La notte del povero necromante che suegue la chiacchierata con Damnagoras è agitata. L'umore di Luran è pessimo. "Dannato vecchio, sei bravo solo a parlare!" dici dentro di te "Tutti sono solo bravi a parlare! Quando però c'è da insegnare siete tutti gelosi! Eh... tu dovresti di qua, tu avresti dovuto di là... siete proprio bravi!" Ad un certo punto, nel dormiveglia, noti con la coda dell'occhio che nella tenda qualcosa non va. Osservi meglio. Sono i tuoi compagni. Al posto di Faradyr c'è un uomo seduto, di stazza imponente, che indossa un elmo cornuto... ma con corna da cervo enormi... invece Anacarsi, o quello che dovrebbe essere Anacarsi, è in piedi e sembra molto più magro... Accendi la lanterna per vedere meglio e resti allibito. Un uomo con la testa di cervo ed un vecchio dagli abiti bianchi come la neve ti stanno osservando dai giagigli dei tuoi amici. "PAZIENZA" mormora l'uomo-cervo. "non tutti sanno capire" dice il vecchio in bianco. "SERENITA'" mormora l'uomo-cervo. "l'agitazione fa perdere la capacità di concentrarsi" aggiunge il vecchio. "SAGGEZZA" mormora l'uomo-cervo. "trova le risposte senza fare domande" dice con un sorriso il vecchio. "Fra poco io sarò qui. Tu cerca di non farti ammazzare... ricorda... MAI bere dalla coppa dell'uomo che porta la menzogna, perché in essa vi è la morte!" Stai per fare una domanda, ma ti rendi conto di fissare, ora, solo i corpi addormentati di Faradyr e Anacarsi.