Aska e Cormac salutano affettuosamente i loro compagni, augurando loro tante belle cose, quindi ripercorrono la strada già fatta verso il mare, passando a recuperare Renato e l'icona di Kayah, quindi si imbarcano e salpano alla volta del Granducato di Tarracona, dove hanno intenzione di sposarsi. Lunga vita e prosperità Aska e Cormac I due fidanzati percorrono con Ela la strada a ritroso, assistendo al progressivo e rapido riassestamento di potere soprattutto all'interno delle terre dell'Esarca, ove le truppe del Sebastocràtore e del Parakimòmenos riportano alla visibilità il potere centrale e restituiscono l'autorità a chi di dovere. Qualche atrocità non sfugge loro, ma in linea di massima la resa delle truppe del Duca è ovunque repentina e totale, solo i capi incorrono in pene severe: è duro vedere qualcuno dei tassiarchi e dei logarchi precedentemente incontrati al seguito di Anacarsi accecati o mutilati in pubblico di fronte alla soldataglia a seguito di sommari processi! Se non sbaglio Aska lasciò Renato e l'Icona in una delle città dell'Esarcato prese dal Duca, forse la prima, Panormon. In caso contrario prego Stefano di rettificare. Se le cose stanno così (o simili) Renato non si trova più, l'Icona, impolverata ma in buone condizioni, sì. Riattraversato il Padon su un ponte non più controllato e allontanati alcuni briganti con qualche sventagliata di spadone (qualunque esso sia :) da Cormac, i tre penetrano nella Pronoia dei Brienni che, organizzata e mesta, aspetta gli eventi. Fatta visita al sepolcro di Kar-Dun, da cui Aska pietosa toglie il teschio di cane, resasi conto dell'oscenità mistica che aveva compiuto nella confusione e nello sconvolgimento di quei tempi terribili, il gruppo percorre la strada a ritroso, sempre più appesantito dai recenti ricordi, da tutto quello che nel bene e nel male è cambiato nella propria vita. Voci discordanti arrivano agli orecchi dei futuri sposi riguardo all'agibilità dei mari, mentre rumori confortanti giungono ad Ela, quando i villici parlano della ridiscesa a valle del grande Leone di Lernos. Dopo Tuna una nuova separazione: lasciata la Pronoia Ela va via, sale su per i monti che conducono al Monastero della Salute di Reyks, ove grande è il potere del Santo Igùmeno Leone. I compagni non lo sapranno mai, ma qui dopo una lunga preparazione di quasi otto mesi con i santi monaci che le insegneranno a ridere della malattia e della morte e con il grande Leone di Lernos, che le insegnerà a non avere paura del dolore, e dopo lunghe e pietose cure ai poveri, agli ammalati, ai soldati feriti nelle piccole e grandi battaglie seguite a quella di Turn, verrà inviata ad uno dei grandi e misteriosi monasteri femminili dell'Est. Aska e Cormac attraversano il passo dei monti Hypérboran e giungono al cuore del Ducato. Qui viene loro comunicato che la città è nelle mani del Drungàrios della Flotta imperiale, lo Stratego di Rhodos, Nikétas Melixénos, come tutto il mare intorno al Ducato. Viene loro consigliato di seguire una strada secondaria per Aulon, ove è più facile imbarcarsi su un mercantile senza ricevere troppe domande. Da quel discreto porto commerciale i due partono su un naviglio di nome "La Buona Speranza" alla volta di Pontostàsis, ultimo attracco del Ducato. Dopo molti giorni di viaggio lungo costa, una tempesta da brivido e sette fastidiose ispezioni da parte delle navi del Drungàrios i due approdano a Pontostàsis. Qui apprendono che il mercantile non può proseguire oltre, il blocco è ancora in vigore e tanto il Drungàrios quanto lo Stratego di Aìpyros sono duri e solerti nell'applicarlo, faiclitati peraltro nel compito dall'inverno che tiene in porto la maggior parte die bastimenti. Viene loro consigliata la via normale per Scodra e poi per Reikia. Stando attenti a non incappare in visi noti e riprendendo poi la Via Poldoriana a Kastoria, i nostri riattraversano il Passo di Madyran il 10 di marzo del 509, dopo un'abbondante nevicata.........