Il grido disperato

Spalanchi gli occhi e sei in un prato fiorito. Intorno a te volano farfalle variopinte e la brezza sottile ti culla con i suoi profumi dolcissimi.
La primavera radiosa ti circonda con la sua pace, la semplice gioia di un ricordo dimenticato.

Ma un Grido Disperato spacca l'incanto. E la voce che ti chiama attraversa come una nera ombra la tua anima, incatenandola nell'umido buio.

Le parole sono confuse, isteriche, cattive. Solo dopo qualche attimo riesci a riconoscervi un significato e resti immobile ad ascoltare:

Le acque del lago si sollevino
I boschi delle colline verdi diventino cenere
L'azzurro del cielo troppo sereno sia notte
E nessuna stella splenda piu' sulle valli ombrose
I morti si alzino dalle loro tombe
I vivi siano solcati da piaghe e miserie

Perche' sono sola e prigioniera
E tu non sei qui da me

L'ultimo gorgoglio strozzato dal pianto ti lascia interdetto, mentre il vento troppo freddo e una ombra nera sul sole ti fa rabbrividire.
Guardi in alto e una esplosione di consapevolezza ti fa perdere i sensi.