Amras, finito di parlare con il Capitano, si mette sulle tracce dell'uomo incappucciato. Non avendo molte informazioni da cui partire, e visto che si tratta di un uomo di fuori, decide di fare un giro ricognitivo per le strade di Lagos. Per prima cosa si toglie gli abiti della divisa e si veste in borghese, cominciando a girare per le varie locande della città, sperando di beccarlo. Amras conosce abbastanza bene le bettolacce del porto e decide di domandare ad alcuni osti che la conoscono. Nessuno sa niente, purtroppo. Addirttura, un oste le fa notare il tenore dei suoi clienti, un'accozzaglia di tipi bizzarri provenienti da ogni dove, le fa capire che, in un marasma simile, è difficile individuare qualcuno "fuori dal comune". La ragazza è un po' delusa dall'insuccesso della sua ricognizione, decide perciò di aspettare a Palazzo, è convinta che l'uomo incappucciato si ripresenterà... e così avviene, due giorni dopo. E' sera, Amras sta smontando dal suo turno di guardia, quando vede uscire l'uomo ammantato da un'ombra e lo vede introdursi nel palazzo. Lei ne approfitta subito, va a togliersi la divisa e si posiziona fuori dai cancelli della dimora del Conte, aspettando che l'incapucciato esca. Dopo una mezz'ora ecco che uno dei cancelli viene aperto leggermente e l'uomo misterioso esce. Amras, lesta, comincia a seguire l'uomo, cercando di essere il più furtiva possibile. Nota che l'uomo cammina molto silenziosamente ed è piuttosto veloce, cammina tra le lunghe ombre proiettata dagli alberi durante il tramonto. Poi, improvvisamente, scatta penetrando nella boscaglia, Amras lo segue correndo, per poco non lo perde, confondendolo tra le ombre, continua a seguirlo correndo quando improvvisamente sbuca in una piccola radura. Non c'è più alcuna traccia dell'uomo incappucciato, eppure era convinta fosse proprio in quella direzione. Amras lo cerca con lo sguardo, quando improvvisamente da un punto alle sue spalle sente una voce sibilante dire: voce sibilante "perché mi segui? Vuoi morire?" Amras si mette in guardia Amras "esci fuori, se non hai niente da nascondere!" Poi scorge lo scintillare di due lame. voce sibilante "perché mi segui? Il conte non si fida più della mia parola?" Amras non risponde, si limita a tenere d'occhio l'ombra, poi avanza di un passo o due verso lo sconosciuto La voce cambia tonalità, non è più un sibilo, ma una voce bassa, profonda, atonale. voce sibilante "ferma se tieni alla tua vita" Amras "il mio compito e' proteggere il Conte e anche se lui si fida di te, io non mi fido" uomo incappucciato "e per questo rinunci alla vita?" Amras "uccidimi, e il Conte sapra' che ho ragione!" uomo incappucciato "e se tu mi uccidi, avremo una nuova eroina" Amras ride. Passano alcuni secondi in qui si ode solamente il suono delle onde che colpiscno gli scogli in lontananza. La ragazza continua a vedere la sagoma che ha identificato come l'incappucciato. Amras "chi sei? uomo incappucciato "un'ombra" La risposta arriva dalla direzione opposta rispetto a prima. Amras risponde con un tono infastidito: Amras "non mi sconvolgi con questi trucchi da prestigiatore, ne' con le risposte ad effetto!" L'unica risposta è il fruscio del vento tra le foglie. Passano due minuti di interminabile silenzio. Poi Amras avanza con molta cautela verso il rumore del mare. Arriva su una rupe e picco su una piccola spiaggia che si trova 6 - 7 metri più sotto. La ragazza si guarda attorno, ma non riesce a vedere nulla, quando sta ormai perdendo la speranza, ecco che un suono attira la sua attenzione, si tratta di una voce, roca, catarrosa, non riesce a capire le parole ma capisce da dove proviene: sulla spiggia, nell'ombra, due uomini stanno parlando. Uno dei due è corpulento, agita le mani, come in segno di scusa, davanti a lui un uomo più magro, con un mantello ed un cappuccio sulla testa che gli tiene un coltello all'altezza della gola. Amras torna velocemente sulla strada, si dirige verso la spiaggia, arriva dopo un paio di minuti, in tempo per vedere, di spalle, l'uomo incappucciato nell'atto di rimettersi il cappuccio sulla testa. La ragazza non fa nulla per nascondere la sua presenza e i due uomini si accorgono presto di lei. Il grosso porta la mano all'elsa dell'arma che gli pende dalla cintura, mentre l'incappucciato si gira con le braccia conserte sul petto. amras si prepara a sfoderare la spada, aspettando. Incappucciato "caro amico, in questa città ci sono sempre più curiosi.... ma non è il caso di preoccuparsi" Amras "sono molti anche i vigliacchi che non hanno il coraggio di dire il proprio nome" L'incappucciato si gira verso il grosso Incappucciato "tu sai cosa fare, ora" L'Incappucciato si volta e gli porge un sacchetto Incappucciato "ora va via" Amras li guarda attentamente, per non farsi sfuggire alcun particolare e riconoscerli in seguito. l'Incappucciato si gira nuovamente verso Amras, sempre con le braccia conserte mentre il grosso si allontana verso il molo. L'incappucciato porta una mano lentamente sotto il capuccio e sembra grattarsi una guancia Incappucciato "allora? le ragazzine dovrebbero andare a dormire ad una certa ora" Amras "attento a come parli!" Incappucciato "ebbene? se vuoi ammazzarmi fallo ora... per favore... non farmi morire di noia" Amras "non sono qui per ucciderti" Incappucciato "allora vai via, perché rischi di essere tu a non rivedere il giorno" Amras "osi minacciarmi?" Il tipo si sistema bene il cappuccio, poi si volta verso il molo e si incammina anche lui in quella direzione, senza degnarti di una risposta. Amras lo segue e lo vede entrare in una locanda. Entra anche lei, lo vede fare un cenno all'oste, per poi sedersi ad un tavolo d'angolo, mezzo in ombra, in un punto dove può controllare con lo sguardo tutta la locanda. Da sotto il mantello tira fuori una pipa e comincia, con gesti metodici e lenti, a prepararla. Dopo aver acceso la pipa, spegne la candela vicino a lui restando completamente in ombra. Oste "Se vuoi mangiare chiedi, se vuoi battere cercati il cliente, altrimenti fuori dalle palle!" Amras afferra l'oste per la collottola, in modo aggressivo, poi gli sussurra all'orecchio Amras "una birra" L'oste è sorpreso, la reazione di Amras fa cessare per un istante i mormorri all'interno della locanda. Poi, quando lascia l'oste e si siede, tutto torna normale. L'oste le butta davanti un boccale di legno pieno di una birra molto scura dicendo: Oste "una moneta di rame!" Amras tracanna e tira la moneta all'oste, che nel frattempo ha lanciato una veloce occhiata alle spalle della ragazza sorridendo. Prende la moneta e si allontana. "hey bella! Vieni a bere con noi!" Dice una voce roca dall'interno della sala. Amras si gira verso la voce con espressione ostile, nel frattempo una ragazza esce dalle cucine portando un pollo arrosto all'incappucciato. Amras sta guardando verso un tavolo di marinai. "come siamo arrabbiati.... ti serve un po' di zucchero!" dice uno di essi, un tipo butterato con dei grossi baffi a manubrio. Amras non lo degna nemmeno di uno sguardo, cosa che scatena l'ilarità dei compagni del baffuto "AH AH AH Holsen, nemmeno le femmine ti danno più retta! AH AH AH AH!" Nel frattempo la ragazza esce di nuovo dalle cucine portando una bottiglia all'incappucciato, Amras finisce di bere la sua birra e poi esce dalla locanda. Si trova sul molo, in compagnia di un uomo che sta vomitandosi l'anima in mare ed un paio di cani randagi che gironzolano qua e là. La ragazza cerca un posto riparato dove appostarsi, aspettando che l'incappucciato esca. Passano una quindicina di minuti prima che l'incapucciato esca. Si avvicina al molo e si mette a far pipì in mare fischiettando, poi, dopo aver mormorato di soddisfazione si incammina per il molo allontanandosi dalla locanda. Amras comincia subito a seguirlo lentamente per non farsi vedere, ma dopo una quarantina di metri, sente una voce alle sue spalle che urla: "C'è qualcuno che ti segue!!" e poi sente l'incappucciato ridacchiare. Incappucciato "certo che non ti dai per vinta.... ma stanare una formica da un formicaio... pretendendo di non farti vedere.... mi sembra pretenzioso". A questo punto Amras gli si affianca senza dire nulla, lui guarda sulla destra, c'è un'insegna di una locanda, "l'ormeggio", si ferma e si volta verso la ragazza. Incappucciato ""dormiamo qui?" Amras gli da uno schiaffo e subito le compare un pugnale davanti al viso. Incappucciato "ragazza.... " Amras lo guarda con odio, senza la minima paura del pugnale Incappucciato "mi ricordi una persona.... Amras "sai cosa farci con quel pugnale" Incappucciato "Non c'ho mai provato.... a te piace?" Amras spalanca gli occhi, arretra di un passo e sguaina la spada Amras "vieni avanti e combatti da uomo!" Incappucciato "dovrei?" Amras non risponde, ha una faccia furiosa, snervata dalla calma e dall'impassibilità di quell'uomo. Incappucciato "dovresti imparare a restare calma... eppure Hector lo ripete spesso... " Amras "non accetto lezioni da te!" Incappucciato "com'è che dice? "Se perdete la calma siete solo un intralcio quando non un pericolo per i vostri stessi compagni" Amras avanza di un passo, abbassando la spada Incappucciato "non dice così?" Amras "ma qui ci siamo solo io e te!" Incappucciato "e allora uccidimi... potrai fergiarti dell'epiteto di assassina...." Amras "per farti compagnia? no, grazie. posso affrontarti in un leale duello certo non assassinarti nella notte. Incappucciato "cambierebbe qualcosa?" Amras lo guarda con disprezzo Amras "tutto!" Incappucciato "certo certo... comunque, hai detto quello che dovevi dirmi, ora fai il favore, tornatene a casa." Amras rinfoderala spada. Amras "tu fai come se non ci fossi." Incappucciato "che gli dei siano maledetti.... ci mancava anche questa ragazzina..." Dicendo questo entra nella locanda chiudendosi la porta alle spalle. Amras si apposta fuori per capire se l'uomo passerà la notte lì, dopo pochi minuti vede filatrare la luce di una candella da una finestra del primo piano ed una mano chiudere gli scuri e dopo altri minuti la luce si spegne. A questo punto, Amras decide di tornare al palazzo e dormire anche lei. La mattina dopo, il Capitano, come ogni giorno, passa in rassegna le Guardie dando disposizioni per la giornata, Amras oggi è libera da ogni incarico, quindi si reca di buon passo all' "ormeggio" per cercare di reincontrare l'uomo incappucciato. La finestra del primo piano della notte è ora aperta. Amras entra nella locanda, dentro c'è una ragazzetta cicciotta che la saluta cordialmente e, seduto ad un tavolo l'incappucciato con una pipa in bocca ed un boccale di birra davanti. Sul tavolo c'è anche un pezzo di pane e lui tiene con una mano una pergamena. Amras allora va tranquilla al tavolo dell'incappucciato Amras "buon giorno" Il tipo distoglie l'attenziona dalla pergamena, si direbbe sia una mappa. Incappucciato "ogni tanto lavorate o venite pagati solo per tormentare me?" Amras "ognuno usa i suoi giorni liberi come preferisce" Amras si siede al tavolo dell'incappucciato e lui le porge il pezzo di pane. Amras "grazie, il mio nome e' Amras." L'incappucciato le porge la la birra. Amra "grazie, ma non mi va adesso" L'incappucciato beve un lungo sorso, posa la birra ruttando. Amras "salute!" L'incappucciato rimete la pipa in bocca e continua a fumare, rilassato. Poi toglie la pipa di bocca, la sbatte delicatametne sul tavolo per far uscire il tabacco residuo e se la mette in una tasca, finisce di scolarsi la birra e mangia il pane lasciato a Amras, infine si alza, arrotola la pergamena e si avvicina alla ragazzina. Amras lo guarda mentre si alza, ma lei resta seduta. L'uomo da alcune monete alla ragazzina, le scompiglia i capelli con una mano e le dice: "ringrazia tua madre da parte mia, Sonya. Addio". Sonya, un po' sorpresa dice: "arrivederci signore". L'incappucciato infila la porta. Amras dopo qualche minuto Amras fa cenno alla ragazzina di avvicinarsi che arriva dicendo: Sonya "volete qualcosa da mangiare?" Amras "grazie, si.... sapresti dirmi qualcosa su quel signore che è uscito adesso dalla locanda? Che tipo e'? Sonya alza le spalle Sonya "lo conosce la mamma... io non lo avevo mai visto" Amras "ha dormito qui?" Sonya "Si!" Amras "... sembra un tipo buffo, non sai cosa fa di mestiere?" La ragazzina alza le spalle, poi sgattaiola in cucina e torna con un bicchiere di latte e dei biscotti secchi. Amras ringrazia. Sonya "è un vostro amico?" Amras "non lo conosco bene pero' lavoriamo insieme... almeno... dovremmo. c'e' la tua mamma?" Proprio in quel momento scende dal piano di sopra una donna donna "grazie Sonya, ora puoi andare" Poi si china da un bacio alla bambina che le dice: Sonya "il signore con il vestito scuro ha detto di ringraziarti" donna "ti ha dato i soldi?" Sonya annuisce porgendo le monete alla madre e poi va fuori di corsa, poila donna ti guarda Amras e la saluta. donna "posso farvi portare altro?" Amras "no, grazie, va bene così" Nel frattempo eltrano altri due avventori che salutano la donna e si siedono ad un tavolo. Lei si allontana e porta loro una colazione. Amras aspetta con calma, quando si accorge che la donna è libera le si avvicina. Amras "mi chiedevo, se posso farvi una domanda un po' strana... mi ha colpita quell'uomo, vestito di nero, che prima sedeva a quel tavolo ... voi lo conoscete? che tipo e'?" donna "è un semplice avventore uno molto tranquillo per giunta" Amras "viene spesso qui da voi?" donna "no" Amras "... io forse dovro', in futuro... avere a che fare con quell'uomo vorrei capire che tipo di persona sia se posso fidarmi di lui..." La signora la guarda stupita donna "... non lo so... parlate con lui..." Amras "e' una persona sfuggente." donna "per me è un cliente. Entra... dorme e il giorno dopo paga. Non chiedo altro. Mi dispiace di non potervi essere d'aiuto." Amras "grazie lo stesso." Amras saluta la signora ed esce dalla locanda pensando: "non e' facile stanare una formica dal suo formicaio". Dopodiché si reca al mare, si dirige verso uno dei due fari, quello posto vicino alla grande statua di Maers. Il posto è molto bello e Amras inganna il tempo lanciando sulla superficie dell'acqua dei sassi piatti che rimbalzano prima di affondare. Vede alcune navi che arrivano e altre che partono, una di queste attira la sua attenzione, sul ponte scorge un uomo che le ricorda molto il grosso della sera prima. La bandiera di quella nave è interamente verde e il nome scritto a prua è "domitilla". Amras resta ancora per un po' a godersi il mare, poi si dirige al porto. La zona portuale è sempre caotica, gente che urla ovunque, merci trasporate ammassate di qua e di là, si reca all'imbarco dove c'è un uomo che tiene il registro delle navi. La ragazza chiede all'uomo quando sia partita la "domitilla", dove fosse diretta e da dove provenisse. L'uomo cerca la domitilla tra le sue carte Uomo "domitilla... domitilla... e a te cosa interessa di "domitilla"? Amras "c'e' forse imbarcato un mio amico" Uomo "non credo proprio... arrivata da una settimana... ripartita oggi" Amras " ... dove e' diretta?" Uomo "Non ne ho idea questo è un porto commerciale, non una caserma!" Amras "e a chi posso chiedere?" Uomo "a chi puoi chiedere? Ai marinai della domitilla! AH AH AH AH AH oppure al tempio di Maers! AH AH AH AH AH AH AH AH!" Amras lo guarda malissimo. Amras "ascoltami bene io ti ho chiesto un favore e NIENTE E NESSUNO ti autorizza a prenderti gioco di me! se non lo sai non farmi perdere tempo!" Uomo "ragazza mia, è già un giorno difficile senza bisgono di arrabbiarsi! Domani pioverà, goditi questo bel tempo!" Amras "non ho nessuna voglia di arrabbiarmi ma voglio sapere dove sta andando quella nave. è impossibile che qui nessuno sappia dove sta andando" Uomo "ad occhio e croce andava a nord-est.... ragazza, quelli venivano da Elsenor ma la nave è greyhavenese saranno dei pirati o dei poco di buoni che hanno fatto fuori il vero equipaggio della domitilla e ne hanno preso il posto". Amras resta un po' interdetta. Amras "ma i pirati... attraccano cosi' tranquillamente al porto?" Uomo "non ci sarebbe questo casino se non si facesse attraccare chiunque! E poi come faresti a commerciare? I mecanti sono più pirati dei pirati stessi! Ecco cosa ti dico!" Amras "e ad Elsenor... che ci vanno a fare? che c'e' li'?" Nel frattempo si avvicina un tipo biondo molto alto che apostrofa il tipo con accento assurdo: Biondo "Noi salpake Kon U-tàn" Amras si gira e lo guarda Uomo "he??? Ma che lingua parli? Che fate? Uta-chi?" Biondo "U-TAN!" Uomo "ahh... la bagnarola... auguri.... buon viaggio...." E segna con la penna una croce vicino ad un nome e appunta la data. Uomo "... selvaggi.... guarda tu con che cosa vanno in mare quelli...." Uomo "cosa volevi? Ragazza? A si.. Elsenor... e che ne so cosa c'è lì!" Amras "che cosa trasportano queste navi di fuorilegge?" Uomo "Pirati, predoni, birbaccioni! Ma anche ferro e oro! Solo gli dei sanno cosa trasportano... uomini... donne... armi... cibo... vacche ogni ben di Dio! .... ma guarda quei selvaggi.... ma come si fa?" L'uomo sta guardando il porto, Amras segue il suo sguardo e vede una nave a forma di grosso serpente con la vela quadrata e scudi variopinti attaccati ai fianchi che letnamente si allontana dalla banchina. Amras " ... e' bella" L'uomo nel frattempo non le da più retta, è preso da una bega con un mercante di non-ho-capito-cosa-hai-detto che sostiene di aver subito un danno alla nave. Amras si allontana dal porto e torna al palazzo, qui si esercita con alcune guardie per un po'. Poi, scorge il capitano e gli si avvicina. Hector Drungar "serve qualcosa?" Amras "non vorrei disturbarvi ma si tratta del "saltimbanco" Hector Drungar "ok capito... vieni dentro." I due entrano nella piccola caserma delle Guardie di Palazzo. Hector Drungar "Dimmi tutto". Amras si siede e racconta brevemente tutto ciò che ha fatto ed il Capitano ascolta pazientemente. Quando lei accenna al pirata della in piedi sul ponte della Domitilla, Drungar esclma: Hector Drungas "e che ne sai che era una pirata?" Amras spiega del suo dialogo con il tizio al porto, aggiungendo: Amras "non so niente, di sicuro" Hector Drungas sorride. Hector Drungas "per quell'uomo la gente si divide in pirati, assassini e viandanti. Stai pur certa, che anche il vescovo di Pyros, per lui, rientra in una di queste categorie!" Amras annuisce. Amras "non so chi fosse certo e' che e' su quella nave." Hector Drungas "Beh... domitilla non è certo un nome da nave di Elsenor.... ma il vessillo verde appartiene al Clan dei Naviganti. Su questo non ci piove. Gente da non sottovalutare... come tutti coloro che vivono in mare. Certo il nostro amico ha dei traffici... uhm... intensi." Amras "non mi piace quell'uomo." Hector Drungas "probabilmetne lo ha capito anche lui..." Amras sorride Amras "probabilmente" Hector Drungas "dovresti sorridere più spesso... fa bene allo spirito." Hector Drungas si alza in piedi. Hector Drungas "sai cosa dovresti fare? metterlo spalle al muro!" Amras "già, o farei con immenso piacere ma... che cosa ho in mano contro di lui?" Hector Drungas "Si vede che sei giovane... Se non hai nulla in mano contro di lui... fai in modo che sia lui ad avere qualcosa contro di te. Se ho capito com'è fatto non ti torcerà un capello, potrà metterti paura, potrà minacciarti..." Amras "... se e' cosi' non mi piace non voglio gareggiare ad armi impari." Hector Drungas "si tratta solo di usare armi diverse" Amras "io conosco soltanto le armi della schiettezza e dell'onore non quelle dell'inganno e del sotterfugio." Hector Drungas "Amras, fidati di un che ne ha viste più di quante avrebbe voluto vederne.... Quell'uomo è in grado di tagliarti la gola, mi capisci? E probabilmente non potresti far nulla per fermarlo." Amras "non ha accettato di battersi con me" Hector Drungas "Non ha bispgnmo di battersi. Gli basta un'ombra ed ha vinto." Amras "... in altri tempi avrei risposto..." Amras si ferma pensierosa Amras " ... lo terrò a mente, si, lo terro' a mente." Hector Drungas "Te l'ho detto anche la volta scorsa, è un uomo strano... quando lo catturai.... con altre guardie lo picchiammo... succede spesso... di solito i prigionieri raccontano tutto Lui non emise un lamento alla fine ci disse solo: "abbiate almeno la compiacenza di finire" Hector Drungas ridacchia. Hector Drungas "ti sembra una cosa sensata da dire?" Amras "... una frase a effetto niente di piu'. Quell'uomo interpreta un personaggio" Hector Drungas "può darsi... ma temo che quell'uomo sia matto." Amras "forse.... in tal caso non penso che sia un bene che circoli liberamente per il palazzo e acceda alla presenza del Conte e della sua famiglia. Hector Drungas "Purtroppo questa è la volontà del Conte." Amras "Già, ed io ubbedisco agli ordini. mi sono scoperta molto, con questo saltimbanco ho detto che era una mia iniziativa gli ho detto che non mi fido di lui ... credo che non mi resti altro che metterlo sotto pressione. sa chi sono non avrebbe senso fare altro. Hector Drungas "mi sembra sensato". Amras "se commettera' qualche pazzia almeno ci sara' un buon motivo per convincere il Conte a toglierselo di torno." Hector Drungas ".... a meno che non l'abbia già fatta...." Il capitano sta guardando con gli occhi sgranati fuori dalla finestra Hector Drungas "Guarda anche tu...." Amras si affaccia, vede l'incappucciato con due cavalli sellati tenuti le briglie che attraversa il parco verso l'uscita. Amras "tocca andare.... in fondo una volta ero maestra... ad attaccare briga." Amras e il Capitano escono di corsa e vanno incontro all'incappucciato. Hector Drungas "E allora?" Incappucciato "allora cosa? Posso uscire o facciamo una festa qui?" "capitano" dice una guardia "sono cavalli della scuderia del Conte, quelli!" Amras comincia a frugare nelle bisacce dei cavalli ma le trova vuote. Amras "qui ci sono due cavalli ed una sola persona" incappucciato "mi fate andare via o le facciamo esplorare anche il retto di questi cavalli?" Amras "se vengo con te siamo pari" e controllo che tu non ti freghi questi due begli animali" Incappucciato "vedo che sei stata già avvertita... almeno qualcosa qui funziona...." Amras guarda il capitano stupita, Drungar però è più stupito di lei. Incappucciato "Beh? Sapete che prendo la puledrina.... ma non che prendo i cavalli?" Amras guarda tutti con aria pittuosto inferocita, quindi sale sul cavallo piu' vicino. Amras "Andiamo, dunque. Non perdiamo altro tempo." Hector Drungas "DAMIAN!!! VA A CHIEDERE LUMI!" E TU FERMA QUI!" FINCHE' IO NON TI DICO DI ANDARE TU NON TI MUOVI, INTESI?" Amras guarda l'incappucciato di striscio, con aria di sfida, mentre una guardia corre a rotta di collo verso il palazzo. Passano alcuni minuti dopodiché la stessa guardia torna ansimando: Damian "E' tutto vero capitano.... quel... quell'uomo ha il permesso di prendere i cavalli... e Amras ha ordine di andare con lui!" Hector Drungas sbuffa visibilmente, ma Amras gli si avvicina e, chinandosi dal cavallo gli sussurra all'orecchio: Amras "non vi preoccupate, e' quello che voglio" Poi il capitano si gira verso il tipo, lo afferra per il collo dell vestito e lo tira giù verso di lui, mentre Amras osserva soddisfatta. Hector Drungas "sentimi bene, invertito del cazzo, un solo graffio... un solo capello in meno... a quella ragazza e io ti faccio pentire di essere venuto al mondo...." Incappucciato "Fatica sprecata, Hector, sono già pentito" Poi si gira verso Amras: Incappucciato "vogliamo andare ... puledrina?" Amras "dopo di voi, somaro" L'incappucciato emette un sonoro raglio e si avvia, Amras lo segue con un cenno di saluto al capiano.