La notte passa tranquilla E' mattino quando Amras si sveglia, lentamente apre gli occhi, la bocca è molto secca. L'uomo incappucciato dorme ancora, avvolto nel suo mantello nero girato su un fianco. Una spalla fa capolino tra i vestiti mostrando un tatuaggio che raffigura tanti piccoli serpenti uno parallelo all'altro. Amras si alza cercando di non fare rumore e si allontana di qualche metro da Sean guardandosi attorno, il panarama è simile a quello degli ultimi giorno, a sud cominciano ad intravedersi delle colline. L'alba è passata da un'ora e la ragazza si incammina lungo la costa, nella speranza di vedere lo sbocco di un ruscello, tornano indietro passa nel bosco, incappando in alcune piante di vite selvatica. Raccoglie un po' d'uva e torna da Sean. Trova il ragazzo seduto in terra con lo sguardo rivolto al mare. Amras "tieni" Amras gli porge dell'uva Sean si gira allungano una mano e poi comincia a mangiare l'uva. Amras "come stai?" Sean "sveglio... osservando la nascita di un nuovo maledetto giorno. Per il resto, meglio di ieri. Ora quasi mi reggono, le gambe, dico." Amras "bene, allora mettiamoci in marcia il prima possibile Sean "come mia tutta questa fretta?" Amras "prima si va, prima si torna, e prima i tuoi fratelli ci daranno da bere qualcosa di fresco" Sean "Loro ancora non sono arrivati." Amras "... beh, muoviamoci lo stesso" Sean si avvicina al cavallo molto molto lentamente, poi si tira su in sella e i due partono. Dopo circa due ore di cammino i due arrivano finalmente nei presso di un ruscello che si getta in mare. Amras salta giu' dal cavallo, Sean ferma il cavallo, si avvicina all'acqua e ci si butta dentro. La ragazza si accuccia vicino all'acqua (a monte di Sean) e inizia a bere, sale un po' a monte, trovandosi un riparo lontano da sguardi indiscreti per tuffarsi in acqua. Torna dopo un po', strizzandosi i lunghi capelli bagnati. Sean è con il cavallo all'altezza del bagnasciuga e guarda l'orizzonte cantilenando, il mantello è appogiato alla sella ad asciugare, così come la sua camicia. Amras si avvicina, a piedi, con gli stivali in mano guardando anche lei nella stessa direzione. L'uomo smette di cantilenare Sean "Casa tua è molto distante, vero?" Amras guarda dove dovrebbe essere il sud, e annuisce Sean "rimettiamoci in viaggio" Amras si sofferma un solo altro istante a osservare il mare e sale di nuovo a cavallo. Il viaggio prosegue, per interrompersi nuovamente verso la metà del pomeriggio. Sean "Se continuo morirò" dice Sean scende faticosamente da cavallo Amras "accampiamoci qui, allora tu resta qui, vado a prendere della legna" Sean si porta una mano sulla schiena e si massaggia, mente Amras va a prendere della legna e la porta al campo. Viene acceso il fuoco in un punto riparato dal vento all'interno del bosco. Ad un certo punto, Sean si alza e si allontana, a passo molto lento, aiutandosi con un bastone. Amras lo segue con gli occhi fino a quando non lo perde di vista, dopo un po' sente i passi fermarsi e poi un gocciolare d'acqua e un sosprio di sollievo. Passa un po' di tempo, sente dei rumori imprecisati, poi alcuni tonfi, silenzio e un mugugno. Sean "a..amras!" Amras va molto velocemente a vedere che succede, trova questo spettacolo: Sean terra a pancia sotto, nella mano destra stringe il collo di un serpente che gli si è arrotolato al braccio. Sean " ... prendi un coltello, abbiamo la cena". Amras si china velocemente su di lui e prende un coltello e lesta taglia la testa del serpente. Sean "prendila..." Amras prende, un po' esitante, il serpente morto, mentre Sean, ora che ha le mani libere, comincia ad alzarsi lentamente. Sean "non sarà il massimo... ma almeno è carne." Amras " ... tu dici che si puo' mangiare? e' un serpente... e' velenoso." Sean si incammina verso il fuoco. Arrivato, si siede e mostra la testa del serpente ad Amras, indica i denti: Sean "questi sono velenosi... il veleno è nella testa" Amras "... come per le persone.... Amras "e tu sai cucinare anche questo... coso?" Sean "dammelo, devo levare la pelle, cercami un legno piatto... o un sasso... sempre piatto." Amras esegue gli ordini. Sean spella il serpente e comincia a cucinarlo in tanti tocchi avvolti dentro foglie di vite bagnate che inumidisce spesso. Mentre Amras osserva tra il disgusto e l'ammirato. Sean non ha ancora riacquistato una buona mobilità alle mani ed è costretto a farsi aiutare dalla ragazza. Dopo aver messo la cena sul fuoco commenta: Sean "sarebbe meglio lessarli... ma questo è tutto ciò che posso fare." Amras "sembra buono" Amras assaggia e anche Sean mette in bocca la sua parte. Sean "ho mangiato di peggio..." Sean "bisognava lessarle..." mentre scuote il capo. Sean "Aiko, uno dei miei fratelli, usa la foglia di vite per cuocere il riso..." Amras "il riso?" Sean "Riso. Non si chiama così?" Amras "non l'ho mai assaggiato... ... ma tu da dove vieni?" Sean "da un sacco di posti diversi..." Amras "per esempio?" Sean "Le terre fredde del nord, Delos, i mari del sud... il granducato." Amras annuisce Amras "e quale posto ti piace di piu'?" Sean "Nessuno. Ogni posto è meraviglioso e maledetto... straniero e accogliente." Amras "... già, e ad Amer ci sei mai stato?" Sean "Si. Tu vieni da lì?" Amras "si, ... da Achenar" Sean "Si capisce da come parli." Amras "davvero? Dopo tutti questi anni... ancora si sente?" Amras sembra ... contenta Sean "certe cose non cambiano." Cosa ti ha portata quassù?" Amras ci pensa un po', assorta, socchiude gli occhi e fissa il fuoco Amras "sono... fuggita." Sean non dice altro, tira fuori la sua pipa, la prepara, e l'accende. Tira un paio di boccate e poi la porge ad Amras. La ragazza prova ad inspirare... tossendo violentemente subito dopo. Sean "bevi." dice Sean porgendole la borraccia. Amras "... grazie..." Sean riprende la pipa mentre Amras si asciuga una lacrima dall'occhio, e beve. Sean "è erba che viene da Elsenor. al mondo non c'è nulla di simile." Amras "... da Elsenor... ci sei mai stato?" Sean "Si, sono stato anche lì." Amras lo guarda con curiosita' Amras "fammi riprovare" Sean le riporge la pipa, Amras prova piu' piano ad ispirare. Sean "Tienilo in bocca prima, gustalo." Amras fa una faccia strana, gli occhi le si riempiono di lacrime, rimane cosi' per qualche istante. Sean "assaporalo... e poi soffialo via." Amras soffia, prova una piacevole sensazione di calore e sente un sapore particolare in bocca. Sorride, tira un'altra boccata, per poi passare di nuovo la pipa a Sean. Amras "... Elsenor... che posto è?" Sean chiude gli occhi... Sean "è come quest'erba. fangosa e puzzolente... paziente e fedele. Piove spesso... e questo fa crescere i prati... prati sterminati... morbidi... verdi... che si stagliano contro il cielo grigio... grigio come gli occhi dei marinai." Poi comincia a cantilenare qualcosa in una lingua dolce e musicale, che ricorda in qualche modo l'elfico, Amras non lo interrompe e ascolta in silenzio. Amras si incanta guardando il fuoco Sean "questa notte copriti bene, farò freddo." E dicendo questo si gira su un lato avvolgendosi nel mantello Amras rimane un po' seduta a guardare il fuoco, poi si stende li' vicino, rannicchiandosi nel mantello e velocemetne si addormenta. La mattina si sveglia molto presto, è freddo e tira vento, la ragazza si tira su lentamente, sempre tenendosi avvolta nel mantello. Sean è in piadi sulla riva, il mantello gli svolazza di qua e di là, scruta l'orizzonte. Per terra vicino a lui, due torce ormai consumate piantate nella sabbia. Amras non fa rumore, rimane li' accoccolata nel mantello finche' lui non si volta. Amras "li aspettiamo qui?" Sean "no, dobbiamo raggiungere la baia... non credo ce la faremo prima della pioggia" Amras guarda il cielo, oscurato da pesanti nuvoloni. Amras "proviamo.." I due si preparano e salgono a cavallo, Amras nota che Sean cammina ancora malino è ha sempre problemi ad articolare le mani. Dopo circa 3 ore di cammine un tuono lacera il silenzio, facendo sobbalzare Amras, il vento soffia sempre più forte e piano piano comincia a piovere. I due viaggiatori continuano per un po' in direzione sud, per poi dirigersi verso Est sud-est. Il terreno comincia ad alzarsi, la spiaggia si trasforma lentamente in scogliera ed il panorama diviene sempre più collinoso. La pioggia comincia a scrosciare copiosa, è praticamente buio. Passano almeno due ore prima che Sean si fermi. I due si trovano ora su un'altura, 40 metri più in basso una baia. Sean scende da cavallo, osserva la baia, che appare circondata da alti scogli e con uno stretto accesso al mare. A riva alcune barche a remi ed in alcuni punti al baia sembra illuminata. Al largo, un nave danza tra i flutti. Sean estrae un coltello con cui taglia un pezzo di redini, chiedendo ad Amras di annodare ciò che ne rimane, la ragazza svolge il suo compito meccanicamente, guardando la baia. Nel frattempo Sean, aiutandosi con la bocca, si è legato un coltello al polso sinistro, nell'interno del braccio, in modo da nascondere la lama con la mano ancora parzialmente inerte. Sean "fai in modo che la tua spada sia in vista" Amras indica la spada, che tiene al fianco Sean "Dobbiamo scendere a piedi, portando i cavalli per le briglie" Amras scende da cavallo, prendendo il cavallo per le briglie e i due si incamminano sotto la pioggia scrosciante, impiegando almeno 20 minutui per arrivare in fondo alla scogliera, nella baia, che ora sembra più vasta di come appariva dall'alto. Piove ed è molto buio, tutt'intorno il rumore del vento, della risacca e delle onde che si infrangono contro gli scogli. Sean "non fare gesti inconsulti se non vuoi morire giovane Vienimi dietro e stai tranquilla" Amras non risponde, si guarda intorno con gli occhi socchiusi per la gran pioggia, scorge in avanti, ad almeno un paio di dozzine di metri la luce di una torcia, dimenarsi a causa dell'acqua. La luce si avvicina, e Sean a passi lenti, ma che sembrano sicuri, le si avvicina. Amras scorge per un attimo lo scinitillio del pugnale legato al polso di Sean. Sean "Amico mio! Sono arrivato, finalmente!" Amras riconosce facilmente il portatore della torcia, è l'uomo grosso che vide a Lagos. Sean porge la mano destra al tipo che ricambia la stretta di mano dandogli una pacca sulla spalla Sean "eh... non credevate più sarei arrivato, vero?" E subito dopo aver detto questo sbraccia con il braccio sinistro più o meno all'altezza della testa dell'uomo che emette un grido strozzato. Sean "e soprattutto non lo speravi tu, figlio di una cagna...." L'uomo grosso cade in ginocchio tenendosi le mani alla gola Sean "sei stato fin troppo stupido..." L'uomo emette un cupo gorgoglio e cade al suolo di faccia, sempre con le mani alla gola. Sean lo supera con un lungo passo. Amras gli è accanto, pronta ad estrarre la spada. Da una grotta esce qualcuno con una torcia. Urla qualcosa ma che si perde nel vento. Sean avanza. Sean "E' questo il modo di ricevere tuo fratello, Aiko?" Sean si toglie il cappuccio Aiko "CHE MI VIENE UN COLPO!" urla in un greyhaven con un assurdo accento Aiko "Bastardo di un Saltimbanco!" Amras tiene gli occhi bene aperti, è sorpresa, davanti a lei un uomo dalla pelle completamente nera. Aiko "Figlio di vacca sterile, hai portato pioggia!" Sean "portaci dentro, dannato uomo nero" Sean e Amras avanzano verso la grotta preceduti da questo uomo nero con la torcia. Aiko "da quando viaggi con compagno?" Sean ".. è una storia lunga... " Amras alza gli occhi verso il tizio e vede una schiena solcata da un numero inaudioto di cicatrici strette e lunghe, man mano che si avvicina alla grotta, sente sempre più distintamente un vociare di cui non riesce a capire nulla. Finalmente i 3 raggiungono un riparo. Amras sta all'erta, non dice niente e non fa niente di particolare ed è piuttosto tesa. Aiko "Lasciate qui cavalli, loro più svegli di voi..." Amras lascia il cavallo vicino a quello di Sean Aiko> "siete più bagnati di putt...." l'uomo nero guarda Amras, sembra rendersi conto di qualcosa di sorprendente, quindi fa un goffo inchino alla ragazza. Aiko "signorina miei omaggi" Amras "salve.." Nel mentre, una calca di omoni rudi si è avvicnata al saltimbanco salutandolo, dandogli pacche sulle spalle, uno gli da un amichevole pugno in faccia, un altro gli offre un boccale e tutti ridono. Poi, Sean urla qualcosa in una lingua ignota, che ad Amras ricorda la lingua della canzone. E' costretto a ripetere la cosa un paio di volte, prima che la folla si disperda. Poi fa cenno ad Amras si avvicinarsi, lei obbediscce, guardandosi intorno, stringendo nervosamente l'impugnatura della spada. Si affiacciano su una grotta piuttosto grande illuminata, un po' fumosa, ma decisamente calda, dentro ci saranno 50-60 uomini accampati, che stanno sistemando delle lunghe tavole su dei cavalletti. Posano due sedie ad un capotavola e loro si siedono tutti attorno a questo tavolaccio improvvisato. Sean fa cenno ad Amras di sedersi accanto a lui a capotavola. La ragazza si siede, atteggiando il viso ad una securezza che non ha. Tosto vengono loro passati due boccali e improvvisamente un uomo rosso di capelli salta sul tavolo. E' un tipo assurdo, molto magro e flessuoso, è un uomo assolutamente elegante nei movimenti e nel portamento, ha sul colpo dei tatuaggi che ricordano quelli di Sean e subito comincia ad apostrofarlo in quella lingua strana e melodiosa, strappando alcune risate alla truppa. Amras è oggetto di molte occhiate. Sean si alza e beve un sorso del suo boccale, gli altri sembrano soddisfatti di ciò, gridano festosi. Poi dice qualcosa indicando Amras che resta muta fissando il tipo sul tavolo, poi la ragazza nebe un sorso dal boccale che ha in mano. La sala si ammutolisce, l'uomo dai capelli rossi la guarda divertito. Lei gli pianta gli occhi addosso e poi si scola il suo boccale e lo poggia sul tavolo. Mentre lei beve, Sean dice qualcos'altro che scatena l'ammirazione della truppa. Tutti, alzano il bicchiere guardando Amras e brindano. Scatenando poi il più confuso dei chiacchiericci. Si avvicina il Rosso dicendo qualcosa che fa ridere Sean. Riempi i bicchieri dei due ragazzi. Amras "grazie.." Il rosso la guarda, appare abbastanza sbronzo rosso "No parli parlaggio di noialtri?" Amras "no" rosso "dannoso, dannoso! Dispiaciuto!" e beve. Amras beve dal boccale rosso "Tu salvi mio fratello... era meglio se lui finiva in buco di culo di grosso pesce... Ma tu salvato mio fratello. IO tuo fratello" e fa un elegante inchino Amras sorride rosso "Tu mio fratello" Amras "io sono Amras" Lui risponde con un nome che Amras non riesce a cogliere e le da la mano. Poi risale sul tavolo, dice qualcosa con un tono molto autoritario e subito tutti si zittiscono. rosso "Ora... parlo con linguaggio di contadini per l'onore del nostro fratello.... nostro fratello donna. Che ha salvato il Saltimbanco. .... nessuno conosce da cosa lo ha salvato." Amras diventa rossa in viso rosso "Ma se lui dice che una donna lo salva, significa che il problema era grosso. Altrimenti inventava scusa." alcune risate rosso "Tutti conosciamo saltimbanco. Tutti sappiamo che lui vuole morire e non ci riesce." Amras si volta a guardare il Saltimbanco rosso "E una volta che è lì vicino... nostro fratello donna lo tira via per i capelli. Io dico che questo è successo. altrimenti lui non mi guardava con occhio da toro come adesso." rosso "Io ti conosco io e te siamo compagni di cazzate da quando eravamo alti così." alcune risate rosso "Per questo dico che il nostro fratello donna ha salvato il Saltimbanco. E questo è suo onore" Beve un sorso dal boccale che ha in mano. rosso "Ma dico anche che se saltimbanco no scopa fratello donna, vuol dire che saltimbanco ha stima di fratello donna. Saltimbanco rispetta donna." Mormorii increduli rosso "Se saltimbanco rispetta e stima donna. Io dico che" Amras sbianca e guarda il boccale che tiene tra le mani rosso "noi dobbiamo stimare e rispettare fratello donna. Quindi, nessuno metterò mani addosso a fratello donna...." Un pirata fa una domanda nella solita lingua strana rosso "Rissa? Non ci avevo pensato... Una rissa è una rissa... ma non sottovalutate fratello donna... se uno salva saltimbanco... può romperti la faccia quando vuole, Goran." Risate. Amras sorride, tenendo sempre il viso verso il tavolo rosso "E ora, l'Imperatore può darci la cena. In onore del Saltimbanco e del Fratello donna. ... e che nessuno si sogni di mettere in discussione i miei ordini!" Alcuni di quei pirati si alzano e si portano verso un angolo della grotta da cui esce del fumo, tornano portando quello che sembra cinghiale. Amras sentendo il profumino si sente subito piu' serena. Dietro di loro arriva un uomo moro, non altissimo, con un naso abbastanza grosso, che, aiutato dall'uomo nero, porta un pentolone. Viene servita una bella porzione di carne di cinghiale accompagnata da una minestra calda di ceci e farro. Amras ringrazia, Sean dice qualcosa all'uomo nero, in una lingua dal suono molto duro. Quindi si mangia e si beve in allegreia. Amras mangia e beve molto. Dopo una ventina di munito torna l'uomo nero porgendoli un piatto e dicendo: Aiko "fratello donna, questa è specialità di mio paese" Amras lo prende e ringrazia con un sorriso l'uomo nero, poi assaggia. Ll sapore le ricorda quello della foglia di vite, ma in meglio, e dentro c'è qualcosa che non riesce a catalogare. Sean "quella roba bianca dentro... quello è riso". Amras guarda Sean, annuisce e gli sorride. Sean mangia qualcosa, poi si alza col piatto, e si allontana, sedendosi in un angolo buio, abbastanza lonano e continuando a mangiare, mentre Amras resta al tavolo in silenzio. "e' così da quando è piccolo" dice da una voce che parla un greyhaven con un certo accento amerita alle spalle di Amras. La ragazza si volta, la voce appartiene al tipo moro e bassetto che è arrivato con la roba da mangiare, sembra avere una quarantina d'anni. Amras annuisce cordialmente Imperatore "è vero quello che ha raccontato il capitano?" Amras " ... non lo so: non ho capito quel che ha detto, visto che non parlo la vostra lingua..." Imperatore "Parli la mia, però." Amras "si, sono delle tue parti, credo" Imperatore "mi riferisco al discorso di poco fa... in greyahven..." Amras "... ah... si ho aiutato Sea... il Saltimbanco, ma il merito della sua salvezza e' soprattutto il fatto che e' robusto" Imperatore "Cos'è successo?" Amras "era ferito, stava male e ho cercato di aiutarlo." Lui alza un sopracciglio Imperatore "E te lo ha permesso?" Amras "certo" L'Imperatore spalanca gli occhi e Amras lo guarda con aria interrogativa Amras "beh? di che ti stupisci? Imperatore "il capitano ha detto che non sei la sua donna, giusto?" Amras "non lo sono, no." Imperatore "fratello donna..." le da una pacca su una spalla Imperatore "devi essere una persona fenomenale.... Amras istintivamente un po' si irrigidisce, anche se si sforza di far finta di niente Imperatore "quell'uomo si è fatto aiutare una sola volta in vita sua... quando gli hanno aperto la bocca da un'orecchio all'altro...." Amras si volta per un attimo verso l'angolo dove sta il Saltimbanco Amras "... chi e' stato? Un pirataccio. Nessuno di importante." Amras annuisce Imperatore "Forse si è rammollito a furia di stare sulla terraferma. ... il Saltimabnco che conoscevo non si faceva aiutare ...e le donne... le voleva solo sotto le coperte. Dev'essersi rammollito... non c'è che dire... Fratello donna, per me è un onore ed un piacere averti qui. Se ti serve, fai un fischio e l'Imperatore arriverà." Amras "ti ringrazio" L'Imperatore le riempie il bicchiere e se ne va. Forse a causa del vino, Amras comincia a sentirsi sempre più triste. Parla solo a chi le rivolge al parola, resta a tavola a mangiare, a fare i vari brindisi, poi quando la festa sembra è finita cerca Sean con lo sguardo. Non lo trova, va comunque nell'angolo dove l'aveva visto, si sente puzza di alcol e di pipa. La ragazza socchiude gli occhi, pensando all'odore di quella pipa, e ai prati verdi sotto il cielo grigio e comincia a sentirsi ancora più trsite. I prati ed il cielo cominciano lentamente a girare in un vortice di odore di pipa e la ragazza lentamente si addormenta. Quando riapre gli occhi, la grotta è nella penombra, c'è gente che russa qua e là, un leggero parlottare da una parte. Amras ha la testa un po' pesante, si incanta ascoltando il parlottio in quella lingua ignora ma così musicale che le culla la fantasia portandole alla mente immagini di battere di ali di meravigliosi uccelli bianchi sui flutti di un fiume dall'acqua bianca. Quando le voci tacciono, Amras decide di uscire fuori dalla grotta per prendere una boccata d'aria. Esce un po' barcollando, all'imbocatura della grotta un pirata la saluta. Non piove più e sembra non esserci nemmeno più vento. La luna sbuca tra le nubi che sembrano sempre un po' fosche, illuminando la baia di una luce lattiginosa che la fa apparire inanturale. Amras avanza fino alla battigia, esitante, e si riempie i polmoni dell'aria fresca e profumata del mare, pian piano riacquista lucidità, ma la tristezza non l'abbandona. In una delle barche tirate in secca c'è un figura seduta, solitaria. Amras non se ne cura, avanza, si arrampica sugli scogli, arrivando fino al punto in cui le onde si infrangono sulla riva, in faccia al mare. Sulla spiaggia sono stati tracciati dei solchi, disegni astratti cupi. Amras si siede su uno scoglio, fissando il mare scuro. Le viene da piangere, ma non vuole farlo. Le lacrime però escono da sole con l'unico effetto di intristirla ancor di più. China il capo sulle ginocchia e si addormenta in una posizione scomodissima. Viene svegliata dai gabbiani, è mattino. La ragazza si stropiccia gli occhipigramente e prova a muoversi, ma le fa male tutto. Il cielo è ancora nuvolo e a riva c'è un incredibile numero di gabbiani che urla. Amras si incanta ad osservarli. dietro ai gabbiani una barca tirata in secco, dove c'è la figura che Amras aveva visto la notte. La testa pelata con quel tatuaggio nero è inconfondibile. Sean è immobile ha la pipa in bocca e sembra osservare i gabbiani che si dimenano, gridano, sembrano mangiare. Amras si stiracchia cerca i disegni che aveva visto la notte, ma sono stati cancellati dalla marea, poisi allontana di qualche metro dalla battigia e aspetta, cosa non lo sa nemmeno lei. Dopo circa mezz'ora Sean si alza, va piano piano davanti alla barca e spinge con i piedi qualcosa dentro l'acqua, facendo non poco sfrozo, i gabbiani lo seguono urlando ora più forte. Amras inorridisce improvvisamente Poi Sean torna verso la grotta, mentre la ragazza lo osserva con occhi sgranati. Poi guarda i gabbiani, poi torna a guardare lui. Comincia a tremare, scende giù dal punto dove stava e va di corsa verso il punto dove stava prima Sean e guarda cosa attira tanto l'attenzione dei gabbiani. Davanti alla barca, la sabbia è in disordine, c'è però una discreta puzza e c'è il nugolo di gabbiani che sta finendo di pasteggiare con quello che sembra un cadavere, o almeno i suoi resti, ora in mezzo all'acqua. Amras comincia ad agitarsi per cacciare via i gabbiani, ha il viso pieno di lacrime e grida per mandarli via, si sta sentendo male, lo spettacolo è raccapricciante. Amras scaccia i gabbiani, grida, piange e poi scappa via dietro a delle rocce, nascosta dalla grotta e qui singhiozza disperatamente, in ginocchio mentre l'acqua le lambisce i pantaloni e i capelli chini. Disperatamente piange e tossisce forte. Un rumore proveniente dal mare attira la sua attenzione, riportandola alla realtà, lei alza gli occhi gonfi verso il mare e vedeuna barca a remi con l'uomo nero tutto zuppo sopra che rema. Le passa davanti e la saluta, Amras ricambia, sorride per un momento ma poi scoppia a piangere. Lui continua il suo tragitto. Amras si calma lentamente, ma la crisi di pianto si trasforma in un disgusto e in una rabbia profonda. Aiko scende per ormeggiare la barchetta e passa vicino alcadavere... lo guarda con un'espressione disgustata, poi prendi il corpo e lo spinge finché questo non si allontana galleggiando dalla riva con il suo caricao di gabbiani urlanti. Poi grida qualcosa, si sentono dei passi. Arrivano degli uomini che raccolgono dei sacchi da dentro la sua barca e li portano via. Lui nel frattempo ha assicurato l'imbarcazione con una fune, prende qualcosa da una sacchetta che ha alla vita, sembra un frutto, lo morde e masticando si avvicina verso Amras. Avvicinandosi taglia il frutto con un coltello, si avvicina e le porge mezza mela Amras " ... grazie... ma non ce la faccio..." Lo guarda con aria demolita, provando a sorridergli Aiko da un morso alla sua mela guardando verso il mare. Amras si asciuga meglio il viso osservando quell'uomo. Ha gli occhi più scuri che la ragazza abbia mai visto, con dei capelli ricci, crespi e cortissimi. Ha anche lui un tatuaggio, una sorta di croce all'altezza della clavicola destra. Amras "Aiko..." Lui si gira e la guarda, Amras vede della bontà in quegli occhi così neri e profondi. Amras "... perche'... Sean... perche' ha lasciato li' quell'uomo... e i gabbiani..." Amras sente gli occhi riempirsi di nuovo di lacrime, e cerca di rigettarle indietro Aiko "ha passato tutta notte così." Amras " ... perche'... lo guardava... mentre i gabbiani lo divoravano... perché?" Aiko "Mentre granchio e uccello mangiavano. io credo vedeva morte." Amras si asciuga un occhio con la mano, e guarda Aiko Amras "... vede la morte?" Aiko annuisce col capo. Amras "e... continua a desiderarla...? ma perche'?!" Aiko "lui dice non ha altro da vedere vita sempre uguale sempre stesse cose dice visto quasi tutto mondo tutto diverso, ma poi tutto stesse cose io ho deto lui che è fortunato! lui sempre libero. Io catene Amras " ... tu non sei libero?" Aiko "ora libero. Prima catene. Uomo di Impero cattura mia famiglia vende mia madre" Amras guarda i polsi di Aiko, e lo ascolta attentamente Aiko "vende mio padre, vende miei fratelli vende me a altro uomo di impero. Uomo di impero frusta se io sbaglio, ma io non capisco quello che dice! E lui frusta Amras "..." Aiko "chiama me stupido, scimmia... e frusta. io scappo. io libero. Io ero schiavo e ora viaggio su nave e vedo mondo e imparo cose." Amras annuisce Aiko "ammazzo qualcuno... ma devo pagare il prezzo, per libertà... devo difendere libertà. se altri catturano, mi uccidono tutti o fa schiavi. Ma... Uomodivertente non è così.". Amras "... lui no?" Aiko "lui ammazza che è alto così" Fa un cenno con la mano indicando un bambino molto molto piccolo. Amras "ma perché?" Aiko "Serpente ha detto, una volta, che loro sono bottino di guerra di vecchio capo pirata. E quando sei su una nave o combatti o muori. Anche bambino.". Amras "Sean era un bottino di guerra? lo hanno ALLEVATO sulla nave?" Aiko "Così detto Serpente." Amras resta interdetta Aiko "loro faceva mozzo, loro puliva nave, loro cucina e se dava fastidio, pescicani." Amras "e la sua famiglia?" Aiko "dice mamma puttana, padre ubriaco ma non interessa a lui famiglia. non interessa nulla. Anche se padre ricco, a lui non interessa. Amras " ... " Amras tira su col naso di nuovo, sembra essersi un po' calmata Aiko "tu perché con lui? Amras " ... io devo capire che persona é se ci si puo' fidare... ... e sono molto confusa." Aiko "Se lui da parola, lui fa. Anche se deve tagliarsi la testa con sue mani." Amras chiude gli occhi, e annuisce Amras "gia'... credo anche io.." Aiko "forse pazzo. Ma fidato" Aiko sorride Aiko "io faccio pirata... cuciniere. Io aiuto Imperatore io so pescare... (nome ignoto)... e (altro nomoe ignoto) Amras "..." Aiko le mima con le mani una conchiglia a due valve che si apre e si chiude. Aiko "io trovo! Sono buone!" Amras sorride Amras "sei tu che hai insegnato a Sean a cucinare? Aiko "No! Lui impara cosa che vede! vede fare da Imperatore lui sa fare vede fare da cuoco Nordri lui sa fare io insegnato a catturare... " Aiko indica un piccolo granchio che si arrmpica sullo scoglio Amras "beh alla fine qualcosa di buono la sa fare anche lui anche quel pazzo sanguinario di Sean Aiko "Io insegna cosa a te che lui non sa! dentro..." E le ripete segno della conchiglia Amras annuisce Aiko "c'è gioello!" Aiko tira fuori dalla sacca una pallina, un perla. Amras "... che bella" Aiko porge la perla ad Amras che la prende in mano e la guarda. Amras "l'hai trovata in una... conchiglia?" Aiko "poche.. conchiglia... hanno ... occhio-di-spirito-marino" Amras "l'hai trovato tu?" Amras glie la porge indietro Amras "è molto bella" Aiko "No, ora è tua". Amras si imbarazza Amras "ma e'... cosi' bella..." Aiko "Tu salvato uomodivertente da veleno. lui lo ha detto a Serpente. E uomodivertente ha salvato me, una volta." Amras stringe nel pugno l'occhio di spirito marino Amras "Aiko, ti ringrazio" Aiko "fratello aiuta fratello. uomodivertente non ringraziato te per vita. io conosco lui." Amras sorride Aiko "io ringrazio te per la vita di uomodivertente. Io ringraziato anche lui quando salvò mia vita ma lui risponde "tu ha tutto resto di vita per ... pentire... non morto." Amras "dice sciocchezze, uomodivertente ma adesso io ho un occhio di spirito marino che guarda verso di te" Aiko "Lui protegge te, ora!" Amras "lui mi protegge dalla tristezza perché mi ricorda che ho un amico." Aiko alza le spalle Aiko "Tutta ciurma di capitano Serpente... per te amico. Detto ieri!" Amras annuisce Aiko "... tu fratello.... anche se donna!" Amras sorride Dicendo questo accenna ad allontanarsi, poi si ferma e dice Aiko "forse per te sono sciocchezze... ma per uomodivertente no." Aiko si allontana. Amras resta lì con l'occhio di spirito marino in mano, molto confusa, ma più tranquilla.