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Morte che Cammina (Morbo di Berion)

Morte che Cammina, nota anche come Morbo di Berion. L'immagine raffigura un contagiato, noto anche con il nome di Risvegliato, ormai prossimo alla morte.Infezione parassitaria di origine ignota diffusa nel Continente di Sarakon fin da epoche remote. Colpisce la quasi totalità dei mammiferi, mentre molti insetti e animali dal sangue freddo sono considerati portatori sani. Il contagio avviene mediante scambio di fluidi corporei infetti, principalmente sangue e saliva. L'infezione provoca sudorazione, tachicardia e dolori lancinanti lungo tutto il corpo, e determina la morte del soggetto entro un lasso di tempo che varia generalmente tra le 4 e le 24 ore.
Il tetro nome dell'infezione è dovuto ad una serie di testimonianze oculari che raccontano di come alcuni mammiferi, tra cui l'uomo, subiscano dopo la morte un parziale recupero delle facoltà motorie sufficiente a garantirne la deambulazione. Il fenomeno è presumibilmente dovuto a un ripristino minimale post-mortem dell'attività cerebrale operato dal parassita responsabile dell'infezione. Questa singolare caratteristica, unita all'elevato rischio di contagio da parte dei cadaveri infetti e al fortissimo tasso di mortalità dei soggetti colpiti, ha reso l'infezione oggetto di grandi paure e delle leggende più disparate.

I Nomi del Male

L'infezione è nota con nomi diversi a seconda dell'area geografica e della cultura di riferimento.
Lavori in Corso
Contenuto in lavorazione a cura di DarkAngel.

L'Agente Patogeno

Numerose caratteristiche del morbo hanno portato i ricercatori a formulare l'ipotesi che la Morte che Cammina potesse trattarsi di una anomala forma di infezione parassitaria ad opera di un organismo animale o vegetale dotato di un comportamento orientato verso la sopravvivenza e la proliferazione. Fino all'anno 515, tuttavia, le scarse possibilità di studiare il fenomeno hanno fornito pochi riscontri di questa teoria, favorendo interpretazioni soggette alla suggestione dei miti, culti e credenze locali.
La conclusione della Guerra delle Lande di Feith e la conseguente comparsa del Morbo di Berion nei territori che circondano la capitale omonima hanno consentito di compiere un sostanziale passo avanti nello studio della Morte che Cammina, avvalorando l'ipotesi scientifica e consentendo scoperte ulteriori.

La scoperta dei Saad

L'anno 516 è testimone dei primi casi documentati di estrazione e isolamento di alcuni organismi di piccole dimensioni presenti nei corpi e nelle ferite degli infetti che sembrano trovarsi in diretta relazione con il verificarsi dell'infezione. Mastro Luger, uno dei ricercatori a cui si deve tale scoperta, attribuisce loro il nome di Saad. Il termine, che presso le antiche popolazioni Shanti doveva probabilmente avere una molteplicità di significati, nella lingua dei Khan significa semplicemente "seme".

Diffusione e Contagio

La Morte che Cammina presenta alcune caratteristiche affini ad altre malattie diffuse nel Continente di Sarakon. Le modalità di contagio, ad esempio, ricordano quelle della Morte Nera: il veicolo principale sembra essere lo scambio di fluidi corporei come saliva o sangue, non di rado derivante dal morso di un essere o individuo infetto. A differenza di quanto accade per la Morte Nera, però, il periodo di incubazione del morbo e il manifestarsi dei sintomi della malattia non sembrano rendere il soggetto veicolo di contagio. E' anzi opinione comune tra i ricercatori che l'infezione si diffonda soprattutto mediante il contatto con i fluidi corporei dei cadaveri e delle carcasse degli infetti, a prescindere dal loro stato di rianimazione.
Sembra comunque accertato che esistano altri possibili vettori di trasmissione, per quanto certamente meno esiziali, tra cui:
  • il contagio per via aerea è stata a lungo una delle possibili spiegazioni dei fenomeni di diffusione del morbo in assenza delle condizioni di trasmissibilità altrimenti note. L'ipotesi ha perso credibilità a seguito delle scoperte del 516, non essendo i Saad apparentemente in grado di essere trasportati dall'aria e/o di risalire le vie respiratorie. Di contro, assai più verosimili sembrano essere alcune recenti teorie sulla possibilità che le ceneri risultanti dalla combustione di Saad, corpi e/o carcasse infette possano essere a loro volta veicolo di contagio.
  • il contagio per via oro-fecale è un'altra ipotesi nata per spiegare alcune diffusioni anomale dell'infezione: per quanto vi siano opinioni diverse, tale teoria è generalmente accettata dagli studiosi come verosimile e ha portato ad alcune importanti revisioni riguardo il trattamento dei corpi e delle carcasse di uomini e animali infetti nel corso del 516.
  • il contagio mediante acque e/o cibi infetti da feci, saliva, sangue o resti è considerato, alla stregua del contagio per via oro-fecale, ampiamente verosimile.

Incubazione e Sintomi

Il periodo di incubazione dell'infezione è estremamente rapido: un uomo in buona salute venuto a contatto con della sostanza contaminata comincia a mostrare i primi sintomi entro 2-4 ore: tempi anche molto diversi sono stati riscontrati su altri mammiferi. I sintomi della Morte che Cammina, così come l'ineluttabilità della loro conclusione, ricordano per molti aspetti quelli dell'Idrofobia: a differenza di quest'ultima, però, il decorso è estremamente più rapido.

I sintomi iniziali sono febbre, malessere diffuso, nausea che presto diventa insostenibile e costringe a ripetuti rigetti: è degno di nota che, a quanto si è potuto riscontrare, queste secrezioni non contengono Saad e non costituiscono veicolo di contagio.

A seguito dell'intensificarsi di questi sintomi il soggetto perde ogni appetito e mostra disgusto per qualsivoglia cibo: l'intensificarsi del processo di sudorazione, provocato dal progressivo aumento della febbre, lo rende viceversa avido di acqua, che tuttavia non compensa la disidratazione.

Nel giro di alcune ore il malessere si fa via via più intenso: il dolore diffuso si acuisce, e il corpo viene scosso da fitte lancinanti. Il soggetto comincia a perdere sangue dal naso, dalle gengive e quindi dal retto. La sudorazione non si placa, mentre la pelle si tinge di un colore diafano mostrando un livido labirinto di vene ingrossate.

Passate le prime 4-8 ore dal sopraggiungere dei primi sintomi il soggetto ha difficoltà a mantenersi in piedi. Gli uomini più forti possono contarne fino a 12-16, poi avviene l'inevitabile tracollo che conduce inevitabilmente alla morte nel giro di un'ulteriore manciata di ore.


Luger, ricercatore
Lavori in Corso
Contenuto in lavorazione a cura di DarkAngel.
Creata il 07/06/2013 da DarkAngel (1355 voci inserite). Ultima modifica il 19/08/2014.
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