Si dice che a comporre questo Canto fu Ben-Kun, figlio di Amned-Kun, compagno del grande Re Gros-Tan. Egli, nato dopo il Grande Cataclisma, si rivolge al padre perito nella famosa esplorazione........



Eri con Gros-Tan nei profondi penetrali
del Dominio antico, scendevi con il Re
per le Vie Segrete,
gli Antri Celati vedevi e le Aule dello Splendore.

Chi vi guidò lungo strade nascoste, per i varchi proibiti,
chi vi diede l'ardore
e il desiderio audace?

Il Dio solerte, Ilmarinen paziente,
o la Potenza Misteriosa?
O l'orgoglio imperfetto?

Eri con Gros-Tan nei profondi penetrali
del Dominio antico e vedesti la Forgia.
Essa fu o un Verme Impuro dell'Abisso?

Domande dei Nani, quesiti senza risposta.

Ti braccavano Fiamme lungo Saloni fulgenti perdute,
ti cercavano i Vortici fumosi, brucianti,
e tu pregavi, correndo, il Nume dei popoli fieri,
il nome di Krinn, Primo dei Tanti,
e il savio giudizio, mite, ardito
dei Sei Fratelli all'infanzia del mondo,

tu pregavi, piangendo, Gros-Tan,
il Re delle Genti, e la Corona che fu
della Stirpe di Dor il fregio solenne,
Riparo dei Nani nei giorni del dubbio.

E si voltò l'Enorme, la barba volava al fuoco,
e si voltò contro la Morte degenere,

Gridate o Nani con lingue di tuono,
battete con forza gli scudi sonori,
e di voci cupe rimbombi l'Aula perduta.

Il Re si voltò
incontro al Destino, incontro all'Orrore,
che il Padre del Padre di molti suoi Padri
agli albori del tempo domò.

Non chiedete il prezzo dal coraggio
pagato, non chiedete a chi sopravvisse,
ai salvati dal Re.

Io ti rimpiango, Nair-Ib-Rhodes,
io che non ti vidi bella al cielo diamante,
io che non ti difesi sulle Torri elevate,
Nair-Ib-Rhodes, Dimora di mio Padre.

Questo canto è per te e per le cose più amate,
Nair-Ib-Rhodes, gli occhi del Re, le tue storie
mai fino ai Giorni del Nulla dimenticate.