Bato ha scritto:Mi pare leggeremente troppo "avanzata" come istituzione, più da Stato Nazionale che da sistema feudale.
E' un'istituzione che vede la sua origine storica nel cinquecento e si diffonde nel 1600-1700, come del resto qualsiasi guardia civica diversa dalla semplice milizia cittadina (leggasi: contadino armato di forcone): tuttavia, visto che la nostra ambientazione la prevede e fa comodo averla, preferisco ispirarmi al modello reale e non creare strutture arbitrariamente arcaiche (con l'intento di creare una struttura verosimile)
Mi spiego meglio: "Impedire che un Duca nomini suo fratello come Colonnello della Guardia Civica (o roba simile)" prevede un controllo del potere Feudale centrale secondo me stranamente efficenete, però, come detto sopra, possiamo chiudere un occhio per motivi di giocabilità.
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Però nel caso di "Gestire eventuali trasferimenti interducali" abbiamom una attività che prevede una burocrazia centralizzata davvero un po' troppo avanzata, io temo, e pur potendo chiudere anche qui l'altro occhio mi pare che non ce ne derivi alcun vantaggio.
Hai citato due dei compiti del Generale, peraltro attualmente non previsti dalla voce. In realtà il nostro medioevo prevedeva figure amministrative che svolgevano funzioni di "controllo": chiaramente dobbiamo ispirarci a governanti non completamente dissennati e che avevano messo su una burocrazia non dico efficiente, ma per lo meno formalmente non primitiva (come Federico II di Sicilia ad esempio, che per l'epoca aveva messo in piedi una struttura amministrativa e burocratica di tutto rispetto con tanto di funzionari incaricati proprio di controllare le mosse dei feudatari locali - questo nel 1220). In realtà io non ho pensato a nulla di cosi' "complesso" e articolato (e penalizzante), mi sono limitato a immaginare un singolo uomo che ha il compito (tra gli altri) di controllare il rispetto di un obbligo tra vassalli, peraltro piuttosto facile da controllare.
Secondo me in tutte queste cose non si tratta di chiudere un occhio, ma di prendere i riferimenti storici più adeguati alla nostra situazione. Nella fattispecie la Guardia Civica come istituzione può piacerci o meno, ma se vogliamo prevederla dobbiamo renderla verosimile: l'idea di farla funzionare male (leggi: assenza di direttive sulla nomina dei Colonnelli e mancanza di un capo assoluto) perché "in fondo già è tanto che esiste" la trovo sbagliata, a quel punto secondo me è molto meglio dire che è una semplice estensione dell'esercito.
Sul discorso trasferimenti spendo un altro po' di parole perché forse non mi sono spiegato bene e ho dato erroneamente l'idea che si tratti di qualcosa di moderno: magari ti immagini la guardia che va dal superiore e chiede, "sa mia moglie è a Greyhaven, vorrei farmi assegnare li'", e il capitano inoltra il modulo al generale: non sono quelli i trasferimenti di cui parlo. Si tratta al contrario di ricollocazioni degli stessi capitani/maggiori non di rado ad opera dei poteri forti ("e' scomodo, non possiamo ucciderlo, spediamolo lontano"). Sono procedure assolutamente standard e presenti all'interno di qualsiasi corpo militare fin da epoche antiche, fin dalle cronache dell'operato di generali storici (Belisario et al.)
In generale vorrei che Greyhaven apparisse come uno stato unico
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Sono daccordo sul fatto che Greyhaven non debba essere una "Federazione di Paesi", però le parole "stato unico" rischiano di fuorviare.
In fondo si tratta di uno stato feudale (sempre che sia corretto il termine stato) in cui inevitabilmente l'autonomia dei singoli Feudatari sarà molto estesa.
Il termine stato è corretto, visto che le monarchie feudali di Inghilterra, Francia, Germania e Russia si formano proprio a partire dal XIII secolo e sono il primo esempio di stato propriamente detto. Questi stati sono da sempre l'ispirazione a cui il Granducato fa riferimento, e come loro presenta una forte autonomia Ducale non priva però di obblighi scritti e certificati, peraltro perlopiu' formali, da parte dei Duchi.
I Duchi sono vassalli, ricevono direttamente dal Granduca il beneficio cui è congiunta la dignità del loro ufficio. Sono tenuti ad offrire guarnigioni armate, fortezze in caso di guerra; devono partecipare alle assemblee plenarie; defono offrire consiglio e assistenza al signore nell'attività di governo e giudiziaria; fornire aiuti economici in circostanze particolari, come ad es. il riscatto del signore se fatto prigioniero, per il matrimonio della figlia, per l'investitura a cavaliere del primogenito, o per una crociata.
Questi sono gli obblighi formali dei Duchi. Sono sovrani del loro territorio?
Si.
Sono governanti autonomi, formalmente "vassalli" ma di fatto addirittura indipendenti?
Si.
Questo ci autorizza a non prevedere un capo delle forze armate, un generale della guardia e in generale una amministrazione centralizzata?
No. Se l'autonomia (enorme, peraltro) dei Duchi arriva al punto di decentralizzare l'amministrazione e di non prevedere piu' un potere centrale, sia pure formale, allora la strada giusta da seguire non è piu' la monarchia feudale (singolo stato, molteplici feudi) ma la confederazione di stati sovrani. Peraltro lo stesso discorso, in piccolo, vale per i Conti sotto ai Duchi, e via dicendo.
- a Gulas il Siniscalco (massima autorità civile) dei villaggi, cittadine ecc. viene nominato dal Signore (Feudatario) del luogo, e può non essere nobile.
Perfetto. E' già cosi', pressoché ovunque, da Greyhaven a Amer (per quanto ne so) a ovunque.
In altri Ducati i criteri di nomina potrebbero essere diversi, e potrebbe essere richiesto lo status "nobliare".
Anche qui nessun problema.
Una differenza del genere sarebbe abbastanza vistosa, ma di certo non mi stupirei di vederla in altri Ducati
La struttura politico/amministrativa che il Duca/Conte/Barone utilizza per suddividere, ripartire o amministrare i suoi possedimenti non è motivo di interesse del Granduca.
- il Codice delle Leggi è lo stesso di Greyhaven, ma le modalità con cui agiscono i giudici molto diverse. Le corti (nominate dai feudatari, senza ingerenze di altri poteri) sono molto ridotte, esistono magistrati itineranti, e in certi casi la legge può essere amministrata dai Siniscalchi o addirittura dalle Guardie Civiche. Inoltre c'è un sistema di carcerazione particolare.
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Questo è un classico punto in cui le differenze tra Gulas e gli altri Ducati possono essere davvero forti.
Anche qui non vedo il problema, peraltro mi piace il fatto che l'amministrazione della legge preveda grossomodo sempre le stesse figure (nella fattispecie i magistrati, i Siniscalchi/Borgomastri, le Guardie Civiche). Del resto, sono cose che mi sembrano sposarsi molto bene col mio documento, che non parla di corti, parla di magistrati e sottolinea che il compito delle guardie civiche é di assisterli nel loro operato. La situazione di Gulas, sulla carta diversissima e di fatto si spiega in poche righe nella scheda del Ducato ("i magistrati cittadini si chiamano magistrati itineranti, le guardie civiche a volte ne fanno a meno e decidono da sole").
- Editti Ducali. Sono leggi che possono normare, certo non in maniera opposta, ma spesso in maniera differente, alcuni aspetti. Credo siano propri di ogni Ducato, non solo di Gulas, ma di fatto sottolinenano l'indipendenza anche legislativa dei singoli Ducati.
Nel caso di Gulas per esempio si ricorre frequentemente alla Legge Marziale, visto che i territori orientali sono frequentemente soggetti a piccole invasioni, ed in ogni caso molti reati sono trattati più duramente.
Anche qui vale sempre lo stesso discorso: fino a quando queste leggi saranno razionali, giustificate dalla situazione e non completamente folli ("metà popolo deve mangiare l'altra metà") non vedo come qualcuno potrebbe mettere bocca sulle decisioni del Duca (o Conte, o Barone) di amministrare il suo territorio.
Ma se l'autonomia deve diventare "libertà di fare il cavolo che voglio, di disegnarmi lo stato che mi pare" allora sono contrario: ritengo che gestire un Ducato significhi avere grandi poteri ma anche grandi responsabilità, e la prima di esse è cercare di fare parte di un quadro globale e non di divertirsi a creare differenze per il gusto di crearle, ispirandosi a modelli completamente diversi e/o impiantando leggi, società o amministrazioni chiaramente fuori contesto rispetto al quadro generale. Dire che i siniscalchi possono essere nobili oppure no è una cosa, dire che un Duca è un elfo (o che non esiste la moneta) è cosa di ben altro spessore, e spero che sia una cosa sufficientemente evidente e chiara (se cosi' non fosse ditemelo, provvederò ad essere piu' chiaro). E' in questo quadro di riferimento che si impianta il discorso Guardia Civica, pensata per fornire ai Master territoriali uno spunto in piu'. Se il fatto che il Duca sia costretto a non nominare il fratello ma magari il suo migliore amico come Colonnello per dare almeno l'idea formale di essere un vassallo e di avere degli obblighi viene percepita come un oltraggio o una forzatura va bene, sono dispostissimo a cancellarla. Ma a quel punto riflettiamo sull'idea di stato unico, perché secondo me si fa prima a modificare questa cosa qui.
Insomma, l'idea dell'autonomia portata ai massimi livelli mi sta bene, ma l'idea che i Duchi siano cinque alieni e che ciascuno sia libero di disegnarsi il suo mini-stato/pianeta completamente diverso da tutti gli altri (e non penso certo alle differenze da te presentate) mi sembra senza dubbio da evitare. Nella fattispecie a me piacerebbe un clima generale di concordia tra Granduca e Duchi, che tutti i Duchi si dimostrino degni di fiducia e che ciascuno di loro sia un buon governante del suo territorio, senza prodursi (almeno *apparentemente*) in leggi assurde, comportamenti clamorosamente e apertamente irrazionali, dichiarazioni che giustificherebbero una scissione o una guerra interna o altre derive di questo tipo che piu' che caratterizzare l'ambientazione, la spaccano irrimediabilmente.
Abbiamo avuto il "mostro" Benson per anni, con l'assurda situazione di un Duca che se ne fregava completamente della situazione contingente creando tantissimi problemi di realismo (oltre che di giocabilità). Con la "vecchia Benson" facente parte del Granducato di occhi ne abbiamo chiusi non uno ma cinquanta, e grazie al cielo ora che ci sta la guerra la faccenda mi sembra finalmente lontanamente realistica. Mi piacerebbe che fosse l'eccezione che conferma la regola, e che autonomia non significasse indipendenza selvaggia: in caso contrario, se autonomia deve significare libertà di far casino, la strada è senza dubbio la federazione di Star Trek.