Durante i festeggiamenti per il ritorno di Kay Fay, Amras rimane un po' in disparte, non distante dal Saltimbanco. E' silenziosa, non partecipa dell'allegria generale, ma sembra turbata. Quando il Serpente la chiama per presentarla al Capitano Fay e a Karen, lei lo segue in silenzio, intimidita. Karen nota subito Amras ed il Serpente che si avvicinano, richiama l'attenzione di Kay Fay e vi vengono incontro. La donna ha uno sguardo incredulo, commosso. Abbraccia subito Amras e la tiene stretta, con gli occhi pieni di lacrime. Mentre Fay posa una mano sulla testa della regazza e scompigliandole i capelli le dice: "Non avrei mai creduto di poter finalmetne federe mia figlia... dopo tutti questi anni...." Anche lui sembra commosso. Amras si lascia abbracciare, è confusa, guarda sua madre e suo padre con sguardo spaesato. "voi siete i miei genitori", dice, in Elsenor, come se non riuscisse a credere ai propri occhi. E poi, dopo un respiro: "io sono Amras". Karen ti libera dal suo abbraccio e la guarda negli occhi annuendo. E' una donna dallo sguardo incredibilmente fiero nonostante le lacrime, i cui occhi castani sono identici a quelli del Saltimbanco. "Quanto tempo..." sussurra Amras annuisce. "soltanto adesso conosco le mie origini, e ringrazio la tortuosa strada che mi ha portata fino a qui" "Bambina mia... tu... vorrai sapere la verità... immagino" Amras annuisce "è la cosa che desidero di piu' al mondo" Karen si siede al fianco di Kay Fay e Amras siede davanti a loro. Karena le tiene un mano tra le sue e racconta. "Ci lasciarono sulla costa amerita, vicino ad un villaggio di pescatori... Pommière nessuno ci diede asilo perché ero malata. Fummo mandate via dal villaggio, ci rifiuggiamo in una baracca abbandonata. Due ragazze ebbero pietà di noi... ci portavano cibo, vestiti, legna per scaldarci e ci tenevano compagnia, ascoltavano le mie storie e noi ascoltavamo le loro. Per quanto possibile si preoccuparono anche della mia malattia, ma invane. Io peggioravo e attaccai il mio male ad un di loro, alla più giovane. Questo diede la scusa alle altre persone per scaccaire le due ragazze, la malata Stephanie venne da me, l'altra Julie venne portata via dal marito... ero sciura che sarei morta, e ti affidai alle loro cure" Karen fa un pausa. "Due settimane dopo, Stephanie morì, io l'avrei seguita a breve... ma una nave di pirati arrivò a saccheggiare quel villaggio... era la Kavanagh... e al suo timone c'era Key Fay che mi stava cercando. Mi porto dai guaritori di Amer che mi curarono" Karen sorride. "Tuo padre anche era sopravvissuto miracolosamente. Tarik il moro lo aveva ferito gravemente alla gamba... io lo vidi affondare con questi occhi. Nemmeno lui sa come, si ritrovo su una spiaggia assieme a due dei suoi uomini. Gli amputarono la gamba e questo gli permise di sopravvivere... ed in una grotta, poco distante, trovarono il rifugio del Pirata Rosso e la Kavanagh." "Ma ora, ... Amras... raccontaci la tua storia..." Amras ascolta attentamente la storia, sembra via via sempre più toccata dalle parole della madre. Un paio di volte la interrompe per chiedere dettagli, interessata e commossa. Dopodichè, quando è il suo turno di raccontare, fa un bel respiro e inizia a parlare, molto lentamente perchè trova ancora difficile scegliere le parole nella lingua che conosce ancora poco. "Julie... mia madre di adozione, mi ha cresciuta senza dirmi nulla delle mie vere origini. Mi ha cresciuta con molto amore. Ho avuto tre sorelle, e mio... il mio padre adottivo non mi voleva bene e mi ha cacciata di casa, quando ero poco piu' che adolescente. Sono andata ad Achenar... all'accademia di spada, dove ho imparato ad utilizzare le armi, che erano la mia passione." Amras fa una pausa, e guarda suo padre. "Lì ho ucciso un uomo, un nobile che aveva colpito a tradimento il mio migliore amico. E sono dovuta fuggire" Amras socchiude gli occhi, poi riprende il racconto. "La fuga mi ha portato lontano, fino alle terre di Gulas, nel nord del Granducato. Facevo la guardia di carovane, lavori così, e lì ho vissuto alcune vicende molto brutte... a causa dell'operato di seguaci delle divinità delle tenebre. Hanno scatenato una pestilenza, massacrato la gente di un villaggio... io li ho combattuti con tutte le mie forze, ma non è stato sufficiente. Negli stessi mesi ho avuto a che fare con stregoni di Greyhaven, ho visto la potenza e l'orrore dei loro poteri... e ho deciso di mollare tutto" Un'altra pausa, Amras poggia gli occhi sulla madre, respira e continua. "Sono entrata nella chiesa di Pyros. Volevo diventare un paladino, ma non sono mai arrivata a prendere i voti. Perchè poco prima ho visto un grave scandalo, ed ho scoperto che la grande sacerdotessa che servivo era in realtà peggio della feccia che credevo di dover combattere. E così ho di nuovo cambiato vita" Amras sorride, un po' intimidita dalla situazione. "E così sono tornata alla mia vecchia professione, di scorta alle carovane. E il mio destino mi ha condotta a Lagos. Da quelle parti una volta, più di un anno fa, fummo attaccati dal Lupo. Quel bandito la cui testa ora è conficcata lì in un palo. Lui fu molto crudele, commise nefandezze non raccontabili. Io decisi che lo avrei ritrovato e ucciso. Lo cercai per tutta Lagos, finchè non lo trovai, e lo affrontai." Amras fa un gran respiro, abbassa lo sguardo. "Lo affrontai, ma mi sconfisse. E sarei morta... se Sean non mi avesse salvata". I due ascoltano attentamente ogni parola di Amras. Kay Fay da un'occhiata nella direzione in cui dovrebbe trovarsi il Saltimbanco. "Spero che tu riesca a portare un po' di luce nella sua anima buia" Sembra improvvisamente molto triste. "A me e a tua madre" prosegue "non ha rivolto che parole di odio...". Amras annuisce, pensierosa. "Sean è strano. Fa paura... e nello stesso tempo mi dà una grande fiducia. E non solo adesso che so che è mio fratello... l'istinto mi ha sempre portato ad affidarmi a lui, a mettere la mia vita nelle sue mani." Amras prosegue. "Io non sapevo che fosse Sean la persona che mi ha salvato dal Lupo. E quando lo ritrovai, ai tempi in cui già ero una guardia al servizio del Conte di Lagos, mi fu ordinato di seguirlo ed indagare su di lui. Con lui ho viaggiato per giorni... siamo stati insieme sulla spiaggia, per la campagna, finchè non mi ha portato alla Domitilla. Lì ho conosciuto i suoi fratelli, Liam, l'Imperatore..." Un'ultima pausa, e Amras conclude il suo racconto. "Arrivati infine ad Elsenor in missione, ho cominciato a sospettare qualcosa sulle mie origini: Sean non mi ha mai voluto dire nulla, credo per proteggermi... finchè la verità è salita a galla". Kay Fay mette la grossa mano sulla palla della ragazza "Figlia mia, anche tu sei stata trascinata dalla corrente di questa terra. Questa, per me, è la prova inconfutabile delle tue origini." Amras annuisce un po' incuriosita. "in tutto il mondo che ho girato e le persone che ho conosciuto... non pensavo che avrei incontrato mio fratello" "Mentre affogavo con una gamba a pezzi, non avrei mai creduto possibile... tutto questo... " Key Fay ora sembra visibilmente commosso. Dietro di lui spuntano i volti sorridendi di due ragazzi. Una maschio ed una femmina. "Padre, lei è nostra sorella veramente?" chiede la ragazza. "Certo, stupida. Non lo vedi da te?" Risponde il ragazzo, che sembra più grande di età, poi si avvicina e ti abbraccia. "Sorella, io sono Artis, sono contento di conoscerti" Amras guarda i due ragazzi e ricambia l'abbraccio, adesso anche il suo viso mostra tracce di commozione. "Sono Amras... non pensavo di avere una famiglia tanto numerosa!" "Io sono Tara!" Dice la ragazza... "Quanto sei bella.... " mormora guardandoti in viso. "E sei anche più gentile di nostro fratello..." dice Artis con un tono un po' triste "Alludi a Sean?" Amras annuisce un po' "Lui non è gentile, hai ragione... " Poi guarda la sorella e le sorride. "Sei tu bella, Tara... voi avete sempre viaggiato sulla nave? Avrete visto posti meravigliosi!" "Si! Tanti posti bellissimi!" Dice Tara, che ad occhio avrà 16 - 17 anni. "Mi ha solo detto che sono un inutile moccioso..." dice Artis tristemente Amras sorride. "Sean lo dice a tutti... ha parole scortesi per chiunque, non dargli peso! Sapessi quante ne ha dette a me, da quando lo conosco... me ne ha dette e me ne ha fatte di tutti i colori. Ma ho imparato a non lasciarmi ferire dalle sue parole. E' una persona difficile... credo che sia stata la vita terribile che ha passato ad averlo ridotto cosi'." Karen e Kay Fay si allontanano, lascinadovi da soli "Però i fratelli non dovrebbero disprezzarsi!" dice Artis "il Serpente è sempre stato gentile con noi!" dice Tara Amras alza le spalle e guarda i fratellini: "Credo che si impari a poco a poco ad essere fratelli, a conoscersi ed apprezzarsi. Il Serpente ha un carattere diverso, lui è cordiale. Ma Sean è difficile... è una persona cosi' difficile che a volte verrebbe di riempirlo di botte". Amras sorride un po'. "Però, per dire... è bravissimo a fare i tatuaggi!" "Ma tanto lui ha deciso che non uno della famiglia..." commenta Artis "E se vuole faer l'antipatico lo faccia! A me non importa!" aggiunge Tara Amras annuisce, con un sorriso: "ma sì, lasciatela perdere, quella vecchia ciabatta tatuata!" (un sorriso a riutilizzare le parole del Serpente)... e ditemi di voi, piuttosto!" I due le raccontano con entusiasmo alcune cose che hanno visto e fatto e ascoltano quello che Amras racconta loro. Mentre parla con i ragazzi, Amras nota delle somiglianze tra di loro, con il Saltimbanco, con i genitori e anche con il Serpente. Amras scopre così che Artis a 20 anni e la sorella 17 appena compiuti. Tra i due era nato anche un altro maschietto, ma è morto pochi mesi dopo la nascita. Amras è molto interessata al racconto, cordiale con i due ragazzi, si fa raccontare dei viaggi, delle loro aspirazioni, di qualsiasi cosa. Li vede come dei cuginetti, dei lontani parenti, ancora non realizza che sono proprio suoi fratelli. Chiede se sapevano di avere altri fratelli sparsi per il mondo, lei, Sean e il Serpente. Loro sapevano di avere altri fratelli. Artis borioso aggiunge "E poi i Naviganti hanno figli ovunque!" Tara ride e dice rivolta ad Amras "Quello è un imbranato! Parla parla ma se quelle cose non gliele spiegavo io... " e fa l'occhiolino alla sorella. "Cosa dici?!?!" E i due cominciano a litigare bonariamente Amras sorride e li guarda questionare, sentendosi assalita da una sensazione strana e dolce, un po' triste. Non interviene, è contenta e insieme confusa. Pensa alle sue sorelle adottive di Amer, alle vite diverse che hanno condotto, e non riesce a trattenere un sospiro, sorride e gli occhi le si riempiono di lacrime. "Devo andare a parlare a mio padre di una cosa!" dice Artis "Ci vediamo sorella, farò in modo che anche tu sia orgogliosa di me!" e si allontana. Tara guarda Amras, le si siede accanto "Perché piangi?" Amras sorride, ed una lacrima le riga la guancia, lei subito l'asciuta. "non è niente... è che è davvero una cosa strana trovarsi improvvisamente in mezzo ad una famiglia" E poi si gira verso la sorellina. "tu e Artis siete molto amici?" "Siamo fratelli!" risponde, come se questo spiegasse tutto. "Siamo cresciuti insieme!" aggiunge poi "Amras, è vero che sei fidanzata con il Gabbiano? Com'è? E' vero che è bello?" chiede Tara Amras sorride e annuisce. "E' bello, sì... e anche molto gentile... non siamo proprio proprio "fidanzati", comunque... siamo molto... molto..." Amras non continua la frase, non sapendo neanche lei come proseguirla, e indica il Gabbiano con la mano: "lo vedi? è quel tipo lì, quello coi baffi e le ciocche bianche ai lati della testa" Tara apre la bocca e resta un attimo così, poi si gira verso Amras. "E' bello!" poi sorride maliziosa "Chissà come ti fa divertire!" Amras guarda Tara, con aria meravigliata e divertita: "e tu? è la prima volta che vieni a Mullingar? Non conosci nessuno?" "Si! E' la prima volta! E' tutto così bello, così nuovo! Al porto c'era tantissima gente, un sacco di bei ragazzi, poi... non vedo l'ora di tornarci!!" Amras sorride e continua a chiacchierare con Tara allegramente per un po'. A differenza dei genitori, la sorellina la mette a suo agio, simpatica e chiacchierona com'è. Amras le racconta di Amer, dei viaggi nell'entroterra, sorvolando sui dettagli più drammatici. Poi chiede a Tara che tipi siano i loro genitori e dove siano stati tutti questi anni. Tara nutre una grandissima stima per i suoi genitori. E' vissuta in nave, in giro per il mare, a Greyhaven, Delos, a sud. Seguendo il padre che cercava navi, uomini e faceva commerci. Un giorno incontrarono il Serpente, Tara non sa bene i dettagli. Si sorprese molto nel vederlo e nel trovarlo vagamente familiare. La ragazza racconta che Liam si inginocchio davanti a Kay Fay dicendo "Per il mio onore, ti ridarò quanto mio padre ti ha sottratto". Amras ascolta attentamente, ogni tanto lancia uno sguardo al Serpente, incuriosita. Dopo aver parlato un bel po' con Tara, a un buon punto del banchetto, Amras si congeda da lei, si avvicina ai suoi compagni e sta un po' con loro, dopodichè, in un momento relativamente tranquillo, va proprio dal Gabbiano. Il Gabbiano abbraccia subito Amras "Sei la cosa più bella che ci sia qui intorno. Per fortuna è tutto finito..." Amras non riesce a trattenere un lamento di dolore, subito però sorride e bacia il Gabbiano sulle labbra. "sono felice, Fèan, adesso non c'è più bisogno di menzogne!" "ti ho fatto male?" Amras scuote il capo e sorride: "mi sto facendo ricoprire la cicatrice... non vedo l'ora di mostrartelo!" "temo che dovremo aspettare un bel po'... allora" Amras sorride e bacia di nuovo il Gabbiano, lentamente, incurante delle persone intorno. "Domattina finiamo il lavoro... e poi pian piano sfiammerà..." Poi si siede sulle ginocchia del Gabbiano e gli parla a voce bassa. "che cosa ne pensi di Kay Fay?" "Kay Fay? Che ha una figlia capace di farmi perdere la testa" Amras passa la mano tra i capelli del Gabbiano: "E il clan adesso ha un capo, e io non devo più raccontare bugie. Lo sapevo soltanto da stamattina, di tutta questa storia... me l'hanno raccontato i miei fratelli..." Poi guarda il Gabbiano in viso. "Tu te n'eri accorto, quando Sean mi accoltellò sulla Lorelay, della roba per cicatrizzare che aveva sul coltello?" "Si, anche se non riesco a capirne il motivo... non voleva ammazzarti e va bene... ma... non posso credere che avesse previsto e calcolato tutto... capisci cosa intendo? Eppure è andato tutto nel migliore dei modi... e' stato il destino o il Saltimbanco? In fondo... chiunque sia stato, va bene così. Il clan ha un capo e io ho la mia principessa dei pirati... almeno finché vorrà esserlo." Amras sorride. "quando me l'ha detto, stamattina, mi sono arrabbiata moltissimo... mi sono sentita presa in giro, manipolata... però guardandoti in viso sono contenta che le cose siano andate così". Poi fa una pausa, annuisce. "e adesso hai la tua principessa dei pirati... che non sa nemmeno lei cosa farà in avvenire. Ma intanto è qui..." il Gabbiano bacia in modo assolutamente passionale Amras. Poi si scosta e la osserva in viso senza parlare, dopodiché sposta lo sguardo sul serpente che è in piedi sul tavolo raccontando come fece a raggiungere la nave di Kay Fay. Dalla parte opposta il Saltimbanco siede da solo, nell'ombra. Con la sua pipa in bocca e un grosso cane nero che gli gira attorno. "Certo che non sembrate proprio fratelli..." commenta il Gabbiano Amras si volta e segue lo sguardo del Gabbiano, poggiandolo prima sul Serpente e poi sul Saltimbanco. "Liam è un tipo cordiale..." commenta, fissando poi di sottecchi il Gabbiano, "l'ha detto lui che lo posso chiamare così!", e poi torna a guardare il Saltimbanco: "Sean è strano. E' come se fosse combattuto, e mi sembra molto triste" "Il Gabbiano sorride. Il Serpente è un buon figlio di puttana" Poi fa una pausa con un'espressione buffissima dipinta in faccia "volevo dire un buon farabutto... è sempre così... gli piace stare in mezzo alla gente, è chiassoso... l'altro... mi da l'idea che sia marcio anche dentro..." Amras scuote il capo. "Marcio... marcio non lo so. Non so fino a che punto sia marcio. E' oscuro... nutro verso di lui sentimenti molto contrastanti. Da un lato mi manda in bestia, vorrei spaccargli la faccia, lo trovo irritante e odioso. Dall'altro lato se so che c'è... mi sento piu' serena". Amras guarda il Gabbiano in viso, incerta. Lui la bacia sul naso. "In fondo è un problema suo". I due parlano per un altro po' di tempo. E la notte passa tranquilla, un po' nella tenda del Gabbiano (seppure non con attività troppo bellicose), un po' nella tenda dei fratelli.