Anders viene introdotto dal soldato cordiale in una tenda, grande e riscaldata. E' una tenda fatta a padiglione, di quelle che ricordi di aver visto a Memedir. L'interno è molto accogliente, ci sono un paio di soldati, anche loro bene armaturati, che ti guardano un po' incuriositi senza dire niente. Il soldato cordiale ti fa cenno di sedere su uno sgabello, vicino ad un tavolo, e ti chiede di aspettare, mentre lui va ad avvisare Sir Edward. Ti chiede di ripetere il tuo nome, cosa che immagino farai, e si allontana, lasciandoti lì. Passa una decina di minuti senza che succeda niente, tu aspetti lì così. Ti rendi conto che si respira una certa tensione nell'aria, tanto che dopo qualche minuto i due soldati, che stavano lì in attesa di qualcosa anche loro, si alzano ed escono fuori, da cui arrivano voci concitate. E ti lasciano da solo nella tenda. Da fuori c'è gente che parla animatamente, sembra che tutti si trovino su un lato della collina (quello opposto al piazzale dove sei arrivato) e commentino con enfasi quel che sta succedendo da qualche parte. Anders (che ha con sè il suo bastone a cui è costretto ad appoggiarsi per camminare) resta seduto. Approfitta del momento di pausa per cercare la tranquillità interiore meditando. Prega Eos che protegga i suoi compagni nella difficile impresa che si sono prefissi, che protegga l'abate e gli doni il coraggio di cui ha bisogno e che, infine, sia clemente con lui dandogli la forza e la saggezza per adempiere al compito che si è prefisso. La tua preghiera è disturbata da voci sempre più animate che provengono dall'esterno, esclamazioni, imprecazioni, qualche bestemmia che vola di tanto in tanto. Il tutto dura circa un quarto d'ora, senti ordini pronunciati ad alta voce, poi suoni di corni, commenti, e lentamente l'assembramento sul retro del tendone si scioglie. Altri dieci minuti, i rumori intorno si normalizzano, anche se c'è l'eco di agitazione che proviene dal basso. Finalmente un lembo del tendone (non dal lato da cui sei entrato, ma dall'altro) si solleva, ed entra un tizio, che sta parlando con un soldato con fare distratto. E' alto, barbuto, con un fisico addestrato e possente. In questo momento è a torso nudo, con un panno col quale sembra si stia asciugando. Ha infatti i capelli e la barba bagnati, si strofina energicamente il collo. Lo vedi entrare, non si è accorto di te, continua a parlottare con il soldato, ogni tanto ride, si capisce che il soldato lo teme molto. L'uomo barbuto ha una spadaccia legata al fianco, un bel viso regolare, che riconosci subito, nonostante siano passati molti anni: è Sir Edward. Lui avanza nella tenda, con il panno appoggiato sulla spalla, e finalmente il suo sguardo si poggia su di te. Per un attimo esita, sembra stupito, poi ti fa un gran sorriso. "Maledetto pazzo, credevo che tu fossi morto!" E ti si avvicina cameratesco per stringerti la mano. Il soldato si allontana di qualche passo, muovendosi silenzioso, intimidito e discreto, scomparendo in un momento dietro il lembo della tenda. Anders lo guarda per un momento con il suo sguardo stanco e stupito, accenna un sorriso, poi stringe energicamente la mano di Edward e lo abbraccia. "temevo che sarei stato costretto a togliermi un po' di pelo dalla faccia, per farmi riconoscere" Anders è sinceramente commosso dall'incontro, che gli porta alla mente numerosi ricordi di gioventù. Nonostante tutto nel suo sguardo c'è sempre una nota grave. Sir Edward ride e deposita una sonora e affettuosa pacca sulla schiena (dolorante) di Anders. "Riconoscerei quei tuoi occhi invasati in mezzo a ben altre foreste!" Poi ti fa cenno di sedere, aprendo con naturalezza un cesto di vimini, dal quale tira fuori una bottiglia di qualcosa di molto alcolico e un paio di bicchieri. "Allora, vecchio mio, che sorpresa! Qual buon vento?" "Vento di tempesta. Eos sa quando avrei voluto incontrarti in altre circostanze. Edward, non farò giri di parole. Quello che stai facendo in questo luogo, è qualcosa di prondamente sbagliato." Edward ti porge un bicchiere colmo di un liquore dal profumo molto aromatico, che ricordi di aver bevuto in terra di Memedir. Non sembra scomporsi, anzi ti guarda con i suoi begli occhi trasparenti. "lo so bene, amico mio... so benissimo che è una grandissima stronzata!" Sorride, bevendo un sorso di liquore, poi continua. "non è la prima e non sarà certo l'ultima che facciamo, eh!" Anders rigira tra le mani il bicchiere osservando il liquido e annusandone il profumo che gli riporta alla memoria altri ricordi delle terre degli infedeli. "Edward, questa volta rischia di essere troppo grossa. Il Cardinale sta riportando i demòni sulla terra. E' lui che va combattuto." Stupore si dipinge sul volto di Sir Edward. "Ne sai sempre una piu' del demonio, tu... non pensavo che le voci si diffondessero così alla svelta. O chissà cosa hai fatto in tutti questi anni... " Si versa altro liquore, ti sorride come per incoraggiarti a bere. "E' vero, quell'ammasso di laidume del Cardinale sta tramestando con giocattoli pericolosi. Ma credi che sia il solo? Credi che cambierebbe qualcosa se invece di giocarci lui ci lasciasse giocare quegli esaltati della Confraternita Nera? O se i suoi compari lo togliessero di mezzo per divertirsi loro?" E poi aggiunge, con un sospiro: "in fondo mi piacerebbe vedere la fine del mondo, prima di morire" "Non preferiresti vedere il mondo ripulito da questa feccia?" "questa, quell'altra... cosa vuoi che conti? tanto prima o poi tutti dobbiamo tirare le cuoia" pausa "a me non dispiacerebbe vedere il gran finale" Anders scola il suo bicchiere tutto d'un fiato. "non ti nego che questo pensiero ogni tanto sfiori anche me. A questo punto tanto varrebbe tagliarmi la gola. Ma sarebbe troppo facile. Edward, non so quanto Eos significhi ancora qualcosa per te. Io gli ho dedicato la mia vita. Ed è per questo che sono qui." Anders si alza, appoggiandosi al suo bastone e fissando Edward negli occhi. "Edward, vorrei combattere con te, fianco a fianco questa battaglia contro i demòni. Se non è possibile, perché ormai il tuo cuore è sordo ed il tuo coraggio svanito, almno tirati da parte, interrompi questo assedio, almeno per un po'. Oppure uccidimi e facciamola finita." Sir Edward osserva Anders mentre si alza, sembra incredulo. "combattere contro i Demòni? Me li ricordo bene i tempi in cui combattevamo contro i Demòni... o contro quelli che ci avevano detto che erano i nostri Demòni. Te lo ricordi anche tu, a Memedir, quanti innocenti abbiamo dilaniato, per la nostra giusta guerra contro gli infedeli, contro il male" Ti fa cenno di sedere, allunga una mano a raggiungere una camicia buttata su una panca, la indossa. E mentre indossa, dandoti le spalle, riprende a parlare, con tono piu' basso e meno gaio, stavolta. "Se adesso sono quello che sono, Michael, è merito tuo. Sei stato tu ad aprirmi gli occhi, in quei giorni assolati di Memedir. Sei stato tu a instillare il dubbio nella mia mente, a stracciare il velo di menzogna ed illusione in cui eravamo stati addestrati a credere. Sei stato tu, e le tue idee, a farmi abbandonare quel simbolo e quel nome a cui ora ti appelli. Eos... che ha fatto Eos per quegli innocenti?" Anders cade a sedere. "Ha mandato gente come LeBlanc, come Padre Logan, come il Vescovo, come il santo Weirheit (la mummia, non so come si scrive :) )... e come te. Uomini capaci di aprire gli occhi. E di scegliere se costruire o distruggere. Edward, io ho visto i demoni con questi occhi e li ho affrontati con queste mani...." Anders si ferma un istante, guardandosi le mani, ripensando all'uomo di tonno. Poi abbassa la voce e continua a guardarsi i palmi delle mani. "Ho udito i visitatori notturni, visto l'arcobaleno nella notte. Ho ascoltato il cuore del demone battere..." Poi alza gli occhi su Edward. "Edward, il sangue, l'odio, la rabbia, che stolti come me hanno versato in Memedir ha richiamato in vita tutto questo. Questo ha fatto Eos per quegli innocenti e per i prossimi. Darmi la possibilità di impedire che ce ne siano altri.... ma le mia braccia da sole sono troppo deboli". Sir Edward tace, si siede di nuovo, ora con la camicia addosso. Guarda Anders in silenzio per qualche momento, pensieroso. "Lo sai, vero, quello che ho fatto a Vallombrosa.. Certo che lo sai, per essere un fantasma scomparso per dieci anni sei molto informato. Siamo entrati lì, mascherati da cavalieri di Eos, con la scusa di scortare una novizia..." Sir Edward non nasconde un ghigno, anche se solo per pochi istanti "E abbiamo massacrato, stuprato, distrutto tutto e tutti. Come a Memedir, come ai vecchi tempi" (pausa) "Anche adesso, in questo preciso momento, mentre ti preoccupi di quei monaci asserragliati lì dentro, a Memedir ci sono villaggi distrutti, donne violentate, bambini uccisi tra le braccia dei genitori. E' oggi? Non è forse oggi la festa della « liberazione di Memedir » ? A me pare di si. Liberazione..." Sir Edward scrolla le spalle "Lì dentro invece c'è il tuo Leblanc, lì tra quelle mura. E neanche un quarto d'ora fa ha mandato all'inferno una trentina di miei uomini, rovesciandogli addosso le fiamme dell'apocalisse. C'è Leblanc, c'è quell'altro matto di Logan... è un gioco, niente di piu'. Loro sono dentro, io e altri come me... o forse anche peggio (ghigno), siamo fuori. Chi la spunterà? I "buoni" o i "cattivi"?" "tutto questo annullamento ti salverà dalla tua coscienza? Alla fine vincerà Eos. Tu lo sai bene. Qualunque sarà il destino del demonio bianco e di quelli come lui... ha già vinto. E tu lo sai bene. I semi che ha piantato stanno crescendo." Edward sorride. "Forse hai ragione, e quell'altro pazzo di Eos alla fine ci rivolterà addosso tutta la sua potenza infinita, arrostendoci tutti quanti" Si passa una mano tra i capelli umidi, massaggiandosi il collo. "Io che ho da perdere ormai? Tutto va alla malora, e che ci vada. Godrò quanto te, quando vedrò il Cardinale con i suoi dannati gingilli in mano, che ci giocherà per evocare chissà che cosa, e gli scoppieranno in faccia. Godrò quando quei ridicoli stregoni della Confraternita Nera smetteranno di portare avanti i loro patetici ricatti... magia... scienza... potere... e finiranno tutti al rogo, o magari ammazzati dai loro stessi fantasmi. Godrò quando anche Leblanc ammetterà di essere piu' simile a me che ai suoi poveri fraticelli, un fottuto bastardo ammazzasette. E godrò quando finalmente sarò io a crepare, e mi troverò davanti il dannato Eos e potrò dirgli in faccia cosa penso di tutto questo mondo schifoso" "Come me non hai nulla da peredere, né da guadagnare" sul viso di Anders si disegna un ghigno ed una strana luce gli ullimina per un attimo lo sguardo. "Anch'io come te, godrò nella rovina del cardinale. E di tutti quegli altri cani che ci mandarano a Memedir a fare quella strage. Ma il mio godimento sarà ben maggiore, perché farò tutto il possibile affinché siano le mie di mani a trascinarli nel fango." Edward annuisce, sorride e si guarda intorno. "ai miei uomini hai detto che avevi notizie proprio da quel cane del Cardinale. Era una menzogna oppure davvero vieni da Zagan?" "Vengo anche da Zagan. Il mio viaggio è iniziato a Vallombrosa. E' stata la vostra bell'impresa a tirarmi fuori dalla mia grotta. Sono stato a Zagan, sono andato verso Capo Horn, ho salvato il Vescovo rapito dal can o dalla confraternita, ho presugito per Torembourg e sono arrivato qui. Durante la strada ho intercettato un laido mercante di puttane..." Anders riferisce dell'attacco a Jan di Leida, incontrato lungo la strada. "... tra i suoi effetti personali aveva una lettera per te per te, da parte del Cardinale.... (Anders riferisce il contenuto della lettera fedelmente a Sir Edward) ... e io mi sono stupidamente illuso che tu potessi un inconsapevole balocco nelle sue mani. In realtà sei solo un balocco." Anders sembra sprofondare in un abisso di tristezza.... "Eos, perdonami" dice nei suoi pensieri "se ancora una volta mi sono cimentato in un'impresa più grande di me..." Le tue parole sembra abbiano avuto un certo effetto su Sir Edward, che non risponde, ma prende ripete tra se e se il contenuto della lettera, pensieroso. "ladri di reliquie... il Cardinale ha sempre molta fantasia per descrivere le cose. Ti accompagni a questa gente? Stanno lì fuori (e indica con un gesto della mano il lato della tenda che affaccia sulla valle) e aspettano di infilarsi nel Monastero? E' con questi cavalieri e con le loro donne che sei venuto? Non finisci mai di stupirmi. Dici che io sono un giocattolo del Cardinale. Forse è vero, ma sono un giocattolo che lo tiene per le palle. Vuole quelle... (smorfia di disgusto) reliquie? E' solo a me che puo' chiedere di cercarle. Vuole evitare che tu o gli altri "santi" che viaggiano con te si infilino sotto il suo letto e freghino il pezzo piu' grosso? E' a me che deve chiedere uomini fidati per fare la guardia al nascondiglio. Vuole che entriamo alla Selva Nera? E sempre il povero Sir Edward tocca chiamare, il capitano della squadra degli Orsi. Altrimenti in men che non si dica gli stregoni della Confraternita si fregano tutto e buona notte" Alza le spalle "oppure si potrebbe rivolgere a qualche mio luogotenente... ma non credo che sia tanto pazzo da fidarsi di loro. Di me... ormai deve" Sogghigna. "e lo sai, Michael cosa faro'?" Abbassa la voce, un guizzo nello sguardo. "io lo tradirò, lo tradirò e lo guarderò sprofondare" "ma no, non subito. per adesso sono l'uomo dei suoi sogni, il soldato perfetto... lo tradirò quando sarà andato fino in fondo. Quando il tonfo che farà, cadendo, non lascerà più niente in piedi" Anders guarda si sottecchi Edward "pregherò Eos che quel giorno le nostre strade possano di nuovo incrociarsi Edward. La confraternità possiede un'altra ... reliquia?" Anders lo dice con vero disgusto "La Confraternita Nera no, non che io sappia. E' il Cardinale che ha la fetta più grossa della torta, ovviamente, se la tiene ben stretta a Zagan, mentre la quinta reliquia è dispersa: non sta nei Monasteri, non sta a Zagan... solo Eos e il Demonio sanno dove sia andata a nasconderla, quel Mor, il Santo Eremita..." Un lampo di curiosità attraversa gli occhi di Sir Edward. "Ce l'hai tu quella di Vallombrosa? Mi chiedo come diavolo sia riuscita a sfuggirci sotto il naso... A Torenburg c'è quel bamboccio del nipote del Cardinale, che assieme ad un abate pavido e insulso stanno cercando quell'altro pezzo, e ormai probabilmente l'avranno già trovato, starà in direzione di Zagan" "spero di prenderla, la reliquia della Selva Nera: sono molto curioso di vedere come sia fatta, e se davvero abbia i poteri che le sono attribuiti dalla tradizione" Anders si intristisce ancora di più. "Torembourg è solo una tomba, ora" "Mmm?! In che senso? Che è successo?" Anders sembra scuotersi e guarda Edward e poi chiude gli occhi. "E' stata fatta la volontà di Eos, Edward." Poi riapre gli occhi di scatto. "Devo entrare nel monastero e portare via quella cosa" Sir Edward scrolla le spalle: "la volontà di Eos è di radere al suolo uno dopo l'altro tutti i monasteri piu' importanti della Marca? Curioso davvero..." "ammettiamo che tu riesca ad entrare lì dentro... e ti assicuro che non è facile... dove la porteresti questa... « cosa »... una volta che l'avrai per le mani? Penso che scotti abbastanza, vista la quantità di risorse che sono in gioco per questa storia..." "Edward, la mano di Eos si abbatte come furia solo a causa della mia lentezza. Se a Torembourg fossi arrivato prima nessuno sarebbe morto. Ma il male e l'ignavia erano ormai diffusi come una cancrena... e i visitatori notturni appena giunti." Un sorriso amaro si affccia sul viso stanco di Anders. "nella mia stoltezza volevo riparare in questo monastero. Mi accorgo che non sarà un luogo sicuro per molto. Ebbene. Ciò che custodisce viaggerà con me, fino al luogo dove Mor si è ritirato. A questo punto il Cardinale avrà perso, Edward. E metà di quello che tu chami gioco sarà compiuta. Tu conosci i bersagli veri, tu hai gli uomini per colpirli... se solo il tuo cuore non fosse annebbiato..." Edward sorride "mi stai proponendo la rivoluzione?" Si Sir Edward ha il viso illuminato da un ghigno feroce, e rimane in silenzio. Anders lo osserva in silenzio cercando di leggergli il cuore. Pregando Eos affinché trasformi il desiderio di distruzione e autodistruzione di Edward in qualcosa di più giusto e utile per la Sua causa. Sir Edward scoppia a ridere, e ti dà una sonora pacca sulla spalla "Sei veramente pazzo Michael! Sei veramente pazzo! Sapevo che eri pazzo, ma non credevo che tu fossi COSI' PAZZO!" Annuisce tra se e se, guardandoti con aria soddisfatta: "adesso mi ricordo perchè mi piacevi così tanto, quando eravamo a Memedir... perchè sei un fottuto pazzo maledetto!!" Anders non riesce a trattenere un mugugno di dolore per la pacca sulla spalla, guarda Edward in modo strano. "forse hai ragione. Sono pazzo" Sir Edward annuisce, la sua espressione ricorda quella di un formicaio brulicante, i pensieri gli attraversano il viso, mormora qualcosa tra se, infine ti guarda, con aria decisa. "questi fessi sono tutti pagati dal Cardinale, amico mio, è per lui e per i suoi soldi che si fanno tritare dal tuo demonio bianco. Non scenderebbero mai in campo contro i paladini del Cardinale, non hanno il fegato di affrontare le armate di Eos..." Smorfia sprezzante "sono dei vigliacchi, attaccati alla loro paga, alla speranza del bottino, alle sottane delle loro femmine... non è da un giorno all'altro che potrei schiantarli su Zagan. Molti ci credono davvero, sai? alla faccenda degli eretici intendo. E il tuo Leblanc lì dentro, quell'altro pazzo sanguinario, non li porta certo a ricredersi, è più assetato di sangue di Hordak, il che è tutto dire" Si scrocchia le nocche delle dita "tocca pensare a come fare piu' danni possibile" "le blanc è come me come te, Edward. Un dissidente... e tutt'altro che un uomo mite.... e dopo tutto... siamo in guerra." Anders si concede un sorriso "Edward, ci sono tanti modi di fare la rivoluzione. Fai in modo che i tuoi uomini continuino a temerti e a non metterti in discussione, fai in modo che si esasperino contro il Cardinale. Che considerino lui come la causa della morte loro e dei loro compagni. Fai in modo di instillare il dubbio sulle loro posizioni. Anche il più piccolo sassolino può generare una frana disastrosa. Ma soprattutto... per il momento, guidali in modo che possano fare meno danni possibile e aiutami ad entrare nel monastero... dopodiché faremo affogare quel cane nella sua stessa merda". Sir Edward sorride e ti riempie nuovamente il bicchiere di liquore. "E' cosi' che mi piace sentirti parlare, Michael! Trova il modo di entrare in quell'arsenale, se ci riesci, tu, i tuoi compagni e le loro donne, e chi altri vi pare. Trovate il vostro gingillo e sparite. Il monastero tanto non cade finchè Hordak non si incattivisce... (smorfia minacciosa) e per ora non si è ancora incattivito. I miei uomini... per adesso contro la Selva Nera, finchè non sarà il momento giusto. A quel punto... a Zagan. E forse per quella occasione ci troveremo dallo stesso lato della barricata" Sir Edward sogghigna "se nel frattempo non vi sarete fatti ammazzare, o io non sarò finito fulminato dagli anatemi di Leblanc" "E' inutile che te lo dica, non vi fate beccare. Non vi fate beccare dai miei uomini, ma soprattutto non vi fate beccare da quelli di Hordak" "... se Hordak morisse prima? ...." mormora Anders fra sé e poi subito a voce normale "C'è qualche punto dal quale una persona può comunicare con il monastero senza che i tuoi uomini se ne accorgano?" Sir Edward scoppia a ridere "Hordak!!! E chi lo ammazza a quello!" Poi torna serio "E' un grande guerriero, circondato di gente fedele... è il mio miglior luogotenente, non si farà fregare tanto facilmente. Mi piace il suo stile, anche lui è un pazzo sanguinario, ed ha la giovinezza e la forza fisica dalla sua, che gli permettono di eccedere in tutto... eh... a lui non provare a fare discorsi come quelli che hai fatto a me, capito Michael? Ti staccherebbe la testa per bere vino nel tuo cranio, e per farne libagioni con le sue donne..." Edward sorride "si, lui si che sarà un problema, quando deciderò di girare la frittata contro il Cardinale... ma chi se ne frega, è uno divertente come alleato, deve essere eccitante averlo come nemico!" "entrare nel monastero... senza essere visti... Michael, tutta questa gente che vedi, e quella lì fuori, non fa altro che cercare di entrare in quel dannato monastero! se era così facile trovavate solo i cocci" Sir Edward sorride amaramente "Tutto intorno è sempre sorvegliato, sia pure a distanza, e la spianata è brulla. Posso trovare il modo di far girare un po' di gente dall'altra parte, con qualche pretesto, magari mando a morire una trentina di imbecilli su un versante per distrarre l'attenzione da qualche altra parte... però come farvi entrare proprio non lo so. Non ho certo le chiavi! Ma se ti viene in mente qualcosa che posso fare dimmelo, purchè sia nelle mie possibilità". Sir Edward annuisce tra se "la faccenda si fa sempre piu' divertente". "Studierò bene la situazione Edward, farò in modo che su di te non cada il minimo sospetto. Cosa dovrò fare quando vorrò di nuovo interloquire con te?" Sir Edward allarga le braccia "vieni qui, non ci sono problemi. Piuttosto, mi piacerebbe averti come ospite per il pranzo, ti vedo un po'... sciupato! E così potresti raccontarmi un po' di quel che hai fatto in questi dieci anni... e biasimare quel che ho fatto io, nello stesso tempo..." "Resterò volentieri, spero non ti dispiaccia se non toccherò cibo, mi accontenterò di qualche sorso d'acqua. Gli eremiti non amano le libagioni e le comodità." Anders prende il braccio di Edward e lo guarda fisso negli occhi "grazie per quello che stai facendo" "Grazie Eos, per questo dono inaspettato" pensa dentro di sé Sir Edward ti guarda con occhi assolutamente limpidi e trasparenti: "sai benissimo che sto già pregustando il gran casino che faremo, non ti stai mica illudendo di avermi portato alla causa dei tuoi santarellini, eh?" poi sorride, poggia la sua mano sulla tua "vieni, se vuoi qualcosa di insipido te lo farò preparare: ma ricorda che anche le tue buone azioni (voce un po' ironica) hanno bisogno di gente che si regge in piedi, non di un vecchietto malcilento che sobbalza se gli tocchi la schiena" "non mi illudo di nulla, Edward. Ringrazio Eos di non dover combattere contro un amico..."