Il sole brilla sulla campagna dorata di grano, brilla sul mare azzurro, ornato delle vele bianche di tante barche, brilla sulla tua pelle e sui capelli sciolti e profumati di Emily.
Lei respira piano, appoggiata sul tuo petto, ormai stanca: giocherella tracciando linee e disegni immaginari sul tuo cuore. E tu scopri una spiga di grano tra i suoi capelli, la estrai dolcemente e con essa la accarezzi sul viso, sul collo, per farla ridere.
Lei di scatto abbandona la testa all'indietro, per guardarti negli occhi, e al suo sguardo sei inebriato, travolto dall'amore che ti porta. Ti sorride, il sole splende ora nei suoi grandi occhi azzurri: sei un uomo felice adesso, sei un uomo.
E restate a cullarvi nel ronzio delle api affaccendate, mormorandovi dolci parole tra le labbra, sazi ma ancora assetati l'uno dell'altra, mentre le nuvole bianche disegnano forme di animali nel cielo, draghi e isole lontane.

Improvvisamente un'ombra possente si staglia su di voi e, prima che tu possa muovere un muscolo, Emily ti viene strappata di dosso per i capelli.
Lei grida, tu fai appena in tempo a sollevarti sui gomiti che l'uomo armaturato, gigantesco, leva su di lei il suo smisurato spadone. Ti d� le spalle, riesci a vedere il viso spaventato di Emily, i suoi meravigliosi occhi riempirsi di lacrime, fissarti disperati.
Ma lo spadone cala, e con uno spruzzo di sangue il capo di Emily vola lontano dal suo corpo, i capelli come la scia di una stella cadente.
Nel muto istante che segue l'uomo pianta nella terra il suo spadone, lentamente si volta verso di te e ti fissa in volto.
E mentre il gelo ti attraversa le membra, riconosci te stesso nei suoi occhi stanchi e disillusi, le tue mani in quelle, potenti, che hanno spezzato il fragile collo del tuo amore.
Senti freddo, molto freddo.