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« Se quelli che non sanno fa' i fabbri si mettono a fa' i fabbri, poi le robbe si rompono. »
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Cappa da Paladino

[oggetto]
oggetto
Tipo:
oggetto
Dettagli:
leggendario
Reperibilità:
non comune
Valore:
sconosciuto
Vesti del Custode dell'ordine di Kayah (tunica e cappa a ruota).Il mantello, chiamato anche cappa a ruota per via della particolare forma ad arco che descrive attorno al corpo, costituisce il più evidente segno di riconoscimento dei Paladini della luce. Salvo casi particolari ciascun paladino ha diritto a una sola cappa, che può variare leggermente nella foggia e nel materiale a seconda della stagione, dell'investitura e del territorio d'appartenenza: nella maggior parte dei casi le cappe invernali sono di lana e quelle estive sono di cotone, lino o altri tessuti più o meno pregiati.

Aspetto e colori

I colori utilizzati ricalcano in tutto e per tutto quello che contraddistingue il simbolo di ciascuna divinità e riprendono quelli presenti sulle tuniche. Il simbolo, sempre presente sulla tunica, può essere o meno presente sulla cappa a seconda del grado d'investitura e delle mansioni ricoperte dal paladino: quando è presente, è di colore inverso rispetto a quello presente sulla tunica.
  • La cappa di Pyros, chiamata anche abbraccio del sole, è contraddistinta da un colore sgargiante ottenuto alternando diverse tonalità di rosso e di arancione: il simbolo della divinità, se presente, è invece di un colore ottenuto alternando il giallo con arancione. Si tratta senza dubbio del mantello più appariscente durante il giorno, ma a detta dei tintori più esperti il modo migliore per apprezzarne la pigmentazione è durante la notte in prossimità di una torcia o di un fuoco: è in quella circostanza che i riflessi dati dalla particolare modalità di imprimere il colore lo rendono simile a una fiamma.
  • La cappa di Dytros, chiamata anche abbraccio dell'angelo, è di un colore molto simile al marmo azzurro di Krandamer, che gli scultori sono soliti descrivere come "un cielo increspato da lievi nuvole grigie". Il simbolo, quando presente, è del colore dell'avorio, ottenuto spugnando il bianco con una tintura leggermente più scura, realizzando così le caratteristiche venature.
  • La cappa di Kayah, chiamata anche abbraccio della luna, è contraddistinta da un colore che viene spesso confuso con il nero: in realtà si tratta di un colore che è noto ai tintori con il nome di carbone, un grigio estremamente scuro che rispetto al nero riflette maggiormente la luce diretta, ma assorbe in modo più incisivo i tenui bagliori caratteristici della notte: il simbolo della divinità, se presente, è di color perla, simile all'avorio tipico di Dytros ma leggermente più scuro.
N.B.: Le tecniche utilizzate per produrre le cappe non sono particolarmente costose, così come le tinture utilizzate: il valore economico della cappa non supera quello di un mantello di buona/ottima fattura, che nella maggior parte dei casi è caratterizzato da una stoffa di maggior pregio, da rifiniture più elaborate e da tinture più ricercate rispetto a qualsiasi cappa.

Le vesti del Guardiano

Al di là di lievi differenze per identificare il grado d'investitura, spesso difficili da notare per un occhio esperto, i paladini appartenenti allo stesso ordine vestono tutti le medesime vesti; vi sono però alcuni casi, come ad esempio in caso di guerre, spedizioni o adunanze particolari, in cui si rivela necessario ricorrere a differenziazioni più marcate e visibili. In questi casi particolari i Guardiani e ai Difensori del Tempio indossano una cappa dalle tonalità invertite rispetto a quelle ordinarie, quasi sempre munita di simbolo, che viene loro consegnata al momento dell'investitura a Guardiano del Tempio o nei giorni, settimane, o mesi immediatamente successivi; quando un paladino utilizza tale cappa si è soliti dire che indossa le vesti del Guardiano.
N.B.: La cappa viene consegnata in aggiunta alla cappa ordinaria (detta anche cappa del Custode): la maggior parte dei Guardiani del Tempio ne fa uso unicamente nei casi in cui è necessario contrassegnare il proprio status di comandante.

Utilizzo della Cappa

Indossare una cappa è solitamente motivo di onore e orgoglio per qualsiasi soldato della chiesa: per questo motivo la quasi totalità dei paladini la porta sempre con sé, separandosene soltanto per ragioni della massima importanza. La necessità di tenere in buone condizioni la cappa comporta un seppur minimo impegno quotidiano, che fa comunque parte degli oneri del paladino: questo è valido soprattutto per l'ordine di Pyros, per il quale portare la cappa sulle spalle costituisce non soltanto un tratto distintivo, ma un vero e proprio obbligo formale derivato direttamente dalla propria Regola.

Usi propri

  • La cappa è in primo luogo un segno distintivo: il paladino viene spesso riconosciuto proprio dalle insegne raffigurate su di essa, e l'occhio esperto è spesso in grado di riconoscere l'investitura di un soldato della chiesa anche solo osservando il materiale del suo mantello o il "modo" di indossarlo. La possibilità di ottenere il riconoscimento del proprio status a partire dall'abbigliamento costituisce una grande comodità per qualsiasi paladino per via del particolare ruolo ricoperto all'interno della società, e non di rado si traduce in un vantaggio di tempo non indifferente.
  • La funzione principale del mantello è ovviamente quella di riparare se stessi e gli altri dal freddo, dalla pioggia e dalle intemperie: il tessuto della cappa è solitamente molto resistente, e non di rado costituisce un buon riparo: la maggior parte di esse viene inoltre levigata al momento della tessitura, con l'effetto di rendere il tessuto più impermeabile senza per questo comprometterne la traspirazione.
  • In conseguenza di un incendio, e in mancanza di utensili più appropriati, la cappa viene sovente utilizzata per spegnere fuochi piccoli o secondari: è una delle situazioni in cui la foggia particolarmente avvolgente si dimostra di maggior aiuto, riducendo al minimo la possibilità di sacche d'aria al suo interno e facilitando lo spegnimento della fiamma.
  • Trovandosi spesso nella necessità di doversi muovere per lunghi periodi attraverso territori non civilizzati e a dover passare spesso le notti all'aperto, il paladino ricorre sovente all'utilizzo della cappa come sacco a pelo improvvisato: la qualità superiore della stoffa aiuta a proteggersi dal vento, e costituisce un riparo minimale ma spesso adeguato nella maggior parte dei mesi dell'anno, a patto ovviamente di avere la cappa del materiale consono alla stagione.

Usi impropri

La cappa a ruota resta comunque uno strumento dalla grande versatilità d'uso, e sono molti i paladini che, in aggiunta agli utilizzi più comuni, si trovano costretti dalle circostanze ad introdurre sul momento modalità d'uso più o meno creative: tali utilizzi, che più di ogni altra cosa dimostrano le capacità eclettiche del capo, vengono definiti per comodità usi impropri; quelli presentati di seguito sono soltanto alcuni esempi relativi ad alcune delle campagne principali ambientate nel Continente di Sarakon.
  • Il soldato della fede Lucius Mahen, paladino dell'ordine di Pyros, prestò nel maggio dell'anno 517 il suo mantello a Julie Modane con l'intento di farle assumere l'aspetto di una paladina, nella speranza che eventuali soldati nemici, intimoriti dall'autorevolezza delle vesti, non la scegliessero come bersaglio; la precauzione, in seguito rivelatasi superflua, sortì comunque l'effetto di avvicinare molto i due protagonisti della vicenda. La medesima cosa ebbe modo di ripetersi soltanto pochi giorni dopo, in conseguenza del ferimento di Lucius e della sua impossibilità di accompagnare Julie e gli altri componenti del gruppo: in quella seconda occasione la superiore consistenza del mantello riuscì a proteggere parzialmente la ragazza dal morso di un pericoloso solifugo delle necropoli, assorbendo parte della forza penetrante dei chelicheri e riducendo grandemente la quantità di veleno inoculata (eventi narrati nella cronaca i misteri dell'Ogham Craobh).
  • Sempre Lucius Mahen, nel giugno dell'anno 517, chiese e ottenne da sir Marcus il permesso di poter accedere ad alcuni scampoli di stoffa utilizzati per il confezionamento di alcuni mantelli in uso presso la fortezza dell'Ultimo Sole (tra cui il suo): da quella stoffa sono stati ricavati due braccialetti, che il paladino e Julie Modane indossano come pegno del loro amore (eventi narrati nella conversazione tra Julie e Lucius del 17 giugno 517).
  • Durante la notte del 2 agosto dell'anno 517, l'adepta paladina dell'ordine di Pyros Solice Kenson utilizzò il suo mantello per segnalare ai propri compagni la direzione dei nemici che sta inseguendo: la particolare foggia ad arco che contraddistingue la cappa a ruota si dimostrò in questo caso di particolare aiuto, consentendo alla paladina di disegnare una sorta di "freccia" sul terreno dall'aspetto e significato inequivocabili (eventi narrati nella cronaca l'operazione Notte e Nebbia).
  • La sera del 10 agosto dell'anno 517, il guardiano del Tempio dell'ordine di Kayah Lorenzo Quart chiede a Solice Kenson di aiutarlo a tagliare il suo mantello nero in delle strisce di stoffa: l'utilizzo di tali bende venne palesato alla paladina e agli altri membri del gruppo soltanto il giorno seguente, in conseguenza dell'agguato all'infido mercante Pedro Larsac (eventi narrati nella cronaca l'operazione Notte e Nebbia).
Master e Giocatori sono incoraggiati ad aggiungere i loro contributi alla lista, purché di rilievo.
Creata il 22/11/2007 da DarkAngel (1355 voci inserite). Ultima modifica il 24/11/2007.
2711 visite dal 22/11/2007, 18:37 (ultima visita il 01/11/2024, 02:25) - ID univoco: 1232 [copia negli appunti]
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