verranno date istruzioni su come organizzare un incontro in un ambiente neutro. Viene indossando una cappa rossa come la barca del locale, da solo..."
Si parla un po' del Cariceto e di come potrebbe svolgersi la missione contro la torre di Neshtar, e Kailah mette in guardia sul rischio che l'entità di Neshtar sia in grado di acquisire informazioni da persone che vadano nella spedizione.
"E' il compromesso che salva questo mondo, le persone che si mettono d'accordo" dice il tipo.
"C'è una cosa che ti volevo chiedere" dice Vodan, "che c'entra poco con la missione. Ci stanno questi Kraighar, volevo sapere alcune cose su queste figure"
"Uomini di spettacolo, per come li vedo io" dice il musico, " e non sto scherzando"
"L'ho visto bene lo spettacolo... quanti sono?"
"Domanda interessante."
"So che c'è una donna tra loro... che tipa è?"
"Quando sono arrivato qui, molti anni fa, quando ero giovane, già si faceva un discreto parlare di questi guerrieri, protagonisti di scorrerie"
Vodan è interessato alla storia e alla simbologia dei Kraighar, che ricorda quella di guerrieri leggendari di Elsenor.
"Imbraccia con cautela quello scudo, se torni nel Cariceto: questi guerrieri potrebbero sentirsi in diritto di reclamare un'arma usurpata".
Kailah chiede la situazione nel sud del corno del tramonto (la zona dove sta la signoria di suo padre), e pare sia tutto relativamente tranquillo.
Colin chiede se sia possibile recuperare materiale medico, o alchemico. Ma pare sia roba molto difficile da reperire. Si tratta di merce molto costosa. "Probabilmente lo stock migliore di questo tipo si trova proprio a Neshtar"
"Non cercavo niente di così pregiato, pensavo a cose più semplici."

La proposta del musico

"Potremmo raggiungere un accordo tra gentiluomini. Io ho esattamente la cosa di cui tu parli, del tutto inadeguata a gestire il morbo dei Risvegliati, però più o meno utile per tutto il resto. Ora, mi rendo conto che nessuno ha la disponibilità economica per potersi permettere un tale toccasana, uno dei ritrovati più stupefacenti della ricerca alchemica medica. Ne ho una scorta piuttosto limitata. Sarei disposto a separarmi di una piccola dose, da usare con estrema parsimonia, però non mi aspetto che questo sia un dono. Voi siete soldati, lo dice la parola stessa, non è che combattete gratis. E anche io sono un soldato, in questo senso. Potrei avere bisogno di un orecchio a Uryen. Qualcuno che mi fa arrivare voci su quello che succede. Al momento è difficile... tenersi informati su quel che succede a Nord, però tu sei u soldato, hai facilità a girare nonostante il coprifuoco. Nessuna informazione critica sulla sopravvivenza del Burgraviato... cose... anche voci di colore, fatti interessanti, pittoreschi... una missiva ogni tanto..:"
"Sono un tipo un po' sbadato, ma se anche i miei superiori sono d'accordo... due storielle posso scrivertele volentieri" dice Colin.
Vodan scuote il capo. "Ci pagano due lire, ma nel bene e nel male c'è poco da fare: non siamo autorizzati a comnunicare informazioni"
"Non sto parlando dei piani di battaglia del Capitano Barun"
Sven: "saresti stato più furbo a dirlo a una persona soltanto"
"Ma io sono in buona fede..."
"Non se ne fa niente, mi dispiace" dice Sven.
"E se io ti do il mio SIa e mezzo posso vedere quello di cui stai parlando, senza prenderne neanche una goccia?" chiede Colin.
Il tizio acconsente, si alza ed esce fuori.
Dopo mezz'ora circa (ormai la baldoria è tutta fuori), nel locale deserto, rientra, con un panno di velluto, lo apre e c'è un'ampollina di vetro. All'interno c'è un liquido semitrasparente.
"Sai di cosa si tratta?"
"E' un elisir".
Colin l'annusa. Odore pungente, alcolico, leggermente irritante.
"Ha un nome questa sostanza?"
"Sì, il suo ideatore me ne ha lasciata una piccola riserva. Peraltro, non lo nego, anche a compenso di alcune delle consegne che mi sono premurato di fare ai vostri amici di Neshar. Il suo ideatore lo chiamava Alkahest".
Colin dice che sarebbe interessante sapere come riprodurla, e lui risponde che probabilmente alcuni passaggi della sua preparazione farebbero storcere il naso a molte persone, alla chiesa e non solo.
"Berrò alla tua salute. Se un domani sarai un grande alchimista e sarai da me e vorrai provare a riprodurre una simile diavoleria, io ti ridarò questi soldi... e molti altri"
Saluti e si torna da Magnus.

Un nuovo sogno per Vodan

Nottetempo Vodan fa un sogno.
Si trova nuovamente sulla barca insieme al Tenente Kain, Groombor e altri, pagaiando nella Baia del Sibilo, ha con un braccio la donna nordra, col pugnale sulla gola, pronto a sgozzarla, avverte una presenza alle sue spalle: sulla poppa della barca sente una presenza fetida, forte, ferale. Si volta di scatto e, seduto sulla poppa della barca, c'è un lupo dalla pelliccia piuttosto chiara. Il lupo è cieco da un occhio e ha un grosso pugnale piantato nel suo muso. Forse è il pugnale di Tyco Pock. Istintivamente riprende la concitazione della spedizione, stanno arrivando i Nordri. Passa la lama sulla gola della strega e la getta in mare, lei avvampa di una luce violacea mentre sprofonda. Dietro sente una voce che ringa "Spezza le mie catene, Vodan, spezzale come hai spezzato colei che le ha forgiate". E si sveglia.

Novità da Annie

Il mattino seguente, 23 aprile, Annie va a parlare con Colin.
"C'è una cosa che dovresti sapere. Visto che mi hai chiesto di avvisarti... mi hai detto che queste cose le tieni per te... le sa soltanto Kailah. Non c'è un modo migliore per dirlo, la mia pipì è rossa, da 3 giorni"
"Mm, capisco. Rosso opaco o rosso lucido?"
"Beh... sembra acqua rossa, a me"
Colin chiede di poterle fare una visita e le fa qualche domanda su come si sente. Lei dice che si sente normale, dorme pochissimo, massimo 3 o 4 ore a notte, si sente piena di energie, non si sente stanca.
La visita: stessi sintomi dell'altra volta, un po' più accentuati tutti quanti. Occhi frastagliati, strani, sono la cosa più preoccupante, e per il resto sembra stare bene, fisicamente.
Il sangue è rosso scuro, un po' più scuro delle altre volte.
Lei gli passa un campione, un'ampolletta.
Colore rosso, trasparente, odore ferroso, più acre del normale. L'odore lascia pensare a qualcosa di brutto, di grave, molto anomalo, tipo cancrena, la necrosi interna di qualche organo.
"Annie, l'unica cosa che non ti ho mai visitato è quella ferita di cui mi hai parlato nel basso ventre. Come sta?"
"Ci sono dei segni rossi che sono rimasti, però non... non mi risulta che sia peggiorata o altro. Ho i muscoli sotto... forse si sono induriti, forse sono dimagrita"
Sono due puntini rossi, simili a nei, sembrerebbero punture di insetto. I muscoli sottostanti sono molto duri, anche se non fa forza.
"C'è qualcosa che non va?" chiede lei, preoccupata.
"Annie... beh sì, è evidente che c'è qualcosa che non va. La pipì col sangue non va. Bevi e fanne tanta, ma è evidente che non è un segnale di salute. D'altronde rispetto ai sintomi che hai, hai una salute di ferro"
"Questa è una buona cosa?"
"Ci sta dicendo che non abbiamo capito niente. Ma è importante cercare di farci un'idea. Hai qualche cosa nei polmoni che non riesci a tirare fuori"
"se tu riuscissi a tirarla fuori, sarebbe molto utile e importante"
"Io vorrei tanto, ma tossisco e non esce niente"
"Il secondo punto è che... senti i tuoi muscoli coe sono duri? Non è normale"
"E questo è un male?"
"Questo è abbinato al fatto che lì sotto c'è qualcosa che sanguina, e normalmente sarebbe un sintomo grave, che in genere porta febbre... eh... è ovvio che quel che mi fa pensare è che possa esserci un collegamento con quei due forellini"
Annie cerca di ipotizzare qualche spiegazione tranquillizzante. "Può guarire da solo?"
Colin esita.
"Ok non può guarire da solo"
"Non lo so, non so quello che tu hai"
"Ma adesso che torniamo a Uryen tu dirai tutto a Luger"
"No, io ti ho promesso di non dire niente, tu dirai tutto a Luger"
"E Luger che cosa farà?"
"Non lo conosco bene, tu lo conosci meglio di me"
"Dicono che apre i morti e ci toglie la roba dentro... vorrei evitare..." dice Annie.
"Ma tu non sei un morto" dice Colin. "Non credo che Luger ti aprirà"
Annie ha un po' paura di strani esperimenti. Colin dice che bisognerebbe trovare una levatrice, che forse potrebbe aiutare a capire bene come stia messo l'utero di Annie. Annie dice di conoscerne una, poi dice a Colin di essere cresciuta di qualche centimetro. Lui le controlla le giunture, probabilmente ora ha una postura più slanciata, migliore.

Udienza da Magnus

Il gruppo in tarda mattinata viene ricevuto da Magnus, che ascolta tutto il resoconto degli incontri ed in particolare è interessato all'Alkahest, di cui già aveva sentito parlare.
"Che dire, temo che non potrò tornare sul camppo per ancora u po' di tempo, voi siete uomini d'arme e non voglio sottrarvi ulteriormente ai vostri doveri. Avete la licenza di tornare sotto il pieno comando del vostro sergente, con la raccomandazione di fare rapporto al capitano Raab a Maben e proseguire sotto di lui la vostra ferma qui a Feidelm".
Poi chiama un servitore e fa portare 4 siA da restituire in rimborso della costosissima cena alla stazione di posta.
Colin chiede un campione di Miele Nero, che custodirà sotto la responsabilità di Padre Engelhaft, Magnus acconsente.
Poi Magnus fa un po' di raccomandazioni a Kailah sull'incantesimo Fiamma.
"All'inizio non avrai un controllo perfetto, opera lontano dai tuoi compagni". Kailah annuisce. "Farò attenzione".

A Maben

Il gruppo abbandona Feidelm in tarda mattinata insieme al Sergente Rock. Si attraversano le campagne, dove iniziano a essere tangibili i primi frutti della campagna di coltivazione intensificava promossa dal Margravio. Si segue la strada, fino alla collina dove ci era stato uno scontro un mese e mezzo fa. La collina viene aggirata e il Plotone viene intercettato da una pattugia di Soldati di Feidelm, della Fanghzahn.
Viene raggiunto il villaggio di Maben al tramonto.

Albero di Maben

Rock parla coi soldati e veniamo scortati all'interno della Motta che domina il villaggio.
Si arriva presso la tenda del Capitano Raab, almeno cinquantenne, pelato e barbone, corpulento, con una brigantina addosso.
"La vostra licenza a Feidelm si è esaurita, e credo che sia opportuno impiegarvi nello stesso compito che ho attribuito al secondo Plotone di Uryen, sotto il comando del Tenente Kain Weber. A Nord Est di qui, all'interno del Krachcar, la palude dei Croc, c'è un insediamento che l'esercito di Feidelm ha ritenuto di voler presidiare nuoamente,dopo che nella guerra delle lande era stato saccheggiato e distrutto dall'armata del Warg. Questo insediamento si chiamava Mannorn, e oggi ospita un presidio militare. Va rifornito. Ho inviato il vostro Tenente a Mannorn per scortare alcuni carri di vettovaglie ed è rimasto a rinforzare il presidio. Ritengo che sia opportuno far giungere lì un ultimo invio di vettovaglie per permettere il mantenimento del presidio fino all'inizio dell'estate e voi sarete la scorta. C'è un sentiero che costeggia la palude del Kraccar, e si mantiene nelle vicinanze delle colline".
Il gruppo seguirà il Terzo Plotone della Fanghzan.
Il Sergente Baaz sta ricostituendo il Quarto Plotone e anche il Terzo è sotto il suo comando.
"Questa spedizione segnerà l'esordio al comando del Caporale Kurt, che avete conosciuto come Soldato Scelto"
Si partrà la mattina seguente. Prima tappa abitato di Dieck, dove requisire la lista di derrate che servono da scortare a Mannorn.
Poi il Capitano si rivolge a Vodan e gli chiede del duello col Kraighar. "Ben fatto, ragazzo, abbiamo bisogno di gente ardita".
Una volta fuori, Kailah manifesta perplessità riguardo il fatto di portarsi dietro le armi del Kraighar nel Cariceto, posto che è risaputo che gli altri Kraighar sono attirati dalle spoglie perdute. "Se è una cosa fatta scientemente è un conto, altrimenti mi pare una cosa un po' stupida"
Vodan la tranquillizza che ha fatto un sogno che sicuramente porta bene.

Nell'infermeria

Colin porta Annie in un luogo appartato dell'infermeria.
Ascolta il ventre di Annie, se c'è qualche rumore o movimento. Sulle prime tutto tace. Poi però, dopo qualche attimo, Colin sente uno strano risucchio, un po' incomprensibile.
Lo sente altre due o tre volte, un risucchio strano, vagamente regolare.
Annie si preoccupa e chiede se ci sia qualcosa che non va.
"Volevo solo sentire se c'era qualcosa di... strano, movimenti particolari..."
"Ma non ci sono, vero?"
"No, movimenti no. Ho sentito un leggero soffietto, ch potrebbe essere un po' qualsiasi cosa".

I nuovi compagni di viaggio

Durante la sera si vede Kurt con mostrine da caporale e il suo plotone, costituito da 3 soldati maschi e 2 femmine:
In serata si fanno chiacchiere con questo plotone. Sono soldati esperti e hanno avuto varie avventure in questa campagna militare. Raccontano di un Kraighar con lancia e scudo, elmo con corna di cervo, presente ad una scorreria di soldati del Warg, ma lui stava a guardare, senza intervenire.
"Come mai non ha partecipato allo scontro?" chiede Vodan.
"Ero io col mascherone" dice Kailah, "una schiappa assoluta messa lì a far paura"
Pare che nessuno se la sia sentita di andarlo a combattere e lui non ha cercato lo scontro.
"Forse stava studiando come combattevano gli uomini del Warg per scegliere i migliori", ipotizza poi Kailah. Il gruppo riposa nella tenda del plotone.

Spedizione a Dieck

La mattina del giorno seguente, 24 aprile 517, il gruppo si mette in viaggio per l'abitato di Dieck, che dopo l'attacco del mese precedente è stato rinforzato con una torretta e presidiato dall'esercito di Feidelm.
I campi brulicano di attività: gran parte dei lavoratori sono sorvegliati a vista dai soldati e portano sul volto un marchio a fuoco col simbolo del Margravio. Vodan chiede spiegazioni e gli viene spiegato che è una disposizione del Margravio, che siano marchiati tutti coloro che hanno mostrato infedeltà alla corona. Si tratta per lo più di ex abitanti della signoria di Dainart e alcuni soldati dell'Armata del Warg, qui deportati a coltivare le terre.
Tra loro spicca un giovane dall'aria acerba, pallido, che viene vessato con particolare durezza da una soldatessa: "Muoviti signorino, i tuoi giorni di bambagia sono finiti, ora il pane te lo devi guadagnare!"
Vodan si avvicina al giovane e lo osserva. "La pacchia è finita, devi lavorare", gli dice.
"Sì, signore, sono solo un po' stanco..."
Anche Kailah assiste alla scena e rivolge al ragazzino un sorriso di incoraggiamento. Si tratta del figlio del Dominus di Dainart, ora marchiato sul volto e costretto a lavorare nei campi.
Conclusa la requisizione di attrezzi e generi alimentari, vengono caricati due carretti e il gruppo si muove lentamente verso il Cariceto, direzione Nord-Est.
Lungo la strada Kailah si avvicina a Kurt e gli solleva il problema di come possa essere rischioso portarsi dietro le armi del Kraighar, col rischio di attirare l'attenzione degli altri Kraighar di Uthun. Kurt la tranquillizza: "nell'economia della guerra sarebbe un bene distogliere l'attenzione dei Kraighar da altre zone più a rischio".

L'attraversamento delle paludi

Il convoglio oltrepassa Maben e si introduce nel Cariceto. Qui la zona è paludosa, il terreno gonfio d'acqua e pieno di stagni e canneti. I carri percorrono un sentiero che costeggia da un lato le colline, dall'altro è affiancato da acquitrini, dai quali si odono strani rumori, simili a ronzii animaleschi.
"Questi secondo me sono Croc" dice Kara. "I bastardi si chiamano".
La visibilità sul sentiero è scarsa, si rischiano quindi agguati. Kurt esita, poi si accorda con Rock e decide di mandare un paio di uomini comunque in avanscoperta, per evitare di cadere in una imboscata.
I primi a svolgere il compito di vedetta sono Sven e Vodan, che notano parecchie sagome di Croc negli acquitrini. Le creature tuttavia non osano avvicinarsi, restano a una certa distanza. Dopodichè scorgonoun soldato a distanza, con le insegne dell'esercito di Feidelm ed un arco in mano.
"Mbe?" chiede Vodan.
"Provviste per Mannorn?"
"Anche"
"La via è libera, almeno per il prossimo paio di chilometri"
"Grazie, ma tu che fai?" chiede Vodan.
"Pattuglia"
"Dove sei diretto?"
"Finito il giro scendo a Ovest verso Bloom"
"E' normale tutti questi Croc?"
"Sì, i cavalli li attirano. Non fatene ammucchiare troppi, poi cominciano a diventare invadenti"
Saluti, e la carovana prosegue.

Croc nel Cariceto di Amedran - Immagine

L'imboscata

Le ombre si allungano nel cariceto, Mansel e Genna sono di vedetta quando scorgono più avanti, sul sentiero, dei tronchi messi per traverso a bloccare il passo. Suonano il corno e danno l'allarme.
Il convoglio viene fatto arretrare di un centinaio di metri, in un tratto più ampio e difendibile. "Chi ha armi da lancio le impugni", ordina Kurt.
Tutti si preparano, quando Genna indica qualcosa in alto." A terra, ci tirano!" grida.
Kara viene raggiunta da un dardo di balestra, che si conficca sul suo scudo.
Spunta una sagoma in alto, sul ripido fianco della collina. Kailah lo nota subito (7-7-7 di individuare) ma a sua volta attira l'attenzione del balestriere. Sia lei che Vodan e Genna sparano sul balestriere, che viene protetto dai cespugli dietro cui si ripara. Lui invece centra Kailah al braccio con una freccia, che penetra in profondità.
Vodan scatta in avanti, sperando di risalire il fianco della collina e cogliere di sorpresa il balestriere, ma la sua manovra viene interrotta da un gruppo di cavalieri in rapido avvicinamento, che lo costringono a ripararsi dietro a dei massi.
Si tratta di sei persone, dall'aspetto minaccioso e variegato.

Doppia sfida

In particolare tra loro spiccano due guerrieri, uno veramente grosso, con una lancia di colore rossastro e l'elmo cornuto dei Kraighar, decorato da corna di bisonte. L'altro ha uno scudo piccolo e una lancia in mano, una maschera da Kraighar più semplice, forse femminile, ed una corporatura agile e minuta.
"Siete sotto tiro" dice Kurt.
"Anche voi", risponde il Kraighar più minuto, con una voce femminile. "Se volete proseguire per Mannorn dovete pagare un tributo".
"E sentiamo, cosa vorresti da noi?"
"Andrete a Mannorn dai vostri fratelli a mani vuote. I vostri rifornimenti li terremo per noi, a meno che non decidiate di voler morire qui oggi".
Rock guarda i sei guerrieri e il crinale, su cui sono emersi altri due arcieri.
"Il nostro compito è portare questi rifornimenti, ed è quello che faremo", dice Kurt.
"Sei disposto a morire per questo?"
"Sì, mi pagano perchè sono disposto a morire".
"Io e te, uomo" dice lei a Kurt. "Se vinci prosegui con il tuo carro. Se perdi mi prendo il tuo carro e tu arrivi a Mannorn nudo.
"Lo stesso vale per te, bellezza, che secondo me lì sotto 'c'è qualcosa di interessante", risponde Kurt. "Qualunque sia l'esito di questo scontro, i miei uomini passeranno, allo stesso modo se ti metto al posto tuo prendi i tuoi e sparisci. Nuda".
A questo punto Vodan pure esce dal suo nascondiglio e si siede sul masso, per assistere al duello. Ma il Kraighar più grosso, con le corna di bisonte, lo osserva.
"Sei degno di portare quello scudo?"
"Vedo che entrambi abbiamo delle armi che forse non ci appartengono" dice Vodan, indicando la lancia di apparente origine elsenorita brandita dal Kraighar.
"La mia è stata forgiata esattamente per me. Quello scudo non è stato costruito per te".
"No, ma penso di essermelo meritato"
"Che ne è di quello che lo portava prima di te?"
"E' morto"
"E perchè lo indossi proprio tu?"
Vodan mostra la daga. "Questa l'ho vinta in un duello a singolar tenzone. Lo abbiamo sconfitto e io porto il trofeo del plotone che l'ha sconfitto".
"Dov'è il suo maglio?"
Vodan indica i carri.
"Nessuno dei tuoi lo impugna"
"Nessuno di noi ha il diritto di impugnarlo"
"Molto vero. Eppure èun'arma che dev'ssere restituita al suo proposito. Non è stata fatta per essere un trofeo"
"Magari prima o poi qualcuno ne sarà degno. Ma l'abbiamo sconfitto e quindi ci appartiene"
"E il resto delle sue armi dov'è?"
Vodan indica le cose che ha: seaxe e piccolo scudo. "Altro non aveva indosso quando è caduto"
"E la sua armatura?"
"Non è tornato dal posto dove usava combatterci. Non so dove sia finito il suo corpo. Ha trovato il modo di non concederci le sue spoglie, terminando la sua vita in un posto che ci è precluso""
"Vile nella vita così come nella morte"
"Non sembrava certo un vile", risponde Vodan.
Il Kraighar si rivolge alla donna: "forse non è per questo grano e questi polli che siamo qui oggi"
"Cosa hai in mente?" dice lei.
"Il maglio del Kraigar Tarkun deve tornare a Uthun. Uomo, hai conquistato quella lama e quello scudo e ti spettano. Quell'arma però non è per te, né per i tuoi amici"
"Quell'arma l'ho distrutta in uno scontro. Gli ho consentito di recuperarla, ma alla fine lui ha ceduto il passo. Quando ci siamo incontrati di nuovo, sua è stata la scelta di attaccarci: scegliendo come compagni un plotone di morti risvegliati, non di soldati come potreste essere voi. Noi li abbiamo sconfitti e ora le sue armi ci appartengono. Se ritieni che io le abbia usurpate stai insultando il mio onore, e questo posso anche tollerarlo. Ma stai insultando anche l'onore del Kraighar che le portava, questo non posso tollerarlo: se continuerai a farlo, sarò io a sfidare te"
"Ti affronterò ad una condizione" dice il Kraighar. "Se io ti batto..."
Vodan scuote la testa. "Non andrò in giro nudo".
"No. Ti impegnerai a usare quell'arma come se fosse la tua. "
"Io ti affronterò con quell'arma, se è ciò che vuoi. Se mi batti resterà incollata alla mia mano: Se ti batto io? "
"Cosa vuoi?"
"La stessa cosa che ha chiesto il mio compagno. Se almeno uno di noi due vincerà rispetterete l'accordo e ci farete passare senza problemi. Avremo due possibilità di non cedervi il carro e il carico."
"Generoso" dice il Kraighar.
"E io avrò provato che potrò fare quel che voglio di questa arma, anche fosse tenerla sul caminetto per tutta la vita".
Kurt commenta a bassa voce: "mi sa che è andata meglio a me".

Il duello tra Kurt e il Kraighar donna

Mentre si incammina verso la sua avversaria, Kurt si rivolge a Vodan: "Se io perdo e tu vinci, mi toccherà partire per Benson". "Come minimo", risponde il suo compagno. "Ma stai tranquillo, non accadrà".
Lo scontro ha inizio. La donna Kraighar è estremamente veloce: la sua lancia colpisce subito il torace del soldato, ferendolo di striscio.
"E' sufficiente?" domanda. Lui scuote il capo e contrattacca. La superiorità della donna è però dimostrata da un altro colpo che riesce a impartire a Kurt, nuovamente al torace. Ma di nuovo lui insiste per proseguire lo scontro. Al terzo colpo che subisce (7-7-7 in parata), Kurt fa cadere l'arma e fa per slacciarsi la giubba.
"Ti sei battuto adeguatamente, puoi tenere le braghe se lo vuoi", dice lei. Kurt se ne torna a petto nudo e testa bassa tra le sue fila.
"Uno a zero", commenta Vodan.

Il duello tra Vodan e il Kraighar Taerbeck

"Mi aspetto che tu faccia altrettanto bene" dice il kraighar dal grande elmo a Vodan, che si prepara allo scontro.
"Staremo a vedere".
Vodan si prepara con la morningstar e lo scudo piccolo del Kraighar, mentre il suo opponente ha la lancia a due mani di stile elsenorita.
Vodan inizialmente schiva il colpo del Kraighar e si avvicina. La lancia lo sfiora al braccio destro, ma non scalfisce l'armatura.
Vodan allora contrattacca e riesce a colpire con forza il braccio sinistro del Kraighar. "Non ti chiedo se può bastare, perchè penso che non basti", gli dice.
"Sai meglio di me che non basta", risponde il Kraighar.
Immediatamente dopo Vodan riesce a colpire di nuovo il suo avversario, questa volta al braccio destro. Il maglio colpisce in profondità.
"Il prossimo", dice Vodan minaccioso, "il prossimo non mirerò alle braccia".
La voce del giovane è potente, vibrante, quasi come un ringhio. Il Kraighar sembra arretrare di un passo, prima di attaccarlo a sua volta.
La lancia del Kraighar raggiunge Vodan al braccio, ma la lama scivola via, forse deviata dallo scudo, e colpisce il terreno.
"Questo scontro è tuo", dichiara il Kraighar.
"E anche questa", dice Vodan.
"Sei degno di portarla... forse".
"Uno a uno", commenta Kurt da dietro.
Vodan guarda la donna Kraighar. "Non abbiamo parlato di cosa sarebbe successo a te, in questo caso. Ma rispetto la scelta che hai fatto, il rispetto che hai mostrato al mio amico, quindi ti daremo lo stesso trattamento".
"Bene. Porta quelle armi con fierezza, poichè ti appartengono"
"Posso fare due domande?" chiede Vodan. "Vorrei sapere il nome dei Kraighar contro cui ho combattuto".
"Oggi hai affrontato Taerbeck, e hai dato valore di te"
"E l'altro come si chiamava?"
"Portava il nome di Tarkun".
"Spero di averti convinto che non era poi così vile".
"Forse aveva soltanto perduto la via. Ha fatto di te maestro di te stesso".
I Kraighar e i loro compagni si allontanano, lasciano il campo e permettono ai soldati di Feidelm di liberare la strada e riprendere sani e salvi il viaggio verso Mannorn.
Prima di allontanarsi, il balestriere dal crinale e Kailah si scambiano un saluto militare.

A Mannorn

"e insomma... Benson", dice Vodan a Kurt, scherzando. Commentano lo scontro.
"Era come se non potesse pararli, e era come se non potesse colpirmi. Si vede che doveva andare così" dice poi l'elsenorita. "Ma non ti perdonerò mai per non averla fatta spogliare".
A sera il gruppo raggiunge il villaggio di Mannorn.
Molto fortificato. Edifici ricostruiti. Ci sono ancora tracce di un incendio che aveva raso al suolo le vechie costruzioni. E' ormai un fortino, più che un villaggio.
Dentro c'è Kain Werber e il 18esimo, con un plotone di supporto. Kain si fa raccontare l'accaduto ed è palesemente snervato perchè a lui e ai suoi non è capitato nulla di avventuroso.
In serata Vodan si avvicina a Sven, riprende il suo boccale e gli porge la Morningstar del Kraighar Tarkhun.
"Portala tu questa. Ho vinto la possibilità di non usarla e voglio iniziare da subito".
"La prossima volta che incontriamo n Kraighar che gli racconto?" dice Sven ridendo e se la mette sul cavallo.

Il sogno di Vodan

Nottetempo Vodan sogna di affrontare in un duello un grosso lupo nero. Lui stesso è un lupo, dalla pelliccia cangiante, color argento striata di nero, ha il muso cieco da un occhio.
Il combattimento si svolge in una foresta innevata, su uno strato di neve solida, compatta. Fa molto freddo.
E sorge l'alba del 25 aprile.

Giorni tranquilli

Le attività a Mannorn sono abbastanza tranquille, i soldati vengono impiegati in brevi spedizioni di pattuglia e incarichi di manutenzione. Attualmente nell'insediamento non risiedono civili, si tratta esclusivamente di un presidio militarizzato.
Il 26 aprile piove forte, il tempo è brutto e non vengono organizzate perlustrazioni fuori dalla fortificazione.
Durante la giornata i soldati chiacchierano un po' tra loro, in particolare facendo amicizia con un soldato di Feidelm dall'aria navigata, Kolt, il quale racconta che costeggiando le colline, verso la Rocca di Sembrot, c'è un altro insediamento, in altura. "Sono state fatte delle perlustrazioni per tracciare un perimetro difensivo e il villaggio stesso è distrutto, tipo Mannorn, però quel che ha detto il vostro tenente non è del tutto vero, sono stati avvistati morti che camminano".
"Per caso ci sono dei Cairn in zona?" chiede Kailah.
"Ce n'è uno a est, nelle colline" spiega Kolt.
Il Tenente dice che è tutto a posto, è tutto tranquillo. "Ho voluto vedere coi miei occhi che non ci fossero problemi, e non ce ne sono".

Perlustrazione nelle paludi

Il 27 aprile è una bella giornata.
Il Tenente Kain parla con il Sergente Rock, il quale comunica al gruppo che il XXIII Plotone dovrà svolgere una perlustrazione nel territorio.
"Verrà con noi a farci da guida il Soldato Scelto Kolt, che conosce bene la zona".
Kolt raduna il gruppo e spiega il programma: "facciamo un giro non troppo esteso, vorrei cercare una via che ci porti un po' più a nord e da lì riuscire a capire se ci sono sentieri compatibili con eventuali rotte praticate dagli uomini del Warg. Sappiamo che hanno dei sentieri praticabili a cavallo, che utilizzano per le loro scorrerie fuori dal Cariceto."
Il gruppo si mette in marcia, a piedi, verso l'area paludosa. Kolt guida i soldati su aree di secca che tagliano gli acquitrini, circondate da una fitta vegetazione palustre. In distanza si scorgono spruzzi d'acqua e movimenti che potrebbero essere Kroc.
Colin è molto interessato a questi animali, oltre che a piante e insetti locali, e chiede a Vodan di aiutarlo a catturare un cucciolo di Kroc.
"Quando ne trovi uno piccolo chiamami, che te lo prendo, così mi fai vedere dove lo metti", gli risponde Vodan.
"Va bene".
"Attenti a non allontanarvi", avverte Kolt, "i Kroc sono animali intelligenti e cercano prede isolate".
Verso metà giornata il gruppo si trova in una zona molto acquitrinosa.
"Adesso il terreno si fa più impervio", dice Kolt, "ci dovremo bagnare un po' i piedi. Un suggerimento è di stare molto vicini, serrare i ranghi, perchè dobbiamo fare questo piccolo guado attraverso cui i Kroc potrebbero trovarci appetibili".
Tutti iniziano a scendere nell'acqua, cautamente, fino a sprofondare al ginocchio. Il gruppo procede compatto, l'acqua intorno inizia a brulicare di Kroc, che inizialmente si tengono a distanza e mandano il loro richiamo.
D'un tratto Kailah mette il piede in un punto dove si affonda, e per qualche momento si ferma e, con l'aiuto del Sergente Rock, che procede avanti insieme a lei, è costretta a liberarsi dal fango.
I Kroc ne approfittano subito.

L'attacco dei Kroc

Il primo ad avvedersene è Colin, che sente un forte sciabordio sia a destra e sinistra. Poi avverte un rumore più vicino e discreto a distanza molto ravvicinata.
"Attenzione, ne vedo uno lì e uno là, si stanno avvicinando!"
"Davanti si sprofonda" dice intanto Kailah, liberando il piede che era riucchiato nella melma.
"Attenta Kailah!" grida di colpo Gannor, mentre un Kroc affiora dall'acqua e attacca la ragazza, che prova invano a difendersi. La creatura morde Kailah al fianco, affondando i denti ben oltre la protezione dell'armatura.
Kailah grida di dolore.
Intanto un altro Kroc attacca Colin, goffamente (3-3-3 di attacco) e offre un facile colpo a Sven, che ne approfitta per amministrargli una gran botta al ventre. Anche Vodan ne ha davanti uno, che schiva il suo colpo.
Intorno al gruppo si radunano vari Kroc, che però restano a distanza, tenuti a bada dalle armi dei soldati. Solo Kailah viene attaccata nuovamente e ferita sempre all'altezza del ventre. Il sangue inizia a colare nell'acqua.
Il Sergente Rock tira un colpo al Kroc che ha appena attaccato Kailah, ferendolo alla zampa. Kolt a sua volta ne ferisce gravemente un altro, che rotola sul fianco morente.
Pochi attimi dopo, ancora Rock riesce a colpire il Kroc che stava su Kailah, costringendolo ad arretrare. Allora Kolt sostiene Kailah, visibilmente provata, e l'aiuta a camminare verso la riva. Tutti procedono brandendo le armi verso la terraferma, mentre i Kroc si radunano intorno a loro, pronti per scagliare un nuovo assalto.
Rock da un lato e Colin dall'altro vengono assaliti, Vodan si para a difesa di Colin mentre Rock viene ferito di striscio alla gamba. Finalmente viene raggiunto un terreno più solido e tutti prendono fiato, anche se non c'è molto da rilassarsi perchè i Kroc si assiepano tutto intorno.

Dopo lo scontro

Colin subito si avvicina a Kailah per medicarla, la ragazza sta molto male ma lui ripulisce le sue ferite e le benda come può.
"Kolt, non c'era una strada più semplice, questa era la migliore?" domanda Vodan.
"Era la più semplice, mi ha sorpreso... Visto come siamo messi... non conviene forse avventurarci ora"
"Che si fa?" chiede Kailah
"Che facciamo Kolt?" insiste Vodan.
"Purtroppo non sono creature esclusivamente diurne, anzi di notte sono anche peggio"
"Quindi?"
"Quindi tocca trovare rapidamente un modo..." esita Kolt. "Voi rimanete qui, io faccio una perlustrazione per cercare un passaggio..."
"Ma non avevi detto che era meglio non andare da soli?" chiede Vodan
"Io sono più veloce, so come muovermi..." dice Kolt. "Spero di trovare un passaggio più sicuro ch ci riporti indietro"
"Ce l'hai un corno?" chiede Kailah. Ce l'ha.
"Dobbiamo decidere quanto tempo aspettiamo prima di darlo per morto" commenta Colin due minuti dopo. "Diamoci un tempo"
"Dagli almeno un paio d'ore... poi suoniamo il corno..." dice Vodan.
Lo stagno intorno all'isolotto è affollato di Kroc.
Passa un'oretta e torna Kolt. "C'è un passaggio abbastanza protetto dalle piante, e questo ci dovrebbe garantire..."
Il gruppo si mette in marcia, Kailah non ce la fa a camminare e va sostenuta a spalla. La lunga camminata termina nel pomeriggio, a Mannorn.

Convalescenza

Una delle due ferite di Kailah mostra segni di infezione. Engelhaft e Colin si prendono cura di lei: in particolare quest'ultimo è molto interessato a studiare l'anatomia della ragazza, per poterla confrontare con quella di Annie.
Il XVIII Plotone pattuglia i dintorni della collina insieme al giovane Saul, un altro soldato del posto. Il Plotone di Kurt rafforza una torretta di avvistamento nelle vicinanze.
Il 29 aprile Kailah sta decisamente meglio.
Vodan percepisce, nell'umore dei soldati, tranquillità e morale abbastanza alto, e nello stesso tempo avverte una vena di nervosismo. I soldati discutono a mezza bocca che a breve ci sarà la notte di Beltane.
"Certo non l'avrei voluta passare qui in mezzo" dice un soldato.
"Che è Beltane?" chiede Sven.
"E' un Sabbath, l'arrivo della primavera, sono accesi grandi fuochi".
Kolt commenta: "in queste occasioni i Kraighar tendono a farsi sotto, a mostrarsi..."
"Che fanno il primo maggio questi?" chiede Vodan
"Le loro scorrerie tendono a concentrarsi in questa notte..." spiega Kolt. "Io non credo alle stronzate degli spettri di Ariman, ma magari loro sì, e questo ci crea un problema"
Engelhaft si offre di accendere dei fuochi e guidare una preghiera a Pyros e Kayah.
Il Tenente Kain caldeggia l'iniziativa: "i fuochi ci saranno comunque utili"

La notte di Beltane

La notte seguente, tra il 30 aprile e il 1 maggio, vengono accesi dei fuochi intorno a Mannorn e Engelhaft guida una preghiera di benedizione.
La notte è buia e il cielo è coperto.
Poco a poco tutti si addormentano, nella camerata del XXIII Plotone.
L'unico che fatica a prendere sonno è Vodan, che si rende conto di qualcosa che illumina fiocamente la stanza, gettando strane ombre sulle pareti. Il chiarore proviene dalla sua sacca: la collana coi denti di lupo brilla, pulsando leggermente.
Vodan va a svegliare Colin. "Questa è la classica stronzata che ti piace, spiegamelo"
Colin la guarda, le zanne di lupo sembrano brillare di luce propria.
"Dove l'hai presa?"
"Dal collo di un nordro che è morto, poveretto, non ce l'ha fatta... una disgrazia"
Colin la osserva.
"Ti ricordi quando siamo andati da Ottokar? Ha detto roba da pazzi... hai ammazzato un lupo..."
"Secondo te dovremmo dirlo più a Kailah o più al prete?" chiede Vodan.
Colin ci pensa. Ripensa al chiacchiericcio di questi giorni, alle usanze e alle festività di questo preciso giorno dell'anno. Nella tradizione religiosa pre-greyhavenese ci sono alcuni giorni dell'anno con forti valenze simboliche.
"Non era mai successo?" chiede Colin
"No, ma l'anno scorso ancora non ce l'avevo" dice Vodan.
"Prima di farlo vedere al prete, sentiamo Kailah"
Viene svegliata la ragazza, che subito si incuriosisce. "Posso provare a capire se si tratti di un fenomeno magico".
Prende alcuni reagenti tra le sue cose e poi pronuncia le rune: Dir-Bes, lanciando l'incantesimo Percezione della Magia.
Tutto tace, Kailah scuote il capo e dichiara che non so dovrebbe trattare di un fenomeno magico.
"E se fosse talmente grosso che non lo senti?" ipotizza Colin.
"Più è grosso e più si sente", risponde lei.
"Servirebbe un druido" dice Colin.
Vodan tocca i denti, che sono molto freddi. La luce si fa azzurrina e si intensifica.
Se la tocca Colin non succede nulla.
Vodan "adesso io me la metto e se succede qualcosa di brutto tu me la tagli al volo" dice a Colin.

Il Faul-Warg

Davanti agli occhi esterrefatti di Kailah e Colin, Vodan svanisce nel nulla, lasciando dietro di sè soltanto una vaga nebbiolina bluastra e gelida.
Vodan si trova improvvisamente disorientato, in un ambiente diverso ma familiare: una piccola valle oscura sotto un cielo violaceo, da cui piove acqua sporca.
"Se è un problema me la levo, eh" dice alludendo alla collana. Ma nessuno risponde.
Tra le pile di teschi e i sassi aguzzi, poco dopo il giovane elsenorita scorge una sagoma scura seduta, abbandonata, con indosso l'armatura rossastra del Kraighar Tarkun. Ha ancora agganciato lo scudo grande, ed il coltellaccio di Tico piantato saldamente nell'elmo.
Vodan gli si avvicina cautamente e lo osserva, sembra morto.
"Ho incontrato gli amici tuoi, mi hanno detto che hai fatto un po' di casino", sussurra.
Qualcosa di flebile viene dal corpo accasciato, un sospiro, un singulto.
Vodan si siede per sentire meglio. "Taerbeck mi ha detto che avevi perduto la via", aggiunge.
Dall'elmo si ode un sospiro afono e metallico: "E' vero"
"E com'è?"
"Non sei qui per indagare sul mio fallimento, sei qui per evitare di ripeterlo. Hai portato la catena che devi spezzare?"
"Questa?" e Vodan indica la collana.
"Sì".
"La vuoi tu?"
"Distruggila"
"Qui?"
"Qui".
"Chi sono io per negarti quest'ultimo desiderio"
"Aspetta, prendi il mio scudo, ti servirà"
Vodan lo prende, con una certa fatica: è talmente ben agganciato al braccio del Kraighar, che per sfilarlo è costretto a strattonarlo.
"Scusa, eh"
"A me non serve più"
"Comunque non so se l'hai visto, ma insomma l'ho costretto a ripensarci, in ogni caso"
"Ti sei battuto bene"
"E adesso?"
"E adesso spezza quella catena, guardati intorno, troverai lo strumento più adatto"
Vodan vede varie armi intorno. Prende una mazza e una spada un po' sciupata.
Si leva collana, la mette su uno scudo e poi prende la mazza...
La mazza si abbatte con violenza sulla collana, un attimo prima avvampa di una stranissima luminescenza azzurrina, nerastra. Poi la collana si frantuma in mille pezzi e lo scudo stesso si piega.
Ciò che resta della collana si muove, si dimena il filamento del laccio. Vodan va per dare un'altra botta, ma si muove rapidamente, si allunga e cresce di dimensioni.
Vodan prende la spada, buttando la mazza.
Davanti a lui vede un rovo irto di spine che si avvolge su sè stesso rapidamente. Dentro c'è una massa traslucida che sembra prendere in fretta concretezza. Grosso come un pony, è una forma sconcertane, un gigantesco lupo dal colore grigio chiaro, costretto da metri di spine che lo stringono.
"Non m'avevi detto che la catena non sarebbe stata d'accordo a essere spezzata. Che devo fa'?"
"Egli è pieno di rabbia per i patimeti che ha subito e ha solo te per sfogarla. Resisti finchè puoi, finchè non sarà il momento di tornare indietro.
Vodan cerca di arretrare e guadagnare spazio.
L'enorme lupo avanza ringhiando verso Vodan, prova a difendersi come può: ma la creatura è gigantesca, dalla forza smisurata. Morde un'estremità dello scudo, di legno, che cede sotto il morso potente.
Al secondo attacco Vodan scivola a terra (4-4-4 in parata). Il lupo gli stringe la gamba in un morso feroce, penetrando a fondo nella sua carne. Vodan tenta di rialzarsi, riesce miracolosamente a evitare un nuovo assalto della creatura, che si libera via via dai roghi e assume un aspetto sempre più sano e vigoroso.
Afferra lo scudo e lo spezza in due, poi si avventa sul collo di Vodan, le sua fauci si allargano a dismisura....

Ritorno

Un istante prima che il Lupo colossale possa impartire il colpo di grazia a Vodan, il giovane svanisce, e ricompare gridando nella camerata, con la gamba dilaniata da una ferita spaventosa.
Colin e Kailah, per i quali erano passato solo pochi istanti, se lo trovano davanti e tentano di soccorrerlo. Si svegliano tutti, anche Engelhaft che è esterrefatto nel vedere una simile ferita. Vodan è bagnato fradicio di una sostanza fangosa e nerastra, la pioggia nera della landa del Kraighar.
"Non ci crederai mai ma mi ha morso la collana, porca troia quanto fa male", riesce a dire Vodan, prima di abbandonarsi alle cure dei compagni.
Colin lo medica molto bene, pulisce la ferita e ferma l'emorragia.
"Non è la merda dei risvegliati, vero Colin?"
Colin scuote il capo. "Non sembra proprio".
"Sono andato in un posto, il posto dove ci portava il Kraighar... sono finito risucchiato, c'era lui morto... la collana è diventata una specie di bestia enorme..."
Colin suggerisce di non raccontare troppi dettagli in giro, ma nel frattempo anche Rock si è svegliato ed è accorso, e vuole avere una spiegazione.
Vodan racconta come è andata.
La disavventura di Vodan crea molto trambusto a Mannorn, si svegliano in molti e accorrono anche le guardie di ronda.
Dopo qualche minuto da che Vodan è ricomparso, si alza il vento in modo violento, i fuochi si agitano visibilmente, le ombre danzano.
Il suono sembra un ululato feroce di uno o più lupi.
L'atmosfera è sinistra, tutti faticano a dormire. A notte fonda si odono corni lontani.
"Forse sono alcuni dei nostri che chiedono aiuto!" dice qualcuno.
"Oppure nemici!"
Non si riesce a distinguere il suono.
C'è una breve discussione tra il Tenente Kain e gli altri ufficiali. Kain è intrigato dalla possibilità di organizzare una spedizione, ma presto si rende conto che sarebbe un tentativo irresponsabile, bisognerebbe lasciare Mannorn sprotetto. Alla fine viene deciso di non fare nulla, se non arrischiare una piccola spedizione di soldati esperti a Bloom, che è l'insediamento alleato più vicino, l'indomani mattina.
I corni continuano a suonare a lungo, per un paio d'ore, al punto che viene il dubbio non siano veramente corni ma il suono della tempesta.

Notizie da Bloom e Ryallom

Al mattino seguente, 1 maggio 517, il III Plotone di Feidelm, guidato da Kurt, si muove verso il vicino presidio di Bloom, sotto la pioggia battente.
Al ritorno, nel pomeriggio, porta cattive notizie.
La fortificazione di Bloom e il quartier generale dell'esercito di Feidelm a Ryallom sono stati attaccati. A Bloom è stata solo una schermaglia, ma a Ryallom è successo qualcosa di molto grave, un attacco rapito e spiazzante di un nutrito gruppo di soldati dell'armata del Warg con numerosi Kraighar. Non sono penetrati nella fortificazione più interna, ma hanno raggiunto le infermerie e hanno fatto strage dei feriti.
Gli attaccanti erano circa 80-100 soldati del Warg e tra loro c'erano, pare, 8 Kraighar. In tutto si sono contati circa 30 morti, per lo più tra i presenti nell'infermeria, e 30 feriti.
Sono entrati nel primo giro di fortificazione, non si capisce nemmeno bene come, forse tramite grandi colpi di origine sovrannaturale, simili a quelli utilizati dal Kraighar Tarkun. L'alto comando è rimasto conservativo e ha difeso la cerchia interna, a discapito delle strutture esterne.
La difficile decisione l'ha presa Mark Strumbdeil, capitano della compagnia Tabor.

L'arrivo dei rinforzi

Dopo alcuni giorni, il 7 maggio, arriva un gruppo di uomini armati da Sud, con gli stendardi del battaglione Baaren, c'è anche Baaz col IV Plotone e un altro Plotone composto da Nani (8 Nani, con tra loro il Sergente Maggiore Harud- Kos).
Il Plotone di Nani è arrivato a Mannorn a rilevare i Plotoni di Uryen.
Il Tenente è indispettito: "ci stavamo appena scaldando".
Si svolge il passaggio di consegne.
La partenza avviene il mattino successivo, 8 maggio. Vodan va a dorso di mulo, ancora debilitato per la grave ferita, e in generalle tutti si mettono in viaggio verso Sud lungo le colline in direzione di Maben.
Percorso tranquillo verso Maben, non si avvistano Kroc. A sera si arriva a Maben. Pare che la situazione a Muddan e dintorni sia più tranquilla.
Il Tenente Kain riceve l'ufficiale congedo, bisogna tornare a Uryen.
Creata il 18/09/2014 da Annika (2242 voci inserite). Ultima modifica il 18/06/2015.
31737 visite dal 18/09/2014, 11:36 (ultima visita il 02/10/2024, 22:00) - ID univoco: 3405 [copia negli appunti]
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