Cara Sara! Amica mia!

Come sento la tua mancanza!
Non vedo l'ora di fuggire da questa città... me ne torno a Nekkar appena possibile: il mio famoso cugino si è trovato una moglie odiosa: è una donna ipocrita, formale, che finge per me grande affetto, mi dice che dobbiamo essere come sorelle, e poi fa di tutto per combinare il prima possibile il mio matrimonio con chissà chi.
Da quando si sono sposati la situazione qui è insostenibile: ho l'impressione che mio cugino sia completamente in balia di quella donna, lui che era tanto prepotente e decisionista adesso è come un burattino. E lei ha idee di grandezza!
So che Vincent è una persona fidata, e che si farebbe cavare un occhio piuttosto che curiosare su questo foglio di carta. Quindi ti parlo schiettamente: credo proprio che fuggirò.
Non sopporto più gli intrighi di questo palazzo, le delegazioni di Surok capitanate da gente scheletrica, che non si presenta mai a tavola e che tutti hanno paura soltanto a nominare... Mai come in questi giorni sento la mancanza di mio zio: lui non avrebbe mai permesso una cosa simile, siamo in balia dello straniero, disorientati. E mio cugino non è assolutamente in grado di gestire questa situazione.
Per carità, è una cosa difficile... ma lui è uno sciocco.
E vedo grossi guai all'orizzonte...
Ho tanta paura, mia cara Sara, non so cosa ci riserverà il futuro. Io posso anche fuggire... ma questa terra, la mia terra, non voglio che si trasformi nell'ombra di quella che era. Non voglio che diventi un paese infelice e succube di poteri ignoranti e prepotenti.
Amer è la mia terra, ho imparato ad amarla da quando ero una bambina. E vederla così allo sbando mi riempie di grande tristezza...
Spero di riabbracciarti presto, amica mia.

Ashy