Sir Edward ti dice se puoi aspettarlo lì nel tendone, e si allontana a parlare con alcune persone. Rimane via una mezz'oretta. Anders, per quanto possibile, cerca di sprofondare in meditazione. Resta seduto, appoggiato al suo bastone. Ringrazia Eos per aver esaudito le sue preghiere, anche se, in fondo al suo animo si chiede se Edward non voglia fare un terzo gioco ai suoi danni. Si chiede se Edward non si comporti così per poter mettere le mani su Sieghard e gli altri cavalieri. Eos non risponde. Al contrario, dopo un po', si riaffaccia Sir Edward. Adesso è completamente vestito, come al solito sorridente, ti dice che se vuoi ti puo' far dare un alloggio lì nei paraggi, così che tu possa riposare dal viaggio e rinfrescarti. Il prazo sarà servito più tardi. Poi si scusa, dice che ha delle cose da sbrigare, e che se ti serve qualcosa puoi chiedere a Dan, il soldato che sta lì fuori dalla porta. "grazie. Un pagliericcio e un po' d'acqua fresca sarebbero già un lusso a cui non sono avvezzo." Anders intende approfittare di questo alloggio, cosi da avere un posto in cui fustigarsi in tutta tranquillità. Oltretutto renderebbe meno sospetta la sua presenza. Si rende conto da non potersi comportare come al solito, non può dormire in mezzo alla strada, ne vestire di stracci. Anders sorride pensando alla sua situazione. "I diseredati si dannano l'anima per avere un pasto caldo e un tetto sulla testa, io sto soffrendo perchè non potrò soffrire il freddo o mangiare locuste". Prende possesso del suo "alloggio", si spoglia dei suoi abiti da viaggio e si fustiga con un intenso vigore. Dopo un po' che stai lì in fustigazione senti un rumore alle tue spalle. E' entrato Dan, che sta lì imbambolato sulla porta. "qualche problema, signore?" Anders si gira e osserva il giovane per qualche secondo. "Nessun problema, ragazzo. Nessun problema che puoi aiutarmi a risolvere. Il corpo e la mente vanno abituati al dolore, altrimenti la guerra rischia di sconvolgerti" Anders fa un piccola pausa, durante la quale riflette sulle sue stesse parole e di come il significato di "guerra" possa essere ampio. Anche quella verso i suoi istinti è una guerra, in effetti. Anders posa il flagello e allunga una mano verso le fasce. "Sei mai stato in battaglia, ragazzo?" Il giovane avanza verso l'interno della tenda, incuriosito dai segni di frustate sulla tua schiena. "questa è la prima volta, signore" Anders si sta fasciando il busto. "siediti pure ragazzo. Immagino che il tuo capitano non abbia mai fatto qualcosa di simile..." Anders sorride "Lui non ne ha bisogno. E' un uomo forte. Io non sono altrettanto. Il mio spirito è forte, ma il mio corpo ha paura... e ogni tanto è giusto ricordargli chi comanda". Anders fa una pausa. "La guerra porta anche a questo... e può portare anche alla pazzia. Per i vinti, ma soprattutto per i vincitori. Ti chiesto contro chi state combattendo?" Il ragazzo si siede, sia pure molto rigidamente. Dal suo modo di comportarsi è evidente che ha avuto un'educazione militare, è composto e molto misurato nei movimenti, rispettoso e disciplinato. "Combattiamo contro gli eretici asserragliati nel Monastero, signore, guidati dal Demonio Bianco" "Un buon soldato non discute gli ordini, bravo. Ma un uomo non può accontentarsi di essere un buon soldato, quando può essere qualcosa di più." Anders lo dice col tono di chi riflette tra sé, nel frattempo prende la camicia. "Ti sei chiesto quale sia la loro eresia?" Il giovane soldato esita "No, signore" Fa una pausa, guarda Anders e poi, con tono meno rigido aggiunge: "Se mi è permesso, signore, tra gli uomini si dice che all'interno del Monastero ci sia un certo Demonio Bianco, un guerriero molto pericoloso e sanguinario, che ha corrotto la mente e i cuori dei monaci lì rinchiusi, con le sue pericolose menzogne. Ed effettivamente quei monaci non combattono come normali monaci, signore. Se posso, aggiungerei che combattono come degli autentici soldati" "quindi sai anche osservare. Bene. I monaci di quel monastero non sono pii ed emaciati uomini di fede, come comunemente si crede. Si tratta di Preti-Guerriri, qualcosa di simile ai Paladini di Eos. Credi in Eos, ragazzo?" Il giovane alza le spalle stupito, la domanda gli sembra strana, non sembra si sia mai interrogato su una questione del genere. "Certo che credo in Eos, signore" "Voglio farti due domande, non sei tenuto a darmi una risposta... secondo te, Eos permetterebbe a degli eretici di resistere ad un esercito? Eos è più onorato in questo campo o all'interno di quel maniero? Figliolo, se non vuoi restare una pedina per tutta la vita, devi imparare ad aprire gli occhi e dubitare. Il tuo capitano, sir Edward è un grand'uomo, proprio perché in gioventù ebbbe il coraggio di dubitare e prendere il suo destino in mano..." Anders guarda il ragazzo, aspettando un qualche segnale di vita. Il ragazzo è basito. Guarda Anders con gli occhi spalancati, incerto su cosa dire. Sembra che tema sia una sorta di esame, ha paura forse di dire la cosa sbagliata. Fa un bel respiro, cerca di nascondere il suo timore dietro una maschera di rigido militarismo, senza grandi risultati. "io credo che... che Eos sia dalla parte ... non so, penso che Eos sia dalla parte di chi vince, signore" Anders parla con calma "Ragazzo, non essere preoccupato, non ti sto interrogando. Tantomeno ho intenzione di punirti per una risposta sbagliata. In effetti non ci sono risposte giuste o sbagliate. Ragazzo, quando si fa una scelta, per quanto questa sia ponderata, è sempre una scommessa, può portare in alto, come è successo a Sir Edward o può portare molto in basso, come è successo ad altri. Ci sarà sempre qualcuno pronto a denigrarti per questo, in entrambi i casi. La cosa importante è che tu sia consapevole delle tue azioni e dei tuoi pensieri." Anders fa una pausa. "chiediti sempre il perché delle cose. Cerca di capire cosa si nasconde dietro la facciata di ciò che vedi. Impara a metterti nei panni del tuo nemico, questo ti consentirà di sconfiggerlo più agevolemente... ma anche di comprendere, a volte, che il vero nemico sei tu." Anders finisce di rivestirsi, gurdando il ragazzo. Il giovane soldato osserva gli abiti da soldato di Anders, assorto. "voi... perdonatemi signore, ma non parlate come un uomo d'arme, ma come un prete... voi non siete un soldato, non è così?" Anders sorride leggermente. "non sono né l'uno, né l'altro, figliolo.... lo sono stato un tempo però, poi anch'io ho dubitato. Ragazzo, non sono solo i soldati a combattere, né sono solo i preti a predicare. Da dove vieni, ragazzo?" Lui siede un po' meno rigidamente sullo sgabello, e sorride: "sono di Mehr, signore" La tua famiglia si trova ancora lì? "Si, signore. Lì vivono i miei genitori e le mie due sorelle" "fai in modo di tornare a casa sano e salvo, ragazzo" Sono stato educato alla guerra, e mio padre mi ha mandato qui a combattere per Sir Edward. Devo tornare a casa con il mio onore intatto, dopo aver dimostrato a me stesso di saper essere un buon soldato. Forse allora mi sarà concesso entrare tra i Cavalieri e partire per Memedir". "Ragazzo, sei giovane e desideroso di metterti in mostra, di renderti utile... lo ero anch'io alla tua età. Ricorda di non buttare la tua vita per le idee degli altri. E ricorda sempre di considerare il prezzo che dovrai pagare per questo e bada che non sia troppo alto. Ragazzo un'utlima cosa... Un soldato che non ha nulla da perdere è due volte più forte, un soldato che crede in ciò per cui lotta è tre volte più forte. Quei monaci non hanno nulla da perdere e lottano per sè stessi. Quello che devi chiederti è perché loro lottano, nonostante sappiano che saranno sconfitti presto... perchè lo sanno. Un buon soldato sa quando la sorte della guerra gli è avversa. E quelli sono più che buoni soldati. Chiediti cosa stanno aspettando o cosa stanno proteggendo con tanto ardore. Chiediti cosa può essere più importante della propria vita..... quando avrai delle risposte chiediti se hanno ragione o torto. Dubita... in questo modo potrai rafforzare le tue posizione o cambiarle radicalmente... solo a questo punto sarai un soldato, pronto a combattere... altrimenti, resterai semplice carne da macello. Ora vai, non vorrei che per le mie farneticazioni i tuoi superiori ti puniscano... e cerca di tornare vivo dalla tua famiglia." Il ragazzo annuisce e si alza, un po' meno rigido di quando si era seduto. "Si, signore, grazie, signore. E grazie per i vostri consigli" Si allontana dalla tenda, lasciandoti solo. Passano circa un paio d'ore. Voci tranquille intorno, spostamenti di truppe, addestramenti, tutto normale. Poi il ragazzo torna ad affacciarsi alla tenda di Anders, composto e inespressivo come prima. "Signore, Sir Edward mi ha dato ordine di convocarvi per il pranzo. Se volete seguirmi..." Anders si alza, e segue il ragazzo, aiutandosi vistosamente con il suo bastone (immagino che le ferite sulla schiena siano ormai ragguardevoli). (in realtà non è così, nel senso che è sempre e solo la parte superficiale, piu' di tanto non puo' andare. Fa un male cane, ma cammini tranquillo) Il ragazzo guida Anders al tendone in cui precedentemente aveva parlato con Sir Edward. E qui c'è una tavola allestita per il pranzo, e Sir Edward lì, che ti viene incontro, stringendoti la mano. Assieme a lui c'è un altro uomo, il cui viso non ti è del tutto nuovo. Sir Edward te lo presenta come Crofthigh, ex cavaliere di Eos. Siete solo voi tre, a tavola, vi serve una procace fanciulla. "Michel, ti abbiamo fatto preparare cose ben misere per il pranzo... spero che vorrai farci compagnia", ti dice Sir Edward, invitandoti a sedere. (Ok. Togliere allora la parte del bastone :) ) "sono abitato a cibarmi di locuste e dei frutti scartati dagli animali... sei riuscito a trovare qualcosa di più misero?" Anders si concentra sul nuovo venuto, cerca di ricordarsi dove possa averlo visto (probabilmente o a memedir o a Zagan) Sir Edward sorride "prendi questa zuppa, l'unica cosa buona è che è calda... di quello che c'è dentro non rispondo!" E poi, indicando il commensale: "ti ricordi di Crofthig? eravamo insieme a Shalima..." (adesso ricordi: quell'uomo era un soldato ancora imberbe, amico di Edward, che aveva partecipato, a Shalima, ad un orrendo massacro di civili. Ricordi che quella fu un po' la goccia che fece traboccare il vaso, tu la sera stessa facesti un discorso in mezzo a un sacco di gente, e alcuni disertarono, in quella occasione. Croftigh non lo ricordi bene, però il viso è quello) Anders guarda Crofthigh "Anche a te fa bere l'urina del suo cavallo e la spaccia per minestra?" Anders guarda Edward con un mezzo sorriso, poi torna ad osservare il soldato. "Ricordo il tuo volto. Ricordo Shalima. Ma non ricordo che fine hai fatto dopo." Crofthig sorride: "credo che a noi sarà servito qualcosa di meglio..." Poi torna serio. "Shalima... come potremmo dimenticarla? Fu lì che uccisi per la prima volta dei bambini, delle donne inermi. E quella notte, quando tu parlasti, Michel..." pausa "inizialmente pensavo che avrei abbracciato la vocazione, che avrei preso i voti e sarei diventato un prete. Poi ho conosciuto Zagan, la corruzione..." guarda sir Edward "e ho pensato che se va tutto alla malora non è affar mio". Anders lo guarda intensamente negli occhi. "Certo, è stata un scelta giusta. Quando i fiumi rompono gli argini e inondano i campi è meglio ignorarli che faticare con il fango fino al petto per bloccare l'alluvione." Il tale annuisce, mentre Sir Edward mangia a quattro ganasce e distribuisce pacche sul sedere alla cameriera, senza seguire la conversazione piu'di tanto (o almeno questa è l'impressione che dà). "io credo sia meglio cosi', senza finte ipocrisie, senza ergersi stupidamente contro i flutti, quando sappiamo benissimo che è tutto inutile. Meglio allora farsi da parte, aspettare che la marea cali e cercare di salvare il salvabile, e di prendere quel che è rimasto". Anders beve la sua minestra con una gran calma, apprezzando il calore del liquido che gli scende fino allo stomaco. "Hai ragione, in tutto. Mi sono chiuso in una grotta per tanto di quel tempo, litigando con le bestie per il cibo, che sarebbe ipocrita non essere d'accordo col tuo discorso. Mi chiedo un'altra cosa. Perché invece di stare seduto da una parte sei qui ad alimentare la corrente?" L'uomo alza le spalle: "Sono in ballo un mare di soldi, Michel, un mare di soldi. Edward mi ha detto che sei qui per affari che non c'entrano niente con la nostra guerra, che eri in pellegrinaggio per il Monastero... e che ci sei rimasto fregato... purtroppo il Monastero è inaccessibile adesso!". ghigna "Ho insistito per parlarti, perchè ricordo la tua oratoria. Forse, invece di tornartene indietro al tuo buco, puoi fare qualcosa di utile, dopo tanti anni di inattività" Sir Edward alza gli occhi dal pasto, e ti fissa a lungo senza dir niente, improvvisamente non più interessato dalle grazie della cameriera. Cerca il tuo sguardo per un attimo, e ritorna a mangiare. L'altro continua. "Gli uomini hanno paura di Leblanc. Tu puoi esaltare i loro animi, accenderli... farli andare avanti senza timore." Anders solleva il viso dalla scodella alzando entrambe le sopracciglia. Fissa Crofthig e lentamente la bocca si trasforma un sorriso e subito dopo comincia a ridere, scrolla il capo, beve un breve sorso di minestra e solleva nuovamente lo sguardo. "Ragazzo, dovresti riflettere di più. Edward ti ha detto bene, la mia meta era quel monastero. Ma non ti ha detto tutto. L'aver trovato voi qui fuori ad impedirmi di entrarci mi fa girare le palle" Anders si permette una breve risatina "Se parlassi ai soldati cercherei di convincerli, e credo di avere anche gli argomenti adatti per riuscirci, che sarebbe dannatamente più facile, meno pericoloso e più remuneartivo andare ad assediare il cardinale a Zaghan... così vi levereste tutti dalle scatole e io potrei fare le mie cazzate in santa pace." Anders ridacchia. "Edward non ti ha detto che sono pazzo?" Sir Edward soffoca una risata, rovesciando un po' di brodo sulla tovaglia. Crofthig diventa rosso in viso, scuote il capo e alza un po' la voce, irritato. "e io che pensavo che ti avremmo potuto riccamente pagare, allora si' che avresti avuto di che dare ai tuoi poveri... o comprartici donne e vino che ne so! E invece no, duro e cocciuto come allora... che spreco!" Anders sorride e fa cenno a Crofthig di calmarsi. "Crofthig, calmati... di soldi e donne non so che farmene... e ai poveri ... cosa posso dare io che sono più povero di loro? Forse è a causa di questi abiti...e dei capelli in ordine... ma li ho messi solo per non essere motivo di vergogna per Edward." Anders guarda Edward "Prima mi hai detto che voelvi sapere cosa avessi fatto per questi... in tutto questo tempo.... bene...." Anders si tocca l'ampia cicatrice sulla guancia. "Dopo che un nostro commilitone mi ha fatto questo.... mi hanno imprigionato. Mi hanno tenuto in una cella poco più grande di me... per non so quanto tempo... in compagnia di topi e di vermi.... Sono creature deliziose che amano il gusto del sangue e della carne. E sono sicuramente più di compagnia della frusta di un boia. Mi hanno condotto a Zagan. Mi hanno processato, hanno umiliato e martoriato l mio corpo come preferivano e poi mi hanno messo alla berlina aspettando la mia morte.... che è sopraggiunta. Mi hanno sotterrato, in una fossa comune e qui Eos ha voluto che riaprissi gli occhi. E' stato incantevole rendersi conto di essere vivo solo perché decine di corpi freddi ti sono avvinghiati attorno e l'odore della carne in putrefazione ti riempie le narici. Sono fuggito, mi sono rifugiato nei boschi e ho vissuto come le bestie selvaggie per tanto tempo. Finché non ho trovato un posto dove fermarmi. Una collina con una bella grotta e un villaggio di uomini buoni nelle vicinanze. Io parlavo loro di Eos e loro mi portavano un po' di cibo. Un giorno ho deciso di rimettere piede in un luogo sacro.... sono andato a Vallombrosa, ma qualcuno aveva bruciato il monastero. Allora mi sono diretto a Torembourg e l'ho trovato pieno di cadaveri... sono venuto qui e trovo voi ad assediarlo.... ora capisci perchè mi girano tanto i coglioni?" Anders tiene gli occhi fisssi su Crofthig e beve un ultimo sorso della sua minestra. Croftig rimane col cucchiaio a mezz'aria, a bocca aperta. Poi guarda Edward, che pure ha un'espressione seria e intenta. Mentre lo sguardo di Croftig è allibito e un po' instupidito, Edward ti fissa con occhi penetranti. Croftig poggia il cucchiaio. "mi è passato l'appetito" Si alza e si allontana. "stolto" mormora Anders tornando immediatamente serio Sir Edward congeda con un imperioso gesto della mano la cameriera, che scompare oltre una tenda. "mi sono permesso di inventare una menzogna sul motivo per cui ti trovi qui, Michael... la tua venuta ha sollevato qualche domanda in giro" "Posso immaginarlo... " Anders si guarda i vestiti "Io sono stato il primo a scendere a dei compromessi... Non pensavo ci fosse gente che si ricordasse di me". "Siamo in parecchi usciti dai Cavalieri, qui tra gli Orsi. Gente come me, bastardi, stanchi di fare gli assassini mascherandoci da salvatori del mondo. Qui ci comportiamo dai figli di puttana che siamo, senza sotterfugi" "ed abbiamo buona memoria" "Tutti al livello di quello sciocco di Crofthig?" Anders non aspetta la risposta "Eppure... tutto sommato non è un'idea tanto malvagia... mi farei fare volentieri a pezzi dopo...." "eh? che intendi dire?" "Se non mi riuscirà di salvare quei monaci in altro modo cercherò di romperti un po' di uova nel paniere. Se la mia vita dovrà essere il prezzo per seminare il dubbio in questa gente... sarò ben felice di pagarlo". Sir Edward scuote il capo "Non fare cazzate, Michael. Se ti preme recuperare il gingillo che sta rinchiuso tra quelle quattro mura evita di attirare troppo l'attenzione. E quei monaci... se non ce lo fanno prendere spontaneamente e sono disposti anche a dare la vita per proteggerlo, vuol dire che lo ritengono piu' importante" pausa, sorriso "e te lo dico contro il mio interesse!" Anders sorride. "Edward, credo tu abbia intuito che per me quel gingillo, come lo chami tu, vale molto di più della vita di quei pover'uomini stipati lì dentro. Ma una volta al sicuro il gingillo... farò in modo di dare il mio contributo per capovolgere il fronte... Alla fine... a Zaghan c'è più oro e all'ombra della Chiesa e del Cardinale ci sono anche più donne che dentro quel maniero. Non ti sembra? Tra i tuoi uomini, i senza Dio saranno d'accordo con me. I timorati di Eos cominceranno a farsi rodere dai dubbi, i pratici converranno che è il monastero e gli spiccoli del cardinale sono solo briciole." Sir Edward scuote il capo. "Quegli uomini si stanno battendo con onore, difendono quella rocca con un coraggio e una forza eccezionali. Non so quando riusciremo ad entrare" poi sorride, mentre un lampo crudele lo attraversa nel volto "Michael, mi sorprendi sempre di piu'. Credevo di essere io quello che voleva buttare tutto all'aria... e sento te, il buon eremita, che promette agli uomini piu' bottino, piu' devastazione e piu' donne da violentare... propone di andare a saccheggiare una città piena di gente, difesa dai santi cavalieri di Eos. E lo propone per andare a far la festa al Cardinale" pausa "lo sai cosa significherebbe, vero?" Anders sposta in avanti la scodella, vuota, ed osserva Edward. "significa che Zagan è distante. Significa che è inverno ed un esercito come il tuo ha bisogno di provviste. Significa che ci saranno tante disersioni... e gruppi isolati di figli di puttana sono facili da sbaragliare. Significa che impiegherete un po' ad arrivare e i cavaliere potranno organizzarsi in modo da mettere in salvo la gente. Ma significa anche che il Cardinale capirà di aver perso il suo balocco, che potrà dileguarsi in qualsiasi momento. Significa che uomini forti e pii saranno in vita e potranno far qualcosa di utile per questa dannata storia. Significa..... Pensi che io sia così stupido? Pensi che non sappia che dopo aver preso il monastero vi dedicherete ad altre devastazioni? Edward ricordati, non sono un uomo mite." Edward: "significa un gran bel bagno di sangue, e tanto mi basta" Anders scrolla il capo. "continuo a dire che è un peccato, che un uomo come te si riduca a bere sangue come un parassita..." Sir Edward sorride cupamente "sono quello che sono, sarei soltanto un ipocrita ad interpretare un'altra parte" oppure sei quello che credi di essere... non avendo il coraggio di essere te stesso. Chi lo sa. In un certo senso mi ricordi l'abate di Torembourg" Edward: "non mi importa di niente, figurati se mi importa di essere me stesso" "il momento è tanto grave che non interessa nemmeno a me" Anders sorride "mi chiedo quanta gente come te... o peggio come Crofthig... abbia sulla coscienza" Edward sogghigna "non so cosa sia peggio, Michael... Crofthing cerca soltanto la ricchezza e gli onori... io cerco la distruzione" "onori..:" Anders sembra discustato dalla parola. "onori" Anders sputa in terra "Crofthig parla di onore? A questo punto anche un puttana può parlare di castità" Sir Edward annuisce, ridacchiando "a Zagan i soldi comprano anche gli onori, amico mio... e se non lo sai vuol dire che sei stato fuori dal monod per molto, molto tempo!" "ho visto comprare ben altro. Il tuo mercante di donne ne procura anche alla curia... ma queste cose non mi stupiscono più. Dopo quello che mi hanno fatto non mi stupisce più nulla." Anders si incupisce. "Le donne... le donne si pagano, hai ragione. Oppure" e qui Edwards fa un'espressione truce, "si prendono senza pagare". "non mi dici niente di nuovo" Sir Edward sorride "se ne vuoi non c'è problema, amico" "di novità?" "le novità già te le ho dette. se vuoi un po' di compagnia piu' piacevole della mia... te la posso procurare" Anders scrolla il capo con un mezzo sorriso "vedo che non sono l'unico a non capire il mio interlocutore..." Sir Edward alza le spalle "donne, non donne... che cosa cambia? pensi che i tuoi sacrifici servano a qualcosa?" "Puoi pensare quello che vuoi, qualsiasi cosa io possa dirti non servirebbe a farti aprire gli occhi. Quindi è inutile sprecare parole. Lasciami alla mia follia e alla mia illusione che Eos sia con me. Parleranno i fatti, se vogliono farlo. Per me lo hanno già fatto". Sir Edward annuisce "come vuoi. rispetto la tua follia" "Forse un giorno vedrai tu stesso la verità..... Sai se Falkland è ancora vivo?" La faccia di Sir Edward si contorce in una smorfia di disprezzo: "si, credo che sia ancora vivo, quel dannato vecchio" Anders sorride "Mi piacerebbe parlarci. Lui combatté contro i Mormoranti... potrà darmi un aiuto prezioso" "Che io sappia sta ad Havel" "anche a me è stato detto così.... non voglio annoiarti oltre con le mie chiacchiere, testardo e sanguinario amico. Credo che per me sia meglio allontanarmi per un po'... non è detto che non riesca a trovare un modo per entrare in quella maledetta costruzione" Anders si alza "Edward, la zuppa era quanto di meglio abbia mangiato da molto tempo a questa parte. Non mi capita spesso di mangiare cibo caldo, in compagnia di un amico." Edward si alza e ti stringe forte la mano, con una pacca (noti piuttosto lieve e "simbolica" sulla spalla) "Amico mio, spero di veder spuntare il tuo faccione barbuto su da quei bastioni quanto prima, ti tirerò qualche freccia di saluto, non me ne volere!" e poi aggiunge, piano "e quando ci sarà da portare l'inferno a Zagan saremo di nuovo affianco" Anders ricambia la stretta di mano "anche se non lo ammetterai mai se un buon diavolo... e potresti divenire un uomo retto." Anders si concede un sorriso "Il bello di essere pazzo è che puoi permettere di insultare l'ospite a cui sei debitore anche della vita...."