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Loic Navar

Presto Pap� Bertrand fa un discorso semplice a Loic: �Le mie mani non ci sono pi� e i Magistrati del Barone hanno bisogno di un boia e di un valido carceriere. Tu gi� cos� piccolo sai manovrare un po� l�ascia. Eredita il mestiere di tuo padre. Buona fortuna, Loic!�.

E cos� per Loic cominciano giorni faticosi ma anche entusiasmanti. Ora � vero che non � pi� un bambino. Ha un lavoro. E� rispettato in paese. E� il boia. Loic Navar, figlio di Bertrand.

Pi� che altro il suo lavoro consiste nel controllare i prigionieri nel Palazzo delle Guardie, annesso alla Torre del Borgomastro. Ogni tanto capita qualche esecuzione capitale.
In tutto quattro o cinque in dieci anni. Ma gi� � tanto rispetto alla media di Pap� Bertrand. Si tratta di un ladro beccato a rubare in casa di Lord Bayard, nobilotto di campagna di Royelle e responsabile pure della morte di un servitore; di un ragazzotto di Willcox, che, ubriacatosi, ha avuto la bella pensata di cavare un occhio ad una Guardia Civica (esecuzione penosa, questa, per Loic: il giovane piangeva disperatamente e non si era reso conto del delitto commesso; Loic lo ha stordito col vino prima del taglio); di un brigante che aveva assaltato la carovana di un mercante, fatto prigioniero da Eric; di un marito uxoricida.
A quest�ultimo � legata una vicenda particolare. Era un borghese di Anthien. Nella capitale della Baronia era da poco morto il boia.
Fu chiamato Loic.
Il disprezzo per il marito vigliacco che uccide una donna della sua casa, il fastidio di dover officiare (forse) in presenza di Lord Albert, nascosto da qualche paravento, spingono Loic ad essere particolarmente violento ed impreciso nell'esecuzione: sceglie un�ascia ad una sola mano, per provocare pi� dolore, e appositamente sbaglia il primo colpo, ferendo solamente il condannato. Successivamente d� il colpo di grazia.
Le grida e il dolore sconvolgono il pubblico presente. Loic � certo di aver dato l�impressione di essere un boia incapace e che non sar� pi� richiamato ad Anthien, ad officiare magari un�altra volta la morte di innocenti, condannati da Lord Albert.

La trasferta di Anthien, insieme a qualche passeggiata a Willcox, rappresentano tutti i viaggi di Loic.

In questi anni i suoi vecchi amici si fanno rivedere ogni tanto a Caen, per pregare sulle tombe dei loro cari: Desiree, Guelfo, Stratos, Abel.
Sono tutti diventati pi� ricchi, pi� civili, pi� cittadini: cos� paiono a Loic. La prima volta che torna Abel Loic � molto gentile e offre da bere. Poco pi�. Ma si sente in colpa per aver trattato male Abel il giorno prima che partisse. Loic voleva bene ai compagni del suo gruppo.
Loic si sente molto solo. Quando Abel gli dice che Stratos � scappato dal Monastero di Chalard, Loic va, quatto quatto e senza farsi accompagnare da nessuno, nel Grande Prato e in un tardo pomeriggio di vento fa volare gli aquiloni di Nonno Stratos��..lascia libero quello del suo amico: il pi� bello.
Eric � sempre fuori, le giornate sono lunghe a Caen, spesso penose. L�infanzia � scappata via, insieme all�adolescenza. Julie non � pi� tornata. Loic si sente sempre pi� responsabile della sua scomparsa. Ha adottato il pupazzo di lei con cui parla incessantemente la notte e spesso anche durante il giorno:
�Sei stata cattiva a scappare cos�. La devi smettere di giocare a nascondino. Adesso nessuno ti difende pi�. Se restavi con me, non dovevi piangere.�
Per di pi� nel 509 viene a mancare anche la zia Charlotte, la mamma di Julie, per una grave malattia. Loic � convinto che il motivo sia che non � pi� tornata Julie, ma con Eric non ne ha mai parlato. La solitudine viene lenita dalla compagnia di attori che viene per la festa di Pyros in estate: Loic non pensa, come suo padre, che sia inopportuno per il boia e carceriere del villaggio assistere agli spettacoli teatrali. Ma certo ormai non � pi� il bambino di Caen e i contatti con gli attori sono inesistenti.
La sera Loic va in taverna, dove trova un po� di conforto nel nuovo amico Leonard Jovine, il grosso macellaio: un tipo solare, simpatico, sposato con Nicolette e padre di un bel bambino grassoccio come lui. Leonard � un ottimo giocatore di dadi e Loic ha molto da imparare (e da divertirsi) con lui.

Nei primi mesi del 516 un nuovo lutto rattrista per� la sua vita: Pap� Bertrand muore, mamma Josephine, ancora abbastanza giovane, dopo aver assistito con amore il marito fino alla fine, lascia Caen, per trasferirsi a casa di sua sorella Marion a Rochelle. Qui potr� vivere serena con tutti i suoi nipotini (i figli delle due figlie di Marion). Lasciando Loic, dice al figliolo:
�Loic, sei un bravo ragazzo, hai un lavoro, il lavoro di tuo padre. Non ti preoccupare per me. Zia Marion mi dar� tutto quello che mi occorre. Fatti una famiglia al pi� presto. Vivi felice�.

Loic non aveva mai pensato a farsi una famiglia e non si sente in effetti molto pronto. Di l� a poco alcune difficili evenienze della sua vita lavorativa (e di quella di Eric) gli toglieranno l�angoscioso pensiero��


La famiglia Navar

Clovis Navar faceva l�allevatore di vacche a Caen intorno alla met� del 400 P.F. Poi una malattia decim� la sua piccola mandria.
Il figlio pi� grande, Bertrand, si impieg� come carceriere e boia del villaggio, il figlio pi� piccolo, Philippe, si imbarc� per Delos, nonostante la fiera opposizione del padre Clovis, alla ricerca di fortuna, cos� lui diceva: forse in realt� pi� per desiderio di avventura e novit�, dato il suo carattere un po� irregolare e irrequieto.
Era il 480 P.F.; Bertrand aveva 25 anni, Philippe 21. Bertrand manteneva la famiglia. Qualche anno dopo si seppe che Philippe lavorava come conciatore di pelli in una manifattura di Kast�ria, capitale del Tema di Aipyros; poi per� non si ebbero pi� notizie.
Bertrand era promesso ad una Modane. I Modane erano una famiglia abbastanza benestante. Si pens�, date le mutate condizioni economiche dei Navar, di rompere il fidanzamento. Ma Josephine, una bella ragazzina brunetta di 14 anni allora, voleva bene al grande Bertrand.
Nel 486 P.F. si sposarono nella chiesetta di Caen. I primi anni furono duri. Venivano pochi soldi a casa e servivano per mantenere anche i vecchi genitori di Bertrand.
Josephine partor� un bimbo nel 489, ma il piccolo mor� dopo pochi giorni. Per la mamma fu un grave colpo, da cui non riusciva a riprendersi.
Due anni dopo pass� per il villaggio un uomo che si diceva fosse un grande Guaritore. Egli profetizz� a Josephine: �Tra meno di tre anni tu avrai il compenso al tuo dolore�.
Il 3 agosto del 493 P.F. Josephine diede alla luce due gemelli diversi tra di loro: Eric e Loic furono i nomi scelti dai genitori. Erano belli e forti (e molto pesanti!): Josephine aveva ricevuto due figli con un parto e due figli resistenti e sani.
Nel 499 mor� nonno Clovis, nel 503 nonna Gertrude. I piccoli si erano gi� fatti due bei ragazzoni, soprattutto Loic che era molto grosso; Eric sembrava per� pi� proporzionato d�aspetto.
Gi� spadroneggiavano nel loro gruppo di amici. Eric in particolare era molto rispettato, visto che associava capacit� fisiche temibili ad un innato buon senso, che dava molta sicurezza a chi gli stava vicino, Loic invece veniva pi� che altro temuto per i suoi improvvisi scatti di collera, quando gli altri del gruppo si comportavano male con qualcuno troppo debole.
Molti genitori di ragazzini, interni al gruppo dei gemelli o esterni, venivano a lamentarsi con pap� Bertrand per il comportamento di Loic. In genere Bertrand li cacciava in malo modo (di carattere sono sempre stati abbastanza simili padre e figlio).
Nel frattempo mamma Josephine aveva incominciato a dare loro qualche lezione di alfabeto, perch� pensava che leggere e scrivere fosse importante per qualunque suddito del Duca: il testo su cui i due bimbi avrebbero imparato a leggere sarebbe stato un piccolo libro molto diffuso allora ad Amer: le Fiabe Naniche di Etienne de La Fois.
Si trattava di storie fantasiose che avevano come protagonisti Nani gloriosi contro Draghi, Orchi, mostri di ogni tipo. Mamma Josephine aveva una rozza copia di questo libro e la considerava un po� un suo tesoro (c�erano infatti due o tre illustrazioni molto vivaci che rappresentavano momenti topici della narrazione).
Loic non riusciva ad imparare; dopo tante arrabbiature di mamma Josephine e tanta delusione da parte del piccolo, alla fine pap� Bertrand convinse la moglie a lasciar perdere.
Al contrario Eric, pur con le comprensibili difficolt� iniziali, si appassionava alla lettura: fin da piccolissimo aveva sentito la mamma narrargli le avventure del Nano Brandimartello, l�eroe delle Fiabe Naniche. Brandimartello, armato del suo gigantesco martello da guerra, spacc� in due la testa del Re degli Orchi Abramark e stacc� al Drago dorato Gilmug i due denti d�oro che troneggiano sul suo elmo��
Eric amava tanto il suo eroe da immedesimarsi in lui, al punto che pap� Bertrand gli promise che per il suo sedicesimo compleanno, se fosse stato bravo, gli avrebbe regalato un vero martello, forgiato a Nair-Al-Zaurak, come quelli che si vendono ad Anthien. Eric visse la sua prima adolescenza, sognando l�arrivo di questo martello.
Nel frattempo per� un nuova nascita era avvenuta in famiglia: il fratello di mamma Josephine, zio Jacques Modane, aveva avuto una splendida bambina di nome Julie (497).
L� per l� la cosa entusiasm� poco i gemelli, tanto pi� seccati dal fatto che la mamma spesso andava ad aiutare il fratello e la cognata, lasciandoli, a loro vedere, soli. Poi per� col crescere della bimba Loic ci si affezion� e si divertiva a proteggerla con la sua prestanza di cugino grande; Julie ne approfitt� per frequentare gruppi di bimbi pi� grandi di lei e, in particolare, il gruppo dei gemelli.
Eric non vedeva bene la cosa, gli sembrava che avrebbe potuto creare problemi, ma Loic su questo si impose.
Talvolta a Caen passava una compagnia di attori girovaghi. Non si trattava di una circostanza molto frequente, data la posizione un po� periferica del villaggio. Di solito si verificava in estate, in occasione dei festeggiamenti in onore di Pyros. Ogni volta Loic si intrufolava tra la gente per vedere gli attori.
Pap� Bertrand e mamma Josephine non andavano, non sembrava molto opportuno che il carceriere e la moglie frequentassero questi spettacoli� almeno cos� pensava pap� Bertrand!
Eric non aveva interesse per queste cose, preferiva approfittare dei divertimenti delle feste del villaggio, in cui c�era sempre da racimolare qualcosa, o in nichelini o in roba da mangiare; Loic invece guardava ammirato attori e ballerine e talvolta rimaneva con la compagnia, quasi fosse momentaneamente �adottato�, per uno o due giorni, il tempo che questa restava in paese. Per Loic era la cosa pi� divertente del mondo! Il fatto era noto solo a mamma Josephine, che per� lasciava fare e montava scuse per l�assenza di Loic con il marito�.