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Il diario della Campagna di Leben
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creato il: 30/05/2005   messaggi totali: 40   commenti totali: 6
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18 settembre 626
Martedì 15 Novembre 2005

Pazienza

Fuggiti dal castello assediato e ormai destinato a cadere in mani nemiche, insieme ai miei compagni e a un buon numero di villici superstiti ci siamo messi in viaggio in direzione di Munden.
Chi aveva parenti nei villaggi che incontravamo restava lì, gli altri sono venuti con noi per gran parte del tragitto.

Fortunatamente la mia tenuta di Munden è intatta, ho potuto rinfrescarmi e ripulirmi - Loth solo sa quanto ne avessi bisogno - e mangiare finalmente qualcosa di buono.
Gli ultimi sfortunati paesani di Melsa che ancora non avevano trovato dove andare hanno ricevuto un onesto impiego nelle mie terre e in quelle dei miei vicini.

Sono passati pochi giorni in realtà, eppure mi sembrava passata una vita dall'ultima volta che avevo affondato le mani nella farina, assaporato i profumi delle spezie, passeggiato in un orto curato, tra gli alberi che già portano i colori dell'autunno.
Che sensazione sublime! Tutti gli affanni sono scivolati via da me come polvere sotto l'acqua fresca.

Eppure, dopo soltanto due giorni di riposo, siamo di nuovo in viaggio, per dare la caccia a De La Roche, l'infingardo falso inquisitore che ha portato tanta rovina a Melsa.

Mentre riposavamo nella stazione di posta, prima delle montagne da valicare, ci siamo svegliati di soprassalto a causa di uno strano frastuono che proveniva dall'esterno, e fumo, e bagliore di fiamme.
Non ci siamo fermati per capire cosa stesse capitando, ma subito siamo scesi coi nostri bagagli e ci siamo dati alla fuga.

Ci vuole pazienza in questa vita....
scritto da Lena Vonnegut , 15:15 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
12 settembre 626
Domenica 9 Ottobre 2005

Pancakes sotto assedio

Al castello c'era un pandemonio. L'assedio era in corso e tutti gridavano tanto da far scoppiare le orecchie.
Per sottrarmi alla confusione, e insieme per colmare il mio stomaco che iniziava a brontolare, ho raggiunto le cucine dove mi sono messa a preparare dei soffici pancakes, che ho farcito con zucchero caramellato e marmellata di mirtilli.
Come mi rilassa cucinare!
Quando sono venuti a chiamarmi che tutto era perduto, che la fortezza era destinata a cadere in mani lealiste e non c'era altro da fare che fuggire per il passaggio per così dire "segreto", non ho battuto ciglio.
Questi sono i miracoli della buona tavola: niente sembra così terribile se vissuto a pancia piena.
Ho fatto fagotto, raccogliendo le mie poche cose superstiti e parecchie razioni alimentari, ed insieme ai miei conoscenti sono fuggita.
Che ne sarà di noi? Solo Loth lo sa.
E tutto sommato, sarà la buona colazione, sarà la forza dell'abitudine, non riesco a prenderla troppo a male: è soltanto un altro disastro che si aggiunge alla lunga lista... per ora pensiamo a fuggire, poi si vedrà.
scritto da Lena Vonnegut , 21:25 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
12 settembre 626
Sabato 1 Ottobre 2005

Un po' di riposo...

Il sole era alto quando ho sentito la voce del signor Shane che chiamava Padre Berthold. Il prelato, insieme a Mastro Abbot e al signor Gert fortunatamente ancora dormivano, così ho avuto modo di darmi una rapida rassettata.
Dopo tutte le avventure e le disgrazie di ieri avevo un aspetto orribile.
Ho raggiunto il signor Shane e quando anche gli altri si sono svegliati il brav'uomo ci ha raccontato brevemente gli avvenimenti della notte e della sanguinosa mattina al castello.
Forse il mio resoconto non sarà proprio esatto, ma io al mattino finchè non faccio colazione ho difficoltà a concentrarmi.

Quel che ho capito è che il prigioniero che avevamo creduto morto in realtà era vivo ed aveva solo simulato il suo decesso e che al contrario ha ucciso la guardia ed il secondino, per poi provare a darsi la fuga attraverso un passaggio segreto delle prigioni.
Un passaggio non proprio "segreto", in effetti: io stessa ne avevo sentito parlare, da Loras, tempo addietro.
L'inettitudine del Vassallo non fa che stupirmi ogni volta di più.
Ad ogni buon conto il signor Shane ha acciuffato il fuggiasco e l'ha assicurato nuovamente alle prigioni.
Dopodichè, esplorando un altro passaggio segreto ha trovato una galleria che conduce all'esterno, nei pressi dell'accampamento nemico. Fortunatamente i nemici non se ne sono accorti...
Dopo l'esplorazione sotterranea, il signor Shane ha partecipato al combattimento in difesa del castello, ed ha riferito che Sir Loras rende onore al nome della sua famiglia - da quel bravo ragazzo non mi aspettavo niente di meno - mentre il signor Till è stato gravemente ferito in un combattimento. Pregherò Loth per lui.

Quanto a noi, raccontiamo al signor Shane della nostra spedizione di ieri notte, testimoniata stamani da un disgustoso fetore di topi morti.

Infine siamo tornati al castello tutti insieme, siamo entrati dal passaggio segreto e ci siamo divisi: i miei compagni sono andati chi a occuparsi dei feriti e chi del prigioniero, mentre io ho approfittato del momento tranquillo - all'interno della cerchia ristretta i nemici ancora non sono penetrati - per darmi una rinfrescata e pensare a mettere qualcosa sotto i denti.
Ormai non è più ora di colazione, ma nemmeno è ora di pranzo. Credo che organizzero' un bel brunch.
scritto da Lena Vonnegut , 09:47 | permalink | markup wiki | commenti (0)
 
12 settembre 626
Venerdì 30 Settembre 2005

Le streghe volano

Guarda! Guarda Abbot! Le streghe volano!!!!

Mmm... passamene un altro po' di quella roba, Bert, funziona alla grande.

Yeah.

scritto da Dialogo tra piggi , 23:31 | permalink | markup wiki | commenti (2)
 
12 settembre 626
Domenica 25 Settembre 2005

Mi sembra che stiamo dando i numeri.

Ho la netta sensazione che ci sia una deviazione delirante in tutti noi. Sarà la stanchezza, le notti scorse passate insonni, tutta la lunghissima sfilza di disgrazie che ci hanno colpiti una dietro l'altra, non so. Quello che mi sembra chiaro è che stiamo iniziando a comportarci in modo tutt'altro che sensato.

Faccio un esempio.

Stavo a cena in compagnia del Vassallo e di Padre Berthold, quando Mastro Abbot si è fatto annunciare e ci ha comunicato che il prigioniero capo dei traditori che si erano infiltrati nel castello è morto. Il Vassallo non si scompone, anzi dice, testualmente: "il fatto che si sia tolto dalle scatole è anche meglio".
Siamo impazziti? Sembra non interessargli il fatto che nelle sue prigioni la gente possa morire - si sarà ucciso? l'avranno avvelenato? chi sarà stato? - nè pare curarsi del fatto che la sua dipartita lo priverà delle informazioni che avrebbe potuto trarne.

Un momento dopo Mastro Abbot indica un cesto di noci, che mentre cenavamo erano state consegnate, e chiede informazioni sulla serva che le portava. Il Vassallo, ancora senza battere ciglio, comunica di avere solo servi uomini.
Dunque l'ultima arrivata puo' tranquillamente portargli noci alla sua mensa, e nessuno la controlla, nessuno la ferma...

Abbiamo appena scoperto di avere un possibile avvelenatore nel castello, oltre a tutti gli altri problemi già noti, e il Vassallo non trova sospetto che qualcuno gli porti della roba anonimamente.

Che sia vittima di qualche maleficio? Forse giusto così si spiegherebbe una simile faciloneria.

Di incantesimi è piena l'aria, perchè io stessa inizio a faticare di ricordare la vecchia strega che solo lo scorso pomeriggio mi parlò, la vecchia Eusebia. Ricordo del nostro incontro, ma fatico a ricordare dettagli come il luogo in cui viveva in paese e così via. Sembra che anche le altre persone nel castello subiscano una simile amnesia.

Ci ritiriamo dopo cena, quando mi arriva la voce che dopo la morte del prigioniero è scomparso il secondino che l'aveva accudito. Io non ho parole.

Non faccio in tempo ad iniziare il mio ricamo, che torna svelto Padre Berthold, che era stato in cappella a benedire le noci portate dalla misteriosa ragazza. Con lui c'è Mastro Abbot.
Padre Berthold ci dice: "Mentre operavo un rituale di purificazione sulle noci... ho avuto una visione". E poi ci dice che secondo la sua visione dobbiamo tornare tra le rovine di Melsa, immediatamente, e lì trovare una pozione che servirà per fermare i topi untori di peste.
Alzo gli occhi al cielo mentre Mastro Abbot fa notare che non dormiamo da tre giorni. Ad ogni buon conto sono lieta di avere una scusa per lasciare il castello, che mi sembra più un manicomio che una fortezza difendibile.

Ci facciamo quindi una bella passeggiatina notturna in mezzo ai topi, che fortunatamente non si avvicinano troppo, e vediamo in lontananza i fuochi dei nemici che si preparano all'assedio del castello.
Mi accorgo che sono talmente stanca che nemmeno più i topi mi spaventano, mi sono bastati tre giorni d'inferno per imbarbarirmi fino a questo punto?

Arriviamo alle rovine di Melsa, e qui escono una lettera scritta da una strega - Padre Berthold la prende e legge il pentimento della maledetta e la notizia che l'inquisitore impostore De La Roche si trova a Lorash - ed una boccetta.
Inizia una ridicola caccia al topo, io per sicurezza salgo su una sedia mentre gli altri, con noi c'è anche Messer Gert, acchiappano un topo e gli fanno bere la pozione.
Il topo muore, e gli altri intorno iniziano a fare la stessa fine.
E' un tale sollievo che nemmeno riesco a pormi le opportune domande di giustezza della scelta di Padre Berthold di utilizzare una pozione di origine incerta per combattere la piaga.

I topi comunque sono morti, ci ritiriamo sulla torre del campanile per riposare qualche oretta in santa pace, ma già vedo che albeggia.
scritto da Lena Vonnegut , 09:58 | permalink | markup wiki | commenti (0)
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