La Marca di Havel




Il Simbolo di Eos





Segue dal capitolo secondo: alla ricerca del Vescovo



Dame della Carit� - non lontano da Lokeren - 8 novembre 623

Sotto il grigio cielo d'autunno il gruppo si riprende dalle fatiche sostenute, grazie alle attenzioni delle Pie Donne. Il Vescovo ammalato � curato il meglio possibile, mentre la povera Gisela lo veglia in preghiera fino ad addormentarsi ai suoi piedi. Ben si fa coccolare da Lucilla, una cordiale donnona, i Cavalieri e Scarlet si riposano e Anders si allontana in solitaria meditazione.
Trascorre qualche ora, Gisela si desta dall'agitato sonno che l'aveva assalita, e confidando in Eos si reca da Sieghard, chiedendogli di parlare in privato.
I due si allontanano dalla costruzione, in solitudine per la campagna, mentre cominciano a cadere le prime gocce di pioggia. Gisela esita molto a trovare il coraggio per parlare, infine fa un bel respiro e, senza guardare direttamente in volto il Cavaliere, gli confida: "sono una strega".
Sieghard rimane raggelato, si fa ripetere pi� volte queste parole, per sprofondare in un meditabondo silenzio.
"Sono una strega", ripete Gisela, "ne ho gi� parlato con Anders e con il Vescovo, entrambi mi hanno detto che questi miei poteri, se utilizzati per il bene, non sono necessariamente fonte di dannazione..."
La ragazza tace, guardando preoccupata il Cavaliere, che le domanda quando ella abbia mai utilizzato la sua � magia �. Gisela racconta allora del salvataggio del Vescovo, di quando il sant'uomo rischiava di precipitare sul mare, nei pressi del faro, e di come lei lo abbia trascinato verso la barca.
Sieghard infine annuisce, dichiarando di non avere intenzione di far del male alla ragazza, ma anzi di aiutarla a sopportare il fardello di un tale grande e misterioso potere. Gisela finalmente pu� respirare.
Dopodich� Sieghard si reca dal Vescovo, che nel frattempo si � destato dal torpore, chiedendogli indicazioni su come comportarsi con Gisela.
"Quella ragazza ha il cuore puro, non intaccato dal male del suo potere", gli dice il Vescovo. "La magia � invisa ad Eos, perch� � il frutto dell'orgoglio dell'uomo che vuole, con le sue mani, imitare il Dio. Tuttavia la giovane Gisela non � ancora corrotta dall'ambizione e dalla tracotanza propria degli stregoni, anche perch� le sue conoscenze del potere sono ancora poche. Cavaliere, vegliate su di lei, curate quella povera anima tormentata, affinch� ella possa superare la tentazione a testa alta, senza lasciarsi trascinare nell'oscurit�.
Evitate specialmente che entri in contatto con altre persone dotate dello stesso potere, che potrebbero turbare la sua purezza, seminando in lei il germe dell'ambizione. Perch� quella povera ragazza ha un buon cuore, che Eos l'aiuti a conservarlo".
Sieghard ascolta attentamente i consigli del Vescovo, dopodich� ne parla anche agli altri cavalieri.
Il gruppo si riunisce quindi nella stanza di Ben per discutere sul dafarsi: infine si decide di recarsi al Monastero di Torenburg, dove parlare con l'Abate Petrof, anziano e molto saggio, che forse pu� avere qualche notizia sulla scatola e su dove depositarla. Forse lo stesso Monastero di Torenburg sar� adatto, difficile ancora dirlo.
A sera dalle Pie Donne arriva un gruppetto di cavalieri, che il Vescovo trattiene l� come sua scorta e protezione. E il mattino seguente i nostri eroi partono.
Il viaggio fino a Lokeren � tranquillo, la citt� viene raggiunta a sera, ma per prudenza i nostri decidono di accamparsi fuori, temendo i malefici effetti della scatoletta sulla popolazione.
Non distanti sono accampati una trentina di Cavalieri in viaggio per Capo Horn.
L'indomani il viaggio non regala sorprese, e neanche il giorno successivo.
La zona che viene attraversata, sotto un pallido sole autunnale, � una immensa pianura che si stende a perdita d'occhio in tutte le direzioni.
Il viaggio prosegue per Hellendorn per la campagna soleggiata, accompagnato dai canti e dalla musica di Ben, delle ragazze e di Anders.
E' il 13 novembre, in tarda mattinata, che viene raggiunta Hellendorn.
Sieghard e Scarlet vanno in cerca di una imbarcazione per raggiungere il prima possibile il villaggio di Eder, da cui dirigersi in fretta verso Torenburg.
La citt� alta, che sorge su una rocca, � angusta e dai ratti molto nordici, strette strade raggomitolate su loro stesse, tetti aguzzi, insegne di metallo colorate con smalti colorati.
Il porto, ai piedi della collina, � affollato e vivace.
Qui i due trovano, da un vecchio gobbo armatore, la possibilit� di prendere una nave che parta anche nel pomeriggio, subito subito, per Eder.
Nonostante "la bella notte" sia una bagnarola, Sieghard si sente tranquillizzato dal suo giovanissimo capitano, un ragazzo di nome Abel, dall'aria sveglia ed esperta.
E cos�, caricati cavalli armi e bagagli sulla "bella notte", il gruppo parte alla volta di Eder.
Appena lasciata la costa, la povera Gisela inizia a sentirsi poco bene, e il suo malessere peggiora con l'avanzare delle ore. La sfortunata trascorre momenti terribili, affacciata dal parapetto della barca, con lo stomaco devastato dal mal di mare. E solo il buon Anders la sostiene e l'aiuta per tutto il tempo.
Intanto, mentre il mare, con il calare delle tenebre, si fa pi� agitato, Scarlet si avvicina al marinaio per attaccarci discorso, e i due ben presto finiscono con l'appartarsi. In un angolo buio della barca, mentre questa si fa sballottare dalle onde sempre pi� agitate, Scarlet commette peccato con il marinaio, giacendo insieme a lui.
Il giovane infine lascia la ragazza al suo riposo e si preoccupa di governare la barca, che arriva indenne al sorgere del mattino. Ed ecco la costa rocciosa che compare nella nebbia, sulla sinistra della barca, alta e a picco, sovrastata da un verde prato.
Per tutta la mattina "la bella notte" prosegue il suo viaggio, Gisela continua a stare malissimo, anche Ben inizia a sentirsi poco bene, mentre il marinaio inizia a prendersi sempre pi� libert� con Scarlet, anche davanti ai cavalieri.
Infine la barca attracca a Eder, dove Abel e il resto della ciurma conducono i Cavalieri alla locanda "l'ancora d'oro", dove la povera Gisela viene curata dalla premurosa ostessa, e tutti si nutrono e si riposano.
Nel pomeriggio il gruppo parte alla volta del Monastero.
Purtroppo per� nessuno si era premurato di informarsi se esistessero o meno strade dirette verso Torenburg, e strade non ce ne stanno. Quindi la comitiva si incammina per i sentieri nella campagna, mantenendo pi� o meno la direzione del Monastero.
I cavalli procedono lentamente, Gisela � ancora demolita per il viaggio terribile, e in generale le due ragazze si abbandonano al chiacchiericcio, infastidendo un po' i compagni.
A sera il gruppo si accampa in mezzo alla campagna coltivata, e la notte passa tranquilla.

Il giorno seguente si sveglia pigro sotto una pioggerellina triste e monotona.
Anders si sveglia e si erge tra i compagni che ancora lentamente si stanno destando, ed a loro fa questo discorso:

"Fratelli, la Santa Missione che ci � stata affidata non pu� continuare, non pu� essere conclusa, se noi non siamo puri. Poich� il peccato allontana da noi la Benedizione di Eos. E senza l'aiuto di Eos l'Impresa che stiamo cercando di portare a termine pu� solo fallire.
Dobbiamo espiare le nostre colpe, con il digiuno, la preghiera e la carit�, Fratelli. Invochiamo Eos, affinch� legga il nostro pentimento e gradisca il nostro sacrifico e ci perdoni e torni ad illuminare i nostri passi.
La colpa di cui parlo � ben chiara: Scarlet, tu hai ceduto alle tentazioni dei sensi, hai indugiato nei piaceri della carne con ingordo egoismo. Eos condanna la ricerca della soddisfazione bestiale dei propri istinti e punisce chi vive indugiando nei piaceri.
Tu hai commesso peccato su quella barca, tu commetti oggi peccato, non chiedendo perdono e Eos per ci� che hai fatto. E con il tuo peccato di attiri la Maledizione e la Collera divina.
Eos sa anche che il tuo peccato � stato in parte provocato da noi, Fratelli cavalieri. Noi che non abbiamo istruito, noi che non abbiamo vegliato, noi che non siamo intervenuti. Noi che giacevamo stremati dal sonno, noi che eravamo troppo sfiniti dalla stanchezza, noi che siamo stati troppo egoisti e sordi. Il nostro peccato � grave. Abbiamo mancato ad uno dei nostri obblighi, e per questo dobbiamo fare ammenda chiedendo perdono ad Eos Padre, supplicandolo di perdonarci.
Se il nostro cuore non sar� puro e la nostra coscienza pulita, faremmo meglio ad abbandonare il fardello che portiamo in questo punto. Faremmo sicuramente danni minori".

I compagni reagiscono in modo diverso alle parole del santo eremita: Sieghard, contrito e toccato, si allontana dagli altri per pregare per l'anima di Scarlet; Wolfried, silenzioso, continua a mangiare, non accogliendo il suo invito al digiuno; Vin cerca di convincere Scarlet, molto diplomaticamente, ad accettare le regole del gruppo in cui ci si trova, indipendentemente dai propori desideri e dalle convinzioni personali; il piccolo Ben e Gisela sono scandalizzati al pensiero che Scarlet possa aver commesso peccato con il marinaio.
E lei, Scarlet, affronta a testa alta i cavalieri e l'eremita, dichiarandosi certa di non aver fatto niente di male; la ragazza anzi � offesa dalle parole di condanna dei compagni, specialmente di Anders e Sieghard, che non esitano a chiamare meretricio ci� che ha commesso. La tensione sale, Anders dichiara l'inizio del digiuno e Ben, silenziosamente, vuota al suolo il sacchetto di riso che portava dalla sua casa, e si nasconde dietro le larghe spalle dell'eremita.
"Siamo in missione per conto di Eos", dice poi Sieghard, "non possiamo distrarci e commettere simili sconcerie: preghiamo e proseguiamo".
Wolfried tace, ma � sotto sotto un criptoeretico.
La giornata trascorre cupa e taciturna, le tensioni si esprimono nel silenzio, durante la interminabile e monotona cavalcata per i campi battuti dalla pioggia.
L'indomani il tempo � grigio, la comitiva prosegue per le campagne, incontrando non pochi problemi nel mantenere la direzione corretta. Nel pomeriggio sono raggiunte delle colline, che si aprono verso una pianura coltivata a risaie, e in lontananza il grande fiume. Lungo la strada Vincet intravede il bagliore di armature, ci sono soldati in movimento.
E mentre Anders prega per i monaci di Torenburg, il percorso per le colline diventa faticoso. Scarlet tace durante tuto il tempo, mentre a sera Anders e Sieghard digiunano, cos� come il giovane Ben, e vegliano in preghiera.
Finalmente l'indomani un pallido sole rompe la coltre di nubi e illumina le campagne. C'� tramontana, un vento freddo e sferzante.
Finalmente a met� giornata si intravede, sul fianco di una collina parecchio distante, quel che potrebbe essere un monastero. La strada � tortuosa lungo il fianco di una ripida collina, e solo a sera si raggiunge il muro del Monastero di Torenburg.


Monastero di Torenburg - 17 novembre 623

Il sentiero tortuoso fino al monastero � segnato dalle impronte di muli e carretti. Il muro del complesso religioso viene raggiunto all'imbrunire. Il sentiero si interrompe davanti ad un solenne portone di legno scuro.
E' Sieghard a bussare, e subito un monaco basso e scalzo viene ad aprire, introducendo gli ospiti con aria stupita. E' in corso la funzione della sera e non c'� tempo per i convenevoli: i cavalli sono lasciati nelle stalle, oltrepassato un primo cortile, quindi il gruppo viene condotto nel secondo grande cortile, su cui si erge la grande chiesa, un edificio monumentale scavato in gran parte nella roccia, piuttosto in alto rispetto al suolo.
Anders non entra nella chiesa ma, in segno di penitenza, si stende a terra in preghiera. Gli altri entrano nella chiesa scavata nella roccia, ammirando le grandi vetrate dell'unico versante aperto, il soffitto affrescato come un cielo sereno, le nicchie buie, e lasciandosi trasportare dai profondi canti dei monaci.
Nella chiesa seguono la funzione anche una decina di cavalieri, che portano le insegne del Cardinale. Ci� scatena il nervosismo di Sieghard e dei suoi compagni, i quali provano a rivolgere il loro cuore ad Eos, ma non trovano alcun conforto nella preghiera.
Ben, al termine della funzione, chiede ad un giovane monaco di poter parlare un po' con lui. Fratello Donkin conduce il ragazzo su una terrazza, e qui questi gli racconta le sue angosce per aver viaggiato in compagnia di una prostituta.
"Mia sorella Ermitilla mi diceva sempre", confida Ben amareggiato, "che accompagnarsi con una prostituta e' peccato!"
Fratello Donkin tranquillizza Ben del fatto che il peccato non consiste tanto nel viaggiare anche nella compagnia di donne di facili costumi, quanto nell'indugiare in atti o in pensieri impuri. Quindi rassicura Ben, che non ha compiuto alcun peccato, ma lo avverte di stare attento per l'avvenire. Le donne di malaffare forse tenteranno di sedurlo, di spingerlo a peccare, e lui deve resistere, deve stare attento a non lasciarsi tentare dai piaceri della carne, ma di resistere puro e saldo davanti alle debolezze.

Mentre Ben si confida con Fratello Donkin, gli altri sono condotti alle loro stanze, nella foresteria, e chiedono udienza all'Abate Petrof. Ed e' con loro sommo sconcerto che vengono a sapere della recente scomparsa dell'anziano monaco, da pochissimo sostituito da un nuovo Abate, proveniente da Zagan, Padre Canlan. I dieci cavalieri presenti nel Monastero rappresentano infatti la scorta che lo ha accompagnato.
Il monaco racconta che Padre Canlan � un sant'uomo, tanto che ha persino deciso di dare nuovo lustro al monastero, scavando una antica cripta, ormai sepolta da secoli, e sono proprio adesso in corso i lavori.
Delusi, i cavalieri chiedono al monaco se sia possibile parlare con qualcuno anziano e saggio, con la persona pi� anziana del Monastero, e questi va a chiamare Padre Angus, il venerando Padre Angus, bibliotecario del Monastero di Torenburg.
Prima che arrivi il vegliardo, giunge a trovare i visitatori l'Abate Canlan.
Ma Sieghard � molto diretto con lui, non gli dice niente se non di essere stato mandato dal Vescovo a parlare con l'ormai defunto Padre Petroff. L'abate se ne va poco dopo, all'arrivo del vecchissimo Angus. Anders lo saluta con pesanti parole: "Abate, fate in modo che la vostra scellerata curiosit� non sia di pericolo per tutti quanti".
Il vecchissimo Padre Angus � assolutamente decrepito, a stento si regge in piedi, ma i suoi occhietti sono ancora vispi e svegli.
Quando finalmente il gruppo rimane solo col vecchio monaco, questi lascia capire che non � saggio parlare l� nella foresteria, dove potrebbero esserci orecchie indiscrete e non viste, e guida tutti ad una terrazza molto pi� in basso, sulla valle. Qui si pu� parlare pi� liberamente.
Una volta soli e lontani da possibili spioni, Sieghard senza tanti complimenti caccia fuori la scatola e la porge al vecchio Angus, che la vede e subito inorridisce, non volendola toccare.
L'anziano monaco inizia a sussurrare strani discorsi a proposito di una profezia, del ritorno del Demonio Kelost, e delle leggende collegate alla sua antica distruzione ad opera dei cinque santi. Il vecchio parla dei cinque Santi e di come probabilmente ognuno di loro ha portato con se un frammento del Demonio, per nasconderlo in luoghi santi come monasteri. E forse � questo cio' che il nuovo Abate sta cercando nella cripta sepolta...
Riportato nella sua celletta il vecchio Angus, i cavalieri decidono di andare a cercare nella cripta segreta, anche se non sanno da dove ci si acceda: chiedono quindi al vecchio, che dice loro che stanno scavando negli orti, non distante dalla grande chiesa.
Tuttavia le ricerche notturne sono interrotte dalla costatazione che i Cavalieri del Cardinale fanno turni di guardia e sorvegliano la zona.

Mentre Anders decide di rinchiudersi nella biblioteca per consultare dei libri, il resto del gruppo si riunisce negli alloggi dei cavalieri: importanti decisioni dovranno essere prese durante la notte. Ben vorrebbe andare da solo a cercare la fantomatica scatoletta, ma non tutti sono d'accordo. Durante la discussione un improvviso rumore, proveniente dalla stanza accanto, desta l'attenzione di Vincent. Qualcuno li sta forse spiando? Il dubbio lo assale cos� per controllare la situazione utilizza uno stratagemma: fingere di sbagliare stanza, in questo modo pu� farsi un quadro della situazione� infatti, nella stanza ci sono sette od otto lettini di cui quattro occupati. Tornato in stanza Vincent spiega ai suoi compagni le cose che ha visto e che sarebbe meglio abbassare il volume della voce. I cavalieri e Ben sembrano essere giunti ad un compromesso quando un secondo rumore, questa volta proveniente dal corridoio, interrompe nuovamente la discussione.
Vincent e Ben escono nel corridoio e vedono una luce provenire dalla scala che prontamente si spegne. Siegahard rimane sulla soglia della porta e Vincent corre in direzione della luce. Ben approfitta della situazione per dirigersi furtivamente verso l'orto.
Vincent raggiunge l'uomo che, maldestro, al buio cade facendo un rumore incredibile, dando cos� l'opportunit� al suo inseguitore di pestarlo.
Alcuni cavalieri, insospettiti dai tantissimi rumori, escono da una stanza e si avvicinano cos� a Vincent e all'uomo che, dolorante, � disteso sulla scala. Vogliono delle spiegazioni e nasce un diverbio fra loro, Siegard si rende conto di conoscere uno dei cavalieri, ma non ricorda dove lo ha visto. Ammoniti Vincent e Sieghard vengono "invitati" a tornare nelle loro camere. Non potendo fare nulla i due cavalieri eseguono reticenti gli ordini ma al loro ritorno scoprono che Ben � scomparso, cos� decidono di seguirlo per controllarlo di nascosto. La loro fiducia nel ragazzo non � infinita come dovrebbe. Scarlett rimane in stanza. Gisela e Wolfried raggiungono Anders in Biblioteca. La saggezza dell'eremita sarebbe di grande aiuto in questo momento ma Anders si trova nelle braccia di Morfeo e Gisela fatica non solo a svegliarlo� anche a fargli intendere la gravit� della situazione. L'eremita sembra molto pi� attento ad un libro sotto i suoi occhi, di cui pare non essersi accorto prima, che alle parole della povera e sconsolata Gisela. I cavalieri intanto, dopo l'infruttuoso controllo, tornando in stanza, per aspettare Gisela Wolfierd e Anders, si accorgono dell' enorme fermento che c'� nell'aria. Vincent ha un'idea geniale: usando la finestra, e scavalcando il muro, sarebbero sul tetto e controllerebbero dall'alto, indisturbati, la situazione sottostante. Questa volta Scarlett, anche se malata, deve seguirli! Saliti sul tetto cercano di seguire i movimenti dei cavalieri, vorrebbero capire i turni di guardia e notano l'atteggiamento un po' troppo sospetto di un cavaliere. Scarlett dalla sua postazione vede passare Gisela e Wolfried ma Anders non � con loro. La stessa scena � vista da Ben, ma la sua attenzione � tutta rivolta ad un cavaliere che incrocia Gisela e Wolfried e che apparentemente non si cura di loro anzi, frettolosamente, si dirige verso l'orto per parlare con un'altra persona. Ben non capisce cosa si dicono, ma vede uno dei due andare verso la parte illuminata dell'orto, dove ci sono i lavori, non � sicuro ma una botola sembra essersi aperta e il cavaliere? Sparito!
Gisela e Wolfried rientrano nei loro alloggi e sono ammoniti sulla loro passeggiata notturna.
Gisela ha l'impressione di aver visto gi� l'uomo che la rimprovera, ma anche lei non ricorda dove: � molto turbata dalle sue parole, offensive e prive di riguardo; stizzita entra nella sua celletta senza per� chiudere bene la sua porta, vuole studiare bene la situazione.
Wolfried si rende conto che la porta della sua stanza � chiusa a chiave e quindi non pu� entrare.
Sieghard, dopo aver visto passare sotto i suoi occhi i suoi amici, comprende il problema del compagno e si avvicina alla finestra per origliare: sente distintamente le parole di un uomo che con tono minaccioso intima di sfondare la porta:
riconosce nella voce di questi il nipote del cardinale, ma in quello stesso istante dal piano inferiore alcuni cavalieri si rendono conto della presenza di Vincent, Scarlet e Sieghard sul tetto. I tre scendono nel piazzale per rientrare nello stabile da dove sono usciti ma ad attenderli ci sono dei cavalieri, l'abate, il nipote del cardinale e un monaco. L'incontro non � piacevole: le spiegazioni non sono convincenti, ci sono delle incomprensioni e l'intemperanza di Vincent getta tutti nel panico.
Il protagonista indiscusso della serata sembra cercare la rissa, ma non vi riesce e anzi � spiazzato da un cavaliere.
Ben intanto capisce in che guaio si sono cacciati i suoi amici e, per non crearne altri, raggiunge l'eremita per raccontargli l'accaduto il quale, sentita la storia, decide di raggiungere i suoi compagni. Anche lui ha un diverbio con l'abate, infatti le sue parole gettano il gelo nella stanza, sono dure e taglienti ma sono del tutto inutili perch� ormai il verdetto � stato dato: Anders insieme con Ben dormiranno nella biblioteca, Scarlet verr� condotta in un alloggio sotto sorveglianza e i tre paladini verranno rinchiusi nelle celle. A Sieghard, ormai abbandonato dal buon Eos, viene tolta la scatoletta; chiede che sia condotta nelle mani di padre Angus, ma questo suo desiderio non sar� esaudito anzi cadr� nelle mani della persona pi� sbagliata e la sua esclamazione di gioia nel riceverla sar� udita da Gisela che non capir� n� cosa sia il dono tanto atteso, n� il suo destinatario.
In questo caos nessuno si � curato della povera Gisela che invece dalla sua stanza ha potuto sentire tutto e comprendere la situazione. La sorte per una volta non l'aveva abbandonata ma lei, invece di beneficiarne, ha sfidato il fato andando cos� incontro alla sconfitta sicura. Quando ormai tutto il convento sembra essere addormentato, Gisela esce dalla sua stanza.

Vorrebbe andare dai cavalieri ma non sa proprio dove essi siano rinchiusi e allora pensa di poter completare lei il lavoro di Ben, ma a differenza del ragazzo che � molto bravo nel nascondersi, viene scoperta e condotta nella stanza di Scarlet. Le due possono cos� finalmente parlare di tante cose���

Mattina del 19 novembre.
Gisela e Scarlet si svegliano e chiedono notizie sui loro compagni al cavaliere che fa la guardia fuori della stanza.
Vorrebbero poter raggiungere Anders e Ben in biblioteca, ma la guardia non ha il potere di esaudire il loro desiderio.
Comunque permette loro di parlare con un monaco del convento. L'uomo che gli si presenta �, poverino, molto brutto ma dietro quell'aspetto orripilante si nasconde un uomo dolce e comprensivo che esaudisce subito le loro richieste e le accompagna personalmente in biblioteca. Nel frattempo Anders e Ben parlano con padre Angus. Ben esprime il desiderio di voler parlare con padre Dorkin. Padre Angus, cercando di esaudire la richiesta di Ben, esce dalla biblioteca per andarlo a cercare ma passa per una porta secondaria e il piccolo Ben ne approfitta� seguendolo si ritrova cos� in una stanza adiacente alla biblioteca che � un'anticamera dell'alloggio di padre Angus. Ben vede una scala e senza pensarci sale per vedere cosa c'� di sopra. Il tempo passa e Anders si spazientisce, decide cos� di voler a tutti i costi riuscire a parlare con l'abate ma uscendo dalla porta principale � ovviamente fermato dal cavaliere che � di guardia. Si accende una discussione fra i due e Anders perde definitivamente la pazienza ma per il momento la sua saggezza ha la meglio, cos� seguendo l'esortazione del cavaliere torna nella biblioteca dove parla con due monaci di S. Colin. Uno dei due monaci sembra molto informato, almeno sulla teoria, ma non capisce bene le parole dell'eremita�.come tutti del resto: Anders � un povero saggio incompreso. La discussione � in ogni caso interrotta dall'arrivo di padre Angus e padre Dorkin, questi con una scusa si allontana con Ben per ascoltare una sua seconda confessione che avviene lontano da orecchie indiscrete. Ben racconta tutta la loro storia, compresa la ricerca della seconda scatoletta che si trova nel convento, chiede anche di potersi introdurre segretamente nella galleria sotto l'orticello dove stanno facendo gli scavi e dove sicuramente la scatoletta � nascosta. Per quanto la sua richiesta sembri impossibile, gli viene accordata. Per accedere agli scavi non visto si nasconder� in una carriola coperto da delle assi di legno. La decisione � stata presa quindi i due tornano in biblioteca dove trovano anche Scarlet e Gisela. Ben in questo momento non pu� pensare all'imbarazzo che ultimamente ha provato alla loro presenza, ha cose pi� importanti in mente: pregare affinch� Eos guidi la sua impresa e lo assista attraverso la fede.
Dopo aver parlato separatamente prima con padre Angus e poi con padre Dorkin, Anders � interpellato da Ben che, in segreto nell'anticamera, gli racconta il suo progetto.
Ora le due ragazze si sentono escluse e decidono di avvicinarsi alla porta per sentire le parole dei due amici, ma purtroppo non capiscono molto: Ben parla pianissimo e solo la voce di Anders si sente bene per� le sue parole sono solo di assenso, ma per cosa? Finita la confessione Ben si accinge a pregare nuovamente e Anders rientra in biblioteca, Scarlet pi� pronta si scansa subito invece Gisela pi� incapace non fa in tempo, lo sguardo di Andres la gela, anche un sorriso ingenuo come quello della ragazza non pu� toccare l'eremita che con la sua freddezza la fulmina: "la curiosit� � un peccato che solo nelle donne � cos� forte".

Anders non pu� attendere in eterno i comodi dell'abate e cos� decide di uscire, ma Marcantonie, il cavaliere che � di guardia fuori la porta, tenta di trattenerlo inutilmente; anche la pazienza dell'eremita ha un limite, e cos� senza controllo sferza un pugno al cavaliere rompendogli il naso. Ora pu� uscire nel cortile, mentre Scarlet cerca di fermarlo lui urla e strepita: " cavalieri e monaci, ascoltatemi�" racconta tutta la verit� ad una folla basita e attenta. Alcuni cavalieri tentano inutilmente di arrestare la sua foga, lo trascinano via mentre lui continua ad invocare Eos a pregare affinch� la mente degli uomini s'illumini. L'abate, che ha assistito a tutto, ordina la sua reclusione nelle segrete assieme ai suoi compagni cavalieri. L'eremita alla sola idea di essere rinchiuso in un sotterraneo impazzisce. Scarlet riesce a vedere dove lo portano. Gisela intanto assieme ad un frate cura il povero cavaliere travolto dalla furia ceca di Anders e parla con entrambi cercando di rassicurarli sulla sanit� mentale dell'amico e confortare Marcantonie.
Angus nel frattempo chiama Ben in disparte: � giunto il suo momento. Attraverso una cucina sar� trasportato, come stabilito, in una carriola negli scavi. Ma il viaggio incontra dei problemi e nel cortile per poco non viene scoperto, Ben per� si � affidato ad Eos che lo aiuter� fino alla fine�. Arrivato a destinazione Ben dovr� aspettare la pausa per sgattaiolare fuori. Dopo un bel po' sentendo il silenzio assoluto e sbirciando dal suo nascondiglio si accerta di essere solo e cos� esce dalla carriola. Appena fuori � investito da una strana sensazione, sente freddo ai piedi un freddo che aumenta sempre di pi�. Ma questo non lo scoraggia, e la ricerca pu� iniziare. Camminando arriva in una stanza circolare, splendidamente affrescata: vi sono rappresentati cinque santi, il pavimento � un bellissimo mosaico che riproduce una donna e un bambino. Ben comprende subito che anche queste due figure sono dei santi ed � attratto dal giovane, prega affinch� l'aiuti a trovare la scatoletta. Mentre � in questa meditazione avverte una presenza e una luce che si fa sempre pi� intensa, � l'anima della sorella Ermitilla. La gioia che prova Ben nel rivederla � cos� intensa da confonderlo a tal punto che cerca di abbracciarla, ma invano, lei gli sorride, lo prende per mano e lo conduce verso uno dei santi dipinti sul muro: agli occhi di Ben la sorella � un angelo perfetto e sublime con la sua aurea dorata � bellissima. Questo angelo mette una mano sul viso del dipinto e, per un attimo, Ben crede di vedere gli occhi dell'affresco muoversi.
Ermitilla brilla, cerca di comunicare al piccolo fratellino qualcosa, poi accarezza il suo capo. Ben � commosso e anche se i suoi occhi sono velati di lacrime vede quelli della sorella rotti in un pianto. Poi come per magia lei svanisce. Ben non pu� pi� trattenersi e piange poi si riprende e ripetendo i gesti della sorella attiva un meccanismo che apre un piccolo vano dietro gli occhi del santo. La sua missione � quasi conclusa, quando dei rumori da lontano lo sorprendono (stanno tornando al lavoro) ma Ben non pu� fermarsi ora deve solo prendere la scatoletta, l'afferra� � di metallo e piccola, tanto piccola da passare attraverso gli occhi del santo, ha degli intarsi finissimi. Ora non gli resta che uscire, anche se tutto intorno � buio, una guida quasi spirituale lo conduce via dal posto sacro, come grazie ad una misteriosa magia si ritrova vicino alla carriola. Ora deve solo aspettare il momento pi� opportuno per uscire dalla galleria. L'unica cosa che pu� fare � pregare affinch� la situazione si risolva. E cos� accade! La persona che si trova nella galleria si allontana, Ben lo segue ma non � abbastanza cauto da non farsi scoprire, la sua buona stella lo continua ad aiutare e la persona che lo ha condotto nella galleria comincia a litigare con altre persone creando una tale confusione da permettere a Ben di nascondersi tra i rifiuti. Dopo tantissimo tempo viene portato via con una seconda carriola e scaricato con tutti i rifiuti in un fosso, si fa un po' male ma nessuno si � accorto di lui, Eos lo ha assistito fino alla fine. Scarlet intanto trova la strada giusta per raggiungere i suoi compagni ma scendendo nei sotterranei al buio cade facendosi anche male. Viene cos� scoperta da una guardia che vedendola in fuga la insegue.
Anders come impazzito tenta di sfondare la porta, la sua furia gli da una forza quasi indescrivibile e distrugge tutto quello che lo separa dalla libert�. Fuori di senno travolge Scarlett e il cavaliere che la insegue e finalmente all'aria aperta si calma, il cavaliere � tramortito e non riesce a comprendere nulla. Sopraggiunge anche Angus, che parlando con Anders cerca di calmarlo, e poi lo conduce via con se. Anders per� prima di ritirarsi chiede scusa al cavaliere che brutalmente aveva picchiato. La cella aperta da Anders permette a Wolfried di uscire, da una perlustrazione veloce il cavaliere si accorge di una porta, forse secondaria, che conduce in una dispensa che affaccia sul cortile. Wolfried non ci pensa due volte, deve uscire, deve recuperare la scatoletta tolta a Sieghard. Riesce cos� ad arrivare nella stanza dell'abate e cerca la scatoletta, si accorge di una porta, � chiusa! E la chiave? Sicuramente � nelle mani dell'abate che proprio in quel momento sta per tornare. Wolfiried fa in tempo a nascondersi sotto il letto. L'abate entra borbottando qualcosa e dopo un po' si addormenta sul letto sotto il quale il cavaliere si � nascosto. Ora per� Wolfried pu� cercare la chiave per aprire la porta. La scatoletta � di sicuro nascosta l� dentro. Pregando Eos fruga nelle tasche del saio e trova una catenella dove appese ci sono proprio le chiavi, apre la porta e si ritrova in uno studio, dove trova la scatoletta. E' ancora nello studio quando l'abate � svegliato a causa del discreto caos causato da Anders, si rende subito conto della sparizione della chiave, Wulfried sente le sue imprecazioni e capisce che presto entrer� nello studio per cercare la scatoletta. Si nasconde in un vano dietro la porta. L'abate sembra avvilito, la scatoletta � sparita, Wolfried ne approfitta per colpirlo. Lo imbavaglia e chiude la porta a chiave. La sua � una mossa astuta perch� l'abate prima di svenire emette un lamento di dolore che viene sentito da un cavaliere prontissimo ad intervenire preoccupato della sorte del suo abate. Wolfried non pu� fare molto, il cavaliere non � solo e dallo studio ascolta la loro conversazione e apprende che uno dei due rester� a fare la guardia alla stanza mentre l'altro lo continuer� a cercare.
L'esempio di Anders � subito seguito da Vincent che tenta di sfondare la porta mentre Sieghard prega. Sembrava che l'intraprendenza del cavaliere si fosse affievolita invece�. Ma questa volta � troppo anche per questi pazienti cavalieri che senza troppe contestazioni hanno assistito quasi passivamente alle intemperanze dei nostri amici. Un cavaliere scende nelle segrete per ammonire Vincent: ne nasce l'ennesima discussione e le parole del cavaliere cos� dure e sprezzanti sono delle dure offese difficili da sopportare anche per un calmo e tranquillo Sieghard che assorto ancora in preghiera non risponde alle false e tendenziose accuse. Ma� la voce irritante del cavaliere si affievolisce� sempre di pi�� sempre di pi�� poi� splash� la spada di ferro cade per terra�. Poi nulla.
I due cavalieri rimangono basiti non capiscono ed entrambi insieme cercano di sfondare la porta .Un altro cavaliere scende nelle segrete per calmare i bollenti spiriti ma lo sgomento lo assale alla vista orribile che si profila ai suoi occhi. Un corpo, se corpo si pu� definire, � frantumato in mille pezzi sparsi un po' ovunque creando uno spettacolo macabro. Oliver sopraggiunge ma a differenza del cavaliere non � spaventato e commenta in modo ambiguo lo strano accaduto. Libera entrambi i prigionieri: Siegard � subito investito da un puzzo orrendo ma non � disgustato anzi un brivido di piacere percorre il suo corpo, Vincent invece non regge allo spettacolo che si profila alla sua vista e vomita � Che cavaliere!
I due vengono condotti nel refettorio per parlare con l'abate, vengono anche legati ma non troppo, tutti li temono in fondo.
Wulfried ha la sensazione che tutti scendano dal piano dove si trova cos� certo della noncuranza esce dalla finestra: il dirupo lo attende famelico!
Gisela ancora in compagnia di Marcantonie � avvertita della terribile morte del cavaliere e decide di raggiungere Anders in biblioteca qui trova anche Scarlett e padre Angus che anche loro, saputa la notizia, sono invitati ad andare nel refettorio: "L'ira di Eos si sta abbattendo su di voi " l'eremita ha decretato la sua sentenza e, questa volta, qualcuno gli crede.
Ben dal suo nascondiglio quando si rende conto che l'agitazione di tutti � eccessiva e incontrollata ne approfitta per uscire e nascondersi nella stanza di padre Angus.
Nel refettorio la situazione si fa difficile la tensione � cos� pesante che potrebbe tagliarsi con un coltello, Padre Angus e le due ragazze vengono allontanate dalla stanza mentre i due cavalieri e l'eremita vengono massacrati di botte da tre cavalieri mentre un quarto assiste inerme a questa rude vendetta. Gisela piagnucola come una donnetta, il suo istinto di donna le fa comprendere la sorte orribile che si � abbattuta su i suoi compagni, il cavaliere che le � accanto cerca di confortarla, le assicura, anche se poco convinto, che nulla sta accadendo. Angus vorrebbe salvarli e�.
Sieghard mentre � picchiato a sangue continua a pregare sopportando come un eroe d'altri tempi il vile dolore, la sua fede anche questa volta viene premiata: l'ira di Eos si abbatte sul convento; la stanza diventa buia e fredda, molto fredda, lo splendido sole autunnale � coperto da una fitta nebbia e, come in trance, Angus entra nella stanza con le braccia elevate al cielo " nel nome di Eos fermatevi!" poi cade a terra, i cavalieri smettono di picchiare i tre paladini che sono come terrorizzati.
Sieghard dice: "Adesso capite il maleficio che state commettendo ?" Le braccia dei tre cavalieri si abbassano piano� piano� una profonda angoscia e un misto di rassegnazione e paura li assale. Gisela, sgomenta, aveva seguito il povero padre ed � la prima a rendersi conto della morte di questo ultimo, ne rimane sconvolta la sua voce terrorizzata viene sentita da Ben. Anders prende fra le braccia Angus e lo porta via, Gisela lo segue.
Wolfried ancora sul dirupo si accorge dell'oscurit� agghiacciante che lo avvolge e vede un arcobaleno di colori scuri attraversare il cielo grigio e minaccioso.
La situazione � di attesa!
Il sangue sul pavimento, come mosso da una mano invisibile, compone ben chiare le parole di una scritta in lingua Soter, che dice: "ANDATEVENE SUBITO!"
Sieghard ordina alle ragazze di correre in salvo insieme a Ben, e loro ubbediscono, allontanandosi di gran carriera dal monastero.
Poco dopo si scatena l'inferno. I monaci, rapiti, iniziano a muoversi come incantati verso le scale ai piedi della chiesa, in cima alle quali si vede la figura di Charn, che sta cantilenando una misteriosa e cupa melodia. Uno dopo l'altro, i monaci, come anche i lavoratori, prendono a massacrarsi tra di loro, con armi di fortuna, spade, e anche attrezzi da lavoro. Il bagno di sangue � agghiacciante.
Lo stesso Vincent si sente fortemente attratto dalla figura in cima alle scale, ma viene fermato dai suoi compagni prima che commetta qualche pazzia.
Anders e Sieghard si avventano verso la chiesa, per abbattere Charn, quando le vetrate esplodono d'un botto, e lingue di fuoco si levano verso il cielo. Il cortile del monastero � un lago di sangue, grida, urla invereconde, la battaglia infuria crudamente. E mentre Sieghard combatte ai piedi della scala, Anders sale e fissa a lungo Charn, per poi iniziare a colpirlo col suo bastone. E lo colpisce, e lui non tenta di difendersi, ma continua a cantilenare. E cantilena, e intanto il suo corpo si disfa sotto i colpi di Anders, la testa si stacca di netto, ma la melodia inquietante e ipnotica prosegue.
Anders demolisce l'uomo di tonno e, stremato, arretra. La carneficina prosegue.
I cavalieri riescoono, insieme ad Anders, a farsi strada nel massacro, e raggiungono il refettorio, dove trovano il corpo, intatto di Padre Angus, che giace a terra in un cerchio di sangue che � come se lo proteggesse. Escono dal monastero, si riuniscono ai compagni e passano la serata in angoscia.
Uno stormo di corvi neri si avventa sul Monastero, coperto da una fitta nebbia nerastra molto densa, celebrando un lugubre banchetto coi cadaveri.
La mattina seguente il gruppo si riunisce con Wolfried, che si era messo in salvo dall'altra parte del Monastero, e visita il luogo del massacro: cadaveri ovunque, piume nere di corvo coprono i corpi senza vita dei monaci, dei lavoratori e dei cavalieri del Cardinale. Soltanto il corpo di Padre Angus � rimasto intonso, nella sua santit�.
Esplorando il Monastero, viene trovato, rinchiuso nello sgabuzzino dove lo aveva fatto prigioniero Wolfried, proprio l'Abate del convento. E' sconvolto, ha udito da prigioniero le urla e i rumori del massacro, ma per sua fortuna nessuno si � accorto di lui e non gli � stato fatto del male. Si avvede della situazione e accetta di seguire il gruppo a nord, verso il Monastero della Selva Nera. Comprende i suoi errori e se ne pente.
Viene raggiunto infine il villaggio di Torenburg, il gruppo viene accolto, curato e rifornito, e si prepara a partire verso nord, diretto all'ultimo importante Monastero della Marca di Havel.
Dietro lascia soltanto morte e devastazione.


Prosegue nel capitolo quarto: alla Selva Nera